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Tessera per la teriaca


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Inviato

Apollonia mi ha chiesto le novità sulla Teriaca. Eccola. Ero sempre stato scettico sulla effettiva esistenza di tessere in piombo per la Teriaca. Consideravo quella a suo tempo illustrata un tappo ritagliato. Tra gli UFO della mia collezioncina, dopo attenta lettura, ho trovato quella che si è rivelata essere una tessera con l'iscrizione dedicata alla teriaca Fina.

Il dischetto è molto compromesso ma la lettura è certa. E' in piombo, diam.mm. 22,6, peso gr. 7,97.

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Allegherò poi immagine con studio della legenda.

Pozleo

  • Mi piace 1

Inviato

Allego ora l'immagine della tessera con la lettura della legenda. Per quanto riguarda la Spezieria, vista l'immagine centrale, potrebbe essere "All'Umiltà Coronata".

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A cosa poteva servire? Penso che la Teriaca, panacea per tutti i mali, poteva essere prenotata in quanto veniva prodotta una o poche volte all'anno. La tessera poteva essere la ricevuta per il ritiro pressa la Spezieria.

Attendo commenti

Pozleo


Inviato

Salve,

beh mi sembra se ne sia parlato molto qualche tempo fa e l'argomento ha lasciato molti dubbi anche a me.

Sinceramente qualcuno mi ha detto che sui volumi del Voltolina sono rappresentate alcune tessere per il ritiro della Triacca, quindi, se la cosa fosse confermata, vorrebbe dire che servivano o per prenotare il medicinale o per fornirlo gratuitamente ai poveri.

Su e-bay al link:

http://cgi.ebay.it/SIGILLO-TIMBRO-BIZANTINO-IN-PIOMBO-/270414598325?pt=Monete_Antiche&hash=item3ef5f750b5

vendono uno strano tappo che sembra raffiguri la stessa "farmacia".

La domanda a cui non ho ancora trovato risposta (e che rigiro) è : QUANTE ERANO QUESTE SPEZIERIE AUTORIZZATE A PRODURRE IL MEDICINALE?


Inviato

Piero Voltolina illustra sia alcune tessere in AE che tappi-sigillo in piombo o stagno. Ci informa che alcune farmacie distribuivano tessere "designate per ricognizione a quelle autorità, magistrature, o invitati che presenziavano alla confezione della triaca". La preparazione avveniva una sola volta all'anno, generalmente in maggio, come provano le date riportate sulle tessere in questione. Le farmacie veneziane autorizzate alla produzione di teriaca erano una quarantina. I tappi-sigillo erano un'altra cosa, destinati a chiudere i contenitori del medicinale.

I miei dubbi erano sull'esistenza di tessere in piombo. Unicamente perchè non ne avevo mai viste nè trovata documentazione che le descrivesse.

Il tappo in vendita su e-bay ha effettivamente la stessa insegna di "spezieria triacante"del mio piombo.Esiste una tabella, il Codice Gradenigo, che riporta l'immagine di ben 99 insegne di spezierie veneziane. Una di queste, quella all'"Umiltà coronata" è la più vicina all'immagine della tessera.


Inviato

Grazie per il chiarimento su origine delle tessere descritte dal Voltolina.

Quindi su 99 spezierie veneziane "circa" 40 potevano produrre il medicinale ?

Interessante, 1 su 2!

,,,E si ha conoscenza di contenitori integri?


Supporter
Inviato

Ciao pozleo, ciao ilehafatto

Credo anch’io che la tessera di pozleo sia riconducibile all’insegna della spezieria ‘All’Umiltà coronata'

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Altre insegne con una figura centrale in piedi come ‘Il S. Francesco1744’ e ‘Alla Sanità’ sono meno affini.

Le principali farmacie di Venezia autorizzate alla fabbricazione della teriaca erano quelle all’insegna dello Struzzo, della Madonna, della Testa d’oro, della Vecchia, del Pellegrino, dell’Aquila Negra, del Redentore. Non mi risulta siano stati trovati dei contenitori integri, nemmeno nelle farmacie di altre città italiane come Bologna e Napoli che pure producevano il farmaco.

La teriaca veneziana era però considerata quella di qualità ottimale, e a chi il senso degli affari certamente non manca, questo era ben noto.

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  • 2 settimane dopo...
Inviato

Ciao tutti i specialisti di teriaca,

non sono Italiano ed il mio "Italiano" purtroppo è difettoso e "brutto". Ma spero che è possibile per Lei di capire che vuolo dire.

Oltre al articolo di Giampiero Bettinetti (partecipe importante in questa discussione) e Paolo Pitotto, Le Marche della Teriaca, Il Curioso 10, (giugno) 2009, no. 58, p. 48-51, molti esempi per il tappi di triaca sono radunati ed illustrati in due articoli di Ulrich Klein nella rivista "Schweizer Münzblätter" (Gazzetta Numismatica Svizzera):

Von Paradies zu Paradies: Theriak und Theriak-Kapseln, SM/GNS 55, (giugno) 2005, no. 218, p. 35-42 (ca. 15 pezzi)

e

Weitere Theriak-Kapseln, SM/GNS 60, (settembre) 2010, no. 239, p. 71-79 (ca. 30 pezzi).

Il tappo della farmacia "All'Umiltà Coronata" con l'inscrizione TRIACA FINA IN VENEZIA (senza menzione del nome della farmacia!) si trove per esempio in SM/GNS 218, fig. 12, e SM/GNS 239, fig. 9.

Uno contenitore completo si trova per esempio nella pagina-internet dello "Science Museum" di Londra sulla cherca "theriac" - "pewter theriac container").

Vedi inoltre anche la discussione "Il fascino discreto dei gettoni di piombo" in questo foro.

Tanti saluti

  • Mi piace 2

Inviato

Ciao e benvenuto :) Il tuo italiano è comprensibilissimo e dai un ottimo riferimento su questa interessante discussione


Inviato

Coperchio "all'Umiltà Coronata"!!!!!.... è il primo che vedo. Complimenti.


Inviato

..il problema dei conteniteri?

Per quel poco che ne so, i contenitori spesso erano uniformi per gran parte delle farmacie-

Ne conosco i 3-4 misure con all'esterno "liscio" e/o decorato, ma senza iscrizioni particolari che aiutano ad ricondurre il cilindro al tappo.

saluti - Arrigome

P.S. Sul "bastone per la mostra della teriaca".... qualcuno ne ha mai sentito parlare?


Supporter
Inviato

Buona serata

non sono particolarmente addentro in questa specifica collezione, ma spero di farvi cosa gradita nel riportare ciò che scrisse fabio Mutinelli nel suo "Lessico Veneto" 1851 - Ristampa Forni Editore:

TERIACA

Questo celebre lattovario, dal greco Andromaco, il quale nell'empirismo dei passati secoli, fu venerato ciccome avente una singolare virtù, veniva per eccellenza preparato da' Veneziani, che appreso ne avean il modo dai Greci e dagli Arabi.......(omissis)........Di guisa che gli stessi popoli di Oriente, che erano stati già i soli custodi e i soli manipolatori del segreto di Andromaco non prestarono più fede ad altra teriaca fuorché alla Veneziana, di cui, da secoli, pressoché unica dispensatrice fu la farmacia alla insegna della Testa d'oro presso il ponte di Rialto.

Saluti

luciano


Supporter
Inviato

Salve a tutti e un warm welcome a julmin1 ringraziandolo per i riferimenti bibliografici e l’indicazione sul contenitore in peltro qui riportato

post-703-039459600 1286895751_thumb.jpg

Certo che rispetto ai contenitori di piombo ‘massacrati’ dagli agenti chimici ed atmosferici…

Si legge sotto la foto del contenitore in peltro

Theriac was a thick syrupy liquid medicine (known as an electuary)…

Infatti la teriaca conservata ancor oggi in vasi di ceramica di alcune farmacie ha l’aspetto e la consistenza di una marmellata e mantiene il caratteristico odore pungente del preparato fresco.

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apollonia


Inviato

E' molto interessante quello che ne sta uscendo... questi "tapetti" hanno goduto di maggior fama all'estero che in patria!

Per chi, come me, si è appena avvicinato a questi oggetti sarebbe bello poter vedere i documenti citati, non è che sia possibile reperirli su qualche sito o che qualcuno li possa posare?

Sarebbe fantastico vedere le 2 collezioni descrite!!!

Inoltre la tipologia dei contenitori (piombo, peltro, ceramica ecc.), che penso si riferisca a epoche diverse di confezionamento del medicinale, mi fa pensare anche a tappi diversi come appunto questo che allego.

Al link qui sotto se ne parla un pò:

www.sismondieditore.it/Poesie_libri_sismondi/THERIACA.asp

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Supporter
Inviato

@ilehafatto

Ciao, il mio esemplare del tappo che hai allegato è descritto qui

Più avanti trovi anche il contenitore in vetro con il tappo in sughero sul quale questo di piombo dorato poteva adattarsi.

Ripresento il mio tappo

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Supporter
Inviato

@arrigome

Sul "bastone per la mostra della teriaca".... qualcuno ne ha mai sentito parlare?

E’ la prima volta che ne sento parlare, ma ricordo questa illustrazione in copertina de ‘I Discorsi’ di Pietro Andrea Mattioli sopra i sei libri di Pedacio Dioscoride, dove l’autore, nella dedica a Caterina regina di Polonia, dopo gli elogi della teriaca faceva notare come fosse impossibile ai suoi tempi (1559) procurarsi alcuni ingredienti che all’epoca di Galeno provenivano dai confini dell’impero.

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Si può trovare un’analogia con il bastone di Esculapio (nome latinizzato di Asclepio, il dio della salute nell’antico pantheon greco), il simbolo greco associato alla medicina che consiste appunto in un serpente attorcigliato attorno a una verga.

Si deve tener presente che la vipera è anche un simbolo della teriaca dopo che Andromaco il Vecchio, medico di Nerone, aveva rielaborato la formula di Mitridate aggiungendovi soprattutto la carne di vipera, secondo il concetto base dell’assuefazione che il veleno è antidoto a sé stesso (similia similibus curantur).

Senza dimenticare che con la carne di vipera si facevano i trocisci, i quali poi servivano per confezionale la teriaca cosicchè li possiamo considerare i precursori delle nostre pastiglie.

apollonia

  • Mi piace 3

Inviato

... Grazie Apollonia.... molto interessante

la ricerca su questo argomento riserva sempre delle sorprese...!

Cmq il "bastone"... che chiedevo imformazioni... dev'essere per un altro uso... (stò cercando un vecchio articolo... sull'argomento... e lo inserirò appena lo trovo!)

... e penso anche che quel bastone del frontespizio, sia il "logo" dello stampatore!


Supporter
Inviato

... e penso anche che quel bastone del frontespizio, sia il "logo" dello stampatore!

Certo, può essere. C'è da osservare però che il bastone ha la forma di una T, quasi fosse l'iniziale di Teriaca.

Se trovi quell'articolo potremo sicuramente fare un po' più luce sulla questione.


Supporter
Inviato

Buondì

Nel lavoro di Ulrich Klein sulla Gazzetta numismatica svizzera del giugno 2005 citato da julmin1 al post #7 sono riportati due coperchi/sigilli dei contenitori di teriaca "All’Umiltà Coronata”, uno ‘ufficiale’ cioè proprio della spezieria che dispensava il farmaco, e l’altro (ritrovato in Turchia) anonimo ma collegabile al primo per la figura femminile in piedi a braccia conserte raffigurata nel campo.

Nel coperchio ufficiale (dal Voltolina) è rappresentata su un piedistallo l’Umiltà Coronata a braccia conserte in bello stile, con due teste di angeli alati laterali e la scritta THERIACA F. ALL’UMILTA’ CORONATA IN VENEZIA che non dà adito a dubbi sull'appartenenza del pezzo.

Nel reperto turco la figura femminile è in stile grossolano, direi barbarico, e la scritta è TRIACA FINA IN-VENETIA senza alcun riferimento a una spezieria.

Dovrei aver presto l’occasione di postare la foto di un coperchio effettivo simile al reperto turco.

apollonia


Inviato

Salve...

finalmente ho recuperato l'articolo di NICOLO' SPADA, "Una mostra di Triaca a Venezia" - oggi pom lo metto in scanner - sono 4 paginette molto curiose, dove viene menzionato il "bastone", usato nella cerimonia della confezione della triaca - (da prendere con le pinze... perchè anche l'autore ne ha qualche dubbio)!!!

Ma... visti gli ingredienti che venivano adoperati per le varie ricette... delle teriache.... c'è da aspettarsi di tutto.

saluti.


Supporter
Inviato

Buona serata arrigome

Grazie, molto interessante lo scritto che hai postato.

Saluti

Luciano


Inviato

Tanto per continuare con "L'Umiltà Coronata" con cui ho iniziato: ne ho vista un'altra in una collezione museale. E' un coperchietto molto ossidato e parzialmente leggibile.

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Inviato

Ecco la scansione dell'articolo sulla "Mostra della teriaca"... Spero risulti leggibile...

...Il bastone!!!!... penso di averlo :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

Salve,

mi hanno detto che a Venezia, domenica 24 e lunedì 25, nel loggione sopra la pescheria di Rialto ci sarà una mostra dal titolo "THERIACA".

Se qualcuno avesse notizie più precise...


Supporter
Inviato

@arrigome

Grazie per aver messo a disposizione l’articolo di Nicolò Spada veramente interessante.

Il ‘bastone della teriaca’, che la tradizione vuole fosse usato nella cerimonia della confezione della teriaca (anche se non c’è documentazione specifica), è quindi un bastone di circa un metro di lunghezza che ha come impugnatura la testa di un’aquila stretta alla gola da un serpente uscente da quattro foglie di acanto.

Nulla a che vedere con il bastone di Esculapio dove il serpente è avvolto attorno al bastone stesso, mentre qui costituisce il corpo stesso del bastone che termina all’impugnatura con la bocca spalancata del rettile dalla quale emerge la testa dell’aquila.

Rimane pur sempre il significato simbolico del bastone come il veleno (rappresentato dal serpente) che uccide la malattia simboleggiata dall’uccello rapace, che ben s’adatta alla teriaca che contava tra i suoi componenti la vipera dalle proprietà terapeutiche ritenute portentose.

Da rilevare che nella teriaca veneziana si doveva usare carne di vipera dei Colli Euganei, femmina, non gravida, catturata qualche settimana dopo il letargo invernale, privata della testa, della coda e dei visceri, bollita in acqua di fonte salata ed aromatizzata con aneto, triturata, impastata con pane secco grattugiato finemente fino a completa amalgamazione, lavorata in forme tondeggianti della dimensione di una noce e posta ad essiccare all’ombra.

@ilehafatto

Si tratta dell’inaugurazione di una collezione di gioielli e “LA THERIACA” è il nome della collezione stessa.

apollonia

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

.... come vi avevo già anticipato... spero di recuperare anche il bastone... o almeno fare intanto alcune foto! :rolleyes:

Poteva essere sicuramente confuso con un normale bastone da passeggio..., ma un pò per le dimensioni (corto!).. e un pò perchè all'interno di un contesto di altro materiale attinente la medicina, botanica (vecchie alghe e diversi contenitori (moderni) ma con all'interno alcuni vecchi ingredienti per la teriaca... mi ha subito incuriosito! :blink: Poi, a confrerma, è uscito anche l'articolo che ho già postato. (ahhhha... stì farmacisti veneziani.. quante ne inventavano :lol: :lol: )

Modificato da arrigome

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