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IGNORED

Viva l'Italia


luke_idk

Risposte migliori

Da buon mix di regioni italiane e da uomo di cultura europea, tutto questo campanilismo mi ha veramente stufato, per non parlare dell'uso mirato di due pesi e due misure.

Si, è veramente qualcosa di aberrante... una specie di guerra fra poveri (idioti) da cui a guadagnare sono solo minoranze che hanno interesse a seminare odio. Lo dico in generale, sia a livello italiano che europeo.

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Noi non sappiamo,non vogliamo guardare le brutture.Sappiamo del mostro che ha generato questa Nazione ma puntiamo su discorsi di campanile,Nord,Sud,industrie,mafie.

Siamo partiti col piede sbagliato 150 anni fa.L'idea di un unico paese senza staterelli era un naturale sbocco,un qualcosa di inevitabile ma i protagonisti non erano all'altezza.I Savoia non avevano nè il rango e nè doti morali perchè l'unità fosse realizzata da loro.

I mali sono sempre alle origini e finchè ci atterremo a questa storia omologata e ridicola che chiamiamo Risorgimento senza avere il coraggio di guardare il mostro in faccia,questa rimozione che faremo,ci regalerà un paese sempre moralmente improponibile.Da qui i 50 anni di democrazia bloccata,stragismo e terrorismo senza una verità e l'attuale situazione dove,con buona pace di tutti,non c'è nessuno che si salvi,da un lato e dall'altro.

Ma noi guardiamo alla politica come ad una squadra di calcio,si tifa a prescindere.

Modificato da quasar
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Noi non sappiamo,non vogliamo guardare le brutture.Sappiamo del mostro che ha generato questa Nazione ma puntiamo su discorsi di campanile,Nord,Sud,industrie,mafie.

Siamo partiti col piede sbagliato 150 anni fa.L'idea di un unico paese senza staterelli era un naturale sbocco,un qualcosa di inevitabile ma i protagonisti non erano all'altezza.I Savoia non avevano nè il rango e nè doti morali perchè l'unità fosse realizzata da loro.

I mali sono sempre alle origini e finchè ci atterremo a questa storia omologata e ridicola che chiamiamo Risorgimento senza avere il coraggio di guardare il mostro in faccia,questa rimozione che faremo,ci regalerà un paese sempre moralmente improponibile.Da qui i 50 anni di democrazia bloccata,stragismo e terrorismo senza una verità e l'attuale situazione dove,con buona pace di tutti,non c'è nessuno che si salvi,da un lato e dall'altro.

Ma noi guardiamo alla politica come ad una squadra di calcio,si tifa a prescindere.

Condivido buona parte del tuo discorso, ma non tutto. Il risorgimento ha avuto spinte ideali, anche disinteressate, sconosciute nel resto della storia d'Italia (specialmente, per il disinteresse). Tutt'altro che un mostro dunque. Poi, ovvio, che non tutti i protagonisti fossero all'altezza, anzi! Idem dicasi per il disinteresse, ovviamente. Certo non erano disinteressati i Savoia! E, altrettanto certo, non vedo aneliti di libertà nell'indipendentismo borbonico e pontificio dell'epoca..... ma interessi oppressivi di parte, pari a quelli dei Savoia. Chi è al potere non ama certo perderlo ed adotta tutte le falsità propagandistiche ed il populismo necessari. Questo è, generalmente, vero per tutti.

In quanto alla democrazia bloccata, non possiamo certo darne la colpa ai Savoia, dato che dipende da tiutt'altro e che nè sotto i Savoia, nè sotto i Borboni, nè sotto il pontefici e gli altri signori locali, c'era mai stato il benchè minimo barlume di democrazia.

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Inviato (modificato)

Forse, la prossima volta, aprirò una discussione chiamata "Viva la Germania!" :lol:

No, potrei scatenare i bavaresi :(

Anche se questi ultimi si sono presi la loro "rivincita" caricando i profughi sui carri merci e rispedendoli indietro, semi-segretamente. Contenti loro....

Viva il Regno Unito? I gallesi potrebbero pensare, che difenda i "Sais".

La Spagna? E l'occupazione della Catalogna, dove la mettiamo?

La Russia? I tatari sono d'accordo?

Viva la Francia? Dovrò chiedere scusa a corsi e bretoni?

Ok. Viva la Finlandia... quando lascerà libere le isole Aland, magari.....

Va beh, facciamo prima...

Viva i tedeschi, i russi, gli ucraini, etc, etc, anzi viva le tedesche, le russe, le ucraine, etc, etc :lol:

Modificato da luke_idk
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Noi non sappiamo,non vogliamo guardare le brutture.Sappiamo del mostro che ha generato questa Nazione ma puntiamo su discorsi di campanile,Nord,Sud,industrie,mafie.

Siamo partiti col piede sbagliato 150 anni fa.L'idea di un unico paese senza staterelli era un naturale sbocco,un qualcosa di inevitabile ma i protagonisti non erano all'altezza.I Savoia non avevano nè il rango e nè doti morali perchè l'unità fosse realizzata da loro.

I mali sono sempre alle origini e finchè ci atterremo a questa storia omologata e ridicola che chiamiamo Risorgimento senza avere il coraggio di guardare il mostro in faccia,questa rimozione che faremo,ci regalerà un paese sempre moralmente improponibile.Da qui i 50 anni di democrazia bloccata,stragismo e terrorismo senza una verità e l'attuale situazione dove,con buona pace di tutti,non c'è nessuno che si salvi,da un lato e dall'altro.

Ma noi guardiamo alla politica come ad una squadra di calcio,si tifa a prescindere.

Condivido buona parte del tuo discorso, ma non tutto. Il risorgimento ha avuto spinte ideali, anche disinteressate, sconosciute nel resto della storia d'Italia (specialmente, per il disinteresse). Tutt'altro che un mostro dunque. Poi, ovvio, che non tutti i protagonisti fossero all'altezza, anzi! Idem dicasi per il disinteresse, ovviamente. Certo non erano disinteressati i Savoia! E, altrettanto certo, non vedo aneliti di libertà nell'indipendentismo borbonico e pontificio dell'epoca..... ma interessi oppressivi di parte, pari a quelli dei Savoia. Chi è al potere non ama certo perderlo ed adotta tutte le falsità propagandistiche ed il populismo necessari. Questo è, generalmente, vero per tutti.

In quanto alla democrazia bloccata, non possiamo certo darne la colpa ai Savoia, dato che dipende da tiutt'altro e che nè sotto i Savoia, nè sotto i Borboni, nè sotto il pontefici e gli altri signori locali, c'era mai stato il benchè minimo barlume di democrazia.

Concordo,Luke,il discorso sul Risorgimento riguardava gli interpreti principali e non i singoli episodi di eroi,senza retorica ma realmente tali che hanno rimesso la vita per quel bellissimo ideale di Nazione,ideale che ho sempre e che non discuto perchè io amo il nostro Paese,l'ho girato in lungo ed in largo e siccome sono stato pure all'estero,so quanto valiamo.Purtroppo non lo sappiamo noi,questo è il problema.Ci siamo rassegnati alla frase,giustissima,di Ennio Flaiano "gli italiani accorrono sempre in soccorso del vincitore".

La democrazia bloccata è figlia di quel tenere il piede in due staffe che caratterizzò il Regno savoiardo.Noi avremmo dovuto essere una Repubblica da subito.La spinta indipendentista ed unitaria sarebbe dovuta essere portata avanti da Mazzini,non dai Savoia.

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Inviato (modificato)

Noi avremmo dovuto essere una Repubblica da subito.La spinta indipendentista ed unitaria sarebbe dovuta essere portata avanti da Mazzini,non dai Savoia.

Concordo al 100%. Sono ultrarepubblicano e genovese per un quarto :D

Modificato da luke_idk
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Noi avremmo dovuto essere una Repubblica da subito.La spinta indipendentista ed unitaria sarebbe dovuta essere portata avanti da Mazzini,non dai Savoia.

Concordo al 100%. Sono ultrarepubblicano e genovese per un quarto :D

Io genovese per scelta! :)

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Sono d'accordo con voi nel criticare il Risorgimento e il modo nel quale è stato svolto il processo di unificazione nazionale, ma sono convinto che tuttavia, l'Unità dell'Italia sia il valore più prezioso che abbiamo.

Ce lo ricorda lo stesso inno nazionale "..noi fummo da secoli calpesti e derisi, perché non siam popolo perché siam divisi.."

Anche se ci dà fastido ammetterlo, dobbiamo la nostra unità sia ai Savoia, che all'intervento straniero (Francia in primo piano e Gran Bretagna in secondo), nonché a fortunate circostanze della Storia

(vedasi la cosiddetta Terza Guerra d'Indipendenza del 1866, dove abbiamo salvato l'Unità appena raggiunta grazie ai Prussiani. L'Austria ci batté su tutti i fronti oppure la presa di Roma ,sempre grazie alla Prussia)

La monarchia sabauda era l'unica che aveva le potenzialità di realizzare l'Unità. Certo, non da sola,non senza l'aiuto straniero, fortunosa e manipolata con i famigerati plebisciti, ma compiuta .

Si poteva fare meglio, ma si poteva anche non farla . Cosa sarebbe stato dell'Italia, se fosse rimasta divisa ?

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Il 17 Marzo dovrebbe essere sempre festivo, perché è la data in cui nasce il primo Stato unitario italiano voluto dal popolo italiano e non per volontà straniere.

E' il giorno in cui Re Vittorio Emanuele II assume il titolo di Re d'Italia, conferitogli dalla Camera e dal Senato di Torino, "per Grazia di Dio e Volontà della Nazione", caso unico nel panorama delle monarchie europee.

Ecco cosa insegna la storia (lettere minuscola voluta) vista dalla parte dei vincitori...

Volontà del popolo italiano???? Ma per favore.....

L'unità d'italia non fu altro che il risultato dall'invasione, dell'occupazione e dell'annessione militare del fu Regno delle Due Sicilie..e conseguenti due secoli di sfruttamento...

Il 17 marzo dovrebbe essere un giorno di lutto..altro che festivo...

Concordo perfettamenta:le spinte unitarie non sono mai giunte dai Savoia perchè desiderosi dell'Unitaà Nazionale ma soltanto per espandere i loro domini. Il Regno Delle Due Sicilie era l'unico Stato Preunitario con il bilancio in attivo e i Savoia si portarono via un bel bottino. Tra l'altro i Borboni erano stati gli unici monarchi ad avviare l'industrializzazione e la costruzione delle infrastrutture. La resistenza borbonica fu annientata senza processi(vedi San Giorgio del Sannio) e sul sangue nacque il Regno...Per circa 20 anni le imprese del Sud furono tagliate fuori dalle gare d'appalto e con il tesoro reale borbonico si avviò l'industrializzazione piemontese. Io sn per l'unità del nostro paese per il quale combatterono il mio trisavolo(Terza d'Indipendenza), il mio bisnonno(1 mondiale) e mio nonno(Seconda) ma l a storia è storia e andrebbe raccontata per intero.

Prendo spunto da questi 2 post per fare alcune considerazioni.

PRIMA

Hai detto che il Regno delle 2 Sicilie era l'unico Stato pre-unitario ad avere il bilancio in attivo.

Niente di più sbagliato. Il Regno borbonico aveva un debito complessivo che si aggirava intornoai 750 milioni di Lire a fronte dei 1500 milioni di lire che costituivano il debito del Regno di Sardegna.

In seguito all'unificazione del Regno d'Italia a questi 2 enormi debiti si aggiunsero i debiti degli altri Stati pre-unitari e i costi enormi dell'unificazione e dei conflitti risorgimentali.

Di conseguenza il mezzogiorno certamente non fornì alcun bottivo ai Savoia,bensì ulteriori gatte da pelare.

SECONDA

Hai detto che i Borbone erano stati gli unici monarchi ad avviare l'industrializzazione e la costruzione di infrastrutture.

Niente di più sbagliato. Il regno di Sardegna fu il primo ad adottare un'economia liberista ed una politica liberalista e ad attuare una serie di riforme di stampo democratico.

Ricordo l'abolizione delle barriere doganali,ricordo la costruzione di strade e infrastrutture,ricordo riforme in materia di amministrazione e istruzione,ecc

I territori dei Borbone versavano in uno stato di indigenza più assoluta. Le poche industrie erano dislocate nel nord Italia,mentre al Sud continuava ad imperversare la piaga economico-sociale della pratica esasperata del latifondo. Il primo governo italiano,quello della destra storica per intenderci,non fece nulla per risolvere questa incresciosa situazione,ma anzi continuò a favorire le imprese del Nord.

Lo fece con 2 provedimenti:

1) la costruzione di strade e ferrovie che collegassero Nord e Sud. Questo potrebbe sembrare un provvedimento positivo ma,se andiamo ad osservare la realtà dei fatti, ci accorgiamo che questo non fece che favorire le industrie del Nord che,tramite le nuove vie di comunicazione,potevano tranquillamente fare del mezzogiorno un enorme mercato,un enorme serbatoio di manodopera e materia prima.

2) l'attuazione di una politica economica liberista che andò a svantaggio delle nascenti industrie del Sud. Queste non erano pronte a fronteggiare la concorrenza delle sorelle del Nord nè tantomeno quella internazionale. Così l'industria del Sud venne definitivamente schiacciata e il mezzogiorno veniva condannato ad essere una regione esclusivamente agricola.

TERZA

A mio parere occorre ricordare l'unità d'Italia con una coscienza più che mai critica e consapevole.

Occorre leggere i grandi storici meridionali di fine ottocento-inizio novecento e solo in seguito approcciarsi alla lettura dei testi storici "nazionali".

Occorre avere una visiona chiara e distinta,sicuramente meno partitica e più storiografica, delle vicende economico-politico-sociali che hanno portato alla formazione del Regno e che ne hanno caratterizzato poi l'evoluzione.

Certamente non bisogna essere sfiduciati nè sputare sul tricolore nè sui Savoia.

La realtà storica testimonia un processo dialettico che si è compiuto anche grazie ai Savoia,le cui scelte erano sì condizionate da logiche di dominio e di interessi dinastici ma che hanno assunto un ruolo fondamentale nella creazione dell'Italia e nella lotta contro gli oppressori.

Bisogna invece riflettere sui meccanismi che hanno portato alla nascita di spinte separatistiche e anti-unitarie e cercare in tutti i modi di sopprimere queste correnti assolutamente deleterie,frutto di un ignoranza storica e politica abissale e vergognosa.

Francamente non prenderei in considerazione i libri degli storici scritti troppo a ridosso dell'Unità:la storia la scrivono sempre i vincitori. Francamente ritengo più attendibili quelli di scrittura recente. Quanto ai dati sul bilancio, su quelli si potrebbe discutere all'infinito:anche oggi sui dati di bilancio ognuno dice la sua e non si sa dov'è la verità.

Ma la cosa più importante che volevo dirti è che tutte queste grandi infrastrutture costruite dai Savoia prima dell'Unità non mi risultano....mentre i Regi Lagni, i Porti e le Torri difensive sono ancora visibili. A tal proposito volevo segnalarvi unamostra permenente sulle strutture difensive del Regno di Napoli e del regno Delle Due Sicilie a Castellabate(SA).

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Francamente non prenderei in considerazione i libri degli storici scritti troppo a ridosso dell'Unità:la storia la scrivono sempre i vincitori. Francamente ritengo più attendibili quelli di scrittura recente.

Su questo, concordo anch'io, ma è anche vero che anche la storiografia segue le "mode", purtroppo e siamo in pieno clima revisionista, su moooolte cose. Personalmente, preferisco documentarmi con testi di autori "neutrali" , piuttosto che che quelli scritti da sabaudi e borbonici...

Idem, per quanto riguarda bilancio, sviluppo economico e sociale. Per quanto riguarda le infrastrutture, invece, sono in buona parte d'accordo con te. Conosco meglio al situazione genovese, anche qui, con i Savoia quasi nulla, con la repubblica, invece, spostamento delle attività in altre città.... di male, in peggio.

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Purtroppo la cattiva informazione inizia già dalla tenera età, ecco un esempio. Finchè i nostri piccoli studenti saranno costretti a studiare tali fregnacce le cose difficilmente cambieranno. I libri parlano di "liberazione del meridione", forse si confondono con "aggressione al meridione senza dichiarazione di guerra e relativo sacco delle sue risorse finanziarie da parte dei Savoia".

Noi meridionali ci dobbiamo sentire più italiani di tutti e parlare oggi di secessione significherebbe autodistruzione per tutti, ma non per questo dobbiamo accettare che la verità venga calpestata in tal modo.

Il comitato dei neoborbonici mi ha comunicato che sta contattando le varie case editoriali di libri scolastici per approntare modifiche ai testi.

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Noi meridionali ci dobbiamo sentire più italiani di tutti

E perchè mai di più?

perché l'unità l'abbiamo pagata cara sulla nostra pelle, soprattutto su quella dei nostri antenati....

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in un modo o nell'altro, ormai l'Italia è fatta, che ci stia bene o meno.

non sarebbe meglio cominciare a fare l'Europa?

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Corsi e ricorsi storici e quella storia con la esse minuscola e che rappresenta quello scheletro nell'armadio che vogliamo a tutti i costi far finta di non vedere.

Mille garibaldini non avrebbero fatto molto se Cavour e i suoi emissari,non avessero preso contatti con la baronia siciliana (che estendeva la sua influenza anche in Calabria) che assicurò supporto logistico e corruzione tra le fila dell'esercito borbonico.

La Mafia contadina a quell'epoca non esisteva (la Mafia attuale è la sua discendente) essa era esercitata proprio dalla piccola nobiltà siciliana.Signorotti di campagna che esercitavano un potere equivalente a quello si un piccolo staterello.Potere non gradito ai Borboni ma che i Savoia garantivano in cambio dell'aiuto citato sopra.

Ma i Savoia erano abilissimi a rimangiarsi gli accordi sulla parola e nel giro di meno di un ventennio,alla caduta in disgrazia della piccola nobiltà contadina,seguì il nascere di quella mafia contadina che prese a modello chi li aveva preceduti.Ma con metodologie brutali,adeguate all'ignoranza delle persone che le praticavano.

Tanto brutali che durante il ventennio,fu mandato il Prefetto Mori a ridimensionarla.E ci riuscì.Non ad eliminarla ma a contenerla parecchio.Mussolini non poteva accettare che ci fosse un potere parallelo al suo.

Ma appunto,non era sgominata.Stava lì,col profilo basso e quando gli americani dovettero organizzare lo sbarco in Sicilia,memori (loro,non noi italiani) di quello che avevano fatto i savoia, attraverso il mafioso italo-americano Lucky Luciano,si assicurarono l'aiuto della mafia per il supporto e la logistica.In cambio,capi mafiosi in carcere,tra cui Calogero Vizzini,il capo dei capi,furono liberati.Addirittura lo stesso Vizzini fu imposto dalle truppe di occupazione,come sindaco di Villalba.

Anni fa,all'apertura di un archivio del Pentagono,in un documento di un colonnello americano che relazionava sulla situazione siciliana,lo stesso scriveva a chiare lettere che quell'accordo avrebbe avuto conseguenze devastanti.

Parole profetiche.

In conclusione,la storia vera ci consegna che tra i tanti "meriti" savoiardi,c'è pure quello di aver creato la Mafia.

Modificato da quasar
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Ancora una volta condivido buona parte del tuo discorso, ma con qualche distinguo. I Savoia hanno sfruttato e potenziato la situazione, permettendo coscientemente alla mafia di prosperare. Si è modificata e rafforzata, ma come hai detto anche tu, esisteva già, seppure in forma diversa. Il sottobosco di baronie sarà anche stato poco gradito ai borboni, ma senza la loro connivenza avrebbe potuto ben poco. La mancata repressione di certe forme di potere illegale extra-statale ha sempre fatto comodo a qualcuno.... Il potere reale restava saldo anche grazie a questo stato semi-feudale, a detta degli analisti politici stranieri, coevi, una delle cause se non la causa dell'arretratezza del Regno delle Due Sicilie; in Europa non era considerato proprio un paese floridissimo e sviluppato, nonostante le potenzialità (agricoltura scarsamente produttiva, abbandono del territorio, vasta illegalità, sfruttamento delle masse lavoratrici ancora più sviluppato che altrove, reddito medio fra i più bassi d'Europa).

Ogni spinta al cambiamento era più facilmente controllabile, grazie agli interessi particolari dei signorotti locali.... I Savoia non avevano certo il benchè minimo interesse a smantellare questa situazione, anzi. Non lo fecero loro, come non lo hanno fatto altri, in seguito, limitandosi a riadattarsi ai cambiamenti al vertice della piramide.

Vado un attimo off-topic, riguardo a Lucky Luciano... sapete cosa accadde subito prima dell'embargo americano a Cuba? :rolleyes:

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Corsi e ricorsi storici e quella storia con la esse minuscola e che rappresenta quello scheletro nell'armadio che vogliamo a tutti i costi far finta di non vedere.

Mille garibaldini non avrebbero fatto molto se Cavour e i suoi emissari,non avessero preso contatti con la baronia siciliana (che estendeva la sua influenza anche in Calabria) che assicurò supporto logistico e corruzione tra le fila dell'esercito borbonico.

La Mafia contadina a quell'epoca non esisteva (la Mafia attuale è la sua discendente) essa era esercitata proprio dalla piccola nobiltà siciliana.Signorotti di campagna che esercitavano un potere equivalente a quello si un piccolo staterello.Potere non gradito ai Borboni ma che i Savoia garantivano in cambio dell'aiuto citato sopra.

Ma i Savoia erano abilissimi a rimangiarsi gli accordi sulla parola e nel giro di meno di un ventennio,alla caduta in disgrazia della piccola nobiltà contadina,seguì il nascere di quella mafia contadina che prese a modello chi li aveva preceduti.Ma con metodologie brutali,adeguate all'ignoranza delle persone che le praticavano.

Tanto brutali che durante il ventennio,fu mandato il Prefetto Mori a ridimensionarla.E ci riuscì.Non ad eliminarla ma a contenerla parecchio.Mussolini non poteva accettare che ci fosse un potere parallelo al suo.

Ma appunto,non era sgominata.Stava lì,col profilo basso e quando gli americani dovettero organizzare lo sbarco in Sicilia,memori (loro,non noi italiani) di quello che avevano fatto i savoia, attraverso il mafioso italo-americano Lucky Luciano,si assicurarono l'aiuto della mafia per il supporto e la logistica.In cambio,capi mafiosi in carcere,tra cui Calogero Vizzini,il capo dei capi,furono liberati.Addirittura lo stesso Vizzini fu imposto dalle truppe di occupazione,come sindaco di Villalba.

Anni fa,all'apertura di un archivio del Pentagono,in un documento di un colonnello americano che relazionava sulla situazione siciliana,lo stesso scriveva a chiare lettere che quell'accordo avrebbe avuto conseguenze devastanti.

Parole profetiche.

In conclusione,la storia vera ci consegna che tra i tanti "meriti" savoiardi,c'è pure quello di aver creato la Mafia.

Ottimo intervento quello di Quasar, complimenti! Davvero preciso e professionale.

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Il potere reale restava saldo anche grazie a questo stato semi-feudale, a detta degli analisti politici stranieri, coevi, una delle cause se non la causa dell'arretratezza del Regno delle Due Sicilie; in Europa non era considerato proprio un paese floridissimo e sviluppato, nonostante le potenzialità (agricoltura scarsamente produttiva, abbandono del territorio, vasta illegalità, sfruttamento delle masse lavoratrici ancora più sviluppato che altrove, reddito medio fra i più bassi d'Europa).

Ancora una volta vedo che quando si parla della storia del meridione si parla di arretratezza, e ancora una volta sono costretto a consigliare di dare un'occhiata a queste notizie storiche. http://www.ilportaledelsud.org/primati.htm

In Europa, il Regno delle Due Sicilie non era considerato molto florido, è vero! Infatti era tutta una menzogna preparata a tavolino dagli impeccabili inglesi per facilitare il piano losco degli usurpatori sabaudi. Lo stesso Lord Gladstone, dopo aver dichiarato che Ferdinando II e i Borbone (non Borboni come dice ancora qualcuno) erano "negazione di Dio", ammise dopo alcuni anni, in un suo viaggio in Italia che tali dichiarazioni erano solo una tattica denigratoria e che in realtà non sapeva nulla della realtà economica e sociale del meridione. Verificate qui. Grazie http://it.wikipedia.org/wiki/William_Ewart_Gladstone

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Il potere reale restava saldo anche grazie a questo stato semi-feudale, a detta degli analisti politici stranieri, coevi, una delle cause se non la causa dell'arretratezza del Regno delle Due Sicilie; in Europa non era considerato proprio un paese floridissimo e sviluppato, nonostante le potenzialità (agricoltura scarsamente produttiva, abbandono del territorio, vasta illegalità, sfruttamento delle masse lavoratrici ancora più sviluppato che altrove, reddito medio fra i più bassi d'Europa).

Ancora una volta vedo che quando si parla della storia del meridione si parla di arretratezza, e ancora una volta sono costretto a consigliare di dare un'occhiata a queste notizie storiche. http://www.ilportale...org/primati.htm

In Europa, il Regno delle Due Sicilie non era considerato molto florido, è vero! Infatti era tutta una menzogna preparata a tavolino dagli impeccabili inglesi per facilitare il piano losco degli usurpatori sabaudi. Lo stesso Lord Gladstone, dopo aver dichiarato che Ferdinando II e i Borbone (non Borboni come dice ancora qualcuno) erano "negazione di Dio", ammise dopo alcuni anni, in un suo viaggio in Italia che tali dichiarazioni erano solo una tattica denigratoria e che in realtà non sapeva nulla della realtà economica e sociale del meridione. Verificate qui. Grazie http://it.wikipedia....Ewart_Gladstone

Guarda che il termine borboni l'ho usato in modo scherzoso, lo so benissimo che per i cognomi (in italiano) non si usa il plurale (PS. anche il termine "cognomi" lo sto usando volontariamente).

Entrando nel merito, parlando di arretratezza, mica si intende inciviltà. Ci sono mille primati, che possono essere vantati da molti paesi e da molte città, basta citarne solo alcuni e il gioco diventa semplice.

Non vedo, poi, perchè le fonti filo-borboniche (che ho visto citare spesso) dovrebbero essere più o meno attendibili, di quelle filo-sabaude, che io non ho mai citato, forse perchè, personalmente, preferisco rifarmi a quelle non schierate univocamente da una parte, dato che non è mia intenzione sostenere il primato di una cricca di governo, piuttosto che quello di un'altra (chi mi conosce, fra l'altro, sa bene quello che posso pensare di tutte le monarchie...).

Ebbene sì, la discussione l'ho aperta solo perchè sono contento che l'Italia sia un unico bellissimo paese e poco mi frega di conoscere le origini geografiche di chi ha sperperato le sue risorse ben oltre la caduta della monarchia.

Mi sembra che il senso non sia stato minimamente capito. E se aprissi una discussione intitolata "Viva la democrazia!"? Mi avreste risposto che la democrazia è da esecrare in quanto non liberamente ottenuta? In effetti, ci fu un'occupazione militare da parte di truppe straniere, fra cui quelle degli impeccabili inglesi.... Se sono contento dei bombardamenti subiti dal popolo italiano? Manco per niente e neppure di quelli sull'Inghilterra e sulla Germania... eppure, sono contento lo stesso che, in Italia, ci sia la democrazia. Se sono contento che i Savoia abbiano ottenuto altre terre? Per niente, ma sono contento, lo stesso, di poter condividere lo stesso paese con i miei amici lombardi e campani.

PS. Giusto per la precisione, ho parlato di analisti politici, non di uomini politici, ergo non pensavo tanto a Gladstone (anche se il tutto resta da dimostrare......) ma credo sia assolutamente inutile andare avanti, dato che il discorso non è stato apprezzato, in primis, la gioia dell'unità fra fratelli italiani e, un giorno europei (si va beh, lo so che questa è illusione).

Mi terrò la mia soddisfazione per l'unità d'Italia e non mi dispererò per le famiglie reali esautorate da Aosta a Trapani.

Modificato da luke_idk
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Ferdinando II e i Borbone (non Borboni come dice ancora qualcuno)

Pero a Napoli si dice "Borboni", grammatica a parte.

Vero ed è un errore che ho commesso e reiterato pure io.

Francesco,grazie per l'apprezzamento e che estendo anche a Luke :)

Ormai le cose sono andate così.A me avrebbe fatto piacere che la nascita dell'Italia fosse venuta da un moto spontaneo popolare ma anche così,non potrei mai pensare di tornare indietro.Io sono napoletano ma tra i più cari amici,ho dei settentrionali e settentrionali di origine.

Penso che al Sud ci siano molte tristi realtà ma non posso non pensare che queste siano di origine sconosciuta.Ma non solo il Sud ne ha pagato il prezzo.Dobbiamo fare uno sforzo di rivedere la Storia e i suoi protagonisti purgati da quella omologazione che ne fa eroi e che fuori dai nostri confini,vengono giudicati degni rappresentanti del nostro paese.

Luke,la Baronia siciliana esercitava un potere di stile feudale invisa ai Borbone.C'è una testimonianza ampia in merito durante l'esilio di Ferdinando IV a Palermo nel periodo dell'occupazione napoleonica.

I Borbone hanno pagato un caro prezzo non perchè tiranni ma per la loro arretratezza politica che faceva del Regno delle Due Sicilie uno stato semi-feudale in un epoca in cui l'assolutismo sovrano era un retaggio del secolo precedente,in Inghilterra,di due secoli prima.

Tuttavia,la nobiltà rurale siciliana,era ben lungi dal poter essere definita Mafia ed è stato il vuoto di potere che ha lasciato a farla rimpiazzare da quella,ancora oggi,tristemente nota.

E questa eredità lasciataci dal malgoverno e la corruzione creata dai Savoia è,a mio giudizio,la pietra angolare di tutta la vicenda del nostro Risorgimento.

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