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IGNORED

F mancante, variante o debolezza?



Risposte migliori

Non trattandosi di una modifica volontaria da parte dell' incisore in quanto non risulta da nessun decreto e la f risulta piu' o meno visibile a secondo degli esemplari visionati parlerei di difetto del conio probabimente causato dal suo deterioramento piuttosto che dovuto ad un errore durante la coniazione

Modificato da piergi00
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Non trattandosi di una modifica volontaria da parte dell' incisore in quanto non risulta da nessun decreto e la f risulta piu' o meno visibile a secondo degli esemplari visionati parlerei di difetto del conio probabimente causato dal suo deterioramento piuttosto che dovuto ad un errore durante la coniazione

ho votato

Sergio

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Riprendo in questa sede il complesso discorso già affrontato nell'altra discussione, per dirvi che, nello sfogliare per altri motivi il Gigante 2011, ho buttato nuovamente l'occhio sull'ingrandimento, ivi pubblicato a pag. 74, relativo alla variante del 1852 GE, data per "senza la f dell'incisore".

Ebbene, mi pare di poter dire che le tracce della f ci siano eccome. Come detto, si tratta di un ingrandimento. Sembrerebbe perciò che la mia tesi dell'esistenza della variante quando la f si (intra)vede con opportuni ingrandimenti abbia già trovato conforto nella catalogazione ufficiale.

Ricordo anche quanto riportato, sempre nell’altra discussione, in merito a quanto riferitomi dal sig. Varesi sugli eventuali difetti di una moneta e cioè che la valutazione si deve fare a occhio nudo. Se il difetto o l'anomalia si vedono o si intuiscono già a occhio nudo, allora bisognerà tenerne conto. Altrimenti no o quasi. Certo, gli approfondimenti si fanno poi con la lente, ma ciò che conta, almeno di primo acchito, è l'impatto visivo diretto.Se diamo per buona questa tesi allora possiamo anche ritenere che la variante inizi ad esserci dal momento in cui la f a occhio nudo non la si vede.

Ho votato di conseguenza.

Un bravo a Maregno per aver aperto il sondaggio ed un grazie a Miroita per aver voluto affrontare una discussione così complessa.

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Una debolezza di conio che diventa variante sui cataloghi........................ Come (al contrario) la H nel 1855.

Come anche le monete senza segno di zecca.

Interesse numismatico o speculativo?

La variante (come se non ricordo male ci insegnano i NIP) non dovrebbe rappresentare una modifica effettuata volutamente dagli autori della siluette originale, per un qualche specifico motivo normalmente e legalmente documentato?

Come ad esempio il differente numero di rosette in incuso per le 5 e 10 lire in Argento del periodo di Vittorio Emanuele III, caratteristica che stava a distinguere la differente provenienza di fabbricazione!

Modificato da Maregno
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Awards

Un'altro paio di considerazioni, non potrebbe essere proprio questo il caso in cui, per poter avere la certezza di definire variante (ovvero modifica voluta durante il conio) questa mancanza, dovremmo documentare con immagini ad alta risoluzione almeno un paio di esemplari in alta conservazione?

Rispetto ed in parte condivido il pensiero dell'amico tuttonero, ma a questo punto se seguiamo il criterio dell'occhio nudo, allora forse il grosso delle "varianti" deve ancora venire, e se continuiamo a creare differenti varietà basandoci sula saltuaria assenza di taluni piccoli particolari, come potremmo definire una moneta che in una parte manca quasi completamente della perlinatura (come capita abbastanza sovente) pur essendo palesemente in alta conservazione?

Modificato da Maregno
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Awards

Un'altro paio di considerazioni, non potrebbe essere proprio questo il caso in cui, per poter avere la certezza di definire variante (ovvero modifica voluta durante il conio) questa mancanza, dovremmo documentare con immagini ad alta risoluzione almeno un paio di esemplari in alta conservazione?

Rispetto ed in parte condivido il pensiero dell'amico tuttonero, ma a questo punto se seguiamo il criterio dell'occhio nudo, allora forse il grosso delle "varianti" deve ancora venire, e se continuiamo a creare differenti varietà basandoci sula saltuaria assenza di taluni piccoli particolari, come potremmo definire una moneta che in una parte manca quasi completamente della perlinatura (come capita abbastanza sovente) pur essendo palesemente in alta conservazione?

Verissimo, caro Maregno. Potrebbero venire fuori altre "varianti".

Inutile dire che il tuo ragionamento sulla perlinatura instilla in me nuovi dubbi.

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