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Nuovi paesi


Risposte migliori

Tutto vero, quello che scrive Superbubu. La ciclicità della Storia insegna molto.

Ma un parametro in più bisognerebbe considerarlo. E cioè COME si vive nel periodo di Unione.

Cioè ora stiamo costruendo una casa comune che sapremo che finirà prima o poi.

Ma come stiamo vivendo adesso?

Bene, male, così così. E' questo quello che sostanzialmente conta.

E io sinceramente, tornando alla Grecia, non credo che loro se la passino bene.

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Luke ha già spiegato bene come stanno le cose, ma non voglio levarmi il piacere di dire la mia... :D

Riprendo questa discussione perchè oggi ho letto in Cronaca Numismatica di settembre l'inserto di politica-economica all'interno(non ricordo di chi):

In esso viene riportato, più o meno, quello da me ipotizzato qualche post e giorno fa.

Cioè che il collasso del sistema euro non è poi così lontano e appare quasi inevitabile.

Il ritorno alla vecchia moneta, per alcuni stati considerati deboli, è molto probabile.

L'Unione Europea non potrebbe sostenere altri costi-prestiti per situazioni come la Grecia.

E il protrarsi nel paese ellennico della situazione provocherebbe un inevitabile ritorno alla dracma.

Non si può vessare la popolazione, i servizi, i salari, semplicemente per rimanere ancorati ad una moneta ed a un concetto ideologico di un'economia unitaria.

Questo quanto scritto in sintesi.

In calce esprimo il mio parere personale:

Dal punto di vista economico il discorso non fa una piega e neanche dal punto di vista pratico.

E' da un bel pezzo che non compro Cronaca Numismatica, ma mi spiace davvero che si esprimano simili concetti che non stanno nè in cielo nè in terra: CN è una rivista di numismatica, quindi dovrebbe essere un po' "scientifica" su faccende simili e non agire come un tabloid di partito.

Al contrario di quanto affermato, questo scenario non è probabile che si verifichi (figuriamoci "inevitabile"... abbiamo la sfera di cristallo?), almeno non a breve o medio termine tenendo conto che nulla è eterno.

Ricordiamo che l'UE (generalizzo, ma teniamo presente che il "governo" dell'UE di oggi sono i capi di governo dei suoi stati) ha già varato un piano per il salvataggio di eventuali stati in difficoltà che ha a disposizione la bellezza di 720 miliardi, cifra con cui non mi pare proprio si possa parlare di mancanza di risorse per affrontare ulteriori casi-Grecia, che ha anche fermato la non indifferente speculazione organizzata contro l'Euro. Casi-Grecia che ad ogni modo non si verificheranno ancora, perchè quello greco è il più diastroso che avevamo: sappiamo che l'Irlanda non se la passa bene ma la sua situazione è ben lungi dall'essere paragonabile a quella ellenica e ora abbiamo e stiamo mettendo in piedi (decisioni importanti sono state appena prese all'ECOFIN/eurogruppo di ieri) ulteriori strumenti. Il sistema non è ancora perfetto, certo, ma la lezione di questa crisi l'abbiamo imparata e adesso le cose stanno in modo diverso.

Ma particolarmente sconcertante è: "Non si può vessare la popolazione, i servizi, i salari, semplicemente per rimanere ancorati ad una moneta ed a un concetto ideologico di un'economia unitaria."

Possiamo essere d'accordo o meno sul modo con cui si reagisce al problema (ricordiamo che anche chi non ha l'euro è stato costretto in diverse misure a "vessare" la popolazione, perchè il discorso va ben al di là della semplice questione valuta) ma è assurdo pensare che l'economia unitaria sia una pura questione ideologica. Il processo d'integrazione europea non è nato ieri pomeriggio: i suoi membri, pur con tutte le differenze che vogliamo in termini di efficienza della struttura economica interna, formano una zona integrata da decenni e hanno un'interdipendenza molto forte fra loro. Per rendersene conto basta anche solo guardare per ogni singolo stato UE quanto pesa in percentuale il commercio con il resto dell'UE sul totale degli scambi... mi pare che la cosa sia talmente ovvia da non rendere necessari esempi.

Dal punto di vista ideologico ho qualche perplessità. Se l'obiettivo dell'Euro è quello di unire vari paesi sotto un'unica moneta con Implicazioni Politiche-Sociologiche-Culturali in quanto facciamo parte tutti della stessa "famiglia", allora non si può lasciar morire nessuno dei "figli" presenti.

Se invece l'Euro è solo un mezzo finanziariamente forte per contrastare i mercati asiatici e quello americano, dove chi porta il carro deve essere l'unico ad aver diritto a salirci, il discorso prospettato non fa una piega.

Certo, io non vado ad "adottare" altri "figli" se non riesco a mantenere quelli che ho o se questi non sono in grado di sostenersi da soli, perchè la conseguenza Inevitabile è il loro inesorabile depauperamento.

Concludo dicendo, che l'Unione Europea farebbe bene a riscrivere le Sue regole riguardo all'Euro, prevedendo un rigido piano di entrata ed un eventuale piano di uscita.

L'Euro è entrambe le cose che hai descritto: sia una moneta le cui implicazioni vanno ben oltre quella strettamente economico-monetaria sia uno strumento per rafforzare la posizione finanziaria dell'UE rispetto al resto del mondo, nonchè (e soprattutto) uno strumento per mettere ordine "in casa nostra". Dunque se da una parte hai pefettamente ragione sul concetto fondamentale che è necessario avere rigidi criteri d'ingresso, e non solo nell'unione monetaria ma anche nell'UE stessa, d'altra parte l'UE non è e non deve divenatre un "club" dove chiunque può entrare ed uscire a piacere, dove quando uno è in difficoltà basta dargli un bel calcio in culo e abbandonarlo al suo destino. Questo renderebbe l'UE non un sistema che pur fra mille difficoltà cerca di evolvere in un'unione seria ma un circo, una pura e semplice farsa, sarebbe la fine de facto del processo d'integrazione europea.

Quello che dobbiamo fare è imparare dai nostri errori, senza sognare di scaricarli con facili quanto letali escamotage: in poche parole, basta con gli allargamenti indiscriminati dettati dal puro interesse lobbistico. Poi le conseguenze sono quelle che abbiamo visto.

Modificato da ART
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Tutto vero, quello che scrive Superbubu. La ciclicità della Storia insegna molto.

Ma un parametro in più bisognerebbe considerarlo. E cioè COME si vive nel periodo di Unione.

Cioè ora stiamo costruendo una casa comune che sapremo che finirà prima o poi.

Ma come stiamo vivendo adesso?

Bene, male, così così. E' questo quello che sostanzialmente conta.

E io sinceramente, tornando alla Grecia, non credo che loro se la passino bene.

Sempre di gran lunga meglio di come se la sarebbero passata se li avessimo lasciati fallire, o abbiamo già dimenticato che fine ha rischiato di fare per un pelo l'Islanda?

La Grecia può solo ringraziare il Cielo finchè campa di far parte dell'UE e dell'UME, ma questo concetto lo spiegherò meglio qui sotto.

Ripeto l'ideologia di una "casa comune" è piacevole, ma parlate un pò con i salariati greci e vedete se preferirebbero avere PANE e DRACME o IDEE ed EURO.

Adesso hanno PANE ed EURO, anche se con difficoltà. Se non fossero stati nell'Euro avrebbero avuto DEFAULT e DRACMA-CARTA IGIENICA... solo che i greci sono un po' troppi per riempirgli i supermarket con una nave come hanno dovuto fare con l'Islanda quanto è andata in default.

Attenzione, Vincenzo, a non commettere il gravissimo errore di pensare che la "casa comune" sia solo una questione ideologica, come suggerisce in modo a mio avviso spregevole l'articolo di Cronaca Numismatica. Qui non parliamo di una specie di optional o di sport che è bello praticare e anche se non ci fosse chi se ne importa - si campa lo stesso: le cose stanno in tutt'altro modo, e non solo per questione di forte integrazione/interdipendenza economica fra gli stati UE ma anche perchè è fin troppo chiaro che gli stati europei presi singolarmente nel XXI secolo non vanno da nessuna parte.

L'Europa non è un gioco.

Modificato da ART
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1)Riscrittura di regole precise di ingresso e uscita dall'area euro. E non più una strada senza ritorno. Chi sbaglia deve pagare.

Pienamente d'accordo per l'ingresso ma non per l'uscita, come ho già spiegato nel mio primo post: i primi a sbagliare siamo stati tutti quanti noi, l'Europa nel complesso, perchè ci ostiniamo a non voler fare quello che bisogna fare per garantire piena efficacia al sistema UE/Euro. Dobbiamo imparare dai nostri errori e reagire, non cercare scappatoie per evitare di affrontare i problemi.

2)Presa di coscienza della situazione attuale per ogni singolo paese.

Per fortuna dopo tutte le randellate prese durante la crisi si comincia a farlo, e si comincia a mettere in piedi il relativo "sistema di controllo" centralizzato.

3)Uscita dei paesi che non rientrano nei parametri o transitoriamente, concessione di un lasso di tempo, per rientrare nei parametri stabiliti, con diritto di tali paesi di rinunciare a tale transitorietà con l'uscita immediata.

Per i motivi che ho già spiegato a mio parere sarebbe un grave errore, e per fortuna la situazione attuale non lo richiede.

La politica dei prestiti a pioggia o a chi si e a chi no, non porta da nessuna parte.

Non sono "prestiti a pioggia" ma è un sistema dotato di grandi risorse che funziona con una struttura e secondo modalità ben determinati... questo Cronaca Numismatica si è scordata di dirlo.

Modificato da ART
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Luke ha già spiegato bene come stanno le cose, ma non voglio levarmi il piacere di dire la

E' da un bel pezzo che non compro Cronaca Numismatica

......

CN è una rivista di numismatica, quindi dovrebbe essere un po' "scientifica" su faccende simili e non agire come un tabloid di partito.

Come già detto, sembrano più comizi, che analisi.....

generalizzo, ma teniamo presente che il "governo" dell'UE di oggi sono i capi di governo dei suoi stati

Questo è il problema principale. Fra l'altro, finchè non cambia questo non esisterà mai l'Europa unita

ricordiamo che anche chi non ha l'euro è stato costretto in diverse misure a "vessare" la popolazione, perchè il discorso va ben al di là della semplice questione valuta

in effetti, non è che Islanda, Ungheria, Ucraina se la passino proprio benissimo...

i suoi membri, pur con tutte le differenze che vogliamo in termini di efficienza della struttura economica interna, formano una zona integrata da decenni e hanno un'interdipendenza molto forte fra loro.

Basti pensare a quanto sia integrato in Europa (e parlo solo di commercio, non di cultura o filosofia) un paese euroscettico come l'UK!

Quello che dobbiamo fare è imparare dai nostri errori, senza sognare di scaricarli con facili quanto letali escamotage: in poche parole, basta con gli allargamenti indiscriminati dettati dal puro interesse lobbistico. Poi le conseguenze sono quelle che abbiamo visto.

D'accordissimo. E soprattutto basta con la fiducia, a priori. La Grecia NON SAREBBE POTUTA ENTRARE. I controlli sono necessari. Basta, naturalmente, che i controlli stessi non diventino mero strumento politico, magari con qualche venatura razzista..... Il rischio c'è, fidatevi.

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Se non fossero stati nell'Euro avrebbero avuto DEFAULT e DRACMA-CARTA IGIENICA... solo che i greci sono un po' troppi per riempirgli i supermarket con una nave come hanno dovuto fare con l'Islanda quanto è andata in default.

E non credo che la Russia si sarebbe presa la briga di intervenire, in favore di una paese, che ha ancora qualche piccola bega internazionale, con vicini, che possono essere di qualche interesse, per la Russia stessa

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Non sono "prestiti a pioggia" ma è un sistema dotato di grandi risorse che funziona con una struttura e secondo modalità ben determinati... questo Cronaca Numismatica si è scordata di dirlo.

Bello il corsivo :lol:

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E non credo che la Russia si sarebbe presa la briga di intervenire, in favore di una paese, che ha ancora qualche piccola bega internazionale, con vicini, che possono essere di qualche interesse, per la Russia stessa

Del resto se fosse intervenuta al nostro posto la figura rimediata da noi sarebbe stata dir poco penosa... quella di un branco d'idioti che abbaiano con le zanne da fuori ma poi scappano al primo accenno di pericolo.

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Sull'euro scetticismo si è discusso molto ma quello che mi chiedo leggendo questa discussione è se è solo una sensazione quella che ho che diversi di voi sono entusiasti all'ipotesi di allargamento dell'euro ai paesi in elenco in prima pagina-

Per quanto mi riguarda,assolutamente non lo sono e credo che se questo dovesse realmente avvenire,sarebbe un harakiri da parte delle (interessate) anime belle europee.

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Sull'euro scetticismo si è discusso molto ma quello che mi chiedo leggendo questa discussione è se è solo una sensazione quella che ho che diversi di voi sono entusiasti all'ipotesi di allargamento dell'euro ai paesi in elenco in prima pagina-

Per quanto mi riguarda,assolutamente non lo sono e credo che se questo dovesse realmente avvenire,sarebbe un harakiri da parte delle (interessate) anime belle europee.

Non solo sono contrario all'allargamento dell'unione monetaria agli stati che non sono pronti ad adottarla (del resto non c'è proprio nessuna fretta) ma sono anche ferocemente contrario a ulteriori allargamenti dell'UE, compresa soprattutto la tanto discussa Turchia e anche certi stati che ne fanno già parte, che fosse per me sarebbero ancora fuori.

Chi è stato a volere questi allargamenti forsennati dell'UE? Le "(interessate) anime belle" che si guardano bene dal sottoporre la questione all'opinione pubblica, neanche in occasioni in cui sarebbe praticamente obbligatorio farlo come le elezioni europee, mentre s'impegnano un sacco chi a fare i maggiordomi delle lobbies commerciali e chi a fare più danni che possono per ostacolare un rafforzamento in senso democratico e maggiormente unito dell'UE.

Queste "(interessate) anime belle" che ho descritto sinteticamente di certo non si possono definire della categoria "europeista", o sbaglio?

Modificato da ART
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Sull'euro scetticismo si è discusso molto ma quello che mi chiedo leggendo questa discussione è se è solo una sensazione quella che ho che diversi di voi sono entusiasti all'ipotesi di allargamento dell'euro ai paesi in elenco in prima pagina-

Per quanto mi riguarda,assolutamente non lo sono e credo che se questo dovesse realmente avvenire,sarebbe un harakiri da parte delle (interessate) anime belle europee.

Favorevoli all'allargamento dell'area euro?

Nè si nè no a priori. Se vengono rispettati TUTTI I CRITERI di convergenza allora si. Ma essi non devono essere raggiunti, ma mantenuti costanti per un pò di anni.

Non si deve trattare di una contingenza economica favorevole, ma di una situazione economica raggiunta.

Sull'allargamento UE...se ne può discutere...io dico che se viene esclusa la Turchia, in quanto ritenuto paese fortemente diverso dall'anima europea e politicamente di stampo asiatico, mi verrebbe da dire, che subito dietro ve ne sarebbe un altro, fortemente poco europeista che è l'Inghilterra, legata più agli Stati Uniti d'America che non alle decisioni Europee quando queste collimano con quelle europee.

Per quanto riguarda la situazione attuale dell'euro. Ribadisco il mio concetto. Concordiamo su tutto per quanto riguarda la severità di futuri ingressi. Sul fatto che l'euro abbia implicazioni che vanno aldilà dell'economia. Che si cerca di creare qualcosa che permetta di creare un blocco europeo versus le super potenze Stati Uniti, Cina, India ecc. ecc., ma siamo pronti? Siamo tutti pronti come paesi a sederci ad un tavolo? E soprattutto lo saremmo tutti insieme in futuro, conservando questo assetto? Io sono molto dubbioso.

E per tal ragione che non vedo niente di male, nello stabilire regole di ingresso e di Uscita dall'area euro. Fa parte della ciclicità della storia.

Poi se non accadesse mai che un paese si trovasse in una situazione di dover uscire....sarei molto più felice.

P.S. Ho sentito in questi giorni in tv che moltissimi imprenditori italiani, sarebbero pronti a ritornare a investire in Grecia se quest'ultima tornasse alla Dracma. Credo ci sia anche una pressione internazionale verso questa volontà.

Modificato da Vincenzo
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Sull'euro scetticismo si è discusso molto ma quello che mi chiedo leggendo questa discussione è se è solo una sensazione quella che ho che diversi di voi sono entusiasti all'ipotesi di allargamento dell'euro ai paesi in elenco in prima pagina-

Per quanto mi riguarda,assolutamente non lo sono e credo che se questo dovesse realmente avvenire,sarebbe un harakiri da parte delle (interessate) anime belle europee.

Non solo sono contrario all'allargamento dell'unione monetaria agli stati che non sono pronti ad adottarla (del resto non c'è proprio nessuna fretta) ma sono anche ferocemente contrario a ulteriori allargamenti dell'UE, compresa soprattutto la tanto discussa Turchia e anche certi stati che ne fanno già parte, che fosse per me sarebbero ancora fuori.

Chi è stato a volere questi allargamenti forsennati dell'UE? Le "(interessate) anime belle" che si guardano bene dal sottoporre la questione all'opinione pubblica, neanche in occasioni in cui sarebbe praticamente obbligatorio farlo come le elezioni europee, mentre s'impegnano un sacco chi a fare i maggiordomi delle lobbies commerciali e chi a fare più danni che possono per ostacolare un rafforzamento in senso democratico e maggiormente unito dell'UE.

Queste "(interessate) anime belle" che ho descritto sinteticamente di certo non si possono definire della categoria "europeista", o sbaglio?

Non sbagli,Art e anzi,mi fa molto piacere leggere i riscontri tuoi e di Luke a questa provocazione.E' importante vedere questa consapevolezza che l'Euro,straordinaria idea,è stato messo a repentaglio dalle lobbie economico-finanziarie (che strano che abbiano investito o si apprestino a farlo nei paesi indicati come prossimi aderenti all'Euro,che coincidenza) che hanno puntato su un presunto buonismo per creare un movimento di opinione che fa leva sui buoni ma ingenui sentimenti della popolazione europea.

Li avete visti i nostri politici (coi lobbisti che gli tiravano la giacca) e i loro commenti strappalacrime in occasione dei precedenti allargamenti e senza eccezione di sorta,di schieramento.

La Grecia è stato solo un campanellino d'allarme.Non oso immaginare cosa potrebbe accadere se il trillo diventasse infernale.

Modificato da quasar
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Sull'allargamento UE...se ne può discutere...io dico che se viene esclusa la Turchia, in quanto ritenuto paese fortemente diverso dall'anima europea e politicamente di stampo asiatico, mi verrebbe da dire, che subito dietro ve ne sarebbe un altro, fortemente poco europeista che è l'Inghilterra, legata più agli Stati Uniti d'America che non alle decisioni Europee quando queste collimano con quelle europee.

Non è solo questione di anima o di europeismo, è prima di tutto una questione interna europea. Se concepiamo l'UE come un semplice mercato comune da tenere unito con una valuta unica (finchè ci si riesce) possiamo allargarci tranquillamente anche fino all'Australia, se invece la concepiamo come qualcosa che deve progredire in senso più democratico e più unito è arrivata ora di piantarla con questa fregola allargamentista. L'UE di oggi è troppo poco coesa rispetto al suo livello di unità interna, oltre al fatto che la Turchia già per conto suo non sarà pronta per molto tempo a un eventuale ingresso.

Per quanto riguarda la situazione attuale dell'euro. Ribadisco il mio concetto. Concordiamo su tutto per quanto riguarda la severità di futuri ingressi. Sul fatto che l'euro abbia implicazioni che vanno aldilà dell'economia. Che si cerca di creare qualcosa che permetta di creare un blocco europeo versus le super potenze Stati Uniti, Cina, India ecc. ecc., ma siamo pronti? Siamo tutti pronti come paesi a sederci ad un tavolo? E soprattutto lo saremmo tutti insieme in futuro, conservando questo assetto? Io sono molto dubbioso.

E per tal ragione che non vedo niente di male, nello stabilire regole di ingresso e di Uscita dall'area euro. Fa parte della ciclicità della storia.

A un tavolo ci siamo già seduti e ci abbiamo anche buttato sopra la bellezza di 720 MILIARDI DI EURO per far funzionare il sistema senza intoppi, oltre a tutto l'organismo di controlli che stanno mettendo in piedi adesso per quanto riguarda anche gli stessi bilanci degli stati.

L'unione monetaria non è stata concepita come qualcosa di fine a sè stesso, non è un circolo dove si può entrare e uscire a piacimento quando qualcosa non funziona: è un mezzo per consolidare l'unità europea e il funzionamento dell'economia europea. E' stata progettata come un'istituzione di stampo federale, quindi chi ci entra ci rimane e se ci sono difficoltà non si scappa tutti come conigli buttando fuori questo o quell'altro: come stiamo appunto facendo adesso, si PROGREDISCE cercando soluzioni valide al problema.

Se dell'Europa vogliamo fare un'entità coesa, per non parlare di politicamente unita, che formi pure tanto di "blocco europeo versus le super potenze" non ci riusciremo di certo con questa politica demenziale del fuori o dentro come tira il vento.

P.S. Ho sentito in questi giorni in tv che moltissimi imprenditori italiani, sarebbero pronti a ritornare a investire in Grecia se quest'ultima tornasse alla Dracma. Credo ci sia anche una pressione internazionale verso questa volontà.

Quello della Grecia è un caso peculiare che non può essere considerato sullo stesso piano degli altri eventuali stati in difficoltà, perchè nel caso della Grecia abbiamo avuto delle gravi responsabilità dello stesso membro nella propria situazione, con il governo all'epoca in carica che ha barato falsificando i conti. Anche se di espulsione della Grecia è teoricamente meno assurdo parlarne, dato che la Grecia non avrebbe proprio dovuto esserci, ormai i giochi sono fatti: stai certo che nessuna lobby d'imprenditori riuscirà mai a convincere qualcuno a buttare fuori la Grecia dall'euro, non certo con tutti i miliardi già stanziati per evitare il default, e men che meno addirittura a convincere la Grecia a suicidarsi tornando a una dracma che diventerebbe buona come carta da cesso 5 minuti dopo l'inizio del corso legale.

Modificato da ART
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nel caso della Grecia abbiamo avuto delle gravi responsabilità dello stesso membro nella propria situazione, con il governo all'epoca in carica che ha barato falsificando i conti. Anche se di espulsione della Grecia è teoricamente meno assurdo parlarne, dato che la Grecia non avrebbe proprio dovuto esserci, ormai i giochi sono fatti: stai certo che nessuna lobby d'imprenditori riuscirà mai a convincere qualcuno a buttare fuori la Grecia dall'euro, non certo con tutti i miliardi già stanziati per evitare il default, e men che meno addirittura a convincere la Grecia a suicidarsi tornando a una dracma che diventerebbe buona come carta da cesso 5 minuti dopo l'inizio del corso legale.

Sic

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  • 1 mese dopo...

Ho letto l Vostra disquisizione e vorrei tirare un sasso in uno stagno, dicendo una cosa che potrebbe far sorridere, potrebbe far incavolare qualcuno, potrebbe sembrare assurda, ma ogni tanto, io ci penso veramente e seriamente.

Premetto per chi non fosse a conoscenza che, il mio lavoro é interconnesso con la Politica Internazionale, quindi ritengo di conoscere almeno un pò del sistema in cui viviamo (tralasciando gli interessi, che sono imrpontati poi, sulla stessa lunghezza d'onda)

Ho letto molto sull'entrata/uscita di Nazioni dall'euro, e, da Europeista convinto devo dire che mi dispiacerebbe..e non poco...

volgio però fare un'analisi abbastanza distaccata e (pur Fantasiosa) poggiante su basi realistiche (attenzione..REALISTICHE..e NON REALI!)...

La SToria ci ha insegnato che, le Grandi Unione...spesso sono state destinate a Fallire (le piccole Unioni sono altra cosa...) la svizzera ne é un esempio...ma Le GRANDI UNIONI: O sono basate sulla forza coercitiva, oppure haimé falliscono.

Vogliamo degli esempi?

UNIONI formate dalla COercizione che sono durate: GLI STATI UNITI (e ricordiamo che la lingua era + o meno la stessa) - la CINA (con lingue differenti, ma con uno stato fortemente militarizzato...) e potremmo continuare

UNIONI formate con la COERCIZIONE ma Fallite: Bhe, andando all'indietro: ROMA, poi

l'URSS su tutte...ma potremmo andare anche più nel piccolo e specifico: EX YUGOSLAVIA, SERBIA E MONTENEGRO, CECOSLOVACCHIA, e addirittura stati africani come il SUDAFRICA (che comprendeva la Namibia) ecc..ecc...

Un mio docente all'Università, sosteneva che TUTTE le UNIONI sovranazionali composte da etnie troppo dfferenti e da troppe lingue, sono destinate a fallire; nel momento della ricchezza, Tutti si accetta (più o meno serenamente l'unione) mentre poi, quando iniziano le CICLICHE crisi ecnomiche (che sono normali, nella storia...) i popoli decadono nei Nazionalismi, vedendo lo straniero (a volte lo stesso vicino di casa) come una minaccia economica...e così si decade nei vari estremismi e razzismi, che di fatto fanno valere le forze centrifughe delle componenti nazionali MISTE e quindi si cerca di ricadere negli stati nazione, MONOLINGUA e MONOCULTURA.

Storicamente é quasi sempre stato così....si comincia un periodo di fame, quindi ci si chiude a riccio, ci si scaglia contro gli stranieri, poiché nell'immaginario collettivo, veicolo di carenza di Lavoro per gli autoctoni, e si crea un isolazionismo nei confronti dell'estero, molto, troppo pressante.

fino a quando le crisi /guerre non passano, e cos' si riparte con le varie unioni...

Le unioni economiche, altro non sono che una faccia dell unioni politiche, ce ne sono state TANTE nel passato, molto prima dell'Euro, ma purtroppo...TUTTE SONO MISERAMENTE FALLITE.

andiamo all'indietro...ROMA...con il Medioevo, tutto si é frazionato...le varie unioni doganali medievali..haimé duravano lo spazio d qualche alleanza politico-militare...e poi svanivano...Zollevrein?...Crollata...Unione Monetaria Latina? ..finita...

insomma: tutte le unioni monetarie e doganali (che come detto, altro non erano che le espressioni economiche di unioni politiche...) haimé...sono CROLLATE. si é ritentato di ricostituirle ciclicamente...ma sono comunque crollate!

ora mi chiedo (gettando un sasso nello stagno): CON CHE PRESUPPOSTO, oggi, possiamo assurgerci a giudici ultimi, e pronosticare che l'Euro rimanga in AETERNUM?

io credo che un giorno, (prima o poi...) l'euro crollerà, come haimé l'Unione Europea...spero che la mia previsione sia sbagliata, sia falsa, sia irrealizzabile...ma storicamente ancora, non si é riusciti a creare un antidoto contro la PAURA della DIVERSITA'...

e l'UE é una sorta di STATO IMMENSO...in cui TROPPI POPOLI spesso parlano tra di essi senza capirsi.

E' vero che oggi gli stati nazionali NULLA POSSONO sulla scena nternazionale se rimangono soli...e forse questo é l'unica freccia all'arco dell'UE.

Cosa farebbe oggi la germania da sola, se si trovasse ai tavoli internazionali con di fronte CINA, BRASILE, USA, RUSSIA, GIAPPONE, INDIA ecc ecc...

e se la Germania ben si renderebbe conto della propria piccolezza..cosa dovrebbero pensare le varie FRANCIA, ITALIA, INGHILTERRA, SPAGNA....e poi SLOVACCHIA? SLOVENIA? CECHIA?....

questo forse é l'unico salvagente che, almeno per ora, Scongiura e scongiurerà un collasso Europeo..ma vi ricordate che nella storia, il motto DIVIDI ET IMPERA ha sempre funzionato???...e cosa succederà, se dopo un paio di generazioni di crescita economica bassa, potere d'acquisto eroso, instabilità politica ed economica...qualcuno cominciasse a lanciare la pulce nell'orecchio che la causa di questi momenti negativi...altro non risiederebbe che nel fatto che oggi, l'Europa non ? più, quella DEGLI STATI, e quindi gli Italiani potrebber tecnicamente ritrovarsi in Minoranza nel proprio stato?

(ci avete mai pensato se domani, tutti i francesi si spostassero in Italia???) chi potrebbe fermarli...alla fine non c'é alcuna legge sui flussi migratori che lo impedirebbe...e questo sicuramente sarebbe un tarlo troppo pressante per le menti (purtroppo spesso non colte) del popolino....

che fare dunque? che pensare? ...bhe, siamoe entrati in Una Nuova era, questo é sicuro...ma quanto durerà?...bhe, questo é più arduo a dirsi...a mio parere...SPERO TRA TANTo, TANTISSIMO TEMPO...ma temo che la SToria farà ancora il proprio corso, e ci si ritroverà a vivere un Nuovo Medioevo.

Sarà ovviamente (e mi ripeto, mi auguro che non accada) la Fine dell'Euro.

S.B.

Ritengo perfetta la tua analisi storico-sociale ma quell'era a cui accennavi e che speri sia tanto lontana,è già qui.L'Europa doveva essere a due corsie,un nucleo principale costituito da 7-8 nazioni,ed uno secondario con il rimanente e senza moneta unica ma con una grandissima concertazione.Il primo nucleo,avrebbe fatto da traino per il secondo.Oggi siamo alle prese con un mercato internazionale che ci vede sempre più relegati ad importatori.La strategica industria elettronica,in Europa,ormai è solo un vago ricordo.Anche la Philips,colosso mondiale fino alle soglie dell'Euro,è in grande ridimensionamento con Giappone,Corea,Taiwan e Stati Uniti che sono padroni del campo.Stessa sorte sta toccando il mercato dell'auto.

Il futuro è già oggi.

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...vi propongo questo euro.. turco :-) che ne dite '?

-

;)

Che spero che non venga mai emesso. Sono contrario che Paesi culturalmente così differenti da noi, entrino nel UE.

Ovviamente...bel disegno come tutti quelli che fai.

Vincenzo.

Scusami ma non mi pare un discorso molto logico.

In merito alle differenze culturali la stessa identica cosa potrebbe dirla, ad esempio, un finlandese di noi italiani o dei greci o dei portoghesi, e la cosa mi darebbe particolarmente fastidio.

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...vi propongo questo euro.. turco :-) che ne dite '?

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;)

Che spero che non venga mai emesso. Sono contrario che Paesi culturalmente così differenti da noi, entrino nel UE.

Ovviamente...bel disegno come tutti quelli che fai.

Vincenzo.

Scusami ma non mi pare un discorso molto logico.

In merito alle differenze culturali la stessa identica cosa potrebbe dirla, ad esempio, un finlandese di noi italiani o dei greci o dei portoghesi, e la cosa mi darebbe particolarmente fastidio.

Non è proprio la medesima cosa. Un conto sono differenze con enormi affinità, un conto differenze sostenziali.

E per me si vedono tutte. Per te no? Non è un problema.

Ognuno ha la sua idea.

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Scusami ma non mi pare un discorso molto logico.

In merito alle differenze culturali la stessa identica cosa potrebbe dirla, ad esempio, un finlandese di noi italiani o dei greci o dei portoghesi, e la cosa mi darebbe particolarmente fastidio.

--concordo.--

e poi si tratta di soldi, pil, economia, se l'economia turca andasse a gonfie vele probabilmente non ci sarebbero tanti scrupoli... o no?

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...vi propongo questo euro.. turco :-) che ne dite '?

-

;)

Che spero che non venga mai emesso. Sono contrario che Paesi culturalmente così differenti da noi, entrino nel UE.

Ovviamente...bel disegno come tutti quelli che fai.

Vincenzo.

Scusami ma non mi pare un discorso molto logico.

In merito alle differenze culturali la stessa identica cosa potrebbe dirla, ad esempio, un finlandese di noi italiani o dei greci o dei portoghesi, e la cosa mi darebbe particolarmente fastidio.

Non è proprio la medesima cosa. Un conto sono differenze con enormi affinità, un conto differenze sostenziali.

E per me si vedono tutte. Per te no? Non è un problema.

Ognuno ha la sua idea.

Per come la vedo io, abbiamo molte più affinità con un turco che con un finlandese.

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Awards

Per entrare nell'euro, bisogna entrare prima nell'UE, quindi non mi sembra che sia solo un discorso economico.

Hai più affinità con un turco che con un finlandese. Infatti, il 98% della popolazione è cristiana in Turchia proprio come in Italia e in Finlandia.

Leggendo altri topic su argomenti simili, noto un certo astio nelle risposte. Astio in cui non intendo cadere.

Ognuno rispetti l'idee del prossimo, senza dare DELL'ILLOGICO=NON LOGICO=FRUTTO DI UNA COSA CAMPATA IN ARIA, cosa che il mio pensiero è tutt'altro da questo.

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