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fra crasellame

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Infine, ecco una bella tavola riassuntiva delle testine frontali copie dell'Arethusa di Kimon tratta da: "Syracusan Medallions and Their Engravers in the Light of Recent Finds" - Arthur John Evans.

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Valeria

Altro esemplare di Neapolis, la resa iconografica mostra chiaramente l'influenza Kimoniana.....

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Sempre dalla Campania, in vendita su un sito yankee di tutta fiducia.

28126q00.jpg

A parte il volto verso destra, si nota la comparsa della collana (ed anche del polos che però non c'è nelle emissioni clicie)

Infatti, il tipo di Hyria con Era Lacinia deriverebbe, o sarebbe un parallelismo con il simile di Thourium, idem per la monetazione dei Fenserni

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Inviato (modificato)

Che belle monete, ma vediamo se ho capito... la prima Arethusa è quella di Neapolis seguita da imitazioni tra cui quella fantastica di Kimon ? A cui seguono di poco le monete cilicie ?

Ah dimenticavo la testa di profilo di Afrodite su alcune monete (stateri ? sicli cilici?) attribuite a Tiribazos (tipo 2 ma sono coniate prima di quelle più famose del gruppo 1 con Ahura Mazda).

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Modificato da fra crasellame
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Sempre dalla Campania, in vendita su un sito yankee di tutta fiducia.

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A parte il volto verso destra, si nota la comparsa della collana (ed anche del polos che però non c'è nelle emissioni clicie)

Infatti, il tipo di Hyria con Era Lacinia deriverebbe, o sarebbe un parallelismo con il simile di Thourium, idem per la monetazione dei Fenserni

Riguardo alla diffusione della testa di tipo "cimoniano", Alberto Campana, nella sua monografia su FISTELIA, in CORPUS NUMMORUM ANTIQUAE ITALIAE, rimanda alla pag. 60 del testo del Rutter "Campanian Coinages 475-280 b.C."

Qualcuno di voi ha il testo citato del Rutter??? Sarebbe interessante seguirne le tracce...

Riprendendo quanto già riportato da Cid1jazz, mi permetto di aggiungere alcune osservazioni tratte sempre dall'opera citata sopra di Alberto Campana.

Il Campana osserva infatti come anche la testa femminile al D/ dei didrammi di Fistelia (Samniun) del I periodo (400-395) sia di chiara ispirazione cimoniana (come già ampiamente evidenziato anche per le emissioni di Neapolis della fine del V secolo a.C.) e presenti "strette somiglianze con la testa di Hera Lacinia, ornata da un diadema di grifoni e palmette, dei didrammi di Fensernia, Poseidonia, Croton, Pandosia e Thurii …."

Sulla base di tali affinità stilistiche, l'autore avanza il sospetto che questi didrammi dei centri campani e sannitici di fine V sec. a.C./inizio IV sec. a.C. siano stati coniati in una unica zecca, probabilmente quella di Neapolis. L'occasione sarebbe stata fornita dal mercenarismo, in quanto i didrammi costituivano la base per la paga dei soldati mercenari, il cui arruolamento tra le popolazioni interne era gestito direttamente dalle comunità stesse

Per una trattazione più accurata di questa monetazione, direi di trasferirci nella sezione curata dal carissimo Arthas e dedicata alla Magna Grecia e dintorni …

... (dove tra l'altro ci aspetta un altro bellissimo ritratto frontale da commentare ... :rolleyes:)

Ma ora, torniamo con Fra Crasellame nell'affascinante Cilicia !!! :P

Valeria

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Che belle monete, ma vediamo se ho capito... la prima Arethusa è quella di Neapolis seguita da imitazioni tra cui quella fantastica di Kimon ? A cui seguono di poco le monete cilicie ? .....

Facciamo un passo indietro e torniamo nella mia amatissima Sicilia, in cerca di un incipit per le copie, coniate in oriente, dei tipi monetali siracusani ...

Nell'ultimo quarto del V sec. a. C. e fino al 409 a. C. - assalto cartaginese contro le colonie greche in Sicilia - le emissioni siciliane riflettono un clima di profondo rinnovamento stilistico. Questo periodo è noto come "l'epoca dei maestri firmanti", definizione derivata dai numerosi nomi che compaiono più o meno nascosti nel campo monetale, e che tutti gli studiosi ormai concordano nell'interpretare come firme dei maestri incisori.

M. Caccamo Caltabiano nel sottolineare "l'alto pregio della fioritura artistica dei coni sicelioti", conferma come essi abbiano fornito "sia alla grecità occidentale che alle regioni d'oriente numerosi modelli ricopiati fedelmente o assunti quali prototipi di creazioni originali".

L'autrice evidenzia come la critica moderna non abbia mancato "di esaltare l'alto livello tecnico delle maestranze e la capacità inventiva degli artisti che trovarono la loro massima espressione nelle teste frontali di Arethosa o di Athena e nelle numerose immagini della quadriga al galoppo"

Allo scopo di evidenziare il probabile "nesso esistente fra il rinnovamento e la qualità dell'arte monetale isolana e il particolare momento politico attraversato dalla Sicilia negli ultimi decenni del V sec. a. C.", la studiosa cita l'esempio della spedizione di Ermocrate in Oriente quale evento favorente l'imitazione dei tipi monetali siracusani.

"La vittoria riportata dai Siracusani sugli Ateniesi nell'autunno del 413 a. C. fu seguita a Siracusa dalla coniazione celebrativa dei decadrammi di Cimone ed Euainetos. Subito dopo Ermocrate realizzò la più lontana spedizione navale fino a quel momento tentata da Greci, guidando venti navi siracusane e due di Selinunte (altre dieci navi furono inviate anche dai Thurini) in Asia Minore, in qualità di alleato di Sparta e della Persia contro Atene.

Fonti letterarie ed emissioni monetali documentano l'impegno militare profuso dai Sicelioti sulle coste occidentali e settentrionali dell'Asia Minore fra il 412 e il 409 a.C. Numerose monete, che ricopiano sia i modelli di Siracusa che quelli di altre città della Sicilia, rivelano la conoscenza diretta anche in Licia e in Cilicia, nella zona della Propontide e financo in alcune città del Ponto Eusino, dei capolavori monetali realizzati in occidente dai maestri firmanti."

In particolare,

"In Licia gli stateri e i terzi coniati con la leggenda Vekhssere e Zagaba presentano l'imitazione più fedele del capolavoro siracusano di Eukleidas con testa di Athena frontale. Il guerriero promachos degli stateri battuti in Licia dal dinasta Pericle ricorda il Leukaspis che caratterizza quattro diverse emissioni di dracme siracusane. In Cilicia, emessa forse dalla zecca di Tarso a nome del satrapo Farnabazo, famoso amico di Ermocrate, troviamo la copia più diretta, anche se ispirata da una sensibilità artistica meno raffinata rispetto a quella siciliana, dell'Arethosa frontale di Cimone.

Un tipo – questo dell'Arethosa – che anche se realizzato in due soli coni ha esercitato la sua influenza fin sui pesanti bronzi emessi dalla città di Olbia sul Mar Nero, sul finire del V sec. a. C."

Fonte: MARIA CACCAMO CALTABIANO - "IL PANSICILIANESIMO E L'ANNUNCIO DI UN'ERA NUOVA. SU ALCUNI TIPI MONETALI DI SIRACUSA ED ERICE DELL'EPOCA DEI MAESTRI FIRMANTI"

Alcuni riferimenti bibliografici presenti nel saggio:

M. CACCAMO CALTABIANO, I decadrammi di Euainetos e Kimon per una spedizione navale in Oriente, in «Studi per L. Breglia», suppl. BdN, IV, 1987, 119-137.

M. CACCAMO CALTABIANO, Tipi monetali siracusani in Asia Minore, in «Sicilia e Anatolia dalla preistoria all'età ellenistica, Atti V Riunione Scientifica della Scuola di Perfezionamento in Archeologia Classica dell'Università di Catania. Siracusa 1987», a cura di G. Rizza, Palermo 1996, 103-114; EAD., Monetazione e circolazione monetale, in «La Magna Grecia e l'Oriente Mediterraneo fino all'età classica. Atti XXXIX Convegno Internaz. di Studi sulla Magna Grecia, Taranto 1999», Taranto 2000, 291-328.

R. A. MOYSEY, The silver stater issues of Pharnabazos and Datames from the Mint of Tarsus in Cilicia, ANSMusNot, XXXI, 1986, 7-52; P. NASTER, Les statères ciliciens de Pharnabaze et de Datame à types communs, in «Kraay-Mørkholm Essays. Numismatic Studies in Memory of C. M. Kraay and O. Mørkholm», Leuven La Neuve 1989, 181-190.

Valeria

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..... Ah dimenticavo la testa di profilo di Afrodite su alcune monete (stateri ? sicli cilici?) attribuite a Tiribazos (tipo 2 ma sono coniate prima di quelle più famose del gruppo 1 con Ahura Mazda).

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Carissimo Fra, stupenda Afrodite!!! E letteralmente incantata anche da quel delizioso orecchino pendente a forma di V ... :wub: ... (Tiribazos invero è un po' meno ammaliante .... :P)

Ma per restare in tema tra oboli e vVveneri-Afroditi .... ricambio con due ritratti frontali letteralmente ... divini :D:

Aphrodite e un giovane fascinosissssimo Dionysos, su un obolo di Nagidos del 400-380 a.C., 0.60g.

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Valeria

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Non è detto che sia il ritratto di Tiribazos anzi...

Tradizionalmente si pensa che la testa di “satrapo” sia il ritratto di Tiribazos. Casabonne preferisce parlare di esaltazione del potere persiano, tanto più che tale monetazione potrebbe essere stata emessa congiuntamente da Tiribazos ed Orontès. In effetti i sedicenti ritratti non si somigliano, sia da una zecca all'altra che all'interno della stessa zecca. Questi ritratti potrebbero certamente mostrare dei satrapi, facenti in Cilicia ufficio di karanoi, e non qualche dinasta (syennesis), essendo il cordone che cinge il bashlyk considerato come un'insegna satrapale.

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Nell'ultimo quarto del V sec. a. C. e fino al 409 a. C. - assalto cartaginese contro le colonie greche in Sicilia - le emissioni siciliane riflettono un clima di profondo rinnovamento stilistico. Questo periodo è noto come "l'epoca dei maestri firmanti", definizione derivata dai numerosi nomi che compaiono più o meno nascosti nel campo monetale, e che tutti gli studiosi ormai concordano nell'interpretare come firme dei maestri incisori.

M. Caccamo Caltabiano nel sottolineare "l'alto pregio della fioritura artistica dei coni sicelioti", conferma come essi abbiano fornito "sia alla grecità occidentale che alle regioni d'oriente numerosi modelli ricopiati fedelmente o assunti quali prototipi di creazioni originali".

L'autrice evidenzia come la critica moderna non abbia mancato "di esaltare l'alto livello tecnico delle maestranze e la capacità inventiva degli artisti che trovarono la loro massima espressione nelle teste frontali di Arethosa o di Athena e nelle numerose immagini della quadriga al galoppo"

Allo scopo di evidenziare il probabile "nesso esistente fra il rinnovamento e la qualità dell'arte monetale isolana e il particolare momento politico attraversato dalla Sicilia negli ultimi decenni del V sec. a. C.", la studiosa cita l'esempio della spedizione di Ermocrate in Oriente quale evento favorente l'imitazione dei tipi monetali siracusani.

"La vittoria riportata dai Siracusani sugli Ateniesi nell'autunno del 413 a. C. fu seguita a Siracusa dalla coniazione celebrativa dei decadrammi di Cimone ed Euainetos. Subito dopo Ermocrate realizzò la più lontana spedizione navale fino a quel momento tentata da Greci, guidando venti navi siracusane e due di Selinunte (altre dieci navi furono inviate anche dai Thurini) in Asia Minore, in qualità di alleato di Sparta e della Persia contro Atene.

Fonti letterarie ed emissioni monetali documentano l'impegno militare profuso dai Sicelioti sulle coste occidentali e settentrionali dell'Asia Minore fra il 412 e il 409 a.C. Numerose monete, che ricopiano sia i modelli di Siracusa che quelli di altre città della Sicilia, rivelano la conoscenza diretta anche in Licia e in Cilicia, nella zona della Propontide e financo in alcune città del Ponto Eusino, dei capolavori monetali realizzati in occidente dai maestri firmanti."

In particolare,

"In Licia gli stateri e i terzi coniati con la leggenda Vekhssere e Zagaba presentano l'imitazione più fedele del capolavoro siracusano di Eukleidas con testa di Athena frontale. Il guerriero promachos degli stateri battuti in Licia dal dinasta Pericle ricorda il Leukaspis che caratterizza quattro diverse emissioni di dracme siracusane. In Cilicia, emessa forse dalla zecca di Tarso a nome del satrapo Farnabazo, famoso amico di Ermocrate, troviamo la copia più diretta, anche se ispirata da una sensibilità artistica meno raffinata rispetto a quella siciliana, dell'Arethosa frontale di Cimone.

Un tipo – questo dell'Arethosa – che anche se realizzato in due soli coni ha esercitato la sua influenza fin sui pesanti bronzi emessi dalla città di Olbia sul Mar Nero, sul finire del V sec. a. C."

Fonte: MARIA CACCAMO CALTABIANO - "IL PANSICILIANESIMO E L'ANNUNCIO DI UN'ERA NUOVA. SU ALCUNI TIPI MONETALI DI SIRACUSA ED ERICE DELL'EPOCA DEI MAESTRI FIRMANTI"

Alcuni riferimenti bibliografici presenti nel saggio:

M. CACCAMO CALTABIANO, I decadrammi di Euainetos e Kimon per una spedizione navale in Oriente, in «Studi per L. Breglia», suppl. BdN, IV, 1987, 119-137.

M. CACCAMO CALTABIANO, Tipi monetali siracusani in Asia Minore, in «Sicilia e Anatolia dalla preistoria all'età ellenistica, Atti V Riunione Scientifica della Scuola di Perfezionamento in Archeologia Classica dell'Università di Catania. Siracusa 1987», a cura di G. Rizza, Palermo 1996, 103-114; EAD., Monetazione e circolazione monetale, in «La Magna Grecia e l'Oriente Mediterraneo fino all'età classica. Atti XXXIX Convegno Internaz. di Studi sulla Magna Grecia, Taranto 1999», Taranto 2000, 291-328.

R. A. MOYSEY, The silver stater issues of Pharnabazos and Datames from the Mint of Tarsus in Cilicia, ANSMusNot, XXXI, 1986, 7-52; P. NASTER, Les statères ciliciens de Pharnabaze et de Datame à types communs, in «Kraay-Mørkholm Essays. Numismatic Studies in Memory of C. M. Kraay and O. Mørkholm», Leuven La Neuve 1989, 181-190.

Valeria

Ottimo, me lo annoto!!

Grazie!

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Ah dimenticavo la testa di profilo di Afrodite su alcune monete (stateri ? sicli cilici?) attribuite a Tiribazos (tipo 2 ma sono coniate prima di quelle più famose del gruppo 1 con Ahura Mazda).

post-1677-1278444834,39_thumb.jpg

No, il tipo con testa frontale di Neapolis è un imitazione di quelle siracusane, il tipo con plos, viene accostata a Thurii, di quest'ultima ( tipo con polos di neapolis ? attribuita ad Hyria ) è nota una serie che, mostra alcuni indizi sull' accoppiamento del conio di reverso proprio con il tipo di Thurii.

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Sulla base di tali affinità stilistiche, l'autore avanza il sospetto che questi didrammi dei centri campani e sannitici di fine V sec. a.C./inizio IV sec. a.C. siano stati coniati in una unica zecca, probabilmente quella di Neapolis. L'occasione sarebbe stata fornita dal mercenarismo, in quanto i didrammi costituivano la base per la paga dei soldati mercenari, il cui arruolamento tra le popolazioni interne era gestito direttamente dalle comunità stesse

Purtroppo, hai toccato un tasto molto piu complesso di quanto possa sembrare, nel periodo in questione, la Campania era dominio dei Campanoi, dopo la conquista di Capua, Cuma e tutti i principali centri dell'area, i Campanoi entrarono anche in Neapolis, ben presto assumendo cariche di rilievo nell'amministrazione della poleis.

E ormai comunemente accettato che fu Neapolis a battere moneta per gli altri centri su citati e, di fatti la stessa e, probabilmente la sola Neapolis era il centro di reclutamento del mercenariato, ( per questo motivo ho iniziato a scrivere dei Campanoi ) ma chi pagava quelli che poi erano veri e propri eserciti di mercenari, non era Neapolis bensì le poleis assoldanti, quindi se ne potrebbe dedurre che, parte della materia prima servita a battere moneta, fosse proprio il ricavato di questi "arruolamenti"......

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Non è detto che sia il ritratto di Tiribazos anzi...

Tradizionalmente si pensa che la testa di "satrapo" sia il ritratto di Tiribazos. Casabonne preferisce parlare di esaltazione del potere persiano, tanto più che tale monetazione potrebbe essere stata emessa congiuntamente da Tiribazos ed Orontès. In effetti i sedicenti ritratti non si somigliano, sia da una zecca all'altra che all'interno della stessa zecca. Questi ritratti potrebbero certamente mostrare dei satrapi, facenti in Cilicia ufficio di karanoi, e non qualche dinasta (syennesis), essendo il cordone che cinge il bashlyk considerato come un'insegna satrapale.

Grazie per l'interessante approfondimento! Ora ho imparato anche come si chiama quel cappuccio dei satrapi ... : "bashlyk"... ;)

Valeria

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Sulla base di tali affinità stilistiche, l'autore avanza il sospetto che questi didrammi dei centri campani e sannitici di fine V sec. a.C./inizio IV sec. a.C. siano stati coniati in una unica zecca, probabilmente quella di Neapolis. L'occasione sarebbe stata fornita dal mercenarismo, in quanto i didrammi costituivano la base per la paga dei soldati mercenari, il cui arruolamento tra le popolazioni interne era gestito direttamente dalle comunità stesse

Purtroppo, hai toccato un tasto molto piu complesso di quanto possa sembrare, nel periodo in questione, la Campania era dominio dei Campanoi, dopo la conquista di Capua, Cuma e tutti i principali centri dell'area, i Campanoi entrarono anche in Neapolis, ben presto assumendo cariche di rilievo nell'amministrazione della poleis.

E ormai comunemente accettato che fu Neapolis a battere moneta per gli altri centri su citati e, di fatti la stessa e, probabilmente la sola Neapolis era il centro di reclutamento del mercenariato, ( per questo motivo ho iniziato a scrivere dei Campanoi ) ma chi pagava quelli che poi erano veri e propri eserciti di mercenari, non era Neapolis bensì le poleis assoldanti, quindi se ne potrebbe dedurre che, parte della materia prima servita a battere moneta, fosse proprio il ricavato di questi "arruolamenti"......

Grazie ancora carissimo Cid1jazz per la preziosa puntualizzazione!!

Confermi quindi come sia tuttora valida l'ipotesi del Rutter secondo cui in questo periodo l'unica zecca attiva in tutta la Campania era quella di Neapolis, che riforniva anche gli altri centri della regione.

Riguardo all'ipotesi che ho citato dal Campana, mi permetto di postare qui l'estratto della nota 13 (sempre in CNAI "Fistelia") dove tale ipotesi viene descritta come avanzata da M. Frederiksen e confermata da R. Cantilena.

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Hai riferimenti bibliografici più attuali che assegnino invece alla sola Neapolis il ruolo di "centro di reclutamento del mercenariato"??

Grazie in anticipo per la tua cortesia ...

Valeria

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E dato che siamo in tema di Hera Lacinia e zecche campane .... eccoVi un QUIZzz facile facile .... :rolleyes: ...

Cosa mai c'è di strano in questa bella monetina???? :P

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Valeria

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Grazie ancora carissimo Cid1jazz per la preziosa puntualizzazione!!

Confermi quindi come sia tuttora valida l'ipotesi del Rutter secondo cui in questo periodo l'unica zecca attiva in tutta la Campania era quella di Neapolis, che riforniva anche gli altri centri della regione.

Valeria

Confermo l'ipotesi del Rutter, il suo testo Campanian Coinages, riporta la seguenza e l'incrocio dei conii, da dove si evince che, ci sono accoppiamenti di conii sia per dritto che reverso comuni per vari centri.

Sarebbe impensabile che, tali conii venivano spotati in pellegrinaggio per le varie zecche, quindi l'unica ipotesi sostenibile è quella di un unica zecca per le varie poleis, e quindi, verosimilmente fu Neapolis a produrre, datosi che era una zecca efficiente e attrezzata.

Riguardo all'ipotesi che ho citato dal Campana, mi permetto di postare qui l'estratto della nota 13 (sempre in CNAI "Fistelia") dove tale ipotesi viene descritta come avanzata da M. Frederiksen e confermata da R. Cantilena.

Conosco i lavori da te citati, ma per ulteriori altri indizi raccolti, ho motivo di non condividere del tutto e anzi, il mio personale pensiero è quello sopra suntamente citato.

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E dato che siamo in tema di Hera Lacinia e zecche campane .... eccoVi un QUIZzz facile facile .... :rolleyes: ...

Cosa mai c'è di strano in questa bella monetina???? :P

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Valeria

Quest' esemplare non è altri che una delle conferme di cui sopra, cioè un unica zecca produttrice........Conio di dritto di Hyria accoppiato con reverso di Neapolis....

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E dato che siamo in tema di Hera Lacinia e zecche campane .... eccoVi un QUIZzz facile facile .... :rolleyes: ...

Cosa mai c'è di strano in questa bella monetina???? :P

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Valeria

Quest' esemplare non è altri che una delle conferme di cui sopra, cioè un unica zecca produttrice........Conio di dritto di Hyria accoppiato con reverso di Neapolis....

Mi rendo conto che l'immagine certo è sfocata e poco leggibile ....

post-6487-1278621466,56_thumb.jpg

Si tratta di un falso suberato "ibrido", probabilmente prodotto "in maniera fraudolenta fuori da contesti ufficiali" di cui si parla nel saggio "Monete suberate magnogreche: le zecche della Campania" di Anna Maria Parente.

A pag 3 si legge: "Un caso piuttosto esemplare è rappresentato da un didramma del Cabinet des Médailles di Parigi che ha sul D/ la testa frontale di Hera, propria delle emissioni di Hyria, sul R/ il tradizionale toro androprosopo a testa umana, incoronato da Nike, caratteristico delle serie neapolitane. Si noti inoltre che l'etnico neapolitano in esergo sul R/ è stato abraso, forse nel tentativo di camuffare il falso, mentre alcune lettere che compaiono tra le zampe del toro, apparentemente di difficile lettura, potrebbero essere un'erronea interpretazione della leggenda OL-UM-PI che compare su alcune serie neapolitane (cfr. SNG France 707). Si direbbe che lo sprovveduto falsario non sia stato molto accorto e che sia riuscito a commettere svariati errori in una stessa moneta."

Valeria

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E dato che siamo in tema di Hera Lacinia e zecche campane .... eccoVi un QUIZzz facile facile .... :rolleyes: ...

Cosa mai c'è di strano in questa bella monetina???? :P

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Valeria

Quest' esemplare non è altri che una delle conferme di cui sopra, cioè un unica zecca produttrice........Conio di dritto di Hyria accoppiato con reverso di Neapolis....

Mi rendo conto che l'immagine certo è sfocata e poco leggibile ....

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Si tratta di un falso suberato "ibrido", probabilmente prodotto "in maniera fraudolenta fuori da contesti ufficiali" di cui si parla nel saggio "Monete suberate magnogreche: le zecche della Campania" di Anna Maria Parente.

A pag 3 si legge: "Un caso piuttosto esemplare è rappresentato da un didramma del Cabinet des Médailles di Parigi che ha sul D/ la testa frontale di Hera, propria delle emissioni di Hyria, sul R/ il tradizionale toro androprosopo a testa umana, incoronato da Nike, caratteristico delle serie neapolitane. Si noti inoltre che l'etnico neapolitano in esergo sul R/ è stato abraso, forse nel tentativo di camuffare il falso, mentre alcune lettere che compaiono tra le zampe del toro, apparentemente di difficile lettura, potrebbero essere un'erronea interpretazione della leggenda OL-UM-PI che compare su alcune serie neapolitane (cfr. SNG France 707). Si direbbe che lo sprovveduto falsario non sia stato molto accorto e che sia riuscito a commettere svariati errori in una stessa moneta."

Valeria

Non preoccuparti per l'immagine, conosco bene quest' esemplare, ....ed è difficile supporlo un falso, infatti con questo conio di dritto ( conio n° 50 ) sono note altre serie ufficiali battute, ( vedi Cambridge Museum 224 ) che a sua volta è legato al conio di reverso n°129, stesso conio di reverso accoppiato al conio di dritto n°51 ( Hirsch 30 ) ecc.

Tutti conii di emissioni ufficiali.....

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