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Inviato

Mi è difficile immaginare che lo scopo della legenda CLARENTIA fosse quello di ampliare l'area di circolazione dei tornesi di Nicola II.

I tornesi di Campobasso avevano già i loro problemi ad essere accettati nelle terre natie, figuriamoci in altri principati.

Al contrario di quanto mi hai scritto in privato, queste monete non sono in argento, ma hanno un intrinseco molto basso ottenuto mediante argentatura superficiale. Spesso questa argentatura è sparita, totalmente o in parte, lasciando scoperto il rame sottostante. (Ruotolo pag. 88 " (...) i tornesi di Campobasso sono in rame e solo in qualche esemplare più raro è dato rilevare traccia della loro primitiva argentatura (...)").

A pag. 78 del Ruotolo, commentando un passo del Da Trezzo relativo quasi sicuramente ai tornesi di Campobasso, si può inoltre leggere (.....) Codeste monete ovunque rifiutate per l'esiguo valore intrinseco, ed il minimo potere d'acquisto (...) Per contro nei feudi del conte di Campobasso i tornesi erano fatti accettare con violenza, vero e proprio corso forzoso. La loro massima circolazione pertanto la si dovè avere nelle terre del conte Cola che comprendevano paesi, borghi, villaggi e casali nei circondari di Campobasso, Larino, Isernia e Termoli (...)

Inoltre non è questa l'unica "legenda particolare"; almeno una manciata sono quelle citate dal Di Palma, nel CNI, dal Ruotolo, dal Cagiati e dall'Andreani. Sembra quasi che lo scopo degli "imitatori" sia stato prorpio quello di "confondere le acque".

In sostanza, per quanto noto oggi, preferisco attenermi a quanto scrivono gli autori citati, ossia il sospetto che si tratti di falsificazioni coeve o di poco successive, piuttosto che un tentativo del conte Cola (e dei suoi maestri di zecca) di ampliamento dell'area di circolazione del tornese di Campobasso.

Luigi

IL Conte Cola di Monforte fece coniare le monete Tornesi con da un lato il tempio stilizzato(abbazia stilizzata ,quella di Saint Martin de Tours))e dall'altro la croce,forse su permesso orale(non vi sono documenti scritti)di Giovanni d'Angiò.

Questi Tornesi furono battuti ad imitazione di quelli dei principati cristiani in Grecia e sarebbero dovuti essere spendibili in molti territori del sud Italia ma anche dalle parti della Croazia e nella Grecia franca.Essi furono,principalmente,battuti per pagare i soldati (soldati di ventura) e ,dal momento che a quei tempi vi era molto analfabetismo ,( i commercianti riconoscevano le monete per i disegni e le incisioni presenti su ambo i lati delle monete ma non per quello che vi era scritto)si riteneva che tali monete potessero essere accettate negli scambi commerciali.

Si ebbero problemi nel vedere accettati questi tornesi per gli scambi commerciali,perchè, non erano in argento ma solo ricoperti d'argento e l'argentatura che copriva il metallo spesso non era ben fatta ed il Tornese molisano aveva difficoltà ad essere accettato

--Salutoni

-odjob

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  • 9 mesi dopo...
Inviato

Nuovo tag MOLISE assegnato a questa discussione, sei contento @@odjob ?


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