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Le medaglie pontificie nelle aste appena trascorse


camerlengo

Risposte migliori

Domanda per gli esperti: in base a queste ultime analisi ritenete che per il mercato delle medaglie papali, i Italia, vi sia un trend in salita ?

Se sì, é una cosa generalizzata o specifica di un determinato periodo cronologico e di una particolare tipologia (es. annuali, med. in Ag, grossi moduli, straordinarie ecc. ecc.) ?

Grazie

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Ciao Alberto.

Io non sono un esperto...piuttosto un appassionato.

La medaglistica pontificia ha un indubbio fascino oltre ad una evidente importanza storica. Come ha ben detto Picchio: Roma è l'unica zecca che ha coniato per 2.400 anni circa ed è ancora attiva. Dai medaglioni imperiali alle medaglie pontificie...il passo è lo stesso.

Quindi c'è sicuramente un risveglio di interesse che in questa sezione abbiamo cercato di promuovere.

Il risveglio incide sull'intera gamma della medaglistica pontificia nella dovuta misura.

La annuali sono sempre tra le più ambite.

I riconi di buona conservazione e fattura sono gli unici che possono coprire molte caselle, in carenza od assenza di originali reperibili sul mercato...checchè se ne dica.

Alcuni stessi riconi sono spesso R2 o R3...sino ad R4, come insegna il Modesti.

Se il mercato continua con l'apprezzamento attuale lo stock disponibile sarà ben esaurito. Di medaglie belle e ben conservate, in giro, non è che ve ne siano poi da accontentare una buona domanda per anni.

Peraltro alcuni cedenti...in vista di una rivalutazione, torneranno ad essere dei conservatori. ;)

Attendiamo ora il parere degli esperti Renzo, Fabio, Camerlengo ed altri. :)

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Domanda per gli esperti: in base a queste ultime analisi ritenete che per il mercato delle medaglie papali, i Italia, vi sia un trend in salita ?

Se sì, é una cosa generalizzata o specifica di un determinato periodo cronologico e di una particolare tipologia (es. annuali, med. in Ag, grossi moduli, straordinarie ecc. ecc.) ?

Grazie

Come ho già avuto modo di dire, il risveglio c'è ed è oggettivo. Nessuno lo può in questo momento negare.

Onestamente, non mi stupisce. Mi stupiva semmai il contrario: che nessuno si accorgesse della medaglistica papale, tanto da versare cospicue risorse su altri settori della numismatica, molto meno artistici ma ...più modaioli?

A me piace essere concreto e diretto. Penso che, senza affrontare lo scivoloso campo dei riconii e quindi delle epoche ormai alte, se solo ci si limitasse al periodo non afflitto dal dilemma riconio/originale, ci sarebbe da divertirsi comunque, per chi colleziona e per chi fa del collezionismo fonte del proprio reddito. Le annuali sono una garanzia, ma le straordinarie sono un affascinante campo nel quale oggi si possono ancora fare interessanti scoperte. Se dovessi indicare un periodo, sarebbe 1850/1950; e all'interno di questo periodo, senza dubbio, Pio IX, pontefice in un periodo storico assai travagliato... Tipologia? Tutti i moduli massimi e i grandi moduli di Mistruzzi.

Come vedete, il materiale da cercare non manca e, state tranquilli: qui, riconii, non ce ne sono...

L'occasione di questo intervento infin mi è ghiotta per augurar serena e buona Pasqua a tutti.

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Non farò previsioni di mercato per la medaglistica papale, anche se incoraggiato. Sono un collezionista che vive in provincia, che ha pochi contatti e quindi non ha le conoscenze utili per essere lungimirante.

Previsioni avrebbe potuto certamente sviluppare Varesi, che si propone come modesto apprendista, mentre ha visione e conoscenza di contesto, avverte quantità di materiale che può arrivare alle aste e constata variazioni nel numero di offerte in asta e di interesse rispetto ad anni decorsi.

Importanti notizie fornisce spesso piakos, che ha molti contatti con operatori romani e anche riceve segnalazioni su collezioni in cerca di acquirenti, sulla scorta presso i rivenditori (Roma è il maggior centro di interesse della medaglistica papale).

Io seguo il mercato e rilevo dati solo a posteriori, che mi servono per cercare di acquistare i pezzi mancanti con razionalità, con il desiderio e con qualche illusione di scegliere il meglio, facendo il rapporto prezzo- rarità - conservazione, ma sempre tenendo conto di ciò che dà maggiore equlibrio o completezza alla collezione (in una parola delle predilezioni soggettive).

A che punto siamo?

La medaglistica papale, come tutta la monetazione, ha avuto il boom di prezzi dopo l'entrata in vigore dell'euro e fino al 2006: fenomeno speculativo di rivalutazione senza un sostanziale aumento della richiesta.

Vicende particolari hanno creato nel 2008 un eccesso di offerta con tre aste monotematiche di Tkalec ed Italphil, cosa impensabile per un collezionismo prevalentemente di nicchia. C'è stata una contrazione dei prezzi, ma si è determinato un livello di resistenza, dal quale le quotazioni sono ripartite con un progressivo favorevole consolidamento.

Vi sono stati tentativi di verificare se c'era una disponibilità di acquisto anche a prezzi decisamente superiori. Ricordo un'asta di Varesi con 6/7 medaglie in argento eccellenti e prezzo base molto sostenuto e fu un flop; Nomisma ha tentato anche nell'asta di fine 2010 e mi pare che non abbia avuto successo nelle aggiudicazioni.

Ora, sulla scia di un andamento ottimo dell'asta Artemide, con prezzi superiori a quelli del 2006, ci riprova Nomisma con alcune medaglie di argento di eccellente qualità (sulla originalità abbiamo dissertato); e anche INASTA, che di norma tiene basi d'asta più prudenti, ha elevato alquanto l'asticella della base per un gruppo di medaglie in argento ottocentesche.

Di queste aste e di altre vendite abbastanza corpose di medaglie previste nei prossimi mesi sapremo presto l'esito.

Alcuni amici vedono con certezza un mercato vivace. Sarei cauto. Nella asta Artemide sono ritornate diverse medaglie in argento dell'asta Tkalec del 2008 e ciò dimostra quanto sono lunghi i tempi tecnici affinchè il materiale possa trovare una stabilizzazione nelle collezioni.

Nel nostro forum abbiamo avuto adesioni e partecipazioni importanti, soprattuto di collezionisti esperti, che hanno pensato di estendere la loro collezione anche alla medaglistica papale, apprezzandola e ravvisandone la complementarità o affinità. Non mi sembra invece che vi sia stata adesione di nuovi collezionisti specifici.

Camerlengo ha ragione quando, tra le righe, ricorda che le discussioni, nate con un intento "popolare", si sono prevalentemente sviluppate sul tema di grande interesse, ma complesso e difficile per il neo-collezionista, dei riconi delle medaglie antiche.

Cerchiamo di fare uno sforzo di riequilibrio e di indagare di più sul mercato degli ultimi due secoli: forse per parte di queste medaglie la ricerca sulle proposte e prezzi va fatta non solo sulle aste canoniche, ma anche sui siti on line. Sarebbe interessante vedere come va questo mercato parallelo e se ci siano occasioni favorevoli per nuovi appassionati.

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L'asta ARTEMIDE in sala, dei cui risultati abbiamo parlato, è stata completata con una asta per corrispondenza-on line, nella quale erano proposte circa 50 medaglie papali.

Più precisamente c'erano 34 lotti di medaglie di restituzione, della serie più comune (Lauffer - Norimberga), in bronzo, offerte alla base di € 90,00 + diritti. La richiesta ha riguardato solo 14 medaglie e quasi tutte si sono fermate al prezzo base. Deve essere considerato che si tratta della serie meno ambita, che ha al rovescio la scritta sulla vita del Papa.

Erano inoltre offerte 22 medaglie dal 1600 a Pio XI con le caratteristiche tipiche dell'asta di corrispondenza. Solo 11 lotti sono stati aggiudicati (50%), ma con qualche spunto significativo nei prezzi. L'annuale di Pio VI - anno II - Civitavecchia in bronzo ha raggiunto € 420,00+diritti (un record) e l'annuale anno V Pio VII argento, conservazione BB, € 470,00+diritti.

Abbiamo inoltre avuto quasi in tempo reale, per la cortesia e l'attenzione di VARESI, l'esito della sua asta.

Erano presenti 20 medaglie papali e ne sono state aggiudicate 15. La classificazione puntuale dei riconi, per la quale ho espresso apprezzamento scrivendo sull'argomento, consente qualche considerazione più puntuale. Le aggiudicazioni nei riconi sono in percentuale del 65% circa; il mercato non sembra attribuire apprezzabili differenze di quotazione ai riconi settecenteschi degli Hamerani rispetto a quelli successivi del Mazio. Il prezzo stabilizzato si colloca tra 100/140,00 € + diritti. Ha avuto una particolare valorizzazione un riconio anacronistico, sicuramente antecedente a Mazio, relativo a Papa Innocenzo X, nel quale il rovescio della annuale anno III (Basilica Lateranense) era accoppiato al diritto anno X. I riconi anacronistici sono errori consapevoli, volutamente molto rari.La medaglia, in bronzo, è stata aggiudicata a € 220,00 + diritti.

Nelle medaglie ottocentesche rilevo che l'annuale anno XVI di Pio VII (Madonna di Savona), in conservazione q.Spl, è stata aggiudicata a € 410,00+diritti per l'argento e a € 200,00 + diritti per il bronzo.

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Traggo spunto dalle dotte considerazioni su espresse.

Il problema di fondo che attiene alla numismatica (specie in Italia) e segnatamente alla medaglistica è costituito dalla necessità che la massa del materiale circolante sia commisurato all'interesse effettivo di un mercato di nicchia, mutevole anche nel tempo breve.

Tanti gli appassionati...tanti sono o dovrebbero essere, più o meno, gli oggetti posti sul mercato...tollerata una minima quantità di invenduto ritenuta fisiologica. La numismatica (considerando la medaglistica un'estensione della stessa) è, come noto, una scienza difficile. Diventa misteriosa ove esplorata sotto il profilo delle dinamiche commerciali. La legge della domanda e dell'offerta, in un mercato di nicchia, non sempre regna sovrana.

Il materiale ogetto di alienazione, per tutelare l'interesse dei conferenti, può essere abilissimamente gestito dagli operatori professionali. Alla stregua di un investimento da tutelare...e non c'è niente di male. La cosa richiede però tempo, fiducia nel gestore e qualche lauta percentuale.

In presenza di quantità e dinamiche spontanee è sempre probabile qualche delusione per chi vende.

Sicuramente grosse collezioni (e anche le non grosse) o significativi afflussi di oggetti specifici...vengono filtrati e gestiti con intelligenza commerciale.

E questo è un dato rilevante sul tema.

Nelle Aste prevale l'abile operatore o la forza della sala?

Il mercato è indotto o è incontrollabile?

Tutti gli operatori negano che anche un mercato di nicchia come quello numismatico possa essere gestito. Resta un dato fondamentale, sopra abilmente segnalato anche da Renzo, i tempi tecnici per l'assorbimento del materiale medaglistico (ed anche numismatico) posto in vemdita non sono brevi.

Raccontiamo un caso classico.

Il Sig. X si pone quale restitutore al mercato di un interessante compendio folto e monotematico. Si affida ad una stimata Casa d'aste e dichiara: fate come vi pare ma io questa roba, acquistata regolarmente, non la voglio più e non voglio perdere troppo tempo. Che accadrà? Probabilmente, se tutto verrà licitato in unica asta, il mercato non assorbirà al meglio i lotti, il conto economico finale sarà probabilmente in passivo per il conferitore stesso e l'invenduto significativo.

Specificamente in questi tempi magri.

In conclusione.

Un mercato che fatica ad assorbire il materiale anche su prezzi congrui, difficilmente potrà essere regolare e del tutto consolidato. La navigazione sarà sempre a vista...sperando nel bel tempo e nel fato.

Attualmente sembrerebbero dare qualche garanzia solamente la grandissima qualità o la rarità comunque in buona conservazione. Ma non è detto che debba continuare così.

La numismatica e gli oggetti ad essa connessi come le medaglie, restano un settore soggetto a dinamiche difficili, in funzione del limitato numero degli appassionati.

Chi in tali contesti vuole difendersi deve essere: molto bravo, molto fortunato od un operatore semiprofessionale.

P.S.

Renzo si espime alla stregua di un manuale tecnico...peraltro piacevole da leggere. Scientifiche la sue analisi. Rispondenti e calibrate le sue valutazioni. Sarebbe interessante sapere di cosa, Renzo, si sia occupato nella vita. Il fatto che si senta relegato in provincia è una evidente esimente di ordine personale che ha a che fare, più che altro, con una intelligente umiltà e con l'assunzione di un profilo discreto. Ci troviamo di fronte ad uno dei massimi Esperti italiani...per quanto risulta evidente sulla scorta degli scritti di Renzo questa sede.

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Non farò previsioni di mercato per la medaglistica papale, anche se incoraggiato. Sono un collezionista che vive in provincia, che ha pochi contatti e quindi non ha le conoscenze utili per essere lungimirante.

..

La medaglistica papale, come tutta la monetazione, ha avuto il boom di prezzi dopo l'entrata in vigore dell'euro e fino al 2006: fenomeno speculativo di rivalutazione senza un sostanziale aumento della richiesta.

Vicende particolari hanno creato nel 2008 un eccesso di offerta con tre aste monotematiche di Tkalec ed Italphil, cosa impensabile per un collezionismo prevalentemente di nicchia. C'è stata una contrazione dei prezzi, ma si è determinato un livello di resistenza, dal quale le quotazioni sono ripartite con un progressivo favorevole consolidamento.

Trovo assai saggio non sbilanciarsi in previsioni che , ex post, possono risultare azzardate.

E' errato a mio avviso accostare il mercato delle medaglie (maxime quelle papali) ad altri settori collezionistici aspettando (tipo Godot) un'impennata da un momento all'altro. La situazione attuale di mercato ci insegna che per alcuni settori vi è una fortissima elasticità della domanda: un incremento dell'offerta trova rispondenza nella domanda e viene puntualmente assorbita dal mercato.

Se paragoniamo l'offerta di aurei romani 20 anni fa e l'offerta arrivata con la dispersione di tutta una serie di importanti e importantissime collezioni arrivate sul mercato negli ultimi 12 anni si noterà che non solo i maggiori volumi offerti sono stati assorbiti ma addirittura i prezzi sono cresciuti!

Quindi la relazione inversa stock di monete - prezzo delle stesse è tutta da dimostrare.

I collezionisti di medaglie papali, per il momento almeno (e tengo a qualificare tale affermazione), non riescono ad assorbire lo stock di offerta,

Altra considerazione è che comunque il mercato premia insiemi che sono stati costituiti con passione e rigore filologico. Il collezionista, di monete o medaglie, che abbia studiato, raccolto, valorizzato un insieme di oggetti numismatici (dai grandi argenti greci ai pesi monetali - ossrei dire alle bilance :D ), se lo fa con passione, cura e studio, e soprattutto con pazienza, l'indomani che dovrà esitare la propria collezione avrà probabilmente un premio economico maggiore rispetto a insieme, anche rilevanti , ma indistinti, non nominativi (il nome di una collezione - che non necessariamente significa il nome del collezionista) è importante . Per questo le case d'asta rendono un ottimo servigio a quei collezionisti che vendono i propri insiemi identificandoli in modo omogeneo e magari narrandone le vicende della formazione della collezione. Quelle case che invece, per pigrizia, o più spesso altri interessi, fanno confkuire tutto in un calderone non fanno l'inetresse del conferente (è chiaro che per poter fare questo è necessario che l'insieme valga non solo e tanto come valore venale ma soprattutto come vaole filologico della raccolta).

Un esempio per tutti : la collezione Restelli di monete di Malta recentemente esitata ha probabilmente potuto realizzare molto di più di quanto avrebbe fatto se esitata in blocchi o pezzi singoli sparsi in varie vendite, proprio perche correttamente identificata come tale e presentata nel modo più consono al mercato.

Per le medaglie papali vedremo il prosieguo ma in ogni caso occorre considerare e riconoscere che al momento il numero di appassionati è assai lontano da quello di cui beneficiano altri settori della numismatica. La medaglia, non moneta quindi, attira (eccetto per le Rinascimentali e le dovute eccezioni) un numero minore di appassionati, anche se , per fortuna, stanno crescendo , indotti forse dalla disponibilità dell'offerta, assai ampia, e anche da una diffusione e crescita culturale che passa anche attraverso discussioni come questa.

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L'asta NOMISMA era molto attesa anche per le medaglie papali: poche proposte, ma con grande attenzione rivolta a qualche pezzo, alla relativa base d'asta, all'esito, utile a stabilire se il mercato fosse pronto ad una significativa lievitazione dei prezzi.

I tre lotti che, a mio giudizio, facevano da riferimento (originali, in argento, non rarissimi ma di eccellente conservazione) erano la medaglia di restituzione del Paladino per Paolo II e quelle per l'apertura della porta santa di Innocenzo XII e Benedetto XIII, proposti a basi di asta € 1.800,00/1500,00 e cioè per un importo quasi doppio rispetto ai precedenti noti. Si sostiene spesso (e forse anche a ragione) che la medaglistica papale è sottovalutata e Nomisma ha ritenuto di mettere alla prova.

I tre lotti non sono stati aggiudicati. E' prevalsa la saggezza, l'oculatezza dei collezionisti e un fenomeno analogo mi sembra che si sia verificato per la ben più corposa collezione di monete papali. Hanno ben detto alcuni amici che queste collezioni richiedono competenza, esperienza e non si prestano all'investimento separato dalla passione, come può avvenire per certe rarità più moderne. Difficile è perciò che il mercato, in generale, abbia fughe in avanti sconsiderate.

L'asta comunque ha avuto le sue piccole follie. Il riconio in argento di Gregorio XIII per la Cappella è stato aggiudicato per € 1.300,00+diritti.

Quanto alle proposte ordinarie, rilevo che diversi esemplari riconiati da Mazio in bronzo sono stati aggiudicati - come ormai è consueto - per € 100/150+diritti, che la medaglia fusa originale di Gregorio XIII opus Melone ha avuto compratore per € 400,00+diritti, che sono andate abbastanza bene le medaglie di Pio IX, con una strepitosa aggiudicazione della straordinaria anno XXIV per incoraggiamento agli espositori (in bronzo - medio modulo) per € 440,00+diritti.

Confermo che il mercato delle medaglie papali va abbastanza bene se i prezzi sono moderati. Il materiale proposto non è in grande quantità, ma risulta sufficiente per soddisfare le risorse del collezionismo del settore.

Vorrei richiamare l'attenzione non solo dei medaglisti, ma anche di tutti i numismatici che Negrini propone nella prossima asta una corposa collezione di circa 1000 medaglie papali, dalle origini fino a Paolo VI: ciò fa pensare ad una collezione organizzata negli anni '60-'70.

Non sono presenti grandi rarità (l'eccezionale Giulio II fusa, in argento, per la nuova Basilica San Pietro - opus Caradosso ha un diametro di appena mm. 51 mentre l'originale raggiunge mm. 56), ma è una collezione vera. Ricca è la presenza di medaglie di restituzione per ricordare i papi di epoca antica; nel periodo 1500-1700 non mancano i riconi Mazio, dichiarati o meno, ma si tratta di una raccolta quantitativamente consistente; le annuali dal 1800 sono quasi complete e per i papi più recenti sia in argento che in bronzo; le conservazioni sono medie: però, il complesso è a mio parere affascinante, consente di ripercorre una storia millenaria, evidenzia le evoluzioni delle tendenze artistiche nei secoli. Vorrei dire, sinteticamente, che questa collezione ci fornisce l'esempio come, probabilmente senza enorme dispendio di risorse economiche ,si possa costruire un pregevole compendio culturale .

Considerata la quantità della offerta, penso a una distribuzione che soddisferà le attese dei collezionisti a prezzi interessanti, poichè le basi di asta sono in genere moderate.

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Quanto avevo espresso sopra sembra quindi trovare riscontro nell'attuale situazione di mercato.

Ciò non toglie che, progressivamente , il mercato per questo settore potrà apprezzarsi speriamo,

ma senza strappi e probabilmente premiando la qualità e l'attenzione del collezionista.

A questo proposito sarà interessante vedere gli esiti dell'asta di Negrini. MI pare che negli ultimi anni

vi sia stata solo un'altra grande collezione di medaglie papali, quella esitata da Tkalec diversi anni fa,

anche se però era costituita da sole medaglie auree.

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Quanto avevo espresso sopra sembra quindi trovare riscontro nell'attuale situazione di mercato.

Ciò non toglie che, progressivamente , il mercato per questo settore potrà apprezzarsi speriamo,

ma senza strappi e probabilmente premiando la qualità e l'attenzione del collezionista.

A questo proposito sarà interessante vedere gli esiti dell'asta di Negrini. MI pare che negli ultimi anni

vi sia stata solo un'altra grande collezione di medaglie papali, quella esitata da Tkalec diversi anni fa,

anche se però era costituita da sole medaglie auree.

Non mi pare che in Negrini ci sia tutta questa quantità di offerta di Papali a parte alcuni pezzi da "novanta".

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Vorrei richiamare l'attenzione non solo dei medaglisti, ma anche di tutti i numismatici che Negrini propone nella prossima asta una corposa collezione di circa 1000 medaglie papali, dalle origini fino a Paolo VI: ciò fa pensare ad una collezione organizzata negli anni '60-'70.

Non sono presenti grandi rarità (l'eccezionale Giulio II fusa, in argento, per la nuova Basilica San Pietro - opus Caradosso ha un diametro di appena mm. 51 mentre l'originale raggiunge mm. 56), ma è una collezione vera. Ricca è la presenza di medaglie di restituzione per ricordare i papi di epoca antica; nel periodo 1500-1700 non mancano i riconi Mazio, dichiarati o meno, ma si tratta di una raccolta quantitativamente consistente; le annuali dal 1800 sono quasi complete e per i papi più recenti sia in argento che in bronzo; le conservazioni sono medie: però, il complesso è a mio parere affascinante, consente di ripercorre una storia millenaria, evidenzia le evoluzioni delle tendenze artistiche nei secoli. Vorrei dire, sinteticamente, che questa collezione ci fornisce l'esempio come, probabilmente senza enorme dispendio di risorse economiche ,si possa costruire un pregevole compendio culturale .

Considerata la quantità della offerta, penso a una distribuzione che soddisferà le attese dei collezionisti a prezzi interessanti, poichè le basi di asta sono in genere moderate.

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Le medaglie e le monete vanno su binari diversi.

E cmq le medaglie di Negrini per bassa conservazione, a mio parere, non si prestano come metro di paragone.

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Hai ragione numa numa. Mi sono confuso.

Ma cmq mantengo l'idea che a parer mio, viste le conservazioni, le basi+diritti+spedizione non sono convenienti.

Questa mi pare più una collezione da studio e da investimento.

Modificato da toto
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A mio giudizio quella offerta da Negrini è una bella collezione (e sottolineo collezione) e consiglio di esaminarla con attenzione. C'è più la quantità che la rarità, i riconi sono stati inseriti senza riserve e la conservazione è media (non bassa). Fare una collezione significa sempre accettare la mediazione nella conservazione: le medaglie papali (e molte sono le vecchie e antiche) non sono comuni, non si comprano alla Zecca e un collezionista che ha passione e vuole accrescere la collezione spesso deve accettare il materiale che trova. Fino a Leone XIII i FDC si trovano con grandissima difficoltà. C'è anche il problema del costo, delle disponibilità finanziarie .......Aggiungo che 30 o 40 anni or sono il fanatismo del FDC e della eccellenza non esisteva, anche se cominciava ad affermarsi la considerazione per l'alta conservazione.

Le basi d'asta di Negrini in qualche caso non sembrano allettanti, ma a mio parere sono in genere moderate. D'altronde su singoli papati, sulla probabile richiesta ognuno esprime una valutazione soggettiva.

Penso che dal punto di vista del ricavo sia stato un errore non pensare ad una ripartizione in più tornate di asta. Il collezionista, però, non può lamentarsene: l'ampia possibilità di scelta ridurrà la concorrenza.

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... con una strepitosa aggiudicazione della straordinaria anno XXIV per incoraggiamento agli espositori (in bronzo - medio modulo) per € 440,00+diritti.

Anch'io sono rimasto stupito... chissà il massimo modulo in cofanetto originale quanto spunterebbe... ;)

Se posso esprimere il mio giudizio, la collezione che Negrini sta esitando è "vera" come poche se ne vedono, parla di fatica e passione... non ha bellezze da passerella, ma tanti sani ed onesti pezzi che, almeno tra le mie medaglie, vedrei assai bene... e bene ha fatto Negrini a proporle tutte insieme: è un piacere scorrere tutte quelle immagini e penso che i risultati non mancheranno...

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Asta Ghiglione. Erano proposte circa 45 medaglie papali, quasi per la totalità ante 1700, riconi o copie fuse. Le aggiudicazioni non sono arrivate a 10 lotti. Si trattava, quasi esclusivamente, di medaglie non aggiudicate nella precedente asta del novembre 2010, riproposte alla stessa base (la stima è stata revisionata, ma la base d'asta - questa volta coincidente con la stima e non con l'80% - era immutata e invariato è stato l'esito negativo).

Asta INASTA. - Erano proposte 33 medaglie, prevalentemente in argento, di rarità media e di media conservazione (direi che la maggior parte dei pezzi erano BB/BB+). Sono stati aggiudicati 16 lotti e quindi circa il 50%. I prezzi base, anche se non esagerati, tendevano più alla protezione che alla volontà di vendita. Alcuni risultati sono stati superiori ad una ragionevole previsione. La medaglia di Gregorio XV in argento (riconio ottocentesco anacronistico accoppiato al diritto anno III anzichè ad anno II) ha raggiunto € 460,00+diritti; la straordinaria in argento di Leone XII per la chiusura della porta santa, in ottima conservazione, è stata agiudicata per € 600,00 + diritti. Le medaglie di Pio IX (alcune satiriche e grandi moduli in argento per il Concilio e per gli Apostoli) hanno integralmente trovato acquirente. Qualche medaglia avrebbe meritato a mio giudizio miglior successo, ma certamente l'esito dell'asta sarebbe stato migliore se le basi d'asta fossero state più moderate quando si trattava di pezzi di qualità non eccellente.

Complessivamente, mi sembra che vi sia un clima di fine stagione; commenti analoghi sono riferiti anche per le monete.

Non mancano comunque gli exploit. In asta Rauch era proposta una sola medaglia papale per l'Alleanza con i ritratti di Papa Innocenzo XI, Leopoldo I, Giovanni III e il Doge Marcantonio Giustiniani - lotto 1124. La medaglia, in copia galvanica, correttamente dichiarata, posta in vendita con base di asta di € 250,00 è sta aggiudicata per € 850,00 + diritti.

Mi attendo dagli amici che vanno a Verona qualche resoconto sul mercato al convegno e soprattutto su disponibilità e proposte visionate.

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Grazie Renzo per la presentazione delle ultime aste.

Si effettivamente InAsta ha alzato molto le basi e mi pare che proprio per questo non c'è stata nè gara nè aggiudicazioni su molti lotti interessanti.

Da Rauch è stata battuta anche questa medaglia (collegabile a Pio Ix per la rappresentazione del Pontefice al D) catalogata dal Bartolotti al n° X-17 Messaggio di Francesco Giuseppe :

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AE910/17

che in effetti era presentata correttamente in quelle austriache lotto 959: base 400 ha fatto ben 580 + diritti.

Modificato da fabio22
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  • 2 settimane dopo...

ASTA GLOBAL on line. Erano proposti circa 30 lotti di medaglie papali. Le aggiudicazioni sono limitate al 20% circa. E' evidente che l'asta non è andata bene, ma la vicenda non sembra indice di una specifica difficoltà del settore. Nella rubrica aste si stanno analizzando i motivi di ordine generale dell'insuccesso. Va ricordato che questa asta è pubblicata esclusivamente on line senza catalogo cartaceo; nel materiale proposto non c'erano medaglie di richiamo per rarità o conservazione. I prezzi base non erano esagerati, anche se davano giusta protezione al venditore. Se, quando il collezionista fa il primo esame on line , non è attratto da proposte che lo invitano a ritornare sui lotti, è più probabile la disattenzione.

Le aste Global si susseguono rapidamente e ciò può essere un bene per diffonderne conoscenza. Tuttavia mi pare, quanto a materiale, che non sia in atto una evoluzione in meglio. Si deve anche considerare che i diritti di asta sono elevati e che la proposta di pezzi di basso valore non è concorrenziale con il materiale simile di aste on line di siti senza costi. Certo, abbiamo una casa di aste che dà garanzie: ma per una medaglia annuale in bronzo di Pio XII o Paolo VI i rischi mi sembrano modesti.

ASTA ARTEMIDE on line. Erano presenti 43 lotti di medaglie papali e ne sono stati aggiudicati 31 (70%). Questa asta proponeva materiale di modesto interesse. Comunque Artemide , che in questo anno numismatico ha presentato continuativamente una selezione di medaglie papali molto interessanti, ha evidentemente collezionisti affezionati. Le aggiudicazioni sono spesso avvenute al prezzo base, abbastanza contenuto soprattuto per lotti in conservazione modesta. Non sono tuttavia mancati buoni prezzi. Un bel riconio di Innocenzo XII con il Palazzo di Montecitorio è stato acquistato per € 170,00+diritti; le medaglie straordinarie in argento di Pio XII - Immacolata e di Giovanni XXIII per il premio Balzan per € 120.00+ diritti.

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ASTA NEGRINI- Abbiamo già avuto occasione di parlare di questa asta che proponeva una interessante collezione di medaglie papali (circa 580 lotti) dalle origini a Paolo VI.

Sono stati aggiudicati quasi 350 lotti e quindi una percentuale del 60% circa.

L'asta è andata meglio di quanto non dica il dato statistico. Quasi tutte le medaglie più rare e meglio conservate sono state infatti aggiudicate e in molti casi con prezzi decisamente superiori alla base.

Ottima la quantità venduta per le antiche medaglie di restituzione con prezzi in significativo aumento soprattutto per la serie più antica con le chiavi al rovescio; alcune bolle antiche hanno fatto prezzi stellari; le medaglie cinquecentesche coniate o fuse sono state decisamente contese; molto interesse per le medaglie dorate e per medaglie o placchette di grande modulo (Clemente XI di mm. 140 è stata aggiudicata a € 1.400,00+ diritti); le annuali in argento hanno raggiunto prezzi interessanti (€ 1.000,00 + diritti l'anno 7 di Pio VI nella rarissima prima tiratura individuata dal Modesti , tiratura completata con un diritto sovrainciso per rottura del conio in fase iniziale di emissione; € 800,00 + diritti per l'anno 16 di Benedetto XIV; € 750,00 + diritti per l'anno XVIII di PIo VII - Laccoonte) e molto bene anche alcune straordinarie in argento come l'inedita anno II di Pio VIII per la studiosissima gioventù dei collegi di Montefiascone e Tarquinia, aggiudicata a € 450,00+diritti nonostante la modesta conservazione.

Nel periodo 1700-1800 ottimo andamento per Pio VI, per Pio VII, per Pio VIII, per Gregorio XVI e particolarmente per Leone XII.

Quanto a Pio IX sono state ben aggiudicate le straordinarie e le annuali in migliore conservazione. Più debole l'andamento per Leone XIII, Pio X, Benedetto XV e Pio XI con aggiudicazioni limitate alle conservazioni eccellenti.

Quanto alle medaglie di sede vacante sono state aggiudicate le antiche nonostante la conservazione molto modesta; poco richieste invece le ottocentesche in bronzo e metallo bianco.

Ottimi i prezzi per Pio XII fino all'anno 13 (€ 210-250,00+diritti per le coppie argento+bronzo);ben vendute anche le medaglie di Giovanni XXIII e quelle in oro di Paolo VI con prezzo superiore al valore del metallo considerando i diritti.

Alla fine ci sono comunque anche oltre 200 lotti non aggiudicati: davanti alla ampia scelta sono stati trascurati i riconi Mazio, alcuni dei quali avevano prezzi base molto convenienti che suggerisco di controllare, e medaglie moderne in conservazione Spl o inferiore.

Mi è parsa una asta con andamento complessivamente soddisfacente, alimentata da collezionisti, che hanno partecipato con capacità di selezione, con una sorta di staffetta a seconda dei loro più specifici interessi. Il materiale era tanto e per tutti gli appassionati del settore c'è stata la possibilità di incrementare la collezione, anche se resta confermato che si tratta di un collezionismo ancora limitato, che le risorse non sono infinite, che il mercato andrà abbastanza bene se l'offerta non sarà esagerata ed esasperata.

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ASTA NEGRINI

...anche se resta confermato che si tratta di un collezionismo ancora limitato, che le risorse non sono infinite, che il mercato andrà abbastanza bene se l'offerta non sarà esagerata ed esasperata.

Quoto ed arciquoto.

Sintesi magistrale!

(Come sempre da parte di Renzo...)

P.S.

Mi sono contenuto...speriamo in bene.

:D

PP. SS.

Se il mercato cede...sui prezzi!?

Pazienza...invece di vendere..ne compremo altre, per come sono belle le medaglie pontificie, a quattro soldi, varrà sempre la pena.

;)

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Nella recente asta N.A.C. svoltasi a Milano, della quale è stato molto parlato nel nostro forum , erano proposte anche tre medaglie papali antiche in oro.

La medaglia annuale di Paolo V anno XV per la cappella Paolina al Quirinale, in conio originale anche se con lievi tracce di frattura documentate dalla ribattitura della annualità in basso sotto il busto, in alta conservazione, partita da base di asta di € 5.000,00 è stata aggiudicata per € 14.500,00 + diritti.

La medaglia di Urbano VIII - anno XII per la chiesa di San Caio, in coniazione presumibilmente posteriore, come risulterebbe dal recente studio del Modesti e come è precisato in catalogo (comunque a mio giudizio conio antico), in conservazione Spl o quasi, dalla base di asta di € 2.500,00 è salita a € 5.000,00 + diritti.

La medaglia di Urbano VIII anno XVII per il Palazzo del Quirinale, giudicata col dubbio di coniazione posteriore ?( con uno scrupolo e prudenza a mio giudizio eccessivi), conservazione SPL, proposta con una base di asta di € 3.000,00 è stata aggiudicata per € 8.000,00 + diritti.

Non ho mai seguito accuratamente le valutazioni delle medaglie papali in oro, non alla portata della mia collezione. Mi limito a riferire l'esito dell'asta NAC per queste medaglie molto belle e rare e lascio agli amici il commento.

Personalmente penso che soprattutto chi ha acquisto la medaglia di Urbano VIII anno XVII ha fatto un ottimo affare.

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Caro renzo concordo con te nella sostanza.

Resta il fatto che, in nunismatica e nella medaglistica, quando un giudizio ritenuto autorevole indica un dubbio...quel dubbio rimane - a ragione od a torto - negli annali.

Ed è poi dura se non impossibile...confutarlo.

Nella sostanza resto dell'avviso che più di qualcuno, a vario livello, abbia iniziato e/o continuato a raccogliere medaglie pontificie.

Resto altresì convinto che l'interesse non è ancora tale da consolidare il settore.

La strada si appalesa comunque, asta dopo asta, abbastanza delineata verso buone mete.

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  • 2 settimane dopo...

Innanzitutto porgo un caro saluto a Fabio22, Enzo1940, Camerlengo e Piakos e a tutti gli altri partecipanti medaglisti, vi leggo spesso e mi complimento per il vostro incessante operato. Volevo sottoporvi questo mio ultimo acquisto proveniente dall'asta Negrini e chiedervi a titolo di cortesia: (fermorestando la tiratura ufficiale) quanti esemplari in argento avete visto complessivamente durante la vostra carriera medaglistica. Grazie anticipatamente per la risposta. Francesco

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Modificato da francesco77
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