bizerba62 Inviato 7 Novembre, 2010 #1 Inviato 7 Novembre, 2010 (modificato) Buon giorno a tutti. Il tema che Vi propongo oggi è decisamente contro corrente e non mi aspetto che riscuota grandi consensi ma.......ve lo sottopongo ugualmente. E' fenomeno assodato, quanto meno per quella che è l'impostazione tipografica tradizionale che i cataloghi/manuali numismatici sogliono riservare alla cosiddetta “Monetazione Imperiale”, che quest'ultima venga trattata unitariamente, a partire dalla sua introduzione, (R.D. nr. 2511/1936) fino alla sua conclusione (millesimo 1943) anche per quei nominali da Lire due, Lira una , Centesimi 50 e Centesimi 20 che, in seguito al R.D. 20 aprile 1939 nr. 606. subirono una modifica sostanziale non nelle impronte ma nel metallo con il quale vennero coniati. In altre parole, la manualistica tradizionale non sembra considerare la possibilità di suddividere la cd. “Monetazione Imperiale” in due tipologie e cioè in quella, originaria, disciplinata dai RR.DD. 3.9.1936 nr. 2510 (per la monetazione aurea) e nr. 2511(per la monetazione in argento, in nichelio e in bronzo) e nella successiva, istituita appunto con il R.D. nr. 606/1939, che riguarda i soli nominali sopra citati. La presente discussione vuole (o vorrebbe) dimostrare, in controtendenza rispetto al “pensiero numismatico tradizionale” che esiste invece una II Monetazione Imperiale, che è monetazione tipologica a se stante e che, in quanto tale, meriterebbe un'apposita sezione nei manuali, così come, tanto per capirci, avviene per la trattazione della tipi riproducenti la cd. “quadriga briosa” rispetto alla cd. “quadriga veloce”. Gli argomenti che utilizzo a sostegno della mia tesi sono esclusivamente testuali e poggiano sul contenuto del regio decreto istitutivo della monetazione “imperiale” di acmonital e che, per quanto segue, mi sentirei di definire “di II tipo”. Come è noto. il R.D. 20.4.1939 nr. 606 (pubblicato in G.U. 26.4.1939 nr. 99) autorizzava la Regia Zecca a fabbricare e ad emettere “in luogo delle monete di nichelio attualmente in circolazione, le nuove monete di acmonital da lire 2, da lire una, da lire 0,50 e da lire 0,20, istituite con R. decreto-legge 7.2.1938 nr. 907, convertito nella legge 5.1. nr. 11.” 1) Esaminando comparativamente le caratteristiche delle monete Imperiali in nichelio (R. Decreto 2511/1936) con quelle in acmonital (R. Decreto 99/1939), possiamo rilevare quanto segue: Lire 2: Nichelio: Diam. 29 mm.- Peso leg. gr. 10 – Toll. in + e in – 10 mill. – Contorno liscio. Acmonital: Diam. 29,6 mm -Peso leg. gr. 10 – Toll. in + e in – 20 mill. – Contorno godronato. Lire 1 Nichelio: Diam. 26,5 mm. – Peso leg. gr. 8 -Toll. in + e in – 10 mill.– Contorno godronato. Acmonital: Diam. 26,7 mm. – Peso leg. gr. 8 – Toll. in + e in – 20 mill.– Contorno godronato Lire 0,50 Nichelio: Diam. 24 mm. - Peso leg. gr. 6 – Toll. in + e in – 10 mill. - Contorno godronato Acmonital: Diam. 24,1 mm. – Peso leg. gr. 6 – Toll. in + e in – 20 mill. - Contorno godronato Lire 0,20 Nichelio: Diam. 21,5 mm. - Peso leg. gr. 4 – Toll. in + e in – 10 mill. - Contorno godronato Acmonital: Diam 21,7 mm. - Peso leg. gr. 4 – Toll. in + e in – 20 mill. - Contorno godronato. Sulla base delle caratteristiche tecniche sopra riportate possiamo dunque apprezzare alcune differenze più o meno significative fra i tipi in nichelio e quelli in acmonital, tali comunque da rivelare due coniazioni differenti fra loro, non soltanto per il metallo impiegato. 2) Ma l'argomentazione che conferma la “novità” della coniazione in acmonital, attestando che essa costituisce un'emissione monetaria a se stante, è rilevabile dalla lettura degli artt. 4 e 5 del R.D. nr. 606/1939. Riprendendo il testo normativo utilizzato da tutti i decreti istitutivi di una nuova monetazione, gli articoli citati così stabiliscono: Art. 4 “E approvato il tipo delle suddette monete di acmonital conforme alle rispettive descrizioni tecniche, di cui al precedente art. 2, ed agli annessi disegni, visti, d'ordine Nostro, dal Ministro per le finanze. Le impronte, eseguite in conformità delle anzidette descrizioni tecniche, saranno riprodotte in piombo e depositate presso l'Archivio di Stato.” Art. 5 “Le monete di acmonital di cui al presente decreto, avranno corso regolare a partire dal 21.4.1939 XVII, col potere liberatorio stabilito dalle vigenti disposizioni per le monete di nichelio di uguale taglio attualmente in circolazione. Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella Raccolta ufficiale delle Leggi e dei Decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare:” In conclusione, riterrei che le monete da Lire due, Lira una, Lire 0,50 e Lire 0,20 in acmonital, istituite con R.D. 20 aprile 1939 nr. 606, costituiscano tipologia autonoma e vadano descritte separatamente dalle monete di pari nominale in nichelio, istituite con R.D. 3.9.1936 nr. 2511. Cosa ne pensate? Saluti. Michele Modificato 7 Novembre, 2010 da bizerba62
R-R Inviato 7 Novembre, 2010 #2 Inviato 7 Novembre, 2010 sono perfettamente d'accordo.... tante' che , ad esempio, le due lire del 1936....sono legermenti differenti, (es. laghezza del bordo) dai due lire sucessive (1939,,,40...41..)
ADMIN incuso Inviato 7 Novembre, 2010 Staff ADMIN #3 Inviato 7 Novembre, 2010 Insomma vogliamo complicare la vita a chi colleziona per tipologia e chi fino ad ora aveva avuto la vita facile per questa monetazione :lol: Comunque trovo la proposta ragionevole.
darman1983 Inviato 7 Novembre, 2010 #4 Inviato 7 Novembre, 2010 anche a mio avviso la proposta è valida. Comunque dipende su quali principi si basa la catalogazione, se un tipo differisce da un altro solo per iconografia dei coni o anche per peso e diametro e tipo di contorno e penso che in questo caso sia importante la coerenza del metodo.
forza_italia Inviato 7 Novembre, 2010 #5 Inviato 7 Novembre, 2010 Anche a me la proposta sembra molto ragionevole. Sarebbe poi come con le monete di rame e bronzital della monetazione imperiale: anche in questo caso cambia solo il metallo!
Guest utente3487 Inviato 7 Novembre, 2010 #6 Inviato 7 Novembre, 2010 E' un approfondimento che non deve essere trascurato in un testo specializzato.
bizerba62 Inviato 7 Novembre, 2010 Autore #7 Inviato 7 Novembre, 2010 "Sarebbe poi come con le monete di rame e bronzital della monetazione imperiale: anche in questo caso cambia solo il metallo! " Infatti. In questo caso il Gigante (sto osservando l'Edizione 2009) suddivide le monete da 10 e da 5 centesimi rispettivamente in "Impero del 1° Tipo" e "Impero del 2° Tipo". Perchè non farlo anche con le monete da 2 Lire, 1 Lira, 50 e 20 Centesimi? M.
rongom Inviato 8 Novembre, 2010 #8 Inviato 8 Novembre, 2010 Anche per me è giusto considerarle come due tipologie distinte.. Secondo me non è stato fatto in precedenza semplicemente perché la differenza non era così lampante (a parte il 2 Lire) come per gli spiccioli da 5 e 10 Cent, rosso per il rame e tendente al giallo per il bronzo....
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