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Le medaglie pontificie nelle aste appena trascorse


Risposte migliori

Inviato

Ho riflettuto sui quesiti posti da numa numa sulla medaglia di Paolo III - Ganimede, ai quali amici del forum esperti di mercato potrebbero meglio rispondere. Nella loro concretezza essi sono un invito a considerare in maniera più documentata giudizi espressi sulla base di una sensazione, di ricordi memorizzati non sempre precisi.

Noi collezionisti di medaglie papali siamo sempre molto incerti e prudenti sul mercato; abbiamo consapevolezza dei nostri limiti quantitativi e ci portiamo dietro la contraddizione di sostenere che molte medaglie papali originali per rarità e bellezza meriterebbero prezzi molto elevati e di stupirci quando li raggiungono.

Io non ho tenuto nota delle aste negli anni e, quando lavoravo, non ne avevo proprio il tempo. A memoria non ricordo di aver mai visto la medaglia di Paolo III con Ganimede in argento con anno precedente al XVI. Quanto a passaggi in aste recenti di medaglie similari ricordo una medaglia originale di Pio V per Lepanto in argento in eccellente conservazione proposta da Nomisma per € 3.200 e non aggiudicata e in questa discussione vi è la meraviglia in negativo. Più recentemente in asta tedesca la medaglia di Paolo III - Alma Roma in argento - originale in buona conservazione (la stessa tipologia di quella in bronzo aggiudicata in asta Genevensis per circa 2000 euro) ha raggiunto € 7.000 + diritti ed imposte, prezzo considerato un top. In queste medaglie al collezionismo per le papali si aggiunge il collezionismo per le medaglie rinascimentali, che di norma ha riferimenti di prezzi e budget ben diversi.

Sulla medaglia di Paolo III con Ganimede dell'asta Genevensis ho sollevato una questione cara ai "puristi" della medaglistica papale. Il Modesti nel suo CORPUS sostiene che la medaglia celebra il conferimento nel 1545 del Ducato di Parma e Piacenza a Pier Luigi Farnese e interpetra l'allegoria del rovescio nel senso che Ganimede rappresenta il papa che irrora i gigli (la famiglia) e la protegge dall'aquila (l'impero asburgico). Ne discende che la medaglia originale sarebbe quella con il diritto anno XI, mentre sono ritenute riconi di epoca le successive medaglie con anno XIII, con anno XVI con il piviale con iscrizione anno jubilaei, e di poi con anno XVI con lo stesso piviale ma con iscrizione sostituita da una serie di gigli. Nei riconi degli Hamerani fu rifatto il conio del rovescio resosi inservibile e questo presenta piccole, ma evidenti varianti. Il conio Hamerani fu anche molto utilizzato dal Mazio nonostante che il medesimo ne avesse disposto e pubblicasse un diverso conio del rovescio con i genitali di Ganimede velati. La medaglia Genevensis si colloca tra i coni (o riconi anacronistici?) di epoca e ha per caratteristica l'anno XIII diverso dalla foto del Modesti poichè sembra manipolato in anno XIIII e poi ricorretto e un rovescio nel quale già appare qualche segno di usura. La sequenza delle coniazioni di epoca per tutta la durata del Pontificato potrebbe però far pensare a questa medaglia come ostentazione e celebrazione della famiglia del papa e non riferita ad uo specifico avvenimento (ducato di Parma e Piacenza) e l'allegoria del mito di Ganimede potrebbe essere interpetrata in maniera diversa dalla tesi di Modesti. E' questo un argomento da studiare.

Ritornando al mercato è mia opinione che i prezzi delle medaglie papali originali siano molto ridotti per la confusione nella quale inducono copie fuse e i molti riconi.

Recentemente la medaglia di Paolo III - Alma Roma in argento era nella copertina di una asta numismatica. In catalogo non vi era alcuna nota particolare, ma era indicato un basso prezzo ed è stata infatti aggiudicata a circa € 250,00. Guardando bene diametro e caratteristiche si trattava, a mio giudizio, di copia fusa da riconio non di epoca.

In una prossima asta è proposta una bella medaglia papale cinquecentesca in argento a prezzo contenuto. Anche in questo caso non vi sono indicazioni particolariin catalogo; tuttavia diametr ridotto e caratteristiche possono far pensare alla copia fusa del conio originale.

E' da augurarsi che sul tema della originalità i cataloghi siano più professionali; allora sarà facile fare statistiche di prezzi più omogenee e per medaglie originali (in quanto tali rarissime) i prezzi eccezionali non stupiranno.

Grazie Renzo per queste interessanti osservazioni

Riguardando i miei appunti confermo che l'anno sulla medaglia di Paolo III in questione è il XIII, cui potrebbe essere stato aggiunto un "I"

ma che si confondeva con la cornice del medaglione del pontefice.

Corrisponderebbe quindi , secondo il Modesti , al riconio immediatamente successivo all'originale eseguito (sempre secondo il Modesti) per l'XI anno di pontificato.

Non sono esperto i medaglie papali e quindi quanto riportato dfa Renzo nelle sue interessanti note è per me fonte di apprendimento.

Posso solo dire, sulla base di una certa pratica con monete medioevali e successive, che la medaglia in oggetto, sicuramente coniata, presentava (anche rispetto ad altre medaglie coeve presenti nella stessa vendita, un aspetto eccezionale, per finezza di incisione, e patina.

Il piviale del pontefice mostrava una tale chiarezza di dettaglio che difficilmente si sarebbe potuto pensare ad un riconio successivo.

Il rovescio poi dava l'impressione di una scultura a tutto tondo quasi con i fondi dell'argento esaltati da una patina che certamente è plurisecolare. Un oggetto particolarmente pregiato, ripeto, che ad un profano (anche se non digiuno) di medaglistica papale come il sottoscritto, lo faceva stagliare in una categoria a se stante rispetto alle altre medaglie più consuete che ho avuto occasione di ammirrare in diverse vendite.

Miverrebbe quasi voglia di domandare a Picchio chi sia il commerciante internazionale che se la è aggiudicata ad un prezzo folle per le medaglie ma forse giustificato dall'eccezionale qualità.

Riconio del "grechetto" (Alessandro Cesati) o forse ancora conio originale, non riconosciuto come tale dal Modesti ? Chi lo sa , e sarebbe interessante leggere anche quanto scrive il Bartolotti in proposito.

Un cordiale saluto.


Inviato

sono riuscito a recuperare la foto del rovescio della medaglia in questione

che posto per condividerla e sollecitare i vostri commenti..

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Inviato

Il Modesti dedica ben cinque schede di una Sua opera (308 - 312; CNORP Vol. II) per descrivere la medaglia in oggetto...nell'evolversi dei vari riconi.

Non ha dubbi nell'indicare in quella con il numerale AN XIII al diritto come un riconio successivo, spiegando ed evidenziando le differenze con il primo conio AN XI (afferenti il rifacimento della leggenda del diritto, le dimensioni e i distanziatori dell'epigrafe)...peraltro, da documentazione acquisita, è accertato che le riconiazioni dell'anno XIII proseguirono sino a tutto il XVI secolo, non potendo escluderne qualcuno anche in date posteriori.

In ogni caso l'autore dell'anno XIII sarebbe lo stesso Grechetto.

L'indicazione di Baron (in una nota sul catalogo) afferente l'originalità del rovescio è coerente, atteso che il riconio anno XIII interessò prevalentemente il diritto stesso della medaglia...appunto per modificare l'anno. Mentre per il rovescio si continuò ad impiegare quello dell'anno XI che è stato il primo originale.

Dopo il realizzo di tale secondo conio del diritto, il primo non fu mai più riutilizzato...forse andò distrutto o fu tesaurizzato con occultamento.

CONSIDERAZIONI.

Ho voluto spendere qualche attenzione su tale medaglia per evidenziare la problematica dei riconii nella medaglistica papale.

Uno potrebbe dire: se il conio del rovescio è ancora quello originale e la modifica rispetto al primo conio è da riferire solamente alla mutazione della leggenda...cui prodest?

Cioè...dov'è il problema.

E qui vengono i dolori.

- In primis...tra coni di primo momento, di seconda intenzione, di riparazione delle fratture, di completo rifacimento, a volte eseguiti da altre mani rispetto all'opera orgiginale...di rifacimenti moderni (Mazio ed Hamerani) per soddisfare la domanda dei collezionisti e tirare su soldi...appunto in tale labirinto il Collezionista resta perplesso...e non spende. Tanto vale accontentarsi degli Hamerni se non dei Mazio...con quattro soldi ( e sono comunque delle signore medaglie...).

- In secundis...vale il principio, nel campo figurativo delle opere d'arte, che la prima opera è irripetibile e vale in quanto tale come prima espressione e creazione dell'artista. Poi si può comunque dare un valore (anche cospicuo) ad opere di secondo momento...ma non è mai la stassa cosa. La vergine o è illibata...o non è tale.

Personalmente non condivido tale assunto...ma il fatto che io dissenta non credo valga gran che nel mercato dell'arte che ricomprende anche la glittica e le medaglie.

E così abbiamo un pochino rinfrescato i concetti già espressi dallo scrivente in altra discussione in evidenza iun questa sezione...afferenti il gravame che (con i riconii) la medaglistica (quella papale in particolare) si porta dietro con forte ripercussione sui prezzi e sul numero dei collezionisti.

:)

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Inviato

Questa discussione sta facendo sorgere nel sottoscritto, esperto di monete piu che di medaglie alcune considerazioni e interrogativi.

Partiamo da alcune premesse:

le monete sono normalmente più collezionate e spesso (ma non sempre :D ) più valorizzate in quanto, commercialmente parlando, vi è una domanda molto maggiore da parte del mercato rispetto alle medaglie .

La moneta nasce come strumento di pagamento e scambio economico emessa da un'autorità governante il paese, territorio, città etc.; è quindi testimone storica di una data epoca.

La medaglia nasce con intenti precipuamente celebrativi, non viene MAI adottatta come strumento di pagamento, non fa parte, di solito, di serie specifiche (nominali differenti).

Da un punto di vista della tecnica produttiva si hanno medaglie fuse (in cui se vogliamo l'originale sarà UNO solo , ovvero l'archetipo delle medaglie che verranno fuse in successione utilizzando gli stampi utilizzati per produrre la prima medaglia ), oppure si hanno medaglie coniate ove il conio originale serve a produrre un certo numero di medaglie (ne più né meno di quanto succede con le monete).

A questo punto vediamo come il mercato valorizza le medaglie :

La logica vorrebbe che esemplari dello stesso conio dovrebbero venire apprezzati in base alle condizioni di conservazione, specularmente a quanto avviene per le monete. Medaglie (monete) in migliore conservazione quotano di più rispetto a quelle meno conservate .

Per le medaglie , e qui si innesta l'inghippo, vi è però il problema dei riconi.

Ovvero mentre per le monete possono cambiare tranquillamente i coni di una serie e , al massimo , si possono rilevare differenze di stile che potrebbero avere un'influenza sul prezzo (ma non drammatica - pensiamo ai diversi coni utilizzati, con profonde differenze stilistiche tra loro, per i ducati di Ferdinando I d'Aragona battuti a Napoli), per le medaglie si comincia a fare un distinguo tra I conio, II conio, riconio, etc. che portano a differenze di prezzo molto ampie, ma soprattutto a dare una valutazione generale della serie, pur essendo curata altrettanto se non di piu che le monete coeve, di gran lunga inferiore a queste ultime, come se le medaglie fossero sempre e soltanto la cenerentola della numismatica.

Quello che voglio dire in sintesi e che per le medaglie coniate, almeno le coeve, si adottano due pesi e due misure rispetto a quanto succede per le monete, con conseguenze economiche nella valutazione drammatiche. Se la medaglia di Paolo III in questione fosse, poniamo, una piastra , posto che la qualità dell'incisione e la conservazione fossero identiche e cosi la sua rarità, il suo prezzo dovrebbe forse essere moltiplicato per dieci (o giu di li), ma come medaglia, pur bellissima tra le belle, la sua valutazione risente, ineluttabilmente, della domanda di mercato ridotta e limitata.

Per le medaglie fuse, in particolare rinascimentali, il mercato si muove su assiomi e dinamiche completamente diverse invece quando siamo in presenza di originali o almeno esemplari coevi riferiti all'alta epoca (XV e XVI secolo).

Qui il mercato non lo fa piu il collezionista (o meglio lo faceva ma oggi non lo puo piu fare) bensi i musei e collezioni pubbliche che si sono in pratica accaparrati tutti i migliori pezzi disponibili. Se visitiamo il Bargello, il Victoria&Albert, la National Gallery di Washington, etc. possiamo ammirare gli originali di queste vere e proprie opere d'arte.

Nelle aste vengono offerti in pratica solo , al massimo, le fusioni coeve (anche se le descrizioni di molti cataloghi esagerano eo non sono corrette). Originali veri non ne passano quasi piu e se capita qualcosa che sia incontrovertibilmente riconosciuta come tale fa realizzi a sei cifre.

Lampante è l'esempio della collezione Stack's di medaglie, pur ottima nel suo insieme e notevolmente vasta, non aveva alcuna vera fusione originale di quest'epoca, e si che il collezionista aveva non solo i mezzi (e che mezzi) ma soprattutto era nella posizione ideale (uno dei piu noti mercanti di numismatica del mondo) per localizzare e procurarsi esemplari autentici originali delle medaglie di alta epoca che eventualmente fossero passati per il mercato.

Ecco perche per queste ultime dobbiamo proprio andare ad ammirarle nei musei cui sono pervenuti con le collezioni nobiliari (Medici) o di ricchi facoltosissimi collezionisti che sis ono dedicati , in tempi in cui era ancora possibile farlo, alla loro raccolta (Kress; Dreyfuss; Gulbenkian, etc.).

Le valutazione di queste medaglie riflettono la loro incredibile bellezza (parlo ovviamente degli originali assoluti non delle centinaia di fusioni posteriori o anche coeve), ed è l'elemento estetico, non tanto o solo quello della rarità, il fattore determinante per la loro valorizzazione economica da parte del mercato.

Date queste differenze, si riscontra


Inviato

Inizierei dalla foto della medaglia di Paolo III - Ganimede che numa numa ha opportunamente pubblicato . Non la commento. Io sono partigiano sul fascino artistico delle medaglie papali: lascio ad altri le considerazioni. Le papali rinascimentali inoltre, confrontate con tutta la serie secolare delle emissioni, sono a mio giudizio ineguagliate per bellezza: e non solo nei grandi moduli fusi caratteristici della medaglia del Rinascimento,ma anche nei coni, poichè con tecniche che consentono di raggiungere diametri di 40/50 mm. gli artisti hanno modo di manifestare con compiutezza la loro ispirazione e la loro maestria.

Ritorno sulla medaglia di Paolo III anno XIII per considerazioni di ordine numismatico, forse con la pignoleria e la pedanteria del collezionista. Ho riguardato la letteratura. La medaglia è unanimemente riferita alla costituzione del ducato di Parma e Piacenza sicchè la emissione originale è la medaglia dell'anno XI di pontificato (anno dell'evento). Toderi e Vallel nella loro splendida e documentatissima opera sulle medaglie italiane del Cinquecento riferiscono che la medaglia fu riconiata per l'anno XVI - anno giubilare con una scena coerente e con questa iscrizione sul piviale di Paolo III. Deceduto il Pontefice nell'imminenza della cerimonia della apertura della porta santa, il riferimento all'anno giubilare nel conio fu soppresso in urgenza con una approssimata cancellatura e poi con una linea floreale. La medaglia con anno XIII non è citata negli antichi testi del Bonanni e del Venuti, nell'opera del Pollard sulle medaglie del museo Bargello, nel testo dell'Armand e, come detto, nell'opera dei Toderi. E' invece ricordata nel catalogo della collezione Lincoln, in una antica sintetica nota del Patrignani sulle medaglie papali antiche pubblicata nel Bollettino di Studi Napoletano e nel Modesti con la riproduzione dell'esemplare del museo di Londra.

Aggiungo che il diritto del Cesati per l'anno XIII non nasce specificamente per una nuova emissione di questa medaglia: si tratta di una correzione del (o sul) conio anno XI che viene utilizzata per 4 medaglie, tutte con iscrizioni celebrative del Pontrefice e delle sue opere.

Concludendo, la medaglia di Paolo III - Ganimede dell'anno XIII è la più rara della tipologia e quella in asta Genevensis è una medaglia di epoca che non ha nulla a che vedere con i tanti riconi decisamente posteriori fino al Mazio; ma è anche la più dubbia (tra le coniazioni antiche)sotto il profilo della legittimazione in ordine alla ufficialità, alla committenza pontificia.

Per considerazioni di mercato su coni e riconi delle medaglie papali già vi è stata una ampia specifica discussione e penso che sia giusto riaprire quella.


Inviato

Caspita Renzo, che ottima disamina della medaglia in questione,

questo si chiama approfondire un'emissione...

Diciamo che sto imparando , su un argomento a me nuovo, anche se dimonetazione di questo periodo un pò ci mastico, più leggedno questi post che consultando i vari Armand, Kress, Pollard, Dreyfuss, Bargello, Habich, etc.

Avendola potuta tenere in mano (purtroppo, parafrasando quanto scriveva Bernareggi, senza soffermarvisi) la medaglia in questione era fuor di dubbio coeva e originalissima (da un punto di vista di manufatto d'epoca con patina coerente). A questo punto è lecito supporre che possa essere un 'emissione non ufficiale ad opera del "Grechetto", magari intesa come donativo pontificio a dignitari della curia o a diplomatici e personalità di altri stati ? Forse sto correndo un pò troppo, rientro nelle righe e attendo altre illuminazioni dell'illustre Renzo, al quale chiederei anche di ricordarmi in quale asta tedesca è passto recentemente l'argento dell' "Alma Roma" (KUenker ?)

Sursum corda...


Inviato (modificato)

[numa numa

Avendola potuta tenere in mano (purtroppo, parafrasando quanto scriveva Bernareggi, senza soffermarvisi) la medaglia in questione era fuor di dubbio coeva e originalissima (da un punto di vista di manufatto d'epoca con patina coerente). A questo punto è lecito supporre che possa essere un 'emissione non ufficiale ad opera del "Grechetto", magari intesa come donativo pontificio a dignitari della curia o a diplomatici e personalità di altri stati ? Forse sto correndo un pò troppo, rientro nelle righe e attendo altre illuminazioni dell'illustre Renzo, al quale chiederei anche di ricordarmi in quale asta tedesca è passto recentemente l'argento dell' "Alma Roma" (KUenker ?)

Sursum corda.

Risposta

Medaglia Paolo III - ALMA ROMA in argento - Puoi ricercarla e vederla nella recente asta KUENKER n. 170

Modificato da renzo1940

Inviato

[numa numa

Avendola potuta tenere in mano (purtroppo, parafrasando quanto scriveva Bernareggi, senza soffermarvisi) la medaglia in questione era fuor di dubbio coeva e originalissima (da un punto di vista di manufatto d'epoca con patina coerente). A questo punto è lecito supporre che possa essere un 'emissione non ufficiale ad opera del "Grechetto", magari intesa come donativo pontificio a dignitari della curia o a diplomatici e personalità di altri stati ? Forse sto correndo un pò troppo, rientro nelle righe e attendo altre illuminazioni dell'illustre Renzo, al quale chiederei anche di ricordarmi in quale asta tedesca è passto recentemente l'argento dell' "Alma Roma" (KUenker ?)

Sursum corda.

Risposta

Medaglia Paolo III - ALMA ROMA in argento - Puoi ricercarla e vederla nella recente asta KUENKER n. 170

grazie mille Renzo


Inviato

Medaglie papali in asta NEGRINI- Qualche indicazione a caldo è stata fornita da Picchio, presente in sala.

Era presentato un blocco di medaglie veramente interessante per complessivi 100 lotti circa. C'era un certo numero di papali antiche, in buona parte originali anche se in conservazione mediocre. Seguiva per la medaglistica del 1700 e successiva un gruppo di medaglie in argento o bronzo in conservazione eccellente, con molti esemplari SPL/FDC. Belli i grandi moduli di Clemente XII, Gregorio XVI, Pio IX, Pio XI.

Le basi di asta erano - in genere - non esagerate, ma sempre decisamente protettive degli esemplari proposti. Aggiudicazioni per il 60% dei lotti. Si è intravista una buona propensione all'acquisto a base d'asta o poco superiore (possibilità di ampio rilancio a mio giudizio non esisteva), con rinuncia quando il prezzo base è stato ritenuto un po' forzato.

Aggiungo al commento alcuni esempi.

Il medaglione in argento di Clemente XII originale con San Giovanni in Laterano è stato aggiudicato alla base di asta di € 2000,00+diritti; la analoga medaglia in bronzo - riconio a € 340,00+diritti; quella di identico modulo (mm.72) in bronzo dorato per la Cappella Corsini, originale, a € 600,00+diritti; la medaglia di Gregorio XVI per le cascate del Lorenz in argento a € 1600,00+diritti. Per due medaglie con gli obelischi di Sisto V, in bronzo, originali, conservazione BB+ l'aggiudicazione è avvenuta a€ 440/480,00+diritti; per la medaglia di Pio V relativa alla battaglia di Lepanto in bronzo dorato a € 500,00+diritti. Buoni sono stati i prezzi realizzati per le medaglie di Pio VI. Molti invenduti in medaglie in argento di qualità di Innocenzo XI, Benedetto XIV, Pio VII, nonchè Pio IX grandi e massimi moduli per le quali la base d'asta era sostenuta (da € 600,00 a € 1200,00). La medaglia annuale di Pio IX - anno I in eccezionale qualità è stata disputata fino a € 340,00 + diritti. Molto sostenute alcune aggiudicazioni di annuali di Benedetto XV e Pio XI. Non bene (ma vale la tesi esposta in materia di prezzi) le comuni annuali in argento di Pio XII - FDC, senza interesse alla base di circa € 150,00.


Inviato

Per l'asta Negrini una piccola informazione: bisognerebbe considerare tra le vendite anche gli acquisti successivi all'asta. Per due medaglie di Pio IX, che nell'asta battuta erano andate invendute, dopo mia richiesta mi è stato risposto che erano già state acquistate da altro collezionista.


Supporter
Inviato

Da ignorante resto perplesso sul come a volte stesse medaglie, senza alcuna spiegazione siano offerta a 100 o a 500 , basterebbe specificare cosa si vende e non "tanto si sa che è un riconio" o " ma a 100 euro vorresti pure un esemplare originale ?".

Come faccio ad offrire senza sapere cosa sto comprando ? O forse devo scrivere come faccio a comprare da chi non sa cosa vende ?


Inviato

Per l'asta Negrini una piccola informazione: bisognerebbe considerare tra le vendite anche gli acquisti successivi all'asta. Per due medaglie di Pio IX, che nell'asta battuta erano andate invendute, dopo mia richiesta mi è stato risposto che erano già state acquistate da altro collezionista.

In tutte le aste il dato sulle aggiudicazioni subusce una correzione per effetto della richiesta dei lotti invenduti. Penso che questo fenomeno possa essere più rilevante nell'asta Negrini e in quelle aste che applicano un trattamento differenziato sui diritti per gli acquisti dopo asta.


Inviato

Da ignorante resto perplesso sul come a volte stesse medaglie, senza alcuna spiegazione siano offerta a 100 o a 500 , basterebbe specificare cosa si vende e non "tanto si sa che è un riconio" o " ma a 100 euro vorresti pure un esemplare originale ?".

Come faccio ad offrire senza sapere cosa sto comprando ? O forse devo scrivere come faccio a comprare da chi non sa cosa vende ?

Il collezionismo di medaglie papali non ha ancora avuto forza sufficiente per imporre a chi vende una descrizione precisa, affrontando con professionalità la problematica dei riconi. Occorre insistere; occorre criticare i compilatori di cataloghi. In qualche caso può non essere facilissima la individuazione del riconio poichè è usato il conio originale che può anche essere ben conservato; ma molto spesso il conio originale è stato sostituito (e quindi è simile, ma non uguale) o è decisamente deteriorato. Va detto che la pigrizia del commercio in qualche caso è a suo danno, poichè sono prezzate e vendute come riconi medaglie originali.

Vorrei concludere in positivo: se non progredisce il commercio, il collezionismo ha e avrà sempre più strumenti molto buoni e di facile consultazione per una identificazione dei riconi (ci sono libri importanti; sarà sempre più completo il catalogo del forum).

Aggiungo che per i molti collezionisti che, all'inizio, raccolgono le medaglie papali dal 1800 il problema dei riconi non esiste; e pochi settori della numismatica sono immuni dalle falsificazioni come lo è la medaglistica papale degli ultimi due secoli.


Inviato

Ormai in quasi tutte le aste europe compaiono le medaglie papali.

ASTA WAG dic. 2010

Erano proposti 17 lotti di medaglie in bronzo, tutte o quasi tutte riconi del Mazio. Sono stati venduti 12 lotti al prezzo medio di € 95,00+diritti, con un massimo di € 140,00 per l'unica medaglia forse più antica. Risultati quindi nella norma per un materiale in gradevole conservazione, ma senza pezzi importanti.

ASTA ELSEN - dicembre 2010. In questa tornata ELSEN ha ripetuto una offerta di medaglie papali con 50 nuovi lotti, quasi nella totalità riconi del Mazio in bronzo. Le aggiudicazioni hanno raggiunto il 75%; i prezzi hanno oscillato tra € 80,00 e € 220,00 con una media per i 34 lotti venduti di € 140,00. Molto buona, quindi, la percentuale del venduto e ancor migliore la media dei prezzi, peraltro conseguente a aggiudicazioni molto casuali, evidentemente legate ad un diversa competitività per singole medaglie.

ASTA RAUCH. Era proposta una sola medaglia riferibile ai Papi e precisamente la interessante medaglia tedesca del Concordato con il pontificato di Pio IX - opus Radnitzky - mm. 62 - in argento FDC - Aggiudicazione € 850,00+diritti. Prezzo sostenuto, ma a mio giudizio meritato.


Inviato

Le ultime aste dell'anno 2010 con medaglie papali sono Global Aste e Artemide.

GLOBAL ASTE - Proponeva circa 30 lotti, abbastanza comuni, con netta prevalenza per il bronzo (qualche copia fusa, qualche riconio, alcune medaglie per le sedi vacanti del 1800, un gruppo di medaglie da Leone XIII a Paolo VI) in conservazione buona e con prezzi base contenuti.

Sono stati aggiudicati solo 8 lotti. Le medaglie in argento di Leone XIII (di norma abbastanza ricercate in questo bicentenario della nascita) e le sedi vacanti ottocentesche avrebbero meritato maggiore attenzione. Probabilmente questa nuova Casa di aste, che opera on line e senza distribuzione di cataloghi, non è ancora abbastanza conosciuta nell'ambito del collezionismo della medaglia papale.

ARTEMIDE ASTE - Sono stati proposte due vendite (una in sala e una on line anche se con distribuzione del tradizionale catalogo). I lotti erano 85: le aggiudicazioni sono state 73. I prezzi di aggiudicazione sono risultati sostenuti con molti incrementi consistenti rispetto alla base di asta.

Prezzo top per la medaglia di Pio V (RRRR) in argento per la battaglia di Lepanto con al diritto il Pontefice rivolto al crocifisso e rovescio cbn gli schieramenti navali. Base d'asta € 600,00 e aggiudicazione a € 3.100,00 + diritti. Se la medaglia è coniata (la casa di aste mi ha precisato che così "sembra dopo attento esame"), l'acquirente ha fatto un grande affare, comparando questo prezzo con € 11.000 della medaglia di Paolo III - Ganimede in argento nella recente asta di Ginevra.

Vendute a prezzi sostenute diverse medaglie in argento (una straordinaria di Clemente IX a € 800+diritti; l'annuale anno IV di Pio VI a € 700,00 + diritti).

Molto bene è stato venduto anche il bronzo. Elenco alcune medaglie la cui aggiudicazione è oscillata tra €300,00/€ 420,00 + diritti : Paolo III - Ganimede conio posteriore; Gregorio XIII - Calendario Gregoriano; Clemente X - Str. anno III - La carità romana; Alessandro VIII - grande modulo per la tomba; Clemente XI - Pianta chiesa SS. Apostoli; Innocenzo XIII - San Michele Arcangelo; Clemente XII - Porto Ancona; Pio VI annuali anno III e VI. Alcuni pezzi sono sicuramente originali; comunque c'è l'indicazione di un mercato positivo e Artemide nel settore delle medaglie papali sta divenendo leader.

Auguri per il nuovo anno!


  • 1 mese dopo...
Inviato

ASTE 2011

In questo inizio dell'anno 2011, mentre gli amici che collezionano monete si sono trovati e si trovano davanti a a proposte importanti per quantità e rarità, per i medaglisti papali è pochissimo il materiale offerto nelle aste.

Nelle aste americane ed europee la presenza di medaglie papali in questo bimestre è risultata eminentemente simbolica.

Una proposta quantitativamente significativa si è registrata solo nelle aste per corrispondenza Nummus et Ars (ma i risultati non sono mai noti) e INASTA, che ha ora pubblicato l'esito.

INASTA PER CORRISPONDENZA - Erano proposti 144 lotti di medaglie papali e ne sono stati aggiudicati 110 (oltre il 75%).

Si tratttava di materiale abbastanza comune . Le medaglie antiche fino al 1700 erano quasi in toto riconi o copie fuse. Per le medaglie del 1800-1900 mancavano grandi moduli e la conservazione era media. Un buon numero di lotti era costituito da medaglie annuali di Papa G.P.II in argento e bronzo.

I prezzi di aggiudicazione sono risultati nella media, con qualche spunto al rialzo e con qualche sofferenza, talvolta per lo stesso Papa.

Sintesi di realizzi:

-medaglia (?) in bronzo di Leone X - I re magi :proposta alla base di € 40,00 e aggiudicata per € 300,00. Su questa medaglia ritornerò con uno specifico intervento.

- placchetta di Innocenzo XI, bella, di mm. 165 circa - aggiudicata per € 280,00+diritti

- medaglia Innocenzo XII - anno VIII - in bronzo, a mio giudizio originale, conservazione BB/q.Spl assegnata per € 86,00+diritti

- Clemente XIII - Scuola pittura - medaglia originale in argento, molto rara ,in conservazione modesta (BB) € 210,00 + diritti;

- Gregorio XVI - lavanda tipo con lampada - raro e discusso - in eccellente conservazione - aggiudicata per € 240,00+diritti

- Pio IX - annuale anno XII Ferrovia - in argento BB/SPL aggiudicata per € 300,00.

Soprattutto per la quantità del venduto, l'esito dell'asta mi pare positivo.

Rilevo la carenza di buon materiale, ma nelle medaglie è normale l' alternanza di periodi di carestia e di sovrabbondanza


Inviato

Carissimo Renzo...è un piacere leggerti in questa importante discussione.

Resto convintissimo che la medaglistica papale sia una delle collezioni auspicabili per ogni appassionato...anche di numismatica.

L'accoppiata monete pontificie e relative medaglie costituisce, almeno sotto il profilo storico ed artistico, una delle collezioni più godibili in assoluto.

Con i romani ponefici si può iniziare da lontano...dalle epoche alte, non molto tempo dopo l'avvento di Odoacre a Roma e sino ad oggi è un succedersi di conii spesso affascinanti.

Peraltro non stiamo parlando di collezioni proibitive o ad esclusivo appannaggio dei portafogli pesanti anche detti... ad organetto.:D

Con pazienza...chi intelligentemente decide di non avere fretta e può permettersi anagraficamente tempi lunghi nel reperimento degli oggetti...le monete pontificie possono essere acquisite senza dissanguamenti. Ovvio che le monete da collezione hanno comunque...da sempre...un costo, non sono figurine.

Non mi stanco mai di ripetere che per le medaglie la cosa è ancora più conveniente.

Ci sono molti riconi Hamerani e/o semi coevi, di grande fascino e bellezza che, nel bronzo, possono essere reperiti con...quattro soldi, relativamente al mercato collezionistico. Cioè tra i 60 e i 120 euro + diritti. Se poi ci si vuole accontentare dei Mazio che, ove ben incisi o reincisi e ben conservati, non sono sempre da buttare via, la convenienza è assicurata. Sono comunque dei documenti significativi anch'essi e spesso degli ogggetti belli.

Peraltro...con un pochino di occhio e/o con buoni consigli...anche gli originali possono essere ben acquistati almeno nel bronzo.

La competenza e la dedizione di Renzo in questa interessante discussione permette, peraltro, a tutti noi di monitorare il mercato e di imparare molto sulle medaglie.

Il dato finale che emerge è la nuova attenzione che il mercato numismatico sembra avere sulle medaglie pontificie. E' probabile che la cosa andrà infine a dare molte soddisfazioni, segnatamente a chi negli ultimi cinque anni ha acquisito e sta acquisendo, con occhio ed entusiasmo, del bel materiale.

Come ultima considerazione: non è da escludere che l'attenzione data alla medaglistica pontificia in questa sezione da qualche tempo si traduca in maggiore visibilità e richiamo per questi affscinanti oggetti.

E' un dato di fatto che dall'inizio delle relative discussioni il mercato ha iniziato a fornire buoni dati.

Non è da escludere che trattasi di una coincidenza...ma non credo.

:)


Inviato

Non è affatto una coincidenza, stai sicuro.

La scommessa era vinta in partenza. Il catalogo (lo dicevo in tempi non sospetti, quando se ne parlava ma sembrava tutto così lontano) è opera dall'importanza planetaria: non esiste nulla di simile in tutta la rete, voglio dire, di così organico e di facile consultazione. E' regola elementare: se vuoi diffondere una collezione, inizia col divulgare un catalogo semplice (molte foto, informazioni essenziali). Intanto acchiappi l'attenzione e poi i più motivati, se vogliono, approfondiscono. Ed è difficile scappare al fascino di una bella medaglia papale, se solo si ha la pazienza di guardarla con attenzione e studiarla.

Peraltro, credo che solo nel luogo ove la storia della medaglistica pontificia ha avuto inizio (cioè, l' ITALIA) poteva trovare terreno fertile una tale operazione, della quale dovete essere orgogliosi.

E' vera e propria resurrezione della medaglia papale? Non so, ma può fare solo piacere... personalmente, non compro per vendere, ma collezionare ciò che piace e sapere che magari ha anche un riscontro diffuso, fa stare assai bene...


Inviato

L'ostacolo alla resurrezione della medaglia papale, come ho già scritto in più tornate in questa Sezione, è costituito da una certa e non scarsa quantità di materiale in giacenza presso alcuni operatori ed anche qualche collezionista. Stanno lì da anni, più o meno e non sanno cosa farne perchè il mercato non assorbiva a sufficienza.

Sono prevalentemente riconi, di tutti i tipi e di varie date...la maggior parte in bronzo. Numerose anche le illegittime e le ibride. In mezzo ai mucchi non mancano gli originali, che, da Benedetto XIV, prevalgono... sempre in buon numero.

Cosa accade da qualche anno?

Aspettano che il mercato accenni a riprendersi, almeno in quanto ad interesse...e poi le scaricano di asta in asta. Il mercato stenta ad assorbire ed i prezzi tornano indietro un'altra volta...mentre prevale l'invenduto. Anche perchè buona parte dei collezionisti di annosa formazione non amano riconi, le ibride ed illegittime.

Ci vuole poi un altro risveglio...ed il giochino ricomincia.

Questa volta sembra vada meglio...probabilmente è finalmente aumentato il numero degli estimatori o di coloro che stanno iniziando.

Non trovo altra spiegazione.

Meglio così...conforta il fatto che la medaglia trovi assorbimento e, peraltro, i prezzi non schizzano verso l'alto ma tendono piuttosto a consolidarsi.

Buon segnale. La crescita d'interesse sembrerebbe quindi sana...e non pilotata. Ma è ancora presto. Se la cosa si consolida sino al prossimo autunno, potremmo configurare finalmente la sussistenza di un mercato stabile.

Speriamo in bene.


Inviato

ASTE 2011

In questo inizio dell'anno 2011, mentre gli amici che collezionano monete si sono trovati e si trovano davanti a a proposte importanti per quantità e rarità, per i medaglisti papali è pochissimo il materiale offerto nelle aste.

Rilevo la carenza di buon materiale, ma nelle medaglie è normale l' alternanza di periodi di carestia e di sovrabbondanza

quote 20 dic. :

Ormai in quasi tutte le aste europe compaiono le medaglie papali.

Caro Renzo

ti faccio i complimenti per i tuoi post ricchi di analisi e dati che permettono di imparare molto in questo campo, per me novizio finora, ma ricco di spunti e ancor piu di fascino.

Ricevendo molti cataloghi di differenti case d'asta ho notato (non si può non notarlo - vista l'abbondanza - anche se non si è direttamente interessati a questo settore) una presenza costante e cospicua di medaglie papali , come da te rilevato nel post del 20 dicembre.

Noto anche perarltro un leggero, migliore, interesse per tale specifico settore da un punto di vista di esitazioni e di valutazioni.

Non credo però che l'offerta di medaglie papali si sia inaridita, il materiale in circolazione - soprattutto riconi - è abbondantissimo e l'assorbimento da aprte del mercato non altrettanto capace in corrispondenza.

Siamo inoltre appena all'inizio del 2011, con la prima tornata d'aste soprattutto dedicata alle grandi convention americano (NY) ove è soprattutto il materiale classico emoderno a farla da padrone piuttosto che medaglie papali di specifico interesse.

Non so se quanto rilevi corrisponda ad un nuovo trend (scarsa offerta in contrapposizione ad un'offerta abbondantissima - sia in aste italiane che estere - che ha caratterizzato tutto il 2010), vedremo nel prosieguo. Tuttavia , da profano, posso notare che comunque l'offerta di medaglie originali (non quindi riconi Hamerani, Mazio o copie , rifusioni etc.) era e resta sempre molto scarsa e limitata, da qui l'amplissimo ventaglio di realizza tra i riconi normali e usuali e i rari originali che , se in condizioni pregevoli, spuntano realizzi che fanno gridare al risveglio del mercato per le medaglie pontificie.

Stiamo a vedere la situazione si prospetta interessante da seguire. ;)


Inviato

Riallacciandomi ad un discorso generale afferente la medaglistica papale è necessaria una puntualizzazione.

Collezionisti di rilievo e di grandi capacità sia culturali che economiche, dal 1800 sino a periodo recente, hanno acuisito e collezionato anche i riconi, le ibride e le illegittime.

A mio sommesso avviso la medaglistica pontificia è comunque tale ed onnicomprensiva per semplicissima motivazione: se dovessimo fare riferimento solamente alle "tirature" ufficiali...ci sarebbe poco da divertirsi e molto da spendere.

Per certi versi mi spingo al paragone con il bronzo romano imperiale integro, in buona patina ed in grande conservazione. Se ne trova poco e ci vogliono gli sghei...come dice Maffeo.

Mi riferisco solamente alla rarità del materiale...anche se la medaglistica papale perpetua in vario modo la tradizione dei grandi moduli della monetazione romana.

Anzi...direi che molte medaglie papali, segnatamente di alcuni pontefici, sono più rare dei bei sesterzi in grande conservazione. Non se ne vedono proprio...si sono perdute, sono state fuse...erano comunque poche all'origine. Quei pochi esemplari noti sono nelle grandi collezioni museali, reali, imperiali e private importanti, cioè quelle di grandi famiglie che restano appannaggio del patrimonio personale per tornate da mezzo secolo e che...difficilmente vengono vendute dai discendenti. Quando accade, attesa la loro importanza storica ed artistica...quasi sempre vengono acquisite per intero da grosse Istituzioni o mani forti...non escluso lo stesso Vaticano.

Al riguardo evidenzio che alcuni riconi (addirittura Mazio...) o ibride ed illegittime, vengono classificate non meno di R2 sino ad R4 dalla recente letteratura. Se ne deduce che già molte scartine sono di per se molto rare...figurarsi gli originali.

Adesso un personaggio leva la sua voce: Piakos! Vieni al dunque!

Le medaglie papali originali sono rare o molto rare, quelle antecedenti ad Urbano VIII spesso rarissime...andando ancora più indietro...di grande rarità ecc.

Pensiamo anche solo a Sisto V...senza i riconi Hamerani e successivi, quante e quali originali si riescono a mettere in collezione? certo, nell'arco dell'intera vita di un collezionista di buon occhio e portafogli...si può trovare qualcosa. Ma non siamo tutti come il compianto Sig. Boccia...di cui conservo ottima memoria.

Quindi, anche se comprendo le rigorose motivazioni e selezioni dei puristi...non disprezzerei la medaglistica pontificia non prodotta per canone.

Altrimenti in tanti non potrebbero collezionare...specialmente oggi che i pezzi originali sono praticamente scomparsi dal mercato...alcuni in modo semi definitivo.


Inviato

Nel 2010 la proposta di medaglie papali è stata importante per quantità e qualità; mi sembra di notare un certo rallentamento in questo inizio di 2011, ma non può parlarsi di un trend : è un settore nel quale basta una bella collezione per riequilibrare la statistica.

Piakos ritiene che il mercato abbia ancora una criticità per certi stock di riconi che potrebbero essere in mani di grossisti, non ancora distribuiti nelle collezioni, in ordine ai quali mancherebbe un orientamento condiviso del collezionismo e si potrebbe creare difficoltà di assorbimento. Premesso che sono ricercatore di medaglie originali (o comunque sostanzialmente di epoca), devo dire che la presenza dei riconi nelle collezioni è certamente sdoganata dagli studi recenti. Il CORPUS del Modesti è al riguardo molto preciso e attribuisce una numerazione separata a quelle medaglie che derivano da coni ibridi o da coni rifatti nel 1800 per ordinazione Mazio. Questo è il dato, a prescindere da valutazioni e scelte personali. Riconosciuta così la dignità della presenza del riconio in collezione, il problema è la poca chiarezza dei cataloghi di asta e la possibilità che il nuovo collezionista sia indotto in errore di valutazione e, successivamente, se ne dispiaccia e abbandoni il settore.

Qualche conferma di questo ragionamento si trova nei pochi lotti di qualche recente asta.

Asta WAG. La medaglia in bronzo riconiata di Gregorio XIII per la strage degli Ugonotti è stata aggiudicata per € 190,00 + diritti. Nella stessa asta la medaglia annuale in argento di Benedetto XIV per la regina Cristina, conservazione BB, è stata assegnata al fortunato collezionista per € 240,00+diritti.

Asta HIRSCH . Anche in questa asta pochissimi lotti. La medaglia in argento di Clemente XII anno VI per Civitavecchia (BB-q.SPL) è stata aggiudicata per € 440+ diritti.

Il top è stato raggiunto nell'asta irlandese ICE dalla splendida medaglia di Clemente XI - anno III in argento mm. 55 circa per l'acquedotto di Civitavecchia. La medaglia in eccellente conservazione, anche se con imperfezione di conio (è comunque un conio antico poichè Mazio fece riparare il conio per eliminare il difetto) è stata contesa fino a € 2.200,00 + diritti. Speravo che potesse essere mia, ma ho desistito molto prima del termine della contesa.....


Inviato

Ringrazio Renzo per le sensate considerazioni.

In un'asta Artemide (XXX mi pare autunno 2010) avevo notato una medaglia in argento di Alessandro VII

anno VI con il porto di Civitavecchia a prospetto frontale in cons. SPL

La medaglia, dal prezzo assai sostenuto (1100€) non venne aggiudicata. Come tipo e per finezza dei dettagli

(a quanto si poteva valutare dalla foto) mi pareva un conio originale e indubbiamente affascinante per

la particolare prospettiva del porto e la cura dei particolari. Ne hai memoria ?

Forse non è stata aggiudicata perche considerata troppo cara o perche comunque invece valutata come

riconio. Infine medaglie di questa qualità, sempre appunto se originali, viaggiano su queste valutazioni

e sono comunque difficili da reperire ? Parlo di medagli del 1600 e 1700 , non oltre.


Inviato (modificato)

Ringrazio Renzo per le sensate considerazioni.

In un'asta Artemide (XXX mi pare autunno 2010) avevo notato una medaglia in argento di Alessandro VII

anno VI con il porto di Civitavecchia a prospetto frontale in cons. SPL

La medaglia, dal prezzo assai sostenuto (1100€) non venne aggiudicata. Come tipo e per finezza dei dettagli

(a quanto si poteva valutare dalla foto) mi pareva un conio originale e indubbiamente affascinante per

la particolare prospettiva del porto e la cura dei particolari. Ne hai memoria ?

Forse non è stata aggiudicata perche considerata troppo cara o perche comunque invece valutata come

riconio. Infine medaglie di questa qualità, sempre appunto se originali, viaggiano su queste valutazioni

e sono comunque difficili da reperire ? Parlo di medagli del 1600 e 1700 , non oltre.

Mi ricordo abbastanza la medaglia di Alessandro VII in argento per l'Arsenale di Civitavecchia per averla seguita.........

E' una medaglia straordinaria per l'anno VI, opus G.F.Travani. I Travani sono i valenti esecutori delle medaglie di Alessandro VII di grande modulo fuse, i cui bozzetti sono molto spesso attribuiti a Bernini. Nelle coniazioni hanno avuto una produzione limitata e si tratta sempre di medaglie rare, in quanto i loro coni non furono oggetto delle riconiazioni del 1700 e 1800. Invero per questa medaglia il loro rovescio fu anche utilizzato dal Morrone per una medaglia coeva che si presenta con una doppia cornice.

Passo alla problematica dei prezzi. Questa medaglia, appartenente alla collezione Michel Hall e pubblicata in Roma Resurgens, fu proposta in asta Baldwin nel giugno scorso con prezzo base di £ 300 - conservazione VF. Fu aggiudicata per 700,00+ diritti, prezzo che premiava molto la rarità, essendo la conservazione quella indicata. Dopo qualche mese è riapparsa nella asta Artemide con conservazione SPL... e prezzo base € 1.100,00. La vicenda spiega perchè non è stata aggiudicata.

Le medaglie annuali in argento avevano raggiunto negli anni 2007-2008 per la conservazione SPL un prezzo medio di € 1.000,00 (un po' meglio fino ad Alessandro VII e un po' meno per la seconda metà del 1700). Poi vi è stato un momento di difficoltà; oltre alla crisi economica generale, che ha ridotto le disponibilità, va considerato che è deceduto il più grande collezionista del settore, acquirente con grandi disponibilità, e che la sua eccezionale collezione, in parte cospicua, è tornata sul mercato con qualche difficoltà di assorbimento. I prezzi hanno ceduto intorno al 30%. Ora sembra che vi sia una buona stabilizzazione e forse una ripresa.

Se aumenta un po' il numero dei collezionisti la rarefazione del materiale è rapida.

P.S. La medaglia Arsenale Civitavecchia in questione è fotografata nel catalogo medaglie papali nel nostro sito "Alessandro VII - Anno VI" - Miselli 579; è fotografata anche la succesiva analoga medaglia del Morone - Miselli 580.

Modificato da renzo1940

Inviato

Ringrazio Renzo per le sensate considerazioni.

In un'asta Artemide (XXX mi pare autunno 2010) avevo notato una medaglia in argento di Alessandro VII

anno VI con il porto di Civitavecchia a prospetto frontale in cons. SPL

La medaglia, dal prezzo assai sostenuto (1100€) non venne aggiudicata. Come tipo e per finezza dei dettagli

(a quanto si poteva valutare dalla foto) mi pareva un conio originale e indubbiamente affascinante per

la particolare prospettiva del porto e la cura dei particolari. Ne hai memoria ?

Forse non è stata aggiudicata perche considerata troppo cara o perche comunque invece valutata come

riconio. Infine medaglie di questa qualità, sempre appunto se originali, viaggiano su queste valutazioni

e sono comunque difficili da reperire ? Parlo di medagli del 1600 e 1700 , non oltre.

Mi ricordo abbastanza la medaglia di Alessandro VII in argento per l'Arsenale di Civitavecchia per averla seguita.........

E' una medaglia straordinaria per l'anno VI, opus G.F.Travani. I Travani sono i valenti esecutori delle medaglie di Alessandro VII di grande modulo fuse, i cui bozzetti sono molto spesso attribuiti a Bernini. Nelle coniazioni hanno avuto una produzione limitata e si tratta sempre di medaglie rare, in quanto i loro coni non furono oggetto delle riconiazioni del 1700 e 1800. Invero per questa medaglia il loro rovescio fu anche utilizzato dal Morrone per una medaglia coeva che si presenta con una doppia cornice.

Passo alla problematica dei prezzi. Questa medaglia, appartenente alla collezione Michel Hall e pubblicata in Roma Resurgens, fu proposta in asta Baldwin nel giugno scorso con prezzo base di £ 300 - conservazione VF. Fu aggiudicata per 700,00+ diritti, prezzo che premiava molto la rarità, essendo la conservazione quella indicata. Dopo qualche mese è riapparsa nella asta Artemide con conservazione SPL... e prezzo base € 1.100,00. La vicenda spiega perchè non è stata aggiudicata.

Le medaglie annuali in argento avevano raggiunto negli anni 2007-2008 per la conservazione SPL un prezzo medio di € 1.000,00 (un po' meglio fino ad Alessandro VII e un po' meno per la seconda metà del 1700). Poi vi è stato un momento di difficoltà; oltre alla crisi economica generale, che ha ridotto le disponibilità, va considerato che è deceduto il più grande collezionista del settore, acquirente con grandi disponibilità, e che la sua eccezionale collezione, in parte cospicua, è tornata sul mercato con qualche difficoltà di assorbimento. I prezzi hanno ceduto intorno al 30%. Ora sembra che vi sia una buona stabilizzazione e forse una ripresa.

Se aumenta un po' il numero dei collezionisti la rarefazione del materiale è rapida.

P.S. La medaglia Arsenale Civitavecchia in questione è fotografata nel catalogo medaglie papali nel nostro sito "Alessandro VII - Anno VI" - Miselli 579; è fotografata anche la succesiva analoga medaglia del Morone - Miselli 580.

Grazie Renzo. Adesso con questi altri dati tutto torna, la medaglia è stata ritornata al mercato troppo presto e pur essendo un pezzo molto pregevole (anche se il VF del catalogo inglese è piu consono e corretto che non lo SPL di quello Sanmarinese - queste discrepanza sono un disastro per disorientare i collezionisti, accidenti, e dovrebbero veramente essere evitate) la differenza di valutazione a cosi breve giro non veniva in alcun modo giustificata dal mercato, ergo la penalizzazione dell'invenduto.

Interessante quanto dici sull'assenza di riconi, che riscontro in pieno in quanto tale tipologia si incontra abbastanza raramente.

Ancora una domanda ;) , ma esiste anche la coniazione in oro di questa medaglia ( o medaglie di questo periodo ?) e come mai non si vedono mai ? O almeno io non le vedo ma magari ci sono anche se meno evidenti rispetto alle loro sorelle in argento e bronzo.

Un'altra medaglia molto bella che ho visto passare in qualche vendita lo scorso anno è quella con l'Archiginnasio di Bologna, sempre d'argento, con una prospettiva superba, meno rara di quella con l'arsenale di Civitavecchia , ma altrettanto bella come stile (non ricordo il pontefice :P ).


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