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Inviato (modificato)

Piccola collezione di denari dei patriarchi aquileiensi ben lungi dall'essere completata ....

roth37

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Modificato da roth37

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Inviato

Complimenti ,sarebbe bello vedere anche i retri; di Della Torre non hai niente?Un saluto,


Inviato

Complimenti, zecca molto interessante.


Inviato (modificato)

Complimenti ,sarebbe bello vedere anche i retri; di Della Torre non hai niente?Un saluto,

Ecco i retro

roth37

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Modificato da roth37

Inviato

che meraviglia,complimenti.Lina


Inviato

Purtroppo le foto delle monete di Roth37 non si vedono benissimo ......

La più interessante è la seconda moneta di Nicolò.

Nicolò di Boemia, patriarca dal 1350 al 1358, ha coniato un solo tipo di denaro, col leone di Boemia-Lussemburgo coronato e rampante, con coda bifida al dritto e con una croce ornata e fogliata al R/.

Ha sicuramente coniato anche piccoli, ma purtroppo non ci sono pervenuti ancora.

Sono stati coniati molti denari di questo tipo, e le varianti, soprattutto di interpunzione, sono numerose. Una prima distinzione si può fare tra i denari in cui sul corpo del leone è impressa una N gotica e gli esemplari in cui questa è assente.

Interessante a mio avviso è anche il fatto che in alcuni denari il il leone è rappresentato in modo che ne sono delineate le linee del profilo, mentre in altre il conio è per così dire "più pieno", con tutto il corpo del leone in rilievo.

Interessanti sono le varietà di interpunzione. Possiamo avere (descrivo qelle che ho visto personalmente):

D/ anelletto MONETA trifoglio gambato NICOLAI anelletto

R/ croce PATKE trifoglio gambato AQVILEGE'

D/ crocetta forata MONETA crocetta forata NICOLAI punto

R/ croce PATKE crocetta forata AQVILEGE'

D/ rosetta a cinque petali ........rosetta .......

R/ croce ............. rosetta ..............................

D/ crocetta forata .............punto .................

R/ croce ............ stella a cinque punte .............

D/ "trifoglio"(senza gambo) ..........."trifoglio" ...................

R/ croce ............. "trifoglio"........................

D/ crocetta forata ........... crocetta forata ..........................

R/ croce ............"trifoglio" .......................

D/ "stella" ...........crocetta forata.....................crocetta forata

R/ croce .............. trifoglio gambato ......................

Questo interesserà poco a chi non conosce bene questa zecca, ma da quanto ho scritto si può capire come si distinguevano zecchieri ed emiossioni in una tipologia che in fin dei conti è durata pochi anni.


Inviato

Dimenticavo ....

La seconda moneta di Nicolò di Roth ha :

D/ rosetta ......... rosetta ....... punto

R/ croce .......... rosetta .........................

Ritornando a quanto dicevo prima sul conio del leone, mi sembra che la prima di roth sia del tipo con "conio che mette in rilievo i contorni" mentre la seconda è con la figura del leone per così dire "in pieno rilievo".

Certo che le varianti nelle monete medioevali ..... Ma questo è il bello no?

Saluti.


Inviato

Le due di Bertrando sono entrambe del tipo ''barbuto''.


Inviato

Ringrazio tutti per tante utili ed interessanti precisazioni. Continuate, continuate ... io mi sono basato principalmente sul classico libro di Giulio Bernardi "Monetazione del Patriarcato di Aquileia, Lindt 1975

roth37


Inviato

Per completare Raimondo Della Torre,si accettano commenti

E' la più comune delle monete di Raimondo, al D/ vi è il patriarca seduto in faldistorio, con croce sulla mano destra e libro sulla sinistra; al R/ la torre merlata simbolo dei Torriani.

Che io sappia non vi sono varianti, se al più non consideriamo qualche differenza nella merlatura della torre.

Raimondo della Torre, milanese, fu patriarca dal 1273 al 1298; era vescovo di Como. Prima di lui vi era stato un periodo di quattro anni senza che sulla cattedra patriarcale vi fosse seduto alcuno. Periodo di guerre (e di tribolazioni per i poveracci e la gente comune). Raimondo ne portò un po' di più.

Con lui i torriani assunsero una posizione di dominio nelle terre friulane (Oggi i discendenti di contadini servi vanno a mangiare l'oca in un ristorante che porta il loro nome, in una loro villa, e non sanno quante oche hanno allevato e spiumato i loro antenati per i loro padroni. ..... panta rei, panta rei per fortuna).

La tua moneta no non è male, anche se rivela un certo grado di consunzione, peccato ad esempio che il volto del patriarca non "si veda più", immagino che la scodellatura sia un po' appiattita.

In ogni caso è sempre una moneta che ha fascino, molto rappresentativa.


Inviato

Lascio a voi questa volta la classificazione/commento.

L'immagine è un po' scura per giudicare la moneta.

E' il denaro, o meglio soldo, dell'ultimo patriarca di Aquileia, Ludovico II.

Sarebbe cosa lunga parlare di Ludovico, duca di Teck.

Con questo titolo appare in questo denaro, in quanto il riconoscimento pontificio quale patriarca lo ebbe solo nel 1418, due anni prima della conquista da parte della Serenissima.

Al D/ vi è lo stemma di Ludovico, al R/ vi è la Madonna con in braccio il Bambino Gesù.

Da notare che il nimbo della Madonna è decorato da cerchi, mentre quello del bambino è un nimbo crociato; che io sappia, ma devo dire che non ho fatto studi a proposito, e una consuetudine comune nella raffigurazione della Vergine col bambino rappresentare il nembo semplice o più o meno ornato per la prima e crociato per il secondo.

A quanto pare un denaro di questo tipo è stato trovato nell'isola di Haiti, portato da qualche marinaio di Colombo ...... notizia sentita più volte, ma non sono mai riuscito a sapere qualcosa di certo.


Inviato

Le due di Bertrando sono entrambe del tipo ''barbuto''.

Purtroppo non ho una foto pronta da postare.

E' molto interessante vedere i due denari con S. Ermacora di Bertrando di Saint Geniès, patriarca dal 1334 al 1350 (Grande patriarca, nel bene e nel male). Si distinguono un po' per la legenda, ma essenzialmente per l'immagine del Santo. In uno la figura è statica, fissa, ed il volto è imberbe, nell'altro la figura è sciolta, disinvolta, il Santo, barbuto (e anche la barba folta, non lineare) ha vesti mosse.

Sicuramentela prima moneta coniata è quella con S. Ermacora imberbe, visto che l'aspetto del Santo è simile a quello nel bellissimo grosso con croce e DEVS al D/ e S. Ermacora in piedi al R/, che sappiamo coniato nel 1334.

Genialità di qualche incisore.


Inviato

Grazie a tutti delle utili e precise indicazioni in particolare a Chievolan,ne avessi altre da postare so di poter contare su questo settore di un validissimo interlocutore;cari saluti,


Inviato

Per tornare un attimo sui denari con S. Ermagora di Bertrando, un elemento di distinzione sicuro, oltre alla barba, è proprio la veste, che, oltre ad essere mossa nel tipo con la barba, in quello imberbe presenta il bordo con la fascia con le croci, come nelle rappresentazioni dei Patriarchi precedenti.


Inviato

Attenzione Roth37: nel plateau le ultime due monete, quella di Antonio II Panciera e quella di Ludovico II Teck, sono invertite.


Inviato

Attenzione Roth37: nel plateau le ultime due monete, quella di Antonio II Panciera e quella di Ludovico II Teck, sono invertite.

Grazie ArkaPD,

è possibile un errore quando ho fotografato, e male, le monete. Controllerò e se possibile le metterò al posto giusto

roth37


Inviato

Attenzione Roth37: nel plateau le ultime due monete, quella di Antonio II Panciera e quella di Ludovico II Teck, sono invertite.

Grazie ArkaPD,

è possibile un errore quando ho fotografato, e male, le monete. Controllerò e se possibile le metterò al posto giusto

roth37

Fatto. Grazie ancora


Inviato

Per tornare un attimo sui denari con S. Ermagora di Bertrando, un elemento di distinzione sicuro, oltre alla barba, è proprio la veste, che, oltre ad essere mossa nel tipo con la barba, in quello imberbe presenta il bordo con la fascia con le croci, come nelle rappresentazioni dei Patriarchi precedenti.

Ermacora, protovescovo di Aquileia, e raffigurato con la casula e la stola propria di quest'ultima.

La stola, decorata da croci, è presente in entrambi i tipi di denaro, sia in quello col santo imberbe che in quello col santo barbuto; in quest'ultimo tipo la stola segue la fluidità della casula (la "veste" per intenderci) e in questo modo diventa più indistinta.

Per questo motivo in esemplari di non buona conservazione o di conio non ben impresso, può essere poco distinguibile. E' il caso dei due esemplari di roth, che ricordiamo sono del tipo "barbuto"; nel primo mi pare di intravvedere una crocette all'altezza delle ginocchia mentre nel secondo se ne vede una all'altezza del collo.

Comunque c'è tra i due tipi una differenza del colletto (che oltrettutto nel tipo col santo barbuto è ornato da cerchietti) ed anche della stola.

Una differenza che salta subito agli occhi quando si guardano questi due tipi è che nel tipo col santo imberbe è presente quella sorta di "piedistallo" alla base del faldistorio / trono; nel secondo tipo vi é solo un trattino orizzontale.


Inviato

Il mio esemplare barbuto è più che splendido.... e non c'è traccia della stola con le croci. Neanche a 40 ingrandimenti. Forse ci sono conii diversi.


Inviato

Il mio esemplare barbuto è più che splendido.... e non c'è traccia della stola con le croci. Neanche a 40 ingrandimenti. Forse ci sono conii diversi.

Sarebbe una cosa interessante.

Spero tu possa postare una foto.


Inviato

Ha ragione Chievolan. Le croci ci sono. Ieri mi sono guardato altri esemplari e una volta capito dove sono le croci ho potuto capire anche perchè sul mio esemplare non sono visibili. Le croci sono cinque due in alto ai lati della veste e tre in mezzo verso il basso ed effettivamente hanno un movimento mosso seguendo le pieghe della veste. Nel mio esemplare (io non so postarlo, ma magari mi faccio aiutare) le croci in alto si confondono con la piega della veste e in basso c'è una leggera doppia battitura che le nasconde. L'effetto è tale da non far capire l'esistenza delle croci... Grazie a chievolan ho imparato qualcosa di nuovo.


Inviato

Grazie Arka.

La cosa interessante di questa moneta è proprio il consapevole desiderio dell'incisore di rappresentare il santo in un modo più naturale. La figura è vera, reale, ..... naturale appunto, assolutamente diversa da quella del tipo "imberbe".

E se nelle raffigurazioni usuali di un santo o di un vescovo la stola era un simbolo facile da realizzare, rappresentativo dello stato del personaggio e quindi era ben raffigurata, schematica , "pesante", .......

..... nel tipo "barbuto" questa viene si logicamente raffigurata, ma viene raffigurata come nella realtà, piegata sulle ginocchia, mossa, e ovviamente più difficile da visualizzare in una moneta così piccola, così leggera.

Chi non conosce la monetazione di Aquileia non può ovviamente seguire bene questo discorso senza vedere le immagini delle due monete e anch'io non ho delle foto pronte, ma prometto di farne al più presto e di postarne.


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