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La collezione Verri conflui nel patrimonio della famiglia Sormani (per i milanesi gli ex proprietari di Palazzo Sormani residenza dell'attuale omonima biblioteca).

Fu poi venduta per pagare le tasse di successione e parzialmente dispersa, quindi ricostituita grazie all'interessamento di un grande collezionista e mecenate della numismatica con l'aiuto di due commercianti. Opera lunga e meticolosa che riportò la collezione quasi al intiero, eccezion fatta per una 30na di pezzi.

In seguito ceduta alla Banca Commerciale Italiana, che ne fece catalogo per mano di Carlo Crippa e della figlia Silvana. Con l'acquisizione della BCI da parte de Istituto San Paolo di Torino anche la collezione fu trasferita di proprietà ed oggi rientra nel patrimonio artistico della fondazione di BancaIntesa. Da quando sono entrati in possesso della collezione non hanno effettuato alcun acquisto essendo maggiormente interessati al mondo della pittura (acquisizione di un Caravaggio ed altre opere maggiori).


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