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Le mie prime Medaglie del Regno delle Due Sicilie


Risposte migliori

Quando nel taglio non c'è nessuna scritta/simbolo, siamo certi che non si tratti di conio postumo?

Ciao Francesco, ovviamente si discute con @@picchio del solo conio francese firmato dall'incisore Andrieu, poi non so se tale discorso valga anche per il Droz.

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Questi esemplari postumi erano autorizzati dagli incisori?

Il diritto d'autore, nato in Francia fine 700, può essere rilevante? Nel caso lo fosse, non dovrebbero essere ipotizzabili conii postumi prima del 1822-1823( morte Droz-Andrieu). Stesso discorso per Brenet ( morto nel 1846).

Ovviamente le mie sono ipotesi basate sul nulla ;)

Modificato da PerUnaLira
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Questi esemplari postumi erano autorizzati dagli incisori?

Il diritto d'autore, nato in Francia fine 700, può essere rilevante? Nel caso lo fosse, non dovrebbero essere ipotizzabili conii postumi prima del 1822-1823( morte Droz-Andrieu). Stesso discorso per Brenet ( morto nel 1846).

Ovviamente le mie sono ipotesi basate sul nulla ;)

Non saprei di preciso, però posso dirti che in sostanza: i riconii autorizzati dalla zecca di Parigi valgono meno delle originali, ma un riconio punzonato come tale è evidente ed allo stesso tempo importante da mettere in collezione ai fini scientifici (per confronti vari e per studio), il fatto di punzonarli come tali dimostra quanto in Francia fossero corretti ed onesti a quei tempi, esistono i riconii battuti con i conii originali, ecco perchè venivano punzonati. Però come dice @@picchio si parte dal 1832.

Per quelli dell'Andrieu coniati precedentemente al 1832 non sappiamo, ad ogni modo se coniati con l'utilizzo dei conii originali (con stesso diametro) sono autentiche al 100%, poco interessa quindi se quel conio originale è stato utilizzato nel 1806, 1815, 1818 eccetera. E' un discorso molto complesso e che riguarda queste medaglie francesi del solo ventennio precedente al 1832, si potrebbero fare molti paragoni con la medaglistica papale ed i riconii del Mazio dell' 800 ma in quel caso sappiamo bene che molti dei conii originali degli Hamerani del '600 e '700 acquistati dal papa, vennero riutilizzati a Roma nell'800 dopo essere stati lievemente ritoccati e lucidati, nell'opera di Adolfo Modesti sulle annuali del 2009 vi sono anche alcune foto dei confronti tra autentiche e riconii Mazio con relative immagini dei conii rimaneggiati.

Non dimentichiamo che tecnicamente è lo stesso discorso anche per le monete, tanto per fare un esempio al volo: sappiamo benissimo che le monete napoletane datate 1818 vennero coniate nella zecca di Napoli con l'utilizzo degli stessi conii anche negli anni successivi e fino al 1825. I documenti parlano chiaro, quindi, ...... non per questo dovremmo etichettare come potenzialmente postume tutte queste monete. (cfr, pagina 19 del seguente studio di Pannuti M. http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1963_1.pdf ).

In sintesi: occhio al bordo per le medaglie francesi, se la medaglia è autentica allora in linea di massima non ha punzonature, se ha la punzonatura allora tre sono le cose: o è un riconio (conii originali), o un'imitazione (conio leggermente diverso), o è autentica (e in questo caso il simbolo ci dice l'anno di coniazione). Tutto qui

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La zecca di Parigi vendeva ufficialmente a fini collezionistici le medaglie della epopea napoleonica, dapprima punzonando solo l'argento ed in seguito anche il bronzo. Per quanto riguarda l'oro la punzonatura è piuttosto tarda, credo attorno alla fine dell'800.

La punzonatura al bordo si estende a tutte le medaglie i cui conii erano depositati presso la zecca di Parigi, indipendentemente dall'autore dei conii stessi. DAto che Andrieu nel periodo è stato il principale autore dei conii questi sono più facilmente reperibili. Per quanto riguarda i conii del Droz ne ho trovati con ARGENT e ARGENT con cornucopia, quindi fine '800.

In assoluto le emissioni più rare sono quelle con l'ape. In alcuni casi c'è una punzonatura, non ufficiale e solo per l'argento che corrisponde ad un quadratino in incuso, l'ho trovata su quattro medaglie e la mia ipotesi è una prima produzione di Luigi XVIII, infatti sono del periodo antecedente alla nomina di Napoleone Buonaparte a Primo Console e non recano ne il suo nome ne la sua immagine. (Prima campagna in Italia).

C'è poi un discorso a parte, che sto studiando ora per le emissioni tra il termine dell'Arc de l'Etoil terminé e Translation aux Invalides du corps de Napoléon tra il 1836 e 1840, quando era già in uso la punzonatura della lanterna, ma molte emissioni sono a bordo liscio ed altre con mano e "metallo".

La punzonatura non si limita alle sole medaglie del periodo napoleonico ma anche ad alcune medagli eitaliane dell'800 riprodotte dalla zecca di Parigi. Toscana e Napoli in particolare. Per aumentare la confusione ci sono delle emissioni - parlo sempre del periodo napoleonico - che in realtà nascono già prodotte 40 anni dopo, pur cercando di mantenere un'apparenza coeva alla data di coniazione. Esempio sono l'infinita serie delle medaglie che celebrano il passaggio del San Bernardo o la battaglia di Marengo, l'allocuzione alle piramidi e così via. Anche in questo caso, solo alcune sono contromarcate.

La zecca di Parigi aveva grande cura nell'emissione delle medaglie e genralmente queste non hanno difetti di eccedenze di metallo se di prima produzione in quanto venivano scartate e rifuse, anche se, comunque ce ne sono alcune che pur essendo originali presentano dei lievi difetti.

Le medaglie sono meno studiate dai commercianti, nei cataloghi il più delle volte con una descrizione sommaria, e l'ignoranza dei compilatori è crassa e colpevole, ma sopratutto la non curanza. Questo certo non facilita il "lavoro" dei collezionisti che spesso, in buona fede, ignorano completamente l'esistenza dei riconii e del luogo di produzione, delle tecniche di produzione e dei conii riprodotti da originale.

Un anno fa nell'enclave di San Marino è stata venduta una piacevole collezione di medaglie napoleoniche e della rivoluzione francese. Mi sono preso una mattinata per andarle a vedere, c'erano troppe cose che non quadravano con la mia di esperienza. Alla fine ne ho scartate tante, troppe per un catalogo dedicato, quel che mi è spiaciuto è poche delle mie osservazioni sono state riportate alla vendita, quindi traendo in errore nuovi collezionisti, probabilmente meno esperti. LE case d'asta, a mio giudizio dovrebbero dedicare maggiore attenzione alle medaglie, vantano tutta una serie di opportunità che in questi tempi di magra non dovrebbero essere scartate a priori. Vado un pò fuori tema con questa chiacchierata, spero mi perdoniate.

Dunque, i soldi in questo momento sono pochi, nelle tasche di tutti sia i grandi collezionisti, sia i medi e sia i piccoli collezionisti. Le medaglie permettono a tutti coloro che hanno passione, amore, enntusiasmo e coglia di studiare la storia di poter contunare a comprare oggetti "importanti" a costi ragionevoli. Io sono concentrato sul periodo napoloenico, quindi a questo mi limito. Le emissioni in bronzo, modulo 40mm coprono un periodo storico dal 1793 al 1840 costano in media tra i 100 e 150 euro, sono ampiamente classificate, tematiche (si può collezionare i solo avvenimenti bellici, le paci ed i trattati, gli eventi sociali quali codici, musei, scule, ospedali etc., oppure se relativi all'Italia, se prodotte in Italia o di incisori Italiani) ed avere un magnifico colpo d'occhio sui vent'anni che hanno cambiato la storia dell'Europa. Sono comuni, ma non troppo, sono reperibili ma tengono il valore nel tempo. Ricordo che le pagavo £. 50.000/60.000 quando iniziai. Stimolano la curiosotà e detto tra noi: son ben più belle di un buona da una lira di Vittorio Emanuele III ! (questa me la potevo risparmiare, lo so !).

Care case d'asta, investite un pò di tempo e di denaro per far nascere e cresce collezionisti di medaglie, c'è da guadagnare per tutti !.

Fine della filippica di Picchio e comunque ... Carthago delenda est, (in questo cato Carthago è l'ignoranza sulle medaglie)

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La zecca di Parigi vendeva ufficialmente a fini collezionistici le medaglie della epopea napoleonica, dapprima punzonando solo l'argento ed in seguito anche il bronzo. Per quanto riguarda l'oro la punzonatura è piuttosto tarda, credo attorno alla fine dell'800.

La punzonatura al bordo si estende a tutte le medaglie i cui conii erano depositati presso la zecca di Parigi, indipendentemente dall'autore dei conii stessi. DAto che Andrieu nel periodo è stato il principale autore dei conii questi sono più facilmente reperibili. Per quanto riguarda i conii del Droz ne ho trovati con ARGENT e ARGENT con cornucopia, quindi fine '800.

In assoluto le emissioni più rare sono quelle con l'ape. In alcuni casi c'è una punzonatura, non ufficiale e solo per l'argento che corrisponde ad un quadratino in incuso, l'ho trovata su quattro medaglie e la mia ipotesi è una prima produzione di Luigi XVIII, infatti sono del periodo antecedente alla nomina di Napoleone Buonaparte a Primo Console e non recano ne il suo nome ne la sua immagine. (Prima campagna in Italia).

C'è poi un discorso a parte, che sto studiando ora per le emissioni tra il termine dell'Arc de l'Etoil terminé e Translation aux Invalides du corps de Napoléon tra il 1836 e 1840, quando era già in uso la punzonatura della lanterna, ma molte emissioni sono a bordo liscio ed altre con mano e "metallo".

La punzonatura non si limita alle sole medaglie del periodo napoleonico ma anche ad alcune medagli eitaliane dell'800 riprodotte dalla zecca di Parigi. Toscana e Napoli in particolare. Per aumentare la confusione ci sono delle emissioni - parlo sempre del periodo napoleonico - che in realtà nascono già prodotte 40 anni dopo, pur cercando di mantenere un'apparenza coeva alla data di coniazione. Esempio sono l'infinita serie delle medaglie che celebrano il passaggio del San Bernardo o la battaglia di Marengo, l'allocuzione alle piramidi e così via. Anche in questo caso, solo alcune sono contromarcate.

La zecca di Parigi aveva grande cura nell'emissione delle medaglie e genralmente queste non hanno difetti di eccedenze di metallo se di prima produzione in quanto venivano scartate e rifuse, anche se, comunque ce ne sono alcune che pur essendo originali presentano dei lievi difetti.

Le medaglie sono meno studiate dai commercianti, nei cataloghi il più delle volte con una descrizione sommaria, e l'ignoranza dei compilatori è crassa e colpevole, ma sopratutto la non curanza. Questo certo non facilita il "lavoro" dei collezionisti che spesso, in buona fede, ignorano completamente l'esistenza dei riconii e del luogo di produzione, delle tecniche di produzione e dei conii riprodotti da originale.

Un anno fa nell'enclave di San Marino è stata venduta una piacevole collezione di medaglie napoleoniche e della rivoluzione francese. Mi sono preso una mattinata per andarle a vedere, c'erano troppe cose che non quadravano con la mia di esperienza. Alla fine ne ho scartate tante, troppe per un catalogo dedicato, quel che mi è spiaciuto è poche delle mie osservazioni sono state riportate alla vendita, quindi traendo in errore nuovi collezionisti, probabilmente meno esperti. LE case d'asta, a mio giudizio dovrebbero dedicare maggiore attenzione alle medaglie, vantano tutta una serie di opportunità che in questi tempi di magra non dovrebbero essere scartate a priori. Vado un pò fuori tema con questa chiacchierata, spero mi perdoniate.

Dunque, i soldi in questo momento sono pochi, nelle tasche di tutti sia i grandi collezionisti, sia i medi e sia i piccoli collezionisti. Le medaglie permettono a tutti coloro che hanno passione, amore, enntusiasmo e coglia di studiare la storia di poter contunare a comprare oggetti "importanti" a costi ragionevoli. Io sono concentrato sul periodo napoloenico, quindi a questo mi limito. Le emissioni in bronzo, modulo 40mm coprono un periodo storico dal 1793 al 1840 costano in media tra i 100 e 150 euro, sono ampiamente classificate, tematiche (si può collezionare i solo avvenimenti bellici, le paci ed i trattati, gli eventi sociali quali codici, musei, scule, ospedali etc., oppure se relativi all'Italia, se prodotte in Italia o di incisori Italiani) ed avere un magnifico colpo d'occhio sui vent'anni che hanno cambiato la storia dell'Europa. Sono comuni, ma non troppo, sono reperibili ma tengono il valore nel tempo. Ricordo che le pagavo £. 50.000/60.000 quando iniziai. Stimolano la curiosotà e detto tra noi: son ben più belle di un buona da una lira di Vittorio Emanuele III ! (questa me la potevo risparmiare, lo so !).

Care case d'asta, investite un pò di tempo e di denaro per far nascere e cresce collezionisti di medaglie, c'è da guadagnare per tutti !.

Fine della filippica di Picchio e comunque ... Carthago delenda est, (in questo cato Carthago è l'ignoranza sulle medaglie)

Pienamente d'accordo sul rapporto medaglia/case d'aste, basterebbe un po' di bibliografia in più e magari il supporto di un esperto esterno ed il problema potrebbe essere risolto in gran parte. In quell'asta anch'io ricordo che vi furono riconii non segnalati come tali, ne parlai con il nostro amico in comune Turricchia di questa cosa, poi a seguito delle mie segnalazioni non fecero alcuna errata corrige. ....... mah!

Però diciamoci la verità, molti anni fà i riconii hanno viaggiato a 300 km orari, oggi sono individuabili grazie ad alcuni studi e ricerche, ma soprattutto grazie ad internet che ci ha permesso di azzerare le distanze, tutti strumenti in grado di farci intervenire in soccorso dei collezionisti, non dimenticare ad esempio di quella medaglia in argento del 1813 per il ritorno di Murat a Napoli proposta come originale (addirittura in copertina) un annetto fà in una nota asta ad una cifra appetibilissima ............. alla fine era un comunissimo riconio di Parigi senza alcuna contromarca in incuso, se non erro venne ritirata grazie alle nostre segnalazioni, confermi? Io penso che individuare i riconii e i falsi vada a vantaggio di tutti, solo in questo modo le medaglie originali e valide possono rivalutarsi nella loro giusta misura.

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Nessuno è stato esente dal riconio, Picchio compreso, ... però ... se lo sai lo eviti !

La più bella trombata la presi da Spink & Taisei a Zurigo una 30na di anni fa, con una medaglia a te cara; le legioni di Murat (ora che ci penso a me carissima, per quello che l'ho pagata). data per FDC in argento e pagata parecchio, dopo una decina d'anni mi decisi a controllare e risultò, come temevo, non solo una copia riprodotta a Parigi o San Giorgio a Cremano, ma pure in rame ! Questo la grande Spink. Non parliamo poi delle medaglie argentate che hanno fatto scempio nelle collezioni. Gli "argent" sono individuabili e occhio al bordo, quando manca la patina non è mai un buon segno. Si bisognerebbe essere sempre presenti e controllare di persona.

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Nessuno è stato esente dal riconio, Picchio compreso, ... però ... se lo sai lo eviti !

La più bella trombata la presi da Spink & Taisei a Zurigo una 30na di anni fa, con una medaglia a te cara; le legioni di Murat (ora che ci penso a me carissima, per quello che l'ho pagata). data per FDC in argento e pagata parecchio, dopo una decina d'anni mi decisi a controllare e risultò, come temevo, non solo una copia riprodotta a Parigi o San Giorgio a Cremano, ma pure in rame ! Questo la grande Spink. Non parliamo poi delle medaglie argentate che hanno fatto scempio nelle collezioni. Gli "argent" sono individuabili e occhio al bordo, quando manca la patina non è mai un buon segno. Si bisognerebbe essere sempre presenti e controllare di persona.

Anch'io presi all'inizio una trombata mostruosa, ovviamente il venditore mi risolse subito il problema nonostante trascorsero alcuni anni. Da allora sono diventato un maniaco degli archivi, tutto ciò che mi passa sotto il naso viene archiviato e studiato ogni giorno, anche per pochi secondi, grazie a ciò ho iniziato a capirci qualcosina sulle differenze di conio. Gli sbagli aiutano tanto nella formazione dell'esperienza, l'importante è risolvere i problemi tra persone oneste e garantire sempre il materiale venduto.

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Tornando al dscorso a me caro delle conservazioni, se per le monete può esistere una sorta di discrezinalità in quando emesse per il commercio, la medaglia aveva mero fine di ostentazione e quindi non atta alla circolazione. Fior di Conio non ammette alcuna usura o circolazione.

Come detto le medaglie da Nomisma le ho viste prima di comprarle e data la mia magigore età sono pienamente responsabile dei miei acquisti.

Ho comprato le due medaglie in bronzo della conquista di Napoli, la medaglia con il conio Droz per "questioni mie di collezionista" e quella con il conio Andrieu perchè variante all'esemplare che avevo.

Dunque tutte e due gli esemplari sono dati come FDC; FDC dovrebbe stare per fior di conio e non per bella medaglia.

la medaglia in alto è quella che già avevo in collezione, mentre quella in basso è il nuovo arrivo.

Premesso che neppure quella in alto è fior di conio, l'altra è uno splendido o SPL che dir si voglia.

In primo luogo al diritto ci sono macchie (che lentamente toglierò del tutto) di # inventario nel campo, tipico delle vechcie collezioni, e già questo basterebbe a toglierne la qualifica di fior di conio, mentre al rovescio il naso del toro androcefalo deve essere rimasto in qualche muro, ed il costato del toro è "piatto" invece che mostrare la rotondità come nell'altro esemplare.

Senza farne una colpa a Nomisma, questo è solo un esempio, e le medaglie le avevo viste prima (e già classificate come splendida questa e migliore di splendida l'Andrieu), ci vorrebbe più attenzione nel compilare i cataloghi, altrimenti questo mercato andrà tutto all'estero e non credo sia una soluzione positiva. I testi ci sono, si possono confrontare e capire bene gli stati di usura, sempre che si abbia volgia di farlo.

DI questi tempi non si può buttare via nulla, ne una medaglia ne un collezionista.

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Nella medesima asta ho comprato due medaglie, varianti di quanto noto per le emissioni francesi per la conquista di Napoli e per l'insediamento di Gioacchino Murat e consorte.

Vi confesso che una delle mie passione è proprio cercare varianti inedite o non pubblicate, per portare un mio personale contributo alla numismatica. Purtroppo il più delle volte senza una visione diretta o comparazione dei conii è, o sarebbe, quasi impossibile accorgersi delle varianti e quindi dell'utilizzo di conii differenti.

Mi baso principalmente su ciò che considero l'opera più completa e meticolosa per la medaglistica napoleonica con riferimento alle emissioni italiane o inerenti a fatti che riconducono all'Italia; Il Ventennio Napoleonico in Italia attraverso le Medaglie, Roma 2006, di Arnaldo Turricchia, 4 volumi indispensabili per chiunque abbia a cuore il periodo napoleonico.

Purtoppo è poco diffuso, il costo frena non poco i collezionisti, disposti a spendere 400 euro, sì, per una medaglia ma non per sapere di cosa si tratta. A questo lavoro, per la sola medaglistica di Napoli associo il D'Auria, magnifica veste tipografica, splendide fotografie ma minore studio archivistico, comunque limitato per Napoli, non ci sono i gettoni, mancano le placchette, e medaglie, che possono essere riconducibili a Napoli francese.

Dopo questo "pistolotto", ecco le due medaglie comparate.

In una, quella maggiormente nota abbiamo il nome del solo incisore nel troncato del collo, mentre nella seconda ad oggi non edita, o se comunque pubblicata senza evideniare la differenza, con il nome di Denon sotto al collo quale direttore di zecca a Parigi.

potrebbe esistere un terzo conio, sempre per questa emissione, dove al diritto si ha ANDRIEU nel troncato del collo e la corona di lauro è più corta.

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L'occhio attento e volonteroso noterà anche una differenza nell'acconciatura dei capelli, infatti, la medaglia in basso porta una ciocca di capelli sulla fronte che manca al solo conio ANDRIEU, e pure una differenza nella corona di lauro; al contrario, il conio al rovescio è esattamente lo stesso, comprese le impurità nei fondi e l'escrescenza nel cerchio lineare.

Modificato da picchio
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Sempre moooolto validi gli approfondimenti di picchio, autentica miniera di conoscenze storico/numismatiche.

La medaglistica napoleonica a mio vedere è davvero interessante, specie per quanto riguarda la parte attinente le campagne militari di questo grande generale.

Tanti sono gli esemplari riguardanti l'italia, da nord a sud. Per una migliore visione complessiva consiglierei opere tipo Adani o Coniglio.

Le medaglie di questo periodo sono incise in maniera mirabile, delle vere e proprie opere d'arte frutto delle abili mani di Andrieu, Droz, Vassallo ed altri grandi incisori.

Tecnicamente curate, quasi perfette, sono state purtroppo riconiate nei decenni successivi dalla zecca parigina la quale, disponendo delle tecniche e dei conii originali, ha dato vita ad esemplari distinguibili, a volte, unicamente dall'incuso sul taglio.

La determinazione quindi dell'autenticità, intesa come periodo di effettiva battitura, è di basilare importanza.

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Caro Alberto,

i tuoi interventi ... di domenica pomeriggio ... non possono che far piacere, ti piacciono proprio le monete eh ... :) !

Concordo sul fatto che sia importante avere chiarezza, poi ogni collezionista deve dare il giusto peso alle prime emissioni, a quello poco più tarde, sempre con i conii originali e quelle del '900, solo con il nome del metallo e molte volte con conii riadattati che a mio giudizio perdono non poco di importanza.

Spero che in futuro, come suggerito da Francesco le case d'asta si affidino anche a terze parti per la classificazione e schedatura delle medaglie, tutto non si può sapere e credo che la casa d'asta debba garantire tre cose: autenticità, conservazione e stima. Non sempre le case d'asta hanno il tempo di perdere minuti su una medaglia considerato il valore commerciale ancora contenuto che queste hanno. Si eviterebbe di far figura e soprattutto far arrabbiare i collezionisti. Non dimentichiamo che ci sono molti riconii non individuabili per il taglio, ma che richiedono esperienza in quanto molto simili agli originali ma che originali non sono.

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Salve Picchio, prima di tutto sempre i miei più sentiti complimenti per tutto il Suo sapere che mette a nostra disposizione.

E' possibile stabilire da queste immagini se l' esemplare che posto (Andrieu) è originale di primo conio, oppure se si tratta di un riconio parigino, oppure di una coniazione ancor più tarda?

Nel taglio ovviamente non c è alcuna scritta o simbolo.

Inizio già a ringraziarLa...

0olg.jpg

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Buona sera Gionni,

Mi pare "originale" cioè coeva al periodo, l'anno di produzione lo ignoro, diciamo dal 1806 in poi. I due conii con Denon e senza potrebbero aver lavorato in parallelo. Non so se Lei sia a conoscenza del fatto che Andrieu, oltre ad essere medaglista-incisore, era un eccellente "money maker"; si era inventato, la serie delle medaglie del periodo Napoleonico, molte delle quali incise da lui. Sono 4 volumi editi dalla zecca di Parigi dove l'Andrieu guadagnava su quanto venduto dalla zecca (solitamente era pagato a stipendio più un tanto per ogni conio inciso, ma l'A. furbescamente era riuscito a farsi dare anche una commissione di vendita). Nei 4 volumi è presente anche la medaglia di cui sopra e per quanto ho avuto modo di vedere, il che non è una asserzione inconfutabile, ho sempre visto il tipo con ANDRIEU per questa emissione, però molti di questi cofanetti sono stati smembrati e poi ricostruiti, quindi non è possibile avevre delle certezze.

Ho dovuto lavorarci un attimo, la sua immagine, era sottoesposta e non facililmente visibile. Le medaglie, le monete vanno sempre viste dal vivo. MI creda: prendo delle belle cantonate dalle fotografie.

Modificato da picchio
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Accipicchia vada in vacanza qualche giorno e torno con la discussione calda....

A Verona porterò le mie 4 medaglie del 1806 perchè Zecchi gli ha già costruito la futura casa...

Ringrazio @@picchio perchè , per me piccolo collezionista, queste chiaccherate virtuali sono l'unico viatico per raggiungere studiosi

e carpirne pillole informative.

Gian

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E' possibili che non ci siano elementi distintivi tra un conio del 1806 e conii postumi? mi riferisco alle ipotesi in cui sul taglio non c'è nulla.

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Francamente ho un'opinione diversa, cioè: c'è un conio al diritto e un conio al rovescio, si mettono assieme e si battono "x" numero di pezzi. Poi si riprende il conio al rovescio, che in questo caso è quello celebrativo e lo si riassocia ad un conio del diritto che potrebbe essere nato per una emissione differente, dato che, la parte importante è quella del rovescio in queste medaglie, e si tira un altro quantitativo di medaglie. Poi una terza estrazione, e nulla mi vieta di pensare, che, magari per puro caso, sia stata ripresa ed associata la prima coppia di conii. Per i preparativi dell'invasione dell'Inghilterra, nel 1804, ho quattro diritti diversi per lo stesso conio al rovescio, probabilmente hanno passato così tanto tempo a decidere quale conio usare a Parigi ed alla fine si sono dimenticati di invadere l'Inghilterra. L'Andrieu ha tre conii principali che sono i tre già elencati, cui poi sono stati fatti altri, ad esempio con la legenda in latino, ed anepigrafe e non firmato, ma il punzone è quasi certamente dell'Andrieu (che in un momento, il 1815, che non era chiaro da che parte tirasse il vento, preferì non esporsi). Tra le varie cose, Napoleone esigeva, tutte le legende in esergo in francese anche se la legenda fosse stata in latino e non sempre questo avvenva. Diciamo che nonstante i rigidi regolamenti un pochino di confusione o autonomia c'era.

Quindi se un domani comparissero dei conii "conquista di Napoli" con questi diritti, sarebbero comunque coevi (il tipo senza legenda, usato spesso nel 1815 compare anche su una medaglia 1804, B. 319, Camp de Boulogne e preparativi d'invasione dell'Inghilterra, che potrebbe essere stato coniato durante la seconda restaurazione nel 1815), autentici e di zecca.

Modificato da picchio
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E' possibili che non ci siano elementi distintivi tra un conio del 1806 e conii postumi? mi riferisco alle ipotesi in cui sul taglio non c'è nulla.

Ci sono, come prende la medaglia in mano se ne accorge se ha un pò di occhio ed esperienza. Sempre guardare il contorno, deve essere netto, l'orlo piatto e non smussato, il colore dell'argento, i fondi ... ma come faccio a dirglielo ... è difficile da spiegare, è ... esperienza di medaglie viste.

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Ci sono, come prende la medaglia in mano se ne accorge se ha un pò di occhio ed esperienza. Sempre guardare il contorno, deve essere netto, l'orlo piatto e non smussato, il colore dell'argento, i fondi ... ma come faccio a dirglielo ... è difficile da spiegare, è ... esperienza di medaglie viste.

E' un discorso che vale anche per i riconii dell'800 di medaglie francesi sei-settecentesche e non solo per le napoleoniche. Forse io e te sappiamo di che stiamo parlando. Vero?

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Francesco è un discorso che vale per tutto, dai riconii del Mazio, alle copie cinquecentesche, ai padovanini. Oltre che ha quanto coniato in Francia. Ieri un mio caro amico mi ha fatto vedere delle monete avute in eredità, gli ho detto che erano farlocche ... mi ha risposto che non capisco niente e che in casa non hanno mai avuto niente di falso. Gli ho risposto che mi sono certamente sbagliato. Se sei contento, perchè rovinarti la giornata ?!

Ti vuoi comprare delle copie o dei riconii e non dai retta ha nessuno .. dov'è il problema, cerca solo di pagarle poco ... almeno quello !

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Francesco è un discorso che vale per tutto, dai riconii del Mazio, alle copie cinquecentesche, ai padovanini. Oltre che ha quanto coniato in Francia. Ieri un mio caro amico mi ha fatto vedere delle monete avute in eredità, gli ho detto che erano farlocche ... mi ha risposto che non capisco niente e che in casa non hanno mai avuto niente di falso. Gli ho risposto che mi sono certamente sbagliato. Se sei contento, perchè rovinarti la giornata ?!

Ti vuoi comprare delle copie o dei riconii e non dai retta ha nessuno .. dov'è il problema, cerca solo di pagarle poco ... almeno quello !

Purtroppo è sempre la stessa storia ............. vedi che ho ragione quando dico che "son ragazzi"? Il bello è che tu mi rimproveri dicendo che non devo scherzare su queste cose .......... infatti io non scherzo...... :D

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Provo a riassumere un concetto:

Le medaglie Francesi se riconiate prima del 1832 non sono distinguibili dalle originali a meno di non averne avute in mano

a decine in modo da coglierne dei dettagli che sfuggono ai piu'(solo se si vede dal vivo).

Gian

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Provo a riassumere un concetto:

Le medaglie Francesi se riconiate prima del 1832 non sono distinguibili dalle originali a meno di non averne avute in mano

a decine in modo da coglierne dei dettagli che sfuggono ai piu'(solo se si vede dal vivo).

Gian

Mi sa a questo punto che se tu e @@picchio venite a Verona venerdì potremmo incontrarci per un caffè e interagire di persona così ti spieghiamo meglio, poi dopo si potrebbe riportare nel forum ciò che si è appreso e farlo capire anche agli altri.

Io sarò a Verona, sentiamoci, ........... in fondo i convegni numismatici servono anche a questo, non solo per scopi commerciali, dico bene? In attesa di una tua gentile risposta ti auguro buona notte. :lazy:

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Venerdì la mattina sarò a Verona con le medaglie e due chiacchere le faccio volentieri e poi te ne porto una da vedere che non ho ancora postato ed è un riconio

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