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IGNORED

Napoleone I 2 Lire 1812 Venezia (un'altra)


Risposte migliori

La moneta è sigillata dalla casa d'aste da cui me la sono aggiudicata ed è valutata in conservazione BB+/qSPL

Sono abbastanza d'accordo con questa vatutazione.

Ringrazio tutti i partecipanti alla discussione .

Grazie al Sig. Picchio per le belle immagini che ha voluto condividere con noi e a Oento che ha compreso che non si stava facendo una "gara"

Un particolare grazie a Ghera per essersi sbilanciato senza problemi in una valutazione definendosi un inesperto..........

.....se poi arriva una "tirata d'orecchie" (a fin di bene) da parte di chi di esperienza ne ha tanta deve essere accettata con serenità, l'importante è non perdere mai l'entusiasmo che dimostri nel forum e l'interesse che hai per la numismatica.

Chi nel proprio cammino numismatico non ha fatto errori?

Penso di poter rispondere senza ombra di dubbio: nessuno.

Ciao

M.

Modificato da 1000Coins
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Un particolare grazie a Ghera per essersi sbilanciato senza problemi in una valutazione definendosi un inesperto..........

.....se poi arriva una "tirata d'orecchie" (a fin di bene) da parte di chi di esperienza ne ha tanta deve essere accettata con serenità, l'importante è non perdere mai l'entusiasmo che dimostri nel forum e l'interesse che hai per la numismatica.

Chi nella sua esperienza numismatica non ha fatto errori?

Penso di poter rispondere senza ombra di dubbio: nessuno.

Ti ringrazio per l'incoraggiamento. Ovviamente, non mi perdevo d'animo per così poco.... :rolleyes:

In qualsiasi modo, e al di là di tutti i giudizi teorici, la moneta mi piace molto, complimenti ;)

Lorenzo

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Guest fabrizio.gla

Ti ringrazio per l'incoraggiamento. Ovviamente, non mi perdevo d'animo per così poco.... :rolleyes:

Non preoccuparti Lorenzo, hai un buon occhio che promette bene! ;)

ciao!

F.

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Guest fabrizio.gla

Sul fatto che la monetazione napoleonica sia difficile da trovare in Splendido perchè ha circolato sino al 1860, in primo luogo va notato che il sistema decimale, ad eccezione del Regno di Sardegna di fatto non era applicato; nel Lombardo Veneto si usava moneta austriaca (Milano e Venezia), negli stati pontifici (Bologna) lo scudo e non il cinque lire, pertanto tutte, per l'utilizzo quotidiano necessitavano di una tabella di conversione, che inevitabilmente ne rallentava lo scambio, quindi il commercio pertanto l'usura. Differente il caso della Francia ove il sistema decimale rimane in piedi anche dopo la caduta dell'astro napoleonico e dove di fatto la monetazione con l'effige di Napoloene aveva libera circolazione sul territorio nazionale senza necessità di tabelle di cambio.

Interessante questa cosa...

Chiedo a picchio se cortesemente avrebbe, o saprebbe indicarmi qualche fonte informativa (link, libri o altro) per saperne di più.

grazie in ogni caso,

F.

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Si fa solitamente riferimento a quanto riportto dal Carboneri che lascia "dubbi". Come ho scritto credo che nessuno lo sappia.

Ora per assurdo è stata coniata nell'800 una moneta in qualche decina di esempalri di più: il 5 lire 1858 detto Robertino ed anche quella moneta dovrebbe essere per lo meno R3 eppure .... compare con certa frequenza.

In Francia nel periodo napoleonico esistono tirature risicate, eppure le monete che dovrebbero essere R4 sono presenti in quasi tutte le collezioni importanti che ho avuto modo di vedere, ed in compenso mancano quelle che potrebbero essere giudicate comuni dal numero di pezzi emessi a seconda degli archivi. La numismatica non è una scienza esatta e per quanto precisi (e l'amministrzione di Napoleone lo era a livello quasi maniacale) c'è l'errore umano, la mancanza o il fatto di circostanza. Emettere 50.000 pezzi che vanno in pagamento, per danni di guerra e per una importante transazione estera, segnano comunque in archivio l'emissione di 50.000 pezzi. Il pagamento viene effettuato ed il percipiente, estero, manda tutto in fusione, e noi cercheremo una moneta che .... potrebbe non esistere. Non è un caso così strano, la moneta più rara di Vittorio Emanuele III ha subito un destino assai simile.

Scusate la banalità della mia domanda, non avendo mai consultato il testo del Carboneri, mi chiedo, immaginando che riporti i dati e

i quantitativi di monete coniate, durante il regno napoleonico, tratte credo da registri della zecca e/o dai registri dell'amministrazione

o ancora, da decreti e, visto che la zecca sottostava a controlli particolari,

perchè si ha frequentemente dei dubbi di quanto scritto dal Carboneri?

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Gentile fabrizio.gla,

con la restaurazionedegli antichi regimi, è stato giuoco forza voler cancellare qualsiasi retaggio del periodo napoleonico, compreso quanto di buono era stato introdotto con la moneta unica (diciamo poter essere il nonno dell'€). La riconversione non fu immediata, tantoche il Lombardo Veneto coniò per alcuni anni moneta decimale, con millesimo 1814 per sopperire alla caranza di circolante, nel mentre batteva moneta a piede austriaco e ... nel frattempo ritirava le moente con l'effige di Napoleone ... (potremmo definire la situazione per lo meno caotica). Identica sorte, per gli altri stati che avevano introdotto la lira, dal regno delle Due Sicilie o di Napoli, Stato Pontificio, etc. etc. Pertanto le monete a piede decimale venivano progressivamente ritirate dagli stati ricostituiti e mandate in fusione; poche sono le eccezioni, Parma con l'ex moglie del Còrso, e Regno di Sardegna a far data dal 1816, prime emissioni di Vittorio Emanuele I a piede decimale. Non saprei quale link suggerirLe ma i qualsiasi libro di numismatica dell'800 tratta l'argomento, meglio di tutti il noto Carboneri.

E qui rispondo anche a Oento, il Carboneri è un eccellente testo, ma non è immune da errori e distrazioni, come tutti i testi. E' un lavoro se vogliamo ... datato, validissimo ma non infallibile. carboneri ha lavorato moltissimo sui documenti ed archivi dei vari stati preunitari, ma .... come qualcuno dice ... la ricerca continua, e con il passare degli anni nuove informazioni, editti affiorano e lo aggiornano. Personamente lo ritengo insostituibile e fondamentale. Carboneri, che sia chiaro non è un test numismatico, come potrebbe interpretarlo da chi non lo conosce; non ci sono riferimenti in sequenza, rarità, oppure conservazioni o valutazioni. E' uno studio sull'evoluzione del sistema monetale (cartaceo compreso) dall'800 sino alla pubblicazione: 1915. Ci sono riferimenti alla lega latina, ed ai regolamenti di zecca, sono 950 pagine essenziali per un raccoglitori di monete decimali.

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Guest fabrizio.gla

Gentile fabrizio.gla,

con la restaurazione...

...

Molto interessante, grazie per l'esaustivissima spiegazione! :)

qualcosa però mi dice che non sarà facile reperire il testo del carboneri...

un saluto,

F.

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Ogni tanto passa per asta, non fu una grande edizione, e l carta tende ad incollarsi anche in copie nuove.

Ma questa pubblicazione contiene ad esempio le statistiche delle emissioni e/o i corsi commerciali

o legali delle varie monete per il periodo preso in considerazione,

ad esempio come riportano le tabelle del Felloni per le monete genovesi, o il Belgrano?

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