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IGNORED

CONDONO SUI BENI ARCHEOLOGICI?


Liutprand

Risposte migliori

Capisco l'ironia. Ma, al di là delle battute, rimane a monte di ogni ipotesi di condono o sanatoria il problema della "presunzione di colpevolezza" dei collezionisti. Vedo già il tenente colonnello elledi inorridire. Ma è proprio così. Colonnello, ne vuole la prova? Se non ci fosse "presunzione di colpevolezza", i suoi colleghi che arrivano a casa con l'ordine di perquisizione conseguenza di un'indagine su, diciamo, un nummo di Teodosio che il magistrato sospetta oggetto di scavo clandestino (o di furto), si farebbero dare il suddetto nummo, consegnerebbero il relativo avviso di garanzia, saluterebbero e se ne andrebbero. Invece, che cosa succede? Vedono la collezione e la sequestrano tutta. E magari sequestrano anche il servizio spaiato da cinque cucchiaini d'argento vittoriani della zia Tilde sostenendo che sono etruschi. Come definirebbe, colonnello, questo comportamento così usuale da costituire la norma?

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:lol: :lol: :lol: :D :D :D

in tempi non sospetti avevo paventato una robaccia simile..............scusate se me la rido.............ma il nostro è un paese che fa solo ridere......

sparano con i cannoni al povero pollo che ha acquistato il bronzetto da 1€ su ebay..................e poi si fa l'indultino per quelli che hanno i "bronzi di riace" a casa.................se sta roba diventa legge??? è l'ennesimo colpo a chi è sempre stato onesto e rispettato le regole.........

a quanto pare se rispetti le regole sei un fesso...........questo è quanto ci viene insegnato dalla nostra classe politica

:lol: :lol: :lol: :D :D :D

concordo con mirco.Se avessi trovato una moneta di interesse (come l'amico del solido di Antemio) col cavolo l'avrei denunciata.Onesti=Fessi.

Peccato che sia così.Ma in questa scuola insegnano ciò.

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Giuridicamente anche a me fa orrore una sanatoria che preveda una successiva confisca a chi non avesse aderito, anche se aveva fatto tutti gli acquisti secondo la legislazione vigente. La sanatoria può sanare situazioni illegali, non quelle legali. Pertanto chi ha agito con correttezza, non deve sanare nessuna posizione e tantomeno deve subire una confisca. Altrimenti non siamo più uno stato di diritto.

Vi ricordate il "condono tombale"? Era il 2003 o giù di lì, 2.500 euro per sanare preventivamente qualunque ipotetico contenzioso con il fisco fino alla data X. Dico: ma io non ho mai evaso una lira, per tipologia della mia azienda tutti i lavori sono fatturati al centesimo ... Dice il commercialista: e tu paga lo stesso, perché se non aderisci al condono diventi il primo sulla lista della Finanza, almeno due settimane di ispezione, tutti i computer bloccati, ti costa più o meno di 2.500 euro? E poi, detto tra noi, qualche cosa si trova sempre ... Indovinate un po'? Ho pagato. Dallo stato di diritto siamo già fuori, perché lo stato (il governo) considera lecito per sé fare cose (estorsione) che fatte da un privato sarebbero un crimine ... E secondo voi nel nostro caso la logica sarebbe diversa?

Scusa Domenico se tiro in mezzo la Finanza, ma sai bene che per certi imprenditori siete come l'uomo nero :D

Sottoscrivo parola per parola, perchè è esattamente quello che è successo a me. Dico di più, all'invito di allora dell'Ufficio delle Entrate di presentarmi per una verifica (la tattica che usavano era quella...), mi sono presentato con tutti i contenitori delle fatture, i registri, etc.... Quando mi hanno visto, quasi non ci credevano... I funzionari mi hanno guardato sbigottiti dicendomi: "... Ma, scusi... lei non aderisce al condono???". Ho risposto che avrei preferito fare la verifica fiscale ed ho lasciato i documenti. Ebbene, nonostante i tempi tecnici per controllare ci fossero, negli ultimi giorni prima della scadenza del condono, verificato che gli uffici non avevano nemmeno iniziato il controllo, su consiglio del commercialista, abbiamo dovuto aderire (12.500.000 lire). Volete saperne di più? Quando sono andato a riprendere la documentazione l'ho trovata nell'ufficio di un funzionario, nello stesso preciso angolo di pavimento dove me l'avevano fatta appoggiare al momento della consegna... Non solo non avevano fatto la verifica (nemmeno iniziata), ma nemmeno avevano spostato i contenitori.....:(

Così va l'Italia, Cari Signori... :( :( :(

Modificato da aemilianus253
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Capisco l'ironia. Ma, al di là delle battute, rimane a monte di ogni ipotesi di condono o sanatoria il problema della "presunzione di colpevolezza" dei collezionisti. Vedo già il tenente colonnello elledi inorridire. Ma è proprio così. Colonnello, ne vuole la prova? Se non ci fosse "presunzione di colpevolezza", i suoi colleghi che arrivano a casa con l'ordine di perquisizione conseguenza di un'indagine su, diciamo, un nummo di Teodosio che il magistrato sospetta oggetto di scavo clandestino (o di furto), si farebbero dare il suddetto nummo, consegnerebbero il relativo avviso di garanzia, saluterebbero e se ne andrebbero. Invece, che cosa succede? Vedono la collezione e la sequestrano tutta. E magari sequestrano anche il servizio spaiato da cinque cucchiaini d'argento vittoriani della zia Tilde sostenendo che sono etruschi. Come definirebbe, colonnello, questo comportamento così usuale da costituire la norma?

Uno che conosco mi ha raccontato che gli hanno sequestrato, oltre a qualche monetina da 5/10 Euro, anche un piatto con i ritratti suo e di sua moglie, che si era fatto fare in occasione del matrimonio da un ceramista. Sembra che avesse l'aria di essere antico....

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Capisco l'ironia. Ma, al di là delle battute, rimane a monte di ogni ipotesi di condono o sanatoria il problema della "presunzione di colpevolezza" dei collezionisti. Vedo già il tenente colonnello elledi inorridire. Ma è proprio così. Colonnello, ne vuole la prova? Se non ci fosse "presunzione di colpevolezza", i suoi colleghi che arrivano a casa con l'ordine di perquisizione conseguenza di un'indagine su, diciamo, un nummo di Teodosio che il magistrato sospetta oggetto di scavo clandestino (o di furto), si farebbero dare il suddetto nummo, consegnerebbero il relativo avviso di garanzia, saluterebbero e se ne andrebbero. Invece, che cosa succede? Vedono la collezione e la sequestrano tutta. E magari sequestrano anche il servizio spaiato da cinque cucchiaini d'argento vittoriani della zia Tilde sostenendo che sono etruschi. Come definirebbe, colonnello, questo comportamento così usuale da costituire la norma?

Uno che conosco mi ha raccontato che gli hanno sequestrato, oltre a qualche monetina da 5/10 Euro, anche un piatto con i ritratti suo e di sua moglie, che si era fatto fare in occasione del matrimonio da un ceramista. Sembra che avesse l'aria di essere antico....

Per forza le hanno sequestrate. Una rarità assolutalaugh.gif

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Penso che Domenico sia il primo a non condividere la politica del sequestro preventivo. D'altronde in una certa ottica se possiedi una moneta 'marcia', anche le altre 4999 POTREBBERO essere irregolari, e allora tanto che problema c'è? Si prende tutto, poi sarà la perizia a giudicare... Della serie: Ammazzateli tutti, Dio saprà riconoscere i suoi... Riguardo all'onere della prova, abbiamo sentito più volte ripetere che nel caso dei vari condoni fiscali, sanatorie, ecc... ad esempio per il rientro dei capitali all'estero, l'onere della prova è di chi viene 'beccato' piuttosto che il contrario. Probabilmente lo stesso concetto potrebbe essere utilizzato contro l'incauto collezionista di monetine da 5/10 Euro (del valore di, naturalmente... :D :D :D), soprattutto se trovato in possesso di antichissime ceramiche - col suo ritratto, tra l'altro :blink:

Di questo pericolo mi aveva raccontato già qualche anno fa un orafo di Arezzo, che aveva realizzato dei gioielli in stile etrusco e, tutto soddisfatto, aveva fatto l'errore madornale di esibirli in vetrina. Tempo 10 minuti aveva i Carabinieri in negozio: denuncia per commercio di materiale archeologico ecc... ecc.. ecc... Finché non è riuscito a dimostrare che era tutta roba fatta da lui, dice che ha passato diversi guai.

Modificato da vince960
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Guest utente3487

Capisco l'ironia. Ma, al di là delle battute, rimane a monte di ogni ipotesi di condono o sanatoria il problema della "presunzione di colpevolezza" dei collezionisti. Vedo già il tenente colonnello elledi inorridire. Ma è proprio così. Colonnello, ne vuole la prova? Se non ci fosse "presunzione di colpevolezza", i suoi colleghi che arrivano a casa con l'ordine di perquisizione conseguenza di un'indagine su, diciamo, un nummo di Teodosio che il magistrato sospetta oggetto di scavo clandestino (o di furto), si farebbero dare il suddetto nummo, consegnerebbero il relativo avviso di garanzia, saluterebbero e se ne andrebbero. Invece, che cosa succede? Vedono la collezione e la sequestrano tutta. E magari sequestrano anche il servizio spaiato da cinque cucchiaini d'argento vittoriani della zia Tilde sostenendo che sono etruschi. Come definirebbe, colonnello, questo comportamento così usuale da costituire la norma?

Molto spesso i miei colleghi sono troppo superficiali. E molto spesso ci si trova di fronte a comportamenti antigiuridici.

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Guest utente3487

Penso che Domenico sia il primo a non condividere la politica del sequestro preventivo. D'altronde in una certa ottica se possiedi una moneta 'marcia', anche le altre 4999 POTREBBERO essere irregolari, e allora tanto che problema c'è? Si prende tutto, poi sarà la perizia a giudicare... Della serie: Ammazzateli tutti, Dio saprà riconoscere i suoi... Riguardo all'onere della prova, abbiamo sentito più volte ripetere che nel caso dei vari condoni fiscali, sanatorie, ecc... ad esempio per il rientro dei capitali all'estero, l'onere della prova è di chi viene 'beccato' piuttosto che il contrario. Probabilmente lo stesso concetto potrebbe essere utilizzato contro l'incauto collezionista di monetine da 5/10 Euro (del valore di, naturalmente... :D :D :D), soprattutto se trovato in possesso di antichissime ceramiche - col suo ritratto, tra l'altro :blink:

Di questo pericolo mi aveva raccontato già qualche anno fa un orafo di Arezzo, che aveva realizzato dei gioielli in stile etrusco e, tutto soddisfatto, aveva fatto l'errore madornale di esibirli in vetrina. Tempo 10 minuti aveva i Carabinieri in negozio: denuncia per commercio di materiale archeologico ecc... ecc.. ecc... Finché non è riuscito a dimostrare che era tutta roba fatta da lui, dice che ha passato diversi guai.

Questo perchè come al solito ci sono i falsi esperti che credono di conoscere tutto. Un po' di umiltà non guasterebbe. Il caso Modigliani insegna.

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Guest utente3487

Scusa Domenico se tiro in mezzo la Finanza, ma sai bene che per certi imprenditori siete come l'uomo nero

Comunque anche qui ci sarebbe da discutere. In ogni caso noi facciamo il nostro lavoro, ingrato quanto volete, odiato, e che ci inibisce la simpatia della gente. Spesso l'imprenditore marcio incontro il finanziere marcio e questo connubio danneggia le persone oneste, ma credetemi, la stragrande maggioranza dei miei colleghi crede in quello che fa e talvolta rifiutiamo incarichi molto più remunerativi per questo oscuro lavoro, molto molto più complesso di quello che possiate lontanamente immaginare.

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Ciao.

"Però, se viene scoperto, la confisca sarebbe pressoche automatica, non essendoci più l'ipotesi che è lo Stato che deve dimostrare la provenienza illegittima..."

Beh, la materia è in continuo "divenire" ed è anche vero che questa inversione dell'onere della prova è tutt'altro che insolita nelle vicende giudiziarie che hanno ad oggetto i beni numismatici.

Tuttavia, sarebbe sempre meglio operare un netto distinguo (quando ciò è possibile, evidentemente), fra beni numismatici e beni archeologici.

C'è chi tende ad equipararli tout court e questo atteggiamento, oltre ad essere ontologicamente inesatto, è causa di quelle penalizzazioni di ordine probatorio che andiamo lamentando.

La stranezza è che la costante associazione bene numismatico=bene archeologico è sostenuta, inspiegabilmente, anche da qualche collezionista............. chi è causa del suo mal........

Sul prospettato "condono archeologico", dalle poche informazioni che ho reperito sulla stampa, mi sono fatto l'idea che ci si proponga (tanto per cambiare) unicamente dii recuperare all'erario un pò di danaro, senza alcuna ulteriore finalità volta a regolare la materia.

Quindi, se passasse il "condono", dal giorno successivo saremmo al punto di partenza.

Dopodichè mi chiedo chi potrebbe essere interessato a "sanare" un'acquisizione illegittima alle seguenti condizioni:

1) autodenunciarsi; 2) pagare una somma di danaro; 3) perdere, contestualmente all'autodenuncia, la proprietà del bene "condonato" (che passerebbe subito allo Stato) e riceverne contestualmente la detenzione "qualificata" nella forma del deposito per un trentennio, forse anche prorogabile.

Insomma, il collezionista che ha "sanato" diverrebbe il custode precario del bene numismatico dello Stato. Bella soddisfazione.

Credo che neppure il più spregiudicato dei collezionisti aspirerebbe a sottoscrivere una "sanatoria" siffatta.

Inoltre, mi sembra evidente che chi dovesse aderire, verrebbe con molta probabilità inserito nelle "liste dei papabili" per successive visite non proprio gradite nelle prime ore della mattina da parte di chi, a quel punto potrebbe avere il (legittimo?) sospetto che il collezionista possa essersi "dimenticato" di sanare qualche altro reperto.

Saluti.

Michele

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Ciao.

"Però, se viene scoperto, la confisca sarebbe pressoche automatica, non essendoci più l'ipotesi che è lo Stato che deve dimostrare la provenienza illegittima..."

Beh, la materia è in continuo "divenire" ed è anche vero che questa inversione dell'onere della prova è tutt'altro che insolita nelle vicende giudiziarie che hanno ad oggetto i beni numismatici.

Tuttavia, sarebbe sempre meglio operare un netto distinguo (quando ciò è possibile, evidentemente), fra beni numismatici e beni archeologici.

C'è chi tende ad equipararli tout court e questo atteggiamento, oltre ad essere ontologicamente inesatto, è causa di quelle penalizzazioni di ordine probatorio che andiamo lamentando.

La stranezza è che la costante associazione bene numismatico=bene archeologico è sostenuta, inspiegabilmente, anche da qualche collezionista............. chi è causa del suo mal........

Sul prospettato "condono archeologico", dalle poche informazioni che ho reperito sulla stampa, mi sono fatto l'idea che ci si proponga (tanto per cambiare) unicamente dii recuperare all'erario un pò di danaro, senza alcuna ulteriore finalità volta a regolare la materia.

Quindi, se passasse il "condono", dal giorno successivo saremmo al punto di partenza.

Dopodichè mi chiedo chi potrebbe essere interessato a "sanare" un'acquisizione illegittima alle seguenti condizioni:

1) autodenunciarsi; 2) pagare una somma di danaro; 3) perdere, contestualmente all'autodenuncia, la proprietà del bene "condonato" (che passerebbe subito allo Stato) e riceverne contestualmente la detenzione "qualificata" nella forma del deposito per un trentennio, forse anche prorogabile.

Insomma, il collezionista che ha "sanato" diverrebbe il custode precario del bene numismatico dello Stato. Bella soddisfazione.

Credo che neppure il più spregiudicato dei collezionisti aspirerebbe a sottoscrivere una "sanatoria" siffatta.

Inoltre, mi sembra evidente che chi dovesse aderire, verrebbe con molta probabilità inserito nelle "liste dei papabili" per successive visite non proprio gradite nelle prime ore della mattina da parte di chi, a quel punto potrebbe avere il (legittimo?) sospetto che il collezionista possa essersi "dimenticato" di sanare qualche altro reperto.

Saluti.

Michele

Quoto al 100%

Tornando al post iniziale, se passasse l'iniziativa avrebbe la purtroppo non rara prerogativa di essere di fatto inutile, e scontentare allo stesso tempo tutti....

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L'analisi di Michele mi sembra molto concreta (oltre che acuta).

In attesa di vedere un testo da studiare (e per quel poco di disinformazione che la stampa lascia passare), temo che per il collezionsita che agisce nella legalità siano tempi grami.

Ritengo però, e qui correggetemi se sbaglio, che chi ha acquistato regolarmente e detiene fatture ed attestazioni non debba aderire a questa sanatoria, giusto??

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L'analisi di Michele mi sembra molto concreta (oltre che acuta).

In attesa di vedere un testo da studiare (e per quel poco di disinformazione che la stampa lascia passare), temo che per il collezionsita che agisce nella legalità siano tempi grami.

Ritengo però, e qui correggetemi se sbaglio, che chi ha acquistato regolarmente e detiene fatture ed attestazioni non debba aderire a questa sanatoria, giusto??

Teoricamente, molto teoricamente, è come dici tu. Ma nella realtà le cose andrebbero diversamente. Al primo "incidente", o anche solo al primo controllo incrociato (acquisti qualcosa e Cc o Gdf non ti individuano tra i "sanati") coloro che perquisiscono ti chiederebbero gli incartamenti della sanatoria. La tua risposta sarebbe: è tutto in regola, quindi non ho bisogno di nessuna sanatoria. Loro, allora sequestrerebbero tutto, lasciando al giudice ogni decisione. E si innescherebbe lo stesso iter che tanto ci turba, e disturba, adesso.

Quanto alla "disinformazione" della stampa avrei qualcosa da dire. la stampa riporta quello che viene detto dalla fonte. In periodo di Finanziaria, il gioco delle fonti (governo, partiti etc) è questo: lancio il sasso nello stagno e sto a vedere le reazioni. Intanto si fanno passare i concetti, poi in base alle reazioni li si lima o li si accantona. In questo gioco perverso la stampa è vittima quanto il proprio fruitore: non può fare a meno di riportare la notizia, pur sapendo di essere strumento. Anche perché, se il concetto fatto passare disturba troppo o troppi, chi l'ha lanciato può sempre sostenere di "essere stato frainteso" o che "la stampa disinforma". Capito?

Modificato da cancun175
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Ciao.

"Ritengo però, e qui correggetemi se sbaglio, che chi ha acquistato regolarmente e detiene fatture ed attestazioni non debba aderire a questa sanatoria, giusto??"

Sono totalmente d'accordo con Te.

Non bisogna cadere nella tentazione di accettare un compromesso apparentemente vantaggioso (ma è tutto poi da vedere....) quando si è già in regola con la legge.

Pazienza se poi occorrerà difendersi. Trovo però che sia molto più dignitoso affrontare un processo con tutte le carte in mano piuttosto che passare per "un furbo mascalzone" (senza, fra l'atro, esserlo).

Poi, come al solito, è tutta questione di gusti (o, se preferite, di stile).

M.

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Pienamente d'accordo con Bizerba62, chi è in regola non deve assolutamente aderire al condono. E, a questo proposito, Paleologo ricordava il tombale del 2003. Essendo la mia società in regola non ho ritenuto giusto aderire. E non ci furono problemi aggiuntivi. E comunque, qualora si fossero presentati, li avrei affrontati a testa alta.

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Guest utente3487

Pienamente d'accordo con Bizerba62, chi è in regola non deve assolutamente aderire al condono. E, a questo proposito, Paleologo ricordava il tombale del 2003. Essendo la mia società in regola non ho ritenuto giusto aderire. E non ci furono problemi aggiuntivi. E comunque, qualora si fossero presentati, li avrei affrontati a testa alta.

Finalmente una persona con del buonsenso. Spazziamo via il luogo comune che tanto se vogliono qualcosa di irregolare trovano. La GdiF è al servizio del cittadino, non è uno strumento vessatorio. Se uno ha fatto le cose in regola non vedo perchè poi deve aderire a questo o quel compromesso.

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Pienamente d'accordo con Bizerba62, chi è in regola non deve assolutamente aderire al condono. E, a questo proposito, Paleologo ricordava il tombale del 2003. Essendo la mia società in regola non ho ritenuto giusto aderire. E non ci furono problemi aggiuntivi. E comunque, qualora si fossero presentati, li avrei affrontati a testa alta.

Finalmente una persona con del buonsenso. Spazziamo via il luogo comune che tanto se vogliono qualcosa di irregolare trovano. La GdiF è al servizio del cittadino, non è uno strumento vessatorio. Se uno ha fatto le cose in regola non vedo perchè poi deve aderire a questo o quel compromesso.

Anche perché l'applicabilità di questa PROPOSTA - non ce lo scordiamo che è una proposta e, secondo me, è molto improbabile che possa superare questa fase - alla numismatica è tutta da stabilire. Si dovrebbero definire i termini e le modalità per calcolare il valore presunto della collezione, che poi è sempre il nodo che viene al pettine anche dalla normativa vigente. Dopo di che, come dice giustamente Domenico, nessuna legge ti potrà mai obbligare a pagare per sanare qualcosa che è già regolarmente in tuo possesso.

Più complesso sarebbe il discorso sul rapporto che in media noi italiani abbiamo con l'Autorità. A fronte del 99% di persone intelligenti e rispettabilissime quell'1 su 100 - statisticamente inevitabile - che vede la divisa come un mezzo per rivalersi dei torti che ritiene di aver subito dalla Vita, se lo incontri sotto forma di Vigile, Celerino, Carabiniere o Finanziere che sia, ti può creare grossi problemi, e a volte molto più grossi del sequestro di una collezione, purtroppo :( Anche per questa ragione, da tempo qui molti stanno auspicando un chiarimento della normativa che renda sempre meno importante l'interpretazione del singolo. Non a caso il fondamento della giurisprudenza moderna è proprio il superamento (o il tentativo di superamento, almeno) dell'arbitraria interpretabilità delle norme, che è antitetica al concetto di stato di diritto.

Modificato da vince960
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In attesa di avere maggiori informazioni su o ''condono'', credo che sia il momento giusto per associazioni numismatiche di far sentire la loro voce, perchè modificandolo in un decreto legislativo da aggiungere al codice dei beni culturali, con opportune precisazioni potrebbe risolvere una delle quesioni in sospeso più caro ai collezionisti. Ovvero che si specifichi chiaramente che chi posside già beni archeologici di lecita provenienza, con fatture ecc. non rientri in questo condono ma la momento di un ipotetico (e giusto controllo) non sia soggetto a sequestro cautelativo a meno che non si tratti di materiale di rilevante interesse archeologico (che va stabilito al momento stesso della verifica o successivamente alla presenza di un perito, e nel frattempo l'oggetto rimane in custodia del possessore, non in un ripostiglio di una caserma o ufficio della soprintendenza ad ammuffire).

Ammettiamo infatti il caso che un collezionista voglia usufruire di questo condono denunciando il materiale non dichiarato e sprovvisto di fatture, questo materiale sarà periziato, magari anche sequestrato, il problema è che molto probabilmente la stessa sorte toccherebbe ad oggetti in suo lecito possesso, anche se regolarmente detenuti.

Quindi ripeto con uno studio più intelligente da parte del legislatore, si potrebbe creare un decreto positivo sia per lo stato, che fa uscire fuori il sommerso che per il collezionista, che può finalmente vedere tutelata la sua libertà sacrosanta a possedere una oggetto regolarmente acquisito.

Modificato da Arthas
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Pienamente d'accordo con Bizerba62, chi è in regola non deve assolutamente aderire al condono. E, a questo proposito, Paleologo ricordava il tombale del 2003. Essendo la mia società in regola non ho ritenuto giusto aderire. E non ci furono problemi aggiuntivi. E comunque, qualora si fossero presentati, li avrei affrontati a testa alta.

Finalmente una persona con del buonsenso. Spazziamo via il luogo comune che tanto se vogliono qualcosa di irregolare trovano. La GdiF è al servizio del cittadino, non è uno strumento vessatorio. Se uno ha fatto le cose in regola non vedo perchè poi deve aderire a questo o quel compromesso.

Va bene. Allora il giorno che verranno a casa mia il primo problema sarà come dimostrare dignità. Metterò il cappello da tenente degli alpini sul pigiama e saluterò alla tesa il maresciallo che mi sequestrerà le posate spaiate della zia Tilde scrivendo a verbale che sono etrusche. Ma il cappello alpino non andrà bene quando dovrò passare dalla segretaria dell'avvocato per staccare un assegno da tremila euro...forse andrà bene un doppiopetto blu con la cravatta argento. E ditemi, come dimostrerò dignità davanti al pm che vorrà sapere se scavo clandestinamente solo nelle notti di plenilunio?

E come dimostrerò dignità davanti a me stesso il giorno che dovessi ricevere comunicazione di un assurdo rinvio a giudizio?

Signori miei, io ho vissuto nelle istituzioni e ho rispetto per le istituzioni. ma per me dignità e rispetto per le istituzioni arrivano dopo la mia tranquillità e specialmente dopo la denuncia forte dell'ignoranza e della protervia delle istituzioni. Rispetto le istituzioni quando le istituzioni rispettano me. Se no lotto per cambiarle e nel frattempo, di fronte a loro, cercherò di subire meno danni possibile. Colonnello, la Gdf non è strumento vessatorio. Ma non lo è quando non vessa. Quando chi esegue lo fa con professionalità, competenza e umanità. Altrimenti non assolvo nessuno. In divisa o no.

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Pienamente d'accordo con Bizerba62, chi è in regola non deve assolutamente aderire al condono. E, a questo proposito, Paleologo ricordava il tombale del 2003. Essendo la mia società in regola non ho ritenuto giusto aderire. E non ci furono problemi aggiuntivi. E comunque, qualora si fossero presentati, li avrei affrontati a testa alta.

Finalmente una persona con del buonsenso. Spazziamo via il luogo comune che tanto se vogliono qualcosa di irregolare trovano. La GdiF è al servizio del cittadino, non è uno strumento vessatorio. Se uno ha fatto le cose in regola non vedo perchè poi deve aderire a questo o quel compromesso.

Va bene. Allora il giorno che verranno a casa mia il primo problema sarà come dimostrare dignità. Metterò il cappello da tenente degli alpini sul pigiama e saluterò alla tesa il maresciallo che mi sequestrerà le posate spaiate della zia Tilde scrivendo a verbale che sono etrusche. Ma il cappello alpino non andrà bene quando dovrò passare dalla segretaria dell'avvocato per staccare un assegno da tremila euro...forse andrà bene un doppiopetto blu con la cravatta argento. E ditemi, come dimostrerò dignità davanti al pm che vorrà sapere se scavo clandestinamente solo nelle notti di plenilunio?

E come dimostrerò dignità davanti a me stesso il giorno che dovessi ricevere comunicazione di un assurdo rinvio a giudizio?

Signori miei, io ho vissuto nelle istituzioni e ho rispetto per le istituzioni. ma per me dignità e rispetto per le istituzioni arrivano dopo la mia tranquillità e specialmente dopo la denuncia forte dell'ignoranza e della protervia delle istituzioni. Rispetto le istituzioni quando le istituzioni rispettano me. Se no lotto per cambiarle e nel frattempo, di fronte a loro, cercherò di subire meno danni possibile. Colonnello, la Gdf non è strumento vessatorio. Ma non lo è quando non vessa. Quando chi esegue lo fa con professionalità, competenza e umanità. Altrimenti non assolvo nessuno. In divisa o no.

Modificato da cancun175
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Ciao.

"Va bene. Allora il giorno che verranno a casa mia il primo problema sarà come dimostrare dignità. Metterò il cappello da tenente degli alpini sul pigiama e saluterò alla tesa il maresciallo che mi sequestrerà le posate spaiate della zia Tilde scrivendo a verbale che sono etrusche. Ma il cappello alpino non andrà bene quando dovrò passare dalla segretaria dell'avvocato per staccare un assegno da tremila euro...forse andrà bene un doppiopetto blu con la cravatta argento. E ditemi, come dimostrerò dignità davanti al pm che vorrà sapere se scavo clandestinamente solo nelle notti di plenilunio?

E come dimostrerò dignità davanti a me stesso il giorno che dovessi ricevere comunicazione di un assurdo rinvio a giudizio?

Signori miei, io ho vissuto nelle istituzioni e ho rispetto per le istituzioni. ma per me dignità e rispetto per le istituzioni arrivano dopo la mia tranquillità e specialmente dopo la denuncia forte dell'ignoranza e della protervia delle istituzioni. Rispetto le istituzioni quando le istituzioni rispettano me. Se no lotto per cambiarle e nel frattempo, di fronte a loro, cercherò di subire meno danni possibile. Colonnello, la Gdf non è strumento vessatorio. Ma non lo è quando non vessa. Quando chi esegue lo fa con professionalità, competenza e umanità. Altrimenti non assolvo nessuno. In divisa o no"

Non la metterei giù così dura.

Se ritieni che sia meglio per il Tuo sonno optare per una sanatoria come quella che sembra vogliano proporci e trovi più conveniente (e dignitoso) pagare un'altra volta per oggetti che hai già pagato ed acquistato regolarmente, sei naturalmente libero di farlo.

Anch'io. a suo tempo, come l'amico Paleologo, ho subito il pressing del mio commercialista per aderire al cosiddetto "condono tombale" ma dopo qualche riflessione non lo feci perchè ritenevo di avere le carte in regola e non trovavo giusto (anche sul piano etico) pagare per mettermi al sicuro da "rappresaglie".

"Rappresaglie che, difatti, qualche anno dopo si sono manifestate ed alle quali ho risposto serenamente, esibendo registri e scartoffie e facendo constatare la regolarità delle dichiarazioni fiscali a suo tempo presentate.

Certo, qualche scocciatura c'è stata ma devo oggi dire che non mi sono affatto pentito di non aver "abboccato" alla proposta, tutta italica, di lavarsi la coscienza pagando qualche euro (che poi, bisogna vedere, in concreto quanti euro....).

Il cappello d'Alpino (mio padre è stato nella Julia e quindi so cosa significa per voi Alpini) se non lo vuoi indossare per andare a staccare l'assegno all'avvocato, lo indosserai quando andrai in banca o alla posta a pagare il "tributo" per un condono che sa di beffa (parto naturalmente dal presupposto che Tu non abbia nulla da condonare).

E continuo a pensare che sia più dignitoso difendersi in battaglia (ops..volevo dire in giudizio) piuttosto che ripagare per qualcosa che ti appartiene legittimamente.

Almeno, io la vedo così e così mi è stato insegnato.

Ma poi, scusa: cosa "saneresTi"? La possibilità di tenere con Te per 30 anni un bene che è dello Stato? O forse speri quallo che sperano molti nostri connazionali e cioè che dopo la prima sanatoria ne venga un'altra e poi un'altra ancora e magari, alla fine della fiera, si troverà anche il modo (pagando, ovviamente) di riprendersi i propri oggetti?

Saluti.

Michele

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Guarda che diciamo esattamente la stessa cosa. Ritengo, come ho scritto in un post precedente, ciò che stanno preparando non una sanatoria (non si sana niente) ma un'autentica tassa sulle collezioni. se dovesse passare questa assurdità, probabilmente non pagherei perché ho tutto in regola, ma so già di dovermi rassegnare a una continua preoccupazione in caso di "incidente" (come quello di trovarsi nell'indirizzario di un sospettato). Credetemi, la dignità non c'entra proprio niente. Sul mio cappello alpino ero ironico, così come sulla cravatta color argento: il primo sta nell'armadio da trent'anni con una bella divisa con due stelle che si chiude a stento sulla pancia, la seconda non la porto mai. Sulla incultura di molte delle persone mandate ad eseguire le perquisizioni molto meno. Non ho esperienza e spero di non averla mai. Ma basta leggere qualche post...

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Poi, dato che ci siamo, accettate l'esperienza di un operatore dell'informazione. Quanto si vedono colonne di fumo, state pur certi che da qualche parte c'è del fuoco. E di colonne di fumo, in questi giorni, se ne sono viste due: la prima, un mesetto fa, sull' "accordo Italia-Usa". La seconda è proprio questa. Ciò significa che in cantiere c'è qualcosa e le notizie che escono una alla volta, pur apparendo slegate, annunciano un testo che sarà chiaro a breve. A meno che le proteste non siano alte e influenti.

Modificato da cancun175
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“Se qualcuno mi fermasse per strada e mi chiedesse l’orologio non glielo darei. Se tentasse di prendermelo con la forza, saprei come difendermi e credetemi, rimarrei con il mio orologio. Ma se qualcuno mi interpellasse urbanamente per la medesima via riconoscendo l’orologio come suo e annunciando di volermi citare in tribunale perché gli vengano riconosciuti i propri diritti, gli lascerei l’orologio e me la darei a gambe, convinto comunque di essermela cavata a buon mercato”

Jerome Klapka Jerome

...e se quel qualcuno è lo stato, il furto è legalizzato (fa pure rima :( )

Modificato da vince960
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Quando qualcuno affermava in altri post che un'associazione numismatica nazionale non si capisce a cosa serve,scusate QUESTO SAREBBE STATO IL MOMENTO ESATTO IN CUI UN'ASSOCIAZIONE che rappresenti una collettività entra in gioco,ADESSO,perchè,quando c'è una nuova legge ,la prassi parlamentare prima di promulgare la stessa ha l'obbligo in audizione di sentire le associazioni interessate al problema,alle questioni;ci fosse stata sarebbe stata ricevuta,gli avrebbero spiegato cosa vogliono fare,l'associazione avrebbe replicato spiegando le proprie esigenze,chiedendo correttivi;la prassi parlamentare questo impone:se cè una nuova legge sulle case vanno sempre Confedilizia e Sunia,se c'è sul commercio va la Confcommecio,se riguarda le professioni tutti gli Ordini partecipano,se non c'é l'Associazione rappresentativa decidono loro senza neanche ascoltare o cercare di capire le ragioni dell'interlocutore o cercare mediazioni o cambiamenti,L'ALTERNATIVA E'ANDARE AVANTI A PARLARE TRA DI NOI ;MENTRE GLI ALTRI DECIDONO ALLE NOSTRE SPALLE.......

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