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Il significato nascosto delle medaglie Borboniche.

Esoterismo è un termine generale per indicare le dottrine di carattere segreto i cui insegnamenti sono riservati agli adepti, ai quali è affidata la possibilità della rivelazione della verità occulta, del significato nascosto. Nel nostro caso l’indagine per svelare i segreti e quindi le verità nascoste viene condotta o mirata alle medaglie Borboniche. Già da moltissimi anni ne sospettavo l’esistenza e quando iniziai a studiare l’ordine cronologico delle prime 3 medaglie scoprii con mio grande stupore e soddisfazione che le tre medaglie erano vincolate già dalla loro nascita o creazione. Infatti mettendo assieme le tre legende del rovescio riuscii a risalire ad un passo di Orazio e precisamente , Carmina liber IV, fu un traguardo importantissimo sia per la nuova cronologia sia per il dotto significato delle tre medaglie. Dopo questo primo passo iniziai a percorrere un sentiero mai battuto e le sorprese iniziarono ad arrivare.

Tra i risultati,tra virgolette, ho esaminato anche la medaglia (D’Auria 150) “Per l‘Ordine Cavalleresco del Re Francesco I di Borbone“ che mostra al rovescio 3 Gigli Borbonici racchiusi in una ghirlanda di fronde di quercia e la legenda DE REGE OPTIME MERITO e la data MDCCCXXIX. Anagrammando la legenda viene fuori una frase compita ( TRE EDIGEREMO TEMPIO) sembra poco ma qualcosa di misterioso viene fuori dal risultato e spiego perché: la medaglia ( D’Auria 163) ovvero quella per la morte di Francesco I, al rovescio quel braccio che spunta al di sotto della corona appoggiata al sarcofago, indica il numero 3 come se stesse ad indicare la volontà del Re e a raccomandare una promessa. La medaglia poi per il compimento della Basilica di San Francesco di Paola (D’Auria 191) mostra al dritto le tre effigi dei tre Re che avevano promosso, continuata, e compita l’impresa della “EDIFICAZIONE” del Tempio di San Francesco di Paola . E guarda caso, la legenda iniziale TEMPLVM di questa medaglia lascia ancora qualche coincidenza molto interessante. Le tre medaglie fanno parte di un unico disegno? E’ il risultato di un percorso esoterico che poi si è verificato? Oppure si tratta di una combinazione ?

Buona indagine a tutti. BORBO

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Inviato

Un fulmine a ciel sereno, davvero un'ottima discussione caro Borbo, a tal proposito posto le tre medaglie da te prese in esame. Chissà che questo sia l'inizio di una lunga ed intrigante indagine, un argomento mai affrontato prima d'ora.

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Inviato

ecco quella per il Real Ordine di Francesco I con il motto DE REGE OPTIME MERITO

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Inviato

Ed ecco quella del 1836 per il completamento della Basilica di San Francesco di Paola (Napoli).

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Inviato

Bellissimo ed interessantissimo intervento che fa riflettere... Mi riprometto di studiare e rispondere il prima possibile... Intanto buon lavoro a tutti! Saluti


Inviato

Suggestiva ipotesi...Bella discussione che può far riflettere.


Inviato

Stupenda l'ultima medaglia postata!

La mano che indica il 3 sicuramente vuol dire qualcosa.

Anche i Serbi alla partita con l'Italia,non fatta,indicavano 3 con la mano e che i telecronisti pensavano indicasse il 3 a 0 invece è un segno particolare loro (dei Serbi) che hanno spiegato ma non ricordo ora.

Il 3 è ricorrente nelle "massonerie" o società segrete che dir si voglia.


Inviato

Eventuali legami che trascendono la visione dovrebbero essere approfonditi, la qual cosa tra l'altro non è nemmeno facile.

Di certo però l'iconografia è di chiara origine francese e raffigura i "Regalia". Le spoglie del re Francesco I di Borbone giacciono nel sarcofago, e al di sopra di esso, adagiate su di un cuscino, le insegne temporali del potere monarchico ossia la corona anzitutto, lo scettro del potere e del comando ed infine "Main de Justice" ossia la "Mano della giustizia", appunto una mano benedicente atta a simboleggiare il potere giudiziario, come derivazione e reminescenze di usanze medioevali associate alla figura del re.


Inviato

Anche i Serbi alla partita con l'Italia,non fatta,indicavano 3 con la mano e che i telecronisti pensavano indicasse il 3 a 0 invece è un segno particolare loro (dei Serbi) che hanno spiegato ma non ricordo ora.

E' un simbolo ultanazionalistico serbo, dapprima stante ad indicare la Santissima Trinità e quindi il profondo spirito dell'Ortodossia serba (gli Ortodossi spesso fannno il segno della croce con le tre dita), poi dai monarchici e cetnici trasfromato in Dio, Patria e Zar oppure Dio, Patria e Famiglia, infine il tutto è stato distorto durante le guerre civili dell'ex Jugoslavia. Era simbolo degli ortodossi serbi che si identificavano come popolo dominante in Bosnia contro i musulmani Bosgnacchi ed i cristiani Croati. E' diventato realmente famoso quando uno psicopatico e criminale detto Tigre Arkan organizzò truppe paramilitari tra Serbia e Bosnia Erzegovina, con l'idea di mantenere viva la Grande Serbia.


Inviato (modificato)

in maniera più sintetica potete anche dare un occhio a:

http://it.wikipedia....Corona_francese

In effetti è un simbolo molto noto nelle iconografie dei sovrani francesi. Magari Borbo saprà essere più preciso al riguardo. Non vorrei sbagliarmi ma non è l'unica medaglia napoletana a riportare una tale particolarità, anche su quella per la morte di Ferdinando I c'è ............... ed è sovrapposta proprio ad una raffigurazione della basilica di San Francesco di Paola.

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Modificato da francesco77

Inviato

Ecco qui, pare che il discorso inizi a quadrare.

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Inviato

Rovescio

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Inviato

Certamente ci sono state mutue ispirazioni...


Inviato

la mano vuole significare le TRE REGOLE di San Francesco di Paola - UMILTA' PENITENZA CARITA' - o il terzo Ordine dei Minimi........

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Sono certo di poter affermare che la "mano della giustizia" è parte anche del rituale seguito alla morte di un sovrano borbonico.

Cito a titolo di esempio pp. 36, 37 di "Storia del Regno di Napoli sotto la dinastia borbonica" del Cav. Francesco de Angelis (1833), dove parlando del corpo oramai privo di vita di Ferdinando I <<Dopo che fu balsamato il corpo di S.M. la mattina del 10 [nota personale 10 gennaio 1825] venne esposto nella Sala de'Vicerè, vestito dell'abito di Gran Maestro dell'Ordine di San Gennaro, e coverto di un velo bianco. La gran sala era vestita tutta a bruno. Nella volta di essa vi era una gran croce di tela d'oro, e migliaia di torchi di cera ben situati che la illuminavano. In mezzo della Sala vi stava il feretro su cui giaceva il Re morto sotto magnifico baldacchino cremisi ricamato in oro: a piè dello stesso vi si scorgevano i simboli della Sovranità, cioè la corona, lo scettro, e la mano di giustizia; non che il giglio ch'è l'emblema dell' Augusta Famiglia de'Borboni. Intorno al letto di morte vi erano due statue che rappresentavano le virtù del nostro Re. [...] >>.

Appare evidente che i temi iconografici raffigurati nelle due medaglie per la morte dei sovrani anzitutto sono legati ad un simbolismo che è notissimo ai cortigiani accorsi al loro feretro per il saluto estremo. Quindi sicuramente l'elemento raffigurato contiene intrinsecamente un significato ben chiaro, trasparente all'osservatore della medaglia dell'epoca, ossia ridare l'idea della fase dell'esposizione del corpo del Re, quasi con la volontà di ricreare quell'ambiente e dare veridicità alla raffigurazione, arte in cui eccellevano gli incisori napoletani, come sappiamo di fama finanche mondiale. Ulteriori significati potrebbero essere letti, ma sempre in una alchimia di passaggi mentali ai più oscuri ed ostici. Ogni eventuale altro simbolismo sincretico resta ad ogni modo consapevolmente e magistralmente celato.

Aggiungo, quali erano le statue ai lati del feretro reale di Ferdinando I simboleggianti le sue virtù? Risposta: la Pietà e la Costanza, che dovevano esser poi collocate ai lati della scalinata della Basilica di San Francesco di Paola, cosa che in concreto non avvenne in quanto furono apposte le statue equestri di Ferdinando e Carlo III. Quest'ultimo aspetto sicuramente è un significato criptico che collega la scena fisica e concreta dell'esposizione del corpo privo di vita del Re, la Basilica di San Francesco di Paola (voluta come ex voto per la restaurazione e la riconquista del Regno), le medaglie oggetto della discussione...con il "cerchio che si chiude" con la realizzazione della medaglia commemorativa del 1836 per la conclusione dell'edificazione della basilica con i tre busti reali.

Ci si potrebbe chiedere chi sono le quattro figure che piangono Ferdinando I morto... Una possibile risposta potrebbe essere individuata nelle Quattro Virtù Cardinali (Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza) che piangono colui che sapientemente ne possedeva il naturale controllo (i Re borbonici di Napoli secondo il simbolismo di corte), e che nella fattispecie compaiono anche tra le statue del porticato della Basilica di San Francesco di Paola... Se fossero figure umane concrete? Da escludere in quanto tre su quattro appaiono in completa nudità ma al contempo di aspetto etereo. Mancherebbero allora le Tre Virtù Teologali (Fede, Speranza e Carità) anch'esse raffigurate nel medesimo porticato... Non proprio, una di esse è presente, anzi è il soggetto che più richiama all'attenzione, ossia la figura muliebre della Religione con la Sacra Croce, appunto una personificazione della Fede. A minima riprova di quanto ho scritto vedasi per esempio la continuità figurativa della medaglia del 1830 per l'assunzione al trono di Ferdinando II (seguente quella della morte di Francesco I nel 1830, quindi stesso anno e in comune uno degli incisori, Vincenzo Catenacci, che in realtà è lo stesso del 1825 che realizzò ancora la medaglia per la morte di Ferdinando I, e non dimentichiamo nemmeno il Rega...), dove il "Novello Re" in posa eroica (Fortezza), è interposto tra la Religione o Fede a sinistra e la Giustizia a destra, alludendo alle virtù guida del proprio reame e del proprio operato. Quindi il Re Ferdinando II è rappresentato tra una virtù teologale ed una virtù cardinale.

Infine le due virtù, Pietà e Costanza, che erano avocate a Ferdinando I di Borbone, in realtà erano riconosciute anche ad un altro Ferdinando, che molte analogie con il Borbone negli eventi e nei fatti aveva avuto durante il proprio reame, ossia Ferdinando I (Ferrante) d'Aragona, il quale fu contemporaneo di San Francesco di Paola, che addirittura assistette in prima persona al miracolo della moneta d'oro spezzata in due parti dal santo e la conseguente fuoriuscita di sangue (intorno al 1481).

Concedetemi una vanità... "Il Re vestito dell'abito di Gran Maestro dell'Ordine di San Gennaro"...Chi ama gli ordini equestri avrà apprezzato lo stralcio del testo.

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Inviato

Sono certo di poter affermare che la "mano della giustizia" è parte anche del rituale seguito alla morte di un sovrano borbonico.

Cito a titolo di esempio pp. 36, 37 di "Storia del Regno di Napoli sotto la dinastia borbonica" del Cav. Francesco de Angelis (1833), dove parlando del corpo oramai privo di vita di Ferdinando I <<Dopo che fu balsamato il corpo di S.M. la mattina del 10 [nota personale 10 gennaio 1825] venne esposto nella Sala de'Vicerè, vestito dell'abito di Gran Maestro dell'Ordine di San Gennaro, e coverto di un velo bianco. La gran sala era vestita tutta a bruno. Nella volta di essa vi era una gran croce di tela d'oro, e migliaia di torchi di cera ben situati che la illuminavano. In mezzo della Sala vi stava il feretro su cui giaceva il Re morto sotto magnifico baldacchino cremisi ricamato in oro: a piè dello stesso vi si scorgevano i simboli della Sovranità, cioè la corona, lo scettro, e la mano di giustizia; non che il giglio ch'è l'emblema dell' Augusta Famiglia de'Borboni. Intorno al letto di morte vi erano due statue che rappresentavano le virtù del nostro Re. [...] >>.

Appare evidente che i temi iconografici raffigurati nelle due medaglie per la morte dei sovrani anzitutto sono legati ad un simbolismo che è notissimo ai cortigiani accorsi al loro feretro per il saluto estremo. Quindi sicuramente l'elemento raffigurato contiene intrinsecamente un significato ben chiaro, trasparente all'osservatore della medaglia dell'epoca, ossia ridare l'idea della fase dell'esposizione del corpo del Re, quasi con la volontà di ricreare quell'ambiente e dare veridicità alla raffigurazione, arte in cui eccellevano gli incisori napoletani, come sappiamo di fama finanche mondiale. Ulteriori significati potrebbero essere letti, ma sempre in una alchimia di passaggi mentali ai più oscuri ed ostici. Ogni eventuale altro simbolismo sincretico resta ad ogni modo consapevolmente e magistralmente celato.

Aggiungo, quali erano le statue ai lati del feretro reale di Ferdinando I simboleggianti le sue virtù? Risposta: la Pietà e la Costanza, che dovevano esser poi collocate ai lati della scalinata della Basilica di San Francesco di Paola, cosa che in concreto non avvenne in quanto furono apposte le statue equestri di Ferdinando e Carlo III. Quest'ultimo aspetto sicuramente è un significato criptico che collega la scena fisica e concreta dell'esposizione del corpo privo di vita del Re, la Basilica di San Francesco di Paola (voluta come ex voto per la restaurazione e la riconquista del Regno), le medaglie oggetto della discussione...con il "cerchio che si chiude" con la realizzazione della medaglia commemorativa del 1836 per la conclusione dell'edificazione della basilica con i tre busti reali.

Ci si potrebbe chiedere chi sono le quattro figure che piangono Ferdinando I morto... Una possibile risposta potrebbe essere individuata nelle Quattro Virtù Cardinali (Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza) che piangono colui che sapientemente ne possedeva il naturale controllo (i Re borbonici di Napoli secondo il simbolismo di corte), e che nella fattispecie compaiono anche tra le statue del porticato della Basilica di San Francesco di Paola... Se fossero figure umane concrete? Da escludere in quanto tre su quattro appaiono in completa nudità ma al contempo di aspetto etereo. Mancherebbero allora le Tre Virtù Teologali (Fede, Speranza e Carità) anch'esse raffigurate nel medesimo porticato... Non proprio, una di esse è presente, anzi è il soggetto che più richiama all'attenzione, ossia la figura muliebre della Religione con la Sacra Croce, appunto una personificazione della Fede. A minima riprova di quanto ho scritto vedasi per esempio la continuità figurativa della medaglia del 1830 per l'assunzione al trono di Ferdinando II (seguente quella della morte di Francesco I nel 1830, quindi stesso anno e in comune uno degli incisori, Vincenzo Catenacci, che in realtà è lo stesso del 1825 che realizzò ancora la medaglia per la morte di Ferdinando I, e non dimentichiamo nemmeno il Rega...), dove il "Novello Re" in posa eroica (Fortezza), è interposto tra la Religione o Fede a sinistra e la Giustizia a destra, alludendo alle virtù guida del proprio reame e del proprio operato. Quindi il Re Ferdinando II è rappresentato tra una virtù teologale ed una virtù cardinale.

Infine le due virtù, Pietà e Costanza, che erano avocate a Ferdinando I di Borbone, in realtà erano riconosciute anche ad un altro Ferdinando, che molte analogie con il Borbone negli eventi e nei fatti aveva avuto durante il proprio reame, ossia Ferdinando I (Ferrante) d'Aragona, il quale fu contemporaneo di San Francesco di Paola, che addirittura assistette in prima persona al miracolo della moneta d'oro spezzata in due parti dal santo e la conseguente fuoriuscita di sangue (intorno al 1481).

Concedetemi una vanità... "Il Re vestito dell'abito di Gran Maestro dell'Ordine di San Gennaro"...Chi ama gli ordini equestri avrà apprezzato lo stralcio del testo.

Ho gradito molto il tuo intervento specialmente quando affermi che il simbolismo sincretico resta ad ogni modo consapevolmente e magistralmente celato. La corona con i due simboli è senza alcun dubbio la rappresentazione di un rituale che segue la morte dei due Sovrani. Il problema non è la conoscenza di quello che viene rappresentato e che è sotto gli occhi di tutti, ma rimane l’indagine più approfondita dei significati occulti e nascosti. Navighiamo sulla stessa lunghezza d’onda e non è un caso che ho aperto la discussione sul significato esoterico delle medaglie Borboniche in quanto ho voluto lanciare la pietra nello stagno proprio per avere degli scambi di vedute e riflessioni. Mi domando: è un caso che la medaglia (D’Auria 143) 1825- Per la morte di Ferdinando I di Borbone raffiguri al rovescio la Religione stante e il sarcofago con la corona Reale e i suoi attributi e che sotto è il prospetto del Tempio di San Francesco di Paola? E’ un caso che la medaglia (D’Auria 150) 1829 Per l’Ordine Cavalleresco del Re Francesco I di Borbone raffiguri al rovescio Tre Gigli e la scritta DE REGE OPTIME PRINCIPI che nasconde la frase TRE EDIGEREMO TEMPIO. E’ un caso che la medaglia per (D’Auria 163) 1830 Per la morte e la gloria di Francesco I di Borbone ha la stessa raffigurazione della Corona Reale deposta e la Religione stante? E’ un caso che la medaglia (D’Auria 191) 1836 Per il Compimento della Basilica di San Francesco di Paola raffiguri al dritto i busti dei tre Sovrani : Ferdinando I, Francesco I, Ferdinando II e la parola TEMPLVM (TEMPIO) all’inizio della legenda ? O tutto questo è stato progettato, iniziato e condotto con preciso e cripto intento? Non dimentichiamo poi che la medaglia per la morte di Ferdinando I ha dei legami evidenti con la medaglia (D’Auria 41) Commemorativa di Livia Doria Carafa. Il rovescio con la raffigurazione della CARITA’ (Historia D’Auria pag. 80-81). Ecc. ecc. ecc. La raffigurazione degli avvenimenti a volte non è realizzata per una mera rappresentazione estetica o artistica ma potrebbe ( e ci tengo a sottolinearlo ) nascondere significati profondi e degni di essere approfonditi per cui anche le coincidenze possono condurre a serie riflessioni.


Inviato

C'è anche altro probabilmente. Sul rovescio della medaglia per il Real Ordine di Francesco I, leggiamo DE REGE OPTIME MERITO etc. .

Cosa leggiamo sull'architrave della Basilica, e sulle medaglie per la morte del Re Borbone, D'Auria n. 143? D.O.M.D. FRANCISCO DE PAULA FERDINANDUS I EX VOTO ...

Nell'Ordo Minimorum i confratelli usano postporre le sigle O.M. al proprio nome.

De Rege O.M. potrebbe costituirne una traslitterazione, alludendo al Re come un membro superiore e protettore dell'Ordine dei Minimi. Ovviamente espressione che non poteva essere diretta bensì criptica, perchè un Re non può essere un minimo essendo IL MASSIMO dello Stato. Un ordine equestre che ricompensava i meriti civili, nelle arti, nelle scienze e nelle opere pubbliche e private per il bene dello Stato era il segno dell'attività filantropica e della Carità verso il genere umano che il Re intendeva premiare.

Altra osservazione. Ma Ferdinando I poteva sapere o immaginare che non avrebbe terminato il tempio? Sì, effettivamente sapeva che non ci sarebbe riuscito. Egli sognò nel 1822 che sarebbe improvvisamente morto ed in base a tale visione regolò numerose faccende della sua vita.

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Inviato

Descrivo dalla stessa opera prima citata un altro passo interessante (p. 74), che descrive la stanza in cui fu riposto il corpo morto di Re Francesco I.

<<Il giorno 15 novembre il cadavere del Re vestito in abito di Gran Maestro dell'ordine di San Gennaro, fu messo in una cassa con otto maniglie, e passato nella sala dei Vicerè su di una gran macchina in forma di trono. Ai lati vi stavano due Colossali, simulacri della religione, e della giustizia. A piè della gradinata a man diretta vi era una statua, rappresentante la Carità, ed alla sinistra un'altra statua, rappresentante la magnanimità circondata dai Genii, simboleggianti le scienze e le arti. Le pareti della sala erano tapezzate di ermellini reali, e coperte di vistose stoffe di lutto col nome trasparente del Re Francesco, e nell'altro lato la stessa sua effigie in una medaglia sormontata dall'Angelo della morte. Più una croce nel soffitto d'un gran padiglione ornato di ricche gramaglie. Alla balza del paviglione sorgevano le bandiere degli Eserciti avvolte in velo di lutto.>>.

Ecco in questo stralcio ritornano i temi che avevo descritto in precedenza, analogie figurative con le medaglie, i concetti espressi nel messaggio precedente legati all'arte ed alla scienze, basilari criteri di benemerenza per l'Ordine di Francesco I, il tema della carità, in comune con l'Ordo Minimorum, etc.

Aggiungo che nella medaglia per la terminazione della costruzione del tempio a San Francesco di Paola sono raffigurate due croci costantiniane sulle mura della struttura, e due erano i Gran Maestri dell'Ordine Costantiniano di Napoli che erano defunti prima ancora della conclusione dei lavori della chiesa voluta per voto dal primo di essi, e continuati dal successivo senza però terminarli. Ecco il segno della continuità, rinnovata anche nella medaglia per l'assunzione al trono di Ferdinando II dove compaiono ai lati del nuovo Re la Religione e la Giustizia, proprio come il suo predecessore fin sul letto di morte. Insomma un passaggio del testimone (lo scettro) anche per quanto riguarda le virtù!

Che senso potrebbe avere tutto ciò? Solo un voto? A mio parere non è solo un voto. Anzitutto è l'ideologia basilare delle virtù del Re delle Due Sicilie, l'ostentazione di una filosofia ed una spiritualità profondissima che accompagnava il sovrano dalla nascita, passando per l'incoronazione, fino alla morte. In secondo luogo è una trasfigurazione della Rinascita, proprio come la tela di Vincenzo Camuccini "San Francesco di Paola resuscita un morto", esibita nell'abside della Basilica di San Francesco di Paola in Napoli. I tre sovrani borbonici adempiendo al voto della costruzione del tempio, si disobligavano con il santo e nel contempo optavano per una rinascita, una resurrezione in una nuova vita ed il raggiungimento dell'Eden.

E' chiaro che i legami che intravede borbo nelle medaglie anzidette sono visibili anche a me, e spero lo siano anche per gli altri lettori, in seguito agli interventi esposti.


Inviato

Descrivo dalla stessa opera prima citata un altro passo interessante (p. 74), che descrive la stanza in cui fu riposto il corpo morto di Re Francesco I.

<<Il giorno 15 novembre il cadavere del Re vestito in abito di Gran Maestro dell'ordine di San Gennaro, fu messo in una cassa con otto maniglie, e passato nella sala dei Vicerè su di una gran macchina in forma di trono. Ai lati vi stavano due Colossali, simulacri della religione, e della giustizia. A piè della gradinata a man diretta vi era una statua, rappresentante la Carità, ed alla sinistra un'altra statua, rappresentante la magnanimità circondata dai Genii, simboleggianti le scienze e le arti. Le pareti della sala erano tapezzate di ermellini reali, e coperte di vistose stoffe di lutto col nome trasparente del Re Francesco, e nell'altro lato la stessa sua effigie in una medaglia sormontata dall'Angelo della morte. Più una croce nel soffitto d'un gran padiglione ornato di ricche gramaglie. Alla balza del paviglione sorgevano le bandiere degli Eserciti avvolte in velo di lutto.>>.

Ecco in questo stralcio ritornano i temi che avevo descritto in precedenza, analogie figurative con le medaglie, i concetti espressi nel messaggio precedente legati all'arte ed alla scienze, basilari criteri di benemerenza per l'Ordine di Francesco I, il tema della carità, in comune con l'Ordo Minimorum, etc.

Aggiungo che nella medaglia per la terminazione della costruzione del tempio a San Francesco di Paola sono raffigurate due croci costantiniane sulle mura della struttura, e due erano i Gran Maestri dell'Ordine Costantiniano di Napoli che erano defunti prima ancora della conclusione dei lavori della chiesa voluta per voto dal primo di essi, e continuati dal successivo senza però terminarli. Ecco il segno della continuità, rinnovata anche nella medaglia per l'assunzione al trono di Ferdinando II dove compaiono ai lati del nuovo Re la Religione e la Giustizia, proprio come il suo predecessore fin sul letto di morte. Insomma un passaggio del testimone (lo scettro) anche per quanto riguarda le virtù!

Che senso potrebbe avere tutto ciò? Solo un voto? A mio parere non è solo un voto. Anzitutto è l'ideologia basilare delle virtù del Re delle Due Sicilie, l'ostentazione di una filosofia ed una spiritualità profondissima che accompagnava il sovrano dalla nascita, passando per l'incoronazione, fino alla morte. In secondo luogo è una trasfigurazione della Rinascita, proprio come la tela di Vincenzo Camuccini "San Francesco di Paola resuscita un morto", esibita nell'abside della Basilica di San Francesco di Paola in Napoli. I tre sovrani borbonici adempiendo al voto della costruzione del tempio, si disobligavano con il santo e nel contempo optavano per una rinascita, una resurrezione in una nuova vita ed il raggiungimento dell'Eden.

E' chiaro che i legami che intravede borbo nelle medaglie anzidette sono visibili anche a me, e spero lo siano anche per gli altri lettori, in seguito agli interventi esposti.

Quoto in pieno e faccio i miei complimenti all'amico Gionata per il grande impegno dimostrato all'approfondimento di questa discussione. Leggendo tra le tue righe ho scoperto nuovi collegamenti e ho riconosciuto alcuni argomenti già presenti nelle bozze di alcuni miei prossimi studi.

De Rege Optime Merito era già nei miei pensieri ma non l'avevo citato nel mio studio perchè nell'acronimo DOM in effetti manca la R.

DOM è presente sotto il timpano (Triangolare ;) ) dellla basilica partenopea che ha tre cupole (una grande e due piccole), tre porte d'ingresso centrali (una grande centrale e due più piccole), eccetera, eccetera, eccetera. Ad ogni buon conto, queste medaglie segnano un percorso, che come giustamente detto da Gionata, termina con quella del 1836 per il suo completamento. Il numero 3 ricorre in maniera talvolta equivoca in molte medaglie borboniche.

Come disse il buon Corrado, e non finisce qui!

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Inviato

Nei prossimi mesi uscirà uno studio sull'importanza basilare di certe medaglie religiose napoletane delle Due Sicilie. Le virtù teologali e cardinali sono proprio alla base di tutto ciò e soffermandoci in particolare sulla medaglia del 1830 per l'assunzione al trono di Ferdinando II, faccio notare i gesti che compiono la Religione e la Giustizia.

La Religione (Fede) può essere trasmessa agli esseri umani solo dal Divino, infatti, è proprio lei a poggiare la mano sulla spalla destra del sovrano ................. ecco l'immagine.

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Inviato

ecco

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Inviato

Qui invece, Ferdinando II è lui a tenere la mano destra della Giustizia stretta nella sua e sul suo cuore.

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Inviato (modificato)

Certamente le medaglie borboniche nascondono significati celati...

Chiedo a Borbo di spiegarci la connessione con la Medaglia di Livia Dora Carafa... (se ho capito bene)... Sicuramente un simbolismo esoterico/massonico questa medaglia lo ha... A ore 12 sul rovescio è presente un triangolo con al centro un occhio....Simbolo molto simile a quello presente sulla banconota da un Dollaro...

Che a Napoli fossero presenti circoli massonici è indubbio...Ed anche in grande quantità... Per esempio vi è una teoria... Sul fatto che addirittura la fine del Regno Delle Due Sicilie sia stata decisa proprio da quella Carboneria/Massoneria che così fortemente era radicata a Napoli ed in tutto il Regno...

Credo comunque che in molte medaglie Borboniche vi sia un metasignificato.... Poi si possono forzare le interpretazioni, ma che si tratti di un simbolismo fine ed unico nel suo genere è innegabile, simbolismo che dona a tutte le medaglie un velo di mistero incredibile.

Modificato da Michelangelo2

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