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Inviato

Ringrazio Numa Numa e concordo con lui sull'opportunità di proseguire il discorso con i piedi per terra e soprattutto conoscendo le opinioni già espresse da precedenti studiosi: un passo necessario prima di passare a nuove proposte o idee, anche ammettendo intuizioni che spesso sono il sale di nuove scoperte.

Avevo postato la traduzione dello studio del Boehringer, anche per mostrare un tipico approccio "scientifico" di un noto studioso tedesco, che resta utile soprattutto per il corredo delle fonti letterarie su Himera e Thermai (altro fondamentale punto di partenza per un serio studio numismatico).

Tuttavia, come già accennato e per doverosa conoscenza, questo lavoro del Boehringer, il quale in pratica sosteneva una qualche sopravvivenza di Himera anche dopo la gravissima distruzione cartaginese del 409 a.C., suscitò un vero "vespaio" nell'ambiente accademico.

Esso fu successivamente stroncato da Aldina Tusa Cutroni, "Himera tra realtà ed immaginazione", in: Archeologia del Mediterraneo. Studi in onore di Ernesto De Miro, L'Erma di Breitchneider, Roma, 2003, p. 223-231, forse la maggiore conoscitrice della monetazione himerese avendo analizzato personalmente tutto il materiale numismatico rinvenuto durante gli scavi archeologici di Himera.

Ella ha quindi potuto verificare non solo la gravità della distruzione perpetrata dai Cartaginesi e l'assenza di vera ripresa abitativa nella zona (solo pochi ambienti e soprattutto alcune fattorie in campagna furono poi ristrutturati e nuovamente abitati, specialmente allo scopo di sfruttare la fertile pianura, senza però raggiungere uno "status" di città), ma anche come le ultime emissioni di Himera, i bronzi descritti da Boehringer ai nn. 1-8, siano in realtà di poco anteriori alla distruzione e sono stati trovati esemplari sotto gli strati di distruzione.

Per quanto riguarda le emissioni con IMEPAION e in particolare quelle con il dio Kronos/fulmine, oggetto della presente discussione, ella si limita a scrivere le seguenti poche righe:

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Benchè in alcuni cataloghi di asta le suddette monete continuino ad essere datate alla fine del V secolo a.C., appare ormai attestata una datazione al IV secolo a.C. e più esattamente all'epoca timoleontea, forse poco dopo la battaglia del Krimisos.

Ha ragione il Boehringer a rilevare una stretta affinità nella rappresentazione della testa del dio Kronos e in particolare della sua caratteristica capigliatura con capelli leggermente lunghi con la testa di Zeus Eleutherios di Siracusa (fig. n. 15 nel testo di Boehringer), dalla quale sicuramente deriva.

Spero domani di poter postare le immagini relative sia alla litra che al dilitron per più puntuali confronti e discutere poi dei problemi di autenticità e del significato da dare ai particolari tipi.

Un passo per volta.....


Inviato

Ciao Acraf...

a scanso di equivoci e/o malintesi...l'egregio lavoro che svolgi è sotto l'occhio di tutti e tutti te ne sono grati.

Lo scambio dialettico è un humus...ad avercene e ne venissero...:) ove condotti con rispetto ed amicalità.

Con calma ci erudiremo e arriveremo forse a qualche egregia conclusione.


Inviato

Ed ecco provo a postare le immagini degli esemplari finora noti.

1 - LITRA

D/: Testa barbuta di Kronos a destra, davanti KPONOΣ; bordo lineare.

R/: Fulmine alato, tra due grani d'orzo, all’intorno, IMEPAION retrogrado; bordo di puntini.

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1/1 : Berlino = Imhhof Blumer, Monnaies Grecques, 1883, 21 n. 33, Taf. B, 4 - Gabrici E., Topografia e Numismatica dell'antica Himera, 1894, p. 73 n. 116 Tavola 6, 16 g. 0,88

E' il primo esemplare noto e di sicura autenticità. Purtroppo mancano foto digitali e bisogna chiedere (e pagare) al museo di Berlino per avere una foto migliore. Ho postato due immagini, una da Boehringer (però è una fotocopia) e una da Gabrici.

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1/2 : Lanz 153/2011, n. 59 g. 0,68

L'esemplare sembra autentico. Il rovescio appare bene coniato, con lettere e perlinatura con giusti rilievi. Forse il diritto non sembra perfetto, con la barba apparentemente non troppo conforme.

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1/3 : Gorny 156/2007, n. 1105 g. 0,84

L'esemplare suscita perplessità. Le lettere sono bene evidenti e la coniatura appare essere profonda al rovescio. Tuttavia al diritto la testa non presenta regolari rilievi e ci sono strane striature dietro la testa.

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1/4 : Hirsch 261/2009, n. 65 g. 0,59

Non sembra un evidente falso. Il rovescio è piuttosto regolare, ma al diritto i lineamenti e la barba destano alcune perplessità. Presenza di ossidazioni specie lungo il bordo.

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1/5 : Hirsch 277/2011, n. 62 g. ? (non riportato)

Esemplare molto sospetto. Sembra riconiato sopra altro esemplare e alcuni rilievi del diritto non sembrano omogenei.

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1/6 : Kuenker 182/2011, 87 g. 0,61

Esemplare sospetto. Presenza di "pastosità" specialmente al diritto e rilievi poco omogenei.

(Continua)


Inviato

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1/6 bis : Rauch 86/2010, n. 248 g. 0,62

E' lo stesso di quello poi passato a Kuenker 182/2011, n. 87. La foto conferma e accentua le perplessità, per la presenza di evidente "pastosità" al diritto.

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1/7 : Busso Peus 403/2011, n. 26 g. 0,72

Quasi sicuramente un falso. Bordo lineare al diritto e perlinato al rovescio praticamente evanidi. Lettere molto irregolari....

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1/8 : Stack's 20/x/2010, n. 13 g. 0,77

Esemplare giudicato falso nel corso dell'asta. Solite irregolarità e porosità e tracce di corrosioni (apparentemente artificiali). Lettere irregolari.

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1/9 : V Coins, Heracle Numismatics, 2001 g. 0,59

Esemplare molto sospetto, quasi certamente un falso. Rilievi e lettere irregolari.

(Continua)


Inviato (modificato)

2 - DILITRON piuttosto che triemiobolo come definito da Boehringer

D/: Testa di Kronos e l'iscrizione come sopra, circondata da circolo di puntini.

R/: Fulmine compatto e leggenda come sopra; a sinistra, grano orzo; a destra, l'aquila con un serpente fra gli artigli; bordo lineare.

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2/1 : Leu 65/1996, n. 75 = Muenzen und Medaillen 73/1988, n. 4 g. 1,97

Esemplare autentico e noto per la prima volta nel 1988 (era ancora pezzo unico, poi nel 1996 la Hurter, curatrice della Leu, annota che ci sono altri tre pezzi noti)

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2/2 : Collezione privata (da Boehringer 1989 n. 14) g. 1,23

Esemplare apparentemente autentico.

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1/3 : Classical Numismatic Group e.a. 212/2009, n. 154 g. 1,54

Esemplare molto irregolare e debolmente coniato. Alcuni dubbi, ma manca certezza di falsità.

Esisterebbe un quarto esemplare, accennato dal Boehringer ma non ancora rintracciato, che peserebbe g. 1,84.

(Continua)

Modificato da acraf

Inviato (modificato)

Nel complesso quindi moltissimi esemplari, guarda caso comparsi soprattutto tra il 2010 e il 2011 a fronte della precedente estrema rarità, mostrano almeno vari elementi di dubbio di autenticità, anche se bisogna rilevare che finora non sono stati riscontrati veri cloni di pezzi identici. E' però da rilevare che nel caso dei frazionali di argento il ricorso alla clonatura è minore rispetto ai bronzi e il falsario adesso è più attento a "svariare" le battiture. In genere i falsi si riconoscono per la presenza di "pastosità" per cui i rilievi non appaiono congrui, anche in rapporto allo stato di conservazione (anche in esemplari BB o MB autentici i rilievi sono migliori e si dovrebbe notare un corretto grado di usura).

Ovviamente non posso esprimere sicure sentenze di falsità o autenticità senza poterle esaminare dal vivo, ma restano seri dubbi....

In ogni caso esistono anche pochi esemplari autentici per cui questa emissione di litra e dilitron col dio Kronos deve essere esistita.

Passiamo ora a cercare di capire cosa significava il dio Kronos e la presenza della leggenda IMEPAION in pieno IV secolo a.C., quando la città di Himera, come già accennato, era stata distrutta.

Il dio Kronos era il più giovane dei Titani, figlio di Urano (il Cielo), primo re dell'Universo, e di Gea (la Terra), Sposato a Rea era padre di Zeus, da cui l'associazione con il fulmine, tipico simbolo del figlio Zeus. In tempo romano fu assimilato a Saturno, con il tipico attributo della falce, con la quale evirò il padre Urano (e da un suo falcetto nacque la particolare insenatura del porto di Zankle o Messina, anche se un'altra leggenda vuole che dal suo falcetto sarebbe nata invece l'insenatura di Drepanon, attuale Trapani).

Il culto di Kronos era ubicato specialmente ad Atene, dove in estate venivano celebrate le feste Cronie, che duravano tre giorni.

Del suo culto in Sicilia non si sa molto, ma alcuni hanno avanzato l'ipotesi che fosse in raltà l'incarnazione del dio fenicio Baal.

Secondo Diodoro Siculo (III, 61), Kronos era il re della Sicilia, della Libia e anche della stessa Italia e stabiliì il suo potere soprattutto della zona occidentale dell'isola, occupando con le sue guarnigioni tutte le alture siciliane più importanti. Diodoro stesso accenna a una località o monte di nome Kronia, presso la quale Dioniso subì una sconfitta ad opera dei cartaginesi, nel 378 a.C. Sembra che in epoca cristiana tale monte sia stato dedicato a San Calogero, non lontano da Sciacca e quindi in territorio selinuntino. Nei suoi pressi ci sono calde sorgenti sulfuree (le note Terme Selinuntine).

Se ipotizziamo una datazione al tempo di Timoleonte, che vide il risveglio dell'identità greca (anche in senso anticartaginese) è possibile che un gruppo di discendenti imeresi abbiano voluto celebrare con una emissione di due nominali la loro "grecità" in ricordo della loro perduta patria Himera, già distrutta da oltre mezzo secolo dai Cartaginesi. Per i rovescio si sono ispirati ai noti bronzi siracusani con Zeus Eleutherios. La testa di Zeus è molto simile a quella del dio Kronos e, inoltre, sono stati adottati simili simboli, un chicco di orzo (che figura nella litra e nel dilitron) e una aquila (che figura nel solo dilitron).

Allego i bronzi siracusani che hanno fornito ispirazione.

post-7204-0-24510000-1322068409_thumb.jp con chicco

post-7204-0-71384400-1322068429_thumb.jp con aquila

Naturalmente resta difficile stabilire l'esatta zecca che ha prodotto questa emissione (assieme all'altra con Pallade, che poi vedremo), mancando al solito i dati relativi al luogo di loro rinvenimento.

Modificato da acraf

Inviato

Credo che i ritrovamenti delle monetine in argomento si siano susseguiti almeno negli ultimi 10 anni...nonsi tratta più di un nominale della massima rarità...probabilmente siamo scesi ad R3.

Sicuramente sembra essere carente la grande qualità.

Altamente probabile si tratti di emissioni di periodo timoleonteo, giusti i raffronti stilistici, in parte evidenziati da Acraf...e che interessano anche alcune coniazioni incerte:

- come la litra di Hermas (molto più rara) attribuita a Solus;

- o la litra che reca l'epigrafe ERAKLEIOTAN KEPHALOIDION attribuita al sito pedissequo, da alcuni identificata coma la punica Ras melquart, oggi Cefalù.

Tali coniazioni sono probabilmente dovute alla riscossa dell'ethnos greco sotto l'egida di Timoleonte, condottiero politicizzato...agente geopolitico del ricco commercio corinzio e della politica dorica, che non poteva perdere il controllo di una delle principali autostrade di allora: un'autostrada del mare. Tale rotta da Corinto costeggiava l'Italia meridionale facendo perno su Taranto e su Siracusa...fino a Cartagine. O, se volete, da Cartagine a Corinto.

In Sicilia si giocava la partita...precipuamente nel mantenere l'egemnoia sulla costa orientale che era costeggiata dalla suddetta rotta.

I Cartaginesi erano molto pragmatici...specificamente nel Collegio dei Sufeti che controllavano la politica della città. Non odiavano nessuno...ma neutralizzavano coloro che costituivano una minaccia per il commercio e gli interessi punici. Così potava capitare che gli amici di ieri fossero declassati a nemici di oggi o di domani (cfr. Selinunte).

L'avanti ed indietro tra punici e Dorici/Siracusani in Sicilia, di scontro in scontro e di fiume in fiume, a marcare il territorio...trae origine da queste problematiche strategiche.

Corinto contro Cartagine.

Oro e merci...merci e oro.

Poco di più e niente di meno...nel senso che ogni altra ragione e contesa veniva assorbita in tale contesto principale.

Roma erediterà la cosa e la risolverà a suo modo: cioè imponendo col ferro del gladio la pax romana.;)

Tornando alle monetine che ci occupano...per voler essere obiettivi e professionali le foto che abbiamo sottomano, per la loro qualità e per i pixel che le contraddistinguono non possono consentire alcun giudizio.

Sono convinto che da una ottima foto si possa stilisticamente e contestualmente trarre impressioni validissime, per certi versi più che avendole in mano, in altro contesto spiegherò il perchè.

Ma se le foto sono di scarsa qualità e senza colore...l'impresa è vana sia in bonis che in malus.

Quindi ognuno può trarre delle convinzioni dall'esperienza personale.

Per quanto mi concerne: per l'ex Rauch, che ho avuto occasione di visionare attentamente presso una Casa tedesca, il mio giudizio è positivo, mi riallaccio alle considerazioni già ampiamente postate e che, se non altro, costituiscono un excursus tecnico non contraddetto alla stessa stregua. L'usura è genuina. Poichè la ex Busso Peus ha caratteristiche simili...potrei dedurre cose simili...ma senza certezze.

Per il resto non posso dire nulla e temo che poco si possa dire sulla scorta delle sole foto postate, salvo ad averne altre più degne o ad avere le monete in mano.

Sicuramente oggi dare giudizi tecnici definitivi su alcune monete del mondo greco ed alcune anche del mondo romano, è fatto difficile da riscontrare in modo autorevole.

Non è un bene...alla fine decide il mercato...ed il mercato, da solo, non è giudice imparziale e specializzato.

Un saluto.


Inviato

Concordo pienamente che non è possibile esprimere con sufficiente convinzione giudizi complessi sull'autenticità o meno, specialmente con foto di modesta qualità. E' solo possibile mettere accanto le varie immagini e ricostruire eventuali pedigree (passaggi di asta) e avere solo impressioni personali.

Dal semplice confronto, anche se con foto poco definite, emergono almeno seri dubbi su alcuni esemplari ed è il massimo che si può esprimere.

Circa il contesto storico, avevo accennato a Timoleonte, soprattutto sulla base di raffronti tipologici con altre emissioni comprese quelle siracusane, ma la Tusa Cutroni non escludeva del tutto, in alternativa, anche il periodo di Agatocle, sotto il quale ebbe luogo un'altra seppure più effimera rinascita dell'orgoglio greco. Pur essendo diventato tiranno di Siracusa, Agatocle era originario di Thermai e quindi era un discendente imerese di ceppo greco. La Tusa Cutroni appunto vedeva in IMEPAION un risveglio di discendenti imeresi di ceppo greco, in qualche modo galvanizzati dall'avvento del loro simile Agatocle.

E' solo una ipotesi, che comunque merita di essere presa in considerazione.


  • 8 mesi dopo...
Inviato (modificato)

Ciao,

segnalo la comparsa di un nuovo esemplare di questa litra presente nella prossima asta Hirsch 284-285 di settembre-

Lot: 2154 Descrizione: GRECO MONETE SICILIA, Imera. litra. 413-408. Diadema Kronoskopf con r. Rs: flash tra i due grani. SNG COP. -. SNG ANS -. SNG Monaco di Baviera -. Historia Numorum pagina 145 Randl Rs. Pressione punto. RRR ss Tax:

€ 375,00

Purtroppo la foto scaricabile non è in alta risoluzione, è invece visionabile dal sito tramite lente ingrandimento posizionandosi sull immagine.

Il conio di D/ è lo stesso riportato da acraf al post 28 esemplare 1/5.

Il conio di R/ sembrerebbe lo stesso 1/3.

Anche il questo esemplare lo stile mi fa un po pensare.....

ciao

sku

post-7579-0-44043700-1344329326_thumb.jp

Modificato da skubydu

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