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Le medaglie pontificie nelle aste appena trascorse


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Inviato

BENEDETTO XIV - Medaglia annuale anno XV (Mediazione papale in controversia tra Ordine di Malta e Regno di Napoli).

Nella mia quasi quarantennale ricerca di medaglie papali non sono stato un collezionista ordinato nella registrazione di risultati di aste o listini e, pertanto, per rispondere a Francesco, che chiede conto di apparizioni sul mercato di questa medaglia in argento, mi affido alla memoria o, più correttamente, a sensazioni.

E' certo che le medaglie papali ante 1800 in argento sono molto rare. Personalmente sono arrivato ad avere il 70% circa per le medaglie settecentesche ed il 40% circa per le seicentesche; per le emissioni del 1500, rilevate recentemente dal Modesti, sono sostanzialmente all'inizio della collezione. La collezione, per questa specifica nicchia, procede a passi di lumaca.

Premetto che la medaglia segnalata da Francesco non è nella mia collezione, che per il 1700 è particolarmente carente relativamente alla medaglistica di Clemente XI e Benedetto XIV. Questo non significa che sia più rara delle altre: nello studio del Ceccarelli, relativo alle medaglie papali annuali più rare, pubblicato molti anni or sono su Panorama Numismatico e costruito con indagine di mercato di lungo periodo, non è indicata alcuna medaglia di Benedetto XIV e di Clemnte XI. Il fatto è che per questi due pontefici c'è stato negli anni anche un collezionismo specifico molto concorrenziale.

Credo che - mediamente - negli ultimi 30 anni le medaglie papali in argento del 1600-1700 siano apparse 5/10 volte facendo riferimento a conservazioni almeno BB. Le medaglie del 1600 e soprattuto della prima parte del 1600 sono decisamente più rare. Ripeto che la mia non è una stima suffragata da puntuale annotazione, ma una ricostruzione su impressioni di un vissuto.

A conferma si può ricordare che le medaglie papali nel 1800 erano reperibili con difficoltà dei collezionisti: donde i riconi Mazio; ma i riconi in argento, per le difficoltà di procedura ai fini delle specifiche autorizzazioni alla coniazione, sono stati ben pochi.

In base a quanto detto ci si può meravigliare dei prezzi estremamente contenuti di queste medaglie. Ci si può meravigliare, ma questo è il mercato....Le medaglie papali, seguite asta dopo asta, si stanno vendendo abbastanza bene e continuativamente, ma a patto di un sacrificio di prezzo rispetto ad altri settori. Tuttavia, se aumenta un po' il collezionismo, la modificazione di mercato potrebbe essere sostanziale.

Va detto che molte esigenze di collezione sono soddisfatte dalle analoghe emissioni in bronzo, assolutamente identiche per tipologia e anche esse molto belle: ma il fascino dell'argento con la patina naturale che segna il decorrere del tempo è altra cosa.

Ho visto la medaglia di Francesco personalmente in asta Negrini ed è una bella medaglia. Non ricordo se l'ho battuta fino a € 600/650, come avevo annotato nel catalogo, o se è entrata in asta direttamente a maggior prezzo per cumulo di commissioni.

Forse penserete a taccagneria se l'ho lasciata andare.

In asta Negrini mi interessavano diversi pezzi e in particolare ero in attesa per altra annuale e cioè l'anno VII di Pio VI, che è forse la più rara delle annuali del 1600-1700. La medaglia offerta da Negrini è stata individuata come annuale solo con il recente volume del Modesti: il conio del diritto si ruppe durante la originaria tiratura che fu pertanto completata (circa 500 pezzi in totale in argento) con altro conio corretto e sovrainciso. Successivamente il rovescio fu accoppiato con altro diritto di Pio VI privo di data.

Così, Francesco, inconsapevolemte e con grande correttezza, abbiamo diviso.


Inviato

Caro Renzo, l'avevo immaginate che avresti fatto un intervento più che esaudiente. ;)

Ti ringrazio, e aggiungo che il testo l'ho archiviato in un file word, lo terrò sempre presente, ora che hai espresso il tuo pensiero posso quindi dirti la mia, ricordo di averne viste al massimo tre in argento. Spero di essere in linea con la tua statistica "ad memoriam".

E' davvero rara, e sono contento di averla presa, mi spiace di averla contesa con te ma alla fine so di non averti fatto alcuno sgarro dato che non sono stato il tuo diretto sfidante (anche perchè hai offerto massimo 650), chissà se è la più rara annuale d'argento di Benedetto XIV al di là della tiratura ufficiale.

Grazie di nuovo. Francesco


Inviato

ASTA PER CORRISPONDENZA INASTA

Dopo l'asta di Negrini continua una larga offerta di medaglie papali nelle aste italiane in questa parte finale di anno numismatico, che sembra non finire mai.

INASTA ha proposto circa 100 medaglie in prevalenza in bronzo con qualche argento.

La quota del venduto ha sfiorato il 50%.

La selezione presentata era modesta: tanti Mazio (con molti piccoli moduli); alcune medaglie originali, anche rare, ma in conservazioni basse; per il 1800 abbastanza ricorrenti Gregorio XVI e Pio IX con annuali in argento e qualche bella straordinaria.

Va detto che i prezzi base erano contenuti, sicchè c'è stata una richiesta che può definirsi soddisfacente in rapporto al tipo di materiale e al momento di mercato con risorse da destinare prevalentemente alle vacanze.

Prezzo top di € 300,00 per una medaglia premio per gli studenti di Macerata di Gregorio XVI in bronzo dorato.

ASTE STRANIERE

Nelle aste straniere dell'ultimo periodo sono apparse poche medaglie papali, sempre ben vendute.

Segnalo in particolare che Kuenker ha messo in asta diverse decorazioni con vendita totalitaria e prezzi finali assolutamente eccellenti, largamente superiori alla base di asta.


Inviato

ASTE ARTEMIDE - Come già detto è quantitativamente elevata la proposta di medaglie papali nelle aste italiane in questa fase finale di anno numismatico. Dopo la collezione di Negrini e i diversi lotti di INASTA le recenti aste di Artemide hanno proposto medaglie papali, articolando la vendita in tre sezioni.

I - Asta per corrispondenza - Conteneva la migliore selezione con 24 lotti prevalentemente in argento. Sono stati aggiudicati 17 lotti corrispondenti a circa il 70%. Top price l'annuale di Pio XI anno V in oro (€ 3.150 + diritti) e a seguire una medaglia straordinaria in argento di Innocenzo XI - opus Karlstein in ottima conservazione assegnata alla base di asta di € 850,00+diritti. Exploit per medaglia in bronzo di Pio V per la battaglia di Lepanto nel modulo di mm. 41, aggiudicata per € 750,00+diritti (????).

Le medaglie non aggiudicate sono state considerate troppo care in qualche caso con buona ragione (riconio di Clemente XII - San Giovanni in Laterano € 450,00 e giro delle 5 medaglie annuali in argento di Giovanni XXIII € 550,00), in altri casi con un atteggiamento prudenziale probabilmente corretto ( medaglia straordinaria in argento di Clemente XII offerta a € 900 e due non comuni sedi vacanti in argento del 1846 - Governatore Pallavicino BB+ e del 1922 Camerlengo Gasarri FDC offerte rispettivamente per € 500 e € 750).

II) ASTA ON LINE - Era proposta una selezione di circa 60 medaglie papali, prevalentemente in bronzo, mediamente abbastanza interessanti anche per la bella conservazione, con alternanza tra originali e riconi. Le aggiudicazioni sono state leggermente inferiori al 50% : Esito non brillante, ma su di esso incide il risultato non soddisfacente per le medaglie più comuni (cito i papati di Leone XIII e Pio XII). Top price una non comune medaglia in bronzo di Pio VI , nel modulo di 52 mm., con scritta celebrativa di San Tommaso di Aquino al rovescio, aggiudicata a € 400+diritti.

III - Asta on line relativa alla raccolta di un collezionista veneziano, composta di circa 200 medaglie, quasi totalmente in bronzo con qualche bronzo dorato, in assoluta prevalenza antiche con tanti riconi Mazio. Aggiudicato il 15% circa dei lotti e perciò un assoluto flop, tanto spiacevole perchè riferito ad una collezione, quanto a mio parere prevedibile. E' difficile parlar bene della catalogazione di questa collezione, molto approssimata, priva di indicazioni circa la originalità o la riconiazione e soprattutto incomprensibile nella determinazione delle basi di asta con riconi da € 150 a € 400. Ricordo che Negrini ha avuto un ottimo successo con la proposta di una collezione con basi di asta moderate.

Alla fine, oltre a qualche fortunosa vendita di riconi, i collezionisti hanno professionalmente premiato medaglie originali interessanti(una di Pio IIII per Castelsantangelo, qualche annuale di Urbano VIII, qualche esemplare dell'Accademia di San Luca, e in particolare quello dorato di Benedetto XIV, le non comuni lavande di Pio IX - Anno III e IV - celebrate a Gaeta e Caserta e poche altre.

La difficoltà di interpetrare la logica della prezzatura del catalogo ha probabilmente danneggiato alcuni grandi moduli ottocenteschi, che spesso risultano alquanto ambiti.

Confermo le conclusioni che le medaglie papali si vendono se la proposta è a prezzi moderati e viene lasciata alla competizione nel mercato il relativo aumento. Le forzature per il momento non sembrano avere esito positivo, anche se c'è una opinione diffusa ( ripeto: una opinione) di una sottovalutazione di questo settore.


  • 3 settimane dopo...
Inviato

....

Confermo le conclusioni che le medaglie papali si vendono se la proposta è a prezzi moderati e viene lasciata alla competizione nel mercato il relativo aumento. Le forzature per il momento non sembrano avere esito positivo, anche se c'è una opinione diffusa ( ripeto: una opinione) di una sottovalutazione di questo settore.

Checchè qualcuno possa dire... giugno e tanto meno luglio possono, per solito, attrarre la massima intenzione di spesa per la maggior parte dei collezionisti.

Resta il fatto che di ogni occasione occorre prendere buona nota e trarre riflessioni.

Esprimo infine, pur sommessamente, che le aggiudicazioni della medaglistica pontificia appaiono su basi modeste in paragone ad altri settori medaglistici e numismatici.

Probabile l'assenza perdurante di un numero adeguato di estimatori nonchè di mani forti che possano entrare in competizione, od anche solo sfiorarsi, nelle vendite all'asta.

Non è detto che un tale ambiente non debba finire per maturare...valutato il maggiore interesse che nel corso dell'anno si è comunque manifestato verso le medaglie papali.

Tra ottobre e dicembre avremo le idee più chiare.


  • 3 settimane dopo...
Inviato

Non so se saranno d’accordo gli amici collezionisti di medaglie pontificie, ma credo che gli ultimi interventi sulle aste appena trascorse non possano rimanere confinati in calce a discussioni generiche sulla medaglistica ufficiale del Vaticano.

Peraltro, scorrendo le sezioni a nostra disposizione, noto che esiste uno spazio apposito per le prossime aste numismatiche, ma non vi è nulla sulle trascorse aste numismatiche e, meno che mai, sulle trascorse aste numismatiche relative alla medaglistica pontificia.

Ed allora, se i curatori di questo splendido Forum me lo consentiranno, proporrei di aprire uno spazio apposito per le considerazioni che ciascuno di noi avrà la bontà di rendere pubbliche a chiusura delle aste in cui vengono esitate medaglie papali.

Personalmente, credo che il modo migliore per inaugurare questo spazio, tutto nostro, sia quello di riportare gli interventi di Renzo sulle ultime aste Varesi, Kunker e Baldwin’s, già postati a margine di altre discussioni. Perché, anche se materialmente lo faccio io, a questa nuova discussione di fatto ha dato inizio lui.

"- ASTA VARESI - Era proposto un bel gruppo di medaglie papali antiche (11 medaglie) prevalentemente in argento. Una medaglia è stata venduta al prezzo base di asta e le altre sono rimaste invendute.

Devo dire che non c'è delusione.

Ho scritto in questa discussione che il nostro amico Varesi aveva, a mio giudizio, abbandonato in questa asta (per le medaglie papali) i consueti criteri di moderazione nella fissazione delle basi di asta. Avevo usato uno stile ovattato, ma ero motivatamente perplesso e ne spiego le ragioni seguendo l'ordine delle medaglie:

1) Medaglia di restituzione settecentesca del Mueller per Gregorio XV in argento SPL/q.FDC. Base d'asta € 1000,00. Nella precedente asta Varesi del maggio 2010 era stata proposta una medaglia in argento della stessa serie, commemorativa di Gregorio XV - SPL - prezzo base di asta € 300,00 - aggiudicazione € 500,00

2) Medaglia annuale Innocenzo XI - anno II argento - BB-SPL base d'asta € 900,00. Mi sembra la medaglia aggiudicata in asta Tkalecc del maggio 2008 per F.SV. 330,00. Nel decorso dicembre questa medaglia - sempre originale e in conservazione analoga - è stata venduta in asta Negrini per circa € 300,00

E potrei così continuare.

L'asta Varesi, per il collezionista che ricerca da tempo i pezzi mancanti, dice solo che le medaglie papali non sono raddoppiate di valore nell'ultimo anno.

Purtroppo, per il nuovo collezionista, che sta cominciando o vorrebbe iniziare la collezione e che ha minor conoscenza del pregresso, dà il messaggio che le medaglie papali non si rivendono.

Io mi rendo conto che gestire un'asta significa fare un lavoro complesso di ricerca di materiale idoneo,di mediazione con il conferente e che è difficile rinunciare a inserire pezzi che anche per bellezza figurativa danno lustro al catalogo; ma penso che sia un grave errore strategico per i gestori seri di aste (e Varesi lo è) ogni rinuncia a guidare con saggezza il mercato e a garantirne in qualche misura continuità e solidità."

"- ASTA KUNKER n. 170 - Le medaglie papali erano appena rappresentate, ma con un pezzo eccezionale di Paolo III "Alma Roma", celebrativo della risistemazione della città dopo il Sacco di Roma, in vista del Giubileo. Medaglia originale con la scritta anno jubilaei nel piviale, in argento, conservazione q.SPL, certamente di massima rarità e bellezza. Stima € 4.000,00; aggiudicazione € 7.000,00 oltre a diritti ed i.v.a. Mi sembra uno dei realizzi più elevati nelle medaglie papali non auree, ma del tutto meritato. Va detto che si tratta di una medaglia che non interessa solo i collezionisti di papali ma anche coloro che si interessano di medaglie rinascimentali.

E' andata bene anche una medaglia in argento di Pio VI ( i 5 Pii), facente parte delle emissioni per la visita a Vienna; conservazione BB/SPL; stima € 500,00; aggiudicazione € 600,00 + diritti ed iva"

"- ASTA BALDWINS. Sono state proposte oltre 250 medaglie papali antiche (dalle medaglie di restituzione al 1700), provenienti dalla collezione di Michel Hall, molto conosciuta perchè utilizzata per il volume "Roma Resurgens - Papal medals from the age of the Baroc". E' un catalogo che merita di essere visionato da tutti gli amanti di numismatica, anche non medaglisti.

I prezzi a base di asta erano contenuti e l'asta è stata un successo con una vendita totalitaria (anche pochi lotti invenduti risultavano il giorno successivo già prenotati).

Un'asta internazionale consente riflessioni più valide delle aste nazionali.

Per i prezzi realizzati, direi che, come sempre per le medaglie papali proposte in quantità, si avverte il limitato numero di collezionisti. Vi sono pertanto le medaglie (in questa asta tante) che sono contese e lotti di minore interesse (non solo le copie fuse e i riconi Mazio, ma anche pezzi complessivamente meno appetibili) per i quali le offerte si spalmano e consentono a commercianti e collezionisti di acquistare bene.

Su medaglie originali e rare, o comunque in bella conservazione, vi è stata competizione notevole e le aggiudicazioni sono salite a livelli elevati.

Un particolare aspetto del mercato pare costituito dall'interesse per le medaglie con soggetti interessanti e per medaglie che definiamo di ostentazione a prescindere dalla rarità e originalita'.

Consultate sul catalogo di asta le aggiudicazioni delle medaglie dorate. Cito Clemente XII - medaglia opus Dassier, abbastanza comune: in questo caso con ritratto e cornici con splendida doratura 1.300,00+ diritti. E ancora Gregorio XIII - Per la delegazione giapponese, già con piccola frattura ma con splendida doratura 1.100+ dirittti; e a continuare Clemente VIII - Ferraria recepta, copia fusa (sic!) con doratura antica 380,00; e a seguire le annuali di Urbano VIII anni XVII -XX £ 320/420......

Anche per le medaglie di argento sono state realizzate quotazioni molto buone. Del tutto meritata la valutazione per la medaglia originariamente fusa in argento di Innocenzo XII - anno III opus Beatrice Hamerani mm. 87 di £ 2.400,00; ma per lo stesso Innocenzo XII una medaglia straordinaria con la Madonna e il Bambino mm. 39, sostanzialmente FDC, ma a mio giudizio conio tardo £. 1.150,00+ diritti! E molto bene medaglie in argento di Alessandro VII, Clemente XII -San Giovanni Laterano con iniziale frattura di conio al rovescio, Benedetto XIV....

Tutte vendute, a prezzi oscillanti tra £ 500/1.000,00, medaglie premio della accademia di San Luca con il cerchio per la dedica e l'anno, in argento o bronzo dorato: medaglie certamente rare, contese ma aggiudicate ad un prezzo equo, a mio parere favorevole per il collezionista. Si trattava del fine asta....... "

Grazie, Renzo.


  • 4 settimane dopo...
Inviato

ASTA SINTONI A RICCIONE

Proponeva 73 lotti di medaglie papali e ne sono stati aggiudicati 39 a prezzi, di norma, leggermente superiori alla base di asta.

Pochi erano i pezzi di un certo pregio; in massima parte sono state offerte medaglie abbastanza comuni, in media conservazione, con prezzi base equilibrati.

I maggiori realizzi sono i seguenti:

Benedetto XIV - lavanda in oro anno II - riconio con foro otturato - g. 15 - € 1.250,00+ diritti;

Alessandro VIII - straordinaria (rovescio globo con fascia zodiacale) - argento .- conservazione SPL o migliore - € 480,00+diritti

Pio IX - Massimo modulo per il ponte Albano Ariccia - AE - Spl o quasi - € 420,00+diritti.

Non aggiudicate le medaglie per il Cardinale Albani, nipote di Clemente XI, papale per connessione, in eccellente conservazione in argento, proposta per € 1.400,00.

Non aggiudicata anche la medaglia di Pio XII - Cardinale legato Verde per l'apertura della Porta di S.M.Maggiore nell'anno giubilare 1950 in argento, proposta a € 500,00.

Complessivamente l'asta non mi sembra andata male. Va considerato che i diritti di asta sono stati stabiliti da Sintoni in misura del 20%. In momenti di crisi non mi sembra una buona politica per attrarre il collezionista.

Al convegno di Riccione (sia quello ufficiale, sia quello molto piacevole dei Giardini) non c'era assolutamente materiale per la medaglistica papale. Ho visto un paio di medaglie della Numismatica Picena residue del listino, un paio di medaglie da Bassani, e per il resto materiale comune, prevalentemente moderno, in limitatissima entità. Quasi del tutto assenti medaglie antiche anche in riconio.

Il mercato numismatico mi è sembrato molto rivolto ai metalli preziosi in funzione di rifusione. Può essere una buona svolta anche per eliminare eccedenze di medaglie moderne (particolarmente Paolo VI).


Inviato

Ciao Renzo, ho notato che nelle prossime aste autunnali mancano (o c'è ben poco) medaglie di qualità di Gregorio XVI e Pio IX. Confermi? :(


Inviato

Ciao Renzo, ho notato che nelle prossime aste autunnali mancano (o c'è ben poco) medaglie di qualità di Gregorio XVI e Pio IX. Confermi? :(

In quasi tutte le aste autunnali italiane c'è un piccolo gruppo di medaglie papali e le medaglie di Pio IX e Gregorio XVI mi sembrano rappresentate correttamente pro quota, anche con esemplari di bella conservazione. Belle medaglie sono infatti presenti nell'asta Thesaurum , Nomisma, Varesi, Artemide, Nummus et Ars. Prevalentemente si tratta di annuali in argento con aggiunta di qualche straordinaria di bronzo di grande modulo. I prezzi a base di asta mi sembrano invitanti.

Modestissima è l'offerta di medaglie papali nelle prossime aste estere che ho visionato.


Inviato

ASTA INASTA per corrispondenza. Erano proposti 90 lotti di medaglie papali: medaglie antiche originali, ma in conservazione molto scadente, riconi Mazio, medaglie ottocentesche e successive - annuali o straordinarie - piuttosto comuni in conservazione media. I prezzi a base di asta erano contenuti. E' stato aggiudicato il 60% dei lotti con prezzi abbastanza vicini alla base.

Pochi erano i pezzi di una certa importanza. Una interessante medaglia annuale di Alessandro VII - anno V - originale in conservazione BB/BB+ è stata aggiudicata al prezzo base di € 500,00+diritti; una medaglia di Clemente XIV - emissione tedesca in argento in bella conservazione ha raggiunto € 310,00+diritti, una annuale di Pio X in argento in bella conservazione € 160,00+diritti e qualche esemplare di Pio XI annuale in argento si è attestato su € 100,00+diritti.

Molto bene stanno andando le medaglie papali nelle aste estere. Erano presenti pochi lotti, ma sono stati aggiudicati quasi integralmente e contesi.

In asta LEIPZIGER la medaglia papale più importante (Clemente XII - Accademia San Luca in argento in ottima conservazione) è stata aggiudicata per € 530,00+ diritti. Molto sostenuti i prezzi di aggiudicazione di alcune medaglie annuali di Pio IX, Leone XII, Pio X in argento in conservazione BB/SPL con prezzi di € 190/170,00+diritti.

In asta WAG due belle medaglie papali in argento (Innocenzo XI annuale anno 11 e Clemente XIV - emissione tedesca - Cacciata Gesuiti già ricordata in asta Inasta - conservazioni SPL /FDC) hanno raggiunto €800,00 - 750,00 + diritti e imposte. Per le medaglie in bronzo prezzi sostenuti: in particolare l'annuale Clemente X - anno V - originale ha superato € 400,00+diritti.

In asta CNG erano presenti alcune medaglie papali tutte aggiudicate. In particolare una medaglia originale di Giulio II per il Tribunale , in bronzo, modulo circa 35 mm, è stata aggiudicata per € 1.900,00+diritti ; un astuccio con stemma imperiale contenente 24 medaglie annuali in argento di Pio IX SPL/FDC è stato aggiudicato per 8.100,00+diritti, importo che corrisponde ad un prezzo medio di € 300,00 a medaglia, davvvero significativo, anche se in parte indotto dal nobile astuccio contenitore.


  • 3 settimane dopo...
Inviato

ASTA BALDWINS - L'asta più importante di questo mese per le medaglie papali è stata la Baldwins con proposta di 40 lotti, tutti in argento tranne una bella medaglia di Benedetto XIII per l'Accademia San Luca con la dedica, in bronzo dorato. Tutti i lotti sono stati venduti. Le stime erano abbastanza contenute e sono state superate anche largamente. Prima di alcune notizie di dettaglio, preciso che i prezzi sono in sterline, che i diritti ammontano a circa il 22% e che quindi per avere il prezzo finale in € occorre maggiorare l'aggiudicazione del 40%.

Medaglie fino a tutto il il XVIII sec. (Pio VI). Venti medaglie in argento, con prevalenza di piccoli moduli, riguardanti quasi tutti i pontefici, in conservazione prevalente Spl o q. SPL. Il prezzo medio è stato di circa £ 450,00+diritti. Qualche esemplare era probabilmente di coniazione posteriore, ma non è stato troppo penalizzato. Non vi erano pezzi particolarmente rari, ma si trattava di una bella collezione e, a mio giudizio, è stata premiata con una buona quotazione generalizzata senza eccezionali impennate.

Bene sono andata anche le medaglie di Pio VII. Il maggior prezzo ha riguardato la annuale anno IV con il prezzo di £ 460,00+ diritti, a mio giudizio ben meritato, trattandosi di una delle più rare medaglie annuali di questo Pontefice, essendo proveniente dal primo conio a firma J. Hamerani e priva della ricorrente escrescenza sotto il busto per frattura di conio.

La medaglia di Leone XII - Anno V - Cappella della Genga, sempre in argento come detto, è stata aggiudicata per €£360,00+diritti.

Aggiudicate a prezzi sostenuti anche alcune annuali di Pio IX con un prezzo medio di £ 150,00+diritti e con un prezzo top di £200,00 per gli anni VI e XXIII in conservazione SPL - q. SPL.

SEPARATAMENTE DALLE MEDAGLIE PAPALI, TRA LE MEDAGLIE PER L'IMPERO OTTOMANNO, ERA PROPOSTA LA MEDAGLIA DI PIO V PER LA BATTAGLIA DI LEPANTO IN ARGENTO NELLA RARISSIMA VERSIONE DI GRANDE MODULO CON IL DIRITTO RAFFIGURANTE IL PONTEFICE CON CROCIFISSO : MODESTI RICHIAMA L'ATTENZIONE SULLA ESTREMA RARITA' DI QUESTA MEDAGLIA E ANCHE SULLE CONTRAFFAZIONI (COPIE FUSE; ABBINAMENTO DI LAMINE). LA MEDAGLIA NON E' STATA AGGIUDICATA AL PREZZO BASE INVERO INVITANTE DI £ 3.000. A PRMA VISTA POTRA' APPARIRE SORPRENDENTE CHE NON SIA STATA BATTUTA DA NESSUN COLLEZIONISTA DI MEDAGLIE PAPALI, DI MEDAGLIE RINASCIMENTALI E NEANCHE DA COLLEZIONISTI DELLE MEDAGLIE DELL'IMPERO OTTOMANNO. SE QUALCHE AMICO VORRA' SFOGLIARE IL CATALOGO DI MEDAGLIE PAPALI SUL NOSTRO FORUM E CONFRONTERA' QUESTA MEDAGLIA FOTOGRAFATA A FIANCO DELLA MEDAGLIA APPARSA IN PRECEDENTE ASTA ARTEMIDE, DELLA QUALE AVEVAMO PARLATO, RILEVERA' CHE I COLLEZIONISTI SONO STATI ACCORTI.

ASTA RAUCH- Presenti cica 10 lotti di medaglie papali (non aggiudicata solo una medaglia in argento di Gregorio XIII - riconio Mazio - Cappella Gregoriana).

Una bella placchetta uniface della serie medicea per Clemente VII è stata acquistata per € 600,00+diritti del 20%, Una annuale di Gregorio XVI in argento in conservazione SPL è stata aggiudicata per € 200,00+diritti e sono stati venduti alcuni esemplari di Pio IX (cito la comune anno XVI in bronzo a € 130,00+diritti grazie alla conservazione FDC).

Era in vendita anche una medaglia ottocentesca per la cattedrale di Zagabria, che porta al rovescio una iscrizione con riferimento al Pontefice Pio IX ed è perciò catalogata nel Bartolotti, in bronzo - diametro mm. 47; è stata aggiudicata al prezzo strepitoso di € 800,00 + diritti. Conservazione FDC - Senza commenti.

Asta Kunker - Solo tre lotti, anche in questo caso tutti venduti. La medaglia annuale Innocenzo XI - anno VIII in argento - conservazione eccellente è stata aggiudicata per € 1.000+diritti 20%.

Mentre le aste estere sono andate molto bene, sono andate davvero male le aste Italiane ARTEMIDE (proposta di medaglie moderne dei Pontefici Pio IX e seguenti) e GLOBAL ASTE (qualche medaglia antica originale in conservazione modesta, alcuni riconi e materiale ottocentesco-moderno in accettabile conservazione), con aggiudicazioni limitate al 15% dei lotti proposti. I prezzi base non erano superiori a quelli raggiunti per consimili medaglie nelle aste estere ricordate.

Sorprende in particolare il risultato di Artemide, che nella passata annata numismatica sempre aveva avuto ottimo successo con le medaglie papali.

Queste aste erano on-line senza cartaceo. Probabilmente ciò riduce la platea degli acquirenti e ci si rivolge per un materiale abbastanza comune ad un collezionismo che tende a confrontare i prezzi con altre proposte on line, che non hanno il ricarico del 16% di diritti di asta . Ciò a mio giudizio può spiegare l'insuccesso che rilevo per questo tipo di asta e mi riservo di confrontare questo esito con i risultati di aste tradizionali (in sala o per corripondenza e solo aggiuntivamente live) programmate per questo mese da importanti operatori italiani.


  • 3 settimane dopo...
Inviato

ASTE OTTOBRE 2011

In asta GORNY erano proposte circa 20 medaglie papali. Aggiudicazioni in misura superiore all'80% e complessivamente prezzi sostenuti.

La medaglia di Gregorio XVI di grande modulo, in bronzo, con la piazza San Pietro al rovescio, opus Radnitzky, è stata aggiudicata per € 475,00+diritti.

Vendita totale per medaglie di Pio IX con prezzi abbastanza elevati tenendo conto della conservazione. Buona la richiesta anche per medaglie di Leone XIII.

ASTA THESAURUS "Andromeda" - I lotti medaglie papali erano circa 30 - Aggiudicazioni in misura dell'80% circa. Nelle antiche c'è stato qualche invenduto e si nota qualche anomalia di prezzi, che ha qualche volta hanno privilegiato i riconi rispetto a medaglie originali.

Comunque, la importante medaglia dei cippi di confine tra Stato Pontificio e Regno Sicilie, invero abbastanza "chiacchierata", è stata aggiudicata per € 1.250,00+diritti. Una annuale di Clemente VIII in bronzo, conservazione BB+, ha raggiunto € 450,00+diritti. Erano proposte diverse medaglie annuali in argento di Gregorio XVI, in argento, in conservazione eccellente, e sono state tutte vendute con un prezzo medio di € 250,00+diritti. Non è il massimo per queste belle medaglie, che avevano a suo tempo l'appassionata e costante richiesta del Boccia, autore della monografia, ma nel mercato una certa richiesta c'è. Molto buona la richiesta per medaglie di Pio IX sia in argento che in bronzo (prezzi medi - rispettivamente - € 215,00 e € 120,00 + diritti) e per medaglie dei successivi pontefici.

ASTA ARTEMIDE - Proposti circa 45 lotti e aggiudicazione per il 60%. Aggiudicate tutte le medaglie antiche (ante 1800). La medaglia di Pio V per la battaglia di Lepanto, originale, in AE, conservazione BB+, è stata aggiudicata per € 515,00+diritti. La medaglia di Pio VI per l'Accademia del Nudo, in AE, in conservazione mediocre, è stata acquistata per € 340,00+diritti.

Più discontinui gli acquisti per i pontificati di Pio X e successivi. Sono stati richiesti tutti i massimi moduli proposti, con prezzi che hanno stranamente alterato le consolidate gerarchie, senza che ciò possa attribuirsi a ragioni di conservazione. Per Pio IX la medaglia per San Paolo, certamente più comune, ha raggiunto € 600,00 + diritti ,mentre la medaglia per l'altare di San Giovanni in Laterano, più rara, si è fermata a € 240,00 + diritti. Per Pio XI la medaglia per la Pinacoteca vaticana, ritenuta la più rara, si è fermata a € 600,00 superata dalla medaglia dell'accesso ai Musei vaticani - anche essa piuttosto rara - che ha premiato l'offerta di € 900,00+diritti.

Non sono stati aggiudicati i lotti di medaglie annuali in argento o bronzo per Leone XIII e Pio XII, offerti a prezzo abbastanza equo per collezionista, ma il lotto è evidentemente più rivolto al rivenditore e il settore purtroppo manca al momento di questa importante categoria di operatori di riferimento.

L'asta Artemide, in conclusione, pur avendo avuto un discreto esito, non sembra mantenere lo smalto che nella precedente stagione ne aveva fatto certamente l'esponente più accreditato del mercato per la vendita di medaglie papali.


Inviato

L'asta NOMOS merita un commento specifico, anche se proponeva due sole medaglie papali (nel contesto di una collezione di antiche medaglie).

La celebre medaglia di Paolo III - Alma Roma, opus Cesati detto il Grechetto, in argento, con conservazione a mio giudizio BB, rappresentante al rovescio una veduta panoramica della città con evidenza dei principali monumenti, stimata franchi sv. 10.000 e proposta alla base di asta di franchi sv. 8.000, è stata aggiudicata per franchi svizzeri 12.000: ciò significa, computando diritti di asta e di dogana, un prezzo complessivo per il collezionista di circa € 13.000. Non posso non aggiungere che la medaglia proposta non corrisponde a Modesti CORPUS 348, come scritto, ma a Modesti CORPUS 349 e che pertanto si tratta di un riconio successivo, anche se presumibilmente antico. Con tutta evidenza, infatti, nel piviale la scritta riferita all'anno giubilare 1550 è sostituita con arabeschi.

La medaglia di Papa S. Pio V per la battagia di Lepanto, in bronzo, conservazione a mio giudizio BB, è stata aggiudicata alla base di asta di fr. sv. 1.200, sicchè il prezzo inclusivo di diritti di asta e dogana risulta di circa € 1.300. Noto che è un prezzo raddoppiato rispetto a quello della analoga medaglia venduta qualche settimana fa in asta Artemide, della quale ho parlato in precedente nota.

Mi associo a tutti gli amici del forum che pensano che l'asta NOMOS fa parte di quelle aste , certamente di grande importanza e di assoluto prestigio e successo, poco adatte per collezionisti, che, avendo passione ma non risorse infinite, devono acquistare con oculatezza per sviluppare nel tempo la loro collezione.


Inviato

Caro Renzo,

ti ringrazio per la certosina ed esperta esposizione che ci aggiorna sulle utlime aste.

Sarebbe tuttavia interessante, a questo punto, una valutazione globale che faccia media sino ad oggi.

A mio avviso, q.cosa sembra muoversi con qualche convinzione.

Resta il dubbio se trattasi di buone occasioni per dismettere...o se, per converso, ottime opportunità per acquistare...prima di una probabile rivalutazione tanto attesa nel settore.

Azzardare prudentemente un parere commerciale...renderebbe ancora più divertente e vivace...il topic.

P.S.

A mio modesto e non autorevole parere...il trend sembra pendere per la seconda che ho sopra detto

:D

Qualcuno può anche annotare lo sbilanciamento...tanto per rammentarlo in negativo ad occasion propizia...che, insisto, tuttavia non ci sarà.

:)


Inviato

L'asta NOMOS merita un commento specifico, anche se proponeva due sole medaglie papali (nel contesto di una collezione di antiche medaglie).

La celebre medaglia di Paolo III - Alma Roma, opus Cesati detto il Grechetto, in argento, con conservazione a mio giudizio BB, rappresentante al rovescio una veduta panoramica della città con evidenza dei principali monumenti, stimata franchi sv. 10.000 e proposta alla base di asta di franchi sv. 8.000, è stata aggiudicata per franchi svizzeri 12.000: ciò significa, computando diritti di asta e di dogana, un prezzo complessivo per il collezionista di circa € 13.000. Non posso non aggiungere che la medaglia proposta non corrisponde a Modesti CORPUS 348, come scritto, ma a Modesti CORPUS 349 e che pertanto si tratta di un riconio successivo, anche se presumibilmente antico. Con tutta evidenza, infatti, nel piviale la scritta riferita all'anno giubilare 1550 è sostituita con arabeschi.

La medaglia di Papa S. Pio V per la battagia di Lepanto, in bronzo, conservazione a mio giudizio BB, è stata aggiudicata alla base di asta di fr. sv. 1.200, sicchè il prezzo inclusivo di diritti di asta e dogana risulta di circa € 1.300. Noto che è un prezzo raddoppiato rispetto a quello della analoga medaglia venduta qualche settimana fa in asta Artemide, della quale ho parlato in precedente nota.

Mi associo a tutti gli amici del forum che pensano che l'asta NOMOS fa parte di quelle aste , certamente di grande importanza e di assoluto prestigio e successo, poco adatte per collezionisti, che, avendo passione ma non risorse infinite, devono acquistare con oculatezza per sviluppare nel tempo la loro collezione.

Concordo che l'asta Nomos e i realizzi per la medaglia di Paolo III richiamano e si pongono nella medesima categoria di quelli dell'asta Genevensis dello scorso dicembre. Anche li una medaglia di Paolo III con il Ganimede, ma in conservazione eccezionale (mentre l'Alma Roma proposata da Nomos risentiva di una scarsa conservazione e se oltretutto è un riconio non è stato fatto a mio avviso un buon affare a a quel presso) attirò le attenzioni del mercato.

E' possibile distinguere a mio avviso un mercato di nicchia con medaglie di alta epoca , qualità e stile che seguono un trend di realizzi sostenuti e anche probabilmente crescenti. L'altra parte del mercato costituito dalle altre medaglie, di cui fanno parte anche il mare magnum di riconi successivi, avrà difficoltà a librarsi oltre un certo livello, con le eccezioni di meaglie in ottima conservazione, originali e di buona qualità


Inviato (modificato)

Caro Piakos,

raccolgo il tuo invito.

Cerchiamo di trarre dall'andamento delle aste una aspettativa di mercato per la medaglistica papale.

Io sono un collezionista di provincia con qualche conoscenza solo per questo settore ristretto: la formulazione di previsioni di mercato ragionevoli richiede invece una conoscenza più generale, una frequentazione di operatori, negozi, convegni, una attenzione a trattative in atto che influenzeranno il futuro.

Premessa la consapevolezza di limiti di personale conoscenza, possiamo provare a riordinare le informazioni raccolte in questa rubrica, farne una sintesi, aprire una discussione con la fiducia di interventi utili, già avviati con le valutazioni di numa numa.

Come vecchio collezionista, ricordo che per tanti anni la medaglistica papale ha avuto un grande collezionista di riferimento (il compianto Boccia), acquirente di gran parte dei pezzi importanti proposti nel mercato. Dopo la morte del Boccia, pur essendo la parte principale della sua collezione destinata a realizzare un museo (speriamo presto!), il mercato ha dovuto assorbire tutte le eccedenze rispetto alla selezione riservata alla esposizione e questo materiale per qualche anno ha girato anche ripetutamente nelle aste. Questa vicenda sembrerebbe esaurita e questa disponibilità assorbita progressivamente dal collezionismo.

Al momento il mercato estero, sulla base dell'andamento delle recenti aste, mi sembra più brillante di quello italiano e ciò appare coerente con la situazione economica del Paese.

Complessivamente, comunque, le aste recenti non sono andate male, ma senza euforia. Artemide, che, nella decorsa stagione, appariva l'operatore con maggiore successo, sembra avere perso un po' di smalto (forse il materiale proposto è più comune e ricorrente).

Il mio giudizio complessivo sottolinea che probabilmente vi sarà ancora una fase di prudenza di comportamenti.

Tuttavia per le aste di fine del corrente anno si prospetta una certa rarefazione delle proposte. Nelle prossime aste saranno aggiudicate alcune belle medaglie, ma la quantità è scomparsa.

Una decina di buoni pezzi saranno esitati da Nomisma (fra essi una medaglia di Pio V in argento per Lepanto e la medaglia di grande rarità del Governatore de Samper - sede vacante 1922 in argento); e ancora poche e belle medaglie nelle aste di Varesi e di Ranieri (cito la medaglia di estrema rarità del Camerlengo sede vacante 1878 Cardinal Pecci in argento); minima è l'offerta nelle aste Negrini, Inasta, Ghiglione. Artemide nella prossima asta elettronica ha medaglie solo successive a Leone XIII. Analogamente poco materiale ho visto nelle aste estere.

Se così è, penso ad un mercato soddisfacente più per rarefazione di offerta che per incremento della domanda. Ma, anche se sarei prudente e la situazione economica generale non fa pensare a grandi risorse per consumi voluttuari, potrebbe essere il momento giusto per una rivalutazione da tempo attesa.....

Come ho detto, la rarefazione in un trimestre di aste non è significativa per un settore di nicchia. In passato avevo riosservato questo fenomeno e piakos dalla capitale notava invece abbondanza pronta a riversarsi sul mercato se vi fosse stata una situazione propizia.

Io ho avviato...... A piakos e agli altri amici del forum - collezionisti, operatori, analisti e addetti ai lavori - la prosecuzione del dibattito.

Modificato da renzo1940

Inviato

Grazie Renzo concordo con la sua analisi.

Una curiosità di quanti esemplari (circa) era composta la coll Boccia ? e quanti saranno quelli destinati all'esposizione pubblica ?

Grazie


Inviato

Carissimo Renzo,

la tua analisi è convincente e ben motivata...denota una conoscenza del settore degna di un appassionato di livello...oltre che egregio studioso.

Un commerciante mi ripeteva sempre questo ritornello: è vero che i collezionisti numismatici di buon livello sono relativamente pochi...ma è anche vero che non circola materiale di alta qualità per accontentarli tutti.

Per fortuna di noi commercianti, altrimenti le valutazioni subirebbero un ridimensionamento, in ossequio alla perenne legge della domanda e dell'offerta.

Attesa tale considerazione che potrebbe sembrare abbastanza banale, occorre interrogarsi sul perchè il materiale di buon livello (cioè importante o comune di ottima conservazione) non circola in buona quantità.

C'è chi sostiene, con qualche coinvinzione, che - tralasciando le rarità accertate e consolidate - ciò avviene per l'intelligenza degli operatori...collezionisti smaliziati compresi.

Cioè...il mercato si auotregola e le dismissioni sono oculate.

Naturalmente ogni tanto tale prudente e scaltra gestione trova dei limiti:

- nel momento economico,

- nelle decisioni improvvise di qualche grosso operatore,

- negli inauspicati decessi dei titolari di grosse collezioni,

che possono consentire afflusso di materiale sul mercato e abbondanza di oggetti all'incanto.

Siamo ormai in crisi economica da almeno tre anni e chi, per vari accadimenti, ha dovuto vendere... dovrebbe aver concluso le dismissioni.

Osservo una nuova penuria di belle monete...di solito è un segnale che la festa per gli acquirenti di materiale al top, è finita.

Per le medaglie pontificie, peraltro, tutti ormai hanno capito che riversare sul mercato troppe unità non paga.

Sicuramente oggi il collezionista esigente è, più che in passato, sopra tutto un esteta, con buona pace del collezionismo scientifico e sistematico.

Le medaglie pontificie sono oggetti di rara bellezza e di grande significato.

Ergo,nel medio periodo, sarei ottimista come cedente...pessimista se fossi acquirente...a di un vero tracollo dell'economia reale...cosa, purtroppo, da non escludere.

Se ciò dovesse avvenire sarebbe una vera sciagura...tranne che per le mani forti, rapaci e liquide che potrebbero fare incetta...ma il periodo del mercato da medio si farebbe lungo...molto lungo.


Inviato

delle solite "affabulazioni" confesso di non capirci molto e di non sentirmici a mio agio.

preferisco restare ancorato a dati "reali" e da questi osservo :

- la definizione di "crisi" economica in economia non esiste ; esiste il termine "recessione" che indica un regresso della crescita economica misurata in termini di PIL da un trimestre all'altro, da cio discende cohe non sia possibile affermare che si è in recessione da tre anni visto che il 2010 è stato un anno davvero boom per le imprese e la vendita di beni e servizi.

Detto questo esistono certamente degli effetti sul reddito delle famiglie, sul mercato del lavoro sul livello di debito pubblico, che specialmente per l'Italia e altri Paesi e specialmente per gli ultimi due trimestre ha generato delle tensioni e uno stato di percezione di crisi, sicuramente giustificato, dalle famiglie.

- il numero di monete belle, di qualità , conservate bene, etc. che si è riversato sul mercato negli ultimi 10-12 anni è impressionante. Altrettanto impressionante è il numero delle case d'asta operanti che è un multiplo rispetto ai 20-60 anni precedenti. Quindi oggi c'è tutto tranne una scarsita di belle e rare monete che sono passate e ripassano regolarmente nelle aste delle principali case (parlo soprattutto di romane, repubblica e impero, di ssterzi di aurei di monete greche di tutte le zecche , periodi e rarità). Credo di non aver mai visto una tale abbondanza, altro che crisi economica, l'unico parametro di cui si avrebbe bisogno è quello dei mezzi finanziari per tenere testa a dei collezionisti , nuovi e facoltosi, con i quali temo non sia possibile competere :D

Infine per le medaglie non sono edotto in quanto un settore per me totalmente nuovo ma come scrivevo sopra credo che le medaglie di alta epoca siano un numero ristretto e nessuno abbia delle riserve di tali pezzi, anche il numero di collezioni deve essere molto esiguo. Mebntre nelle coniazioni e soprattutto riconiazioni successive moltissimi sono gli accumuli e i fondi che vengono immessi con regolarità dai numerosi commercianti e privati sul mercato, impedendo che di questo materiale possa ingenerarsi una rivalutazione, almeno nel breve termine.

Ecco, senza troppi arizigogoli ed elzeviri il mio pensiero.


Inviato

P.S.

Sostengo spesso quanto segue ma sembra un concetto duro  a trarne sufficente cognizione.

La maggior parte del materiale da collezione che circola nel mercato numismatico è: usurato in toto o in parte, difettato, farlocco, ritoccato, restaurato, tosato, fratturato, debole di conio, non sempre bello di stile, a volte mal coniato, decentrato, stretto di flan ecc. 

Per apprezzare a pieno tali problematiche occorre avere occhio, esperienza o ottimi consulenti e tirare fuori gli sghei...quelli veri, in alternativa avere la possibilità di vedere - ictu oculi - copioso materiale di prima o primissima scelta...e non uno o due pezzi.

Su tali parametri io vedo "fetecchie" a iosa, anche se importanti e stimabilissime sotto l'aspetto storico e culturale o sistematico e quindi comunque nobili e collezionabili.

Nelle ultime aste da agosto ad oggi, sarebbe difficile riuscire a trovare delle belle monete...specificamente tra le classiche, sopra tutto tra il bronzo romano, imperiale.

Ma anche le altre coniazioni non stanno messe bene.

Qusti sono i dati veri, un po' sterili e senz'altro crudi...ma visto che piacciono a qualche utente...è bene non sottovalutarli.<br><br>


Inviato

.... delle solite "affabulazioni" confesso di non capirci molto e di non sentirmici a mio agio.

preferisco restare ancorato a dati "reali" e da questi osservo .....

Credo utile per l'utente numa riprendere in questa sede un post di altra discussione...è un'eccezione.

:)

Da ERACLITO DI EFESO (VI - V sec. a.C.) a JAMES HILLMAN (1926 - 27.10.2011) psicoanalista.

L'anima mundi e la perdita del mondo immaginale.

James hillman, grandissimo psicoanalista (spentosi ieri nella sua casa nel Connecticut) va oltre il pensiero di Freud e Jung nell'analisi del malessere dell'individuo. Per Hillman le cause del nostro dolore nel vivere vanno rintracciate nel modo in cui l'uomo interiorizza la società in cui vive. Nella prevalente razionalità competitiva e nella ricerca del profitto e dell'utile personale, enfatizzate in un'ambito edonistico. Queste hanno disattivato la capacità immaginativa del cuore nell'individuo, cioè la coscenza dell'amore, della bellezza, della giustizia e di quella verità interiore di cui abbiamo perso l'origine e la traccia.

La società nel modo con cui è strutturata e nelle modalità con cui fa vivere gli individui è quindi la responsabile della sofferenza, specificamente di quella interiore ma non solo..., che in varia misura pervade e devasta gli stessi individui...in quanto puri funzionari di qualche apparato economico, fosse anche proprio od altrui, comunque senz'anima.

Ciò accade perchè la nostra società appunto non ha più anima e ha perso la cognizione autentica delle relazioni tra gli uomini, se non come relazioni intese per interessi e per profitto. Peraltro la nostra società ha perduto la capacità di commuoversi per il dolore nel mondo e di immaginare tutto quanto non rientra nella concettualità, nella funzionalità e nel calcolo delle utilità, in cui ciascuno è costretto a vivere...spesso incosapevolmente.

Si è quindi perso il pensiero del cuore di cui erano capaci gli antichi greci che pensavano con il cuore...di qui la profondità del logos e dell'anima, i cui confini erano irragiungibili già per Eraclito.

Per il mondo greco la bellezza commuoveva ed esaltava in quanto era inscindibile dalla bontà e dalla verità.

Concetti che la cultura cristiana ha separato e che i greci tenevano insieme anche etimologicamente.

Data l'importante e non banale premessa si arriva al dunque.

Nel mondo greco antico la bellezza individuale (espressa dalla personale serenità del volto e dello sguardo ed intesa come conoscenza di sé ed armonia interiore) non è raggiungibile senza una Politica della bellezza (saggio di Hillman - Edizioni Moretti & Vitali). Prevale quindi la necessità assoluta e insostituibile di una società ben governata (unitamente ad una economia sana e realmente gestita) che sola può ridurre la sofferenza umana di tanti individui. Ciò è possibile in una società che consenta la tolleranza e l'accoglienza che solo un sano relativismo può concedere...ecco perchè gli antichi greci non avevano un solo dio...ed ecco perchè Nietzsche scrive che...Gli dèi morirono dal gran ridere quando udirono che un Dio voleva essere il solo.

Hillman ci dice che noi non siamo se non in un campo psichico con gli altri e con l'ambiente urbano e naturale di questo mondo. Quindi per l'uomo non c'è sofferenza individuale disgiunta dall'anima del mondo in cui si vive.

(Quanto sin qui scritto è anche un condensato di un articolo del grande maestro Umberto Galimberti, comparso da poco sul quotidiano La Repubblica).


Inviato

apprezziamo lo sfogo di piakos.. speriamo aiuti

il pensiero del cuore esiste e resiste, va solo cercato più a fondo in un mondo più grande e complesso di quello dell'antica Grecia

attenzione a non perdersi nell'analisi psicanalitica..

Ora torniamo al tema della discussione, saranno interessanti le ulteriori considerazioni di Renzo ai temi discussi.


Inviato

Numa...lei è veramente un personaggio singolare...lancia il sasso, nasconde la mano, riceve risposte cortesi e tecniche...poi parla di sfoghi. Ma non organizza risposte serene che abbiano valore creativo e dialettico, oltre la genericità.

Fa tutto da solo.

Tempo addietro la cosa destava spontaneo disappunto.

Oggi...confesso di essermi adeguato al suo personaggio, non fosse per qualche disturbo che lei riesce ad apportare alle discussioni, la cosa potrebbe essere persino amena.

Punto

:)


Inviato (modificato)

Penso sia utile a questo punto allargare, seppure per un attimo, il nostro sguardo e cercare di comprendere, per quanto possibile a noi collezionisti lontani dalle logiche che "fanno" il mercato, cosa sia successo non solo nel breve, ma anche nel medio periodo. E forse così avere qualche elemento di valutazione in più per capire dove va il mercato. Fermo ovviamente restando che ogni tipo di previsione in qualsivoglia campo governato da leggi economiche (e, tra questi, il collezionismo), è e rimarrà niente più che un azzardo. Ancor di più in un periodo come l'attuale, nel quale anche gli economisti più scafati stentano a trovare una logica in tutto ciò che vola sopra le nostre teste ed atterra nelle nostre vite.

Ho ripreso i cataloghi delle due aste tenute da Muenz Zentrum a Colonia il 3 maggio ed il 23 giugno 2000, nelle quali sono state esitate, l'una dietro l'altra, la bellezza di 1500 medaglie circa. Undici anni e mezzo rappresentano un buon periodo temporale di riferimento, soprattutto se pensiamo a ciò che nel frattempo è successo nell'economia europea e mondiale.

Io, all'epoca, non collezionavo ancora in modo sistematico, ma compravo quel che mi piaceva, se il prezzo era giusto e alla mia portata.

Però, quell'asta mi colpì in modo particolare: oltre che per il numero delle proposte, per la loro qualità, da me ritenuta medio-alta. Da quando sono diventato collezionista "monotematico", ho quindi considerato l'asta Muenz Zentrum un punto di riferimento di quel tempo (chiusura degli anni '90) e, dunque, ottima base personale per un confronto con gli anni a seguire. Boccia - ma di questo chiedo conferma ai più esperti - era ancora in attività. Così, come punto di riferimento più recente potrebbero essere le aste Tkalech e Rauch.

Ebbene, lasciando da parte le medaglie ante '800 e quindi senza riesumare l'eterno "conflitto" originale/riconio, possiamo, per comodità d'esame, limitarci alla verifica della "tenuta economica" di due tipologie di medaglie papali:

- da un lato, le medaglie di massimo modulo, le punte di eccellenza delle nostre collezioni, ben presenti in quell'asta e richiamate da Renzo nel post #137 per quel che riguarda la stretta attualità;

- dall'altro lato, le medaglie annuali, base imprescindibile della raccolta. E, tra queste, volutamente, ho scelto le più incomprensibilmente bistrattate, vero e proprio delitto ancora oggi perpetrato dal "mercato": le medaglie di Paolo VI, presenti in toto nell'asta Muenz Zentrum.

In estrema sintesi:

Primo gruppo - Medaglie di massimo modulo

Pio IX: medaglia per Gaeta, esemplare in piombo, in condizione BB-SPL, 1218 marchi; Altare della Basilica Laterana, in argento, QFDC, 2900 marchi; San Paolo Fuori Le Mura, in argento, QFDC, 1780 marchi, ed in bronzo, SPL, 475 marchi; Ariccia, in bronzo, QFDC, 1280 marchi; la Facciata di San Paolo Fuori Le Mura, in bronzo, SPL, 400 marchi; Concilio Vaticano, in argento, FDC, base d'asta 750 marchi, non aggiudicata; l'interno di San Pietro, in argento, QFDC, 1625 marchi, ed in bronzo, QFDC, 700 marchi; Esposizione Romana, in bronzo, SPL, 390 marchi; Santa Maria Maggiore, in argento, FDC, 1780 marchi; Piazza di Spagna, in argento, QFDC, 2800 marchi; Giubileo sacerdotale, in argento, SPL, 1400 marchi, ed in bronzo, SPL, 315 marchi;

Leone XIII: Santa Maria Maggiore, in bronzo, SPL, 1220 marchi; Giubileo sacerdotale, in argento, SPL, 1300 marchi;

Pio X: Piazza di Spagna, in argento, FDC, 3700 marchi;

Pio XI: Patti lateranensi, in argento, SPL, 1800 marchi; Accesso ai Musei Vaticani, in bornzo, FDC, 1300 marchi.

Tutti valori già comprensivi dei diritti d'asta.

Secondo gruppo Medaglie annuali in argento di Paolo VI

Prezzo di aggiudiacazione medio in FDC, sempre comprensivo dei diritti d'asta, 160 marchi.

Il cambio, al giugno 2000, era poco meno di 1000 lire per marco. Da ciò ne viene fuori, ad esempio, che la medaglia in bronzo di San Paolo Fuori Le Mura, la più comune, nell'anno 2000, fu venduta per l'equivalente di 475.000 lire circa; mentre il prezzo di aggiudicazione delle medaglie annuali in argento di Paolo VI, all'inizio del nuovo millennio, era di circa 160.000 lire.

Posto che il coefficiente di rivalutazione dal maggio 2000 ad oggi è 1,243, ciò comporta un'aggiudicazione odierna: per il massimo modulo di San Paolo, di 590.000 lire circa, che, tradotte in moneta corrente, fanno 305 Euro, centesimo più, centesimo meno; per le annuali di Paolo VI, l'aggiudicazione di allora, trasportata ai giorni nostri, risuona di circa 100 Euro a pezzo.

Non voglio annoiarvi con altri calcoli matematici sui massimi moduli. Potete divertirvi voi, se volete .:bash:

Ma una conclusione mi sembra di potere anticipare: il valore di una medaglia pontificia di massimo modulo ha resistito a undici anni di turbolenza finanziaria (e che turbolenza, considerato il cambio di valuta …). E, anzi, nella maggioranza dei casi, si è apprezzata. La medaglia annuale, se di recente emissione soprattutto, arranca e perde qualcosa; la più datata, da Pio XI a ritroso, generalmente tiene e, in qualche caso, si apprezza.

Da qui, una mia personale convinzione: la medaglia papale, non importa se di alta epoca o meno, oltre che un piacere per chi la possiede, è una moderata garanzia anche dal punto di vista economico, ciò che non è male pure per il collezionista puro, che compra per il gusto di possedere una piccola opera d'arte; con l'eccezione delle annuali recenti, per le quali bisogna avere la pazienza del passista.

Concludo, osservando che, in Italia, un coefficiente di rivalutazione così basso (1,243), per il periodo che va da maggio 2000 ad oggi, fa sorriderre. Eppure, è quello ufficiale. Da noi è sempre valsa l'equazione 1000 lire = 1 Euro. Da noi. In Germania, e in generale all'estero, no. Ed è all'estero che le medaglie papali oggi, generalmente parlando, spuntano i prezzi migliori. Singolare, no?

Modificato da camerlengo

Inviato

Ottimo contributo e ottimi dati di riferimento.

Attendiamo Renzo.

:)


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