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Certamente le medaglie borboniche nascondono significati celati...

Chiedo a Borbo di spiegarci la connessione con la Medaglia di Livia Dora Carafa... (se ho capito bene)... Sicuramente un simbolismo esoterico/massonico questa medaglia lo ha... A ore 12 sul rovescio è presente un triangolo con al centro un occhio....Simbolo molto simile a quello presente sulla banconota da un Dollaro...

Che a Napoli fossero presenti circoli massonici è indubbio...Ed anche in grande quantità... Per esempio vi è una teoria... Sul fatto che addirittura la fine del Regno Delle Due Sicilie sia stata decisa proprio da quella Carboneria/Massoneria che così fortemente era radicata a Napoli ed in tutto il Regno...

Credo comunque che in molte medaglie Borboniche vi sia un metasignificato.... Poi si possono forzare le interpretazioni, ma che si tratti di un simbolismo fine ed unico nel suo genere è innegabile, simbolismo che dona a tutte le medaglie un velo di mistero incredibile.

Bravo Michelangelo, la risposta l'hai trovata da solo e sono sicuro che avrai letto nel "D'Auria" a pag.80, 81 la "HISTORIA" per la medaglia di Livia Doria Carafa. La matrona al rovescio di questa medaglia siede sopra una lapide quadrata simbolo della verità, viene assistita dalla RELIGIONE che la conforta a mirar sempre in cielo.Ivi in campo luminoso vi è l'emblema della Divinità (il triangolo con l'occhio)...................Quindi direi che la RELIGIONE prima di tutto è il filo conduttore che tiene insieme le medaglie e per la morte di Ferdinando I (la Religione al rovescio) e per la morte di Francesco I (idem) e per il completamento della basilica di San Francesco di Paola (D.O.M : Deo Optimo Maximo : a Dio, il più buono, il più grande) ed anche per l'assunzione al trono di Ferdinando II (la Religione). Spero che avrai già letto la particolare e significativa spiegazione data da Francesco a proposito di questa ultima medaglia, così pure ho molto apprezzato l'analisi di Gionata che ha aperto nuove strade interpretative.

Vedo con piacere che diversi lettori si stanno appassionando alla ricerca dei simboli esoterici sulle medaglie borboniche come avevo suggerito. Ricerche significative e particolarmente interessanti poichè ci aprono un mondo ricco di indagini a dir poco sbalorditive e di profonde conoscenze in cui si richiede agli adepti una particolare predisposizione con l'umiltà di chi muove i primi passi verso la conoscenza della verità.

Modificato da borbo

Inviato

L'argomento è interessante e mi fa piacere che, essendone così padrone, lo stai esponendo dando modo a chi non ne ha grandi conoscenze, come me, di approfondirlo.

La Massoneria è sempre stata una forza importante, che ha ricordato la sua presenza in vari modi, medaglie, distintivi ecc

I collegamenti tra più medaglie, che assumono così significati e commemorazioni nuove ed insospettate, sono un modo diverso per conoscere e studiare questo affascinante, e mai svelato del tutto, mondo esoterico.

Grazie per questa bellissima discussione che seguirò col massimo interesse. Giò :)

Awards

Inviato

A questo punto desidero provocare borbo e chiedergli perchè ha iniziato la discussione intitolandola alle medaglie borboniche, ci sarebbero anche le medaglie di Murat che celano altrettanti significati esoterici.

Ma rimaniamo nell'ambito delle medaglie borboniche perchè desidero far notare un'altro particolare che molti guardano ma nessuno si sofferma, già .......... nessuno lo nota perchè è abituato a far cadere l'occhio sulle figure principali senza notare le forme e le posizioni dei veli e dei vestiti.

In molte medaglie soffia il vento e la dimostrazione sta nei veli rigonfi e svolazzanti, la medaglia del 1836 per la nascita di Francesco (II) duca di Calabria, la medaglia del 1802 di Ferdinando IV messa (non a caso ) sulla copertina del catalogo Varesi Utriusque Siciliae del 2007 e la medaglia del 1808 per l'annuncio dell'arrivo di carolina Murat a Napoli sono un esempio evidente.

La vela e il vento sono sempre stati interpretati come simboli del Divino che aiuta gli uomini, e infatti, una nave con il vento che soffia nelle vele porta i navigatori verso nuove terre e nuovi orizzonti.

Nelle medaglie napoletane invece, l'autore del volume IL MEDAGLIERE ha avuto la genialità di capire che i veli rigonfiati dal vento annunciano un arrivo, un'avvenimento e quant'altro porti gioia e nuove vedute.

Grazie all'autore per aver decifrato e riclassificato tantissime medaglie napoletane che precedentemente male interpretate da Ricciardi.

Medaglia del 1802 per l'annuncio dell'arrivo a Napoli di Ferdinando IV di Borbone (dopo la caduta della Repubblica Napoletana) rif. D'Auria 65. I raggi del sole, la figura che li indica, la stella e la fiaccola sono significati profondi che preannunciano molte cose. Mi fermo qui.;)

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Inviato

Medaglia di piccole dimensioni per l'annuncio dell'arrivo a Napoli di Carolina Murat. Rif. D'Auria 85. Il D'Auria dedica ben due pagine sulla sua opera a questa medaglia, altro che gettone da gioco come fantasticato da certi studiosi.

Il velo gonfiato dal vento è un chiaro segno.

I documenti parlano dell'arrivo della regina la domenica mattina dell'8 ottobre 1808 a Napoli. la medaglia è del 1808.

Da notare la somiglianza dell'effigie con quella del 40 franchi d'oro del 1810. Questa medaglia è sicuramente precedente e potrebbe essere opera di Achille Arnaud. Il punzone del 40 franchi non fu un'opera esclusiva del Morghen (NM nel taglio del collo), infatti esisitono dei 40 franchi senza sigle NM e a tal proposito consiglio di leggere l'articolo di Carlo Prota del 1931 http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1931c.pdf .

Per approfondimenti, cfr. (ingrandimenti) Gigante 2011 n.7 e 7a, pagina 544.

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Inviato (modificato)

Sempre e a proposito della Basilica di San Francesco di Paola vorrei soffermarmi sulle iscrizioni all'esterno e all'interno dell'edificio. All'esterno D.O.M.D.FRANCISCO.DE.PAVLA.FERDINANDVS.I.REX.EX.VOTO.A.MDCCCXVI. dove D.O.M. sta per DEO OPTIMO MAXIMO (a Dio, il più buono, il più grande) e la D. FRANCISCO sta per DIVO FRANCISCVS (al divo Francesco). All'interno della basilica la scritta è un pò diversa D.O.M. AC D.FRANCISCO A PAVLA EX VOTO ma dello stesso significato AC. D. sta per AC DIVO (e al Divo). Ho avuto il conforto di sciogliere e dare un significato alle lettere per essermi imbattuto nel corso delle indagini su una lapide presente nella cappella di San Francesco di Paola che si trova sotto la mensa dell'altare della Chiesa dei monaci Camaldolesi in Siena e la riporto: D.O.M.

DIVOQVE FRANCISCO DE PAULA

INTER MINIMO MAXIMO

VOTIVAM HANC HARAM

EREXIT

DOMINICVS MELANI PISTORIEN

ANNO SAL. MDCCXII

e vorrei sottolineare che l'indagine interessante fatta in questo forum dall'amico Gionata ha senza dubbio un significato che è riscontrabile su questa lapide quando parla di "Minimo e Maximo". Nella chiesa il cronista così scrive: alla destra dirimpetto alla Madonna della Corona vi è la cappella di San Francesco di Paola assai bella con il Santo di rilievo nell'altare e tutta la volta è dipinta, che dimostra il Santo va in cielo accompagnato dalli celesti spiriti ed in tutta la Cappella vi sono sei miracoli del Santo in medaglioni, quali con la volta è opera del pennello di Giuseppe Niccolò Nasini. Cenni storici Chiesa di Santa Mustiola o della Rosa

Adiacente l’ex convento dei camaldolesi di Porta all’Arco, poi Santa Mustiola all’Arco, infine della Rosa. Il titolo “della Rosa” deriverebbe dal poggio chiamato Rosaio, fuori dell’antica porta di Siena, detta di Laterina, nelle vicinanze di Porta Tufi, ove già esisteva un insediamento camaldolese (dal 1337), i cui monaci si trasferirono nel 1554 nel convento che aggiunse alle antiche denominazioni quella di Abbazia della Rosa, subentrata poi alle altre.

Il convento sorse alla fine del XII sec. e con il passare del tempo annoverò tra i suoi possessi diverse chiese ed abbazie del circondario senese. Fu soppresso nel 1810 dalle truppe di Napoleone. Il complesso conventuale è oggi sede dell’Accademia delle Scienze, detta dei Fisiocritici.

La chiesa nasce nel Quattrocento come chiesa del convento. Fu restaurata nel Settecento in stile barocco. Risulta abbia anche ospitato la Compagnia dei Ciabattini.

Sconsacrata nel 1980, fu adibita a sala per congressi e mostre. In anni più recenti è divenuta Biblioteca Centrale della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Siena.

A navata unica, con transetto sinistro all’esterno. Le sue antiche strutture in cotto sono ancora visibili, nel transetto e nel campanile a vela del XV sec., con tre finestre ogivali per le campane. La facciata è priva di decorazione, liscia ad intonaco, con al centro un finestrone rettangolare rinascimentale e con un grande portale pure in mattoni, del tardo Cinquecento.

L’interno è barocco, con abside quadrata, grandi altari, stucchi e affreschi settecenteschi. Lungo la navata centrale ci sono quattro altari laterali (due per lato), contenenti varie pale settecentesche.

L’altare maggiore, del 1718, decorato con grandi statue a stucco, è opera dei fratelli Bartolomeo e Pietro Cremoni e dello scultore Bartolomeo Mazzuoli.

Sul primo altare di sinistra si trova un grande bassorilievo in stucco con “Le apparizioni della Madonna al Beato Michele Camaldolese” (ambiente del Mazzuoli), qui trasportato dall’altare al transetto sinistro trasformato in “grotta di Lourdes”, dove rimangono stucchi (forse della stessa bottega) ed affreschi di scuola dei Nasini.

Sul primo altare della navata destra si trova una tavola del cinquecentesco Girolamo Magani, allievo del Sodoma, con una “Madonna con Bambino e Santi”.

Sopra il secondo altare troviamo una tela con il “Martirio dei Santi Crispino e Crispiniano”, probabile opera di Astolfo Petrazzi.

Nell’abside c’è un dipinto su tela, copia del “San Romualdo” di Pietro Sacchi, ed altro con una scena di monaci camaldolesi.

La cappella del transetto destro conserva ancora affreschi rovinati di Giuseppe Nicola Nasini ed un bassorilievo a stucco di S. Francesco di Paola della stessa bottega del Mazzuoli (1712).

Mi domando se è un caso essermi imbattuto in un argomento dove è evidente il collegamento nella Chiesa della Rosa con i Rosacroce e a questo punto l'argomento incomincia ad essere sempre più affascinante.

Modificato da borbo

Inviato

L'argomento è interessante e mi fa piacere che, essendone così padrone, lo stai esponendo dando modo a chi non ne ha grandi conoscenze, come me, di approfondirlo.

La Massoneria è sempre stata una forza importante, che ha ricordato la sua presenza in vari modi, medaglie, distintivi ecc

I collegamenti tra più medaglie, che assumono così significati e commemorazioni nuove ed insospettate, sono un modo diverso per conoscere e studiare questo affascinante, e mai svelato del tutto, mondo esoterico.

Grazie per questa bellissima discussione che seguirò col massimo interesse. Giò :)


Inviato

L'argomento è interessante e mi fa piacere che, essendone così padrone, lo stai esponendo dando modo a chi non ne ha grandi conoscenze, come me, di approfondirlo.

La Massoneria è sempre stata una forza importante, che ha ricordato la sua presenza in vari modi, medaglie, distintivi ecc

I collegamenti tra più medaglie, che assumono così significati e commemorazioni nuove ed insospettate, sono un modo diverso per conoscere e studiare questo affascinante, e mai svelato del tutto, mondo esoterico.

Grazie per questa bellissima discussione che seguirò col massimo interesse. Giò :)

Sempre e a proposito della Basilica di San Francesco di Paola vorrei soffermarmi sulle iscrizioni all'esterno e all'interno dell'edificio. All'esterno D.O.M.D.FRANCISCO.DE.PAVLA.FERDINANDVS.I.REX.EX.VOTO.A.MDCCCXVI. dove D.O.M. sta per DEO OPTIMO MAXIMO (a Dio, il più buono, il più grande) e la D. FRANCISCO sta per DIVO FRANCISCVS (al divo Francesco). All'interno della basilica la scritta è un pò diversa D.O.M. AC D.FRANCISCO A PAVLA EX VOTO ma dello stesso significato AC. D. sta per AC DIVO (e al Divo). Ho avuto il conforto di sciogliere e dare un significato alle lettere per essermi imbattuto nel corso delle indagini su una lapide presente nella cappella di San Francesco di Paola che si trova sotto la mensa dell'altare della Chiesa dei monaci Camaldolesi in Siena e la riporto: D.O.M.

DIVOQVE FRANCISCO DE PAULA

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VOTIVAM HANC HARAM

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DOMINICVS MELANI PISTORIEN

ANNO SAL. MDCCXII

e vorrei sottolineare che l'indagine interessante fatta in questo forum dall'amico Gionata ha senza dubbio un significato che è riscontrabile su questa lapide quando parla di "Minimo e Maximo". Nella chiesa il cronista così scrive: alla destra dirimpetto alla Madonna della Corona vi è la cappella di San Francesco di Paola assai bella con il Santo di rilievo nell'altare e tutta la volta è dipinta, che dimostra il Santo va in cielo accompagnato dalli celesti spiriti ed in tutta la Cappella vi sono sei miracoli del Santo in medaglioni, quali con la volta è opera del pennello di Giuseppe Niccolò Nasini. Cenni storici Chiesa di Santa Mustiola o della Rosa

Adiacente l’ex convento dei camaldolesi di Porta all’Arco, poi Santa Mustiola all’Arco, infine della Rosa. Il titolo “della Rosa” deriverebbe dal poggio chiamato Rosaio, fuori dell’antica porta di Siena, detta di Laterina, nelle vicinanze di Porta Tufi, ove già esisteva un insediamento camaldolese (dal 1337), i cui monaci si trasferirono nel 1554 nel convento che aggiunse alle antiche denominazioni quella di Abbazia della Rosa, subentrata poi alle altre.

Il convento sorse alla fine del XII sec. e con il passare del tempo annoverò tra i suoi possessi diverse chiese ed abbazie del circondario senese. Fu soppresso nel 1810 dalle truppe di Napoleone. Il complesso conventuale è oggi sede dell’Accademia delle Scienze, detta dei Fisiocritici.

La chiesa nasce nel Quattrocento come chiesa del convento. Fu restaurata nel Settecento in stile barocco. Risulta abbia anche ospitato la Compagnia dei Ciabattini.

Sconsacrata nel 1980, fu adibita a sala per congressi e mostre. In anni più recenti è divenuta Biblioteca Centrale della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Siena.

A navata unica, con transetto sinistro all’esterno. Le sue antiche strutture in cotto sono ancora visibili, nel transetto e nel campanile a vela del XV sec., con tre finestre ogivali per le campane. La facciata è priva di decorazione, liscia ad intonaco, con al centro un finestrone rettangolare rinascimentale e con un grande portale pure in mattoni, del tardo Cinquecento.

L’interno è barocco, con abside quadrata, grandi altari, stucchi e affreschi settecenteschi. Lungo la navata centrale ci sono quattro altari laterali (due per lato), contenenti varie pale settecentesche.

L’altare maggiore, del 1718, decorato con grandi statue a stucco, è opera dei fratelli Bartolomeo e Pietro Cremoni e dello scultore Bartolomeo Mazzuoli.

Sul primo altare di sinistra si trova un grande bassorilievo in stucco con “Le apparizioni della Madonna al Beato Michele Camaldolese” (ambiente del Mazzuoli), qui trasportato dall’altare al transetto sinistro trasformato in “grotta di Lourdes”, dove rimangono stucchi (forse della stessa bottega) ed affreschi di scuola dei Nasini.

Sul primo altare della navata destra si trova una tavola del cinquecentesco Girolamo Magani, allievo del Sodoma, con una “Madonna con Bambino e Santi”.

Sopra il secondo altare troviamo una tela con il “Martirio dei Santi Crispino e Crispiniano”, probabile opera di Astolfo Petrazzi.

Nell’abside c’è un dipinto su tela, copia del “San Romualdo” di Pietro Sacchi, ed altro con una scena di monaci camaldolesi.

La cappella del transetto destro conserva ancora affreschi rovinati di Giuseppe Nicola Nasini ed un bassorilievo a stucco di S. Francesco di Paola della stessa bottega del Mazzuoli (1712).

Mi domando se è un caso essermi imbattuto in un argomento dove è evidente il collegamento nella Chiesa della Rosa con i Rosacroce e a questo punto l'argomento incomincia ad essere sempre più affascinante


Inviato

Medaglia del 1836 per la nascita di Francesco (II) duca di Calabria. Il modello iniziale non piacque al re Ferdinando II e la medaglia venne coniata solo nel 1842. Gaurdate qui il genio con gli abiti rigonfiati dal vento. Ce ne sono tantissimi di geni alati nella Reggia di Caserta fra gli stucchi dorati delle varie sale e tutti simboleggiano qualcosa ............ le virtù in particolare!

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Inviato (modificato)

:D

L'argomento è interessante e mi fa piacere che, essendone così padrone, lo stai esponendo dando modo a chi non ne ha grandi conoscenze, come me, di approfondirlo.

La Massoneria è sempre stata una forza importante, che ha ricordato la sua presenza in vari modi, medaglie, distintivi ecc

I collegamenti tra più medaglie, che assumono così significati e commemorazioni nuove ed insospettate, sono un modo diverso per conoscere e studiare questo affascinante, e mai svelato del tutto, mondo esoterico.

Grazie per questa bellissima discussione che seguirò col massimo interesse. Giò :)

Sempre e a proposito della Basilica di San Francesco di Paola vorrei soffermarmi sulle iscrizioni all'esterno e all'interno dell'edificio. All'esterno D.O.M.D.FRANCISCO.DE.PAVLA.FERDINANDVS.I.REX.EX.VOTO.A.MDCCCXVI. dove D.O.M. sta per DEO OPTIMO MAXIMO (a Dio, il più buono, il più grande) e la D. FRANCISCO sta per DIVO FRANCISCVS (al divo Francesco). All'interno della basilica la scritta è un pò diversa D.O.M. AC D.FRANCISCO A PAVLA EX VOTO ma dello stesso significato AC. D. sta per AC DIVO (e al Divo). Ho avuto il conforto di sciogliere e dare un significato alle lettere per essermi imbattuto nel corso delle indagini su una lapide presente nella cappella di San Francesco di Paola che si trova sotto la mensa dell'altare della Chiesa dei monaci Camaldolesi in Siena e la riporto: D.O.M.

DIVOQVE FRANCISCO DE PAULA

INTER MINIMO MAXIMO

VOTIVAM HANC HARAM

EREXIT

DOMINICVS MELANI PISTORIEN

ANNO SAL. MDCCXII

e vorrei sottolineare che l'indagine interessante fatta in questo forum dall'amico Gionata ha senza dubbio un significato che è riscontrabile su questa lapide quando parla di "Minimo e Maximo". Nella chiesa il cronista così scrive: alla destra dirimpetto alla Madonna della Corona vi è la cappella di San Francesco di Paola assai bella con il Santo di rilievo nell'altare e tutta la volta è dipinta, che dimostra il Santo va in cielo accompagnato dalli celesti spiriti ed in tutta la Cappella vi sono sei miracoli del Santo in medaglioni, quali con la volta è opera del pennello di Giuseppe Niccolò Nasini. Cenni storici Chiesa di Santa Mustiola o della Rosa

Adiacente l'ex convento dei camaldolesi di Porta all'Arco, poi Santa Mustiola all'Arco, infine della Rosa. Il titolo "della Rosa" deriverebbe dal poggio chiamato Rosaio, fuori dell'antica porta di Siena, detta di Laterina, nelle vicinanze di Porta Tufi, ove già esisteva un insediamento camaldolese (dal 1337), i cui monaci si trasferirono nel 1554 nel convento che aggiunse alle antiche denominazioni quella di Abbazia della Rosa, subentrata poi alle altre.

Il convento sorse alla fine del XII sec. e con il passare del tempo annoverò tra i suoi possessi diverse chiese ed abbazie del circondario senese. Fu soppresso nel 1810 dalle truppe di Napoleone. Il complesso conventuale è oggi sede dell'Accademia delle Scienze, detta dei Fisiocritici.

La chiesa nasce nel Quattrocento come chiesa del convento. Fu restaurata nel Settecento in stile barocco. Risulta abbia anche ospitato la Compagnia dei Ciabattini.

Sconsacrata nel 1980, fu adibita a sala per congressi e mostre. In anni più recenti è divenuta Biblioteca Centrale della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Siena.

A navata unica, con transetto sinistro all'esterno. Le sue antiche strutture in cotto sono ancora visibili, nel transetto e nel campanile a vela del XV sec., con tre finestre ogivali per le campane. La facciata è priva di decorazione, liscia ad intonaco, con al centro un finestrone rettangolare rinascimentale e con un grande portale pure in mattoni, del tardo Cinquecento.

L'interno è barocco, con abside quadrata, grandi altari, stucchi e affreschi settecenteschi. Lungo la navata centrale ci sono quattro altari laterali (due per lato), contenenti varie pale settecentesche.

L'altare maggiore, del 1718, decorato con grandi statue a stucco, è opera dei fratelli Bartolomeo e Pietro Cremoni e dello scultore Bartolomeo Mazzuoli.

Sul primo altare di sinistra si trova un grande bassorilievo in stucco con "Le apparizioni della Madonna al Beato Michele Camaldolese" (ambiente del Mazzuoli), qui trasportato dall'altare al transetto sinistro trasformato in "grotta di Lourdes", dove rimangono stucchi (forse della stessa bottega) ed affreschi di scuola dei Nasini.

Sul primo altare della navata destra si trova una tavola del cinquecentesco Girolamo Magani, allievo del Sodoma, con una "Madonna con Bambino e Santi".

Sopra il secondo altare troviamo una tela con il "Martirio dei Santi Crispino e Crispiniano", probabile opera di Astolfo Petrazzi.

Nell'abside c'è un dipinto su tela, copia del "San Romualdo" di Pietro Sacchi, ed altro con una scena di monaci camaldolesi.

La cappella del transetto destro conserva ancora affreschi rovinati di Giuseppe Nicola Nasini ed un bassorilievo a stucco di S. Francesco di Paola della stessa bottega del Mazzuoli (1712).

Mi domando se è un caso essermi imbattuto in un argomento dove è evidente il collegamento nella Chiesa della Rosa con i Rosacroce e a questo punto l'argomento incomincia ad essere sempre più affascinante

Ora che hai lanciato il discorso sui Rosacroce, vedrai che Gionata non riuscirà più a dormire la notte. :lol: . OMNESQUE INCENDUTUR AD STUDIA GLORIA.

Stai svelando troppe cose Borbo, se continui così inizieranno a comprare tutti le medaglie borboniche e non ce ne saranno più per noi! :D :lol:

http://it.wikipedia....wiki/Rosa_Croce

Modificato da francesco77

Inviato (modificato)

A questo punto desidero provocare borbo e chiedergli perchè ha iniziato la discussione intitolandola alle medaglie borboniche, ci sarebbero anche le medaglie di Murat che celano altrettanti significati esoterici.

Ma rimaniamo nell'ambito delle medaglie borboniche perchè desidero far notare un'altro particolare che molti guardano ma nessuno si sofferma, già .......... nessuno lo nota perchè è abituato a far cadere l'occhio sulle figure principali senza notare le forme e le posizioni dei veli e dei vestiti.

In molte medaglie soffia il vento e la dimostrazione sta nei veli rigonfi e svolazzanti, la medaglia del 1836 per la nascita di Francesco (II) duca di Calabria, la medaglia del 1802 di Ferdinando IV messa (non a caso ) sulla copertina del catalogo Varesi Utriusque Siciliae del 2007 e la medaglia del 1808 per l'annuncio dell'arrivo di carolina Murat a Napoli sono un esempio evidente.

La vela e il vento sono sempre stati interpretati come simboli del Divino che aiuta gli uomini, e infatti, una nave con il vento che soffia nelle vele porta i navigatori verso nuove terre e nuovi orizzonti.

Nelle medaglie napoletane invece, l'autore del volume IL MEDAGLIERE ha avuto la genialità di capire che i veli rigonfiati dal vento annunciano un arrivo, un'avvenimento e quant'altro porti gioia e nuove vedute.

Grazie all'autore per aver decifrato e riclassificato tantissime medaglie napoletane che precedentemente male interpretate da Ricciardi.

Medaglia del 1802 per l'annuncio dell'arrivo a Napoli di Ferdinando IV di Borbone (dopo la caduta della Repubblica Napoletana) rif. D'Auria 65. I raggi del sole, la figura che li indica, la stella e la fiaccola sono significati profondi che preannunciano molte cose. Mi fermo qui.;)

Caro Francesco non ho affatto escluso il periodo Murattiano questo è abbastanza ovvio perchè quando parliamo di medaglie Borboniche parliamo di Avvenimenti Al Regno e la parentesi Murattiana non può essere considerata a parte. Bello il tuo intervento sui panneggi gonfiati dal vento che si comportano come una vela gonfia di novità in arrivo e dimostrano che queste raffigurazioni nel periodo Neoclassico erano veramente sentite e ancorate saldamente al passato specialmente al periodo Alessandrino e Classico Romano.

La medaglia di cui accenni (quella del SOLIS NUNCIA) è stata già scelta per una pubblicazione futura. Infatti la fiaccola portatrice di VERITA' è stata tradizionalmente tenuta accesa e alimentata dagli iniziati che sono i portatori di questa verità che viene trasmessa dal maestro all'allievo. Questa fiaccola tiene insieme tutti i misteri esoterici che sono legati tutti fra di loro e solo ai custodi è permesso avere la" chiave maestra" per aprire la porta dei misteri e della verità.

Modificato da borbo

Inviato

Ho altre novità importanti, ma non posso renderle ancora note... Un pò di attesa e vi darò soddisfazione.

:)


Inviato

L'argomento è interessante e mi fa piacere che, essendone così padrone, lo stai esponendo dando modo a chi non ne ha grandi conoscenze, come me, di approfondirlo.

La Massoneria è sempre stata una forza importante, che ha ricordato la sua presenza in vari modi, medaglie, distintivi ecc

I collegamenti tra più medaglie, che assumono così significati e commemorazioni nuove ed insospettate, sono un modo diverso per conoscere e studiare questo affascinante, e mai svelato del tutto, mondo esoterico.

Grazie per questa bellissima discussione che seguirò col massimo interesse. Giò :)

Sempre e a proposito della Basilica di San Francesco di Paola vorrei soffermarmi sulle iscrizioni all'esterno e all'interno dell'edificio. All'esterno D.O.M.D.FRANCISCO.DE.PAVLA.FERDINANDVS.I.REX.EX.VOTO.A.MDCCCXVI. dove D.O.M. sta per DEO OPTIMO MAXIMO (a Dio, il più buono, il più grande) e la D. FRANCISCO sta per DIVO FRANCISCVS (al divo Francesco). All'interno della basilica la scritta è un pò diversa D.O.M. AC D.FRANCISCO A PAVLA EX VOTO ma dello stesso significato AC. D. sta per AC DIVO (e al Divo). Ho avuto il conforto di sciogliere e dare un significato alle lettere per essermi imbattuto nel corso delle indagini su una lapide presente nella cappella di San Francesco di Paola che si trova sotto la mensa dell'altare della Chiesa dei monaci Camaldolesi in Siena e la riporto: D.O.M.

DIVOQVE FRANCISCO DE PAULA

INTER MINIMO MAXIMO

VOTIVAM HANC HARAM

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DOMINICVS MELANI PISTORIEN

ANNO SAL. MDCCXII

e vorrei sottolineare che l'indagine interessante fatta in questo forum dall'amico Gionata ha senza dubbio un significato che è riscontrabile su questa lapide quando parla di "Minimo e Maximo". Nella chiesa il cronista così scrive: alla destra dirimpetto alla Madonna della Corona vi è la cappella di San Francesco di Paola assai bella con il Santo di rilievo nell'altare e tutta la volta è dipinta, che dimostra il Santo va in cielo accompagnato dalli celesti spiriti ed in tutta la Cappella vi sono sei miracoli del Santo in medaglioni, quali con la volta è opera del pennello di Giuseppe Niccolò Nasini. Cenni storici Chiesa di Santa Mustiola o della Rosa

Adiacente l’ex convento dei camaldolesi di Porta all’Arco, poi Santa Mustiola all’Arco, infine della Rosa. Il titolo “della Rosa” deriverebbe dal poggio chiamato Rosaio, fuori dell’antica porta di Siena, detta di Laterina, nelle vicinanze di Porta Tufi, ove già esisteva un insediamento camaldolese (dal 1337), i cui monaci si trasferirono nel 1554 nel convento che aggiunse alle antiche denominazioni quella di Abbazia della Rosa, subentrata poi alle altre.

Il convento sorse alla fine del XII sec. e con il passare del tempo annoverò tra i suoi possessi diverse chiese ed abbazie del circondario senese. Fu soppresso nel 1810 dalle truppe di Napoleone. Il complesso conventuale è oggi sede dell’Accademia delle Scienze, detta dei Fisiocritici.

La chiesa nasce nel Quattrocento come chiesa del convento. Fu restaurata nel Settecento in stile barocco. Risulta abbia anche ospitato la Compagnia dei Ciabattini.

Sconsacrata nel 1980, fu adibita a sala per congressi e mostre. In anni più recenti è divenuta Biblioteca Centrale della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Siena.

A navata unica, con transetto sinistro all’esterno. Le sue antiche strutture in cotto sono ancora visibili, nel transetto e nel campanile a vela del XV sec., con tre finestre ogivali per le campane. La facciata è priva di decorazione, liscia ad intonaco, con al centro un finestrone rettangolare rinascimentale e con un grande portale pure in mattoni, del tardo Cinquecento.

L’interno è barocco, con abside quadrata, grandi altari, stucchi e affreschi settecenteschi. Lungo la navata centrale ci sono quattro altari laterali (due per lato), contenenti varie pale settecentesche.

L’altare maggiore, del 1718, decorato con grandi statue a stucco, è opera dei fratelli Bartolomeo e Pietro Cremoni e dello scultore Bartolomeo Mazzuoli.

Sul primo altare di sinistra si trova un grande bassorilievo in stucco con “Le apparizioni della Madonna al Beato Michele Camaldolese” (ambiente del Mazzuoli), qui trasportato dall’altare al transetto sinistro trasformato in “grotta di Lourdes”, dove rimangono stucchi (forse della stessa bottega) ed affreschi di scuola dei Nasini.

Sul primo altare della navata destra si trova una tavola del cinquecentesco Girolamo Magani, allievo del Sodoma, con una “Madonna con Bambino e Santi”.

Sopra il secondo altare troviamo una tela con il “Martirio dei Santi Crispino e Crispiniano”, probabile opera di Astolfo Petrazzi.

Nell’abside c’è un dipinto su tela, copia del “San Romualdo” di Pietro Sacchi, ed altro con una scena di monaci camaldolesi.

La cappella del transetto destro conserva ancora affreschi rovinati di Giuseppe Nicola Nasini ed un bassorilievo a stucco di S. Francesco di Paola della stessa bottega del Mazzuoli (1712).

Mi domando se è un caso essermi imbattuto in un argomento dove è evidente il collegamento nella Chiesa della Rosa con i Rosacroce e a questo punto l'argomento incomincia ad essere sempre più affascinante

Quando parlo di indagini esoteriche o di simbologie nascoste mi viene in mente un movimento artistico chiamato OLTRISMO che ha alla sua base la ricerca dell'armonia, e ne riporto qualche stralcio: La visione dell'Oltrismo è quella di un atleta, di un tuffatore che spicca il suo salto più bello da un trampolino visto al contrario, contro la forza di gravità, i luoghi comuni, gli eventi scontati, aprendosi verso l'infinito, verso sensazioni percettive tutte da scoprire, verso l'ignoto che si rivela più semplice nella soluzione dell'enigma che si pone a livello retinico-cognitivo.

Parole chiave: religione e esoterismo, alchimia e mistero, storia e filosofia, passato e futuro, caos e Armonia. Per andare oltre non basta la sola creatività ma la capacità della creatività di divenire, cambiare, di superarsi per raggiungere l'Armonia.

Raggiungere un equilibrio mentale capace di carpire l'intuizione dell'essere sopra la follia. Oltre gli ostacoli, oltre le montagne, oltre le barriere, oltre i baratri, oltre il muro della solitudine moderna, l'Arte si impone come Arte per l'Arte, definisce l'essere nel mondo attraverso la conoscenza intuitiva e percettiva dell'artista. L'Armonia è una dea che gioca a nascondino, il suo è solo un gioco e le piace di essere trovata, di essere scoperta con sorpresa anche in luoghi e tempi e modi inaspettati


Inviato (modificato)

A questo punto desidero provocare borbo e chiedergli perchè ha iniziato la discussione intitolandola alle medaglie borboniche, ci sarebbero anche le medaglie di Murat che celano altrettanti significati esoterici.

Ma rimaniamo nell'ambito delle medaglie borboniche perchè desidero far notare un'altro particolare che molti guardano ma nessuno si sofferma, già .......... nessuno lo nota perchè è abituato a far cadere l'occhio sulle figure principali senza notare le forme e le posizioni dei veli e dei vestiti.

In molte medaglie soffia il vento e la dimostrazione sta nei veli rigonfi e svolazzanti, la medaglia del 1836 per la nascita di Francesco (II) duca di Calabria, la medaglia del 1802 di Ferdinando IV messa (non a caso ) sulla copertina del catalogo Varesi Utriusque Siciliae del 2007 e la medaglia del 1808 per l'annuncio dell'arrivo di carolina Murat a Napoli sono un esempio evidente.

La vela e il vento sono sempre stati interpretati come simboli del Divino che aiuta gli uomini, e infatti, una nave con il vento che soffia nelle vele porta i navigatori verso nuove terre e nuovi orizzonti.

Nelle medaglie napoletane invece, l'autore del volume IL MEDAGLIERE ha avuto la genialità di capire che i veli rigonfiati dal vento annunciano un arrivo, un'avvenimento e quant'altro porti gioia e nuove vedute.

Grazie all'autore per aver decifrato e riclassificato tantissime medaglie napoletane che precedentemente male interpretate da Ricciardi.....

Medaglia del 1802 per l'annuncio dell'arrivo a Napoli di Ferdinando IV di Borbone (dopo la caduta della Repubblica Napoletana) rif. D'Auria 65. I raggi del sole, la figura che li indica, la stella e la fiaccola sono significati profondi che preannunciano molte cose. Mi fermo qui.;)

BORBO RISPONDE ALL'AMICO FRANCESCO 77

LA MIA RISPOSTA ALLE MEDAGLIE (D'AURIA 65) e (D'Auria66) "SOLIS NUNCIA" (dai miei appunti)

Eos è una figura della mitologia greca, dea dell'aurora. Esiodo la indica come figlia di due titani: Iperione e Teia. Era sorella di Elio (il Sole) e di Selene (la Luna). È moglie di Astreo, col quale ha generato i venti Zefiro, Borea, Noto ed Apeliote. Tra i primi amanti di Eos si nomina lo stesso Zeus, da cui ebbe una figlia di nome Ersa (o Erse), dea della rugiada, altrove ritenuta figlia del padre degli dei e di Selene, sorella di Eos. Più tardi fu amata da Ares, il dio della guerra, con cui condivise più volte il suo talamo; sdegnata per il tradimento del suo amante, Afrodite punì la dea sua rivale, condannandola ad innamorarsi di continuo di comuni mortali. La maledizione di Afrodite ebbe il suo effetto, quando Eos intravide, durante una sua passeggiata presso la città di Troia, un fanciullo di straordinaria bellezza e di sangue reale, di nome Titone, figlio del re Laomedonte. Così, un giorno, la dea lo rapì e lo condusse con sé, rivolgendosi poi a Zeus per concedergli l'immortalità. Dalla loro unione nacquero due figli, Emazione e Memnone, ucciso da Achille durante l'assedio di Troia. Da quel giorno la dea dell'aurora piange inconsolabilmente il proprio figlio ogni mattina, e le sue lacrime formano la rugiada.Un altro suo amante mortale è stato Cefalo, marito di Procri. Omero la chiama la dea dalle dita rosate per l'effetto che si vede nel cielo all'alba. Tu enim es veri solis nuncia et perductiua, tu iustorum leticia, tu demonum expulsio, tu consolacio peccatorum. Aurora: EOS, in greco,era l'annunciatrice del giorno.Aurora si alza la mattina molto presto, indossa il suo mantello dorato e sale sul suo carro per precedere suo fratello ELIOS, il sole. Porta agli uomini la luce spargendo petali di rosa: omera la definisce : AURORA DALLE DITA DI ROSA.

EOS

Sorella di Elios, è la Dea dell'aurora, annunciatrice del giorno. Sposata con Astreo, ha per figli i Venti (Argeste, Zefiro, Borea, Noto) e le Stelle. Innamorata del figlio di Laomedonte, Titone, lo rapisce e, grazie a Zeus, lo fa diventare immortale. Forse presa dalla passione si scorda però di chiedere al Signore degli Dei un particolare importante: l'eterna giovinezza per il suo amato Titone. Essendo questi un

mortale la vecchiaia non lo risparmia e la nostra Dea, non volendo per compagno un povero vecchio, decide di rinchiuderlo in una camera finche, rimpicciolitosi e diventato minuscolo, lo trasforma in una....cavalletta! Eos o Aurora, era la Dea che dischiudeva le porte al Giorno. Dopo aver attaccato il carro di suo fratello Elio, Febo o il Sole, “colui che è destinato a diffondere la luce nell'universo” lo precedeva con il suo....Lo Ministro maggior della natura,che del valor del cielo il mondo imprenta,

e col suo lume il tempo ne misura...

Dante. Paradiso,c. X

Era figlia di Iperione e di Tea, secondo quanto ci viene raccontato da Esiodo nelle sue “Cosmogonie” e da Apollodoro. Per altri era figlia di Titano e della Terra. I Greci la chiamarono Eos, che deriva da Eoo, Orientale. I Latini le attribuirono il nome di Aurora, “ Quasi Aurea, colei che ha il colore dell'oro”. Dapprima fu sposa di Astreo, dal quale ebbe i Venti: Argeste, Zefiro, Borea e Noto. Da Perse o per altri Giove, ebbe gli Astri e Lucifero. La Dea dalle dita rosate, come è anche chiamata, per il colore rosa del cielo all'alba, ebbe molti uomini. Il primo di questi fu Titone, figlio di Laomedonte e fratello di Priamo re di Troia. Titone apparteneva alla stirpe di Dardano, stirpe privilegiata dal dono della bellezza,dono che condivideva con Ganimede e Anchise. Aurora se ne innamorò così perdutamente da chiedere per lui il dono dell'immortalità agli Dei, dimenticandosi però di chiedere anche il dono dell'eterna giovinezza. Così mentre Aurora era splendida più che mai, il suo amato Titone invecchiava inesorabilmente, finché del fiero principe troiano non rimase altro che un corpo devastato dagli anni e una voce stridula che si lamentava senza smettere mai, all'interno del palazzo dove Aurora l'aveva fatto rinchiudere affinché nessuno potesse vederlo, quando gli anni l'avevano reso imbelle. In altre versioni invece

Titone è sempre un giovane prestante e vigoroso, nel cui letto tutte le mattine si leva Aurora, per aprire le porte del Giorno.

Cicerone, De Natura deorum 2. 15 & 20 ss (La cosa più stupefacente di tutte le stelle del cielo sono i movimenti dei cinque Stellae, impropriamente chiamate Planeta o Stellae errantes) ,descrive le divinità ASTRA PLANETA e riporto poi un piccolo confronto con quello che dice su Saturno la scienziata della Nasa a distanza di 2000 anni . Per la Stella , che si chiama Saturnus ', (Kronos) il nome greco del Dio è Phaenon (Splendente) che è la più lontana dalla terra, completa la sua orbita in una trentina di anni, nel corso della quale si passa attraverso un notevole numero di fasi, un tempo di accelerazione e in un altro momento di rallentamento della sua velocità, ora scompare, la sera, poi ricompare la mattina, ma senza variare il suo movimento in tutte le epoche, resta sempre negli stessi tempi di rotazione

Descrive poi gli altri Pianeti ma io riporto solo li nomi delle emanazioni ASTRA PLANETA ossia gli Deii loro guardiani

Giove, chiamato Fetonte (il fiammeggiante),

Marte .............. Pyroeis(il focoso)

Mercurio Stilbon (Splendente)

Venere Eosphorus(Stella del mattino)

Hesperus (Stella della Sera)

, Una delle proposte di risoluzione , che hanno avanzato i matematici ,per misurarne il tempo delle progressioni dei Pianeti è quella che chiamano il Grande Anno, che si completa quando il sole, la luna e cinque pianeti che hanno tutti finito i corsi sono tornati sulla stessa posizione l'uno rispetto all'altro.

La lunghezza di questo periodo è oggetto di accesi dibattiti, ma deve essere necessariamente un tempo fisso e determinato.

Quindi diveniva importante conoscere la Stella, in questo caso il Pianeta che

nella sua emanazione annuncio di luce mattutina si chiamava Eos-phorus , l'ho suddiviso per far capire che c'era la Dea Eos l'Aurora

Per questo motivo Venere Aphrodite era la Dea adorata e il punto di riferimento dei cicli spaziali e stagionali, tanto che anche nelle altre culture non greche questo Pianeta era il fulcro di riti e di venerazione, come per i Maya.

I cicli di Venere erano un ponte creatosi tra la Terra Luna Sole nel suo manifestarsi alla sera e alla mattina, formando aspetti sia con la Terra sia con il Sole che con la Luna, quindi questi cicli di rotazione del Pianeta e del suo apparire scandivano il tempo terrestre e la variazione delle temperature in rapporto poi agli altri ASTRA PLANETA e alle Costellazioni ,che i greci chiamavano vaganti

La concezione poi planetaria era pur sempre in rapporto al Sole in quanto i Pianeti o Stelle erranti attraverso la manifestazione degli Dei che li tutelavano lanciavano dei segnali, Saturno risplendeva, Giove era scintillante, Marte sembra prendere fuoco, Mercurio era chiaro e luminoso e Venere si sdoppiava nella sua propagazione di luce messaggera.

AFRODITE = VENERE = EOSPHOROS

EOSPHOROS and HESPEROS were the gods of the star (astron planeta) Venus. They were originally regarded as two quite distinct divinities--the first, whose name means "dawn bringer," was the god of the dawn-star, while the second, "Evening," was the star of dusk. The two star-gods were later combined.

In Greek vase-painting Eosphoros-Hesperos was as a youthful man, either in the form of a bust surrounded by the shining orb of his star, or as a winged god holding a torch and crowned with a starry aureole.

Stabilire se è Sirio oppure Venere è facile e puoi scoprirlo facilmente dalla sua posizione !! Venere la vedi sempre nella direzione del Sole ( al mattino prima che sorge il Sole (è questa la rappresentazione della medaglia del 1801, (D’Auria 66) PER L’ANNUNCIO DELL’ARRIVO DEL PRINCIPE EREDITARIO E DI SUA MOGLIE A NAPOLI), meglio conosciuta per SOLIS NUNCIA. Mentre Sirio si vede per tutta la notte nella costellazione sotto a quella di Orione ( facilmente individuabile ) . In genere Sirio si vede bene nelle serate invernali .

Quindi Venere non la vedi MAI nella notte ma sempre al crepuscolo ( mattutino o serale !! ) . Non avrai difficoltà a riconoscerla !!!

Ultima cosa . Quando avrai visto la differenza di luminosità fra Sirio e Venere allora capirai che è difficile confondere Sirio con Venere !! Venere è molto più luminosa di Sirio e perfino Giove si presenta più luminoso di Sirio ( che comunque è la stella più luminosa del cielo ! ) .

VENERE

E' un pianeta molto simile alla Terra per le dimensioni: infatti è di poco più piccolo. Quando si trova tra la Terra e il Sole è molto luminoso, magnitudine circa -4 (varia da -4,4 a -3,3), e appare come una sottile falce nel telescopio. Quando è meno luminoso si presenta illuminato completamente. Questa stranezza è dovuta al fatto che anche Venere presenta varie fasi e che proprio quando è più vicino alla Terra, il Sole ne illumina solo una falce; alla distanza massima da noi, invece, appare in fase completa.

Venere è il pianeta più luminoso, qualche volta si vede anche di giorno. Il tempo migliore per osservarlo è alla sera presto, o subito prima dell'alba. Tuttavia non si può scorgere in esso quasi nessun segno permanente, poichè è sempre circondato da nuvole dense. Venere attraversa il Sole come Mercurio, ma raramente. Il penultimo transito fu nel 1882; l'ultimo è stato l' 8/6/2004

Esso e' noto fin dalla preistoria, infatti e' molto brillante e si puo' vedere facilmente ad occhio nudo. Al massimo della sua luminosita', il pianeta e' 12 volte piu' brillante di Sirio, la stella piu' luminosa del cielo.

L'orbita di Venere e' tale che il pianeta sia visibile in cielo nelle vicinanze del Sole, in certi periodi all'alba e in altri al crepuscolo. Per questo gli antichi credevano che si trattasse di due astri distinti: Lucifero quello del mattino, Vespero quello della sera.

A causa della sua lucentezza, questo pianeta e' stato dedicato alla dea della bellezza e dell'amore.

Venere deve la sua luminosita' non solo alla sua vicinanza al Sole, ma anche al fatto che e' il pianeta piu' vicino alla Terra, quindi il piu' visibile. Inoltre il pianeta riflette il 70 % della luce che riceve dal Sole: la sua albedo e' la piu' alta di tutto il Sistema Solare. Esso e' infatti avvolto da una fitta coltre di nubi, che ostacolano la penetrazione della luce del Sole all'interno e la riflettono invece verso l'esterno.

La massa del pianeta e' pari a 4,869 1027 g, cioe' circa l'80 % di quella della Terra. Il suo diametro e' pari a 12.103 Km, il 95 % di quello terrestre. La sua densita' media e' 5,18.

Scoperta importantissima e pubblicata oggi per la prima volta in questo forum a proposito dei significati nascosti delle medaglie Borboniche (D'AURIA 65 e 66)

E se non si trattasse di Venere?

E se fosse l'asteroide CERERE?

Le medaglie Borboniche 1801 (D'Auria 65) e (D’Auria 66) potrebbero avere un significato molto diverso da come sono state da sempre interpretate?

E se rappresentasse la scoperta della “CERES FERDINANDEA”?

L'asteroide Cerere venne individuato per la prima volta il 1º gennaio 1801 dall'astronomo italiano Giuseppe Piazzi. Piazzi lo battezzò Ceres Ferdinandea, in onore della dea romana Cerere, protettrice del grano e della Sicilia e di Re Ferdinando III di Sicilia (anche noto come Ferdinando IV di Napoli, che nel 1816 divenne Ferdinando I delle Due Sicilie). A quel tempo Re Ferdinando si era rifugiato a Palermo a seguito della conquista del Regno di Napoli da parte dei Francesi . L'aggettivo Ferdinandea cadde quindi in disuso presso la comunità internazionale. Per qualche tempo Cerere fu anche chiamato Hera, in Germania.

Cerere fu scoperto per caso. Dall'Osservatorio Nazionale del Regno delle Due Sicilie a Palermo, Piazzi stava cercando la stella catalogata da Nicolas Louis de Lacaille come Lacaille 87 poiché la sua posizione non corrispondeva a quella riportata nel catalogo zodiacale di Johann Tobias Mayer (alla fine si scoprì che Francis Wollaston, nella riedizione del catalogo Mayer, aveva commesso un errore). Il 1º gennaio 1801, Piazzi scoprì un oggetto brillante nella costellazione dl Toro. La prima osservazione lo portò a ipotizzare che si trattasse di una stella fissa, non riportata dal catalogo. Nei giorni seguenti, notò che il corpo celeste non si trovava più nella posizione iniziale, e sospettò che si trattasse di una stella diversa, ma le successive osservazioni lo convinsero che il nuovo astro era dotato di moto proprio. L'astro, infatti, si era mosso prima verso l'Ariete e successivamente aveva percorso un tratto di moto retrogrado, che lo aveva condotto in prossimità delle stelle 13 e 14 Tauri.

« Risultati delle osservazioni della nuova stella scoperta il dì primo gennaio all'Osservatorio Reale di Palermo - Palermo 1801. Già da nove anni travagliando io a verificare le posizioni delle stelle che si trovano raccolte ne' vari Cataloghi degli astronomi, la sera del primo gennaio dell'anno corrente, tra molte altre cercai la 87.a del Catalogo delle stelle zodiacali dell'Abate La Caille. Vidi pertanto che era essa preceduta da un'altra, che secondo il costume, volli osservare ancora, tanto maggiormente, che non impediva l'osservazione principale. La sua luce era un poco debole, e del colore di Giove, ma simile a molte altre, che generalmente vengono collocate nell'ottava classe rispetto alla loro grandezza. Non mi nacque quindi alcun dubbio sulla di lei natura. La sera del due replicai le mie osservazioni, e avendo ritrovato, che non corrispondeva né il tempo, né la distanza dallo zenit, dubitai sulle prime di qualche errore nell'osservazione precedente: concepii in seguito un leggiero sospetto, che forse esser potesse un nuovo astro. La sera del tre il mio sospetto divenne certezza, essendomi assicurato che essa non era Stella fissa. Nientedimeno, avanti di parlarne aspettai la sera del 4, in cui ebbi la soddisfazione di vedere, che si era mossa colla stessa legge che tenuto aveva nei giorni precedenti... »

(dal diario di Giuseppe Piazzi) borbo..........alla prossima e buona lettura a tutti.

Modificato da borbo

Inviato

:o :o Alla faccia del bicarbonato di sodio! Hai scritto un saggio più che una risposta, scusa ma non ti rispondo subito, anche perchè certe ghiottonerie vanno lette e assimilate un po' alla volta. Dovrai darmi un po' di tempo per risponderti o per porti altri quesiti. Grazie di cuore. Francesco

p.s. Speriamo che nel forum ci sia qualche altro esperto in questo campo così la discussione diventa ancor più animata. Sarebbe interessante scoprire che anche in medaglie di altri stati vi siano simbolismi così celati.


Inviato (modificato)

:o :o Alla faccia del bicarbonato di sodio! Hai scritto un saggio più che una risposta, scusa ma non ti rispondo subito, anche perchè certe ghiottonerie vanno lette e assimilate un po' alla volta. Dovrai darmi un po' di tempo per risponderti o per porti altri quesiti. Grazie di cuore. Francesco

p.s. Speriamo che nel forum ci sia qualche altro esperto in questo campo così la discussione diventa ancor più animata. Sarebbe interessante scoprire che anche in medaglie di altri stati vi siano simbolismi così celati.

a dopo natale, pubblicherò allora qualche altro enigma nascosto.

P.S. una cosa è certa che ai pochissimi collezionisti che posseggono la medaglia "SOLIS NUNCIA" ho fatto un grande regalo svelando il significato della (stella) in alto sull'Aurora (portatrice di luce e di conoscenze). Ma non finisce qui...........................................................................................................................................................Cià

Modificato da borbo

Inviato

Vorrei porre una domanda a Borbo, è una domanda forse inutile ma ho questa curiosità:

Il collegamento tra le medaglie da chi è stato voluto? Ne è responsabile l'incisore o è stato commissionato?

Scusami, sul sito sanno quanto sono curiosa, se non ti è di troppo disturbo mi piacerebbe saperlo.

Grazie Giò :)

Awards

Inviato

Vorrei porre una domanda a Borbo, è una domanda forse inutile ma ho questa curiosità:

Il collegamento tra le medaglie da chi è stato voluto? Ne è responsabile l'incisore o è stato commissionato?

Scusami, sul sito sanno quanto sono curiosa, se non ti è di troppo disturbo mi piacerebbe saperlo.

Grazie Giò :)

Gentile Giovanna la tua domanda è legittima, ti posso aiutare nel suggerirti di leggere "Il significato dell'esoterismo di Mauro Colla". A mio parere i collegamenti rimangono sempre nascosti, e l'incisore aveva solo il compito di eseguire la volontà del committente. Quindi è chi o coloro che commissionavano il lavoro ad essere gli artefici di tutto. Poi le interpretazioni rimangono sempre soggettive e la mia analisi rimane solo quella di carpire i segreti e di penetrare nell'interiore passando per l'osservazione dell'esteriore come è alla base di qualsiasi dottrina esoterica. Ciao


Inviato

Vorrei porre una domanda a Borbo, è una domanda forse inutile ma ho questa curiosità:

Il collegamento tra le medaglie da chi è stato voluto? Ne è responsabile l'incisore o è stato commissionato?

Scusami, sul sito sanno quanto sono curiosa, se non ti è di troppo disturbo mi piacerebbe saperlo.

Grazie Giò :)

Gentile Giovanna la tua domanda è legittima, ti posso aiutare nel suggerirti di leggere "Il significato dell'esoterismo di Mauro Colla". A mio parere i collegamenti rimangono sempre nascosti, e l'incisore aveva solo il compito di eseguire la volontà del committente. Quindi è chi o coloro che commissionavano il lavoro ad essere gli artefici di tutto. Poi le interpretazioni rimangono sempre soggettive e la mia analisi rimane solo quella di carpire i segreti e di penetrare nell'interiore passando per l'osservazione dell'esteriore come è alla base di qualsiasi dottrina esoterica. Ciao

Grazie, proverò a cercarlo. La materia mi affascina da molti anni, l'esoterismo nel Nazismo ad esempio è un altro argomento correlato molto interessante sul quale ho letto qualcosa.

La tua frase:

" la mia analisi rimane solo quella di carpire i segreti e di penetrare nell'interiore passando per l'osservazione dell'esteriore come è alla base di qualsiasi dottrina esoterica."

si può applicare a molti aspetti della conoscenza e di rimando della filosofia, mi piace molto, ti ringrazio per la tua gentilezza, spero che la discussione vada avanti ancora per molto tempo. Buonanotte, Giò :)

Awards

  • 3 settimane dopo...
Inviato

discussione davvero interessante appena possibile posto le immagini di una medaglia già citata ma senza immagini cosicchè si possa approfondire la discussione!


  • 1 anno dopo...
Inviato

Argomento un po' impolverato ma interessante, nel prossimo numero di PN c'è qualcosa a tal proposito.


Inviato

Discussione un po' vecchia che andrebbe approfondita... e rinnovata... Certamente su PN si vedrà qualcosa di interessante il mese prossimo... Aspettiamo.. :)


  • 7 mesi dopo...
Inviato

Discussione un po' vecchia che andrebbe approfondita... e rinnovata... Certamente su PN si vedrà qualcosa di interessante il mese prossimo... Aspettiamo.. :)

Anche per me andrebbe approfondita questa discussione, Michelangelo forse ti riferivi all'uscita di questo studio? In effetti le medaglie nascondono cose incredibili, specialmente queste germaniche del XVII e XVIII secolo. img352j.th.jpg


Inviato

Discussione un po' vecchia che andrebbe approfondita... e rinnovata... Certamente su PN si vedrà qualcosa di interessante il mese prossimo... Aspettiamo.. :)

Anche per me andrebbe approfondita questa discussione, Michelangelo forse ti riferivi all'uscita di questo studio? In effetti le medaglie nascondono cose incredibili, specialmente queste germaniche del XVII e XVIII secolo. img352j.th.jpg

direi di si... molto bello l'articolo... e le medaglie descritte


  • 8 mesi dopo...
Inviato

http://www.ilportaledelsud.org/esoterismo.htm

Buonasera a tutti, vi informo che da pochi giorni è disponibile on line l'articolo completo sulla medaglia del 1707 per l'entrata degli austriaci a Napoli, lo studio approfondisce l'origine dell'iconografia del cavallo sulle medaglie napoletane, per quale motivo il nobile animale fu il simbolo di Napoli? L'autore ha cercato di dare alcune risposte indagando sulle origini di alcuni monumenti di epoca classica ubicati a Napoli e l'ordine cronologico di alcune leggende latine predisposte in modo da dare una lettura profonda della medaglia e del significato storico. Vi consiglio di leggere attentamente lo studio perchè è gradito un vostro commento. Si parla soprattutto del significato esoterico del numero 7 e di alcuni luoghi della città di Napoli illustrati secondo un ordine non a caso ............ Vi assicuro che si tratta di una delle medaglie più misteriose e ricche di significato che abbia mai studiato.

Grazie mille per la gentile attenzione! A presto! :good:

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