Vai al contenuto
IGNORED

MONETA RARISSIMA (UNICA)


latino

Risposte migliori

Buonasera ieri ho postato questa moneta,chiedendo l'identificazione, e cosi è stato.

Mi sono accorto che il catalogo lamonetiano la riporta come moneta (UNICA) . Detto questo confrontando la moneta con quella del catalogo, a mio parere ci sono delle notevoli differenze, il che fa pensare a un bel falso,chiedo un Vostro parere,indicando per quanto sia possibile le differenze

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE2P/9

post-13420-084067000 1289649726_thumb.jp

post-13420-084170400 1289649750_thumb.jp

Link al commento
Condividi su altri siti


Ho molta paura anch'io che sia un falso, l'originale è esposto al museo di Palazzo Bianco a Genova nel Monetiere di Palazzo Tursi e io l'ho visto solo attraverso la teca (che poi è quello nella fotografia del catalogo). Consiglierei di farlo vedere ad un perito genovese (non si sa mai). Certo, comunque, è un bel pezzo... complimenti. Sarebbe interessante conoscerne la provenienza.

Modificato da dizzeta
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

vi è una certa differenza di stile la o di obliviscar mi pare diversa anche la croce sulla leggenda facendo un paragone con le savoiarde molto probabile un falso d'epoca poichè ha circolato , o magari in epoca successiva a mo di medaglia votiva :rolleyes: 700/800

Link al commento
Condividi su altri siti


vi è una certa differenza di stile la o di obliviscar mi pare diversa anche la croce sulla leggenda facendo un paragone con le savoiarde molto probabile un falso d'epoca poichè ha circolato , o magari in epoca successiva a mo di medaglia votiva :rolleyes: 700/800

ciao, grazie della risposta, guarda la lettera (S) della legenda è grossolanamente diversa sia nella forma che nello stile( e questa è una differenza) forza ragazzi restano altre differenze!!!!!!!

Link al commento
Condividi su altri siti


differenze sul rovescio

la moneta appare leggermente ovalizzata, quindi il santo risulta più basso, l'aureola non è tonda.

Le lettere sono più piccole e quindi la stella risulta più distante da N e O e il cerchio lineare è più largo.

Il braccio sinistro è più staccato dal corpo.

Per completezza dovresti dire peso e diametro.

post-680-037997500 1289652770_thumb.jpg

Modificato da bavastro
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Ecco che arriva l' ignorante in materia ( io chiaramente).....ma per Creare un Falso Non si deve avere un originale in mano? Scusate la domanda ma è un dubbio che ho....Ciao a Tutti

Link al commento
Condividi su altri siti


Se qualcuno esperto in programmi di "immagini" vuole sovrapporre le foto per vedere altre differenze ecco le foto (un po' migliori di quelle del catalogo) del vero "Cavallotto di San Bernardo" prese dal libro La Monetazione Genovese di G. Pesce

post-9750-031110000 1289653541_thumb.jpg

post-9750-022245500 1289653554_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

differenze sul rovescio

la moneta appare leggermente ovalizzata, quindi il santo risulta più basso, l'aureola non è tonda.

Le lettere sono più piccole e quindi la stella risulta più distante da N e O e il cerchio lineare è più largo.

Il braccio sinistro è più staccato dal corpo.

Per completezza dovresti dire peso e diametro.

ciao Bavastro hai colto nel segno,aggiungo un'altra differenza, la postura e la prospicenza del santo, per non parlare poi del materiale della moneta,sicuramente ottocentesco

peso gr.3,97

dia.mm 25,02 ( sperando che quella del museo sia originale :D :D :D :lol: :lol: :lol:

Link al commento
Condividi su altri siti


Se qualcuno esperto in programmi di "immagini" vuole sovrapporre le foto per vedere altre differenze ecco le foto (un po' migliori di quelle del catalogo) del vero "Cavallotto di San Bernardo" prese dal libro La Monetazione Genovese di G. Pesce

ciao si nota molto bene anche la diversità dei caratteri della data e in particolare la lettera B

Link al commento
Condividi su altri siti


Per chi ha voglia di leggere mi piace riportare questo brano sul Cavallotto in oggetto:

Articolo tratto da “Rivista Italiana di Numismatica e Scienze affini”

Diretta da F. e E. Gnecchi – Anno IX – 1898 – Vol XI

ANNOTAZIONI NUMISMATICHE GENOVESI XXXI.

DEL CAVALLOTTO CON S. BERNARDO.

^' — + DVX ET • G-VB • REIP • GEN • 1630 Castello in

mezzo a 3 archetti con ornati alle punte e trifogli agli

angoli,

^ — NON * OBLIVISCAR * TVI II Santo in «piedi con pa-

storale, alquanto volto a sinistra.

Mistura, peso gr. 3,01. — Cons. mediocre.

Sebbene questa moneta singolare si trovi già

registrata nelle nostre Tavole Genovesi, il disegno

mancava; ed oggi posso finalmente pubblicarlo,

mentre non era in grado di farlo allora.

La prima notizia di questo cavallotto, la trovai

nei ms. Avignone e Franchini, nei quali era notato

come appartenente al Gazzo, e così la compresi

nelle Tavole. Non potrei dire quante ricerche io

facessi in seguito presso i diversi eredi del proprie-

tario, per aver qualche traccia della sorte toccata a

questo cimelio, ma tutte riuscirono infruttuose. Dovetti

desistere alla fine, e pensai che il Gazzo l'avesse

ceduta al compianto Marchese Castagnola, il quale

difficilmente si lasciava sfuggire le monete rarissime

e tanto meno quelle uniche della serie Cenovese.

In tal modo sarebbesi spiegata la scomparsa della

moneta, e se così fosse stato, i numismatici per ora

non ne conoscerebbero il disegno; ma per fortuna

mi ingannai.

Visitando in novembre scorso il medagliere Ge-

novese al Museo Municipale, che ora comprende

anche la collezione governativa già in custodia all'U-

niversità, trovai finalmente il cavallotto che ritenevo

irreperibile; e, ciò che non avrei mai supposto, fu

di trovarlo per l'appunto nella collezione governativa.

Devesi dunque ritenere che il Gazzo l'abbia ceduto

a quella negli ultimi giorni di sua vita, e dopo che

io stesso aveva visitata per la prima volta la rac-

colta alla Università.

Che si tratti di un secondo esemplare, non è

ammessibile : sia perchè non faceva parte della colle-

zione prima che si perdesse la traccia dell'esemplare

conosciuto : ^sia perchè il suo peso è per l'appunto

quello segnato dal primo proprietario.

La conservazione non è bella, anzi mediocre,

ma son chiaramente e compiutamente visibili le leg-

gende ed il tipo. Un buco che corrisponde sopra la

testa del Santo, spiega lo stato della conservazione,

per l'uso che si è fatto della moneta adoperata come

una medaglietta di devozione. E questa particolarità

mi fa pensare, che alcuno potrebbe spingere quella

naturale diffidenza, ottima ogni qual volta si tratti

di novità, fino al punto di prendere troppo alla let-

tera questo uso a cui ha servito quest'esemplare e

dubitare che non si tratti di vera moneta. Il tipo del

dritto è tale da non lasciar dubbio in proposito, e

sarebbe far torto ai numismatici, se io insistessi su

questo punto. Piuttosto, potrebbe far meraviglia la mancanza delle sigle del zecchiere: ma anche per

questo basterà una occhiata alle Tavole, per appren-

dere che dal 1625 al 1633, le sigle non sono mai

segnate: fatto questo, che si ripete in altri periodi

sebbene più brevi. E se ciò non bastasse, aggiun-

gerò che il titolo è basso, come quello che corri-

sponderebbe al valore di un cavallotto in quell'epoca,

per cui è da confermarsi la nota che in quel senso

ma dubitativamente vi avea segnato l'Avignone.

L' importanza eccezionale del pezzo è evidente

trattandosi di moneta unica; ma è anche questa l'u-

nica volta, che troviamo rappresentato su moneta

Genovese la figura di questo Santo, che già, come

i numismatici non ignorano, figurava sopra una me-

daglia fusa nel 1625, per la cerchia delle nuove

mura (0. Questa medaglia, riposa ora in quella colle-

zione Castagnola alla Spezia, in compagnia di tanti

preziosi pezzi che costituiscono una vera ricchezza

numismatica ma inutile, sia ai proprietari che agli

studiosi.

Se la medaglia del 1625 non poteva ragione-

volmente bastare per far comprendere questo Santo

nell'elenco agiologico delle zecche Italiane, lo può e

lo deve il presente cavallotto già compreso fino

dal 1890 nelle nostre tavole, e qui specialmente illu-

strato e disegnato. Né tacerò, che questa pubblica-

zione mi fu più che altro suggerita dal dubbio, che

a molti potesse facilmente passare inosservata la de-

scrizione della moneta nelle Tavole. E per vero, bi-

sogna consultarle con molta attenzione per trovarlo,

come ha fatto un dotto investigatore delle memorie

riferentisi al nostro Santo Abbate, il Padre lanau-

schek, che la cita all'anno 1890 nella sua Biblio-

grafia Bernardina (2).

Non sarà inutile un breve cenno storico relativo

al fatto dell' avere i Genovesi improntato questo

Santo sopra una loro moneta, ed intorno alla leg-

genda del rovescio.

L'Abbate di Chiaravalle ha rappresentato una

parte importante nella nostra storia, essendosi sempre

adoperato per la cessazione della guerra coi Pisani.

Fino dal 11 18 (s), i Genovesi l'aveano eletto Vescovo,

ma il Papa non volle ratificar l'elezione, allegando

che l'opera dell'Abbate era tanto necessaria allo stato

universale di tutta la Chiesa, da non doversi limitare

in favore di una sola diocesi. Nel 11 30 in occasione

del passaggio a Genova di Papa Innocenzo II, si

otteneva una prima tregua con Pisa. Nel 11 32, al

suo ritorno di Francia, Bernardo dimorava per qual-

che tempo in Genova per favorire il proprio disegno,

e vi destava tale entusiasmo colle sue predicazioni,

che i Genovesi lo videro a malincuore dipartirsi da

loro. Un anno dopo, l'Abbate otteneva finalmente lo

scopo desiderato ossia la stipulazione della pace Pi-

sana, e poco dopo egli dettava quella lunga lettera,

dalla quale son tratte le affettuose parole improntate

sulla presente moneta. Eccone, per chi non la co-

noscesse, il principio fino alla frase citata.

" Januensibus suis consulibus cum consiliariis et civibus

universis, Bernardus Abbas dictus de Claravalle pacem et

salutem et vitam aeternam.

Quod adventus noster ad vos anno praeterito non fuerit

ociosus: Ecclesia paulo post in sua necessitate probavit, a

qua et missi fueramus. Honorifice nos et suscepistis, et

tenuistis exiguum quod apud vos fuimus, et quidem digne

vobis, sed supra nostrse humilitatis modum. Profecto ut non

immemores, sic non ingrati sumus. Vicem rependat qui potest,

et qui in causa fuit Deus. Nos enim unde illum recompen-

semus venerationis cultum, sed obsequium, sed affectum

plenum amoris et gratise? Non quod nostro delectemur

favore, sed vestrae devotioni collaetamur. O miiii dies illos

festivos sed paucos. In aeternum NON OBLIVISCAR TVI, plebs

devota, honorabilis gens, civitas illustris. „

E continua, compiacendosi del resultato ottenuto,

ma raccomanda la perseveranza. Sia mantenuta la

pace coi Pisani, e non ci si lasci adescare dalle

offerte dei messi di Sicilia (4).

A chi mi chiedesse il perchè di questo tardivo

omaggio numismatico al Santo, confesserò che non

mi fu possibile scoprirne una causa assoluta. Se in

quell'epoca corresse come in oggi la moda dei cen-

tenari, veramente noi so; che in tal caso si potrebbe

credere ad una celebrazione del quinto centenario

della tregua Pisana, che condusse alla pace del 1133.

Ritengo piuttosto che il fatto trovi la sua spiegazione

in un maggior incremento raggiunto in quegli anni

dalla devozione dei Genovesi verso S. Bernardo.

Infatti, questi era eletto protettore della RepubbHca

nel 1625; e come tale lo vediamo unito agli altri

sulla medaglia citata più sopra. E pochi anni dopo

gli veniva dedicata una nuova chiesa, nella cui iscri-

zione colla data del 1629, riportata dal Banchero (s),

si ricordava come fosse stato « ÀNTIQVIS CIVIVM VOTIS

EPISCOPVS DESIGNATVS », e poi « RECENTIBVS PÀTRONVS

ADOPTATVS V. E parmi che ciò sia più che sufficiente

a spiegare l'opportunità della emissione di questo

cav^allotto nel 1630, e probabilmente a breve inter-

vallo di tempo dall' inaugurazione della chiesa stessa

eretta in suo nome.

Firenze, Dicembre iSgj.

Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

bella patacca :)

ma proprio, proprio bella! :D

fa persin voglia di tirar fuori 100 euri :)

complimenti

ciao, hai ragione è proprio una bella patacca molto piu bella dell'originale :D :P

saluti

Latino

Link al commento
Condividi su altri siti


Supporter

bella patacca :)

ma proprio, proprio bella! :D

fa persin voglia di tirar fuori 100 euri :)

complimenti

patacca non direi....

chiamiamolo falso.....

ma ancora non riesco a capire se falso per numismatici..... penso di si, ma molto strano....

Link al commento
Condividi su altri siti


Secondo me si, ha la stessa usura ad ore 12, le stesse pieghe della tonaca, chissà quante ne avranno fatte...in serie :D :D A meno che non sia la stessa che ha postato Latino, ma hai miracoli ci credo poco ormai...Giò :)

Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

MMM Dizzeta poi facci sapere com'è dal vivo.... mi sembra un pò strano che sia un falso per ingannare... si sa che l'originale è conosciuto solo in un esemplare, e oltretutto ha molte differenze da questa.... una riproduzione su ordinazione?

Link al commento
Condividi su altri siti


Vi dirò ... visto che ormai la mia collezione delle "genovesi" è quasi completa (quella relativa alle monete "a prezzi umani") mi vien voglia di collezionare i falsi (ne ho già sei) che hanno anche loro alcuni "misteri" che incuriosiscono ...

ad esempio ho visto un falso "suberato" con il suo bel "buco" nel campo a dimostrazione dell'operazione ma costava più dell'originale e non l'ho preso.

Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Vi dirò ... visto che ormai la mia collezione delle "genovesi" è quasi completa (quella relativa alle monete "a prezzi umani") mi vien voglia di collezionare i falsi (ne ho già sei) che hanno anche loro alcuni "misteri" che incuriosiscono ...

ad esempio ho visto un falso "suberato" con il suo bel "buco" nel campo a dimostrazione dell'operazione ma costava più dell'originale e non l'ho preso.

Mi sa che tra non molto rimarranno solo falsi in circolazione :lol: :lol: :lol: ma non Mi avete risposto alla domanda se per fare un falso occorre un Originale? Ciao a Tutti

Link al commento
Condividi su altri siti


Vi dirò ... visto che ormai la mia collezione delle "genovesi" è quasi completa (quella relativa alle monete "a prezzi umani") mi vien voglia di collezionare i falsi (ne ho già sei) che hanno anche loro alcuni "misteri" che incuriosiscono ...

ad esempio ho visto un falso "suberato" con il suo bel "buco" nel campo a dimostrazione dell'operazione ma costava più dell'originale e non l'ho preso.

Mi sa che tra non molto rimarranno solo falsi in circolazione :lol: :lol: :lol: ma non Mi avete risposto alla domanda se per fare un falso occorre un Originale? Ciao a Tutti

Ciao, penso basti una foto, se il falsario è bravo saprà ritrarla sicuramente. Ciao Giò :)

Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Secondo me si, ha la stessa usura ad ore 12, le stesse pieghe della tonaca, chissà quante ne avranno fatte...in serie :D :D A meno che non sia la stessa che ha postato Latino, ma hai miracoli ci credo poco ormai...Giò :)

La fotografia è la stessa (vedasi macchiolina oltre la moneta a ore 11)

Modificato da dizzeta
Link al commento
Condividi su altri siti

Awards

Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.