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Le medaglie pontificie nelle aste appena trascorse


camerlengo

Risposte migliori

Come voi, ho passato la giornata in città. A differenza di voi, ormai, non posso molto straviziare.....

Considero molto interessante e molto intelligente l'analisi di camerlengo, che individua un metodo sintetico per studiare e valutare un trend di mercato della medaglistica papale.

Purtroppo non ho conservato dati del pregresso. Dell'asta Muenz Zentrum ho appena un vago ricordo: ma all'epoca non compravo direttamente e mi rifornivano alcuni commercianti che seguivano le aste italiane ed estere. Non c'erano ancora collegamenti on line diffusi. I cataloghi di asta erano stringati, con poche foto ed era più rassicurante che qualcuno vedesse. In un decennio è cambiato il mondo del collezionismo (e non solo); quando confrontiamo e riflettiamo ce ne accorgiamo......

Per l'approfondimento e la riflessione di camerlengo posso solo aggiungere , anche se non fornisco documenti, alcune considerazioni a memoria. Dal 2000 al 2005 il mercato della medaglistica papale è andato molto bene. Ricordo un Riccione 2005 molto vivace. Boccia (sarebbe morto poco dopo) cercava con insistenza Gregorio XVI in vista del completamento della monografia. All'hotel del Parco c'era un discreto movimento.....

Il post Boccia è stata una fase di mercato un po' cedente (stava anche affievolendosi l'euforia dell'euro); le aste con il materiale proveniente dalla sua collezione di Tkalech e Italphil (o comunque le eccedenze rispetto alla prevista esposizione museale da parte della Santa Sede, che risulta avere mantenuto due esemplari per ogni tipologia) hanno avuto una buona vendita, ma a prezzi contenuti ( va anche detto che il materiale era bello, ma per le ragioni indicate, la terza scelta). Poi le quotazioni si sono un po' riprese anche se il materiale ex collezione Boccia venduto nelle aste ricordate o a trattativa privata ha continuato a ruotare e in misura ormai contenuta il fenomeno prosegue.

Come osserva Camerlengo, in genere, le quotazioni recenti superano i prezzi del 2000 aggiornati per l'inflazione.

L'impressione è che le aste estere vadano meglio di quelle italiane e che le medaglie straordinarie (non solo i massimi moduli) si siano rivalutate più delle annuali, più collezionate, ma più comuni. La medaglistica antica (ante 1800) ha avuto probabilmente risultanze migliori di quella moderna,

Quanto alle medaglie di Paolo VI, a prescindere dalla aggiudicazione in asta Muenz Zentrum, non hanno mai avuto in Italia quotazioni superiori a £ 50.000. Non piacquero al collezionismo tradizionale; le tirature aumentarono a dismisura per un modello di pontificato certamente innovativo; vi furono all'epoca aumenti di prezzi dei metalli nobili che provocarono accaparramenti e quindi distribuzioni non ordinate. Oggi siamo consapevoli dell'importanza di questa medaglistica che ha coinvolto l'élite degli scultori italiani moderni, ma la quantità sul mercato è troppo eccedente il nostro collezionismo. Tuttavia anche in questo settore la contrazione dei prezzi - se confrontati con quelli effettivi di dieci anni fa - è modesta.

Il tema interessante è cercare di stabilire se, sulla base di questa ricostruzione del decennio, sia raggiunta una situazione di stabilità e solidità dei prezzi.

Sono stato e sono collezionista per passione, per l'arricchimento culturale che consente una collezione che ricostruisce una storia della umanità sia nelle vicende politico istituzionali (o più genericamente degli eventi), sia nella vicenda dell'arte. Ma una collezione richiede di destinare ad essa non solo le risorse che uno nella vita destina a spese voluttuarie di vario genere, ma anche quote di risorse che prudentemente sarebbe opportuno destinare al risparmio: e questa scelta è razionale, se è probabile il recupero (con vantaggio, in pareggio, o almeno in quota sostanziale) della spesa sostenuta.

Questo obiettivo dall'indagine svolta sembra soddisfatto. Speriamo che lo possa essere anche in futuro: è quanto cercheremo di monitorare.

Ho chiacchierato tanto, ma più riferendo sensazioni che dati rigorosi, come speravate. Sono lieto di avervi deluso. Sono stato abituato nella vita lavorativa ad avere molti collaboratori in staff per il lavoro preparatorio; da solo so fare poco al di fuori di classificare qualche medaglia.

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Cari Renzo e Piakos,

non nascondo che svolgere la mia mini-indagine sulla tenuta economica della medaglia papale, mi ha fatto sudare non poco, essendo io per difetto di natura molto lontano da ragionamenti "ragionieristici" (scusate il gioco di parole). Se l'indagine è stata in certo qual modo apprezzata, è davvero un bel complimento per i miei neuroni, chiamati a destreggiarsi in campo per loro oscuro.

Colleziono, come la massima parte di noi, perchè mi piace, perchè provo soddisfazione nel possedere un certo pezzo ed approfondirne storia e ragioni. Non ho mai rivenduto sino ad ora una sola mia medaglia. E doppie ne ho.

Ma, come voi, non sono un marziano. Conosco bene quel dubbio che affiora in tutti noi quando decidiamo di acquistare un bell'esemplare: sto facendo bene o male? Spendo bene i miei soldi, che potrei destinare ad altro?

Come è suo solito, Renzo fotografa bene la nostra "condizione":

"Ma una collezione richiede di destinare ad essa non solo le risorse che uno nella vita destina a spese voluttuarie di vario genere, ma anche quote di risorse che prudentemente sarebbe opportuno destinare al risparmio: e questa scelta è razionale, se è probabile il recupero (con vantaggio, in pareggio, o almeno in quota sostanziale) della spesa sostenuta."

Una collezione seria richiede di distrarre importanti risorse normalmente destinate alla serenità del proprio futuro, che mai come ora è incerto e poco rassicurante. Lo slogan potrebbe essere, parafrasando una nota pubblicità sociale: "Colleziona in modo responsabile". In quest'ottica, ho cercato, spero in modo comprensibile, di portare un piccolo contributo al rafforzamento dell'affermazione che la medaglistica papale è una "collezione responsabile". Appaga e, con buone probabilità, domani ripaga.

Certo, se dovessi vendere, andrei di filato all'estero. Sarà l'ostacolo della lingua italiana, così ostica per lo straniero. O piuttosto quell'aria da furrbetti del quartierino che, a torto o a ragione, ci circonda dai tempi del Sacro Impero Romano (e più che mai ai giorni nostri) a non fare ingiustamente decollare le aste nostrane?

"Ho chiacchierato tanto, ma più riferendo sensazioni che dati rigorosi, come speravate. Sono lieto" di avervi deluso. Sono stato abituato nella vita lavorativa ad avere molti collaboratori in staff per il lavoro preparatorio; da solo so fare poco al di fuori di classificare qualche medaglia"

Credo, con presunzione che non mi appartiene, di interpretare il pensiero di altri nel dire che anch'io sono lieto di essere costantemente deluso dai tuoi interventi, Renzo. Ed è pertanto che ti invito a deluderci ancora. Anche più frequentemente, se ti va.

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Vi ringrazio di cuore per i vostri bei interventi che ho seguito con molto interesse.

Dalla numismatica papale mano a mano ho cominciato a interessarmi alla medaglistica fino a quando ho deciso di iniziare una collezione di medaglie e in poco tempo, esclusivamente di medaglie.

Ammetto che il lato artistico e storico presente nelle medaglie mi affascina molto più che nel possedere un giulio o un testone. Il legame, quasi sempre esistente, tra una medaglia e un fatto storico mi intriga moltissimo.

Ora in circa un anno sono arrivato, grazie, lo ammetto, a fortunatissimi acquisti, a possedere circa 90 pezzi.

Mi sento sempre uno scolaro alla prima elementare di fronte a tanto po po di conoscenza che possedete.. spero un giorno di sentirmi un po' meno inadeguato.

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Non c'è niente da fare...la classe di Renzo è egregia.

Mi fermo qui perchè altrimenti potremmo dare l'impressione di farla troppo lunga.

Mi consento solo di osservare che l'interesse che promana da quanto Renzo scrive non è solamente nel dato tecnico - comunque rimarchevole - ma nello stile e nel racconto.

Interessantissime le vostre introspezioni amici, sul tema del collezionare.

Immenso il ritorno dell'arte del collezionare in tema di arricchimento dell'individuo.

Parimenti rimarchevole il beneficio per l'animo...o, nel meglio dire, per l'anima dell'appassinato.

Un nutrimento vero e propio che può compensare il tritacarne insito nel quotidiano vivere...a favore della salute.

Già così siamo in presenza di un patrimonio cuturale e psichico cospicuo, che tuttavia potrebbe trovare un limite ove le risorse economiche ivi impiegate venissero sottratte o distratte da altri obiettivi di ordine personale e/o "familiare".

Sinceramente consiglierei mattoni, più che monete, da lasciare ai figli.

Altrettanto sinceramente non me la sentirei di consigliare il mancato acquisto di una bella automobile o di un bel viaggio, pur di incrementare una collezione. Ed io sono uno di quelli che non cambia macchina da 15 anni...perchè la mia auto mi piace è ben accessoriata e va come una bomba. Ho sinora preferito le monete e le medaglie.Eppure, qualche commerciante,vi faceva caso...anche con una palese ironia: <i>ma che la tua macchina ha il cambio al volante</i>?

Insomma...non si possono dare consigli nel mondo del collezionismo...nemmeno di quello d'arte.

La cosa è troppo personale e legata a fattori economici e psicologici particolari, che solitamente appartengono alla riservatezza di ognuno.

Posso dire che, collezionando in modo intelligente è difficile rimettere...si dovrebbero recuperare almeno il capitale con qualche caramella e un paio di colazioni. Si può anche guadagnare benino (cioè una volta si rimette...tre volte si guadagna...la media è favorevole).

Però:

è difficile vendere bene...quasi impossibile vendere ogni pezzo al meglio;

ci vuole tempo e pazienza, mai deprimersi se qualche giro va male;

sconsiglio vivamente di vendere la collezione in unica soluzione, anche se è comodo e mettono il vs. nome in frontespizio;

i furbetti del quartierino sono dovunque...anche tra di noi, è così! Sono il primo fattore che rovina l'ambiente e che può far venir voglia di smettere. Molti lo hanno fatto.

:)

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Riflettendo sull'analisi postata da Camerlengo credo che considerare le medaglie ante-'800 avrebbe portato ad altre considerazioni.

Pur con i parametri di rivalutazione citati infatti non sembra che quel materiale (post-'800) permetta di vedere realizzati dei plusvalori consistenti.

Mi spiego meglio e più direttamente, se avessimo investito gli stessi soldi in monete antiche o medioevali di qualità quasi sicuramente le rivalutazioni oggi sarebbero state maggiori.

Diversamente alcune medagli ante-'800 di grande qualità e/o importanza, queste probabilmente avrebbero avuto speranza di rivaleggiare con quanto conseguito dalle monete nel medesimo periodo.

Concordo con Renzo che le grandi quantità di materiale , soprattutto post '800 siano uno degli elementi penalizzanti per una rivalutazione adeguata del comparto.

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P.S.

Il collezionismo come borsa di compensazione?

Ho postato sopra un intenrvento che voleva essere principamente un omaggio a James Hillman.

Il grande filosofo e psicanalista ha incentrato il suo pensiero sulla sensibilità dell'anima, cioè del cuore. Vivere con emozione, non asetticamente, per partecipare ndlla vita e della bellezza del creato...ogni giorno. Non solo quando facciamo carriera...o compriamo una bella medaglia.

Tale sensibilità per il mondo greco antico era corrente...quotidiana, non c'era bisogno di andarla a cercare in chissà quali reconditi abissi dovesse ormai essere confinata.

E' ovvio che parliamo di una sensibilità che è rivolta verso il mondo e verso gli altri...non di intimismo personale da tirare fuori ad horas o quando fa comodo.;) Per fare un esempio: quando acquistiamo una bella moneta a lungo cercata...come fosse un amore a lungo inseguito.

Blocco ora un discoroso che porterebbe lontano da questo topic.

Ho voluto solo ipotizzare che qualche volta il collezionismo di monete possa essere sopra tutto una sorta di compensazione per la nostra vita.

Alle 23,00...quando tutti sono a letto e la cucina è libera, la tavola sparecchiata...invece della televisione si accendono le monete o le medaglie.

Le medaglie sono ancora più belle e affabulanti.

Le guardiamo, ci beiamo, fantastichaimo, studiamo, classifichiamo.

Un mio conoscente risolse dei problemi che occupavano ed imbrigliavano la sua vita, da quel momento il suo cuore entrò in maggiore sintonia con la vita quotidiana.

Ringraziò gli oggetti della sua collezione per la supplenza prestata.

Smise di collezionare...non ne sentiva più il bisogno.

Cedette quasi tutto...tranne le cose più belle.

:)

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Condivido con Numa che la medaglistica papale più antica (direi fino a Pio VII compreso) ha forse dato al collezionista migliori soddisfazioni dal punto di vista della rivalutazione, che ha riguardato anche i riconi: i riconi negli anni '70 si vendevano a £ 30/35.000 l'uno ed oggi raggiungono € 100,00.

Ciò rafforza la analisi di camerlengo. Se la questione di mantenimento di valore regge sulla parte della collezione più comune, si può essere soddisfatti.

Nessuno di noi che collezioniamo medaglie papali, quando ha cominciato, ha fatto una preventiva indagine sul migliore investimento possibile in ambito numismatico (o addirittura extra numismatico). Ci ha appassionato questa collezione e sono ancora convinto delle buone ragioni. In una discussione del nostro forum, che è di attualità, si parla delle emissioni per la battaglia di Lepanto. L'evento è commemorato con molte monete e con qualche medaglia. Credo che tutti possiamo convenire, nel confronto, sul pregio artistico delle medaglie, sulla emozione che può dare quella flotta schierata..........

Vorrei fare infine una precisazione sulla medaglistica moderna. L'eccesso di tiratura riguarda le medaglie di Paolo VI e, probabilmente, anche dei papi successivi (ma per Giovanni Paolo II vi è stato e vi è un assorbimento mondiale, sicchè il fenomeno è meno evidente).

Molto più contenuta è stata la tiratura delle medaglie annuali dei papi precedenti.

Per Pio XII, per l'argento, risulta una emissione intorno a 1500 pezzi. Alcune medaglie del primo dopo guerra hanno tiratura inferiore a 1000 pezzi, Per le medaglie di bronzo dei primi anni di questo pontificato sembrerebbe che la tiratura sia inferiore a 500 pezzi. E va ricordato che la medaglia è emessa non come oggetto per collezione, ma come dono a disposizione del Pontefice, riservato alle Autorità che incontra nell'anno, sicchè vi è una distribuzione tendenzialmente (o almeno all'inizio) sottratta al mercato numismatico.

Il ragionamento, mediamente, non cambia per pontificati precedenti; ma per Leone XII, Pio VIII e anche >Gregorio XVI e Pio IX in ottima conservazione il tempo ha prodotto una discrea rarefazione.

Certamente queste medaglie annuali appaiono ripetutamente nelle aste e anche nei siti on line: ma se 10 collezionisti volessero fare un acquisto, contemporaneamente, selezionando la conservazione, credo che stenterebbero a trovare serie complete.

Per le medaglie straordinarie, soprattutto in argento, le tirature sono ancora più esigue, con casi di media/grande rarità.

Dal punto di vista del rapporto rarità/prezzo tutti convengono che le medaglie costano per il momento decisamente poco. Ma costano in rapporto alla domanda effettiva, senza spinte speculative o difese di settore.

Finchè c'è questo equilibrio, per il collezionista non è un male.

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Mi permetto di osservare che stiamo abbracciando soluzioni scontate.

Le medaglie originali sono rarissime...alcune introvabili, dal '700 a scendere.

L'apprezzamento va di pari passo.

I pezzi eccezionali hanno reso una bella rivalutazione.

Ha fatto bene chi ci ha creduto e ha avuto il coraggio di spendere.

Avremmo potuto comprarne qualcuna in più anche noi?

Credo di si.

Diciamo che abbiamo ritenuto prudente o scaltro...non farlo.

Magari in attesa di occasioni favorevoli.;)

Il riconio da 30.000 a 100 euro, ha comunque dato belle soddisfazioni.

Pensate se quelle 30.000 lire fossero rimaste in banca al passaggio dell'euro...oggi avremmo 15 euro contro 100!

Eppoi...perdonate la franchezza...ma cosa sarebbe una collezione di medaglie senza riconi?

Specificamente i riconi coevi o di poco postumi.

Poca cosa se si ha a cuore un criterio di completezza.

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Riflettendo sull'analisi postata da Camerlengo credo che considerare le medaglie ante-'800 avrebbe portato ad altre considerazioni.

Pur con i parametri di rivalutazione citati infatti non sembra che quel materiale (post-'800) permetta di vedere realizzati dei plusvalori consistenti..

Hai ragione, Numa, ma prendere in considerazione le medaglie ante '800 dell'asta Muenz Zentrum per farne una analisi comparativa con le aggiudicazioni odierne, mi avrebbe preso, ad occhio, dai due ai tre anni di lavoro ed io... preferisco vivere ! :lol:

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P.S.

Chiedo scusa per il disturbo di questa coda o chiosa.

Mi confesso.

:)

Ci sono dei riconi che, in conservazione q. FdC e in bel metallo e patina...sono stupendi.

Anzi, mi sbilancio.

:D

Ci sono dei riconi che per il dettaglio delle raffigurazioni, specie del rovescio, sono più belli degli originali...anche se non hanno lo stesso fascino.

Infine,

esistono dei riconi che sono di estrema rarità...rinvenibili solamente, almeno in foto, in alcune collezioni pubbliche.

Ed ora la cosa più blasfema...:)

considero una collezione di bei riconi, la miglior raccolta oggi fattibile per rapporto qualità/prezzo, con l'obiettivo di mettere edentro, ogni tanto, qualche capolavoro originale.

Peraltro è un approccio democratico, alla portata di molti...in una passione dove il danaro conta molto.

Confido nell' indulgenza degli amici.

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Non colleziono nè tanto meno studio medaglie papali. Ogni tanto però vi leggo, forse perchè comunque mi incuriosiscono, forse perchè in questa discussione è solito scrivere un signore che stimo molto (e ho avuto il piacere di conoscere a Verona).

Una sola cosa: COMPLIMENTI ! Ho letto diversi interventi bellissimi, profondi e saggi, validi per le medaglie come per le monete, per la numismatica come per la vita. ;)

Continuate così !

Buona serata,

Lorenzo

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ASTA NOMISMA - Le medaglie papali proposte erano 30; ne sono state aggiudicate 19 (circa il 65%). Devo dire che c'erano molti esemplari interessanti, in conservazione spesso eccellente.

La medaglia in argento di Pio V per la battaglia di Lepanto - conio originale - è stata aggiudicata per € 3.400,00 + diritti. Sono state anche aggiudicate medaglie in argento per gli Anni Santi di Innocenzo XII e Clemente XI (quest'ultima a € 850,00+diritti), due medaglie in oro di Pio VI e Pio VIII di piccolo modulo (€ 4000/4800,00 + diritti); e sono andate piuttosto bene quasi tutte le medaglie ottocentesche e più moderne ( prevalentemente medaglie straordinarie).

Non aggiudicate medaglie in argento di Paolo III (medaglia di restituzione opus Paladino), Anno Santo - Innocenzo XII e Benedetto XIII, proposte a base di asta 1.300/1000, 00 €. Non ha avuto offerte neanche la medaglia di Sede vacante 1922 - Governatore De Samper , in argento, ritenuta di estrema rarità, il cui prezzo base era di € 1.800,00.

In sintesi mi sembra che vi sia una attenzione alle proposte, ma molta prudenza quando il prezzo - già alla base - sembra eccessivo.

Infine vorrei salutare cordialmente Ghera, un giovanissimo collezionista che non conosco di persona, che è intervenuto con cortesia nella nostra discussione, pur non essendo medaglista. Mi farebbe davvero piacere se qualche giovanissimo del nostro forum rivolgesse la sua passione a questo settore del collezionismo.

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In sintesi mi sembra che vi sia una attenzione alle proposte, ma molta prudenza quando il prezzo - già alla base - sembra eccessivo.

Infine vorrei salutare cordialmente Ghera, un giovanissimo collezionista che non conosco di persona, che è intervenuto con cortesia nella nostra discussione, pur non essendo medaglista. Mi farebbe davvero piacere se qualche giovanissimo del nostro forum rivolgesse la sua passione a questo settore del collezionismo.

Quoto per aderenza alle cose...sia la prima frase, che il riconoscimento e l'incentivo proposto per Ghera.

:)

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E' una mia impressione o le medaglie di Pio IX stanno diventando sempre più rare? Nelle aste che prima ne proponevano a decine ora pare che non ne propongano più. Mah!

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Cedi da una parte, restituisci al mercato da un'altra parte...un po' di invenduto che torna finalmente a destinazione...anche le medaglie finiscono e gli stock si esauriscono.

OPPURE, esaurito lo stock sottomano...vanno a prendere il resto in magazzino.:D

In questo caso sono fisiologiche delle pause (intelligenti) di servizio.

E' probabile sia, comunque, un altro segnale positivo.

Nel momento in cui le valutazioni dovessero iniziare a salire...lentamente, le scorte saranno pressocchè esaurite...e chi ha mantenuto od accumulato, riceverà soddisfazione.

Se il numero degli estimatori di medaglie pontifice è aumentato ed è in incremento...è probabile che finirà così.

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Buonasera a tutti, visto che si è parlato di Pio IX vorrei chiedere un vostro parere su questa bella ed affascinante medaglia, non ho l'esperienza necessaria per saper riconoscere un riconio da un originale ...quindi chiedo a voi delucidazioni in merito.

Grazie a tutti e mando un saluto particolare al caro Renzo1940, uno normale a tutti gli altri :lol: :lol: :lol: , scherzo naturalmente...grazie, Giò :D

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Awards

Giovanna, per Pio IX non esistono riconi.

Grazie, non lo sapevo, devo leggere un pochino di più questa sessione. :D Ciao e grazie ancora, Giò :)

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Awards

Cara Giovanna, ti ricambio un cordialissimo saluto, lieto che tu partecipi alle discussioni di noi medaglisti.

La medaglia di Pio IX che hai postato fa parte delle emissioni di massimo modulo (mm. 82), che sono di norma abbastanza rare o comunque molto ricercate per la loro bellezza. Si tratta di un compendio di circa 40 medaglie dei Pontificati di Pio IX, Leone XIII, Pio X, Benedetto XV, Pio XI.

La medaglia di Pio IX per San Paolo è quella più comune, ma è sempre un piacere possederla, soprattutto quando la conservazione è alta.

Come è stato detto, non esistono riconi per le medaglie successive a Pio VII . Si definiscono riconi, infatti, le medaglie emesse sulla base di una precisa catalogazione del Mazio, che intorno al 1820 provvide per conto della Santa Sede all'acquisto dei coni posseduti dagli Hamerani, dalla famiglia Barberini (Urbano VIII) e da altri autori e loro eredi e attivò la commercializzazione delle riemissioni.

Mi auguro di avere presto occasione di incontrarti, grato della tua cortese amicizia.

Sulla rarefazione delle medaglie di Pio IX, in base ad aste recenti, di cui parla Francesco, non credo che sia facile dare una valutazione precisa. La medaglia papale è una collezione di nicchia: vi sono periodi nei quali l'apparizione in aste è abbondante, altri nei quali la disponibilità si riduce. Nelle ultima aste è stata più presente la medaglistica di Gregorio XVI di quella di Pio IX.

Sulla medaglistica di Pio IX il mio parere è che sia molto più rara rispetto ai papati successivi: soprattutto è molto più difficile reperire l'alta conservazione.

Ma, complessivamente, le medaglie papali sono rare. A noi mancano 50/100 nuovi collezionisti per un sostanziale consolidamento del mercato anche per le emissioni più comuni. E' una cosa impossibile? Si tratterebbe di avere un nuovo collezionista in ogni provincia italiana e, considerando la bellezza della collezione, le varie motivazioni che essa offre, l'internazionalità della Chiesa non è una impensabile.

Rafforzata la richiesta per le medaglie più comuni (che costano cifre irrisorie), per quelle meno comuni non vi sono mai stati e non vi saranno problemi. Dopo 40 anni di collezionismo, per esemplificare, sono ancora alla ricerca di 40/50 medaglie annuali in argento dei secoli XVII/XVIII.

Con questa riflessione ho già sottolineato come sia una impresa collezionare medaglie antiche.

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