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IGNORED

Tessera per la teriaca


pozleo

Risposte migliori

Supporter
3 ore fa, Sydow dice:

Dear colleagues,

I guess the next image and information will be interesting for you

 THERIACA ● **** ● STRUZZO ● IN ● VINET

Diameter 24 mm, max height 6 mm, weight 11.16 gr, not magnetic. Eastern Europe (territory of former Austro-Hungarian Empire)

Some information will be interesting for me too:

the symbols

- left of the Ostrich – V or P

- right  of the Ostrich – R or D?

period of manufacturing?

Thank you.1-1.jpg.f3c85dbe5e522db150423b63ef90b51c.jpg

Hello Sydow,

Probably P left and R right.

You can find information of interest in this discussion (see post # 732 to 739; 588 to 592; 598 to 602) as well as in https://www.lamoneta.it/topic/141314-identificazione-tappo-di-teriaca-veneziana/?tab=comments#comment-1614505

Ciao

apollonia

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  • 1 mese dopo...

Hi,

I looked at all images in this thread, but I never found exactly this type of "teriaca" - could you please help me identify it and maybe inform me of the age?

Some letters I'm able to identify: LA TESTA D ORO IN VENET TER A

Diameter: 23 mm

Thanks!

image2.png

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Supporter

Hi,

I don't know a "Golden Head" lid with such a large bust.

A type of lid similar to yours is published in the article Weitere Theriak-Kapseln, Schweizer Münzblätter, September 2010/Heft 239, 71-79, by Ulrich Klein, which probably attributes it to the post-Austrian period in Venice and can be dated to the 19th century.

218662343_testadorosoloDforum.PNG.79300ebf90250adb52f8e3765a7a5cd7.PNG

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  • 5 mesi dopo...
Il 28/6/2014 alle 11:37, apollonia dice:

Nel museo civico di Venezia si conservano delle tessere del millecinquecento simili a medaglie di bronzo che pare fossero designate per ricognizione a quelle autorità, magistrature, o invitati che presenziavano alla confezione della triaca.

Secondo Girolamo Dian in Cenni storici sulla farmacia veneta, per una di queste tessere è possibile correlare le iscrizioni con l’antica insegna della farmacia dello Struzzo d’oro. Eccola (bronzo: 26,2 g, 36, 8 mm).

post-703-0-56895400-1403947979_thumb.jpg

Su entrambe le facce l’iscrizione in giro è MDLIX * FINA * MDLX7.

Su una faccia, all’interno di uno stemma con ai lati le iniziali (o il millesimo) M C, c’è una figura che il Dian non sa interpretare. A me dà l’idea di una bambola con grandi fiori ai lati.

Sull’altra faccia, all’interno di uno stemma con ai lati le lettere Z C, il Dian vede uno struzzo che tiene nel becco un serpente e da qui l’attribuzione della tessera alla spezieria con questa insegna.

Secondo il Voltolina, invece, non si tratta di uno struzzo ma di una cicogna e quindi la tessera non è da attribuire alla farmacia dello Struzzo d’oro ma alla famiglia Cicogna.

post-703-0-71899500-1403948004_thumb.jpg

Effettivamente l’uccello mi sembra più somigliante a una cicogna che a uno struzzo, tanto più che negli stemmi araldici ho visto delle cicogne con un serpente in bocca, ma non degli struzzi (veramente sembrava che uno tenesse nel becco un serpentello quando in effetti si trattava di un ferro di cavallo).

Volevo sapere l’opinione degli amici e in particolare di Corbiniano, al quale chiedo anche l’eventuale identificazione della ‘bambola’ nello stemma di destra.

apollonia

Buonasera a tutti, faccio i miei complimenti per Topic molto interessante e gentilmente vorrei porre una domanda a tutti gli esperti : Cercavo in rete notizie e se possibile immagini come questa delle medaglie fatte per la preparazione della Teriaca, non riesco a trovare quasi nulla di queste medaglie.                                                                                                           Grazie per chi vorrà aiutarmi ! 

Modificato da DONATELLO
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  • 3 mesi dopo...

Buona sera a tutti,

Sono Gratian e vengo dalla Germania. Seguo da molto tempo la discussione sui tappi e le capsule di teriac. Sono molto impressionato dalla competenza qui.

La scoperta di due capsule triache negli anni 80 (Alla madonna e paradieso) mi ha portato a studiare le chiusure. 

La mia attenzione si concentra soprattutto sui ritrovamenti fatti nei paesi di lingua tedesca e per lo più mostrati nei forum su internet. Raccolgo sistematicamente notizie sui ritrovamenti di capsule e cerco di registrarle e valutarle statisticamente. Sono anche felice di presentare i miei risultati qui per la discussione. 

Ma prima vorrei iniziare con una foto molto recente che ho ricevuto solo pochi giorni fa. Mostra una chiusura che è stata discussa qui l'ultima volta nel 2019, ma purtroppo era solo molto mal conservata e non poteva essere assegnata chiaramente. Apollonia, tuttavia, era molto vicina ad essa (#719) e l'ha già identificata. È una chiusura che si riferisce alla farmacia Al S. Gironim. ALA . SPETIARIA . DAL . S . GIERONIM . V .  (foto 1 e 2)

S. Hironymus / S Gironim come eremita. L'immagine mostra anche il leone che, secondo la tradizione, il santo tirò fuori una spina dalla sua zampa e che poi fu completamente addomesticato e fedele al santo. Nella mano sinistra tiene una pietra con la quale si batte il petto come un penitente. Questa è una rappresentazione che appare spesso nell'iconografia cristiana. Apollonia ha già mostrato un esempio.

Credo che la chiusura che jjohn ha mostrato (# 723 ) sia una variante di questa.

Una chiusura identica è stata anche trovata e mostrata in Germania nel 2017, ma anche lì l'iscrizione non era leggibile (foto 3)... Ci sono altre informazioni su questa farmacia?

San Gieronimo VS.jpg

San Gieronimo RS.jpg

Theriakverschluß Hironymus 2017.jpg

Modificato da Gratian
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Supporter

Hi Gratian,

credo proprio che le due “chiusure” da te riportate siano dello stesso conio, come pure quella del post # 716. La legenda ben evidente nella prima foto è quindi comune alle tre capsule, come si può anche notare dalle lettere IA• che si leggono a h 6 di quella al post # 716.

Riguardo alla spezieria DAL . S . GIERONIM . V .(dove V . penso sia par Venezia), per quanto ne so Il Dian riporta l'insegna riprodotta dal Codice Gradenigo (post # 720) e si limita a citare una spezieria all’insegna di S. Girolamo che si trovava sulla Riva del Ferro, nei pressi del Ponte di Rialto, tra quelle che risultavano aperte al 16 luglio 1803.

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Grazie Apollonia per la risposta rapida. 

La mia attenzione si concentra sulle chiusure più piccole fino a 25 mm di diametro.

Nel 2013, una nave completamente conservata è stata mostrata come un ritrovamento a terra in un forum tedesco. La chiusura è del tipo Al Paradiso. Il barattolo è lungo solo 33 mm e ha un diametro di 25 mm sul fondo, 20 mm al centro e 24 mm all'altezza della chiusura. Ma potete immaginare come fosse il contenitore una volta.

Sul fondo c'è un buco sul quale, come mi ha detto il ritrovatore, era montata una pietra nera al momento del ritrovamento, che contiene anche un foro circolare... vedi foto... la pietra è stata incastrata nel fondo in modo tale da coprire il foro e funzionare come un beccuccio.... Allego le foto della lattina e della pietra in diverse prospettive.

È possibile che il contenuto sia stato portato fuori attraverso questo foro? Nella mia collezione di foto di chiusure, ce ne sono alcune che hanno dei fori che sembrano essere stati praticati a caso o che hanno dei buchi sul lato. 

ABB24T~1.JPG

SE4E40~1.JPG

SEBAKO~1.JPG

SEBAKO~3.JPG

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Supporter

Molto interessante questa documentazione di contenitori della teriaca.

Dal punto di vista della formulazione farmaceutica, il termine classico per la teriaca è “elettuario”, in pratica una densa miscela di principi attivi, polveri, estratti vegetali impastata con miele o dolcificanti per mascherarne il sapore sgradevole, che aveva la consistenza della marmellata.

Sembra che gli imperatori e i patrizi romani usassero prendere la teriaca avvolta in una foglia d’oro, accompagnata da una modesta quantità di vino aromatico.

In effetti la teriaca era prevalentemente dispensata dalle spezierie come elettuario nei classici bossoletti di piombo, ma poteva anche essere formulata in soluzione acquosa come preparato noto come ‘acqua teriacale’, in contenitori più piccoli con tappi sigillo di ca. 25 mm di diametro.

È probabile che i contenitori di cui parli fossero di soluzioni teriacali, in modo che il contenuto potesse essere estratto praticando dei fori poi richiusi in qualche modo e lasciando intatto il tappo sigillo originale.

apollonia

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Qui ci sono immagini di altri vasi teriaci provenienti da reperti di terra come sono stati fatti nel sud della Germania. Anche qui un buco, questa volta nel coperchio. Anche le incisioni sul fondo sono interessanti, probabilmente segni di proprietà.

 

 

 

 

 

Theriakbehältnis se aus Bodenfunden (10).jpg

Theriakbehältnis se aus Bodenfunden (9).jpg

 

 

 

Theriakbehältnis se aus Bodenfunden (11).jpg

Theriakbehältnis se aus Bodenfunden (1).jpg

Theriakbehältnis se aus Bodenfunden (2).jpg

Modificato da Gratian
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Molte delle lattine, molto spesso distrutte o danneggiate, non sono purtroppo riconosciute e curate dai detectoristi, ma vanno nella scatola dei rottami come rottami di piombo. 

Per quanto possibile, cerco di risvegliare nei forum interessati la comprensione che questi reperti sono prove che vale la pena preservare.

 

Modificato da Gratian
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Supporter
5 ore fa, Gratian dice:

Qui ci sono immagini di altri vasi teriaci provenienti da reperti di terra come sono stati fatti nel sud della Germania. Anche qui un buco, questa volta nel coperchio. Anche le incisioni sul fondo sono interessanti, probabilmente segni di proprietà.

 

 

 

 

 

Theriakbehältnis se aus Bodenfunden (10).jpg

Theriakbehältnis se aus Bodenfunden (9).jpg

 

 

 

Theriakbehältnis se aus Bodenfunden (11).jpg

Theriakbehältnis se aus Bodenfunden (1).jpg

Theriakbehältnis se aus Bodenfunden (2).jpg

Il buco praticato sul coperchio conferma che il contenuto era un liquido (soluzione teriacale) che poteva essere prelevato versandolo. 

Interessanti le incisioni sul fondo dei contenitori, che ricordano i graffiti sulle monete antiche depositate nei ritrovamenti per riconoscerne la proprietà.

apollonia

 

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Ecco un fermaglio del tipo Alla Madonna con la scritta ALLA MADONA MITRIDATO ???? dove non riesco a capire esattamente se le ultime 4 lettere significano LIMO o FINO. Qual è plausibile? Cosa significa il piccolo fiore disteso dietro l'iscrizione? È un elemento ornamentale o ha un significato?

Quindi qui non abbiamo a che fare con la triade ma con il mitridato (electuarium mithridatis).

Mithridat Alla Madonna VS.jpg

Mithridat Alla Madonna RS.jpg

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Supporter

La teriaca è stata un’evoluzione del Mitridato, elettuario che conteneva più di quarantasei sostanze differenti.

Le ultime quattro lettere sulla capsula sono sicuramente FINO, un aggettivo che si trova al femminile anche su alcune capsule della teriaca a garanzia dell'ottima qualità del preparato.

Il fiore è un elemento ornamentale.

apollonia

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Cosa ne pensate di questo pezzo? Una variante di Al Pellegrino o San Giacomo? Il pellegrino indossa chiaramente un'aureola, che lo identifica come un santo. C'era una farmacia di S. Giacomo a Venezia? Che aspetto aveva il sigillo della farmacia?

S. Giacomo oder Pellegrino VS.JPG

 

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Supporter
20 ore fa, Gratian dice:

Cosa ne pensate di questo pezzo? Una variante di Al Pellegrino o San Giacomo? Il pellegrino indossa chiaramente un'aureola, che lo identifica come un santo. C'era una farmacia di S. Giacomo a Venezia? Che aspetto aveva il sigillo della farmacia?

S. Giacomo oder Pellegrino VS.JPG

 

Più che un pellegrino mi sembra un santo, o addirittura il Redentore. Si legge qualcosa attorno?

Non credo ci fosse una spezieria teriacante di San Giacomo a Venezia.

apollonia

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Ho modificato la foto 

Così posso vedere 5 lettere sotto l'immagine nel cerchio con l'immaginazione ACOMO 

Il bastone da pellegrino e il mantello sono tipici di San Giacomo. Il nimbo indica un santo, con il Salvatore ci si aspetta piuttosto un nimbo della croce.

Spicier scrive quanto segue in #430 :

Cita

Marianne Stoessl nel suo "Lo spettacolo della Triaca", Centro tedesco di studi veneziani, quaderno 25, 1983, dice che erano una quarantina ed elenca: "all'Abramo, all'Angelo, agli (due) Angeli, all'Aquila nera, al Basilisco, al Calice, alla Campana, alla Cavaliera, al Cedro imperiale, al Centauro, al Coral(lo), al Doge, alla Gatta, S. Girolamo, S. Giacomo, S. Giovanni Battista, al Griffo, all'Idra, al Lion d'oro, alla Madonna, al Medico, ai due Medici (SS. Cosa e Damiano?), ai due Mori, al Paradiso, al Pellegrino, alla Pigna, al Pomo d'argento, al Redentore, allo Struzzo, al Tedesco, alla Testa d'oro, all'Umiltà coronata, alla Vecchia etc"

 Lì abbiamo una farmacia che si chiama S. Giacomo  

 

Pilger oder Jakob 1.jpg

Pilger oder Jakob.jpg

InkedPilger oder Jakob_LI.jpg

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  • 3 settimane dopo...
Supporter

Tra le numerose insegne dei santi riportate dal Dian (S. Marco, S. Antonio, S. Paolo, S. Girolamo, S. Michele, S. Vitale, S. Lorenzo Giustiniano, S. Francesco, S. Teodoro, S. Bernardo, S. Giuseppe, S. Valentino) quella di S. Giacomo non compare. Non c’è dubbio però dell’esistenza della spezieria triacante “S. Giacomo” citata dalla Stössl, che doveva trovarsi nelle vicinanze della chiesa di San Giacomo di Rialto, conosciuta popolarmente come San Giacométo e considerata la più antica di Venezia.

È probabile quindi che si tratti di un tappo sigillo della teriaca prodotta da questa spezieria e che il santo raffigurato sia Giacomo il Maggiore, protettore anche dei pellegrini e dei viaggiatori. Naturalmente un tappo con la scritta leggibile toglierebbe ogni dubbio.

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Una domanda completamente diversa: questo reperto con la raffigurazione del leone di San Marco potrebbe anche essere un contenitore teriaco? 

...o la chiusura di una nave triaca?
Avete mai visto qualcosa del genere?

Theriakgefäß.jpg

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Supporter

Non so cosa intendi per “chiusura di una nave triaca”.

La forma rettangolare ricorda quella di alcune etichette teriacali  (https://www.lamoneta.it/topic/66189-tessera-per-la-teriaca/page/25/ ) ma non credo si tratti di un contenitore della teriaca per l’assenza di scritte.

apollonia

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