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Risposte migliori

Inviato

Buona sera a tutti.

"teniamo presente comunque per una moneta del 1700 la legge non prevede nessun obbligo di fattura o documento di sorta"

"Infatti dicevo che la situazione è strana nel senso di non usuale, solo parzialmente positiva perché comunque è stato sequestrato del materiale per il quale non è necessaria alcuna documentazione di legittima provenienza...."

???

Art. 64 (Codice Urbani) Attestati di autenticità e di provenienza.

1. Chiunque esercita l’attività di vendita al pubblico, di esposizione a fini di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di opere di pittura, di scultura, di grafica ovvero di oggetti d’antichità o di interesse storico od archeologico, o comunque abitualmente vende le opere o gli oggetti medesimi, ha l’obbligo di consegnare all’acquirente la documentazione che ne attesti l’autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza delle opere medesime; ovvero, in mancanza, di rilasciare, con le modalità previste dalle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, una dichiarazione recante tutte le informazioni disponibili sull’autenticità o la probabile attribuzione e la provenienza. Tale dichiarazione, ove possibile in relazione alla natura dell’opera o dell’oggetto, è apposta su copia fotografica degli stessi.

"scusa è ma il denaro di genova è una moneta medievale e quindi non soggetta ai vincoli dei beni archeologici che ci sono sulle monete romane".

PotresTi indicare una norma che non assoggetta le monete mediaevali ai vincoli dei beni archeologici che ci sono per le monete romane?

Saluti.

Michele


Inviato

Tutto il materiale con una regolare ricevuta mi è stato lasciato

Questo è positivo, è giusto che sia cosi', comunque una moneta senza ricevuta non vuol dire automaticamente "moneta di illecita provenienza". Nei mercatini e nei convegni compreso Verona diversi venditori italiani e stranieri,vendono monete non rilasciando ricevuta.

E' vero che si rischia il sequestro ma se gli inquirenti non riescono a provare in maniera dettagliata e inequivocabile che provengono da attivita' illecite di scavo clandestino, alla fine vengono restituite.

Poi ribadisco va sequestrato solo cio' che è pertinente alle indagini e che è di interesse processuale.


Inviato

Affinchè

la legge cambi e si giunga ad una chiarezza in merito al collezionismo numismatico,ci vorrà un ministro dei Beni Culturali appassionato di Numismatica ;)

--Salutoni

-odjob


Inviato

Ma se tra gli acquirenti ci sono dei cittadini non italiani residenti fuori dall'Italia ?

Alle 6 del mattino arriva il gendarme a casa del francese o del tedesco malcapitato ?????

Awards

Inviato

Ma se tra gli acquirenti ci sono dei cittadini non italiani residenti fuori dall'Italia ?

Alle 6 del mattino arriva il gendarme a casa del francese o del tedesco malcapitato ?????

A volte le indagini vengono seguite e si spingono anche fuori confine, non sto a spiegarti l'iter perchè è complesso, comunque i reati devono essere gravi per procedere con l'ausilio di forze dell'ordine straniere fuori confine.

Sicuramente non si farebbe per un incauto acquisto, ma lo si è fatto anche di recente per commercio clandestino di reperti archeologici e ricettazione.


Inviato (modificato)

Buona sera a tutti.

"teniamo presente comunque per una moneta del 1700 la legge non prevede nessun obbligo di fattura o documento di sorta"

"Infatti dicevo che la situazione è strana nel senso di non usuale, solo parzialmente positiva perché comunque è stato sequestrato del materiale per il quale non è necessaria alcuna documentazione di legittima provenienza...."

???

Art. 64 (Codice Urbani) Attestati di autenticità e di provenienza.

1. Chiunque esercita l’attività di vendita al pubblico, di esposizione a fini di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di opere di pittura, di scultura, di grafica ovvero di oggetti d’antichità o di interesse storico od archeologico, o comunque abitualmente vende le opere o gli oggetti medesimi, ha l’obbligo di consegnare all’acquirente la documentazione che ne attesti l’autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza delle opere medesime; ovvero, in mancanza, di rilasciare, con le modalità previste dalle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, una dichiarazione recante tutte le informazioni disponibili sull’autenticità o la probabile attribuzione e la provenienza. Tale dichiarazione, ove possibile in relazione alla natura dell’opera o dell’oggetto, è apposta su copia fotografica degli stessi.

"scusa è ma il denaro di genova è una moneta medievale e quindi non soggetta ai vincoli dei beni archeologici che ci sono sulle monete romane".

PotresTi indicare una norma che non assoggetta le monete mediaevali ai vincoli dei beni archeologici che ci sono per le monete romane?

Saluti.

Michele

Si però quando si quota il Codice, leggiamolo anche... :D

Per prima cosa la norma si riferisce essenzialmente a oggetti di interesse storico o archeologico - e le monete, almeno quelle comuni, non lo sono. E' scritto chiaramente. Posso concedere che in una interpretazione ristretta si possano considerare oggetti d'antichità. Però:

Secondo, la norma si riferisce a chiunque esercita l'attività di vendita al pubblico o comunque vende ABITUALMENTE. Quindi non si applica a chi vende occasionalmente, come un collezionista che vende a un altro collezionista, per esempio.

D'altro canto, è vero che non c'è differenza tra una moneta romana e un denario di Genova, dal punto di vista della normativa. Entrambi non sono Beni Culturali, e il loro possesso è lecito indipendentemente dalla possibilità di presentare una ricevuta o meno.

Che poi questa norma sia quasi sempre disattesa, è un altro discorso, che abbiamo fatto ormai troppe volte :angry:

Modificato da vince960

Inviato

dimenticavo, il caffè l'ho preparato ma non l'hanno voluto :)

male.....!


Inviato (modificato)

Ciao,

Credo che, oltre a leggerlo, il Codice Urbani andrebbe anche capito.... ;)

Se Tu ritieni che nella nozione "cose di interesse storico" non rientrino le monete medievali o del 1700 allora faresti bene ad informartI da un venditore professionista di monete e cose antiche (esclusi quelli che vendono solo euro) per sapere cosa sono tenuti ad annotare nel registro di P.S., registro obbligatorio per chi svolge tale attività.

Scoprirai (probabilmente con Tua enorme sorpresa), che in tale registro devopo essere obbligatoriamente annotati gli acquisti e le vendite di qualunque bene antico usato (monete, cartoline, libri, mutande e qualunque altro oggetto "antico" venga acquisito e ceduto dal negoziante.

"Per prima cosa la norma si riferisce essenzialmente ad oggetti di interesse storico o archeologico - e le monete, almeno quelle comuni, non lo sono"

Ma chi Te l'ha detto che le monete antiche comuni non sono ricomprese nella norma?

Quindi, in base al Tuo ragionamento, se il negoziante vende una moneta antica comune non avrebbe l'obbligo di rilasciare le dicharazioni dell'art. 64 mentre invece se vende una moneta R4 allora la deve rilasciare.

Secondo Te questa è la "lettura" corretta dell'art. 64 del Codice Urbani?

"Secondo, la norma si riferisce a chiunque esercita l'attività di vendita al pubblico o comunque vende ABITUALMENTE. Quindi non si applica a chi vende occasionalmente, come un collezionista che vende a un altro collezionista, per esempio"

L'art. 64 non distingue fra venditori professionali o non professionali ma fa riferimento al tipo di vendita: "chiunque esercità l'attività di vendita al pubblico....

Perciò se Tu ed io, che non siamo venditori professionisti, ci mettessimo domani a vendere le monete della nostra collezione su Ebay, eserciteremmo una vendita al pubblico, in quanto l'attività che svolge il venditore (professionale o non professionale è indifferente) allorchè pone in asta la sua moneta, è riconducibile ad un'offerta al pubblico ex art. 1337 C.C.. (prova a dare un'occhiata all'articolo....)

Allo stesso modo avviene nei mercatini, quando i venditori (professionali o non professionali è indifferente) esitano sui loro banchetti le monete a beneficio di coloro che transitano, cioè del "pubblico".

Bada che qui non sto parlando delle implicazioni tributarie e fiscali ma solo dell'aspetto civilistico.

L'unico caso in cui non opera la previsione dell'art. 64 è quella delle transazioni "dirette" fra singoli collezionisti, dove il collezionista Tizio si accorda con il collezionista Caio, senza però che tale accordo sia preceduto da modalità di vendita "pubbliche" giacchè, in quel caso, il collezionista si pone nell'ambito dell'offerta al pubblico e, dunque, sta esercitando un'attività di vendita al pubblico a tutti gli effetti, anche se non è un venditore professionalen e se il suo acqirente fosse un privato collezionista.

L'avverbio "abitualmente", sta a rafforzare i suddetti l'obblighi per chi svolge sistematicamente tale attività di vendita ma non vale certo ad escludere l'incipit "Chiunque", che è diretto, evidentemente, a tutti colo che esercitano l'attività di vendita al pubblico.....

A mio modo di vedere (ma questa, appunto, è una mia opinione), estenderei l'obbligo di cui all'art. 64 a tutti indistintamentye, così eviteremo di perdere del tempo su questo aspetto del problema.

"D'altro canto, è vero che non c'è differenza tra una moneta romana e un denario di Genova, dal punto di vista della normativa. Entrambi non sono Beni Culturali, e il loro possesso è lecito indipendentemente dalla possibilità di presentare una ricevuta o meno."

Non è detto, aprioristicamente, che entrambi non siano beni culturali.

Se tali monete non hanno i requisiti indicati dall'art. 10 del Codice ("rarità e pregio" ecc.) allora non saranno "beni culturali"; se invece li avessero, allora sarebbero "beni culturali".

E' evidente che. nel caso in questione, quelle monete non sono beni culturali e qui concordo sul fatto che il loro possesso è lecito a prescindere dall'esistenza di una ricevuta.

Tuttavia, considerati i tempi e visto che le monete sono state acquistate su Ebay (ma sarebbe la stessa cosa se fossero state acquistate in negozio), essere in possesso della dichiarazione di vendita e di provenienza rilasciata dal venditore sarebbe stato quanto mai opportuno per l'acquirente.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62

Inviato (modificato)

"dimenticavo, il caffè l'ho preparato ma non l'hanno voluto ".

Certo.....erano in servizio...... ;)

M.

Modificato da bizerba62

Inviato

"D'altro canto, è vero che non c'è differenza tra una moneta romana e un denario di Genova, dal punto di vista della normativa. Entrambi non sono Beni Culturali, e il loro possesso è lecito indipendentemente dalla possibilità di presentare una ricevuta o meno."

Non è detto, aprioristicamente, che entrambi non siano beni culturali.

Se tali monete non hanno i requisiti indicati dall'art. 10 del Codice ("rarità e pregio" ecc.) allora non saranno "beni culturali"; se invece li avessero, allora sarebbero "beni culturali".

Il punto è proprio questo, un denaro di Genova non è un bene culturale, i denari erano spiccioli nel medioevo, è una moneta comunissima.

Tutto ciò che hanno portato via da casa non aveva il minimo requisito per essere considerato un bene culturale.

Forse la legge andrebbe applicata un pochino meglio e soprattutto prima di firmare un avviso di garanzia, andrebbero fatte delle indagini serie, i costi per lo stato di una gestione così garibaldina sono altissimi e non portano a niente. Due persone che vengono a casa per prelevare un denaro medievale e un pugnetto di bronzetti....

Cmq le monete di un certo valore, vanno comprate solo da venditori seri eBay o negozio non fa differenza.


Inviato

Ma se tra gli acquirenti ci sono dei cittadini non italiani residenti fuori dall'Italia ?

Alle 6 del mattino arriva il gendarme a casa del francese o del tedesco malcapitato ?????

guarda se sei residente all estero stai tranquillo che non ti fà niente nessuno , i francesi o tedeschi , o gli inglesi visto che io abito là , sono gente che questo tipo di angherie non se le fa fare.

inoltre in questi paesi civili , non come nella vostra repubblica delle banane , questi abusi non succedono.

io per esempio sono in Inghilterra, il commercio delle monete e la detenzione sono legali, nessuno emette le ricevute perchè questi problemi non ci sono.

i giudici sono competenti e non alla ricerca di pubblicità.

pensa che in Inghilterra non esistono le carte d' identità , quando io vado a comprare una macchina non c è il passaggio , io pago e spedisco i documenti al DVLA , non ho mai fatto una coda ad un ufficio pubblico , e le poche volte che mi è servito (come il cambio della patente da qulla italiana a quella inglese) ho fatto tutto per posta.

il problema di fondo è che mentre da noi è tutto lecito tranne quello espressamente previsto dalla legge , qui da voi è tutto vietato tranne quello che è espressamente consentito dalla legge.

comunque io monete in Italia non ne compro, e ringrazio il cielo di essermene andato.


Inviato

"guarda se sei residente all estero stai tranquillo che non ti fà niente nessuno , i francesi o tedeschi , o gli inglesi visto che io abito là , sono gente che questo tipo di angherie non se le fa fare.

inoltre in questi paesi civili , non come nella vostra repubblica delle banane , questi abusi non succedono.

io per esempio sono in Inghilterra, il commercio delle monete e la detenzione sono legali, nessuno emette le ricevute perchè questi problemi non ci sono.

i giudici sono competenti e non alla ricerca di pubblicità.

pensa che in Inghilterra non esistono le carte d' identità , quando io vado a comprare una macchina non c è il passaggio , io pago e spedisco i documenti al DVLA , non ho mai fatto una coda ad un ufficio pubblico , e le poche volte che mi è servito (come il cambio della patente da qulla italiana a quella inglese) ho fatto tutto per posta.

il problema di fondo è che mentre da noi è tutto lecito tranne quello espressamente previsto dalla legge , qui da voi è tutto vietato tranne quello che è espressamente consentito dalla legge.

comunque io monete in Italia non ne compro, e ringrazio il cielo di essermene andato. "

Tutto vero. Ma cosa dovremmo fare? Ce ne andiamo tutti all'estero, come hai fatto Tu, o cerchiamo di risolvere i nostri problemi rimanendo in Italia?

In realtà dovremmo prendercela con noi stessi. perchè se abbiamo le leggi che abbiamo, la classe politica che abbiamo, gli uffici pubblici che abbiamo,........la colpa è solo e soltanto nostra.

M.


Inviato

Ma se tra gli acquirenti ci sono dei cittadini non italiani residenti fuori dall'Italia ?

Alle 6 del mattino arriva il gendarme a casa del francese o del tedesco malcapitato ?????

guarda se sei residente all estero stai tranquillo che non ti fà niente nessuno , i francesi o tedeschi , o gli inglesi visto che io abito là , sono gente che questo tipo di angherie non se le fa fare.

inoltre in questi paesi civili , non come nella vostra repubblica delle banane , questi abusi non succedono.

io per esempio sono in Inghilterra, il commercio delle monete e la detenzione sono legali, nessuno emette le ricevute perchè questi problemi non ci sono.

i giudici sono competenti e non alla ricerca di pubblicità.

pensa che in Inghilterra non esistono le carte d' identità , quando io vado a comprare una macchina non c è il passaggio , io pago e spedisco i documenti al DVLA , non ho mai fatto una coda ad un ufficio pubblico , e le poche volte che mi è servito (come il cambio della patente da qulla italiana a quella inglese) ho fatto tutto per posta.

il problema di fondo è che mentre da noi è tutto lecito tranne quello espressamente previsto dalla legge , qui da voi è tutto vietato tranne quello che è espressamente consentito dalla legge.

comunque io monete in Italia non ne compro, e ringrazio il cielo di essermene andato.

Verissimo, altri Paesi - ed il Regno Unito in particolare - sono ben più "civili" e "democratici" del nostro, dove quotidianamente accadono cose assurde tipo queste.

Non pensiamo comunque che quelli siano necessariamente posti idilliaci al riparo da qualsiasi problema: un amico inglese ha patito non poco - e per alcuni anni - per aver acquistato monete da uno straniero (non italiano) che si é rivelato essere un trafficante di opere antiche (archeologiche).

Segno che se si pesta una m.... questa puzza tanto in Italia come all'estero.

Scusate la caduta di stile ma il paragone rendeva.


Inviato

Verissimo, altri Paesi - ed il Regno Unito in particolare - sono ben più "civili" e "democratici" del nostro, dove quotidianamente accadono cose assurde tipo queste.

Non pensiamo comunque che quelli siano necessariamente posti idilliaci al riparo da qualsiasi problema: un amico inglese ha patito non poco - e per alcuni anni - per aver acquistato monete da uno straniero (non italiano) che si é rivelato essere un trafficante di opere antiche (archeologiche).

Segno che se si pesta una m.... questa puzza tanto in Italia come all'estero.

Scusate la caduta di stile ma il paragone rendeva.

sicuro ma in quel caso ci sarà stata un fatto ben provato , non un semplice sospetto, non credo che al tuo amico si sono presentati a casa alle 6 del mattino sequestrandogli tutto.

inoltre sono convinto che per dimostrare la sua buona fede non ha dovuto spendere migliaia di euro da un avvocato.

e proprio il concetto che in Italia è sbagliato , qui sei colpevole finchè non dimostri il contrario , e non viceversa come dovrebbe essere.

ciao


Inviato

Segno che se si pesta una m.... questa puzza tanto in Italia come all'estero.

Quoto in pieno!!!


Inviato

anzi in Ighilterra , e negli altri paesi il solo fatto di aver comprato da ebay farebbe cadere tutte le colpe che vengono additate qui in Italia.

come l incauto acquisto , la ricettazione , il commercio di beni illegali e cosi via

ma come si può logicamente sostenere che se io compro da ebay sono un ricettatore o faccio un incauto acquisto ?

è alla luce del sole.

qui stiamo rasentando la follia !!!!


Inviato

anzi in Ighilterra , e negli altri paesi il solo fatto di aver comprato da ebay farebbe cadere tutte le colpe che vengono additate qui in Italia.

come l incauto acquisto , la ricettazione , il commercio di beni illegali e cosi via

ma come si può logicamente sostenere che se io compro da ebay sono un ricettatore o faccio un incauto acquisto ?

è alla luce del sole.

qui stiamo rasentando la follia !!!!

Concordo.


Inviato

Come sempre la verità è nel mezzo : in Italia sei un cittadino colpevole fino a prova contraria, al contrario dell'Inghilterra dove sei innocente fino a prova contraria e dove, tanto per fare un'esempio, la locale GDF se deve farti un'accetamento fiscale, non ti arriva una mattina in squadra e ti blocac l'attività, ma qualche giorno o settimana PRIMA ti mandano una comunicazione relativa alle loro intenzioni e ti chiedono di mettere a disposizione la documentazione relativa al periodo in analisi. Vero è che se lo facessero da noi, non troverebbero più non solo i responsabili dell'azienda ma neanche le mura dell'ufficio ......

Questo vale anche per il nostro settore, dove sei tranquillo finché non la fai fuori dal vaso in maniera conclamata.Dopo di che non solo ti fanno le stesse cose che quì, ma lo fanno anche con tutti i dati in mano e non andando per tentativi,per cui finisce che,chiunque tu sia, ti fanno un mazzo così...e te lo fanno in maniera assoluta,non c'è avvocato che tenga.

L'Inghilterra non è il paradiso,né dei collezionisti numismatici né del vivere civile in genere. Il grado di rispetto che hanno per i cittadini non è né diverso né superiore a quello della Francia o della Germania o di tanti altri paesi,almeno per quanto riguarda le regole della convivenza collettiva.

Il solo ambito del collezionismo numismatico, dati i precedenti storici, è decisamente meglio gestito, ma non per questo gli Inglesi rinunciano a comprare una bella tenuta nel Chianti o in Val d'Orcia e a trasferirsi lì armi e bagagli. Di trasferimenti nel Surrey o nel Kent, non dettati da motivi di necessità lavorative, se ne vedono meno.....caro Rick :vorrà dire qualcosa?


Inviato (modificato)

Vero è che se lo facessero da noi, non troverebbero più non solo i responsabili dell'azienda ma neanche le mura dell'ufficio ......

:lol: :lol: :lol:

Modificato da dupondio

Inviato (modificato)

Ciao,

Credo che, oltre a leggerlo, il Codice Urbani andrebbe anche capito.... ;)

Se Tu ritieni che nella nozione "cose di interesse storico" non rientrino le monete medievali o del 1700 allora faresti bene ad informartI da un venditore professionista di monete e cose antiche (esclusi quelli che vendono solo euro) per sapere cosa sono tenuti ad annotare nel registro di P.S., registro obbligatorio per chi svolge tale attività.

Scoprirai (probabilmente con Tua enorme sorpresa), che in tale registro devopo essere obbligatoriamente annotati gli acquisti e le vendite di qualunque bene antico usato (monete, cartoline, libri, mutande e qualunque altro oggetto "antico" venga acquisito e ceduto dal negoziante.

"Per prima cosa la norma si riferisce essenzialmente ad oggetti di interesse storico o archeologico - e le monete, almeno quelle comuni, non lo sono"

Ma chi Te l'ha detto che le monete antiche comuni non sono ricomprese nella norma?

Quindi, in base al Tuo ragionamento, se il negoziante vende una moneta antica comune non avrebbe l'obbligo di rilasciare le dicharazioni dell'art. 64 mentre invece se vende una moneta R4 allora la deve rilasciare.

Secondo Te questa è la "lettura" corretta dell'art. 64 del Codice Urbani?

"Secondo, la norma si riferisce a chiunque esercita l'attività di vendita al pubblico o comunque vende ABITUALMENTE. Quindi non si applica a chi vende occasionalmente, come un collezionista che vende a un altro collezionista, per esempio"

L'art. 64 non distingue fra venditori professionali o non professionali ma fa riferimento al tipo di vendita: "chiunque esercità l'attività di vendita al pubblico....

Perciò se Tu ed io, che non siamo venditori professionisti, ci mettessimo domani a vendere le monete della nostra collezione su Ebay, eserciteremmo una vendita al pubblico, in quanto l'attività che svolge il venditore (professionale o non professionale è indifferente) allorchè pone in asta la sua moneta, è riconducibile ad un'offerta al pubblico ex art. 1337 C.C.. (prova a dare un'occhiata all'articolo....)

Allo stesso modo avviene nei mercatini, quando i venditori (professionali o non professionali è indifferente) esitano sui loro banchetti le monete a beneficio di coloro che transitano, cioè del "pubblico".

Bada che qui non sto parlando delle implicazioni tributarie e fiscali ma solo dell'aspetto civilistico.

L'unico caso in cui non opera la previsione dell'art. 64 è quella delle transazioni "dirette" fra singoli collezionisti, dove il collezionista Tizio si accorda con il collezionista Caio, senza però che tale accordo sia preceduto da modalità di vendita "pubbliche" giacchè, in quel caso, il collezionista si pone nell'ambito dell'offerta al pubblico e, dunque, sta esercitando un'attività di vendita al pubblico a tutti gli effetti, anche se non è un venditore professionalen e se il suo acqirente fosse un privato collezionista.

L'avverbio "abitualmente", sta a rafforzare i suddetti l'obblighi per chi svolge sistematicamente tale attività di vendita ma non vale certo ad escludere l'incipit "Chiunque", che è diretto, evidentemente, a tutti colo che esercitano l'attività di vendita al pubblico.....

A mio modo di vedere (ma questa, appunto, è una mia opinione), estenderei l'obbligo di cui all'art. 64 a tutti indistintamentye, così eviteremo di perdere del tempo su questo aspetto del problema.

"D'altro canto, è vero che non c'è differenza tra una moneta romana e un denario di Genova, dal punto di vista della normativa. Entrambi non sono Beni Culturali, e il loro possesso è lecito indipendentemente dalla possibilità di presentare una ricevuta o meno."

Non è detto, aprioristicamente, che entrambi non siano beni culturali.

Se tali monete non hanno i requisiti indicati dall'art. 10 del Codice ("rarità e pregio" ecc.) allora non saranno "beni culturali"; se invece li avessero, allora sarebbero "beni culturali".

E' evidente che. nel caso in questione, quelle monete non sono beni culturali e qui concordo sul fatto che il loro possesso è lecito a prescindere dall'esistenza di una ricevuta.

Tuttavia, considerati i tempi e visto che le monete sono state acquistate su Ebay (ma sarebbe la stessa cosa se fossero state acquistate in negozio), essere in possesso della dichiarazione di vendita e di provenienza rilasciata dal venditore sarebbe stato quanto mai opportuno per l'acquirente.

Saluti.

Michele

caro Michele

è vero che i commercianti di beni antichi o usati debbono registrare tutto sul registro di PS questo perchè si deve ha una tracciabilità dei beni che per loro natura possono essere rubati e venduti al commerciante che non può certamente conoscerne la provenienza perchè possono anche provenire da furti avvenuti parecchi anni prima e andare venduti

è grazie a tale registro si può risalire a chi cedette il bene al commerciante ....pensiamo a mobili rubati nelle abitazioni di campagna o nelle chiese ecc..ecc..

ma come mai in questi casi non si hanno mai sequestri a privati che vendono i loro mobili o altri oggetti antichi su ebay ,eccetto che si tratti di oggetti provenienti da furto??

non è questione di registro ma dalla presunzione che ogni moneta non corrente (a questo punto sia bene culturale o materiale archeologico) presunzione sufficente a fare partire un indagine e relativi sequestri più arduo sostenere davanti ad un giudice tali accuse, chiedere a chi comprò monete da un negoziante sardo su ebay e che pochi giorni addietro si è visto restituire tutto!!!

M.

Modificato da meja

Inviato (modificato)
più arduo sostenere davanti ad un giudice tali accuse, chiedere a chi comprò monete da un negoziante sardo su ebay e che pochi giorni addietro si è visto restituire tutto!!!

Infatti... Però se anche tra noi ci si ostina a leggere il Codice Urbani nella sua accezione più restrittiva - smentita appunto dal fatto che prima o poi tutti le monete sequestrate tornano al legittimo proprietario, a meno che non ci siano problemi più grossi, con ricevuta o senza - allora forse viene il fondato dubbio che dietro ai magistrati con manie di protagonismo ci sia anche una solida lobby di commercianti tradizionali che mal tollerano la concorrenza di eBay et similia.

Modificato da vince960

Inviato

secondo me non è questione di lobby di commercianti, piuttosto andrei a vedere chi è che il professorone che perizia i beni sequestrati e quanto guadagna.

sono mesi che si parla di tagli alla spesa pubblica e poi si buttano dei gran soldi in cose come queste.


Inviato

piuttosto andrei a vedere chi è che il professorone che perizia i beni sequestrati e quanto guadagna.

sono mesi che si parla di tagli alla spesa pubblica e poi si buttano dei gran soldi in cose come queste.

Di solito è un normalissimo impiegato dei BB.CC.,Un sovrintendente o assimilati, che niente ha a che spartire con professoroni e similia e ,soprattutto, è uno a cui il nostro intelligentissimo sistema statale assicura una retribuzione assolutamente indecente,nel senso di bassa, specia se confrontata con gli stipendi di personaggi analoghi di paesi esteri o con stipendi di altre categorie italiane molto meno responsabilizzate .

Per cui piano con le accuse di spreco del denaro pubblico a piene mani. Costa dieci volte di più un qualunque perito di parte,scelto tra gli elenchi tribunalizi e che, nove volte su dieci, non ci capisce assolutamente niente di numismatica,dato che fa anche il perito tecnico, infortunistico e magari anche nautico( come succede per davvero) ma dato che è nelle liste viene interpellato lo stesso e accreditato.

I tagli alla spesa pubblica che necessitano in Italia non sono certo questi e non sono certo gli impiegati dei BB:CC: che ci costano troppo,ma tutta un'altra pletora di personaggi a tutt'altri ambienti legati.


Inviato

secondo me non è questione di lobby di commercianti, piuttosto andrei a vedere chi è che il professorone che perizia i beni sequestrati e quanto guadagna.

sono mesi che si parla di tagli alla spesa pubblica e poi si buttano dei gran soldi in cose come queste.

Lo spreco è su tutti i fronti, cinque carabinieri del Nucleo TPC che vengono a casa tua per sequestrare una moneta da 15 Euro... Ma davvero non può essere più ragionevole convocare la persona in caserma, sequestrare quello che c'è da sequestrare, e liberare le poche risorse che ci sono per andare a fare il c.... a chi veramente se lo meriterebbe? Ma quale grande criminale va a vendere le sue cose su eBay? Per le cose 'serie' ci sono altri canali :angry:


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