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Le medaglie pontificie nelle aste appena trascorse


camerlengo

Risposte migliori

Se vogliamo vedere con ottimismo la parte del bicchiere piena, vorrei aggiungere che l'esito dell'asta Negrini non mi è parso brillantissimo - in base ai commenti del nostro forum - negli altri settori della numismatica, nonostante la eccellenza del materiale che per alcuni di essi veniva proposta. Partendo da questo confronto, si può esprimere una moderata (molto moderata) soddisfazione.

Trovo ineccepibili, come al solito, le considerazioni di Renzo. Aggiungo da parte mia solo qualche ulteriore, e forse banale, riflessione.

Ovvio che, per gli appassionati della medaglistica pontificia, aste come quella in ultimo impostata da Raffaele Negrini rappresentino ghiotte occasioni per aggiungere alla propria collezione, in unica battuta, pezzi altrimenti raggiungibili in diverso orizzonte temporale. Se a questo si aggiunge che, a fronte di esemplari di più ricorrente apparizione, in asta erano proposte anche medaglie non proprio comuni, il pranzo è servito.

Ritengo poi - ma questa è opinione personale che altri potrebbero non condividere - che le aste Negrini, proprio per la loro impostazione, come dire?, un po’ all’antica (impossibilità di offrire on line, difficoltà di entrare in contatto veloce con la Casa nell’era di Skype e di app varie, risultati non immediati con conseguenti interrogativi dati dall’attesa, a fronte però dell’estrema professionalità e serietà di valutazione), rientrino a pieno titolo in quel mondo di "slow auctions" che era regola prima dell’avvento della Baia e dell’informatica esasperata oggi adottata anche da prestigiose case d’asta: apprezzabile sì, ma che alla fine ti lascia il dubbio di averti sopraffatto nelle tue intenzioni, almeno all’inizio razionali.

Quel che voglio dire è che belle aste come le ultime di Negrini o quella di ArtCoins a maggio scorso, devono meritare la nostra migliore attenzione, perché fotografano meglio di altre la reale situazione del mercato attuale: e questo proprio perché maggiormente esenti da quel fenomeno del rialzo emotivo che l’asta on line, volente o nolente, ha nel DNA e che a volte innesca spirali perverse di rilanci "last second" più o meno controllati (diciamo pure apertamente, incontrollati: quante volte siamo rimasti stupiti di fronte a quotazioni obiettivamente elevate per medaglie che tali quotazioni non meritavano?)

Detto questo, se paragoniamo i risultati del settore della medaglistica papale con quelli delle monete del Regno in condizioni omogenee (ottima qualità diffusa e stessa asta), come giustamente ha fatto Renzo, cominciamo a trovare concreta conferma a ciò che, da tempo, sta lentamente avvenendo: una rivalutazione della medaglia papale a fronte di movimenti, più o meno marcati a seconda dei casi, ma verso il basso mi sembra di capire, in altri settori della numismatica.

Perché tutto si può dire, tranne che la medaglistica pontificia in questo momento arretri. E quando vedo che finalmente comincia ad interessare anche Paolo VI, dico che, come sempre accade, il tempo è galantuomo.

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  • 3 settimane dopo...

ASTA ARTEMIDE ON LINE - febbraio 2013

In questa asta erano proposti 42 lotti di medaglie papali; ne sono stati aggiudicati solo 11.

E' il peggiore esito di Aste Artemide da anni. Artemide in questi anni ha avuto costantemente la miglior proposta di medaglie papali con continuità; fino a circa due anni or sono nelle sue aste c'era agguerrita competizione; poi ha continuato a vendere bene e a prezzi sostenuti grazie anche a un sapiente uso di basi di asta difensive per materiale abbastanza interessante.

Oggi vi è crisi economica e investe anche il mercato numismatico; la disponibilità finanziaria per il collezionista medio-piccolo è limitata e ovviamente il budget per beni voluttuari si è affievolito.

Oggettivamente va riconosciuto l'insuccesso di questa asta, che psicologicamente potrebbe anche influenzare gli atteggiamenti nelle aste future. Ma, con una analisi più attenta, vorrei anche sottolineare che hanno inciso negativamente sulla vendita anche circostanze specifiche.

Prevaleva nell'asta l'offerta di medaglie di restituzione dei papi antichi (serie settecentesca del Pozzo). La quotazione base di euro 80 per medaglie q.SPL poteva considerarsi coerente con i prezzi di mercato consolidati. Ma si tratta di un collezionismo di nicchia molto ristretto e forse la proposta in un'asta on line, senza catalogo cartaceo, con una informazione che pertanto raggiunge una parte limitata del collezionismo della medaglistica papale, molto tradizionalista, non può considerarsi una scelta particolarmente felice.

Una bella medaglia in bronzo di Innocenzo XI per la visita di dignitari orientali (diametro circa 42 mm.) era proposta alla base di euro 450+diritti. E' vero che fu venduta un paio di anni fa a prezzo molto alto da Baldwins, ma questa volta probabilmente non è stata intercettata dal collezionismo cinese....

Un paio di medaglie del seicento-settecento, in argento, non di particolare interesse e di conservazione medio-bassa, richiedevano un esborso minimo, compresi di diritti di asta, di euro 650/850.

In teoria, considerando la rarità, sarebbero prezzi ragionevoli; ma il collezionismo italiano di medaglie papali si è abituato ad acquistare a prezzi bassi e, a mio giudizio, sono i prezzi bassi che stanno garantendo un mercato del settore anche in tempi di crisi.

C'erano poi alcune medaglie in argento annuali dei papi più recenti, abbastanza consuete nelle aste. I prezzi a base di asta erano un po' ondeggianti. Ho notato due annuali di Pio XII, tra le più comuni, proposte alla base di asta di euro 125+diritti (euro 150). Ovviamente sono rimase invendute.

Nel materiale moderno il collezionista chiamato ad offrire in asta on line conosce la concorrenza nel settore: ovviamente l'acquisto presso una casa di aste seria come Artemide dà maggiori garanzie, ma, quando la differenza percentuale di prezzo è esagerata, la ponderazione dei rischi (o dei non rischi) appartiene alle scelte di razionalità.

Allora, i tempi sono grami; ma queste aste on line non sembrano molto pensate. In fin dei conti i costi per la casa di aste sono contenuti, sono costi fissi (il sito, il software...); la spesa variabile è una inserzione; si può provare, tanto il rischio di perdita non c'è e le commissioni per il venduto sono ricche......

ASTA WAG - Anche WAG (Austria) ha proposto un'asta on line con 9 medaglie papali; ne sono state aggiudicate sei: medaglie abbastanza comuni, prezzi normali, ordinaria ammministrazione.....Ma, vorrei sottolineare che WAG per le aste on line ha ridotto i diritti di asta al 10%.

Mi piacerebbe che anche le case di asta italiane facessero scelte eque a favore del collezionismo quando offrono un modello di intermediazione molto semplificato, con mercato più ristretto e di minore costo di gestione.

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Inviato (modificato)

In attesa che Renzo posti il suo report sull'asta 73 Teutoburger, che certamente non gli sarà sfuggita, provo a scrivere le mie impressioni e a chiedere delucidazioni su due medaglie sulle quali mi piacerebbe saperne di più.

Le mie impressioni.

Era presente un bel gruppo di medaglie papali, in massima parte Pio IX, con presenze anche importanti.

Si trattava di circa 130/140 medaglie e la percentuale di aggiudicazioni è stata pari al 70% circa (vado a spanna).

Le medaglie più in vista si sono tutte accasate, a prezzi grosso modo in linea con gli ultimi risultati ed in qualche caso, secondo il mio parere, addirittura favorevoli per chi le ha acquistate.

Tra questi ultimi, due massimi moduli: il primo, diventato ormai un must della medaglistica papale, San Paolo fuori le Mura, aggiudicato a 260 Euro + diritti; e quello, ben più raro, per l'epidemia di colera, a 360 Euro, sempre oltre diritti. Ma anche qualche altro modulo non convenzionale ha spuntato prezzi tutto sommato favorevoli: la medaglia di Radnitzky sull'amnistia, ad esempio, per 180 Euro oltre diritti non mi è parsa battuta esagerata, vista la bellezza della medaglia e lo stato di conservazione splendido dell'esemplare.

Le annuali invece non mostrano cedimenti, con quotazioni sempre sostenute, soprattutto se in argento.

Asta molto equilibrata, a mio parere, ed in controtendenza rispetto alle ultime sortite delle medaglie papali in campo internazionale, nelle quali avevamo assistito a picchi improvvisi e poco razionali, soprattutto se riferiti a riconii Mazio.

Potrei sbagliarmi, ma il nucleo di questa raccolta dovrebbe provenire dall'asta Muenz Zentrum del 2000, di cui avevo parlato in altro post. Alcune sequenze di medaglie di quella e di questa asta sono, a mio vedere, perfettamente sovrapponibili: forse chi ha investito in blocco allora, ha disinvestito (sempre in blocco) ora, cercando di approfittare dei picchi di mercato di cui si diceva. Con alterne fortune, ma sempre con buon margine, se si confrontano le aggiudicazioni del 2000 con quelle odierne, nonostante i dieci e passa anni di tesaurizzazione.

Domanda.

In questa asta mi hanno molto incuriosito i lotti: 2471 (medaglia di Neuss und Däubler per l'elezione di Pio IX), non censita in argento; e 2592 (Accademia di San Luca al suo Principe, che dovrebbe essere Pio XI, essendo datata 1925), inedita in Cusumano-Modesti.

Non mi nascondo e dico subito che le medaglie sono state entrambe aggiudicate al qui scrivente Camerlengo (per ora ho un po' di lavoro, bello scherzo da Papa :D), sono già qui nelle mie mani e si presentano (come da tradizione Teutoburger) in condizioni assolutamente rispondenti alla descrizione, se non addirittura migliori. Confermo l'argento per la prima, in leggera patina.

Confesso di non avere trovato nulla su entrambe, nonostante una libreria discretamente fornita. Qualcuno :rolleyes: mi sa dire qualcosa in più?

Modificato da camerlengo
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Nel materiale moderno il collezionista chiamato ad offrire in asta on line conosce la concorrenza nel settore: ovviamente l'acquisto presso una casa di aste seria come Artemide dà maggiori garanzie, ma, quando la differenza percentuale di prezzo è esagerata, la ponderazione dei rischi (o dei non rischi) appartiene alle scelte di razionalità.

Allora, i tempi sono grami; ma queste aste on line non sembrano molto pensate. In fin dei conti i costi per la casa di aste sono contenuti, sono costi fissi (il sito, il software...); la spesa variabile è una inserzione; si può provare, tanto il rischio di perdita non c'è e le commissioni per il venduto sono ricche......

Parole sante, Renzo...

Perché mai il collezionista dovrebbe comprare on line, esattamente come compra sulla Baia, ma con l'aggravante di una maggiorazione (esagerata) del prezzo base e in più le commissioni? Posso capire per le monete, ove il rischio falsificazione è oggettivamente più alto; ma per le medaglie, in massima parte esenti dal fenomeno, non è accettabile.

Lo avevo detto già tempo fa: una cosa è avere il catalogo che cammina insieme con l'aggiudicazione e la valorizza, certificandone la bontà e la storia; altro è il semplice acquisto on line, del quale ti rimane un piccolo cartellino e niente più...

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ASTA TEUTOBURGER 73 - Il commento di camerlengo sintetizza con chiarezza e precisione il buon successo di questa asta. Non c'è nulla da aggiungere nel merito.

Come camerlengo ha sottolineato, era un'asta molto particolare, in quanto sostanzialmente riferita ad una collezione di Papa Pio IX con circa 120 lotti: esemplari interessanti in quanto alla serie delle annuali, molto rappresentata sia in argento che in bronzo, si aggiungevano molte medaglie straordinarie, talvolta non comuni anche se non erano presenti le maggiori rarità. La conservazione era complessivamente buona con prevalenza di SPL o q. SPL. Questo complesso è stato certamente una occasione utile per i collezionisti per accrescere la collezione di questo Pontefice.

A mio giudizio resta confermato il miglior andamento del mercato tedesco delle medaglie papali rispetto a quello italiano (che tuttavia è quello fondamentale). I prezzi di aggiudicazione mi sono sembrarti complessivamente sostenuti, considerando che molti esemplari avevano piccoli colpi o ossidazioni.

Ed ecco il mio contributo ai quesiti specifici di camerlengo.

La medaglia per l'amnistia "Costans et clemens" è certamente rara in argento. Indirettamente la mancanza di citazione nel Bartolotti ne è una conferma; ma sono tante le medaglie straordinarie di Pio IX, che -in argento - non appaiono quasi mai.

Quanto alla medaglia 1925 per l'Accademia di San Luca penso che non sia una medaglia papale, anche se è una bellissima medaglia, che può trovare ottima collocazione in una appendice alla collezione ed è stata acquistata a prezzo assolutamente vantaggioso. Per quanto ne so, l'Accademia di San Luca dopo il 1870 è stata assorbita dallo Stato Italiano. Il principe cui l'esemplare del 1925 fa riferimento, perciò, dovrebbe essere Vittorio Emanuele III nel 25° anno di regno.

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Per quanto ne so, l'Accademia di San Luca dopo il 1870 è stata assorbita dallo Stato Italiano. Il principe cui l'esemplare del 1925 fa riferimento, perciò, dovrebbe essere Vittorio Emanuele III nel 25° anno di regno.

:hi: Da parte mia, posso solo riconoscere che devo continuare a studiare...

La medaglia è effettivamente molto bella, di buon modulo (circa 50 mm) e si presenta in ottime condizioni. La classificazione in catalogo tra le medaglie papali, l'espresso riferimento in descrizione a Pio Xi e il dritto con San Luca che dipinge, seduto sul toro volante, mi avevano tratto in inganno. Anche se riflettendo meglio, ci sarei potuto arrivare da solo... :blush:

Detto ciò, ho comunque aggiunto la medaglia in coda alla mia collezione di papali, perchè quel dritto lì richiama medaglie molto importanti per il collezionista di pontificie.

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ASTA INASTA.

Non mancavano le medaglie papali nella recente asta per corrispondenza di INASTA; erano infatti proposti circa 270 lotti. Ho diviso l'asta, per una corretta comprensione del risultato in due parti:

A) medaglie dalle origini a Giovanni XXIII (160 lotti circa);

B) medaglie di Sede vacante 1963, di Paolo VI e in minima parte dei pontefici successivi (110 lotti circa, che tengo separati, perchè tra essi la stessa tipologia era ripetuta anche 4/5 volte e quindi è naturale un invenduto superiore).

Nella parte A dell'asta erano dominanti riconi Mazio per le medaglie antiche e presenti in notevole quantità esemplari di Pio IX. Era una asta piacevole, ma con prevalenza di medaglie ricorrenti. I lotti aggiudicati sono stati quasi il 70%. E' un buon risultato, favorito da basi di asta di norma contenute. Il collezionismo ha sapientemente distribuito le offerte, cercando di evitare la competizione. I riconi Mazio sono stati perciò aggiudicati a prezzi scontati e analogo è il risultato per le medaglie ottocentesche, e particolarmente di Gregorio XVI e Pio IX, per riferirsi a quei pontefici che, essendo ben rappresentati, forniscono una tendenza di mercato più evidente.

Si sollevano dal grigiore:

- la medaglia fusa di Paolo V per la fortezza di Ferrara,"nel diametro di mm. 55", aggiudicata per euro 400,00 + diritti;

- la straordinaria in argento di Clemente XI per l'Anno santo (conservazione corretta q.SPL), assegnata per euro 360,00 + diritti;

- due medaglie annuali di Clemente XI e una di Clemente XIII in bronzo, che hanno raggiunto euro 210/230,00+diritti;

- la medaglia di Pio IX per la lavanda dei piedi di Caserta (Anno IV) in argento - q. FDC, quotata euro 370,00 +diritti;

- la rara medaglia di Pio XII per il collegio americano in bronzo, aggiudicata per € 280,00+diritti.

Nella parte B (Sede vacante 1963 - Paolo VI - Giovanni Paolo II) le aggiudicazioni risultano intorno al 40% ed è un buon risultato, considerando la composizione della proposta, tutta incentrata su medaglie comuni e ripetute. Paolo Vi si è complessivamente salvato nei prezzi, protetto dal valore intrinseco dell'argento; per Giovanni Paolo II mi sembra un momento di poca richiesta e di cedimento dei prezzi di mercato.

ASTA WAG - on line Erano presenti due medaglie papali, aggiudicate. Segnalo la bella medaglia ovale di Paolo II con ritratto sul diritto e sul rovescio con piccolo foro portativo, aggiudicata per € 200 + diritti. Mi sembra acquistata a buon prezzo considerando l'epoca della emissione.

ASTA FILETTI - E' rientrato nelle aste Filetti, già operatore con diverse Case di Asta e da ultimo con Artemide prima degli attuali titolari, con una asta on line. Proponeva alcune medaglie papali e in particolare un piccolo gruppo di medaglie di Sede vacante. Alta la percentuale delle aggiudicazioni; prezzi un po' cedenti per un settore che, apprezzatissimo dal grande Boccia, ha conosciuto anni or sono livelli di richiesta molto sostenuti.

LA SINTESI. Il materiale arriva sul mercato. Le disponibilità economiche del collezionismo non sono al top e i prezzi tornano ad essere massimamente convenienti. Sembra un buon momento per arricchire le collezioni.

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  • 3 settimane dopo...

Nella seconda metà del mese di marzo la proposta di medaglie papali nelle aste è stata contenuta.

Il mercato italiano, che certamente è il più significativo per numero di collezionisti anche se la medaglistica papale ha un respiro internazionale, non è brillante.

Nell'asta on line ARTEMIDE erano presenti una quindicina di lotti. Si trattava di medaglie non rare - come avviene di norma nelle aste on line - ma neanche particolarmente ricorrenti. Le aggiudicazioni, tenendo conto anche di qualche vendita nel dopo asta, si aggirano intorno al 40%. e sono avvenute per lo più al prezzo base. Richieste (anche se alla base) le medaglie di sede vacante, forse favorite dalla concomitanza dell'evento. Va precisato che i prezzi base erano decisamente difensivi: se la richiesta è diminuita, per il momento non sempre c'è disponibilità a concludere transazioni a prezzi ribassati.

Nell'asta di MONTENEGRO c'erano 4/5 medaglie papali. Meritano citazione due placchette in bronzo per la beatificazione di Pio V e Innocenzo XI in grandissimo diametro: opere presumibilmente artigianali, leggermente diverse dagli esemplari noti in letteratura, presentate come fusioni posteriori. Era presente anche una bella medaglia straordinaria in argento per l'Accademia di San Tommaso. Nessun esemplare è stato aggiudicato.

ART COINS ha proposto in asta on line circa 10 medaglie di restituzione di produzione settecentesca: tutti questi lotti sono stati aggiudicati; avevano una base di asta molto contenuta e sono state acquistati a prezzi decisamente convenienti.

All'estero il mercato continua ad essere più sostenuto.

ELSEN aveva 4/5 medaglie, tutte vendute a prezzi superiori alla base. Per una annuale di Benedetto XV in argento il prezzo è salito ad € 220+diritti.

Anche RAUCH, nella sua asta on line, ha venduto tutte le medaglie papali proposte; alcuni esemplari di Pio XI sono state venduti a € 100/140 + diritti.

Così KUENKER nell'asta in sala ha venduto a prezzi sostenuti le tre medaglie in argento del suo catalogo. Il massimo modulo in argento di Pio IX per il cinquantesimo anniversario di sacerdozio è stato aggiudicato per € 850,00+diritti. La conservazione era intorno a SPL.

Sempre KUENKER in asta on line ha proposto una medaglia annuale in argento di Benedetto XIV (la deliziosa medaglia per il trasferimento a Castelgandolfo). Partita da una base eccezionalmente bassa per una annuale in argento in buona conservazione, è stata aggiudicata, nonostante la competizione, a € 240,00+diritti, prezzo a mio parere molto conveniente per l'acquirente.

Segnalo anche in questa discussione, che ha una connotazione più commerciale, che la Numismatica Barbero - come è stato già annunciato nel forum da camerlengo, ha pubblicato il listino 2013 per le medaglie papali con quasi 500 lotti, prevalentemente riferiti alla medaglistica moderna. La Numismatica Barbero si è ormai specializzata nel settore ed è un riferimento importante per il collezionismo, che ha necessità di operatori commerciali per sviluppare la collezione.

Mi sembra che per i prossimi mesi l'offerta di medaglie papali sarà più consistente. Diversi cataloghi di aste del mese di aprile sono già pervenuti e non manca materiale. Mi è anche giunta voce di un'asta romana nel mese di maggio con 500 lotti, ma senza ulteriori indicazioni sul tipo di collezione che sarà posta sul mercato.

Buone ricerche agli amici medaglisti e buona Pasqua.

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  • 4 settimane dopo...

ASTE APRILE

All'inizio del mese NOMISMA ha esperito una asta on-line e un'asta battuta in sala.

Nell'asta on line erano proposti circa 50 lotti di medaglie papali, che spaziavano dal 1600 alle emissioni moderne-contemporanee: medaglie prevalentemente in bronzo e abbastanza ricorrenti. Le aggiudicazioni risultano intorno al 50%; i prezzi poco si discostano dalla base di asta e mi sembrano abbastanza convenienti per i collezionisti che hanno acquistato.

Nell'asta battuta erano proposti circa 70 lotti, con alcune medaglie rare e alcune che, anche se non di grande rarita', risultano molto appetibili per il collezionismo. Quasi il 70% dei lotti sono stati aggiudicati e deve essere osservato che l'esito complessivo e' stato un po' penalizzato dalla assenza di offerte per medaglie in oro moderne, che hanno sofferto il ribasso del metallo prezioso nei giorni precedenti l'asta Alcune medaglie sono state decisamente contese.

A titolo esemplificativo:

- La medaglia in argento per il Concordato Stato-Chiesa del 1929, con i ritratti del Papa e del Re, emessa dalla Regia Zecca (collocata nel settore delle medaglie fasciste, ma certamente interessante anche come medaglia papale), e' stata aggiudicata per euro 2.700,00+diritti (base d'asta euro 1.500,00);

- Una medaglia di Pio IX - massimo modulo (la ricorrente medaglia per la basilica di San Paolo, ma in metallo dorato, non meglio identificato nel catalogo) e' stata acquistata per il prezzo stellare di euro 2.000,00 (base d'asta euro 800,00);

- Diverse medaglie di massimo modulo di Pio IX in bronzo (S.Paolo, Altare San Giovanni, Ponte Albano-Ariccia, Cinquantenario sacerdozio) sono state aggiudicate a prezzi oscillanti tra euro 300/450,00+diritti;

- Due medaglie in argento molto rare per il Cardinale Albani, nipote di Clemente XI, sono entrate nelle collezioni degli acquirenti per il prezzo di euro 1,200/1.500,00 + diritti;

- Una medaglia di massimo modulo di Pio XI - Anno IX - rovescio Citta' del Vaticano in argento e' stata aggiudicata per e 1.450,00+diritti;

- La medaglia di Pio XI - diametro mm. 70 - per gli studi biblici in argento ha raggiunto euro 600,00+diritti.

E non mancano altre aggiudicazioni che hanno superato ampiamente i prezzi a base di asta.

ASTA RANIERI

Alle aste Nomisma e' seguita l'asta Ranieri con una proposta di circa 70 medaglie papali, prevalentemente riferite ai pontificati da Pio VI a Gregorio XVI, in argento e in ottima conservazione. La percentuale delle aggiudicazioni è stata elevatissima e le medaglie sono state oggetto di una forte competizione.

Richiamo alcune aggiudicazioni

: - Benedetto XIV - annuale anno XIII - argento - euro 600,00+diritti 16%;

- Pio VI - Tre medaglie annuali in argento euro 500/850/1.000,00 + diritti;

- Pio VII - Presente una ampia scelta di medaglie annuali e straordinarie in argento - Prezzi euro 400/850,00+ diritti. Top price la annuale anno XVI (Madonna Savona);

- Leone XII - Annuale anno IV - argento - Fonte battesimale S. Maria Maggiore euro 550,00+diritti;

- Gregorio XVI - Presente una ampia selezione sempre in argento con aggiudicazioni nel range euro 300/500,00+diritti

Con l'asta Ranieri i prezzi si sono riavvicinati ai livelli massimi di alcuni anni or sono, che forse in qualche caso sono superati.

Se le aste italiane evidenziano un mercato che sembra in sensibile (inaspettata) ripresa, nelle aste tedesche continua un mercato molto vivace per le medaglie papali.

Asta LEIPZIGER HEIDRUN HOHN

Erano proposti circa 60 lotti di medaglie papali e la percentuale di aggiudicazione e' molto elevata. Nell'asta prevalevano nettamente medaglie in bronzo e, per una valutazione analitica dei prezzi molto sostenuti raggiunti in questa asta, gli amici possono consultare i risultati dal sito sixbid - aste completate - lotti da 1111 a 1165. Cito:

- Clemente XII - medaglia straordinaria in argento per la elezione - euro 1.200,00+diritti;

- Innocenzo XII - anno IV - annuale - Montecitorio - dorata - euro 320,00+diritti;

- Pio VII - Tempietto Bramante bronzo - euro 480,00+diritti;

- Sede vacante 1823 - Bernetti - bronzo - euro 240,00+diritti;

- Gregorio XVI - Papa orante nella cappella Paolina restaurata - bronzo - euro 340,00+diritti.

Devono ancor piu' essere sottolineate le aggiudicazioni di molti riconi Mazio a prezzi oscillanti tra euro 150/250,00+diritti.

Nella odierna asta RAUCH tutti i lotti di medaglie papali (pochissimi) risultano aggiudicati con prezzi sostenuti per una annuale in argento di Benedetto XV e per una placchetta in bronzo di papa Pio X.

Modificato da renzo1940
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  • 2 settimane dopo...

Alla fine del mese di aprile si sono svolte le aste Artemide e Varesi.

ASTA ARTEMIDE - Proponeva due blocchi di medaglie papali:

a) una collezione generale, che spaziava dalle medaglie antiche alle moderne, composta di circa 80 lotti senza esemplari di particolare rarità;

b)) una collezione di medaglie di Pio XII di oltre 100 lotti.

Per ambedue le raccolte le aggiudicazioni sono state intorno al 50%.

Nella collezione a) sono state ben vendute le medaglie antiche (anche riconi Mazio); i prezzi sono stati sostenuti per le medaglie di Pio VI (220 € + diritti per la annuale anno XXIII, la più rara dell'insieme, ma in metallo bianco - conservazione MB). Vi è stata ancora competizione per una medaglia annuale di Pio IX in bronzo dorato, aggiudicata per € 200,00+diritti. Mediamente modesto l'interesse per le medaglie da Pio IX agli attuali pontefici, ma, come ho detto, si trattava di materiale abbastanza comune.

Per la collezione di Pio XII sono state vendute al prezzo base di € 1.300,00/800,00 + diritti due medaglie top di questa collezione e cioè il Collegio Americano e la Chiesta di S. Stefano in argento.

E' confermato che il Collegio Americano si è ormai decisamente distaccato (non era così dieci anni or sono).

Sono risultate poco richieste le medaglie in argento considerate di media rarità o comunque non comuni ( Cardinal legato Verde per l'apertura di porta delle basiliche; Madonna seduta in trono; Bruxelles); poche le aggiudicazioni anche per le annuali in argento.

Sono state invece vendute le annuali in bronzo, anche se a prezzi piuttosto contenuti (€ 125/100,00 + diritti per i primi tre anni; € 40,00 mediamente, compresi i diritti, dall'anno IV all'anno XX).

ASTA VARESI

La medaglia più importante, e precisamente il grande modulo in bronzo fuso per la beatificazione di Gianfrancesco Regis sotto il pontificato di Clemente XI, proposta con prezzo base di € 1.500,00, è stata aggiudicata per € 2.200,00+diritti.

Erano inoltre proposte una quindicina di medaglie antiche, prevalentemente in bronzo e conservazione BB, a prezzi base di € 200/300,00. Le aggiudicazioni risultano intorno al 50%.

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  • 3 settimane dopo...

Tra le aste del 2013 i collezionisti di medaglie papali non dimenticheranno "per la quantita'" l'asta di Art Coins, che ha proposto una collezione (o forse una collezione integrata) di oltre 900 lotti.

Se ne parlera' ancora perche' i lotti in massima parte non sono stati aggiudicati e quindi, probabilmente, gireranno in varie forme nel mercato fino a trovare collocazione nelle collezioni.

Dunque, abbiamo avuto un'asta con grande quantità, che mi ha ricordato l'asta svizzera di Tkalech e quella di Italphil di circa 5 anni or sono, anche se ii livello della proposta e' stata nell'asta romana Art Coins decisamente inferiore, non comparabile.

A piu' forte ragione le vecchie aste che ho richiamato avrebbero dovuto dare consigli e insegnamenti: il mercato delle medaglie papali è fatto da un gruppo di collezionisti non insignificante, ma non è in grado di assorbire materiale per oltre 200.00,00 euro in una unica tornata di asta, anche perche' non ha commercianti di riferimento che coltivino il settore e offrano una ragionevole difesa in casi di offerta eccedente. Le grandi aste passate, nonostante lo spessore internazionale di Tkalech (Art Coins è un operatore abbastanza nuovo) e pur avendo pezzi di più elevato interesse collezionistico, furono un motivo di depressione delle quotazioni durato qualche anno.

L'esperienza avrebbe dovuto suggerire l'accortezza di suddividere l'offerta, che avrebbe riscosso certamente maggiore interesse se diluita intelligentemente nel tempo.

A differenza delle aste di Tkalech e Italphil, orientate decisamente alla vendita con prezzi base molto incoraggianti, l'asta di Art Coins si e' caratterizzata con prezzi base difensivi, in molti casi improbabili, se non impossibili; ma è la premessa di future vendite a stillicidio.

Ho avuto occasione di un rapida conversaziobne con gli addetti alla asta ART COINS; mi sono sembrati consapevoli che il "venduto" sarebbe stato limitato; mi hanno riferito che i prezzi sono stati imposti dal conferente e che la casa di aste aveva raggiunto con il medesimo un accordo ritenuto soddisfacente (interpetro rischio di costi organizzativi coperto).

COMPOSIZIONE DELL'ASTA (costituita da circa 900 lotti).

-Medaglie dall'origine al 1800 - circa 320 lotti costituiti da medaglie in bronzo (anche in piombo bronzato) e pochissimi esemplari in argento, con assoluta predominanza di riconi o copie fuse;

-Medaglie ottocentesche (Pio VII/Leone XIII) - circa 230 lotti, con presenza quasi completa delle serie annuali in argento da Gregorio XVI e Leone XIII.

- A seguire, serie di annuali in argento complete da Pio X a Giovanni Paolo II, integrate per ogni pontefice da diverse straordinarie in argento e bronzo e da un compendio abbastanza significativo delle medaglie per i viaggi di Papa Giovanni Paolo II, per complessivi 270 lotti circa.

- Per finire un gruppo di grandi moduli coniati o fusi con qualche argento, di buon interesse collezionistico(circa 80 lotti).

CATALOGAZIONE - Si sente la mano di un medaglista per l'attenzione tipica alla distinzione tra medaglie coniate e fuse e per l'esame del metallo, nonchè per giudizi sulla originalità; ma vi sono tante imprecisioni, conclusioni non convincenti, omissioni importanti.

AGGIUDICAZIONI - Sono stati aggiudicati solo 200 lotti (tra il 20/25% della proposta). Ed è un risultato che ha superato le mie previsioni, in considerazione delle basi di asta. Devo rilevare che diverse aggiudicazioni sono avvenute alla base d'asta, ma molte a prezzo decisamente superiore.

Ben quotate le medaglie in argento antiche. Cito:

- Paolo V - Straordinaria Cappella Paolina anno IX - euro 1.350+diritti;

- Clemente IX - Ponte Castel S. Angelo - euro 1.200+diritti;

- Clemente X - Opere di Carita' - euro 765,00+diritti.

- tra le medaglie in argento del 1800 - Pio IX - Zecca Bologna grande modulo - euro 1.200,00+diritti.

Molto richieste sono state le medaglie di alcuni pontefici, in particolare, Paolo III, Innocenzo XI e Alessandro VIII con vendita totalitaria.

Per il resto vi sono state aggiudicazioni episodiche con prezzi talvolta molto sostenuti, come per qualche annuale in argento di Gregorio XVI (fino a euro 460 + diritti) e di Pio IX (a 470 + diritti per l'anno X).

Incredibilmente sono state vendute alcune annuali di Leone XIII in argento per euro 150+diritti e di Pio X per euro 160+diritti) e anche Benedetto XV - Anno I (euro 320 + diritti), Pio XI anno IX (euro 270+diritti), Pio XII anno I (euro 280+diritti).

Impossibili le aggiudicazioni delle annuali in argento di Paolo VI, Giovanni Paolo II per le quali occorrevano oltre euro 100; e così per straordinarie comuni di Paolo VI e medaglie in bronzo degli stessi pontefici. Discreta e' stata la richiesta, come ho detto, per medaglie straordinarie di Giovanni Paolo II (viaggi).

Per il finale, riservato a grandi moduli, in qualche caso i prezzi base elevati, ma probabilmente anche il senso di frustrazione o l'esaurimento delle risorse è stato motivo di penalizzazione, anche se in questo settore c'era qualche proposta a prezzi abbastanza coerenti con le quotazioni ordinarie.

Nei massimi moduli le aggiudicazioni hanno riguardato solo Pio IX Piazza Spagna bronzo (euro 650+diritti), Pio IX - Santa Maria Maggiore bronzo (euro 500+diritti) - Benedetto XV - La Vergine - bronzo (euro 250+diritti) , nonchè medaglie uniface di Pio IX per le basiliche in metallo bianco (euro 160+diritti).

GESTIONE DELL'ASTA

Sul forum, nel post relativo all'asta, sono apparsi alcuni giudizi critici, con una sottile ironia, sulla gestione delle offerte dei collezionisti.

Nelle medaglie papali la discrasia tra il numero limitatissimo di lotti venduti, la ristretta quantità delle aggiudicazioni a prezzo base di asta e non pochi lotti che senza comprensibili motivazioni hanno rivelato un inatteso eccesso di competizione è una evidenza dei risultati da interpetrare.

Rilevo, tra tutte le incongruenze, il prezzo stellare per il riconio in bronzo (ribadisco riconio dichiarato) della medaglia di Paolo III in omaggio ai Farnesi con la celebre scena di Ganimede che innaffia i gigli, che è stata aggiudicata per euro 2.000+diritti. Ho riletto con attenzione la descrizione del lotto; mi sono sforzato anche nella interpetrazione e nella traduzione della iscrizione in greco antico, appellandomi faticosamente ad antiche reminiscenze scolastiche: è certo che era in vendita solo la medaglia riconiata nel 1800.............

Modificato da renzo1940
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Renzo

grazie mille per la sempre puntuale e accuratissima disamina di quanto proposto dal mercato.

Condivido molte delle osservazioni sopra riportate.

Per la medaglia dei Farnese di Paolo III anch'io sono rimasto basito dall'aggoiudicazione di un riconio in bronzo alla cifra realizzata.

La medaglia è di indubbio fascino ma un conto sono gli originali un altro i riconi ove il grado di finezza artistica, per chi ha avuto la possibilità di ammirare gli originali, risulta evidente.

Una domanda : è possibile ripercorrere le differenze che permetteono di sitinguere, per il bronzo (o magari anche per l'argento) i riconi dagli originali del Cesati ?

Una seconda domanda riguarda invece una considerazioen di mercato. Il mercato sembra preferire bronzi in elevata/elevatissima conservazione oppure l'argento anche se in conservazione a volte media (difficile averlo in conservazione sempre massima visto l'usura, la circolazione, il minore numero di esemplari circolato) ?

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Renzo

grazie mille per la sempre puntuale e accuratissima disamina di quanto proposto dal mercato.

Condivido molte delle osservazioni sopra riportate.

Per la medaglia dei Farnese di Paolo III anch'io sono rimasto basito dall'aggoiudicazione di un riconio in bronzo alla cifra realizzata.

La medaglia è di indubbio fascino ma un conto sono gli originali un altro i riconi ove il grado di finezza artistica, per chi ha avuto la possibilità di ammirare gli originali, risulta evidente.

Una domanda : è possibile ripercorrere le differenze che permetteono di sitinguere, per il bronzo (o magari anche per l'argento) i riconi dagli originali del Cesati ?

Una seconda domanda riguarda invece una considerazioen di mercato. Il mercato sembra preferire bronzi in elevata/elevatissima conservazione oppure l'argento anche se in conservazione a volte media (difficile averlo in conservazione sempre massima visto l'usura, la circolazione, il minore numero di esemplari circolato) ?

Rispondo innanzi tutto alla seconda delle domande. Il mercato, per le vecchie medaglie, apprezza sia i bronzi in buona conservazione, sia l'argento che si reperisce con maggiore difficoltà, ha costi più elevati e che necesssariamente deve essere collezionato anche in conservazione più modesta. Al momento mi pare che sia un mercato attento ad evitare gli eccessi di prezzo; così è stato nel rifiuto dell'ultima asta della quale abbiamo parlato.

Per la medaglia di Ganimede, che è celebrativa della famiglia Farnese (celebra l'investitura del figlio del Pontefice a duca di Parma e Piacenza), ho fatto una ricerca e risulta coniata con con 5 diritti e 3 rovesci. La prima emissione porta l'anno XI di pontificato ed il rovescio originario. Coeve sono anche le medaglie con il diritto anno XIII e con il diritto anno XVI e la iscrizione nel piviale relativa all'anno giubilare, sempre coordinate con il rovescio originale. Segue una medaglia, probabilmente di poco posteriore rispetto alla morte del pontefice, che ancora utilizza il rovescio originale ed un conio del diritto anno XVI nel quale artigianalmente è cancellata dal piviale la scritta anno giubilare.

Nel secolo XVII vengono rifatti i coni. Il diritto anno XVI presenta nel piviale in luogo della scritta anno giubilare o della cancellazione un po' rozza una sequenza di gigli e calici, Il conio de rovescio è diverso e in particolare si nota una diversa disposizione dei gigli annaffiati da Ganimede più diradati (manca un giglio nella zona dell'innaffiamento).

Il Mazio, pur utilizzando ancora i coni seicenteschi sia per il diritto che per il rovescio, aggiunse un terzo conio del rovescio con il sesso di Ganimede velato.

Medaglia molto bella, celebre e celebrata, richiesta nei secoli, come si vede. Il catalogo nel nostro forum è sostanzialmente completo per le tipologie: davvero opera monumentale, ricca di foto, per la medaglistica papale.

Modificato da renzo1940
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Rispondo innanzi tutto alla seconda delle domande. Il mercato, per le vecchie medaglie, apprezza sia i bronzi in buona conservazione, sia l'argento che si reperisce con maggiore difficoltà, ha costi più elevati e che necesssariamente deve essere collezionato anche in conservazione più modesta. Al momento mi pare che sia un mercato attento ad evitare gli eccessi di prezzo; così è stato nel rifiuto dell'ultima asta della quale abbiamo parlato.

Per la medaglia di Ganimede, che è celebrativa della famiglia Farnese (celebra l'investitura del figlio del Pontefice a duca di Parma e Piacenza), ho fatto una ricerca e risulta coniata con con 5 diritti e 3 rovesci. La prima emissione porta l'anno XI di pontificato ed il rovescio originario. Coeve sono anche le medaglie con il diritto anno XIII e con il diritto anno XVI e la iscrizione nel piviale relativa all'anno giubilare, sempre coordinate con il rovescio originale. Segue una medaglia, probabilmente di poco posteriore rispetto alla morte del pontefice, che ancora utilizza il rovescio originale ed un conio del diritto anno XVI nel quale artigianalmente è cancellata dal piviale la scritta anno giubilare.

Nel secolo XVII vengono rifatti i coni. Il diritto anno XVI presenta nel piviale in luogo della scritta anno giubilare o della cancellazione un po' rozza una sequenza di gigli e calici, Il conio de rovescio è diverso e in particolare si nota una diversa disposizione dei gigli annaffiati da Ganimede più diradati (manca un giglio nella zona dell'innaffiamento).

Il Mazio, pur utilizzando ancora i coni seicenteschi sia per il diritto che per il rovescio, aggiunse un terzo conio del rovescio con il sesso di Ganimede velato.

Medaglia molto bella, celebre e celebrata, richiesta nei secoli, come si vede. Il catalogo nel nostro forum è sostanzialmente completo per le tipologie: davvero opera monumentale, ricca di foto, per la medaglistica papale.

Grazie mille Renzo per le particolareggiate informazioni, molto utili come sempre.

Anch'io ho fatto qualche ricerca e ho riscontrato che è nota una frattura di conio nei coni originali del XVI secolo, una poco sopra la testa dell'aquila al rovescio ed un'altra possibile sopra il ventre di Ganimede che da luogo a tracce di ossidazione.

A logica gli esemplari, che non siano riconi, che non mostrano tali imperfezioni ( o solo una di esse) dovrebbero essere state prodotte "ante" rotture di conio varie, giusto ?

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Grazie mille Renzo per le particolareggiate informazioni, molto utili come sempre.

Anch'io ho fatto qualche ricerca e ho riscontrato che è nota una frattura di conio nei coni originali del XVI secolo, una poco sopra la testa dell'aquila al rovescio ed un'altra possibile sopra il ventre di Ganimede che da luogo a tracce di ossidazione.

A logica gli esemplari, che non siano riconi, che non mostrano tali imperfezioni ( o solo una di esse) dovrebbero essere state prodotte "ante" rotture di conio varie, giusto ?

La ricerca è corretta e significativa. Sappiamo dalla pubblicazione del Modesti che i coni di diritto e rovescio della medaglia di Paolo V con Ganimede furono rifatti nel secolo XVII: Il diritto a disposizione era costituito da un conio anno XVI manipolato con cancellazione della scritta riferita all'anno giubilare nel piviale; Il rovescio presentava fratture che presumibilmente si erano aggravate.

Il cambio di conio contraddistingue un'epoca.

Per le coniazioni antiche la assenza di frattura nel rovescio è indicativa di coni sostanzialmente coevi o di epoca.

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Ho parlato a lungo dell'asta ART Coins con i quasi mille lotti dei medaglie papali, della sua organizzazione, della proposta al mercato, dei risultati non favorevoli.

Per il resto, nelle aste di fine maggio e inizio giugno si ritorna alla normalità: in qualche asta si presentano piccole collezioni, in altre pezzi isolati, talvolta abbastanza rari.

Nelle aste con materiale ricorrente vi sono stati invenduti in misura un po' superiore alle percentuali consuete( Ghiglione, Sincona, Munzen Medaillen).

Invece le medaglie più rare, che sono apparse isolatamente in alcune aste, sono state seguite e acquistate dal collezionismo.

Ricordo:

Heidelberg - medaglia di Pio IX - massimo modulo - in argento - San Paolo - € 1.250+diritti;

INASTA - medaglie del Concordato della Zecca Italiana (€ 1.700+diritti per l'argento e € 650+diritti per il bronzo;

CNG - medaglia Innocenzo XII - Sub tuum praesidium - in argento - $ 1.200,00+diritti;

Meister - Clemente XI - straordinaria in argento - € 460+diritti;

Morton Eden - grande medaglia di Innocenzo XII in bronzo, originariamente fusa - € 1.700+diritti.

Bolaffi ha proposto un bel gruppo di massimi e grandi moduli in argento e bronzo di Pio XI. Le medaglie partivano da base di asta molto bassa e sono state vendute. I prezzi raggiunti sono stati inferiori a quelli di aggiudicazione in altre aste recenti o remote. Comunque, il massimo modulo in argento per il NUOVO ACCESSO AI MUSEI VATICANI, medaglia di estrema rarità, è stato aggiudicato per € 2.600+diritti.

Il mercato sembra complessivamente improntato a cautela. L'asta Art Coins ha rivelato una eccedenza di materiale non assorbito e di non facile assorbimento per la quantità anche di fronte a un auspicabile ridimensionamento delle pretese; psicologicamente ciò può incidere, come cinque anni fa avvenne dinanzi ad una messa in vendita senza ragionevole frazionamento nel tempo di una collezione molto grossa (aste Tkalech ed Italphil).

AL tempo stesso mi pare un mercato sano, al quale è assolutamente estranea la speculazione. Dal punto di vista del collezionista può essere un buon momento per acquistare favorevolmente, selezionando le offerte più vantaggiose, proprio per l'eccedenza della offerta.

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  • 2 settimane dopo...

ASTA KUENKER

Pensavo ad un mercato della medaglistica papale cauto e prudente in coerenza con la crisi generalizzata e anche con il tradizionale rallentamento stagionale: sono stato smentito, in maniera decisa, dai risultati della recentissima asta Kuenker.

La medaglistica papale ha certamente un collezionismo limitato; ma bisognerebbe sempre ricordare che è una collezione di valenza internazionale. Qualcuno (ricordo alcuni interventi di piakos) vede in essa insieme alla monetazione dei papi la prosecuzione della tradizione romana; altri - più semplicemente - coordinano questo fenomeno con la presenza in tutto il mondo della chiesa cattolica, che con il papato di G.P.II si è molto rafforzata nell'est dell'Europa e che con il papato di Francesco I recupererà posizioni non tanto a livello di istituzioni quanto di sentimento polare nella America Latina.

Così si spiega il successo della collezione proposta in asta da Kuenker: collezione di monete e di medaglie con prevalenza di queste ultime (oltre 500 lotti su 900).

La collezione, certamente formata con sapienza e passione, spaziava dalle origini al 1700 (Papa Pio VI) con una piccola appendice di grandi moduli di Pio IX.

Vi erano alcune (poche) belle medaglie in oro; dominava l'argento rispetto al bronzo. I riconi erano limitati, anche se non mancanti, come sempre avviene nelle collezioni di medaglie papali. Le conservazioni erano dignitose, prevalentemente BB/SPL, ma con molto situazioni di eccellenza.

La percentuale del venduto è stata altissima (oltre il 90%); sostanzialmente sono risultati invenduti solo alcuni comuni riconi del Mazio.

I prezzi a base di asta erano contenuti, ma mai a livello simbolico. Molti esemplari riconiati in bronzo avevano una stima di € 150 e partivano da una base di € 120.

Per le medaglie in argento i prezzi base erano contenuti per le conservazioni più scadenti, ma salivano ad una ragionevole difesa per conservazioni migliori.

Le medaglie in oro hanno raggiunto quotazioni elevate; top price, se non erro, una medaglia di Clemente XI - anno XIX Spl/FDC aggiudicata per € 21.000,00 + diritti.

Molto contese sono state le medaglie in argento antiche e anche quelle del 1700 in migliore conservazione: top price la medaglia di PIO V - PAX che ha raggiunto € 3.400+diritti; ma tanti lotti sono stati acquistati a prezzi di 1000/2000 euro.

Anche le medaglie in argento del 1700 di media conservazione sono state aggiudicate intorno a € 300 e oltre.

Per il bronzo i prezzi sono stati sostenuti per grandi moduli fusi o coniati e una menzione particolare per le medaglie di sede vacante.

L'asta non era ON LINE; non è stato facile per i collezionisti che non potevano essere presenti in sala formulare offerte. Hanno dovuto probabilmente scegliere tra una offerta ampia con prezzi contenuti e fissazione di un massimo di spesa per intercettare occasioni o orientarsi ad una offerta mirata sui pezzi più ambiti per la collezione, necessariamente selettiva per rientrare nel budget.

Per queste difficoltà sono forse emersi pochi realizzi che possono considerarsi fortunate occasioni. Una asta on line avrebbe ulteriormente migliorato un risultato complessivo, che è comunque assolutamente eccellente.

Non faccio il solito elenco dei realizzi elevati; sarebbe troppo lungo. Spero che gli amici collezionisti con i loro interventi nella discussione contribuiscano a valutazioni più analitiche.

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Grazie mille Renzo per la sempre curata disamina dei risultati che coivolgono esemplari di medaglie papali in vendite all'asta.

In questa di Kuneker il materiale era notevole sia per quantità sia per la qualità di molti esemplari.

Alcuni realizzi comunque sono certamente andati al di là delle previsioni e marcano una notevole differenza quando si raffrontano vendite di medaglie realizzate ad esempio in Italia (abissale poi se si confronta quanto fatto alla recente Artcoins che pure di materiale ne offriva parecchio).

A Osnabruck c'era sicuramente molta qualita'. Mi soffermo solo su alcune medaglie che hanno attirato la mia attenzione e dove magari sarebbe gradito qualche parere da parte di renzo e degli altri partecipanti per conoscere le loro impressioni.

Comincio con la 1308, medaglia di Sisto V conPiazza del Popolo, Modesti 861, in bronzo dorato che normalmente è assai rara e ancora di piu' se offriva una buona conservazione come questo esemplare.

Il lotto 1420 era una medaglia di Innocenzo X in argento con al R la veduta di Piazza Navona (Miselli 447). Di questa medaglia si vede abbastanza spesso il riconio successivo del Mazio (o Hamerani ?) ma assai raramente compare originale in argento.

Il 1446 , medaglia in argento di Alessandro VII, mostrava un altro bel monumento romano : S. Ivo alla Sapienza.

Infine strepitoso appariva il ritratto di Clemente XII nella bella incisione d'argento al lotto 1829.

Vedremo se in aste successive, con materiale comparabile per qualità, originalità e conservazione, i risultati si attesteranno al livello di quanto realizzato in Germania.

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Asta Kuenker 233

Vorrei far notare la medaglia di estrema rarità realizzata nel primo anno del Pontificato di Pio IX per ricordare l'istituzione della Festa del Corpus Domini - lotto 1980 e coniata in solo 15 esemplari.

Complimenti al fortunato aggiudicatario!!!!

Visto a quanto l'ha presa: è come se avesse vinto alla lotteria!

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ASTE ART COINS e ARTEMIDE giugno 2013

L'ottimo esito dell'asta Kuenker sembra influenzare favorevolmente, in misura moderata, le aste italiane.

ARTCOINS e ARTEMIDE hanno proposto recentemente , nelle loro aste on line e/ in sala, piccole collezioni di circa cinquanta lotti di medaglie papali: collezioni assolutamente incomparabili sia per quantità, sia per rarità del materiale con quella di assoluta eccellenza venduta da Kuenker.

Si è trattato infatti di medaglie abbastanza ricorrenti, anche se gradevoli, prevalentemente in bronzo, con molte medaglie antiche (tante provenienti dalla serie di restituzione del Paladino e riconi Mazio).

Il venduto è intorno al 50% (circa il 60% per Artemide se non si considerano le medaglie in oro penalizzate da una base d'asta che non teneva conto dell'improvviso consistente ribasso del metallo prezioso).

I prezzi finali hanno spesso superato largamente la base di asta, che in Art Coins era più prudente rispetto a quella incomprensibile di precedente incanto, ma non simbolica, e per Artemide risultava abbastanza sostenuta e difensiva del materiale proposto.

In Artemide prezzi abbastanza elevati sono stati raggiunti per una bella medaglia/astuccio di Pio VII contenente all'interno vedute di Roma, per una annuale in argento di Leone XII, per la grande e bella medaglia del Lorenz relativa al pontificato di Gregorio XVI - Cascate,per una annuale in argento in astuccio di Pio IX.

Tuttavia ancora una volta svetta la medaglia di Paolo III con la raffigurazione allegorica di Ganimede al rovescio, in bronzo.

Abbiamo parlato recentemente di questa medaglia e della successione delle coniazioni dall'originale alle postume. In asta Artemide era proposto il riconio ultimo, commissionato dal Mazio a Gennari, per inserire in catalogo un esemplare con velatura della nudità di Ganimede, coerente con la sensibilità in materia sessuale della Chiesa ottocentesca, decisamente modificata rispetto a quella della Chiesa nel Rinascimento.

Ricorda il Modesti che questo conio ebbe limitate richieste e che i collezionisti continuarono a preferire e commissionare il precedente. Essendo una medaglia rara, è stata contesa con ben 24 offerte e aggiudicata per € 800+diritti.

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Grazie mille Renzo per la sempre curata disamina dei risultati che coivolgono esemplari di medaglie papali in vendite all'asta.

In questa di Kuneker il materiale era notevole sia per quantità sia per la qualità di molti esemplari.

Alcuni realizzi comunque sono certamente andati al di là delle previsioni e marcano una notevole differenza quando si raffrontano vendite di medaglie realizzate ad esempio in Italia (abissale poi se si confronta quanto fatto alla recente Artcoins che pure di materiale ne offriva parecchio).

A Osnabruck c'era sicuramente molta qualita'. Mi soffermo solo su alcune medaglie che hanno attirato la mia attenzione e dove magari sarebbe gradito qualche parere da parte di renzo e degli altri partecipanti per conoscere le loro impressioni.

Comincio con la 1308, medaglia di Sisto V conPiazza del Popolo, Modesti 861, in bronzo dorato che normalmente è assai rara e ancora di piu' se offriva una buona conservazione come questo esemplare.

Il lotto 1420 era una medaglia di Innocenzo X in argento con al R la veduta di Piazza Navona (Miselli 447). Di questa medaglia si vede abbastanza spesso il riconio successivo del Mazio (o Hamerani ?) ma assai raramente compare originale in argento.

Il 1446 , medaglia in argento di Alessandro VII, mostrava un altro bel monumento romano : S. Ivo alla Sapienza.

Infine strepitoso appariva il ritratto di Clemente XII nella bella incisione d'argento al lotto 1829.

Vedremo se in aste successive, con materiale comparabile per qualità, originalità e conservazione, i risultati si attesteranno al livello di quanto realizzato in Germania.

Peccato avei sperato che Renzo ci desse qualche suo parere/commento/informazione in piu' in merito ai pezzi segnalati che probabilmente meritano qualche approfondimento..

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Grazie mille Renzo per la sempre curata disamina dei risultati che coivolgono esemplari di medaglie papali in vendite all'asta.

In questa di Kuneker il materiale era notevole sia per quantità sia per la qualità di molti esemplari.

Alcuni realizzi comunque sono certamente andati al di là delle previsioni e marcano una notevole differenza quando si raffrontano vendite di medaglie realizzate ad esempio in Italia (abissale poi se si confronta quanto fatto alla recente Artcoins che pure di materiale ne offriva parecchio).

A Osnabruck c'era sicuramente molta qualita'. Mi soffermo solo su alcune medaglie che hanno attirato la mia attenzione e dove magari sarebbe gradito qualche parere da parte di renzo e degli altri partecipanti per conoscere le loro impressioni.

Comincio con la 1308, medaglia di Sisto V conPiazza del Popolo, Modesti 861, in bronzo dorato che normalmente è assai rara e ancora di piu' se offriva una buona conservazione come questo esemplare.

Il lotto 1420 era una medaglia di Innocenzo X in argento con al R la veduta di Piazza Navona (Miselli 447). Di questa medaglia si vede abbastanza spesso il riconio successivo del Mazio (o Hamerani ?) ma assai raramente compare originale in argento.

Il 1446 , medaglia in argento di Alessandro VII, mostrava un altro bel monumento romano : S. Ivo alla Sapienza.

Infine strepitoso appariva il ritratto di Clemente XII nella bella incisione d'argento al lotto 1829.

Vedremo se in aste successive, con materiale comparabile per qualità, originalità e conservazione, i risultati si attesteranno al livello di quanto realizzato in Germania.

Caro numa numa,

sono andato avanti nelle aste, ma avevo ancora in evidenza questo tuo interessante commento. Invero mi attendevo altri interventi e speravo che l'arrivo dei lotti aggiudicati in questa asta, una delle più importanti che io ricordi per la medaglistica papale, stimolasse a manifestare giudizi e a postare anche foto.

Tu hai rivolto attenzione ad alcune delle medaglie più belle o a medaglie che hanno avuto una aggiudicazione a prezzo decisamente elevato.

La medaglia di Papa Sisto V - obelisco di Piazza del Popolo - lotto 1308 è anche tra le mie preferite. Opera di Michelangelo Barra, che io considero grandissimo artista cinquecentesco nel settore delle medaglie. La conservazione era dignitosa, arricchita da una bella doratura a mercurio di epoca. Il prezzo di € 550,00+diritti è notevole, ma forse poteva ancora salire.

Medaglia di INNOCENZO X - fontana di piazza Navona - in argento.

Questa medaglia, abbinata con il diritto anno V, è una medaglia straordinaria e riproduce il progetto originario dell'opera con la fontana modulata sull'obelisco egizio di Diocleziano trasferito nella piazza. Il conio del rovescio di questa medaglia non pervenne a Mazio.

Per l'anno VIII di pontificato di Innocenzo X fu emessa la medaglia annuale celebrativa del completamento della fontana, con un diverso rovescio, che riproduce il progetto definitivo realizzato; si nota con evidenza la differente forma della cloaca.

Nei riconi Mazio la fontana di Piazza Navona fu abbinata ad un diritto anno VII; il conio del rovescio fu, se ben ricordo, ulteriormente modificato.

La medaglia straordinaria venduta da Kuenker, anche se molto richiesta fin dall'origine per la sua bellezza, è certamente molto rara (maxime in argento). Un lieve accenno di frattura al diritto può far pensare ad una coniazione hameraniana leggermente posteriore, ma sostanzialmente coeva. Il prezzo di € 1500,00 + diritti per un bel BB è decisamente sostenuto, ma giustificato dalla rarità e dall'interesse per il soggetto riprodotto.

ALESSANDRO VII - Anno VI - Chiesa S. Ivo - lotto 1446

Per questa medaglia va osservato che i coni con doppia perlinatura sono ritenuti un po' posteriori.

La medaglia in argento è molto rara. Non pensavo- tuttavia - che raggiungesse € 1200+diritti.

CLEMENTE XII - Elezione - lotto 1829

E' giusta l'osservazione sulla originalità del ritratto. La medaglia non è infatti una coniazione della bottega degli Hamerani, ma dell'artista tedesco Peter Paul Werner.

Ovviamente la medaglia non è presente nel catalogo del Mazio ed è rara, soprattutto in argento. Il Patrignani nella prima stesura del suo volume parlò, se ben ricordo, di medaglia inedita.

La medaglia proposta da Kuenker era in eccellente conservazione (SPL con bella patina); il prezzo di € 1.700,00 + diritti non è immeritato, ma noto che è allineato alle quotazioni molto alte raggiunte da tutte le medaglie papali di coniazione tedesca.

Vorrei aggiungere ora alcune delle mie preferite. Cito tra quelle che non ho e non sono riuscito ad aggiudicarmi, perchè ciò che manca in collezione è più importante di ciò che si possiede.

Mi piacevano i lotti 1317 (Gregorio XIV), 1362 (Gregorio XV), 1408 (Urbano VIII) e tanti altri.

Per questa volta ho stimato basso. E' bello anche continuare a inseguire......

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Ringrazio Renzo per queste bellissime note. Speravo porprio in un suo intervento perché c'è cosi tanto da imparare in questa materia e quanto leggiamo nelle descrizioni, pur accurate , dei cataloghi è solo metà della storia (e spesso neanche quella)....

Interessantissimo quanto riportato sul rovescio con la fontana di Piazza Navona in quanto attraverso questa medaglia si ha la testimonianza di come fosse il progetto originario per le statue che componevano la fontana, iniziata nel 1647 (l'anno V di pontificato andava dal sett. 1648 al sett 1649) ma terminata solo nel 1651. Nell'anno VIII venne emessa (29 giugno 1652) una seconda medaglia con al rovescio la fontana definitiva. In questo caso (come in molti altri) l'iconografia delle medaglie fornisce un prezioso ausilio allo studio architettonico dei monumenti e dei palazzi che abbelliscono Roma, fornendo importanti testimonianze sulla loro genesi e impostazione originaria.

Per la medaglia di Clemente XII (lotto 1829) adesso mi spiego la particolarità del ritratto. Per questo pontefice incisero ben tre artisti quindi (Hamerani , Saint-Urbain e Werner) ognuno caratterizzando il ritratto del pontefice secondo il proprio gusto , abilità e sensibilità artistica. Confesso di aver cercato di batter la medaglia ma comprendo ora il tentativo inutile di fronteggiare la concorrenza tedesca.

Molto belle e interessanti le altre medaglie segnalate da Renzo, pieno gusto Secentesco , periodo dove forse (assieme al Settecento) i papi hanno dato il meglio di sé nelle loro produzioni artistiche.

Infine rilevo con sopresa i prezzi altissimi raggiunti da alcune medaglie d'oro. Molto piu' alti rispetto a quelli, di pari periodo , relaizzati dall coll. Boccia esitata diversi anni fa da Tkalec. Giocava credo a favore l'alta qualità dei pezzi e il fatto di trovarsi di fronte a materiale originale di alta epoca di ben difficile comparsa sul mercato.

Questa asta mostr una distanza abissale sia per qualità ma anche per quantità di materiale (spesso originale - non riconi) rispetto a quanto normalmente passa in altre vendite sul mercato.

Tale vendita avrebbe forse meritato un maggior coinvolgimento nella discussione da parte dei medaglisti "storici" del thread.

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