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Viva l'Italia


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Inviato

Il 17 Marzo dovrebbe essere sempre festivo, perché è la data in cui nasce il primo Stato unitario italiano voluto dal popolo italiano e non per volontà straniere.

E' il giorno in cui Re Vittorio Emanuele II assume il titolo di Re d'Italia, conferitogli dalla Camera e dal Senato di Torino, "per Grazia di Dio e Volontà della Nazione", caso unico nel panorama delle monarchie europee.

Ecco cosa insegna la storia (lettere minuscola voluta) vista dalla parte dei vincitori...

Volontà del popolo italiano???? Ma per favore.....

L'unità d'italia non fu altro che il risultato dall'invasione, dell'occupazione e dell'annessione militare del fu Regno delle Due Sicilie..e conseguenti due secoli di sfruttamento...

Il 17 marzo dovrebbe essere un giorno di lutto..altro che festivo...

Concordo perfettamenta:le spinte unitarie non sono mai giunte dai Savoia perchè desiderosi dell'Unitaà Nazionale ma soltanto per espandere i loro domini. Il Regno Delle Due Sicilie era l'unico Stato Preunitario con il bilancio in attivo e i Savoia si portarono via un bel bottino. Tra l'altro i Borboni erano stati gli unici monarchi ad avviare l'industrializzazione e la costruzione delle infrastrutture. La resistenza borbonica fu annientata senza processi(vedi San Giorgio del Sannio) e sul sangue nacque il Regno...Per circa 20 anni le imprese del Sud furono tagliate fuori dalle gare d'appalto e con il tesoro reale borbonico si avviò l'industrializzazione piemontese. Io sn per l'unità del nostro paese per il quale combatterono il mio trisavolo(Terza d'Indipendenza), il mio bisnonno(1 mondiale) e mio nonno(Seconda) ma l a storia è storia e andrebbe raccontata per intero.


Inviato

Se vogliamoo discuterne, facciamolo con cognizione di causa senza abusare dei termini. Grazie.

Questo, però dovrei chiederlo a te. Sul fatto che il sud abbia contribuito alla costruzione dell'Italia, non mi pare di avere mai sostenuto il contrario. Sul "massima" parte non sono minimamente d'accordo, in quanto significa più degli altri e non quanto gli altri, termine che avrei usato io.

Per quanto riguarda quello che ho scritto io, posso dirti che parlo con estrema cognizione di causa, visto che conosco entrambe le campane (intendo nord e sud, non mie, dato che sono un melting pot di regioni italiane del nord e del sud) ed anche quelle di osservatori esterni (e non uso il termine neutrali, che farebbe pensare ad uno scontro, che è molto lontano dal mio modo di pensare, riguardo certe cose).

Ma, soprattutto, non ho abusato di alcun termine. Potresti dirmi dove avrei usato il termine "neoborbonici"? Non ho usato a caso la parola borbonici, anzichè neoborbonici ;). Che, poi, si posano condividere o meno le "teorie" neoborboniche ed un certo modo di esprimerle è un altro discorso, ma questo rientra nelle libertà di espressione e di pensiero degli uni e degli altri.


Inviato

Luke tu hai parlato espressamente di "separatismo e separatisti meridionali".

A chi o a quale movimento ti riferisci con queste espresisoni? Qualora ti riferissi ai neoborbonici, sarebbero delle espresisone assolutamente improprie.

la frase che mi attribuisci, se noti bene, è un virgolettato tratto dal link che ho inserito :)


Inviato

Separazione no, ma a me piacerebbei che Nord e Sud fossero come Scozia e Inghilterra. La storia e' simile, no ?

A parte il fatto che cosi il Napoli giocherebbe in Champions tutti gli anni.


Inviato

A chi o a quale movimento ti riferisci con queste espresisoni? Qualora ti riferissi ai neoborbonici, sarebbero delle espresisone assolutamente improprie.

Non mi riferivo ai neoborbonici, ma ad alcuni gruppuscoli ed è per questo che ho parlato di minoranza

la frase che mi attribuisci, se noti bene, è un virgolettato tratto dal link che ho inserito :)

Appunto. Non la condivido e mi sembra pari a chi sostiene che sia il solo nord a sostenere l'Italia. Entrambe un po' faziosette, se non peggio


Inviato

Separazione no, ma a me piacerebbei che Nord e Sud fossero come Scozia e Inghilterra. La storia e' simile, no ?

La storia è abbastanza diversa, ma alcune similitudini, potremmo pure trovarle. A livello etnico-linguistico-religioso-culturale le differenze, però, sono decisamente meno nette. Settentrionali e meridionali (tranne alcume minoranze etnico-linguistiche) sono tutti italiani, di lingua italiana, pur mescolatisi con popolazioni differenti. Gli inglesi sono germanici (ad eccezione dei cornici e pochi altri) gli scozzesi celti. Le lingue nazionali sono inglese e celtico gaelico; le religioni maggioritarie anglicana e presbiteriana.

A parte il fatto che cosi il Napoli giocherebbe in Champions tutti gli anni.

Dipende :D. Diciamo 2 squadre al nord ed 1 al sud, dato il peso storico nel panorama europeo? E il Palermo dove lo mettiamo? :D E poi, il centro dove lo collochi? Con il Nord o con il Sud ;)?


Inviato (modificato)

Io sono meridionale,di Napoli.

Lavoro qui ma essendo un tecnico elettronico,l'Italia la giro tutta ed ho amici in ogni città.Amo moltissimo la nostra Nazione e non ho mai avuto problemi ovunque sia andato,complice forse la mia indole.

Non è un problema di unità che divide gli italiani ma un problema dovuto a chi ha creato l'unità.I Savoia erano dei mediocri vassalli della corona francese,non hanno mosso un dito senza la loro approvazione.Inoltre noi celebriamo il Risorgimento.Chi è stato o vive all'estero,sa che il nostro Risorgimento non viene quasi calcolato.Vedrete ampio spazio dato a fatti storici come la Rivoluzione Americana.la Guerra di Seccessione,l'analoga riunificazione della Germania contemporanea al nostro Risorgimento ma su di noi ben poche parole ed ancor meno sui protagonisti.

Snobismo?Forse ma di sicuro una visione purgata dall'apologia che noi ne abbiamo fatto.

Dietro la Storia di "facciata",la realtà era ben diversa:i Savoia,mediocri feudatari e con un Vittorio Emanuele II arrivista ed ambizioso e non quel gentiluomo che l'appellativo gli attribuisce.Non esitò a fare le scarpe a Mazzini e Garibaldi,il secondo mettendolo di fatto ad un domicilio coatto.

Cavour;il grande statista da noi celebrato,non era neanche un dilettante.Si assicurò i favori di Napoleone III introducendo nella sua alcova la contessa di Castiglione,una sua lontana cugina.Una avventuriera con un figlio e senza marito,cosa all'epoca scandalosissima.Non solo ma cedette pure Nizza,la città natale di Garibaldi e la Savoia.Ma dopo la battaglia di Solferino,famosa per le perdite dei vincitori,Napoleone III si guardò bene dal farsi coinvolegere ancora,anzi,cercò pure di trattenersi Venezia e solo per l'intervento della Prussia non avemmo questo smacco.Grande statista?

Su Garibaldi ci sarebbe da dire parecchio ma l'interesse eccessivo per giovani donne,fin troppo giovani,specie in Sudamerica,basta ed avanza.

L'Italia è una naturale unità geopolitica e le divisioni sono state create non dai settentrionali o dai sardi o dai meridionali ma da una classe politica centrale figlia,da 150 anni,di quei pessimi protagonisti che la crearono.Il difetto è nel manico,non nelle intenzioni.

W la nostra splendida Italia.

Modificato da quasar

Inviato

Beh, io vivo a Genova, dove sui Savoia se ne potrebbero dire parecchie.

Il territorio dell'ex-repubblica di Genova fu assegnato al Regno di Sardegna dal Congresso di Vienna, senza alcuna consultazione popolare.

Vittorio Emanuele, che espresse a chiare lettere il suo odio verso i genovesi, inviò i bersaglieri a mettere a ferro e fuoco la città, durante il triste "Sacco di Genova" (nemmeno questo si insegna a scuola....).

Mazzini era genovese e sappiamo bene le sue vicissitudini.

Non che, in epoca repubblicana...

Le compagnie petrolifere avevano sede a Genova --> spostate a Roma

Le acciaierie avevano sede a Genova --> sostate a Taranto e Napoli

Le costruzioni navali erano a Genova --> dislocate fra Trieste e Napoli

etc., etc, etc.

Ma anche fra i movimenti eversivi.... una "raccomandazione" del famigerato piano Solo suggeriva di non occupare la città, bensì di assediarla da terra e dal mare, cercando di portarla alla resa ed evitando, così', di addentrarsi nel dedalo di vicoli e di confrontarsi con il carattere bellicoso dei suoi abitanti (:D).

Ed oggi? Il nuovo veicolo culturale (:lol::lol::lol:) è la televisione...

Qualche piccolo esempio...

tribuna politica pre-elettorale, per le comunali del 1993, sulla televisione di Stato. Molte le città protagoniste, quindi dibattito in ordine di popolazione

Roma

Milano

Napoli

Palermo

Venezia

....

....

Genova... eh già perchè Venezia è più grande di Genova, vero?

Previsioni del tempo..

"Oggi la città d'Italia più calda sarà Palermo con 18 gradi" ... (19 a Genova sullo schermo, ma non nelle parole dei simpatici conduttori).

Insomma, di Genova e Napoli (tanto per citarne due) si parla quasi solamente di tragedie ed eventi negativi...

E con tutto questo, sono contento dell'Unità d'Italia e spero di salutare, un giorno, l'Unità d'Europa. Anche io ho girato (anche vissuto) parecchio per Italia (lavoro) ed Europa (vacanze) e mi sono trovato bene in moltissimi posti e con moltissime persone.

Quello che volevo ricordare, in questo topic, è l'evento che ha portato all'unione del nostro paese e delle popolazioni italiane, con la fusione di culture ed individualità eccezionali.

Rinnovo quindi miei ringraziamenti ai Mille (che non mi pare abbiano avuto grandi vantaggi personali....) e gli auguri a tutti gli italiani.


Inviato

Fino all'età di 6 anni ho vissuto in una casa a 100 m dal confine con la Repubblica di San Marino: in casa era conservato un fucile ad avancarica che veniva chiamato 'lo schioppo di Garibaldi'. Se si pensa che il 31 luglio 1849 Garibaldi e quello che restava del suo esercito, braccati dagli austriaci, si rifugiarono a San Marino dove trovarono ospitalità ed aiuto e durante la notte furono accompagnati al di fuori dei confini con direzione Cesenatico e Venezia, torna anche il fatto che mio nonno, classe 1899, raccontava dello scambio del fucile con dei vestiti: quasi al 99% il fucile era un vero reperto storico. Peccato che il fucile l'ho sentito 'cantare' solo in occasione dei falò di San Giuseppe la sera del 18 marzo 1954: mio zio sparò dei colpi a salve per festeggiare e mi rimasero impressi perchè si sentivano due botti, uno piccolo della capsula d'accensione ed una più grossa della carica.

Purtroppo il fucile fu utilizzato da me e da mio zio come giocattolo ed alla fine rimase solo la canna che divenne un paletto per una recinzione.

Per ritornare alla discussione ricordo che nel 1961, a Torino, si tenne una grande esposizione internazionale, denominata "Italia 61", organizzata per celebrare il primo centenario dell'Unità d'Italia.

Per l'occasione a tutti gli studenti italiani fu consegnato un libretto con la Costituzione, che conservo ancora.

Mi aspetto che l'IPZS ricordi degnamente l'anniversario con l'emissione di una moneta commemorativa: immagino che non proverò lo stupore che mi prese allorchè nel 1961 mi diedero di resto una luccicante moneta da 500 lire commemorativa del centenario, però sono sicuro che la commemorativa del 2011 sarà all'altezza dell'avvenimento.

Viva l'Italia unita.

wfratti.


  • 4 settimane dopo...
Inviato

Il 17 Marzo dovrebbe essere sempre festivo, perché è la data in cui nasce il primo Stato unitario italiano voluto dal popolo italiano e non per volontà straniere.

E' il giorno in cui Re Vittorio Emanuele II assume il titolo di Re d'Italia, conferitogli dalla Camera e dal Senato di Torino, "per Grazia di Dio e Volontà della Nazione", caso unico nel panorama delle monarchie europee.

Ecco cosa insegna la storia (lettere minuscola voluta) vista dalla parte dei vincitori...

Volontà del popolo italiano???? Ma per favore.....

L'unità d'italia non fu altro che il risultato dall'invasione, dell'occupazione e dell'annessione militare del fu Regno delle Due Sicilie..e conseguenti due secoli di sfruttamento...

Il 17 marzo dovrebbe essere un giorno di lutto..altro che festivo...

Concordo perfettamenta:le spinte unitarie non sono mai giunte dai Savoia perchè desiderosi dell'Unitaà Nazionale ma soltanto per espandere i loro domini. Il Regno Delle Due Sicilie era l'unico Stato Preunitario con il bilancio in attivo e i Savoia si portarono via un bel bottino. Tra l'altro i Borboni erano stati gli unici monarchi ad avviare l'industrializzazione e la costruzione delle infrastrutture. La resistenza borbonica fu annientata senza processi(vedi San Giorgio del Sannio) e sul sangue nacque il Regno...Per circa 20 anni le imprese del Sud furono tagliate fuori dalle gare d'appalto e con il tesoro reale borbonico si avviò l'industrializzazione piemontese. Io sn per l'unità del nostro paese per il quale combatterono il mio trisavolo(Terza d'Indipendenza), il mio bisnonno(1 mondiale) e mio nonno(Seconda) ma l a storia è storia e andrebbe raccontata per intero.

Prendo spunto da questi 2 post per fare alcune considerazioni.

PRIMA

Hai detto che il Regno delle 2 Sicilie era l'unico Stato pre-unitario ad avere il bilancio in attivo.

Niente di più sbagliato. Il Regno borbonico aveva un debito complessivo che si aggirava intornoai 750 milioni di Lire a fronte dei 1500 milioni di lire che costituivano il debito del Regno di Sardegna.

In seguito all'unificazione del Regno d'Italia a questi 2 enormi debiti si aggiunsero i debiti degli altri Stati pre-unitari e i costi enormi dell'unificazione e dei conflitti risorgimentali.

Di conseguenza il mezzogiorno certamente non fornì alcun bottivo ai Savoia,bensì ulteriori gatte da pelare.

SECONDA

Hai detto che i Borbone erano stati gli unici monarchi ad avviare l'industrializzazione e la costruzione di infrastrutture.

Niente di più sbagliato. Il regno di Sardegna fu il primo ad adottare un'economia liberista ed una politica liberalista e ad attuare una serie di riforme di stampo democratico.

Ricordo l'abolizione delle barriere doganali,ricordo la costruzione di strade e infrastrutture,ricordo riforme in materia di amministrazione e istruzione,ecc

I territori dei Borbone versavano in uno stato di indigenza più assoluta. Le poche industrie erano dislocate nel nord Italia,mentre al Sud continuava ad imperversare la piaga economico-sociale della pratica esasperata del latifondo. Il primo governo italiano,quello della destra storica per intenderci,non fece nulla per risolvere questa incresciosa situazione,ma anzi continuò a favorire le imprese del Nord.

Lo fece con 2 provedimenti:

1) la costruzione di strade e ferrovie che collegassero Nord e Sud. Questo potrebbe sembrare un provvedimento positivo ma,se andiamo ad osservare la realtà dei fatti, ci accorgiamo che questo non fece che favorire le industrie del Nord che,tramite le nuove vie di comunicazione,potevano tranquillamente fare del mezzogiorno un enorme mercato,un enorme serbatoio di manodopera e materia prima.

2) l'attuazione di una politica economica liberista che andò a svantaggio delle nascenti industrie del Sud. Queste non erano pronte a fronteggiare la concorrenza delle sorelle del Nord nè tantomeno quella internazionale. Così l'industria del Sud venne definitivamente schiacciata e il mezzogiorno veniva condannato ad essere una regione esclusivamente agricola.

TERZA

A mio parere occorre ricordare l'unità d'Italia con una coscienza più che mai critica e consapevole.

Occorre leggere i grandi storici meridionali di fine ottocento-inizio novecento e solo in seguito approcciarsi alla lettura dei testi storici "nazionali".

Occorre avere una visiona chiara e distinta,sicuramente meno partitica e più storiografica, delle vicende economico-politico-sociali che hanno portato alla formazione del Regno e che ne hanno caratterizzato poi l'evoluzione.

Certamente non bisogna essere sfiduciati nè sputare sul tricolore nè sui Savoia.

La realtà storica testimonia un processo dialettico che si è compiuto anche grazie ai Savoia,le cui scelte erano sì condizionate da logiche di dominio e di interessi dinastici ma che hanno assunto un ruolo fondamentale nella creazione dell'Italia e nella lotta contro gli oppressori.

Bisogna invece riflettere sui meccanismi che hanno portato alla nascita di spinte separatistiche e anti-unitarie e cercare in tutti i modi di sopprimere queste correnti assolutamente deleterie,frutto di un ignoranza storica e politica abissale e vergognosa.


Inviato

Spiacente che non ti senta italiano, ma l'Unità Nazionale è un fatto storico.

Duole vedere che a 150 anni di distanza ancora ci sono da fare gli Italiani.

Prima di intavolare una discussione sull'unità d'Italia bisogna dare uno sguardo a questi documentari, guardate per favore e poi ne riparleremo tra qualche giorno. Se io fossi uno del nord in effetti griderei convinto a squarciagola Viva I Mille, grazie tanto ....... hanno smontato le fabbriche al sud e portate al nord ........... hanno saccheggiato il Banco delle Due Sicilie e portato tutto a Torino, che volete di più dalla vita? Ma i giovani del Sud le sanno queste cose? Vedetevi un po' questi video e questi link.

http://www.ilportaledelsud.org/benessere_due_sicilie.htm

http://www.youtube.com/watch?v=2p8y6uLLkT8


Inviato

Sono del nord o meglio vivo al nord e sono molto contento di come le aziende della mia città siano state trasferite al centrosud, in effetti... <_<.

PS E sì, Viva l'Italia e Viva l'Europa.


  • 3 settimane dopo...
Inviato

La c.d. Unità d'Italia è stata una guerra di conquista, e questo è ovvio, i Savoia provenivano da un ducatello montano, per lo più francofoni (non lo dico io per sminuirne l'italianità ma il Conte Vittorio Alfieri che ha "dovuto" imparare la lingua della nostra patria (cfr. La Vita)

Le signorie italiane del centrosud erano storicamente più antiche e più radicate, i loro regni più virtuosi e più civili (si veda il Regno delle Due Sicilie, ma anche il Granducato di Toscana dove era stata abolita la pena di morte a fine '700). Cavour approfittò delle politiche matrimoniali che legavano le varie dinastie italiane alla famiglia imperiale austro-ungarica o a quella spagnola. Ma i Savoia erano italiani tanto quanto i Borboni o i Lorena, ovvero italiani per niente, a Venezia si parlava (e scriveva) veneziano

I sardo-piemontesi hanno esportato la corruzione, distrutto le città (vd. Roma e Firenze).....costruito delle mostruosità come l'Altare della Patria-macchina da scrivere (con conseguente distruzione di un quartiere medievale e palazzi patrizi) e che dire del Palazzaccio di Giustizia?

Oggi, di fronte al legaiolismo separatista siamo tutti (almeno le persone intelligenti) diventati filo unità d'Italia, ma pensandoci bene forse senza la palla al piede dell'ignoranza e la xenofobia nordista staremmo tutti meglio, altro che federalismo!


Inviato

Sul fatto che gli stati del centro-sud fossero più civili, ho dei serissimi dubbi, condivisi dagli osservatori stranieri dell'epoca.... Verissimo che a Venezia si parlasse solo dialetto, ma ti chiederei in quali città si parla, generalmente, italiano ancora oggi... Dove vivo io, il dialetto è ben poco usato, date le felici (almeno per me) mescolanze di cittadini, di diverse regioni, ma altrove..... e non certo solo al nord, anzi. Senza la palla al piede della xenofobia e dell'ignoranza staremmo sicuramente meglio, ma non mi pare di sentirne meno da parte del sud... Non mi pare che gli immigrati vivano situazioni idilliache nelle regioni meridionali e non mi pare che i settentrionali o i sanguemisti, come me non subiscano razzismo da altre parti e te lo dico per esperienza perchè, avendo vissuto sei anni a Roma ed avendo avuto molti amici campani, lo abbiamo subito costantemente e pesantemente... gli imbecilli si trovano a tutte le latitudini e sono davvero tanti. Non parliamo, poi, del fatto di avere osato avere fidanzate mooooolto più settentrionali di me (si è sempre meridionali di qualcuno) ed avere tradito la mediterraneità (mamma mia se penso a quanti idioti ci sono).

Fatto sta che, nel forum, di razzismo nordista ne ho letto ben poco, ma non sarei così sicuro del contrario


  • ADMIN
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Inviato

Verissimo che a Venezia si parlasse solo dialetto

Non è che piú semplicemente si parlasse Veneto? Qualcuno ha detto che una lingua non è che un dialetto con un esercito. Se per una qualche caso della storia fosse stata la Serenissima ad unificare l'Italia probabilmente lo parleremmo anche noi e magari, chissa', commisereremmo i toscani che si ostinerebbero a parlare quel loro dialetto ostico :D

Sul fatto che gli stati del centro-sud fossero più civili, ho dei serissimi dubbi, condivisi dagli osservatori stranieri dell'epoca....

Sul discorso "civiltà" non spendo parola in quanto è sempre difficile giudicare queste cose partendo da un punto di vista di centinaia di anni dopo in cui si considera in modo diverso ciò che è civile e ciò che non lo è. Viceversa ho sempre avuto qualche dubbio sulla floridezza economica e avanzamento dell'industria meridionale. Proprio recentemente ho avuto occasione di leggere su un quotidiano locale una risposta in tal merito che citava un economista meridionale dell'epoca (de cesare) che nel 1857 (o giù di lì ma comunque poco prima del 1860) illustrava come la situazione dell'industria in meridione fosse fondamentalmente arretrata e che senza il protezionismo le industrie meridionali avrebbero di fatto chiuso.


Inviato

Scusate la foga ma con ciò che sta succedendo oggi certe posizioni (anche sulla lettura della storia) diventano esasperate. E' ovvio che il marcio si trova ovunque (a sud come a nord).

Prendiamo ad esempio il male maggiore delle regioni del sud, ovvero le mafie. Quando si sviluppa questo fenomeno? E perché?

(sto tagliando la storia con l'accetta ma ci vorrebbe molto più spazio per fare una disamina completa).

Se la mafia in meridione si è sviluppata in maniera così preoccupante da diventare un problema nazionale questo è avvenuto soprattutto dopo il 1860 e una certa qual colpa dell'Unità nazionale è lampante. Nell'ex Regno dei borboni la violenza e il giogo dell'occupazione sabauda hanno creato delle sacche di resistenza ad uno stato italiano che prendeva e non dava. La feroce repressione del c.d. brigantaggio era molto simile a quello che poi nel '43-45 sarebbe stato il modo di procedere della polizia nazi-fascista nella lotta contro i partigiani, ovvero fucilazioni senza processo, decimazioni di civili che davano supporto logistico ai nuovi briganti antifascisti o semplicemente di innocenti che avevano avuto la sfortuna di nascere nel posto sbagliato.

Quando uno stato straniero impone leggi non adatte alle nuove terre occupate oppure crea aspettative, poi non mantenute (avete presente la Novella di Verga "Bronte" e la strege di braccianti perpetrata dai garibaldini?), tasse e deportazioni (Fenestrelle docet), figli strappati alle famiglie per guerre italiane sconosciute (sempre Verga "i Malavoglia") o peggio spediti a conquistare le colonie africane, in un caso come questo dove lo stato interviene solo per reprimere nasce l'antistato, un brutto simulacro dello stato con esercito, gabelle e lotte intestine ma che oltre la brutalità crea anche eroi popolari come il mafioso bandito Giuliano.

Forse aveva ragione Gioberti che voleva uno stato italiano federale, forse certe tensioni non si sarebbero create. Ma oggi è troppo tardi perché l'antistato di ieri (che oggi è il maggior azionista dello stato) ha preso accordi con lo stato e non sappiamo più distinguere l'uno dall'altro.

Anche questa è un'eredità della c.d. Unità d'Italia.


Inviato

Se la mafia in meridione si è sviluppata in maniera così preoccupante da diventare un problema nazionale questo è avvenuto soprattutto dopo il 1860 e una certa qual colpa dell'Unità nazionale è lampante.

Certo che è lampante, sono d'accordo. Diciamo però che, prima, il controllo del territorio capillare ma, soprattutto, semi-feudale borbonico formava un centro di potere repressivo alla fonte, di cui la mafia ha preso il posto. Anche in Russia, la mafia è esplosa dopo la caduta del regime comunista...


Inviato (modificato)

Scusa Like, ma perchè parli di "separatismo meridionale"?

I Neoborbonici non sono affatto dei separatisti o degli indipendentisti!

"Il Movimento Neoborbonico non è un movimento politico-elettorale perchè è indispensabile prima una ricostruzione della coscienza storica dei Meridionali;

Si, e io sono Babbo Natale.

I neoborbonici sono quasi tutti secessionisti, che lo dichiarino apertamente o meno, come lo sono anche quasi tutti i legaioli pur non dichiarandolo spesso apertamente. Non prendiamoci in giro per cortesia.

non è federalista perchè tutte le forme di federalismo proposte sono funzionali solo agli interessi del Nord;

Non è stata proposta nessuna forma di "federalismo": quello che propone la lega non ha NIENTE a che fare col federalismo, tanto che prima veniva correttamente chiamato "devolution".

Modificato da ART

Inviato

La feroce repressione del c.d. brigantaggio era molto simile a quello che poi nel '43-45 sarebbe stato il modo di procedere della polizia nazi-fascista nella lotta contro i partigiani, ovvero fucilazioni senza processo, decimazioni di civili che davano supporto logistico ai nuovi briganti antifascisti o semplicemente di innocenti che avevano avuto la sfortuna di nascere nel posto sbagliato

Il "c.d. brigantaggio" esisteva da ben prima dell'unità d'Italia, che questa abbia poi peggiorato o meno la situazione, perchè al contrario di quanto traspare dalla tua descrizione l'ex-regno borbonico non era una specie di paradiso rovinato dall'unità ma uno stato oppressore i cui effetti sulla popolazione in certe zone isolate si sono trascinati anche fino agli anni '50 del XX secolo.


Inviato

concordo in pieno.La mafia siciliana esiste da secoli(Arlacchi la fa risalire addirittura alla dominazione araba).La camorra napoletana fu trapiantata dagli spagnoli nel '500.Nel 1915,in seguito a migliaia di arresti,si sciolse.Ricomparve a poco a poco nel secondo dopoguerra.E comunque il brigantaggio in genere era una piaga plurisecolare.


Inviato

Ovvio che la delinquenza è sempre esistita (almeno dopo Caino) :D e così anche il brigantaggio, non c'è bisogno di scomodare arabi e spagnoli che seppur inventori di mafia e camorra diciamo che nei lo ro paesi di origine questa è scomparsa e da noi è rimasta e ha proliferato, tanto è vero che a tutt'oggi siamo i più grandi esportatori di qesto "made in italy" di cui faremmo volentieri a meno.

La proliferazione dell'antistato fra le popolazioni ignorate dal progresso e il "sogno italiano" dei piemontesi ("Cristo si è fermato a Eboli" è degi anni '30 e scritto da un piemontese in "esilio" coatto) non è così strano visto che il sud è diventato (nei primi tempi dell'Unità) un vero e proprio "stato di polizia".

I Savoia non hanno portato quel benessere promesso e la capitale è stata spostata da Napoli a Torino, poi Firenze e infine Roma, lasciando le popolazioni del sud in mano agli ex borbonici, le terre in mano al feudalesimo che già le aveva impoverite nel corso dei secoli ("Gattopardo" docet)...ovviamente i nobili savoia non intendevano pestare i piedi ai nobili siculo-napoletani (e lo dico contro il mio interesse :P ), già avevano problemi con tendenze scissioniste del regno sardo-piemontese come potevano accollarsi la riforma di uno stato plurisecolare e a loro del tutto sconosciuto?

Già dopo l'arrivo dei napoleonici, Napoli aveva dimostrato la propria propensione al cambiamento in senso progressista. La repubblica napoletana del 1799 aveva dimostrato al resto d'Italia (dove non ci sono stati esempi simili) la voglia di cambiare. Con Murat addirittura era stato fatto il primo tentativo di risorgimento e di voglia di unità dei popoli italiani, non dobbiamo scordare che fu fermato dagli austriaci nella battaglia di Tolentino che si trova nelle Marche, ne aveva fatta di strada :o

Forse si può obiettare che Murat era francese, perché i piemontesi erano forse italiani? Gli illuministi napoletani non erano certo meno di quelli lombardi o quelli toscani, le tendenze al progresso dei piemontesi non si conoscono almeno fino a Carlo Alberto (che si sa concesse lo statuto per opportunismo politico), l'Italia unita invece di unire gli italiani spostò le sue mire verso l'africa, ma trattò i calabresi alla stessa stregua degli eritrei.

Io non sono antiunitario peché la Lega mi fa schifo in quanto espessione di un'Italia piagnona, ignorante, razzista e ridicola...il sud (al confronto) rappresenta un'Italia abituata alle invasioni straniere, ma dove gli stranieri furono sempre integrati, sembra strano ma l'abitudine (di greca provenienza) all'ospitalità ha mischiato le culture dalla araba, la normanna, francese, aragonese...soltanto i piemontesi hanno schifato e impoverito terre con secoli di storia.

Personalmente vedo di buon occhio l'indipendenza della Padania (nome ridicolo e antistorico) sarebbe una liberazione dall'ignoranza xenofoba e montanara, che non guardano al di là delle loro valli, mentre noi abbiamo avuto Federico II (stupor mundi) che, seppur tedesco, è tumulato nella Cattedrale di Palermo, che ha ridato al mondo classico una dignità che il cattolicesimo aveva oscurato...dubito che nel paese degli arlecchini ci sia mai stato qualcosa di simile.


Inviato

La capitale è stata spostata da Napoli? Anche da Genova, da Venezia.... E non mi sembra che l'unità non ci abbia danneggiato altrettanto... Stato di polizia? Ce lo ricordiamo il sacco di Genova? Eppure sono contento che l'Italia sia unita, ma vorrei pure che diventasse "soltanto" (si fa per dire) una regione d'Europa (ben oltre l'attuale UE). Poi, in quanto alla xenofobia (io direi, innanzitutto, provincialismo) sul forum, i commenti di questo tenore non mi pare vengano solo dal nord, ANZI....

In quanto all'integrazione fra culture diverse, non mi pare che popoli germanici, celti ed arabi non abbiano lasciato tracce anche altrove.....

Magari studiando la storia dei ghetti ebraici, scopriremmo cose interessanti anche sull'integrazione....


Inviato

La capitale è stata spostata da Napoli? Anche da Genova, da Venezia.... E non mi sembra che l'unità non ci abbia danneggiato altrettanto... Stato di polizia? Ce lo ricordiamo il sacco di Genova? Eppure sono contento che l'Italia sia unita,

E già è vero che tutte le capitali degli ex stati italiani sono state spodestate da Torino, ma comunque non c'erano tra le città del nord le profonde differenze che dividevano invece con il napoletano...ancora oggi.

Magari studiando la storia dei ghetti ebraici, scopriremmo cose interessanti anche sull'integrazione....

Questa non l'ho capita, ghetti ce n'erano dappertutto a Roma a Campo de' fiori, a Firenze il mercato vecchio, a Venezia la giudecca (le altre città non le conosco abbastanza ma non mi sembra che gli ebrei fossero trattati meglio a nord che a sud...ma mi posso sbagliare)

In quanto al razzismo la mia non è una posizione xenofoba ma una reazione al razzismo che oggi (pur se presente in tutto il territorio nazionale) diventa legge (i respingimenti in paesi come la Libia) e soffia regolarmente da una parte sola...e non soltanto da oggi, oppure non ci ricordiamo più del termine "terrone" e dov'è stato coniato?

Mi ricordo di una volta a Milano, dove circolavo con una macchina targata (ahimé) Roma per lavoro, indugiando ad un semaforo per capire la direzione dove dovevo andare, fui preso a clacsonate dai gentili meneghini e con appellativi come "romano vai a lavorare!"....io stavo andando a lavorare! :o

A Roma non ho mai sentito dire "milanese vai a riposare" :P


Inviato

una reazione al razzismo che oggi (pur se presente in tutto il territorio nazionale) diventa legge (i respingimenti in paesi come la Libia) e soffia regolarmente da una parte sola...

Mi ricordo di una volta a Milano, dove circolavo con una macchina targata (ahimé) Roma per lavoro, indugiando ad un semaforo per capire la direzione dove dovevo andare, fui preso a clacsonate dai gentili meneghini e con appellativi come "romano vai a lavorare!"....io stavo andando a lavorare! :o

A Roma non ho mai sentito dire "milanese vai a riposare" :P

Da una parte sola? Ma scherzi? Solo che se dici qualcosa ad un meridionale sei razzisti, se la dici a un settentrionale ironico, così come se offendi una donna sei un cafone ma, in caso contrario, niente da dire..... Diciamo solo che ci sono due pesi e due misure. Ricordo un "noto" cantante napoletano affermare che al sud c'è ancora il senso della famiglia, la mamma che vuole bene al figlio, al nord non più!!!! Se fosse stato detto il contrario, apriti cielo!!!!

Guarda che io il razzismo antisettentrionale, l'ho vissuto sulla mia pelle. Tralasciando le cose più spiacevoli (non è questo il luogo) ho vissuto a Roma per 6 anni e le offese razziste erano quasi quotidiane. Il nord fa schifo, è fatto da gente di m. e città di m. La cultura vera è quella del centro-sud (peccato che la loro cultura personale fosse meno di un miliardesimo della mia e non certo per merito mio). Questo giusto per ribadire che razzismo e ignoranza vanno di pari passo....

Non ti dico, poi, quello che subivano i miei amici dell'est europeo... figurarsi, non sono neppure latini, orrore!!!!!

Ma lo vediamo anche in questi giorni no? Con i mondiali, ci arrivano gli insulti dai giornali di Spagna, Germania e, in parte, Inghilterra. Le risposte? Insulti dal "giornale" per l'Inghilterra, disgusto per la Germania, simpatia per la Spagna (d'altronde, da 10 anni ci dicono che facciamo vomitare e siamo un popolo di ladri, ma sono mediterranei.....).

Da buon mix di regioni italiane e da uomo di cultura europea, tutto questo campanilismo mi ha veramente stufato, per non parlare dell'uso mirato di due pesi e due misure.


Inviato (modificato)

Io non sono antiunitario peché la Lega mi fa schifo in quanto espessione di un'Italia piagnona, ignorante, razzista e ridicola...

Ok, anche a me fa schifo.

Personalmente vedo di buon occhio l'indipendenza della Padania (nome ridicolo e antistorico) sarebbe una liberazione dall'ignoranza xenofoba e montanara, che non guardano al di là delle loro valli,

Non c'è qualche "piccolo" controsenso con quanto hai detto prima?

Ad ogni modo tirare in ballo questa fantomatica "Padania" è decisamente inopportuno: si fa esattamente il gioco dei legaioli, che, ricordiamolo a scanso di equivoci, sono una minoranza della popolazione del nord. Nessuno tranne loro, e neanche tutti, si sente "padano".

Modificato da ART

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