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lotto 64 BW BANK / Gorny & Mosch..

sku


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Come dice la scheda riportata per l'asta Gorny&Mosch e BW, si tratta di un bronzo emesso da mercenari ispanici nel territorio di Morgantina.

All'inizio della seconda guerra punica Morgantina ospitò una guarnigione romana. Ma nel 213 a.C. la città si ribellò ai Romani, prendendo le parti dei Cartaginesi e ospitando le truppe dello stratega punico-siracusano Ippocrate. Dopo la partenza dalla Sicilia del console romano Marcello, nel 211 a.C., la città si ribellò nuovamente. I Romani duramente la punirono e insieme al suo territorio la cedettero a legionari ausiliari spagnoli guidati dal loro capitano Moericus, che si erano distinti nell'assedio a Siracusa del 211. Sotto gli Hispani la vita nel territorio continuò sebbene con un tenore pió modesto.

Grazie agli studi di Kenan T. Erim (Morgantina, American Journal of Archeology, 62 (1958), 79-90, ristampato, con emendamenti, come appendice I del secondo volume di "Morgantina Studies", Princeton 1989) la serie HISPANORUM è ora definitivamente attribuita a Morgantina e fu emessa dopo che la città era stata ceduta dal senato romano agli ausiliari spagnoli. La prova forse più convincente di tale attribuzione è data dal fatto che, malgrado la leggenda, nessun esemplare è stato rinvenuto in Spagna, mentre di circa 1000 esemplari noti ben 706 sono stati rinvenuti durante gli scavi americani a Morgantina. Più complessa resta la determinazione dell'esatta cronologia, sia relativa che assoluta.

In passato, tratti forse in inganno dalla leggenda latina HISPANORVM sul rovescio e dalla scritta C SIC LIVN presente al diritto di alcune monete, gli studiosi avevano attibuito la serie al periodo della permanenza di Sesto Pompeo in Sicilia (43-36 a.C.) e agli elementi iberici delle forze pompeiane. Ora questa ipotesi non è più sostenibile. K.T. Erim, in base soprattutto a dati stratigrafici, ha proposto che i bronzi HISPANORVM siano stati coniati intorno alla metà del II secolo a.C. e siano rimasti in circolazione fino alla fine del I secolo a.C. e quindi per tutto il restante periodo di esistenza di Morgantina.

Per diverse ragioni è da seguire in parte la proposta di Maria Caccamo Caltabiano (Sulla cronologia e la metrologia delle serie Hispanorum, Numismatica e Antichità Classiche, XIV (1985), pp. 159-167.), citata in maniera fuggevole da Erim perchè il suddetto articolo era stato pubblicato mentre il secondo volume di "Morgantina Studies" era ancora in corso di stampa.

L'intento della studiosa era di sviluppare l'intuizione di Laura Breglia (Morgantina: studi e problemi, Annali dell'Istituto Italiano di Numismatica, 5-6 (1958-1959), pp. 336-344.) che tutta la serie fu emessa poco dopo la concessione del territorio agli Hispani e quindi verso la fine del III secolo o agli inizi del II secolo a.C.. Già Breglia aveva notato la diretta filiazione del tipo del cavaliere dai noti bronzi di Gerone II, i quali pertanto non dovevano essere di molto anteriori.

Con la sigla del monetario C SIC LIVN gli Hispani iniziano a incrementare la loro produzione di monete (sono note infatti diverse emissioni a loro nome). Lo stile è piuttosto scadente e i numerosi esemplari noti, spesso scentrati, presentano un'accentuata degradazione ponderale, da circa 9 a 4,5 grammi, nonostante che siano tirati da un solo conio del diritto. Malgrado la mancanza di un chiaro addensamento ponderale ä possibile osservare che la loro media si avvicina notevolmente al peso teorico del semisse semiunciale.

La testa virile del diritto è stata spesso accostata alle teste delle emissioni dell'Hispania Citerior, ma è possibile riscontrarvi influssi anche della monetazione mamertina, specie per quanto riguarda il tratteggio della chioma. Solo in pochi esemplari meglio conservati è possibile intravvedere le lettere del nome del monetario, ma la lettura proposta di C SIC LIVN resta ancora incerta. L'ipotesi più probabile è che si tratta in realtà di due nomi, un C. Sicinius o Siccius e un L. Iunius, forse due ufficiali romani o questori, preposti al controllo del territorio morgantino.

Anche il cavaliere del rovescio è stato paragonato ai rovesci di monete spagnole, ma il prototipo più vicino resta il rovescio dei noti bronzi di Ierone II, rinvenuti in grande quantità anche a Morgantina. La scelta di questo tipo sembra dettata dal fatto che gli Hispani erano noti come esperti cavalieri.

Penso che sia tutto.


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