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Le medaglie pontificie nelle aste appena trascorse


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Ritengo i massimi moduli delle medaglie papali una bellissima collezione. Noi medaglisti papali abbiamo ancora la fortuna di poter comprare oggetti splendidi e anche pezzi antichi originali a prezzi non insignificanti, ma contenuti. Possiamo divertirci e godere del bello, spendendo poco (comparativamente). E' così da sempre.

Poichè ancora ho la passione della ricerca, spero che continui.......

Pur non potendomi certo definire medaglista papale, condivido totalmente il senso delle tue parole... sono oggetti affascinanti da tutti i punti di vista.

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  • 3 settimane dopo...
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Art Coins Roma: scrivo a caldo...

Mi è sembrata una gran bell'asta, vera, di sostanza, con tanti bei pezzi, tutti importanti e non banali.

Qualche imprecisione qua e là nelle descrizioni, qualche valutazione qFDC data con un pò di eccessiva bontà, ma alcuni pezzi erano proprio belli: il massimo modulo in argento per i macchinari della zecca di Roma (aggiudicata a 6000 Euro oltre diritti) credo sia un record in assoluto...

Ecco Il link con le aggiudicazioni:

http://www.coretech.cc/CT3/clients/acr/index.php?page=browse;parent=36887

Parliamone, perchè a mio parere, ne vale la pena...


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Apro una parentesi per segnalare la grande correttezza e professionalità di ArtCoinsRoma, accortisi in corso d'opera che la medaglia uniface lotto 1239 non era in argento ma in metallo bianco mi hanno telefonato pochi minuti che fosse battuta, informandomi del fatto e dandomi l'opportunità di ritirare l'offerta che avevo fatto online nei giorni scorsi.

Per la cronaca la medaglia è rimasta invenduta.

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Apro una parentesi per segnalare la grande correttezza e professionalità di ArtCoinsRoma, accortisi in corso d'opera che la medaglia uniface lotto 1239 non era in argento ma in metallo bianco mi hanno telefonato pochi minuti che fosse battuta, informandomi del fatto e dandomi l'opportunità di ritirare l'offerta che avevo fatto online nei giorni scorsi.

Per la cronaca la medaglia è rimasta invenduta.

Stessa sorte per il lotto 1242, massimo modulo uniface non in argento come dichiarato ma semplice metallo bianco...


Inviato (modificato)

Per quanto riguarda "quelle buone", avevo fatto un pensierino e una piccola offerta su poco più della base sulla massimo modulo (lotto 1260)per il monumento alla Beata Vergine in Piazza di Spagna a Roma che partiva da 480 ma, ahimè, ha chiuso a 1000 restando per me un miraggio...

Ovviamente mi riferisco a quella in qFDC (reale) mentre la stessa in conservazione mediocre (lotto 1261) pur partendo da 120 è rimasta al palo, come sempre la qualità paga, però 1000 euro mi pare che sia record per questa medaglia, o sbaglio?

Modificato da Eldorado
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Concordo sul fatto che erano proposte medaglie di grande rarità.

Sulle conservazioni vorrei conoscere "Tizio" al quale si è bloccato il tasto del "qfdc". Doveva essere uno che di medaglie ne aveva viste davvero pochine.


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Concordo sul fatto che erano proposte medaglie di grande rarità.

Sulle conservazioni vorrei conoscere "Tizio" al quale si è bloccato il tasto del "qfdc". Doveva essere uno che di medaglie ne aveva viste davvero pochine.

Quoto in pieno.

Una su tutte: lotto 1248, indicata come qFDC (qui siamo al limite del cartellino rosso :nono:).

Anche le descrizioni, per la verità, lasciavano un pò a desiderare. Vedasi il lotto 1243 disallineato con i dettagli.

Per fortuna, la tecnologia ci aiuta e l'esperienza ci consiglia a non fidarci troppo delle indicazione delle Case d'asta.

Ma ciò non toglie nulla alla bellezza della collezione proposta (chissà di chi era) e ad una tornata d'asta che, personalmente, mi è molto piaciuta per varietà di pezzi e per la gestione da parte di ArtCoins (e qui mi unisco al plauso di Eldorado per la telefonata di cortesia relativa ai pezzi argento/non argento).


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...

Una su tutte: lotto 1248, indicata come qFDC (qui siamo al limite del cartellino rosso :nono:).

...

Il 1248 credo sia un caso limite, sicuramente un errore di digitazione...

Io mi sono aggiudicato il lotto 1245 a 220, indicato anch'esso qFDC, valutazione secondo me realistica al rovescio ma un po generosa al dritto, dove c'è qualche segnetto di troppo, se avessi saputo prima che c'era la possibilità di vedere l'ingrandimento sul sito indicato da Camerlengo probabilmente mi sarei fermato a 200.

Credo che sotto questo aspetto il circuito Deamoneta, con la possibilità di vedere immagini ad altissima risoluzione, sia di riferimento.

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Secondo me,a 220 resta comunque una più che ottima aggiudicazione per un massimo modulo non comune ed in condizioni in ogni caso notevoli... negli ultimi tempi 350/400 Euro erano diventati la cifra base per comprare qualsiasi massimo modulo, anche in condizioni peggiori...

In linea generale, debbo dire che, tranne Piazza di Spagna (che ogni rara volta che appare fa faville), tutti i grandi moduli sono andati aggiudicati al giusto prezzo e forse anche qualcosa in meno.

Le grandi fusioni di Mistruzzi, per esempio, non sono così facili da trovare in queste condizioni e a queste cifre. Qui, per dimensioni e spessore, abbandoniamo quasi il concetto di medaglia ed entriamo dritti dritti nella scultura.

Modificato da camerlengo

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Le aggiudicazioni non sono più visibili.


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...negli ultimi tempi 350/400 Euro erano diventati la cifra base per comprare qualsiasi massimo modulo, anche in condizioni peggiori...

Credo che ciò dipenda anche dal forum, che ha consentito ad alcuni (me compreso) di scoprire e avvicinarsi alle medaglie Papali e nel mio caso anche Napoletane. Ciò ha comportato che questi nuovi collezionisti abbiano iniziato a disputarsi le medaglie anche comuni, specialmente le Massimo Modulo che sono quelle che danno più soddisfazione al neofita non ancora specializzato, determinando una lievitazione dei prezzi per questa tipologia.

Non so quanto possa durare questa tendenza, alla fine non credo si tratti di molte persone, una volta riempita la casella, le comuni a questi prezzi tenderanno a rimanere invendute.

Ciò può valere anche per quelle rare ma meno conosciute o con soggetti particolari che non riguardano Roma, che possono interessare meno il neo-medaglista,faccio un esempio preciso, mi sono aggiudicato la massimo modulo del Ponte di Ariccia su Artemide alla base, nessun'altro ha offerto, non fosse stato per me probabilmente sarebbe rimasta invenduta e stiamo parlando di una medaglia rara, bellissima e tolto un segno nel campo del dritto in FDC assoluto. :)

Ad ogni modo aspettiamo il punto e il parere di Renzo1940...

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Inviato (modificato)

...negli ultimi tempi 350/400 Euro erano diventati la cifra base per comprare qualsiasi massimo modulo, anche in condizioni peggiori...

Credo che ciò dipenda anche dal forum, che ha consentito ad alcuni (me compreso) di scoprire e avvicinarsi alle medaglie Papali e nel mio caso anche Napoletane. Ciò ha comportato che questi nuovi collezionisti abbiano iniziato a disputarsi le medaglie anche comuni, specialmente le Massimo Modulo che sono quelle che danno più soddisfazione al neofita non ancora specializzato, determinando una lievitazione dei prezzi per questa tipologia.

Non so quanto possa durare questa tendenza, alla fine non credo si tratti di molte persone, una volta riempita la casella, le comuni a questi prezzi tenderanno a rimanere invendute.

Ciò può valere anche per quelle rare ma meno conosciute o con soggetti particolari che non riguardano Roma, che possono interessare meno il neo-medaglista,faccio un esempio preciso, mi sono aggiudicato la massimo modulo del Ponte di Ariccia su Artemide alla base, nessun'altro ha offerto, non fosse stato per me probabilmente sarebbe rimasta invenduta e stiamo parlando di una medaglia rara, bellissima e tolto un segno nel campo del dritto in FDC assoluto. :)

Ad ogni modo aspettiamo il punto e il parere di Renzo1940...

Che il Forum e soprattutto il catalogo curato da Fabio (ancora oggi mi chiedo come abbia fatto, dovremmo dargli noi una medaglia di massimo modulo per il suo lavoro) abbiano dato nuovo impulso al nostro settore, lo dico da tempi non sospetti, forse da ancora prima che il catalogo venisse assemblato ed era solo allo stato embrionale... appoggio quindi in pieno la tua analisi.

Fino a un certo punto, però...

Le medaglie di massimo modulo, difatti, rappresentano la punta di diamante di una collezione affascinante, le Rolls Royce della medaglistica papale: confinare i loro recenti exploit al solo ambito italico è riduttivo. Basti guardare le aste estere per affermare che un bel massimo modulo fa sempre la sua figura e la sua aggiudicazione.

Quanto al massimo modulo di Ariccia, ho avuto la ventura di comprarlo circa 4/5 anni fa da Baldwin's in condizioni strepitose, ma l'ho pagato, se non sbaglio, circa 400 sterline oltre dirtti (che al di là della Manica son cari) e partiva da una base d'asta inferiore: non la ricordo una passeggiata di salute e non credo che a contendermelo fossero Lamonetiani... Ogni asta ha la sua storia: come ci sono aggiudicazioni strepitose e a volte incomprensibili, allo stesso modo ci sono medaglie inspiegabilmente trascurate o aggiudicate al di sotto del loro valore reale.

A mio modo di vedere, anche in asta ArtCoins ci sono state medaglie andate via a prezzi di realizzo se paragonate alle loro importanza e rarità: la visita alla Zecca di Mistruzzi, per me, vale ben di più del suo prezzo di aggiudicazione (bravo chi l'ha presa); così come la medaglia in argento di Pio XI per l'Accademia di San Tommaso, uno spettacolo.

Alla fine, quel che voglio dire è che il massimo modulo, per la sua storia, la sua importanza, la sua regalità (termine assolutamente appropriato almeno per quelli di Pio IX, l'ultimo Papa Re) è medaglia apprezzata universalmente (intendo ovviamente nell'universo numismatico) e non crediamo possa mai essere svenduto..

Concludo dicendo che anch'io aspetto con ansia il commento di Renzo, di ben altro spessore rispetto alle mie chiacchiere da bar: il suo silenzio mi suggerisce di dargli il tempo di tornare da Roma...

Modificato da camerlengo
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Vedo che c'è euforia...

Certamente con le recenti aste le collezioni di medaglie papali si sono arricchite e ciò, in termini di personale soddisfazione, vale molto più delle discussioni opinabili sul mercato del settore in generale o sul giusto prezzo del singolo lotto.

Noi dobbiamo sempre ricordarci che il collezionismo di medaglie è abbastanza ristretto e che pertanto l'andamento delle aste ha una discontinuità; ma possiamo anche sperare che, richiamando l'attenzione (e mi associo anche io ai complimenti a Fabio per la costante integrazione del catalogo) il numero degli appassionati medaglisti possa aumentare. E vediamo che anche poche nuove entrate fanno la differenza.

Confermano questa premessa, per gli aspetti positivi e qualche volta negativi del mercato attuale, tre importanti aste italiane recenti (Varesi, Nomisma, ArtCoins), che contemporaneamente proponevano medaglie papali con tipologie diverse e soprattutto con stili diversi nell'affrontare la risposta del mercato.

Cerco di fare una sintesi e mi astengo da giudizi sicuri, lasciando a ciscuno di trarre spunti di valutazione immediata e di prospettiva.

ASTA VARESI - Erano proposte una ventina di medaglie papali del 1500-1600, in bronzo, in bella conservazione, prevalentemente riconi ottocenteschi del Mazio con qualche riconio settecentesco. I prezzi base erano sostenuti; mediamente € 150,00 per ogni esemplare. Solo pochissimi lotti sono stati aggiudicati. Mi sembra evidente che il prezzo è stato ritenuto eccessivo.

Si sono salvate alcune medaglie moderne (Pio XII). Ha avuto un buon successo e una competizione solo una medaglia in bronzo che Varesi non ha inserito tra "medaglie e monete papali", ma tra le medaglie varie. Mi riferisco ad una straordinaria per la fondazione della chiesa di San Giuliano in Macerata, che porta la indicazione del Papa dell'epoca(Clemente XIV). Si tratta di una medaglia che appare come opera artigianale, in bronzo, fusa, portata o appesa con un modesto appiccagnolo posteriore. Medaglia povera (anche se il diametro si avvicina a mm. 90:niente a che vedere con i raffinati massimi moduli da Pio IX a Pio XI). Comunque, fusione originale e non comune. L'ho portata in collezione con il prezzo massimo della mia offerta (€ 430,00 oltre a diritti) a fronte di una stima di € 300,00.

A seguire.


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Ecco il tanto atteso "punto" di Renzo, ma... non dimenticare Artemide XXXV con venti medaglie di cui nove invendute...

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ASTA NOMISMA - Nell'ambito di una importante collezione di monete papali sono state proposte una ventina di medaglie del 1600-1700 (prevalentemente di provenienza asta Tkalec 2008 in bronzo)ed una trentina dal 1800 a Pio XI.

In gran parte si è trattato di medaglie non comuni, in buona conservazione. I prezzi base erano a mio giudizio elevati a garanzia del ricavo minimo soddisfacente per il venditore; ripeto, prezzi molto sostenuti per le conservazioni eccellenti e anche per le conservazioni mediocri.

Mi sembra che la filosofia dell'asta sia questa: ecco delle medaglie che con probabilità, almeno in parte, non hai in collezione; noi siamo i tecnici e facciamo una stima da esperti di mercato; il prezzo della conquista, anche alla base, può sembrarti elevato, ma è avallato dalla nostra esperienza e dalla nostra competenza; scegli pure se prendere o lasciare....

Le aggiudicazioni hanno raggiunto il 50% circa di questo materiale.

L'invenduto non è stato poco; ma l'impostazione dell'asta conduce a rilevare che per il venduto sono raggiunti prezzi significativi.

Per la medaglia in argento di Benedetto XIII - anno santo 1725 - Statua Carlo Magno l'aggiudicazione è avvenuta a € 1.000,00+diritti; stesso prezzo finale per due massimi moduli in bronzo, rari e in ottima conservazione, di Pio XI (Pinacoteca e Scale museo); e ancora vendute in toto le medaglie di Pio XI - concordatarie in argento e bronzo e restauro mosaici S. Maria Maggiore in argento - al prezzo medio di € 400,00+diritti. Ben vendute anche medaglie di grande modulo di Pio IX in metallo bianco e bronzo (Amnistia, Arco Piazza del Popolo, massimo modulo altare San Giovanni)e la medaglia annuale di Gregorio XVI per la fortezza di Ancona. Prezzo record è stato registrato per l'annuale anno XXX in argento di Pio IX (oltre € 400,00+diritti) e per l'annuale in argento di Leone XIII - anno XXVI , solo SPL, che ha ricevuto dall'acquirente € 150,00+diritti.

Il sistema Nomisma lascia pochi spazi alla favorevole occasione per il collezionista e rivolge forse maggiore attenzione al possibile investitore; cerca di far valere l'autorevolezza del venditore che dispone di buon materiale e la sua immagine vincente . Sull'invenduto non c'è dopo asta di favore; esso tornerà nelle prossime aste, ma difficilmente sarà cambiato il punto di vista sulla stima e così continueranno lo scontro sulla valutazione e il dilemma se prendere o lasciare, poichè la disponibilità di molte medaglie è limitata e spesso non si trova nel mercato l'alternativa in tempi brevi.

A seguire


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I commenti di Renzo alle tornate d'asta stanno diventando un classico.

Mi sembra di essere tornato agli anni '70, quando aspettavo con ansia 90° minuto per sapere come era andata la partita e vedere le immagini dei gol.

Non c'era altro. Era breve, non più di mezz'ora, ed in bianco e nero. Sembrava durasse un attimo. Ma ci bastava, eccome se ci bastava.

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Quoto camerlengo, anche se per me erano gli anni 80... ma la sensazione è la stessa...

Renzo, per Nomisma hai parlato di una sorta di filosofia di questa casa d'aste, hai citato anche il bronzo per l'arco in piazza del popolo (lotto 2120) che ha chiuso a 320 mentre la stessa su ArtCoins (lotto 1245) a 210, non mi sembra ci sia una differenza di conservazione così evidente.

E' un segno del "Fattore Nomisma" oppure (o anche) come afferma camerlengo, ogni asta fa storia a se? eppure sono aste chiuse a due giorni l'una dall'altra.

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Quoto camerlengo, anche se per me erano gli anni 80... ma la sensazione è la stessa...

Renzo, per Nomisma hai parlato di una sorta di filosofia di questa casa d'aste, hai citato anche il bronzo per l'arco in piazza del popolo (lotto 2120) che ha chiuso a 320 mentre la stessa su ArtCoins (lotto 1245) a 210, non mi sembra ci sia una differenza di conservazione così evidente.

E' un segno del "Fattore Nomisma" oppure (o anche) come afferma camerlengo, ogni asta fa storia a se? eppure sono aste chiuse a due giorni l'una dall'altra.

Ambedue le medaglie hanno diversi colpi sul bordo; nella medaglia di Nomisma mi piace poco anche la patina del diritto. L'aggiudicazione di Art Coins mi sembra più rispondente ad una valutazione mercantile equilibrata. Va anche considerato che è una nuova casa di aste, meno conosciuta e, in un mercato ristretto, basta un interessato in più per far salire un prezzo. Quindi, ogni asta ha una sua storia; allo stesso tempo la caratteristica di Nomisma è quella di spingere in alto il mercato. Domani commento l'asta Art Coins


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Asta Art Coins - Roma.

Art Coins riprende la tradizione delle aste romane per le medaglie pontificie. Mi sembra un fatto importante: mi ricorda vecchi tempi con le aste Christies, nelle quali non mancavano le medaglie papali, all'epoca molto contese da un collezionismo che si era sviluppato a seguito della pubblicazione del Bartolotti sulle medaglie annuali e che pian piano cercava di completare quei 400 pezzi dal 1600 al 1980 che sintetizzavano una storia secolare della Chiesa.

L'asta Art Coins mi è parsa degna della tradizione: un compendio di 100 lotti capaci di attirare la attenzione del collezionista attuale (la sequenza delle annuali era limitata ad una serie di Leone XIII in argento e dominavano medaglie straordinarie di apparizione abbastanza rara, affascinanti per il grande modulo anche in argento o per la specificità dell'evento commemorato.

L'asta è stata impostata in maniera assolutamente diversa da Varesi e Nomisma, e cioè con basi di asta molto contenute: questo modello ha assicurato partecipazione e competizione. Alla fine, il prezzo non è stato imposto dall'alto, ma è stato costruito dall'interesse del collezionismo.

La percentuale del venduto è stata decisamente alta; i prezzi di aggiudicazione hanno dimostrato un andamento positivo, sia per aver premiato i pezzi migliori, sia come risultato medio. Nel valutare l'esito dell'asta non deve trascurarsi che le conservazioni erano spesso (già è stato detto da alcuni amici) decisamente inferiori a quella indicata (molti pezzi q.SPL anzichè q.FDC) e che sull'argento c'era qualche problema (e non solo per i lotti ritirati). Il collezionismo ne ha tenuto conto e ciò spiega qualche valutazione che potrebbe sembrare debole.

Le medaglie più belle e più rare hanno fatto prezzi record.

Già è stato scritto del massimo dodulo di Pio IX in argento per il rinnuovo dei macchinari della Zecca, molto conteso, aggiudicato per € 6.000,00+diritti. E il massimo modulo di Pio IX per la Madonna di Piazza di Spagna in bronzo è passato all'acquirente per € 1000,00+diritti. Queste medaglie avevano la conservazione dichiarata e, se non sono le rarissime della serie dei massimi moduli, certo fanno parte del gruppo delle rare (rarità che cresce in maniera esponenziale per l'argento).

Prezzi elevati anche per alcuni riconi (espressamente dichiarati) di Gregorio XV e Innocenzo XI, per straordinarie belle e interessanti di Gregorio XVI e di Pio IX.

Sono da annotare i prezzi di due medaglie annuali in bronzo di Pio IX (l'anno XI € 150,00+diritti e il raro anno XII oltre € 200,00+diritti).

La serie di Leone XIII - annuali in argento - conservazioni SPL/q.FDC ha avuto aggiudicazione in toto con una media di € 100,00+diritti.

Molto richieste alcune medaglie di Pio XII, opus Mistruzzi, fuse, di grande modulo: medaglie interessanti, che costituiscono un omaggio di questo grande maestro moderno della coniazione alla nobile tradizione della medaglia di arte fusa.

E lo stesso va detto per alcune decorazioni (Leone XIII - Pro ecclesia argento e Pio XI -Croce benemerenza anno santo 1933 smaltata, aggiudicate rispettivamente per € 160,00 e per € 220,00+diritti.

Per calcolare i prezzi finiti va considerato che i diritti di asta applicati da ART COINS sono stabiliti in misura del 18,5%

Si è trattato di un'asta con buon risultato e che ha proposto un materiale raccolto con grande intelligenza e sapienza dal possessore. Lo sforzo di descrizione e presentazione delle medaglie è stato notevole. Come detto, la carenza era dal punto di vista numismatico con la poca attenzione alle conservazioni, con poca professionalità nella distinzione dell'argento dalla mistura, o (cosa più difficile) dalle argentature.

Al termine del trittico di aste italiane illustrate so che vorreste una previsione per le aste future; ma io non ne sono capace: come sempre si può essere ottimisti o pessimisti, facendo riferimento a singoli risultati.

Faccio una riflessione, che mi sembra oggettiva, sulla base di una dato esterno. Oggi mi è arrivato un bel catalogo/listino della Numismatica Barbero, specifico per medaglie papali con oltre 1000 pezzi dalle medaglie antiche a Benedetto XVI. Non l'ho ancora esaminato, ma mi sembra di dovere sottolineare che è una indicazione della fiducia di un commerciante esperto sulle prospettive della medaglistica papale.

All'estero, le poche offerte sono assorbite molto bene.

Cito, fra tutte le ultime aste, Balwins. Proponeva un lotticino di sei medaglie di sede vacante settentesche (2 in bronzo; 4 in metallo bianco e di esse un paio erano in conservazione modesta) con l'aggiunta di un giulio di sede vacante della stessa epoca, non particolarmente raro. Il lotto, stimato £ 600,00 e partito con una base di asta di £ 480,00 è stato aggiudicato per £ 1600,00. Considerando il cambio £/€, i dirtti di asta, le imposte, la spedizione e valutando bene la moneta mi sembra che le sei medaglie di sede vacante (ripeto 4 in mistura) costeranno all'aggiudicatario € 2100/2200,00. Anche questo è forse un record.


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Come ricordato da Renzo, La Numismatica Barbero propone un listino di oltre 1000 medaglie Papali veramente interessante e preciso, direi tecnicamente perfetto (tutti i lotti, come di consueto, sono chiaramente identificati originali o riconi), con immagini ingrandite, gradi di conservazione prudenziali e il richiamo alle aggiudicazioni recenti e in una veste completamente rinnovata - Direi che dovrebbe essere un esempio per tutte le pubblicazioni.

Sono lusingato dalla Vs. considerazione e conscio dei limiti del Catalogo, mi auguro vogliate segnalarmi eventuali imprecisioni o carenze.


Inviato

Asta Art Coins - Roma.

...

L'asta è stata impostata in maniera assolutamente diversa da Varesi e Nomisma, e cioè con basi di asta molto contenute: questo modello ha assicurato partecipazione e competizione. Alla fine, il prezzo non è stato imposto dall'alto, ma è stato costruito dall'interesse del collezionismo.

La percentuale del venduto è stata decisamente alta; i prezzi di aggiudicazione hanno dimostrato un andamento positivo, sia per aver premiato i pezzi migliori, sia come risultato medio. Nel valutare l'esito dell'asta non deve trascurarsi che le conservazioni erano spesso (già è stato detto da alcuni amici) decisamente inferiori a quella indicata (molti pezzi q.SPL anzichè q.FDC) e che sull'argento c'era qualche problema (e non solo per i lotti ritirati). Il collezionismo ne ha tenuto conto e ciò spiega qualche valutazione che potrebbe sembrare debole.

E' proprio questo l'aspetto che mi è più piaciuto e che intendevo sottolineare quando parlavo di asta "vera".

Ho avuto la sensazione di un'asta finalmente decisa da noi collezionisti e che meglio delle altre fotografa la situazione attuale del collezionismo di medaglie papali. Alcune medaglie erano un pò sofferte, ma erano belle perchè parlavano di collezionismo e non di investimento.

Speriamo di vederne altre così, perchè se posso esprimere il mio parere che non è di esperto ma di semplice appassionato ed innamorato, è molto meglio partire da basi moderate, stimolando così la competizione (tanto i bei pezzi arrivano sempre dove devono arrivare...), che partire da basi che sanno già di prezzi finali e stare lì per settimane ad arrovellarsi se comprare o meno.

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Come ricordato da Renzo, La Numismatica Barbero propone un listino di oltre 1000 medaglie Papali veramente interessante e preciso, direi tecnicamente perfetto (tutti i lotti, come di consueto, sono chiaramente identificati originali o riconi), con immagini ingrandite, gradi di conservazione prudenziali e il richiamo alle aggiudicazioni recenti e in una veste completamente rinnovata - Direi che dovrebbe essere un esempio per tutte le pubblicazioni.

Sono lusingato dalla Vs. considerazione e conscio dei limiti del Catalogo, mi auguro vogliate segnalarmi eventuali imprecisioni o carenze.

Colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente Pietro Barbero per l'ottimo catalogo inviato, che, per impaginazione, cura, attenzione e veste grafica, merita un posto di assoluto rilievo nella mia bibilioteca di riferimento.

Come dice bene Renzo, il cambio deciso di impostazione rispetto ai cataloghi precedenti è buon segno per il nostro settore, perchè proviene da un commerciante che obiettivamente, per offerta e serietà, è un punto di riferimento per tutti noi.

Fabio, non fare il modesto, per me sei Utente Oro.


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Condivido ciò che dici ma comprendo anche le case d'asta che hanno timore di svendere i propri lotti.

La scelta tocca a noi collezionisti farla. Sia in ambito numismatico che medaglistico. Rifiutando pezzi brutti o con basi eccessive.


Inviato (modificato)

Condivido ciò che dici ma comprendo anche le case d'asta che hanno timore di svendere i propri lotti.

La scelta tocca a noi collezionisti farla. Sia in ambito numismatico che medaglistico. Rifiutando pezzi brutti o con basi eccessive.

A volte non è facile rinunciare all'oggetto dei propri desideri, con la prospettiva, trattandosi di un mercato limitato, di dover aspettare mesi o anni... quindi può capitare di rassegnarsi a spendere qualcosa in più...

sui pezzi brutti d'accordissimo...

Modificato da Eldorado
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Inviato

Condivido ciò che dici ma comprendo anche le case d'asta che hanno timore di svendere i propri lotti.

La scelta tocca a noi collezionisti farla. Sia in ambito numismatico che medaglistico. Rifiutando pezzi brutti o con basi eccessive.

E' chiaro che deve sempre essere così.

Ma è anche vero quel che dice Eldorado: chi di noi non ha in collezione qualche pezzo che, se magari avesse avuto la forza di aspettare, avrebbe acquistato a miglior prezzo? Chi di noi non ha rimpianti per non avere acquistato un pezzo che razionalmente ha rifiutato ma che poi non è più riuscito a comprare? Da sempre, il mercato del collezionismo si è retto sulla debolezza del collezionista di fronte al pezzo mancante o desiderato. E' così sempre sarà.

Qualche post fa, dicevo, parafrasando una nota pubblicità sociale: "Colleziona responsabilmente". E' ovvio, ma non facile.


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