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Medaglia 1846 ferrovia Napoli-Caserta, Luigi Arnaud incisore


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Ritornando alla Medaglia per l'Inaugurazione della ferrovia della Napoli - Caserta ho letto nel lavoro di Ricciardi sulle medaglie del Regno delle Due Sicilie 1735/1861 che essa venne presa come ispirazione dall'incisore Luigi Arnaud (ripetendo il conio al Recto) dalla riuscita di un'altra medaglia precedente ( vero capolavoro per la perfetta rassomiglianza del Sovrano e per tutti i dettagli) del 1845 per la ventuta nel Regno dello Kzar Nicola I, cambiando solo la legenda che circonada la Reale effige.

Ne descrivo l'esemplare di diametro 37 mm - Piombo foderato >

Ricciardi n.180

Recto > FERDINANDVS. II. D. G. REGNI. VTR. SIC. ET. HIER. REX. ; effige a mezzo busto del sovrano volto verso sinistra, in divisa di Capitan Generale, in basso F. CICCARELLI. M.P. ALOY ARNAUD SCUL.

Verso > nel campo tra rai di quercia annodati da nastro, racchiudendo l'epigrafe e su cinque righe la scitta NICOLAO I RVSSIAR. IMPER. P.F.A. / NEAPOLIM. / FAVSTIS. ADVENTO AVSPICIIS / MCCCXLV ; in basso ALOY ARNAUD FECIT.

Purtroppo di questa medaglia non ho delle foto a disposizione, se qualche lamonetiano le ha, potrebbe anche postarle per completezza della discussione. grazie

Ecco l'unica apparizione sul mercato di questa medaglia, essa è in piombo dorato, ma alcune cronache dell'epoca narrano di un dono personale fatto da Ferdinando II allo Zar Nicola I per il soggiorno nelle Due Sicilie nel 1845 consistente in un cofanetto in legno contenente tre medaglie come questa: una in oro, una in argento ed una in bronzo.

A mio parere sono ancora custodite in Russia (Mosca o Hermitage di San Pietroburgo), sempre se qualche rivoluzionario non le abbia cuccate durante le tragiche giornate del 1917, e qualora dovessero essere esposte al pubblico farebbero svenire chiunque. Chissà se mai le rivedremo!

Bravo Francesco, almeno così la guardiamo tutti ;) hai sempre una risposta e un post a tutto. Grazie

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Salve a tutti e complimenti per le medaglie che avete mostrato...sono proprio delle opere d'arte, i dettagli sono davvero incredibili....

un saluto...

Quoto e mi associo nel complimentarmi della bellezza delle monete postate. Ottima conservazione e dettaglio.:)

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Altra particolarità delle medaglie degli Arnaud: già il padre Achille si firmava nel 1832 apponendo davanti al suo nome la parola SCLP, ossia, sculpsit, scolpì. Questa medaglia in onore del grande medico crotonese Alcmeone http://www.filosofico.net/alcmeone.html sembra una vera e propria scultura, i rilievi si alzano dal tondello per alcuni millimetri. Il gallo al rovescio poi è un capolavoro, vi posto di seguito alcuni ingrandimenti per farvi rendere conto della maniacalità dei particolari. :o

Da notare che nel passato alcuni studiosi di medaglie attribuivano la paternità (dei rovesci) delle medaglie degli uomini illustri a Luigi Arnaud, essendosi quest'ultimo siglato in alcuni casi Aloy.(sius) Arnaud (Aloysius, Luigi), in realtà, secondo alcune ricerche di D'Auria, nel periodo 1830-1834 Luigi era appena un adolescente e non avrebbe mai potuto mettere mano sui conii in acciaio, fu il padre Achille il vero autore celatosi dietro la firma A.Arnaud, l'unica medaglia di questa serie a firma Luigi Arnaud è quella del 1834 (ultima in ordine cronologico) per Giovanni Meli dove il rovescio è siglato L.Arnaud.

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Ecco alcuni particolari del piumaggio. Ancora non ho capito come abbia fatto a riprodurre zigrinature e porosità artificiali a quei livelli. :o La medaglia è incastonata nel suo astuccio originale in cartoncino e legno verniciato.

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Ed ecco la prima medaglia del giovanissimo Luigi Arnaud (rovescio), come primo lavoro non è affatto male, già si nota la sua passione per sofisticatissimi ed originali intrecci floreali, foglie e ghirlande. Da notare la firma L.Arnaud.

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Ed ecco la prima medaglia del giovanissimo Luigi Arnaud (rovescio), come primo lavoro non è affatto male, già si nota la sua passione per sofisticatissimi ed originali intrecci floreali, foglie e ghirlande. Da notare la firma L.Arnaud.

Infatti, Francesco è proprio questo che volevo chiederti;

Avevo già notato come L. Arnaud, tranne solo per pochissime medaglie, raffigura sempre nel verso rami di quercia ed alloro annodati ( vds quella per l'inaugurazione del telegrafo elettrico, quella per onoranza al Conte di Siracusa, quella per omaggio alla Regina e per la premiazione dell'Istituto d'incoraggiamento) ...Tu sai il motivo del perchè ? era per caso il suo disegno preferito ??

Grazie

Modificato da peter1
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Ed ecco la prima medaglia del giovanissimo Luigi Arnaud (rovescio), come primo lavoro non è affatto male, già si nota la sua passione per sofisticatissimi ed originali intrecci floreali, foglie e ghirlande. Da notare la firma L.Arnaud.

Infatti, Francesco è proprio questo che volevo chiederti;

Avevo già notato come L. Arnaud, tranne solo per pochissime medaglie, raffigura sempre nel verso rami di quercia ed alloro annodati ( vds quella per l'inaugurazione del telegrafo elettrico, quella per onoranza al Conte di Siracusa, quella per omaggio alla Regina e per la premiazione dell'Istituto d'incoraggiamento) ...Tu sai il motivo del perchè ? era per caso il suo disegno preferito ??

Grazie

Era un mostro sacro delle ghirlande e delle decorazioni floreali e intrecci vari, nell'800 nessun altro incisore fu al suo pari. In genere troviamo su altre medaglie decorazioni di questo tipo fredde e appiattite. Quelle di Arnaud erano profonde e realistiche. Ecco questa della medaglia del primo telegrafo elettrico in Italia (1852).

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Avevo già notato come L. Arnaud, tranne solo per pochissime medaglie, raffigura sempre nel verso rami di quercia ed alloro annodati ( vds quella per l'inaugurazione del telegrafo elettrico, quella per onoranza al Conte di Siracusa, quella per omaggio alla Regina e per la premiazione dell'Istituto d'incoraggiamento) ...Tu sai il motivo del perchè ? era per caso il suo disegno preferito ??

Grazie

Era un mostro sacro delle ghirlande e delle decorazioni floreali e intrecci vari, nell'800 nessun altro incisore fu al suo pari. In genere troviamo su altre medaglie decorazioni di questo tipo fredde e appiattite. Quelle di Arnaud erano profonde e realistiche. Ecco questa della medaglia del primo telegrafo elettrico in Italia (1852).

Ciao Francesco e grazie per avermi mostrato anche un' altro suo capolavoro ! :good:

Ma le altre le hai ?

Fammele vedere :drinks:

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Ciao Francesco e grazie per avermi mostrato anche un' altro suo capolavoro ! :good:

Ma le altre le hai ?

Fammele vedere :drinks:

Non fare l'esoso....... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Modificato da eracle62
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Caro Pietro la medaglia della Reale Armata di Mare è stata protagonista di un articolo pubblicato nel 2001 su Panorama Numismatico http://www.ilportaledelsud.org/armata_mare.htm e le ipotesi sull'avvenimento furono diverse, dopo anni di ricerche sono giunto alla conclusione che si tratta di una medaglia militare per gli ufficiali distintisi nella campagna di Sicilia del 1848-1849 http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Filangieri,_principe_di_Satriano . L'esemplare illustrato è il secondo esemplare conosciuto, l'altro è in collezione privata a Napoli, il tondello è di notevole spessore ed ha un peso di 111 grammi. I conii sono opera di Luigi Arnaud e la mia teoria sull'avvenimento militare siciliano è quasi sicuramente confermata dall'esistenza di quest'altra medaglia militare portativa in argento (stesso dritto) conferita nel 1848 al Capitano Karl Lombach, capitano del reggimento svizzero al comando di Ferdinando II di Borbone, possiedo personalmente alcuni diari dell'epoca dove tra i tanti nomi degli ufficiali è annotato quello di Lombach, domani posterò le immagini del documento. La scritta al rovescio del conferito è molto bassa e quasi sicuramente venne incisa con una tecnica diversa, mentre la scritta AL VALORE è in rilievo. Questa medaglia UNICA era di mia proprietà ma (ahimè) a causa dell'inesperienza giovanile la cedetti oltre dieci anni fa ad un fortunato ed ignaro acquirente, oggi sarei disposto a ricomprarla al doppio della cifra ricavata allora.

Caro Francesco qui stò ancora in attesa del post del documento relativo all'Ufficiale Lombach e poi devo farti un piccolo appunto > :(

Non so se all'epoca eri già innamorato delle medaglie del Regno, ma quando uno lo è, sarebbe opportuno vendere sempre un secondo esemplare; in assenza di tale condizione la moneta o la medaglia non va affatto venduta. ;) a meno che.........

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Caro Francesco qui stò ancora in attesa del post del documento relativo all'Ufficiale Lombach e poi devo farti un piccolo appunto > :(

Non so se all'epoca eri già innamorato delle medaglie del Regno, ma quando uno lo è, sarebbe opportuno vendere sempre un secondo esemplare; in assenza di tale condizione la moneta o la medaglia non va affatto venduta. ;) a meno che.........

Ciao Pietro, hai ragione, purtroppo gli errori di gioventù li fanno tutti. Con il senno di poi non l'avrei mai venduta. :(

Per quanto concerne il documento che parla del Cap. Lombach vedrò di scansionarlo entro domani, grazie. Francesco

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Intanto che aspettiamo Francesco eccone un'altra, sempre di L. Arnaud ;

per le seconde nozze del re Ferdinando II di Borbone con Maria Teresa d'Austria >

Anno 1837, bronzo dorato, diametro 69,9 mm. coniata a Napoli >

Al dritto FERDINANDVS II.ET MARIA THERESIA AVSTRIACA REGNI VTR.SIC.R.R.

Busti affiancati rivolti verso destra del Re e della Regina;

in basso, F.D'ANDREA F. / D.CICCARELLI M.P.

Al rovescio VETERI CONCORDIA NOVO SANGUINIS NEXV FIRMATA (La concordia confermata da una nuova unione di antico sangue).

Imeneo (figlio di Dioniso e di Afrodite) riceve una fiaccola da un Genio alato, presso una stele sulla quale sono due colombe e sul fronte gli stemmi dei Borbone e degli Asburgo.

Sotto, L. ARNAUD F.V.CATENACCI INV.

All'esergo su tre righe FAVSTISS CONIVGIVM / TRIDENTI CELEBRATVM / V.ID IAN A MDCCCXXXVII.

In basso, D.CICCARELLI M.P.

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Il Verso di quest'ultima lo trovo estremamente bello, è molto '' leggero'' se mi concedete questo modo di descriverla ... l'incisione finissima occupa il centro della medaglia ma lascia attorno un vuoto che la mette in risalto. Il D invece è classico per la tipologia se vogliamo con il ritratto molto accurato e molto alto.

Saluti

Marco

p.s. Francesco ti chiedo una cosa che sembrerà stupida ma me la domando da un pò ... Secondo te perche gli incisori del regno di napoli curavano così tanto i capelli del sovrano ? Se osserviamo le monete e le medaglie dello stesso periodo è molto raro travoare incisioni così fini e precise per una semplice capigliatura !!! Infatti è difficilissimo trovare monete con questi ancora intatti perchè appena li sfiori danno segno di usura.

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Il tempo che vola ..............

Tra i trofei di guerra vi sono le stesse bandiere (stesso punzone) della medaglia della Campagna di Sicilia coniata Tre anni dopo da Arnaud...............

Quante cose che si possono scoprire nelle medaglie!

Hai proprio ragione, Francesco: quante cose possiamo scoprire ed imparare dai nostri amati documenti metallici!

Ricordo infatti che nel manuale di storia dell'arte che utilizzavo al liceo, la presenza della ferrovia di fronte alla Reggia era deploratissima!

Ed io già allora mi crucciavo, pensando che se l'autore fossi stato io... avrei apposto la foto di questa magnifica medaglia in appendice, completando così l'intera parabola borbonica della Reggia, dalla sua progettazione fino al complemento del mezzo ferroviario :D

Complimeti per quante discussioni interessanti susciti.

A presto.

Modificato da chassid-80
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Ancora un'altra >

Medaglia 1845 in bronzo diametro 62 mm.

Coniata a Napoli per il VII congresso degli scienziati italiani in Napoli.

II conio (Opus: Vincenzo Catenacci e Luigi Arnaud).

Al drritto GIO.BAT.VICO NATO IN NAPOLI NEL MDCLXX.MORTO NEL MDCCXLIIII.

Busto di Vico rivolto verso destra; in basso, V.CATENACCI FECE.

Al rovescio AUSPICE FERDINANDO II.P.F.A. L'Italia turrita seduta e appoggiata su uno scudo su cui si rileva l’Italia e le isole percorse come da un fiume (della scienza), in mano la raggiante fiaccola della conoscenza, di fronte una stele sulla quale poggiano la sfera terrestre, una pergamena e uno specchio.

In fondo, lo scorcio della rada di Napoli ed il Vesuvio in eruzione.

All’esergo, VII.CONGRESSO DEGLI / SCIENZIATI ITALIANI / NAPOLI MDCCCXLV.

In basso, L. ARNAUD FECE.

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Eccomi amici, appena ritornato! Entro 24 ore risponderò a tutte le discussioni e i quesiti postati in questi giorni. Francesco

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Il Verso di quest'ultima lo trovo estremamente bello, è molto '' leggero'' se mi concedete questo modo di descriverla ... l'incisione finissima occupa il centro della medaglia ma lascia attorno un vuoto che la mette in risalto. Il D invece è classico per la tipologia se vogliamo con il ritratto molto accurato e molto alto.

Saluti

Marco

p.s. Francesco ti chiedo una cosa che sembrerà stupida ma me la domando da un pò ... Secondo te perche gli incisori del regno di napoli curavano così tanto i capelli del sovrano ? Se osserviamo le monete e le medaglie dello stesso periodo è molto raro travoare incisioni così fini e precise per una semplice capigliatura !!! Infatti è difficilissimo trovare monete con questi ancora intatti perchè appena li sfiori danno segno di usura.

Ciao Marco, ti rispondo volentieri.

Gli artisti dei Borbone di Napoli e Sicilia mettevano le mani sia sui conii per le monete che su quelli delle medaglie, le monete non venivano quasi mai firmate perchè in realtà gli incisori dei ritratti erano coloro che punzonavano e rifinivano la parte più impegnativa, il ritratto. Poi c'erano gli incisori dei rovesci e gli incisori dei caratteri (questi ultimi erano quelli che percepivano compensi minori).

Ricollegandoci al discorso di Tommaso Siciliano sul perchè della mancanza delle firme degli incisori sulle medaglie napoletane dei napoleonidi (cfr. http://www.lamoneta.it/topic/77234-incisori-di-medaglie-durante-il-decennio-francese/ ) possiamo comprendere che forse per un rispetto reciproco un incisore non poteva porre la firma se alla preparazione di quel conio partecipavano in più persone. Solo nel 1859 Luigi Arnaud ebbe ufficialmente il gran privilegio da Francesco II di firmare il ritratto del re (sigle L.A nel taglio del busto). Se leggi la discussione sulla medaglia di Cotugno capirai perchè sulle medaglie borboniche post 1824 troviamo più di una firma oltre a quella dell'incisore dei ritratti http://www.lamoneta.it/topic/77221-medaglia-borbonica-1824-domenico-cotugno/ . Poi per quanto concerne la perfezione dei ritratti va detto che la moneta era un bene di consumo, un bene di scambio che doveva essere pratico, funzonale e semplice, ed essere impilato con facilità, non poteva quindi avere rilievi alti o sofisticati, anche perchè nella zecca di Napoli si coniarono enormi quantità di monete nel XIX secolo e forse gli incisori non andavano troppo per il sottile.

Sono dell'opinione che la moneta ha un suo fascino perchè testimonia un'epoca e un popolo in generale; la medaglia invece, era la massima espressione d'arte incisoria, erano incisore di pietre dure (chi conosce le pietre dure sa di cosa stiamo parlando), un tale Andrea Cariello era incisore della zecca di Napoli ed era noto per aver inciso il "Redentore che spezza il pane con le mani" su un topazio da 1591 grammi, la gemma più bella della storia, non sono io a dirlo ma le cronache dell'epoca (leggi la nota 3 di questo studio http://www.ilportaledelsud.org/cariello.htm , resterai di stucco). Come ti dicevo, la medaglia, a differenza della moneta rispecchia la bravura, la genialità e la caparbietà degli artisti, pensa che per ideare e creare un conio di alcune medaglie borboniche ci volevano anni, e solo a lavoro ultimato venivano ricompensati profumatamente dal re. Ecco perchè alcune d'esse trasmettono quel fascino incomparabile. La medaglia napoletana è il massimo che un collezionista di medaglie moderne (XVIII e XIX secolo) possa desiderare. Oggigiorno vediamo nelle aste delle medaglie russe enormi, appariscenti ............ ma dai rilievi piatti, sappi che per coniare medaglie di grande diametro ma dai rilievi bassi era sufficiente un colpo di bilanciere e poca abilità da parte dell'incisore. Per battere una medaglia non di grande diametro ma dai rilievi altissimi (come le napoletane) erano necessarie abilità e macchinari all'avanguardia, nonchè una grande competenza nella preparazione della composizione della tempera dei conii d'acciaio. Una medaglia dai rilievi alti non poteva avere grosse tirature perchè i conii venivano sottoposti a pressioni e ribattiture fortissimi, ecco perchè tutte le medaglie napoletane sono rare e belle. Ovviamente non vanno dimenticate le medaglie palermitane, guarda questa del 1825, e precisamente la capigliatura e l'originalità della scena, ti posto un ingrandimento della capigliatura del re estrapolata da un esemplare in argento, metallo più chiaro del bronzo .......... così ti diverti a contare i capelli se ci riesci :P .

A presto, Francesco

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Il tempo che vola ..............

Tra i trofei di guerra vi sono le stesse bandiere (stesso punzone) della medaglia della Campagna di Sicilia coniata Tre anni dopo da Arnaud...............

Quante cose che si possono scoprire nelle medaglie!

Hai proprio ragione, Francesco: quante cose possiamo scoprire ed imparare dai nostri amati documenti metallici!

Ricordo infatti che nel manuale di storia dell'arte che utilizzavo al liceo, la presenza della ferrovia di fronte alla Reggia era deploratissima!

Ed io già allora mi crucciavo, pensando che se l'autore fossi stato io... avrei apposto la foto di questa magnifica medaglia in appendice, completando così l'intera parabola borbonica della Reggia, dalla sua progettazione fino al complemento del mezzo ferroviario :D

Complimeti per quante discussioni interessanti susciti.

A presto.

Grazie mille amico caro, quoto in pieno il tuo discorso. :)

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