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Le medaglie pontificie nelle aste appena trascorse


camerlengo

Risposte migliori

Le ultime valutazioni di Renzo sono pienamente ncondivisibili.

Occorre prendere atto di come il mercato si sta muovendo sulle nostre medaglie.

Sicuramente è un mercato che va seguito o preparato con intelligenza, malgrado le poste in gioco spesso non siano elevate nelle stime e nelle aggiudicazioni.

Insomma, bisogna ponderare, avere pazienza e perderci del tempo...malgrado non sia un grosso mercato.

Tuttavia, il dato che le medaglie pontificie siano in perenne altalena...non è ancora superato.

Una volta accade che troppo materiale...affoga se stesso.

Un'altra accade che la quantità e la scelta vengono premiate.

In altra occasione ancora vediamo premiata solo la qualità superiore.

Infine può accadere che i riconi proposti tra gli 80 e i 120 euro, facciano la parte del leone.

Caro Renzo,

purtroppo nel medio periodo e per le medaglie che ci interessano, non vedo prevalere un criterio risolutivo.

Dipende da un vento strano...a volte non prevedibile.

Più di quanto non accada con le monete.

Modificato da piakos
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Mi sembra opportuno riservare una nota al listino della Numismatica Barbero, al quale già abbiamo accennato recentemente in questa discussione e che in questi giorni ho esaminato con maggiore attenzione.

E' un listino specializzato nella medaglistica papale, con proposta di 1100 lotti (penso l'intero stock disponibile della Ditta) da Martino V a Benedetto XVI.

E' un listino elegante, accurato, con le caratteristiche del catalogo di asta; solo nelle foto (soprattutto per le medaglie antiche) mi auguro ulteriori miglioramenti.

Un listino di queste dimensioni è di grande utilità per il collezionista, sia per le proposte che contiene , sia perchè fotografa il mercato in un certo momento e lascia un orientamento, un aiuto importante per le trattative.

I prezzi, considerando lo sconto 10% riservato per gli acquisti oltre € 800 e la piccola disponibilità di trattativa che questo commerciante di norma manifesta, mi sembrano formulati con attenzione per la parte moderna; innovativa è la metodica per la medaglistica fino a tutto il 1700 come dirò.

Il listino consente anche di capire quali sono in questo momento le medaglie per le quali c'è maggiore disponibilità sul mercato (in qualche caso la proposta è di 3/4 esemplari con qualche differenza di conservazione) e quelle che si trovano con maggiore difficoltà o sono vendute con maggiore rapidità e quindi non residuano nello stock del commerciante.

Ciò vale ovviamente per il materiale dell'ultimo secolo; per il materiale più datato può darsi che la richiesta non sia sostenuta, ma esuberanza non ce ne è ( e annoto che l'argento ante 1800 è quasi scomparso).

In questo listino è anche affrontata in maniera decisa la individuazione dei riconi. Per ogni medaglia è indicato se si tratta di originale, di riconio settecentesco (bottega Hamerani), o di riconio ottocentesco (Mazio). E' un passo innanzi verso la chiarezza e la trasparenza. Devo sottolineare che, per quanto attiiene alla valutazione, Barbero non attibuisce un plusvalore alle medaglie originali rispetto ai riconi successivi di bella qualità, nè ai riconi Hamerani rispetto ai riconi Mazio. Sfogliando il listino, si potrà notare che riconi Mazio di conservazione elevata hanno una quotazione superiore rispetto a medaglie originali ancora in bella consevazione, ma non FDC.

E' una impostazione innovativa che non condivido, ma - come cronista - riferisco.

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E' vero, come osserva piakos, che in questo momento il mercato delle medaglie papali è un po' altalenante. Ma, considerando la situazione di crisi economica, soprattutto nelle aste estere (germania, svizzera, francia) vi sono buone performances per i pochi lotti proposti.

Nell'asta francese iNumis era proposta la splendida medaglia di Clemente XI - anno III, in argento, per Civitavecchia - emissione straordinaria di grande modulo (circa 50 mm.) ed è stata aggiudicata per € 1.300,00 + diritti. Forse non è un grande prezzo in rapporto alla bellezza e importanza della medaglia; tuttavia il lotto è stato conteso, partendo da stima inferiore. Nella stessa aste una medaglia annuale di Pio X in argento è stata aggiudicata per € 200,00+diritti.

Nell'asta svizzera SINCONA la medaglia in argento di Pio V - rovescio PAX (dalla foto è impossibile dire se coniazione di epoca) è stata aggiudicata per F.sv. 1.400,00+diritti e impostee quindi per un prezzo finito superiore a € 1.400,00. Molto contese anche alcune ricorrenti medaglie annuali in argento in ottima conservazione. Prezzi top per Leone XIII - anni X e III che hanno raggiunto, rispettivamente, F .sv. 400,00 e 325,00 + diritti e imposte. Diverse medaglie annuali di Pio IX, Leone XIII, Pio X, Benedetto XV e Pio XI sono state vendute per F.sv. 250,00+diritti e imposte.

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  • 3 settimane dopo...

In chiusura di anno numismatico (che identifico secondo tradizione con le vacanze estive) il mercato delle medaglie papali appare orientato ad un buon consolidamento dei prezzi.

Le aste estere presentano un andamento brillante. Nel giugno la più importante è stata battuta a Bruxelles da Elsen con una corposa collezione ripartita in 110 lotti, alcuni dei quali multipli, con emissioni da Martino V ai Papi moderni, nella quale erano largamente rappresentate medaglie del 1600 e 1700 in bronzo, con tanti riconi (frappe posterieure la indicazione ricorrente).

Il materiale è stato venduto quasi in toto. Solo la bellissima e importante medaglia di Paolo II per il Concistoro del 1466, in bronzo - BB, tratta per fusione dalla moneta in oro attribuita ad Orfini non ha trovato l'aggiudicatario. La medaglia, che dalla foto mi pare di epoca, era proposta alla base di asta di € 1.600,00. Ovviamente per queste medaglie è indispensabile la osservazione diretta.

Per il restante materiale, come detto, aggiudicazioni sostanzialmente in toto. Le annuali e straordinarie in bronzo del 1600 e 1700 hanno avuto acquirenti al prezzo medio di € 150,00 per esemplare. Sostenuti i prezzi aggiudicazione di alcune medaglie originali di Clemente XII in conservazione q.SPL/SPL: il grande modulo REPARATIO FELICITATIS PUBLICAE € 360,00+diritti; San Giovanni in Laterano mm. 72 € 550,00+diritti; la Cappella Corsini mm. 72 € 480,00+diritti; l'annuale Fontana di Trevi € 260,00+diritti.

Aggiudicati anche i lotti multipli. Per questi è difficile una valutazione sul prezzo. Le basi di asta, apparentemente invitanti (ma occorrerebbe una indagine sulla qualità) sono state sempre largamente superate.

Ancora superiori i prezzi in asta Lanz, che proponeva 10/15 medaglie papali in bronzo del 1600-1700 inserite insieme alle monete (Urbano VIII; Alessandro VII; Benedetto XIV, Pio VI ed altri); sono state aggiudicate ad un prezzo medio di € 170/180,00 + diritti e imposte. Tra le medaglie moderne era offerta solo l'annuale di Pio X anno III in argento, SPL, aggiudicata al prezzo eccezionale di € 320,00+ diritti e imposte.

Elevati anche i prezzi di aggiudicazione per medaglie papali presenti simbolicamente in altre aste: cito per Rauch la Benemerenti Accademia San Luca in bronzo Benedetto XIII venduta per € 210,00+diritti e imposte e la medaglia in argento riferita a Pio IX per la cattedrale di Zagabria (€ 800,00+diritti e imposte); e ancora una placchetta di Pio XI per l'anno Santo in asta Muenzhandlung (€ 90,00 + diritti) e una placchetta di Pio XII in asta Teutoburger (€ 150,00+diritti).

In Italia il mercato è meno brillante, ma non manca un interesse medio.

L'unica asta in cui le medaglie papali erano sufficientemente rappresentate era nel giugno una asta Artemide on line con una cinquantina di lotti di materiale non particolarmente importante. Le agggiudicazioni hanno superato il 50%, che ordinariamente è la percentuale massima in aste senza cartaceo. Particolarmente rappresentate erano le medaglie di restituzione (fusioni seicentesche della serie stemmi) e non hanno avuto successo. Era anche proposto un giro di annuali di Pio XI in argento, nell'ambito del quale molte medaglie sono state acquistate ad un prezzo di circa € 70,00+diritti. L'interesse per le medaglie satinate (novità assoluta) ha superato quello per le medaglie fondo specchio.

Abbastanza sostenuti i prezzi di aggiudicazione per medaglie di Pio X in argento o bronzo grande modulo.

Nelle altre aste italiane ho notato due medaglie papali nell'asta Bolaffi (la ricercata annuale anno XII di Pio IX in argento è stata aggiudicata per € 400,00+diritti e la straordinaria di Giovanni XXIII per l'ottantesimo anno con la veduta di Sottoilmonte per € 175,00+diritti. i prezzi base sono stati decisamente superati e quindi vi è stata competizione).

Concludo citando le aggiudicazioni in asta Ghiglione di una copia galvanica della medaglia di Pio IX - GLI ITALIANI RICONOSCENTI per € 210,00+diritti e in asta Negrini di una bella placchetta di Pio IX di grande modulo in bronzo per € 300,00+diritti.

L'annata si concluderà con le aste già presentate da INASTA e Artemide, molto diverse fra loro.

Inasta presenta una cinquantina di lotti abbastanza comuni, di media conservazione, a prezzi molto invitanti. Si potrebbe parlare di asta di saldi con chiamata a vedere se vi sia qualche buona occasione.

Artemide presenta due aste (in sala e on line) con molti pezzi importanti, orientata principalmente al materiale moderno. Ci sono medaglie in oro di diversi Pontefici, le più importanti rarità di Pio XII in argento, massimi e grandi moduli di Pio IX, Leone XIII, Benedetto XV, una rara medaglia in argento in grande modulo del Cardinale Albani, nipote di Clemente XI e anche qualche altra medaglia di pregio. Ci si potrebbe domandare se è razionale questa proposta in questa fase della stagione. Risponderà il mercato. Comunque, in questa asta i prezzi base sono piuttosto sostenuti e chi è disponibile a privarsi di queste medaglie, certamente interessanti, richiede una soddisfazione economica.

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  • 4 settimane dopo...

Ho sinteticamente presentato nel precedente post le aste di Artemide ed Inasta e riferisco sinteticamente sull'esito.

ARTEMIDE - Si sono svolte sia l'asta in sala che un'asta elettronica con medaglie papali abbastanza importanti. Complessivamente sono stati proposti circa 100 lotti (circa 10 medaglie in oro, prive di richiesta nonostante che il prezzo del metallo prezioso sia in questo periodo orientato al rialzo, e circa 90 lotti di medaglie in bronzo e argento con aggiudicazioni in misura del 45%). Il periodo feriale non era il più indicato per questo materiale, ma come avevo segnalato il venditore era garantito da prezzi base abbastanza sostenuti .

Tra le medaglie vendute cito il massimo modulo di Leone XIII in argento per il cinquantenario di sacerdozio aggiudicato per € 1.050,00+diritti, il massimo modulo di Pio IX - San Paolo facciata esterna in bronzo (€ 500,00+diritti), il massimo modulo Pio XI - Nuovo accesso ai musei (€ 600,00+diritti); un buon interesse vi è stato anche per annuali in bronzo di Pio VI e per annuali e straordinarie in bronzo di Gregorio XVI e PIO IX e per medaglie degli ultimi papi. Sono state contese due medaglie in eccellente conservazione ( Gregorio XVI - Anno IV - Cascate Aniene - annuale, in bronzo, aggiudicata per € 300,00 + diritti e Pio IX - anno VIII/IX in bronzo - emissione napoletana per la proclamazione del dogma della Immacolata, con splendido astuccio originale, acquistata per € 340,00+diritti).

Non aggiudicate invece le medaglie del Card. Albani - nipote Clemente XI per Villa Albani - grande modulo in argento (prezzo base € 1.900,00), la annuale Pio VII - argento - Lacoonte (prezzo base € 1000,00), le annuali Leone XII anni IV e V (prezzo base € 450,00), la straordinaria Gregorio XVI grande modulo in argento per Commercio e Agricoltura (prezzo base € 500,00), il massimo modulo di Pio XI argento Città Vaticano (prezzo base € 1,500), le rare straordinarie di Pio XII in argento Collegio americano e Chiesa S. Eugenio (prezzo base € 1.800,00 e € 800,00). Quindi, pezzi interessanti, ma richiesta al top delle valutazioni di mercato.

INASTA - Erano proposte in asta per corrispondenza e on line circa 200 medaglie papali, abbastanza comuni, in conservazione media ( buona per le moderne), a prezzi base interessanti per il collezionista. L'asta aveva il sapore della vendita di fine stagione e le aggiudicazioni hanno raggiunto la percentuale significativa del 65%. I prezzi base sono stati superati, ma i collezionisti comunque hanno potuto acquistare belle medaglie a prezzi convenienti .

In conclusione il mercato della annata non è stato particolarmente brillante: ma ha retto abbastanza bene e, considerando la crisi economica del Paese, non è un risultato disprezzabile.

All'estero il mercato è andato e sta andando meglio. Nell'ultimo mese non ho visto vendite significative.

Rilevo che Kuenker ha offerto un bellissimo astuccio con stemma imperiale, contenente 24 medaglie annuali di Pio IX in argento q.FDC. Il prezzo base era di € 8.000 e non vi sono stati offerenti. Considerando diritti e imposte il costo minimo sarebbe stato di € 10.000,00 e cioè oltre € 400,00 a medaglia e quindi l'esito non stupisce (ma ricordo che qualche anno fa analogo astuccio aveva raggiunto questa quotazione). Sempre nell'asta Kuenker erano in vendita alcune medaglie papali moderne di benemerenza o decorazione e sono state tutte aggiudicate a prezzi sostenuti (particolarmente per Leone XIII e Pio X).

Nell'asta elettronica CNG è stata offerta una medaglia fusa di Clemente IX - Abside Santa Maria Maggiore: bella fusione, tuttavia il venditore precisava che non si trattava di fusione originale , ma "later cast". Credo che sia stata venduta per 570,00 + diritti (mi affido alla memoria poichè non riesco a recuperare a distanza di qualche giorno l'esito dell'asta).

Auguriamoci, fin da Riccione, un nuovo anno numismatico fortunato.

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  • 1 mese dopo...

Medaglie papali nell'aste di agosto.

Quest'anno abbiamo avuto aste anche nel mese di agosto.

Nomisma e Artemide hanno battuto aste on line (senza catalogo cartaceo); Sintoni ha ravvivato con il suo incanto a Riccione uno spento convegno.

Le medaglie papali in asta Artemide erano abbastanza comuni, con diversi riconi Mazio (e anche qualche fusione in conservazione modesta ma da studiare) per le antiche e pezzi non particolari per l'ottocento e le moderne.

Anche Nomisma proponeva diversi riconi Mazio e un gruppo di medaglie dell'ottocento e novecento in argento e bronzo piuttosto ricorrenti.

Le aggiudicazioni sono avvenute per il 40% circa dei lotti. Nelle aste senza cartaceo si perde tanto collezionismo tradizionale e perciò il livello della vendita è abbastanza conforme alle aste precedenti analoghe.

Prezzi top in Artemide una lavanda in argento di Pio VI (€ 260,00+diritti) e per Nomisma l'annuale di Gregorio XVI anno X conservazione FDC, che ha raggiunto € 340,00+diritti.

L'asta battuta da Sintoni ha avuto aggiudicazioni superiori al 60% nei circa 100 lotti proposti.

Sono state aggiudicate quasi tutte le medaglie di modesto costo di Pio IX, Leone XIII, Pio X, Pio XII, Giovanni XXIII , Paolo VI, Giovanni Paolo I e II, Benedetto XVI, Sedi vacanti.

Assenza di offerte per le medaglie papali più importanti (due massimi moduli in argento di Pio IX e anche medaglie di Pio VII e di Pio VIII): per queste medaglie, invero, la base di asta a difesa era più sostenuta.

Prezzo top nell'asta Sintoni la ricercata medaglia del Concordato 1929 con i ritratti del Re, del Pontefice, di Mussolini e del Card. Gasparri, in bronzo, aggiudicata per € 500,00+diritti.

Complessivamente mi è parso un mercato non brillante, ma non deludente; non c'è stata competizione e attenzione per i pezzi di maggior pregio, ma non è mancato l'interesse all'acquisto del collezionista medio a condizioni leggermente più convenienti rispetto a precedenti transazioni.

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  • 2 settimane dopo...

Prezzi stellari per i riconi Mazio in asta Leipziger per Heidrun Hohn.

Da tempo si intravedeva nelle aste straniere una buona attenzione per le medaglie papali, pur essendo poco il materiale proposto e difficile la interpetrazione del mercato.

In questo mese di settembre, in Germania, Leipziger per Heidrun Hohn ha messo in vendita circa 40 medaglie papali e la buona disposizione degli acquirenti si è tradotta in una esplosione di prezzi. Pensavo ad un risultato disastroso, considerando che in massima parte si trattava di riconi del Mazio in bronzo, con prezzi base molto sostenuti. La mia previsione è stata smentita. Le aggiudicazioni risultano in misura del 60%, con competizione e, come detto, con prezzi finali stellari. I lotti non aggiudicati sono spesso medaglie in conservazione modesta (anche qualche originale, come le medaglie lauretane). Il prezzo top è di € 400/420 + imposte e diritti per medaglie di Giulio III e Urbano VIII. Gli appassionati possono verificare i risultati (lotti da 1127 a 1170). Come ho detto, quanto non aggiudicato aveva elevate basi di asta o consevazioni modeste. E' un risultato di interpetrazione non facile e confesso di non credere alla sua continuità a questi livelli, tanto più che è riferito a riconi ancorchè in conservazione eccellente. Penso anche che non si potrà parlare di un valido mercato per la medaglistica papale finchè non sarà così con certezza in Italia. E' vero che si tratta di una collezione "internazionale" , ma il collezionismo italiano è dominante.

ASTA ELSEN - Proposte circa 10 medaglie papali, con prevalenza di riconi Mazio. Aggiudicazione quasi in toto, ma prezzi regolari.

ASTA WAG - Poche le medaglie papali; esito dell'asta molto soddisfacente.

Un riconio Mazio di Paolo III in argento è stato aggiudicato per € 480,00+imposte e e diritti, la medaglia di Pio IX di grande modulo in argento per il Concilio a € 775,00+imposte e diritti, la medaglia di Pio X in argento per la elezione con effigiati i cardinali partecipanti al conclave per € 420,00+imposte e diritti, una medaglia per Pio XII, fusa, di grande modulo - opus Goetz per € 675,00+imposte e diritti.

Prezzi sostenuti per alcune medaglie di Gregorio XIII; ho notato un conio postumo per la strage degli Ugonotti, molto comune, acquistata per € 160,00+diritti.

Pochissime medaglie papali erano proposte in asta Teutoburger. Buoni risultati si sono registrati anche in questa asta; cito una annuale in argento di Leone XIII - ottima conservazione - anno XXI aggiudicata per € 170,00 + imposte e diritti (base di asta € 50,00).

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Caro Renzo, le tue riflessioni tecniche non fanno una piega.

Mi consento solo una riflessione.

Alcune monete che sino a tre anni fa potevano spuntare duemi...tremila e passa euro, come i sesterzi bellocci/splendidotti...oggi stentano a fare la metà...ed anche meno.

Erano appannaggio dei c.d. collezionisti di fascia media...o medio/alta.

Anche per tali monete l'Italia è stata a lungo dominate.

Negli ultimi 10 anni...specifcament negli ultimi tre o quattro...tutto è saltato.

Adesso le conservzioni integre o molto belle sono quasi assoluto appannaggio del collezionismo internazionale, che digerisce anche le cose bellocce.

Dicono che:

- gli italiani non hanno più un ceto medio dotato di voglia e/o potere di acquisto.

- in ogno caso gli italiani non hanno mai voluto spendere troppo per un pezzo singolo...salvo rari supercollezionisti.

Una rondine come la vendita Leipzig...non può fare primavera...sono d'accordo. Ma credo che in qualche misura...il ragionamento di cui sopra potrebbe realtivamente valere anche per le medaglie papali. Sopratutto per quelle non troppo importanti ma di buona conservazione...anche prchè gli originali dei riconi...e quando si trovano?

Modificato da piakos
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ASTA CNG elettronica 287

Merita un intervento immediato ed estemporaneo la odierna asta elettronica CNG 287con 5o lotti di medaglie papali daln.696 al n. 747.

Prezzi eccezionalmente alti e medaglie molto contese!

Top price la medaglia di restituzione del Paladino in bronzo per Papa Pio II aggiudicata per $ 750 e una bolla plumbea antica (invero non ben valutabile dalla foto) aggiudicata per $ 1.000. Considerando diritti e imposte, il prezzo finito in € corrisponde sostanzialmente a quello di aggiudicazione in $.

Lascio agli amici appassionati di medaglie papali il piacere e la sorpresa di controllare personalmente queste aggiudicazioni, che con un po' di fatica - essendo scomparsa l'asta - ho ritrovato sul sito CNG - Research sold coins - impostando per la ricerca auction 287, search "papale" e contrassegnando electronic auctions.

Frattanto cerco di riflettere e invito a riflettere su un mercato che, distaccandosi dalla tradizione equilibrata della medaglistica, sembra assumere orientamenti schizofrenici (particolarmente all'estero).

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volevo chiedere a Renzo cosa ne pensava della medaglia di Giulio II (opera di PierMaria Serbaldi) offerta da HESS-DIVO asta 321 lotto 1342 (25 ottobre )

La medaglia sembra parecchio circolata e con qualche colpetto ma lo stile delle raffigurazioni pare bellissimo.

Il prezzo purtroppo ' all'altezza del periodo anche se sinceramente mi sembra un po' alto visto lo stato di conservazione..

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Medaglia Giulio II - argento - asta DIVO

E' una medaglia che è stata molto studiata. Ho riletto Pollard (Medaglie del Bargello), Toderi (Medaglie del 1500), Modesti (CORPUS). Il Modesti ha modificato il giudizio sull'evento commemorato e sull'incisore.

Con ordine.

Tipologie - Esistono due tipologie della medaglia con diritto diverso (uno del pontefice con barba, l'altro con ritratto senza barba). Modesti ritene che la coniazione originale sia quella con al diritto il Pontefice con barba, perche diritto e rovescio appaiono più coerenti per diametro e perlinatura sul bordo. Mi sembra una giusta osservazione. Il Modesti osserva che probabilmente questo conio del diritto si ruppe quasi subito e fu sostituito con altro conio già disponibile per precedenti medaglie. Ritiene comunque le due medaglie coeve in quanto sostanzialmente uguali per spessore e patina. E sulla originalità di ambedue le medaglie c'è concordanza tra tutti gli autori che ho citato.

Datazione. Le cronache riferiscono che Papa Giulio II cominciò a portare la barba a fine anno 1510. Quindi la medaglia è ritenuta una emissione degli anni 1511 o 1512. Anche su questa considerazione c'e' comunanza di orientamenti.

Evento commemorato - Non vi è dubbio che si alluda ad un successo del pontificato, espresso con il simbolo del cavaliere folgorato.Il Bonanni, autore seicentesco, ritenne che la medaglia commemorasse la scomunica di Alfonso I di Este. Questa tesi è seguita da Armand, Pollard, Toderi, che accenna anche ad altra ipotesi, cioè alla espulsione dei Bentivoglio da Bologna. Il Modesti ritiene che la medaglia sia stata emessa nel 1512 e che celebri la sconfitta di Luigi XII al termine di un conflitto molto aspro, che il Pontefice seppe, dopo momenti di grande difficoltà, risolvere a suo favore con sapienti alleanze.

Mi sembra che la tesi del Modesti sia valida, poichè solo questo evento pare davvero importante per una celebrazione medaglistica.

Attribuzione. Il Bonanni- e di poi Armand, Pollard, Toderi - attribuiscono la medaglia a Pier Maria Serbaldi; Il Modesti modifica le attribuzioni di questa (e di altre medaglie di Giulio II), ritenendole opera di Gian Cristoforo Romano. Di tale modificazione non sono fornite spiegazioni. Invero G.C. Romano nel 1511 risulterebbe operante a Loreto; ma penso che il nodo sia costiuito dalla attribuzione del diritto riutilizzato, che sembra da datare 1509. Comunque, questa individuazione non è particolarmente significativa, trattandosi di opzione tra due incisori che molto lavorarono, alternandosi, per Papa Giulio II.

Valutazione medaglia asta DIvo.

Appartiene alla tipologia del diritto con ritratto del Pontefice senza la barba. Il diametro conferma che trattasi di coniazione originale. La conservazione è a mio giudizio molto buona, considerando l'epoca e quindi il vissuto della medaglia.

Modesti attribuisce una rarità RRRR alla tipologia del diritto con barba e una rarità RRR a questa tipologia; ma va considerato che la coniazione in argento accresce significativamente la rarità.

La base di asta di circa € 7.500 porta, aggiungendo diritti e imposte, ad una valutazione minima di € 10.000. E' un prezzo a mio giudizio alto, se si fa il confronto nell'ambito della medaglistica papale. Ma l'interesse riguarda anche collezionisti di medaglie rinascimentali, abituati ad altre quotazioni.

A mio giudizio sarebbe una medaglia da museo, se la cultura avesse risorse.

Comunque, pregherei Fabio di vedere se nel catalogo ha raccolto negli ultimi anni quotazioni in asta di medaglie papali del 1500 in argento, per discutere di valutazioni con maggiore razionalita'.

Modificato da renzo1940
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Grazie Renzo

queste considerazioni , e soprattutto le informazioni sulla rottura del conio della prima tipologia con barba e l'utilizzo quindi di una divers atipologia di ritratto mi fanno sorgere il dubbio se per questa seconda tipologia sia stata utilizzato un conio impiegato per un giulio (CNI XV, 48) che presenta un ritratto estremamente simile.

Potrebbe trattarsi dello stesso incisore ? E' pensabile questa osmosi tra incisori delle medaglie, produzione piu' artistica e raffinata con quelle delle monete, utilizzate per gli scambi di tutti i giorni?

Concordo sull avalutazione alta del pezzo anche se chiaramente esula, per epoca e lato artistico , dalla tipologia di medaglie piu' comunemente trattata.

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Se accettiamo la tesi del Modesti di probabile originaria coniazione della medaglia con il diritto del Papa Giulio II con ritratto con barba e di rottura quasi immediata del conio , è plausibile che sia stato utilizzato per necessità, nel nuovo abbinamento, il diritto di altra medaglia. E infatti altre precedenti medaglie di Giulio II hanno il diritto della medaglia in asta DIVO. Mi rimane l'incertezza delle motivazioni che inducono Modesti ad attribuire questa medaglia a G.C.Romano, poichè l'incisore ufficiale era il Serbaldi. Ma qualche dubbio deve sempre esserci stato: riguardando, ho notato che Armand attribuisce la medaglia a Francesco Raibolini o addirittura al Caradosso.

Quanto alla affinità di stile delle medaglie con le monete, non c 'è dubbio che l'incisore fosse utilizzato per ambedue le coniazioni. In massima parte le monete di Giulio II, come le medaglie, sono attribuite al Serbaldi.

Modificato da renzo1940
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Pier Maria Serbaldi da Pescia detto Tagliacarne (1455-1520)

è l'incisore che piu' comunemente si associa alle monete di Gulio II

Ci ha lasciato molte incisioni di pietre dure e molti suoi lavori possono essere ammirati al museo degli argenti e all'Opificio di Firenze.

Peccato che di molti incisori, incluso il Serbaldi, esistano pochissimi dati e che a tutt'oggi dopo ponderosi studi sulla medaglistica per questo periodo (per i periodi succesivi avremo molta piu documentazione) npon sia possibile attribuire con certezza le incisioni di questi piccoli capolavori di arte rinascimentale.

Provero' a contattare il Modesti per capire su cosa si basa l'attribuzione al Romano.

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Le aste della seconda parte del mese di settembre rivelano un diverso andamento di mercato: quelle italiane sono intonate alla cautela, mentre quelle estere presentano risultati molto buoni e qualche volta scintillanti.

Asta per corrispondenza INASTA - Proposti circa 60 lotti; ne sono stati aggiudicati circa il 55%.

Il materiale era di norma modesto, quasi in toto in bronzo, con assenza di pezzi rari e con conservazioni medio-basse con particolare riguardo alle medaglie antiche.

Poco richiesta la medaglistica di Pio IX, anche se proprio la medaglia di questo pontefice (premio Società orticoltura), in piccolo modulo, Ae, conservazione media è il top price dell'asta del settore con aggiudicazione per euro 220,00+diritti.

Le aggiudicazioni sono avvenute di norma al prezzo base o di poco superiore.

Sempre richiesta l'unica medaglia ufficiale di Papa Giovanni Paolo I in argento intorno a euro 100,00.

ASTA VARESI - Le medaglie papali nell'asta erano poche, ma abbastanza interessanti. Tutte sono state aggiudicate.

La bellissima storica medaglia per il Concordato del 1929, in argento, originale, è stata venduta alla base di asta di euro 2.000,00 + diritti.

La medaglia fusa di Clemente IX per l'abside di S. Maria Maggiore - opus Travani - in bronzo (con diametro mm. 73) è stata anche essa acquistata al prezzo base di euro 650,00 +diritti.

Erano inoltre proposte diverse medaglie novecentesche di sede vacante in bronzo, tutte aggiudicate a prezzi superiori alla base. Il prezzo più alto è stato raggiunto dalla medaglia della sede vacante 1922 - Governatore De Samper in bronzo - SPL (euro 400,00+diritti): questa medaglia, ritenuta di estrema rarità e latente nel mercato per circa 20 anni, sta apparendo con una pur limitata frequenza negli ultimi anni.

Giudizio sintetico: l'asta Varesi ha avuto un esito soddisfacente per il venduto, ma con quotazioni leggermente cedenti rispetto a quelle di 2/3 anno or sono.

ASTA ART COINS - Roma - Erano proposti circa 15 riconi in Mazio in bronzo. Non sono ancora pubblicati i risultati definitivi, ma dalla pre-asta appare una tendenza per aggiudicazioni intorno a euro 50 a medaglia. Non è una novità per la quotazione dei riconi in Italia, ma le stesse medaglie, in questo mese, all'estero hanno avuto richiesta insistente e competitiva.

ASTA RAUCH - Erano proposti circa 20 lotti con alcune medaglie antiche, in bronzo, in prevalenza fuse o riconi Hamerani o Mazio e alcune medaglie annuali in argento pontificati Pio IX/Pio XI.

Nelle medaglie antiche il prezzo medio è stato di circa euro 140,00+diritti e imposte (una medaglia di Leone XI è stata aggiudicata per euro 240,00+diritti e imposte).

Per le annuali in argento rilevo queste quotazioni:

Pio IX - BB - euro 120,00+diritti e imposte;

Leone XIII q.SPL/SPL euro 105/130,00+diritti e imposte;

Pio X SPL euro 160,00+diritti e imposte;

Pio XI q.SPL/SPL euro 100/190+diritti e imposte.

Una medaglia in bronzo di grande modulo Pio XI - opus Marshall, proposta alla base di euro 40,00 è stata aggiudicata per euro 220,00+diritti ed imposte.

ASTA CNG - Ho già scritto dell'esito molto brillante di questa aste. Venivano vendute una vecchia collezione in bronzo e alcune medaglie annuali in argento doppie di Società Numismatica.

Nelle medaglie antiche dominavano le medaglie di restituzione (in particolare del Paladino); ho notato pochi esemplari di epoca e prevalenza di riconi. Era anche agggregata una bolla plumbea.

Le medaglie in argento moderne erano in consevazione SPL con bella patina iridescente.

Base d'asta prevalente dei lotti $ 100. Per le aggiudicazioni, avvenute in $, si può considerare che essa corrisponde ad un prezzo finito in euro per aggiunta di diritti ed imposte.

La bolla plumbea, in conservazione modesta è stata aggiudicata per $ 1000,00.

La medaglia di restituzione della serie Pozzo con San Pietro (primo papa e prima medaglia di questa serie di restituzione) è stata venduta per $ 650,00.

Le medaglie di restituzione della serie Paladino hanno avuto prezzo oscillanti tra $ 300/750,00.

Molto sostenute, anche se lievemente più contenute, le aggiudicazioni di medaglie del 1600-1700.

Quanto alle annuali in argento, per Pio IX - anno III è stata raggiunta la quotazione di 450,00 e parimenti prezzi davvero brillanti per le altre medaglie di Pio IX,Pio X, PIo XI.

Modificato da renzo1940
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  • 3 settimane dopo...

Anche le aste del mese di ottobre rivelano per le medaglie papali un mercato intonato alla cautela in Italia ed un buon interesse all'estero.

In Italia si è tenuta l'asta Artemide on line, con circa 50 lotti: un insieme di discreto interesse, senza grandi rarità, ma comunque con pezzi spesso non comuni.

Le basi di asta erano costruite a difesa del venditore, ma equilibrate. Le aggiudicazioni sono state inferiori al 50%.

Sono andate meglio le medaglie di Papa Pio IX e successive rispetto alle più antiche; le medaglie di costo contenuto hanno avuto maggior successo di quelle più rare.

Le migliori aggiudicazioni mi sembrano la medaglia di Pio IX - bronzo - anno I - Amnistia - grande modulo - opus Radnitzki (euro; 400,00+diritti) e una annuale di Pio XI (anno XI - La radio in Vaticano) in argento, con un inatteso prezzo di euro; 155,00+diritti.

Nelle aste estere poche erano le proposte, ma il venduto è sostanzialmente completo e con buoni prezzi.

In asta WAG una medaglia di Pio VIII - Benemerenti in bronzo è stata acquistata per euro; 185,00+diritti, alcune annuali in argento di Leone XIII, Pio X, Benedetto XV hanno oscillato tra euro 100/160,00+diritti e la annuale di Paolo VI - anno II - rovescio La Pietà di Michelangelo in argento è stata contesa fino a euro; 150,00+diritti.

In asta Kuenker il riconio in argento di Paolo III - Ganimede e' stato aggiudicato per euro 320,00+diritti, l'annuale di Pio IX in argento anno I per euro 320,00+diritti, e il bellissimo massimo modulo di Pio X - Piazza di Spagna in bronzo argentato, con colpetti sul bordo, per euro; 530,00+diritti.

In asta I.H.E una medaglia di Clemente IX - rovescio con pelicano, in bronzo argentato ha sfiorato euro 200,00 + diritti.

E' legittimo ormai domandarsi perchè i collezionisti esteri comprano poco in aste italiane, così da riequilibrare il nostro mercato. Non so dare una risposta precisa, ma devo constatare che le aste nostrane non sembrano apprezzate fuori del nostro Paese (almeno per le medaglie papali). Probabilmente la lungaggine delle procedure di esportazione per materiale di costo modesto deve sembrare paradossale al collezionista straniero, che, come ogni collezionista, per la passione che ci mette, è impaziente di ricevere gli acquisti.

Modificato da renzo1940
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Centrato il problema, caro renzo.....

Non e' una questione di immagine del venditore, ma di lungaggini e incertezze legate alle normative italiane.

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Segnalo, al proposito, di aver patito l'ennesima "sottrazione" di medaglia papale da pacco postale SDA, sapientemente aperto con taglierino e richiuso con nastro da imballaggio marrone. La spedizione era Italia su Italia, quindi stavolta la dogana non c'entra.

La cosa bella è che, su sei medaglie delle quali cinque di buon valore, il postino numismatico ha sottratto quella di valore assolutamente risibile. Complimenti al ladro e w l'Italia. E' tutto il sistema che è marcito: tutti sanno che si ruba e nessuno fa niente. E vi chiedete ancora perchè dall'estero non comprano più da noi?

Modificato da camerlengo
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Segnalo, al proposito, di aver patito l'ennesima "sottrazione" di medaglia papale da pacco postale SDA, sapientemente aperto con taglierino e richiuso con nastro da imballaggio marrone. La spedizione era Italia su Italia, quindi stavolta la dogana non c'entra.

La cosa bella è che, su sei medaglie delle quali cinque di buon valore, il postino numismatico ha sottratto quella di valore assolutamente risibile. Complimenti al ladro e w l'Italia. E' tutto il sistema che è marcito: tutti sanno che si ruba e nessuno fa niente. E vi chiedete ancora perchè dall'estero non comprano più da noi?

Ciao Camerlengo, scusa se mi permetto; se non erro in passato ti è successo qualcosa di simile con una medaglia papale in bronzo per Ancona (stavolta spero tu non abbia avuto lo stesso problema con lo stesso venditore di allora). Ti faccio questa osservazione perchè è probabile che il "topo postale, figlio di altrettanta topa" ( :blum: ) lavori nell'ufficio postale della tua provincia o del tuo comune. Penso che sarebbe proficuo che tu ti metta in contatto con altri amici lamonetiani tuoi conterranei, confrontarti, e verificare se anche loro hanno subito di recente gli stessi furti. In extremis ti consiglio di andare a parlare con il direttore del tuo ufficio postale e dirgliene "quattro", almeno smuovi un po' le acque intorno ai pescecani.

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Segnalo, al proposito, di aver patito l'ennesima "sottrazione" di medaglia papale da pacco postale SDA, sapientemente aperto con taglierino e richiuso con nastro da imballaggio marrone. La spedizione era Italia su Italia, quindi stavolta la dogana non c'entra.

La cosa bella è che, su sei medaglie delle quali cinque di buon valore, il postino numismatico ha sottratto quella di valore assolutamente risibile. Complimenti al ladro e w l'Italia. E' tutto il sistema che è marcito: tutti sanno che si ruba e nessuno fa niente. E vi chiedete ancora perchè dall'estero non comprano più da noi?

Ciao Camerlengo, scusa se mi permetto; se non erro in passato ti è successo qualcosa di simile con una medaglia papale in bronzo per Ancona (stavolta spero tu non abbia avuto lo stesso problema con lo stesso venditore di allora). Ti faccio questa osservazione perchè è probabile che il "topo postale, figlio di altrettanta topa" ( :blum: ) lavori nell'ufficio postale della tua provincia o del tuo comune. Penso che sarebbe proficuo che tu ti metta in contatto con altri amici lamonetiani tuoi conterranei, confrontarti, e verificare se anche loro hanno subito di recente gli stessi furti. In extremis ti consiglio di andare a parlare con il direttore del tuo ufficio postale e dirgliene "quattro", almeno smuovi un po' le acque intorno ai pescecani.

Ciao Francesco,

figurati se non l'ho fatto.

Per la medaglia di Ancona, salendo salendo, sono arrivato a parlare personalmente con il Responsabile regionale di Poste Italiane. Quel furto sembrerebbe essere avvenuto in Dogana, così come mi hanno riferito al termine della procedura di rimborso. Ma l'importante è non demordere: ho talmente tanto materiale fotografico su quella medaglia, che prima o poi, appena la escono dal cassetto, l'acciuffo. Non è medaglia che passa inosservata.

Quest'ultima "appropriazione indebita" invece è assoluta paternità SDA e anche per questa, sebbene di valore irrisorio, sembrerebbero esserci segnali univoci.

Mi sembra poi di potere dire, googlando googlando, che il problema non sembra essere solo della mia zona...

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il riconio di Paolo III con il Ganimede al rovescio ha fatto 320 euro (piu diritti) all asta Kuenker. Due anni fa tale medaglia , in asta Genevensis , fece quasi 10. ooo franchi. Chiedo, e` giustificata tale differenza, in quell`occasione tra l`altro non si parlo` di sicuro oiriginale ma di probabile originale , anche se la qualita` de pezzo , che ebbi occasione di vedere in mano, era ineccepebile, anzi direi quasi uno stile patina ed esecuzione che rarramente capita di poter ammirare. Detto questo la differenza di valutazion e\resta abissale ..

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il riconio di Paolo III con il Ganimede al rovescio ha fatto 320 euro (piu diritti) all asta Kuenker. Due anni fa tale medaglia , in asta Genevensis , fece quasi 10. ooo franchi. Chiedo, e` giustificata tale differenza, in quell`occasione tra l`altro non si parlo` di sicuro oiriginale ma di probabile originale , anche se la qualita` de pezzo , che ebbi occasione di vedere in mano, era ineccepebile, anzi direi quasi uno stile patina ed esecuzione che rarramente capita di poter ammirare. Detto questo la differenza di valutazion e\resta abissale ..

Una medaglia papale in argento settecentesca originale, in ottima conservazione ha una valutazione di circa 1000 euro; il relativo riconio ottocentesco ben eseguito è venduto a 300/400 euro.

Una medaglia papale originale in argento del 1500 (si vede poco sul mercato e prendo lo spunto dalla mancata aggiudicazione della medaglia di Giulio II proposta per F.SV 11.000 in asta DIVO, della quale abbiamo recentemente parlato) può avere una valutazione di euro 5000/7000. Il relativo riconio ottocentesco resta valutato intorno a 300/400 euro.

Sulla valutazione dei riconi può incidere anche la considerazione se siano eseguiti con coni originari o con coni successivamente rifatti. Per la medaglia di Paolo III - Ganimede il conio fu rifatto, credo, a fine 1600 - inizio 1700.

Modificato da renzo1940
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