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Risposte migliori

Inviato

Nel ringraziare l'amico Numizmo per gli ultimi chiarimenti sui malintesi che ci hanno coinvolto...che approfondirò in MP .....

Non c'è niente da ringraziare,non ho chiarito niente riguardo a malintesi che non ci sono stati ,non attribuirmi meriti che non ho...

in compenso aspetto sempre di leggere una sola cosa da parte tua....


Supporter
Inviato

ciao tornando a parlare di convegni, secondo me il problema siamo noi collezzionisti ( e non parlo solo di monete ) che quando il mercato sale la maggior parte dei negozianti vuole esagerare , e allora la gente si stufa di andare in giro per l'Italia spendere un sacco di soldi per il viaggio e tornare a casa solo con un bel ricordo di monete , poi se ci mettiamo i problemi nati ultimamente e in molti casi giustamente con i controlli di GdF e C. il gioco è fatto, in Francia dove ogni tanto vado a fare un giro le bourse loro li chiamano così sono abbastanza frequenti e l'atmosfera che si respira è quella di un circolo numismatico, non sono di sicuro all'altezza di Verona o Vicenza ma vieni trattato con cordialità e non visto come un semplice compratore e quando chiedi la fattura non storcono il naso.Tornando ai controlli, parlavo con vari espositori e non solo ai convegni e mi hanno detto che non trattavano più monete classiche in quanto anche se regolarmente dichiarate non avevavano voglia di perdere tempo in caso di controllo, perciò se mettiamo insieme il tutto e ci aggiungiamo la crisi economica ecco il perchè della sparizione di molti convegni

Silvio


Inviato

Per inquadrare bene il fenomeno convegni bisognerebbe sapere se i collezionsiti negli ultimi 10 anni sono aumentati o diminuiti. prima dell'era internet la frequenza fisica a manifestazioni od aste era "obbligatoria", mentre adesso si può fare tutto tranquillamente stando a casa ed operando nei ritagli di tempo o la sera. Questo permette di collezionare anche ad una persona che lavora (come me, circa 10-12 ore al giorno) che , in era pre internet, non avrebbe potuto avvicinarsi al collezionismo numismatico per mancanza di tempo. E' logico quindi che i convegni si siano svuotati, ma trovo che, potendo scegliere , la frequenza ad un convegno sia il miglior modo di aggregarsi e di coltivare la passione epr un numismatico. Stare al passo coi tempi esige sacrifici, penso però che i convegni sopravviveranno, verranno selezionati, ma i più grossi anzi ne usciranno maggiromente accreditati.


Inviato

In tema vi posto il programma dei convegni che si tenevano circa 40 anni orsono, precisamente nel secondo semestre del 1972.

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Inviato

Per inquadrare bene il fenomeno convegni bisognerebbe sapere se i collezionsiti negli ultimi 10 anni sono aumentati o diminuiti. prima dell'era internet la frequenza fisica a manifestazioni od aste era "obbligatoria", mentre adesso si può fare tutto tranquillamente stando a casa ed operando nei ritagli di tempo o la sera. Questo permette di collezionare anche ad una persona che lavora (come me, circa 10-12 ore al giorno) che , in era pre internet, non avrebbe potuto avvicinarsi al collezionismo numismatico per mancanza di tempo. E' logico quindi che i convegni si siano svuotati, ma trovo che, potendo scegliere , la frequenza ad un convegno sia il miglior modo di aggregarsi e di coltivare la passione epr un numismatico. Stare al passo coi tempi esige sacrifici, penso però che i convegni sopravviveranno, verranno selezionati, ma i più grossi anzi ne usciranno maggiromente accreditati.

credo che il problema di fondo non sia il numero dei collezionisti attivi, che ritengo sia aumentato nel corso degli anni, quanto quello dei partecipanti ai convegni.

In altri momenti, senza Internet e con molti meno cataloghi provenienti da ogni dove, i collezionisti erano"forzatamente" presenti ai convegni (ma ritengo vi partecipassero volentieri).

C'é da dire che anche il numero degli espositori era maggiore e certi tavoli erano stracolmi di monete; insomma non era difficile passare una mezza giornata ad esaminare queste esposizioni.

Ora i convegni sono ridotti al lumicino, come numero di partecipanti (mancano adesioni dall'estero) ma anche come quantità di monete (i commercianti temono di ricevere visite poco gradite.

A fronte di questo i collezionisti, già poco invogliati dal macinar chilometri, ci vanno 1 volta, forse 2, poi rinunciano.


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