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IGNORED

The Japanese Government


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Inviato

I biglietti da 100 dollari del secondo tipo, emessi nel 1945, mostrano una piantagione di alberi di gomma.

Non ho questo biglietto in collezione, le foto vengono dal sito di Ron Wise ;)

petronius :)

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Inviato

Quando gli americani vennero a conoscenza di queste emissioni, ci fu chi pensò che si trattasse di cartamoneta predisposta per l'invasione giapponese degli Stati Uniti. La cosa si basava esclusivamente sul fatto che queste banconote erano denominate in dollari :rolleyes:

Una sorta di "leggenda metropolitana" che ancora oggi ogni tanto riaffiora...

Assolutamente allineare….Mi ricordo di essere una vittima di questo genere di colloquio quando ero un ragazzo :D. Ora che sono più vecchio, sono convinto che alcuna della “confusione„ era utile, progettato contribuire a vendere le pile e le pile di soldi di carta giapponesi che sono stati portati a casa dalla guerra nel Pacifico.

Buon filetto, petronius. Lettura esso con interesse!

:) v.

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Absolutely true....I remember being a victim of this kind of talk when I was a kid :D. Now that I’m older, I’m convinced some of the “confusion” was purposeful, intended to help sell the stacks and stacks of Japanese paper money that was brought home from the war in the Pacific.

Good thread, petronius. Reading it with interest!

:) v.


Inviato

Good thread, petronius. Reading it with interest!

Thanks, villa :D

Per concludere il discorso sulla Malesia, resta da parlare di alcuni biglietti, apparsi a un certo punto sul mercato, che presentano una qualità della carta e della stampa decisamente inferiori alla norma, e con differenze nei colori e nella stampa dei numeri di serie.

In un primo momento, e per ben una ventina d'anni, si era creduto trattarsi di ulteriori varianti, dove la cattiva qualità di carta e stampa era ritenuta compatibile con le ovvie difficoltà generate dalla guerra.

Studi più approfonditi negli anni '90 hanno portato invece a ritenere che si tratti di "repliche" (eufemismo per riproduzioni :rolleyes:) per collezionisti, probabilmente prodotte in Europa negli anni '60, ma non si hanno informazioni più precise al riguardo.

Ad essere interessati sono i biglietti da 10, 100 e 1.000 dollari.

In particolare, la probabile replica del biglietto da 1.000 dollari, del quale allego l'esemplare della mia collezione (non mi faccio mancare niente :lol:), oltre alla qualità della stampa, che appare sfocata, si distingue per la lettera M della serie.

Nei biglietti originali, la M può essere sia nera che rossa: quando è rossa è sempre seguita da U, ma ha le astine leggermente inclinate verso l'esterno, mentre nelle repliche esse sono perfettamente verticali, come si vede dall'esemplare in foto.

Perfettamente verticale risulta invece la lettera M nei biglietti originali con numeri di serie di colore nero.

Il fronte del biglietto mostra due bufali che tirano un carro, mentre il retro è uguale al già mostrato biglietto da 100 dollari, con due bufali nel fiume.

petronius B)

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Inviato

Oceania

Nel continente Oceania, oltre alle due componenti principali, Australia e Nuova Zelanda, vien fatta rientrare tutta quella miriade di isole e atolli corallini sparsi nel Pacifico, in gran parte scoperti e colonizzati dagli europei tra il 17° e il 18° secolo.

Il controllo delle isole dell'Oceania era importante per il piano giapponese di unificazione dell'Asia, perchè esse avrebbero dovuto costituire il perimetro difensivo dell'area del Sud Pacifico.

Alla fine della Prima Guerra Mondiale, ai giapponesi era stato affidato il mandato sulle isole Marshall, Caroline e Marianne, che erano state completamente militarizzate, in violazione del mandato stesso, prima del dicembre 1941, in previsione dell'attacco agli Stati Uniti.

Nell'aprile 1942 i giapponesi occupavano anche le isole Bismarck, Gilbert e Nuova Guinea Britannica, che componevano la British Oceania, zona per la quale saranno emesse le banconote d'occupazione del Japanese Government.

I successivi sforzi giapponesi per estendere il loro dominio alle isole Solomone (Guadalcanal) e Midway, portarono invece alle prime vittorie Alleate nella campagna militare del Pacifico ;)

petronius B)

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Inviato

Nei tre anni successivi alla battaglia di Midway, gli Alleati spinsero via i giapponesi da un'isola all'altra.

Le isole dell'Oceania sono in genere piatte e con pochi alberi, ma i giapponesi prepararono eccellenti postazioni difensive per respingere gli sbarchi, preferendo in ogni caso morire piuttosto che arrendersi.

Restano nella memoria i nomi di Tarawa, Saipan, Iwo Jima, e molti altri. Da Iwo Jima, quella che è forse la foto più famosa della guerra, i marines che alzano la bandiera americana sul monte Suribachi :)

petronius B)

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Inviato

Le isole dell'Oceania sono scarsamente popolate e relativamente poco sviluppate, per questo la cartamoneta d'occupazione fu usata solo per una piccola estensione territoriale e per un periodo più breve rispetto agli altri paesi occupati.

Il risultato è una piccola serie, di soli quattro tagli, meno comune delle altre banconote d'occupazione. Tant'è che non ne ho nessuna in collezione, e quelle che proporrò provengono tutte dal mai troppo lodato sito di Ron Wise :D

L'unità monetaria usata è la sterlina (pound) australiana, divisa in shillings. Abbiamo quindi i biglietti da 1/2, 1 e 10 shillings e quello da 1 pound.

La lettera identificativa della serie è la "O", seguita da A, B o C.

petronius :)

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Inviato

Tutte le emissioni per l'Oceania sono simili tra loro, hanno sulla destra degli alberi su una spiaggia, e si distinguono, oltre che per il colore, per avere ai lati alcuni alberi da frutto.

Nella banconota da 1 shilling, a sinistra, l'albero del pane.

petronius :)

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Inviato

Sul biglietto da 10 shillings a sinistra delle noci di cocco e un Paw Paw a destra, pianta originaria del Nord America ma evidentemente diffusa anche nell'area del Pacifico, altrimenti non si spiegherebbe perchè sia stata riprodotta sulla banconota.

Così imparate anche un pò di botanica :lol:

petronius :)

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Inviato

E a concludere la serie, ancora e sempre con immagini tratte dal sito di Ron Wise, la banconota da 1 pound.

Qui, sia a destra che a sinistra, ci sono palme da cocco :rolleyes:

petronius :)

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Inviato

Quando iniziarono ad apparire sul mercato le banconote per l'Oceania, la richiesta di averle come souvenir fu talmente elevata che qualcuno pensò bene di mettere in piedi un progetto di contraffazione per venire incontro alla domanda ;)

Le banconote così riprodotte sono stampate su carta leggera, con qualità della stampa piuttosto scadente, e sono chiaramente marcate REPLICA al retro.

La banconota da 10 shillings non venne stampata come REPLICA probabilmente perchè, essendo la più rara della serie, non si riuscirono a trovare gli originali per riprodurla.

Come per le già citate repliche di banconote malesi, anche l'origine di quelle per l'Oceania non è ben nota: si pensava fossero state fatte in Australia, ma i collezionisti di quel paese non sanno confermare nulla al riguardo, per cui possono essere state stampate ovunque.

Sia come sia, oggi queste banconote REPLICA sono più rare e ricercate dai collezionisti, delle originali :rolleyes:

petronius B)

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Inviato

Filippine

Il 10 dicembre 1941, tre giorni soltanto dopo l'attacco a Pearl Harbour, truppe giapponesi sbarcarono nell'isola di Luzon, arcipelago delle Filippine, difesa dagli americani, e in meno di trenta giorni presero la capitale Manila sotto il loro controllo.

Si diedero quindi ad eliminare le ultime sacche di resistenza americana, Bataan e Corregidor, vanamente ed eroicamente difese dalle truppe del generale Douglas Mac Arthur: Bataan cadde il 9 aprile 1942, gli ultimi, esausti difensori di Corregidor si arresero il 6 maggio dello stesso anno.

L'occupazione delle Filippine ottenne inizialmente il consenso della popolazione, che godeva delle forniture per l'esercito nipponico: riso, tabacco, olii vegetali e altri prodotti. Ma dopo l'introduzione della cartamoneta d'occupazione, che aveva svalutato quella preesistente, le cose iniziarono a capovolgersi, soprattutto quando i giapponesi acquistarono l'oro delle miniere di Luzon pagandolo con moneta svalutata.

Da qui il sabotaggio economico da parte dei gruppi partigiani, che poterono approfittare del fatto che non tutte le isole (circa 7.000) che compongono l'arcipelago delle Filippine erano state occupate dai giapponesi.

petronius B)

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Inviato

La cartamoneta d'occupazione entra in circolazione dopo la conquista di Manila, ed è contraddistinta dalla lettera "P" per Philippines, seguita da altra lettera.

Tre sono le serie emesse, come sempre con qualità della carta e della stampa estremamente variabili.

La prima serie, del 1942, inizia con i tagli da 1, 5, 10 e 50 centavos.

petronius :)

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Inviato

La valuta adottata è il peso filippino, diviso in centavos. In verità, tagli in centavos furono prodotti soltanto per la prima emissione, essendo diventati inutili nelle successive, causa inflazione.

Prima emissione che comprende anche i biglietti da 1, 5 e 10 pesos.

Nella foto, da Ron Wise, il biglietto da 5 pesos.

petronius :)

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Inviato

Dalla mia collezione, ecco invece il biglietto da 10 pesos :)

Da notare che in questi biglietti, sulla sinistra, è riportato perfino il valore in numeri romani (V e X).

petronius B)

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Inviato

Alla fine del 1942 viene posta in circolazione una seconda serie, i tagli sono da 1, 5, 10 e 100 pesos. I centavos sono spariti.

Sui biglietti di questa seconda serie non c'è la lettera "P", ma un numerale di 7 cifre, più un numero identiicativo della serie, tra parentesi.

Si conoscono esemplari senza numeri di serie, considerati errori.

Carta (filigranata) e stampa sono di buona qualità, la migliore delle emissioni per le Filippine.

Caratteristica di questa seconda serie è che tutti i biglietti portano l'immagine del Monumento a Rizal, dedicato all'eroe nazionale filippino José Protasio Rizal Mercado y Alonso Realonda :rolleyes:

Eroe e martire della lotta indipendentista contro la Spagna, e sembra un controsenso trovarlo sulle banconote emesse da un paese occupante, forse un modo per cercare di accattivarsi le simpatie della popolazione.

petronius B)

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Inviato

Nei biglietti da 1 e 5 pesos, il Monumento a Rizal è posizionato a sinistra, in quelli da 10 e 100, a destra....che fantasia :rolleyes:

petronius B)

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Inviato

Lo sbarco Alleato sull'isola di Leyte, il 20 ottobre 1944, porta il peso filippino d'occupazione vicino al collasso.

Di fronte all'inflazione susseguente allo sbarco si rende quindi necessaria un'ulteriore emissione, l'ultima, di taglio più elevato.

Ad un nuovo biglietto da 100 pesos (molto raro) si affiancano biglietti da 500 e 1.000 pesos. Il biglietto da 500 è una continuazione della serie con il Monumento a Rizal, ma rispetto ai precedenti la qualità è più scadente e mancano i numeri di serie: si ritorna alla lettera identificativa "P".

Nella foto, da Ron Wise.

petronius :)

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Inviato

I biglietti da 100 e 1.000 pesos sono invece completamente differenti dalle emissioni precedenti, e sono stampati a Bargain, dopo la conquista di Manila da parte delle truppe statunitensi.

Sempre da Ron Wise.

petronius :)

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Inviato

Facciamo un picccolo passo indietro ;)

I giapponesi avevano dichiarato le Filippine indipendenti il 14 ottobre 1943, costituendo un governo fantoccio sotto la presidenza di José P. Laurel.

Per dare una parvenza di autonomia al governo collaborazionista, fu decisa l'emissione di alcune banconote, in aggiunta a quelle del Japanese Government.

A nome del Bangko Sentral ng Pilipinas furono predisposti biglietti da 10 e 100 piso, in lingua Tagalog :blink: datati 29 febbraio 1944, ma che non entrarono mai in circolazione.

Rarissimo il biglietto da 10 piso, che fu stampato solo in pochissimi specimen, meno raro (si fa per dire) quello da 100, del quale ho reperito la foto dal benemerito sito di Ron Wise.

Il personaggio raffigurato è José Rizal, le due sovrastampe rosse stanno per mihon, campione, in giapponese :rolleyes:

petronius B)

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Inviato

Caratteristica di questa seconda serie è che tutti i biglietti portano l'immagine del Monumento a Rizal, dedicato all'eroe nazionale filippino José Protasio Rizal Mercado y Alonso Realonda :rolleyes:

Eroe e martire della lotta indipendentista contro la Spagna, e sembra un controsenso trovarlo sulle banconote emesse da un paese occupante, forse un modo per cercare di accattivarsi le simpatie della popolazione.

Facciamo un picccolo passo indietro ;)

I giapponesi avevano dichiarato le Filippine indipendenti il 14 ottobre 1943, costituendo un governo fantoccio sotto la presidenza di José P. Laurel.

Per dare una parvenza di autonomia al governo collaborazionista, fu decisa l'emissione di alcune banconote, in aggiunta a quelle del Japanese Government.

A nome del Bangko Sentral ng Pilipinas furono predisposti biglietti da 10 e 100 piso, in lingua Tagalog :blink: datati 29 febbraio 1944, ma che non entrarono mai in circolazione.

Dall'intero contesto del tuo discorso, in effetti, si desume come certe azioni rientravano in un disegno complesso e coerente. Il Giappone sostenne attivamente i movimenti indipendentisti ed anticolonialisti locali, in Birmania, in India, in Indonesia, nelle Filippine, sempre in funzione anti-alleata. Ventilate promesse od effettive dichiarazioni di "formale" indipendenza avvicinarono politicamente e militarmente questi movimenti alle forze dell'asse, nel Pacifico, come in Europa.

Giusto per citarne qualcuno

http://en.wikipedia.org/wiki/Second_Philippine_Republic

http://it.wikipedia.org/wiki/Subhas_Chandra_Bose

http://it.wikipedia.org/wiki/Legione_SS_%22India_Libera%22

http://en.wikipedia.org/wiki/Arzi_Hukumat-e-Azad_Hind

http://en.wikipedia.org/wiki/Burma_National_Army

http://en.wikipedia.org/wiki/Axis_powers

Le posizioni politiche di tali movimenti venivano erano irrilevanti; dall'estrema destra indo-birmana alla sinistra indonesiana, tutto era accettabile purchè funzionali allo sforzo bellico giapponese. Ma, d'altra parte, in Regno Unito, fra i compiti specifici del SOE non c'era forse quello di sostenere i partigiani comunisti jugoslavi, invisi al Foreign Office?

Un caso a sè, fu quello del Viet Nam, ove gli sforzi giapponesi non riuscirono a portare dalla propria parte gli indipendentisti, guidati da Ho Chi Minh, che consideravano i giapponesi come invasori colonialisti, non diversi dai francesi.

http://it.wikipedia.org/wiki/Viet_Minh

http://en.wikipedia.org/wiki/Empire_of_Vietnam


Inviato

Dall'intero contesto del tuo discorso, in effetti, si desume come certe azioni rientravano in un disegno complesso e coerente. Il Giappone sostenne attivamente i movimenti indipendentisti ed anticolonialisti locali, in Birmania, in India, in Indonesia, nelle Filippine, sempre in funzione anti-alleata. Ventilate promesse od effettive dichiarazioni di "formale" indipendenza avvicinarono politicamente e militarmente questi movimenti alle forze dell'asse, nel Pacifico, come in Europa.

Il disegno giapponese era quello di creare quella "sfera di comune prosperità della Grande Asia Orientale" di cui si è già fatto cenno, e che nelle intenzioni doveva portare effettivi vantaggi a tutte le nazioni dell'area, una volta che si fossero liberate dalle ingerenze occidentali.

Come testimoniano anche le parole di Hirohito ai rappresentanti americani dopo la disfatta:

"Noi dichiarammo guerra All'America e alla Gran Bretagna per il sincero desiderio di provvedere alla conservazione del Giappone e alla stabilizzazione dell'Asia sudorientale, essendo lungi dai nostri pensieri sia la volontà di violare la sovranità di altre nazioni, sia l'idea di un ingrandimento territoriale."

Nei fatti, l'atteggiamento giapponese nei confronti delle popolazioni occupate non fu particolarmente amichevole, sfociando spesso in violenze indiscriminate e veri e propri massacri, soprattutto in Cina.

Questo portò ovunque alla nascita di movimenti di resistenza, più o meno agguerriti, dei quali quello filippino è il più interessante per il nostro contesto, avendo generato un'infinità di emissioni monetarie d'emergenza, delle quali si è già parlato qui:

Guerrilla

Allego un biglietto da 1 peso, provincia di Negros, che non aveva trovato spazio nella discussione citata :rolleyes:

petronius :)

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Inviato

Naturalmente anche la cartamoneta filippina non fu esente dalle falsificazioni :D

Su richiesta dell'esercito americano (e non, come per altri paesi, dell'OSS, che infatti non ne fa menzione nei suoi archivi) furono approntati i seguenti quantitativi:

-500.000 pezzi da 10 pesos

-600.000 pezzi da 5 pesos

-1.500.000 pezzi da 1 peso

-1.000.000 di pezzi da 50 centavos

per un totale di 10.000.000 di pesos.

I biglietti sono tutti della prima serie di emissione, sia perchè la seconda serie, quella col Monumento a Rizal, non era ancora stata introdotta (ma i servizi americani sapevano che era in preparazione) sia perchè si ritenne che le due serie avrebbero circolato insieme, e la prima serie era più facile da riprodurre della seconda, che come è già stato detto, risulta la più accurata quanto a qualità della carta e della stampa.

I falsi sono stampati su carta correttamente filigranata, ma che risulta leggermente più chiara rispetto agli originali.

Destinatari furono i movimenti partigiani, che poterono così contare su un'ottimo aiuto alle loro azioni di guerriglia, a costo minimo per gli americani. Dei 10.000.000 di falsi pesos prodotti ne furono distribuiti 8.300.000, una quantità insignificante rispetto al totale del circolante, che furono facilmente assorbiti e accettati senza essere scoperti ;)

petronius B)


Inviato

Indie Orientali Olandesi

Le Indie Orientali Olandesi, oggi Indonesia, sono un insieme di ben 13.500 isole, la maggior parte delle quali coprono una superficie di pochi chilometri quadrati, ma che comprendono anche la seconda e terza isola del mondo per estensione, Nuova Guinea e Borneo (quest'ultime solo parzialmente di pertinenza olandese).

I giapponesi iniziarono a muovere verso le Indie Olandesi il 7 gennaio 1942, con una loro flotta in partenza dalle Filippine dopo la conquista di Manila. Ad essa si aggiunse una seconda flotta dopo la conquista di Singapore, e in soli due mesi, il 9 marzo 1942, si giunse alla resa incondizionata degli olandesi.

Le Indie Orientali ebbero tre diverse amministrazioni durante l'occupazione. Sumatra entrò a far parte dell'amministrazione della Malesia, Giava fu amministrata dall'Esercito, il Borneo olandese, le Celebes, le Molucche, le Isole della Sonda e la Nuova Guinea olandese finirono sotto il controllo della Marina.

Quando i giapponesi occuparono Giava e Sumatra, trovarono nella popolazione un forte sentimento anti-olandese, e lo sfruttarono utlizzando i nazionalisti nel governo d'occupazione.

A differenza di quanto avvenuto nelle Filippine, le Indie Olandesi non furono mai dichiarate indipendenti. Un governo formalmente indipendente era quasi pronto al momento della resa giapponese, ma a dichiarare l'indipendenza (vera, dall'Olanda) fu il il leader nazionalista Sukarno, il 17 agosto 1945.

petronius :)

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Inviato

La serie delle banconote d'occupazione per le Indie Olandesi è la più varia delle cinque, e per molti aspetti la più interessante.

E' contraddistinta dalla lettera "S" che sta per SHANAN, Grande Territorio dell'Est.

La prima serie utilizza il modello standard per le emissioni frazionali, ed è simile (varianti di colore) a quella della Malesia per i valori più alti.

A differenza di tutte le altre serie, per le quali era stato utlizzato l'inglese (anche per le Filippine dove la più diffusa lingua europea è lo spagnolo) qui le iscrizioni sono in olandese.

Nei biglietti da 1, 5 e 10 centesimi troviamo dunque De Japansche Regeering, il Governo Giapponese.

petronius :)

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