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IGNORED

LA COLLEZIONE DI VITTORIO EMANUELE III E GLI STUDI DI STORIA MONETARIA


tornese71

Risposte migliori

... L’Oddo aveva contato 116.641 monete dalle zecche minori del Piemonte alle monete dei Possedimenti d’Oltremare cui dovete aggiungere altre 8316 monete di casa Savoia che il Re portò con sé in esilio e che l’ultimo Re Umberto II, alla sua morte, fece consegnare nel 1983 al Museo Nazionale Romano perché fossero riunite con il resto della Collezione. ...

Fiorenzo Catalli

Quindi le monete non sarebbero circa 100 mila, come solitamente si sente dire, ma quasi 125 mila!

Certamente. Come correttamente riportato oltre che da Catalli, anche negli scritti della Travaini, Panvini Rosati, Vico D'Incerti etc.

Vittorio Emanuele aveva aveva trattenuto e portato con sé , in esilio, le oltre 8000 monete della casata Savoia, ovvero dei suoi avi.

Umberto II volle che, alla sua morte, tali monete fossero ricongiunte alla collezione e si aggiungessero alla donazione fatta da suo

padre

Questo è stato detto anche al Convegno, ed hanno parlato della cassa aperta e delle bustine delle monete d'oro trovate vuote.

Concordo su tutto quello che dici dopo questo post Numa Numa.

Subbissiamoli di mail, se non rispettano le promesse :D . Giò

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Guest utente3487

... L’Oddo aveva contato 116.641 monete dalle zecche minori del Piemonte alle monete dei Possedimenti d’Oltremare cui dovete aggiungere altre 8316 monete di casa Savoia che il Re portò con sé in esilio e che l’ultimo Re Umberto II, alla sua morte, fece consegnare nel 1983 al Museo Nazionale Romano perché fossero riunite con il resto della Collezione. ...

Fiorenzo Catalli

Quindi le monete non sarebbero circa 100 mila, come solitamente si sente dire, ma quasi 125 mila!

Certamente. Come correttamente riportato oltre che da Catalli, anche negli scritti della Travaini, Panvini Rosati, Vico D'Incerti etc.

Vittorio Emanuele aveva aveva trattenuto e portato con sé , in esilio, le oltre 8000 monete della casata Savoia, ovvero dei suoi avi.

Umberto II volle che, alla sua morte, tali monete fossero ricongiunte alla collezione e si aggiungessero alla donazione fatta da suo

padre

Questo è stato detto anche al Convegno, ed hanno parlato della cassa aperta e delle bustine delle monete d'oro trovate vuote.

Concordo su tutto quello che dici dopo questo post Numa Numa.

Subbissiamoli di mail, se non rispettano le promesse :D . Giò

Bustine vuote, vero, ma l'oro era in fondo alla cassa. Lo hanno detto vero?

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Bustine vuote, vero, ma l'oro era in fondo alla cassa. Lo hanno detto vero?

Beh, se devo essere sincera, e lo devo, non lo ricordo al momento, ormai sono passati un po' di giorni, non ricordo tutto con chiarezza.

Quindi non mi sento di scrivere ne un si, ne no, in risposta alla tua domanda Elledi, mi dispiace.

Vediamo se Fedafa ricorda qualcosa di più, ciao Giò :)

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Quindi le monete non sarebbero circa 100 mila, come solitamente si sente dire, ma quasi 125 mila!

Certamente. Come correttamente riportato oltre che da Catalli, anche negli scritti della Travaini, Panvini Rosati, Vico D'Incerti etc.

Vittorio Emanuele aveva aveva trattenuto e portato con sé , in esilio, le oltre 8000 monete della casata Savoia, ovvero dei suoi avi.

Umberto II volle che, alla sua morte, tali monete fossero ricongiunte alla collezione e si aggiungessero alla donazione fatta da suo

padre

Conosco bene la storia della collezione, ma non sempre si è quantificato così nel dettaglio il numero degli esemplari...

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Quindi le monete non sarebbero circa 100 mila, come solitamente si sente dire, ma quasi 125 mila!

Certamente. Come correttamente riportato oltre che da Catalli, anche negli scritti della Travaini, Panvini Rosati, Vico D'Incerti etc.

Vittorio Emanuele aveva aveva trattenuto e portato con sé , in esilio, le oltre 8000 monete della casata Savoia, ovvero dei suoi avi.

Umberto II volle che, alla sua morte, tali monete fossero ricongiunte alla collezione e si aggiungessero alla donazione fatta da suo

padre

Conosco bene la storia della collezione, ma non sempre si è quantificato così nel dettaglio il numero degli esemplari...

MI riferivo nello specifico proprio alla quantificazione del numero degli esemplari fatta, con precisione , da questi autori.

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Solo un paio di battute su quanto avevo scritto, prima di riprendere il discorso…

I registri Oddo, è vero, sono solo disegni di cassetto per cassetto ma contengono i dati essenziali per il riconoscimento di ciascuna moneta: la zecca, l’autorità emittente, il nominale, il metallo e, per le monete in oro, anche il peso. Sono dunque sicuramente da pubblicare in pdf sul Portale Numismatico dello Stato. Proviamo a chiederlo tutti insieme!

Quello che nessuno di voi mi ha chiesto (e vi confesso che un po’ la cosa mi ha deluso!) è che fine abbia fatto la seconda copia del registro compilato da Oddo……!!! [Ricordate quello che ho scritto: l’unico riscontro totale della collezione ......... due copie di un catalogo ‘fotografico]. Ne riparleremo…..

Passiamo ad altro….

Non mi meraviglia affatto la presa di posizione di Gorini nei confronti del riconoscimento del titolo di studioso.

La maggior parte del mondo accademico e la maggior parte dei funzionari delle Soprintendenze, uffici territoriali del Ministero, sono convinti che lo studioso sia esclusivamente chi ha un titolo accademico o ufficiale. Gli altri sono dilettanti di nessun conto!

Forse proprio per questo il nostro catalogo on line “Progetto Lorenzo Magnifico”, non è stato minimamente citato nel dibattito del convegno romano: perché non è ospitato in un sito ufficiale ministeriale o accademico, non utilizza studiosi ufficiali ma amici collezionisti e addirittura [ORRORE !] commercianti del settore ed in fondo io stesso sono stato considerato un cane sciolto, ovvero non sono segnato in nessuna lista.

Ma, prima di accordarmio con lamoneta.it ho ovviamente chiesto uno spazio all’interno del sito ufficiale del Museo di Firenze e, nonostante la buona volontà del personale del CED di Firenze, lo spazio necessario per la struttura che dovevamo creare era assolutamente inesistente. Ciononostante in modo coerente con i principi di tutela e di disponibilità dei dati, la Soprintendenza di Firenze ha risposto favorevolmente ad una lettera di richiesta di collaborazione del Portale Numismatico mettendo a disposizione tutti i dati già pronti e chiedendo istruzioni. Tutto questo è accaduto due anni fa e fino ad oggi non abbiamo avuto risposta………. Intanto l’avventura del Progetto Lorenzo il Magnifico continua……

Per il resto, mi dispiace sinceramente che il dott. Mazzei, Presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, abbia detto che non è il caso di “rinvangare” il passato. Sono sicuro della correttezza del dott. Mazzei ma allora devo credere che sia stato male informato dai suoi funzionar.............i.

Il Museo della Zecca, oggi ospitato nel Ministero dell’Economia di Roma in via XX settembre, ha origine dalla raccolta di coni e punzoni della Zecca Pontificia, iniziata del 1796 e ordinata in Gabinetto Numismatico della Zecca Pontificia nel 1822 dall’allora Direttore, Francesco Mazio. La raccolta, diventata italiana dopo il 1870, fu trasferita nel 1911 nel nuovo edificio della Zecca e, nel 1962, nei locali del Ministero di via XX settembre.

La raccolta si incrementò soprattutto negli anni del regno di Vittorio Emanuele III con esemplari delle sue emissioni ovviamente tutte fior di conio, comprese prove e progetti: una sorta di doppione della collezione Reale almeno per gli anni di Vittorio Emanuele III!.

Nel 1978 il Museo è entrato nella proprietà dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

Il Presidente Mazzei sarà d’accordo sul concetto che gli italiani debbano conoscere la consistenza della raccolta soprattutto dopo l’inchiesta giudiziaria cui ho partecipato in qualità di consulente tecnico del PM.

In realtà un completo riscontro della raccolta era già stato portato a termine nel 1975 partendo dalla base delle schedine e di un registro originale degli anni Trenta, assai probabilmente redatte sulla base di una documentazione più antica. Già in quell’occasione fu evidenziata l’assenza di 14 monete.

Poteva essere il pretesto per procedere ad una completa documentazione dell’esistente per evitare il ripetersi di situazioni analoghe ma il lavoro fu portato a termine con nuove schede e foto solo per le prime 4 vetrine (su un totale di oltre 60); e comunque le relative schede e foto redatte in quel frangente non sono state rinvenute!

Nel 1978, in occasione del passaggio delle competenze dal Ministero del Tesoro all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, non fu fatto un riscontro dettagliato della raccolta ma “per esiguità di tempo disponibile ….la rispondenza delle caratteristiche tecniche di numerose monete e medaglie …è stata verificata con una certa approssimazione…i coni e i punzoni sono stati controllati per campione ….. l’individuazione del metallo dei numerosi pezzi d’oro e d’argento è fatta semplicemente con riferimento all’apparenza e alle indicazioni dei registri”

Aveva fatto ben sperare la pubblicazione, nel 1984, in un numero della serie speciale del Bollettino di Numismatica, delle monete dello Stato Pontificio da Sisto IV a Pio IX, anche se di non tutti gli esemplari fu presentata la relativa foto. Purtroppo non c’è stato alcun seguito!

Un anno dopo l’inizio dell’indagine giudiziaria (maggio 2000) il Poligrafico segnalò “la difformità (= monete sostituite) rispetto ai Registri inventario” di alcune monete del Regno d’Italia dal 1892 al 1943.

Al termine del mio lavoro ho purtroppo dovuto confermare le ipotesi di non conformità per diverse monete già avanzate dalla “sbirraglia” che aveva effettuato i primi accertamenti.

Così, tra gli esemplari di maggior pregio, sono risultati non più al loro posto:

- due esemplari delle 50 lire oro del 1864,

- due esemplari delle 20 lire in oro del 1902,

- un esemplare da cent. 50 del 1919,

-un esemplare da cent. 50 del 1927,

- due esemplari in similoro del 1910,

- un esemplare da lire 100 in oro del 1914,

- due esemplari da lire 20 in oro-Prova del 1928;

- un esemplare da L. 20 in argento –prova del 1936.

Altri esemplari sono risultati autentici ma in condizioni non rispondenti al fior di conio come doveva essere per monete appena coniate ed inviate al Museo direttamente dal Ministero del Tesoro. In questo caso si tratta di sostituzione di un esemplare fior di conio con uno autentico ma con tracce di circolazione.

L’inchiesta è stata chiusa con un nulla di fatto e tutto il materiale è stato dissequestrato già dallo scorso anno.

Poteva essere l’inizio per riprendere quel “Progetto Museo della Zecca. Per tappe verso un nuovo Museo” che l’Istituto aveva annunciato come già avviato dal 2000 allo scopo di procedere alla realizzazione di una banca dati informatizzata corredata con immagini delle collezioni del Museo stesso!

Oggi, mi dicono, il Museo è chiuso. Mi auguro che lo sia perché questo progetto ha ripreso a funzionare!

Il Presidente Mazzei, se non lo ha detto in occasione del convegno romano, potrebbe essere così cortese da farcelo sapere?

In fondo i proprietari di quelle monete siamo noi!

O sbaglio?

Fiorenzo Catalli

[fine della seconda parte-continua… non disperate, continua!]

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Per il resto, mi dispiace sinceramente che il dott. Mazzei, Presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, abbia detto che non è il caso di “rinvangare” il passato. Sono sicuro della correttezza del dott. Mazzei ma allora devo credere che sia stato male informato dai suoi funzionar.............i.

Buonasera Prof. Catalli, mi scusi,. ma tengo a precisare che il dott. Mazzei ha detto che non era il caso di rivangare in quella sede, al Convegno, forse riteneva più opportuno farlo in una sede più appropriata, non so dove e quando.

Circa la sua affermazione sugli "studiosi" dilettanti sono d'accordo con lei, ma questo purtroppo è sempre successo in ambito accademico, in tutti i campi, è un vero peccato comunque, gli scambi tra appassionati e "studiosi" professionisti renderebbero la Numismatica una scienza ancora più interessante e completa.

Penso che quando si tratta un argomento lo si debba sviscerare in tutti i suoi aspetti, coinvolgendo più persone possibili, specialmente in una disciplina che contiene vari rami e specializzazioni.

Buona serata a tutti, Giò :) .

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Un rapido messaggio per ringraziare Giov60 e per correggere un mio errore nell'elenco delle monete mancanti:

non un esemplare delle 100 lire del 1914 ma del 1925 (Vetta d'Italia).

Il mio errore è dovuto al fatto che al posto di quelle 100 lire è stato trovato un esemplare da 5 lire del 1914, ovviamente false!

Scusate ancora per l'errore.

Rimando alla terza parte alcune risposte a chi è già intervenuto, ma a Elledi voglio dire subito che la seconda copia dei Registri Oddo è in buone mani... e lo sanno anche le ombre del forum!!!

Grazie a tutti ma non dimentichiamo che il vero motivo di interesse è la tutela e la conoscenza del patrimonio numismatico nazionale non la disputa tra studioso si e studioso no!

Fiorenzo Catalli

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Se vogliamo aprire una discussione sulla meritocrazia in Italia, possiamo farlo, ma vorrei richiamarvi sul tema che riguarda

LA TUTELA, LA VALORIZZAZIONE E LA FRUIZIONE DELLA PIU' IMPORTANTE COLLEZIONE AL MONDO DI MONETE ITALIANE CHE DUE "FESSI" DI RE, PADRE E FIGLIO, INVECE DI VENDERLA HANNO VOLUTO REGALARE AL POPOLO ITALIANO E CHE IL POPOLO ITALIANO NON HA MAI VISTO (AD ECCEZIONE DI TREMILA PEZZI, FALSI MODERNI COMPRESI!) E DI CUI HA SENTITO PARLARE PIu' A LUNGO SOLO IN OCCASIONE DI UNA INCHIESTA GIUDIZIARIA.

Vi sembra normale? Non ho presente casi del genere all'estero!

Fiorenzo Catalli

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In una giornata avete riempito tre pagine di discussione su un tema che NON RIGUARDA il titolo di questo spazio..................

COMINCIO A CREDERE CHE QUALCUNO DI VOI ABBIA INTERESSE A SVIARE LA DISCUSSIONE SUL TEMA PRINCIPALE CHE RIGUARDA IL SACCHEGGIO DEL PATRIMONIO NUMISMATICO ITALIANO.......

Chi ha voglia di discutere del valore dei titoli accademici o della validità scientifica di questa o quella rivista lo faccia in altro spazio.!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Torniamo a questa discussione e cominciamo a fare proposte concrete. Le mie sono queste:

1)chiedere la pubblicazione dei registri Oddo assieme ai volumi del Corpus

2) esprimere piena fiducia nell'operato dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che ha creato la struttura del Portale Numismatico

3) esprimere piena fiducia nei progetti presentati in occasione del Convegno, ribadendo comunque che la Collezione Reale rappresenta forse un quinto dell'intera collezione del Medagliere romano (e la Gnecchi?, e il Kircheriano?, e la Dattari? e la De Santis? e le monete dal Tevere? e le decine di ripostigli di ogni epoca da tutta l'Italia?)

4) aprire uno spazio fisso che aggiorni mensilmente sui progressi del progetto presentato.

Fiorenzo Catalli

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Buon giorno a tutti.

"COMINCIO A CREDERE CHE QUALCUNO DI VOI ABBIA INTERESSE A SVIARE LA DISCUSSIONE SUL TEMA PRINCIPALE CHE RIGUARDA IL SACCHEGGIO DEL PATRIMONIO NUMISMATICO ITALIANO......."

Faccio mio il timore espresso dal Dott. Catalli e chiedo agli Amministratori di spostare gli interventi a partire dal post nr. 183 di Vincenzo (escluso quello di questa mattina dello stesso Dott. Catalli) in altra apposita discussione.

Sarebbe un vero peccato perdere la possibilità di concentrare il dibattito su un tema importante come quella affrontato nella presente solo perchè si sono intrecciate altre riflessioni, pur interessanti ed importanti, ma che nulla hanno a che vedere con l'argomento originario.

Altre volte si è procedutoo alla "scrematura" di una discussione; auspico che lo si faccia anche in questo caso.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62
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In una giornata avete riempito tre pagine di discussione su un tema che NON RIGUARDA il titolo di questo spazio..................

COMINCIO A CREDERE CHE QUALCUNO DI VOI ABBIA INTERESSE A SVIARE LA DISCUSSIONE SUL TEMA PRINCIPALE CHE RIGUARDA IL SACCHEGGIO DEL PATRIMONIO NUMISMATICO ITALIANO.......

Chi ha voglia di discutere del valore dei titoli accademici o della validità scientifica di questa o quella rivista lo faccia in altro spazio.!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Torniamo a questa discussione e cominciamo a fare proposte concrete. Le mie sono queste:

1)chiedere la pubblicazione dei registri Oddo assieme ai volumi del Corpus

2) esprimere piena fiducia nell'operato dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che ha creato la struttura del Portale Numismatico

3) esprimere piena fiducia nei progetti presentati in occasione del Convegno, ribadendo comunque che la Collezione Reale rappresenta forse un quinto dell'intera collezione del Medagliere romano (e la Gnecchi?, e il Kircheriano?, e la Dattari? e la De Santis? e le monete dal Tevere? e le decine di ripostigli di ogni epoca da tutta l'Italia?)

4) aprire uno spazio fisso che aggiorni mensilmente sui progressi del progetto presentato.

Fiorenzo Catalli

Proposte importanti, sotto ogni profilo, che non possono che essere condivise, sempre che siano anche realizzabili.

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Buon giorno a tutti.

"COMINCIO A CREDERE CHE QUALCUNO DI VOI ABBIA INTERESSE A SVIARE LA DISCUSSIONE SUL TEMA PRINCIPALE CHE RIGUARDA IL SACCHEGGIO DEL PATRIMONIO NUMISMATICO ITALIANO......."

Faccio mio il timore espresso dal Dott. Catalli e chiedo agli Amministratori di spostare gli interventi a partire dal post nr. 183 di Vincenzo (escluso quello di questa mattina dello stesso Dott. Catalli) in altra apposita discussione.

Sarebbe un vero peccato perdere la possibilità di concentrare il dibattito su un tema importante come quella affrontato nella presente solo perchè si sono intrecciate altre riflessioni, pur interessanti ed importanti, ma che nulla hanno a che vedere con l'argomento originario.

Altre volte si è procedutoo alla "scrematura" di una discussione; auspico che lo si faccia anche in questo caso.

Saluti.

Michele

Francamente al post #223 avevo fatto un intervento assai pertinente sulle possibilità di collaborazione con la PA per la valorizzazione del patrimonio numismatico statale e più avanti altri interventi sul ruolo, determinante, che strumenti tipo i forum possono giocare in qesto dialogo con le istituzioni. Cosi riasulterebbero cassati.

La discussione che si è sviluppata in seguito anche se caratterizzata da certi eccessi ha avto non solo il merito di fornire informazioni utili che magari non tutto conoscevano, ma sopratttto di instaurare, anche se con qualche difficoltà, un abbozzo di dialogo con un rappresentante delle istituzioni che si vorebbero migliorare e con le quali si vorrebbe collaborare.

Nulla osta a questo punto, ripartendo da una base indubbiamente più "ricca" di scambi e informazioni per tutti i partecipanti , di tornare in "carreggiata" e parlare di proposte concrete, auspicando solo di lasciare " a casa" quei toni di aperta condanna e critica che hanno accolto , ad esempio il convegno di Roma commenato all'inizio della discussione, toni , che mi spiace dirlo non portano molto lontano se si cerca una strada di collaborazione e dialogo con l'altra parte.

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Francamente al post #223 avevo fatto un intervento assai pertinente sulle possibilità di collaborazione con la PA per la valorizzazione del patrimonio numismatico statale e più avanti altri interventi sul ruolo, determinante, che strumenti tipo i forum possono giocare in qesto dialogo con le istituzioni. Cosi riasulterebbero cassati.

La discussione che si è sviluppata in seguito anche se caratterizzata da certi eccessi ha avto non solo il merito di fornire informazioni utili che magari non tutto conoscevano, ma sopratttto di instaurare, anche se con qualche difficoltà, un abbozzo di dialogo con un rappresentante delle istituzioni che si vorebbero migliorare e con le quali si vorrebbe collaborare.

Nulla osta a questo punto, ripartendo da una base indubbiamente più "ricca" di scambi e informazioni per tutti i partecipanti , di tornare in "carreggiata" e parlare di proposte concrete, auspicando solo di lasciare " a casa" quei toni di aperta condanna e critica che hanno accolto , ad esempio il convegno di Roma commenato all'inizio della discussione, toni , che mi spiace dirlo non portano molto lontano se si cerca una strada di collaborazione e dialogo con l'altra parte.

Questo lo quoto in pieno, soprattutto la parte....che hanno accolto...quindi, prima del convegno stesso.

Modificato da Vincenzo
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Pietro Oddo (non Osio, altro personaggio importante nella preparazione del Re Numismatico) è stato l'ultimo Segretario Numismatico del Re e il primo conservatore della Collezione con lo Stato Repubblicano. A lui dobbiamo (l'ho detto ma lo ripeto!) l'unico risocntro totale della Collezione Reale (ovviamente senza le monete di Casa Savoia che iul Re aveva portato con sè!) portato a termione nel 1954, quandoi la Colelzione era a palazzo Barberini.

Continuo a credre importante la pubblicazione integrale della copia in possesso al medagliere romano. La seconda copia è in buone mani....

Continuiamo a dare fiducia alle istituzioni e appuntiamoci che ad oggi (3 novembre 2010) nella banca dati Juno Moneta vi sono : 138 monete dello Stato Pontificio di Pio VII delle due zecche di Roma e Bologna, tutte scaricabili e stampabili, foto comprese, senza problemi.

Prossimo aggiornamento a 3 dicembre 2010!

Fiorenzo Catalli

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Oddo e non Osio... Ho fatto confusione con i nomi! Grazie per la precisazione, Professore. Speriamo che queste buone mani di cui parla siano buone davvero. Se così fosse, sono fiducioso, la persona/l'istituzione che ce l'ha certamente comprenderà il valore del documento e farà in modo di renderlo fruibile per tutti.

Se invece, malauguratamente, queste mani tanto buone non fossero, auspichiamo fiduciosi e chiediamo con forza la pubblicazione della seconda copia...

Aspettiamo.....

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Ho reso invisibili (non sono state comunque cancellati) tutti i post che non riguardavano direttamente il titolo di questa discussione. Vi prego di scrivere solamente se con riferimento diretto alla discussione in oggetto.

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come temevo

bastava "sdoppiare" l'ultima parte della discussione che contiene un confronto con un rappresentante delle istituzioni che sarebbe stato importante conservare (se continuiamo a rifiutare il dialogo come possiamo sperare di migliorare le cose : raccontandocela sempre fra di noi ?

La critica va affrontata dialetticamente non evitata o nascosta).

Inoltre la parte cancellata conteneva molte informazioni "educational" importanti per tutti gli utento del forum.

Mi riferisco nello specifico ai dati sulle riviste di numismatica, che sono stati richiesti da molti utenti, e alle informazioni sul convegno dedicato al Corpus che mi sembra perfettamente in linea con il titolo della discussione.

Chiederei quindi ai gentili Amministratore di ripristinare tali parti nella corrente o ina latra discussione che possa restare a disposizione degli utenti.

Grazie

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Inoltre la parte cancellata conteneva molte informazioni "educational" importanti per tutti gli utento del forum.

Mi riferisco nello specifico ai dati sulle riviste di numismatica, che sono stati richiesti da molti utenti, e alle informazioni sul convegno dedicato al Corpus che mi sembra perfettamente in linea con il titolo della discussione.

Chiederei quindi ai gentili Amministratore di ripristinare tali parti nella corrente o ina latra discussione che possa restare a disposizione degli utenti.

Grazie

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Continuiamo a dare fiducia alle istituzioni e appuntiamoci che ad oggi (3 novembre 2010) nella banca dati Juno Moneta vi sono : 138 monete dello Stato Pontificio di Pio VII delle due zecche di Roma e Bologna, tutte scaricabili e stampabili, foto comprese, senza problemi.

Prossimo aggiornamento a 3 dicembre 2010!

Fiorenzo Catalli

Non vorrei apparire disfattista,

tuttavia, con un ritmo del genere (diciamo pure 100 monete al mese, ma credo siano anche meno, visto che in due mesi sono 138) occorreranno oltre cento anni per catalogare la sola collezione reale: 100 monete × 12 mesi = 1200 monete all'anno; sono 125.000 quindi 100 anni circa. Se ci mettiamo il resto del medagliere, per un totale di circa 500.000 monete, allora dobbiamo mettere in preventivo un tempo di 400 anni.

Modificato da BiondoFlavio82
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Non vorrei apparire disfattista,

tuttavia, con un ritmo del genere (diciamo pure 100 monete al mese, ma credo siano anche meno, visto che in due mesi sono 138) occorreranno oltre cento anni per catalogare la sola collezione reale: 100 monete × 12 mesi = 1200 monete all'anno; sono 125.000 quindi 100 anni circa. Se ci mettiamo il resto del medagliere, per un totale di circa 500.000 monete, allora dobbiamo mettere in preventivo un tempo di 400 anni.

Non che abbia tante cose importanti da fare nei prossimi 400 anni (!!! :P :P :P ), ma insomma avrei molto piacere di ricordare il lavoro finalmente finito e fruibile con un certo anticipo!

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D'altronde, come mi è stato più volte ripetuto ai piani alti, è difficilissimo avvalersi di collaboratori esterni, nonostante in molti si siano offerti. Che vogliamo farci, è per una questione burocratica, per lavori ufficiali possono servirsi solo degli interni, altrimenti ne resterebbe inficiato l'intero lavoro. (Ovviamente nelle mie parole c'era un po' di sarcasmo, ma il corsivo riporta quanto mi fu riferito).

Modificato da BiondoFlavio82
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