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Supporter
Inviato (modificato)

Forse non una imitazione. Ma tornesello genuino probabilmente di Antonio Venier il cui conio del dritto è ruotato duplicando di fatto la legenda in una seconda battitura...interessante moneta!

Modificato da Andrea Costa
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Inviato
1 ora fa, Andrea Costa dice:

Ma tornesello genuino probabilmente di Antonio Venier il cui conio del dritto è ruotato duplicando di fatto la legenda in una seconda battitura...

Sul genuino sono perfettamente d'accordo. Ma se si trattasse di doppia battitura credo che ci dovrebbe essere traccia anche sul rovescio. Che sia un errore dell'incisore?

Arka

# slow numismatics

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Inviato

Sospetto che sia errore. Ricordo un grosso che riportava Glorio al posto di Gloria ed era del Venerio

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Supporter
Inviato

Se fosse solo una lettera...qui è meta' legenda!...però è vero non vi è traccia di doppia battitura al rovescio...


Inviato

Any Ηypothesis maybe has a base. It s very interesting piece for sure i will place some more when i have the time.


Supporter
Inviato

Ciao!

Molto interessante

saluti

luciano

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Inviato

Today another Very interesting coin. I d like to hear your opinion.

456235773_556622800162219_1624195885633537151_n.jpg


Supporter
Inviato
Ciao
the hammer blow was too strong and the images transferred from the obverse to the reverse.
something that often happens in coins that are too thin.
saluti

luciano


Inviato

Forse sbaglio, ma entrambe le immagini sulla sinistra mi sembrano in rilievo ed entrambe sulla destra in incuso. Sbaglio?

Se così fosse, la moneta potrebbe essere caduta dopo il primo colpo e rimessa sull'incudine al contrario, creando un errore molto particolare.

Arka

# slow numismatics

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Inviato
54 minuti fa, Arka dice:

Maybe I'm wrong, but both images on the left look like they're raised and both on the right look like they're incuse. Am I wrong?

If so, the coin may have fallen after the first strike and been placed back on the anvil upside down, creating a very peculiar error.

Ark

# slownumismatics

 

 

Letters Lion and cross are Raised both Sides.


Inviato

In ogni caso credo che la moneta caduta sia stata rimessa male sull'incudine e ribattuta, creando questo ''mostro''... :unsure:

Arka

# slow numismatics

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Inviato

A differenza del famoso Vexilifer Vexilifer qui abbiamo proprio una ribattitura.

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Inviato

Good day to all of you and Happy weekend. Today we have another coin for study...1 coin, 2 different photos with different light...

30.jpg

31.jpg

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Inviato
Il 07/09/2024 alle 11:28, Panagoulias dice:

Good day to all of you and Happy weekend. Today we have another coin for study...1 coin, 2 different photos with different light...

30.jpg

31.jpg

 

Fake of the periode.

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  • 2 settimane dopo...
Inviato
Il 01/09/2024 alle 11:33, GIOVI56 dice:

Buongiorno

fabry61...The worker drink before go to zecca🫠

...battuta infelice...

A mio sommesso parere bisogna avere rispetto dei lavoratori...anche se di qualche secolo secolo fa.

 

Giovanni

Melior est sapientia quam  vires

 

Con tutto il rispetto per il lavoratori, ti posto una piccola info tratta da internet:

Persino in Piazza San Marco fino al 1100 c’era una vigna. Il vino a Venezia nell’antichità è materiale di scambio, è disinfettante, conservante. E ne vengono consumate quantità pro capite così importanti, che nel Trecento, come racconta Carlo Favero in “Il vino nella storia di Venezia”, ne viene vietato il consumo all’osteria. «All’epoca l’uso pro capite era di 8 litri – spiega Roberto Cipresso, winemaker veneto-toscano di fama internazionale, ospite a Wine in Venice – E prima che i dogi dragassero i canali, era usato per tenere lontani virus e batteri». 
Nel tempo, l’amore dei veneziani per il vino cresce, non solo per la Dorona, uva bianca autoctona dall’anima gentile, sopravvissuta persino all’acqua alta del 1966, ma anche per Malvasia, Trebbiano, rossi istriani (è per commerciare la Malvasia dell’isola di Candia – all’epoca colonia greca della Repubblica di Venezia – che il nobile Pietro Querini nel 1431 naufraga sulle isole Lofoten, importando baccalà, diventato cardine della cucina veneta). E diventa un must bere un’“ombra”, cioè un bicchiere così detto perché sorseggiato sotto il campanile di San Marco, con gli osti che spostavano i chioschi per sfruttarne l’ombra.

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Inviato

 fabry61

Riguardo alla … “ battuta infelice “ non volevo che Lei si risentisse.

E’ risaputo che a Venezia il vino era considerato una panacea quasi al pari della Teriaca.

In questa parte del forum non facciamo altro che magnificare le monete della Serenissima sotto tutti gli aspetti, e poi se qualcuno sbagliava una martellata diciamo che aveva bevuto un’ombra di troppo ?

Ma come Lei saprà, a Venezia e nei territori Veneti, e non solo,  ci sono ancora i discendenti dei Dogi, dei Nobil Homini delle Nobil Donne, dei cittadini originari, e anche di tutti i massari e lavoratori che operavano in zecca, se fossi un loro discendente forse un poco me la prenderei, tenendo conto della vita che si faceva a Venezia nei secoli andati.  

Comunque sia, ognuno ha il diritto di esprimere la sua opinione.

Detto questo per me la questione è chiusa.

 

Cordialmente

Giovanni

 

Melior est sapientia quam  vires

 

 

 

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  • Grazie 1

Supporter
Inviato (modificato)
Il 25/9/2024 alle 06:36, fabry61 dice:

Con tutto il rispetto per il lavoratori, ti posto una piccola info tratta da internet:

Persino in Piazza San Marco fino al 1100 c’era una vigna. Il vino a Venezia nell’antichità è materiale di scambio, è disinfettante, conservante. E ne vengono consumate quantità pro capite così importanti, che nel Trecento, come racconta Carlo Favero in “Il vino nella storia di Venezia”, ne viene vietato il consumo all’osteria. «All’epoca l’uso pro capite era di 8 litri – spiega Roberto Cipresso, winemaker veneto-toscano di fama internazionale, ospite a Wine in Venice – E prima che i dogi dragassero i canali, era usato per tenere lontani virus e batteri». 
Nel tempo, l’amore dei veneziani per il vino cresce, non solo per la Dorona, uva bianca autoctona dall’anima gentile, sopravvissuta persino all’acqua alta del 1966, ma anche per Malvasia, Trebbiano, rossi istriani (è per commerciare la Malvasia dell’isola di Candia – all’epoca colonia greca della Repubblica di Venezia – che il nobile Pietro Querini nel 1431 naufraga sulle isole Lofoten, importando baccalà, diventato cardine della cucina veneta). E diventa un must bere un’“ombra”, cioè un bicchiere così detto perché sorseggiato sotto il campanile di San Marco, con gli osti che spostavano i chioschi per sfruttarne l’ombra.

 

Ciao!

E' proprio così, fin dal tempo dell'impero romano, l'acqua veniva quasi sempre mescolata al vino, per due ragioni principali;

1) il vino, da solo, era troppo forte e denso (la vinificazione era elementare)

2) l'acqua era sempre impura e conteneva virus e bacilli (quando non era avvelenata).

Entrambi i motivi furono tali per secoli e per Venezia ancora attuali fino al XVI esimo secolo, con l'aggravante che, di acqua, a Venezia, ce n'era poca.

saluti

luciano

Modificato da 417sonia
errore di battitura
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  • 1 mese dopo...
Inviato
9 ore fa, Panagoulias dice:

Most pieces close in low prices.😁

 

I don't have buy nothing. So expansive post  fee

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