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IGNORED

Come risparmiare sulle commissioni delle case d'aste (?)


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Inviato

Ieri ho ricevuto la newsletter da un commerciante da cui ho acquistato in passato su ebay e mi è stato proposto di acquistare ad una delle prossime aste "attraverso" di lui... In pratica io potrei comunicare a lui i lotti di mio interesse e le relative offerte massime e lui piazzerebbe le offerte al posto mio. Il vantaggio in tutto questo è uno sconto del 2% sulle commissioni (13% anzichè 15%) ed il risparmio delle spese di spedizione/assicurazione. Ora, vorrei sentire le vostre opinioni in merito ad alcuni aspetti:

1) Tutto questo è lecito/legale o è una pratica consolidata?

2) Qual è la "cresta" che fa il commerciante, ovvero quali sono le commissioni applicate normalmente dalle case d'asta ai commercianti?

3) Se aveste la possibilità di utilizzare questo "servizio" ne approfittereste o no? Per quali motivi?


Inviato

La fattura a chi è intestata ?

Immagino a lui (al commerciante...)


Inviato

per quanto riguarda la domanda 1) ti dico che secondo me (prendi comunque con le pinze, non voglio e non intendo accusare nessuno di alcunché) si tratta di attività di "mediatore" probabilmente esercitata in maniera non propriamente consona. Il mediatore infatti deve essere appositamente inquadrato come tale presso una camera di commercio (un tempo esistevano gli albi e ruoli in cui si iscrivevano, ora la cosa è stata snellita dal punto di vista procedurale, ma la sostanza non è variata di molto).

preso a caso da uno dei tanti siti della camera di commercio (nella fattispecie Milano): http://www.mi.camcom.it/show.jsp?page=34609

ma la situazione è la medesima per tutta italia.

su punto 2) non ti so rispondere, sul punto 3) io personalmente non ne farei ricorso, ma questo per come son fatto io, senza particolari ragioni... se c'è un'emissione di una fattura, la voglio intestata a me (in qualsiasi caso, anche se compero un mobiletto ikea da mettere in garage! :P )

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Inviato (modificato)

Buon giorno a tutti.

"Ieri ho ricevuto la newsletter da un commerciante da cui ho acquistato in passato su ebay e mi è stato proposto di acquistare ad una delle prossime aste "attraverso" di lui... In pratica io potrei comunicare a lui i lotti di mio interesse e le relative offerte massime e lui piazzerebbe le offerte al posto mio. Il vantaggio in tutto questo è uno sconto del 2% sulle commissioni (13% anzichè 15%) ed il risparmio delle spese di spedizione/assicurazione. Ora, vorrei sentire le vostre opinioni in merito ad alcuni aspetti:

1) Tutto questo è lecito/legale o è una pratica consolidata?"

Non ci vedo nulla di illegale. Non so però se sia una pratica consolidata.

2) Qual è la "cresta" che fa il commerciante, ovvero quali sono le commissioni applicate normalmente dalle case d'asta ai commercianti?

Credo che ai commercianti molte Case d'asta applichino, anzichè il 15% di commissioni, il 10%.

Non escluderei però, in relazione all'importanza della/e moneta/e, che la commissione possa anche scendere ulteriormente di qualche punto.

3) Se aveste la possibilità di utilizzare questo "servizio" ne approfittereste o no? Per quali motivi?

A me è capitato di utilizzare il servizio che indichi. Il motivo principale è evidente: ottenere un risparmio sulle commissioni. Ma potrebbe anche essere quello di no apparire quale aggiudicatario.....

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62

Inviato

Buon giorno a tutti.

"Ieri ho ricevuto la newsletter da un commerciante da cui ho acquistato in passato su ebay e mi è stato proposto di acquistare ad una delle prossime aste "attraverso" di lui... In pratica io potrei comunicare a lui i lotti di mio interesse e le relative offerte massime e lui piazzerebbe le offerte al posto mio. Il vantaggio in tutto questo è uno sconto del 2% sulle commissioni (13% anzichè 15%) ed il risparmio delle spese di spedizione/assicurazione. Ora, vorrei sentire le vostre opinioni in merito ad alcuni aspetti:

1) Tutto questo è lecito/legale o è una pratica consolidata?"

Non ci vedo nulla di illegale. Non so però se sia una pratica consolidata.

2) Qual è la "cresta" che fa il commerciante, ovvero quali sono le commissioni applicate normalmente dalle case d'asta ai commercianti?

Credo che ai commercianti molte Case d'asta applichino, anzichè il 15% di commissioni, il 10%.

Non escluderei però, in relazione all'importanza della/e moneta/e, che la commissione possa anche scendere ulteriormente di qualche punto.

3) Se aveste la possibilità di utilizzare questo "servizio" ne approfittereste o no? Per quali motivi?

A me è capitato di utilizzare il servizio che indichi. Il motivo principale è evidente: ottenere un risparmio sulle commissioni. Ma potrebbe anche essere quello di no apparire quale aggiudicatario.....

Saluti.

Michele

Condivido appieno quanto scritto da Michele, avendo un'esperienza simile.

:)


Inviato (modificato)

Io credo che sia una pratica consolidata, regolarmente nelle aste si vedono numismatici professionisti che acquistano lotti su commissione di clienti, sentendosi per telefono e dando consigli sulla qualità del materiale offerto e su eventuali "difetti latenti" non visibili nelle foto del catalogo. La minor commissione è data dal fatto che le case d'asta normalmente ai professionisti applicano delle quote percentuali minori. In questo modo il cliente finale riesce ad avere un costo complessivo minore e il professionista a guadagnarci una quota. Per quanto riguarda questa quota non parlerei di "cresta", mi sembra un termine negativo; si tratta di una commissione che copre la giornata di lavoro del professionista, la sua consulenza e in generale la sua professionalità oltre al fatto di trasportare i lotti (assumendosene quindi anche i rischi) e di accorciare notevolmente i tempi di ricezione e (per quanto riguarda le aste all'estero) di sdoganamento.

Non ho mai preso in considerazione la possibilità di utilizzare un servizio di questo tipo ma non escludo di farlo in futuro.

M :P

Modificato da mamoph

Inviato

se la fattura viene intestata al commerciante presente in sala e poi questo gira la moneta senza fattura al committente in cambio di una percentuale, non so quanto sia ammissibile una cosa del genere... io, committente, che documentazione ho per giustificare il possesso di quell'oggetto qualora sorgessero contestazioni?

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Inviato (modificato)

Buona sera a tutti.

"se la fattura viene intestata al commerciante presente in sala e poi questo gira la moneta senza fattura al committente in cambio di una percentuale, non so quanto sia ammissibile una cosa del genere... io, committente, che documentazione ho per giustificare il possesso di quell'oggetto qualora sorgessero contestazioni?"

Primo passaggio: il commerciante (presente o non presente in sala, non fa differenza) si aggiudica la moneta pagando, ad esempio, 1.000 euro + il 10% di commissioni, per un totale di 1.100 euro.

La casa d'asta rilascia la fattura ed il certificato di provenienza della moneta al commerciante.

Secondo passaggio: il commerciante rivende al collezionista la moneta, ad esempio per 1.300 euro.

Il commerciante rilascia al collezionista la sua fattura per l'importo pagato (1.300 euro) ed il certificato di provenienza nel quale sarà menzionata l'asta.

Il collezionista è contento perchè, grazie all'intermediazione del commerciante ha risparmiato 200 euro.

Il commerciante è contento perchè ha accontentato il cliente e anche perchè, con due rapidi e semplici passaggi, ha anche incassato 200 euro.

Mi sembra che tutto sia in regola.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62
  • Mi piace 1

Inviato

Il possesso in sè è già un titolo. Non capisco perchè questa semplice regola del diritto sembri non essere applicabile alle monete.

Usare un commerciante per gli acquisti nelle aste non serve per risparmiare le commissioni (tant'è che nell'esempio di bizerba alla fine sono del 30 %), ma per risparmiare sul prezzo di aggiudicazione...


Inviato

Buona sera a tutti.

"se la fattura viene intestata al commerciante presente in sala e poi questo gira la moneta senza fattura al committente in cambio di una percentuale, non so quanto sia ammissibile una cosa del genere... io, committente, che documentazione ho per giustificare il possesso di quell'oggetto qualora sorgessero contestazioni?"

Primo passaggio: il commerciante (presente o non presente in sala, non fa differenza) si aggiudica la moneta pagando, ad esempio, 1.000 euro + il 10% di commissioni, per un totale di 1.100 euro.

La casa d'asta rilascia la fattura ed il certificato di provenienza della moneta al commerciante.

Secondo passaggio: il commerciante rivende al collezionista la moneta, ad esempio per 1.300 euro.

Il commerciante rilascia al collezionista la sua fattura per l'importo pagato (1.300 euro) ed il certificato di provenienza nel quale sarà menzionata l'asta.

Il collezionista è contento perchè, grazie all'intermediazione del commerciante ha risparmiato 200 euro.

Il commerciante è contento perchè ha accontentato il cliente e anche perchè, con due rapidi e semplici passaggi, ha anche incassato 200 euro.

Mi sembra che tutto sia in regola.

Saluti.

Michele

Non vedo quale sia il vantaggio per il collezionista, il commerciante paga la moneta 1.000 + 10% = 1.100 e la vende a 1.300 al collezionista.

Collezionista fa offerta a 1.100 + 15%= 1.265, a parità di offerta 1.000 la paga 1.150.


Inviato

Buon giorno a tutti.

"Non vedo quale sia il vantaggio per il collezionista, il commerciante paga la moneta 1.000 + 10% = 1.100 e la vende a 1.300 al collezionista.

Collezionista fa offerta a 1.100 + 15%= 1.265, a parità di offerta 1.000 la paga 1.150."

Ops.Scusate. Ho fatto un pò di confusione con le percentuali.

Nell'esempio che proponevo (aggiudicazione della moneta ad € 1.000, con commissione praticata al commerciante del 10%), il totale è di € 1.100, mentre il collezionista la stessa moneta l'avrebbe invece pagata € 1.150 (con commissione al 15%).

Se il collezionista ha modo di acquistarla dal commerciante, supponiamo ad € 1.120, possiamo rilevare come entrambi dall'operazione abbiamo riceuto un vanraaggio.

Capisco che su singoli e modesti importi il gioco non sembrerebbe valere la candela, ma se aumentiamo i volumi potremo anche apprezzare la motivazione per la quale il commerciante ha rivolto all'utente giak la proposta che è stata esposta nel primo intervento.

Chiedo ancora scusa per il "bisticcio" sulle percentuali, che ha evidentemente generato equivoci sul contenuto del mio precedente intervento.

Saluti.

Michele


Inviato

Beh, a parte i casi citati (ossia collezionista che affida la commissione ad un commerciante) è prassi consolidata pure che la commissione venga affidata ad un livello paritario, ossia commerciante-commerciante o collezionista-collezionista. Il motivo è persino più banale del risparmio della commissione, ossia se non ho tempo o possibilità di recarmi all'asta affido ad un amico il compito di battere una moneta per mio conto.


Inviato (modificato)

"Il motivo è persino più banale del risparmio della commissione, ossia se non ho tempo o possibilità di recarmi all'asta affido ad un amico il compito di battere una moneta per mio conto. "

Certamente. Non c'è dubbio che anche la mancanza di tempo o l'impossibilità di recarsi all'asta può determinarci ad 'affidare all'amico commerciante l'incarico di battere una moneta.

Però, l'esempio che facevo sopra teneva conto che il titolo della discussione è: "Come risparmiare sulle commissioni delle case d'asta", nonchè del fatto che nel primo intervento si prospettava l'ipotesi che un commerciante si offra di acquistare per noi ad un'asta una data moneta per poi rivendercela con un margine (commissione) inferiore a quello che il collezionista avrebbe dovuto riconoscere alla casa d'aste.

L'operazione in se è perfettamente lecita, anche dal punto di vista fiscale, e non ci vedo alcuna controindicazione (specialmente per il collezionista)..

Dopodichè, dal punto di vista del collezionista, si potrà al più discutere se valga o meno la pena, per risparmiare (su monete di medio/basso valore) pochi euro, di effettuare un doppio passaggio.

Questo però è un aspetto puramente soggettivo.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62

Inviato

Senza contare che per partecipare ad un'asta bisogna andarci con conseguenti spese di viaggio e di giornata persa, e questo è un onere più sostanzioso del risibile risparmio sulle commissioni. Per cui avere la possibilità di affidare a terzi l'incarico di prendere una moneta può essere sostanzialmente più economico.

Io mi sono avvalso di questa possibilità una sola volta e ne sono felicissimo perchè ho preso una moneta che cercavo da vari anni, avevo fatto l'offerta on line che era vincente fino ad pochi secondi prima della chiusura dell'asta on line il giorno precedente all'asta battuta, ho telefonato al commerciante di rilanciare per me ed è bastato un solo rilancio in sala per aggiudicarmela. I miei costi: 330 + 13%:= 380 invece che zero (me l'avevano soffiata all'ultimo secondo). Risparmi: le spese di viaggio + 6,60 euro di "commissioni risparmiate". E ora ho la moneta desiderata nel mio monetiere.

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  • 1 mese dopo...
Inviato

se la moneta è parecchio costosa io farei da solo.... se c'è da pagare qualcosina in più pace ma almeno le monete arrivano...

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Supporter
Inviato

Buon giornata

Personalmente non ci vedo nulla di strano o sbagliato. Il commerciante si stà comportando da commerciante (nella accezione più corretta del termine). Acquista un bene che poi rivende a colui che glielo ha commissionato. Potrebbe acquistarlo senza avere alla spalle un committente, ma la cosa non cambia.....diciamo che nella prima fattispecie non ha il rischio di acquistare un bene e tenerlo immobilizzato in negozio.

Attenzione, non è un mediatore; il mediatore prende le provvigioni da due parti contrattuali che hanno stipulato un affare di compravendita (ma anche non) grazie ai suoi buoni uffici; il mediatore non si intesta nulla né si fa intestare alcuna fattura. Semmai è il mediatore che deve emettere fattura per la provvigione incassata (importo fisso o importo percentuale da applicarsi al valore del bene intermediato).

Saluti

Luciano


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