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Le maggiori collezioni napoletane del passato


Risposte migliori

Salve a tutti. Qualcuno di voi è a conoscenza di quale sorte abbiano avuto le grandi collezioni napoletane di fine Ottocento-inizi Novecento? Qualcuno sa se sono state vendute in asta, così da reperire il relativo catalogo?

Queste sono alcune delle collezioni:

Memmo Cagiati

Cesare Canessa

Enrico Catemario (dovrebbe essere stata venduta da Spink nell'Ottobre del 1994)

Riccardo Filangeri (non so se sia conservata nell'omonimo museo)

Federico Pane

Carlo Prota

Eugenio Scacchi

Modificato da demonetis
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Ciao Flavio, interessante il tuo quesito. Molte di queste monete sono ancora in circolazione. Io aggiungerei come collezioni tematiche di moneta napoletane quella di Fusco venduta a Roma nel 1882, la Curatolo del 1972 e quella del compianto dr.Michele Pannuti Asta Nac 16 dell'Ottobre 1999. Volete sapere una cosa? Pannuti morì (non eccessivamente anziano) a due mesi di distanza dalla vendita della sua collezione. Ogni volta che vedo le sue monete mi viene il pianto perchè penso ad una vita spesa per la sua passione, pensate che ci teneva a mostrare agli altri appassionati le sue monete, ad ogni nostro incontro domenicale ne portava una in tasca spiegando ai giovani (me compreso) dove era la variante e perchè era rara.

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Beato te Francesco, che hai avuto l'onore! :o

Argomento di massima importanza per me, quello che hai messo in tavola. Quanto alle grandi collezioni che hai citato, non conoscevo quella di Federico Pane. Ti dispiace indicare il catalogo di riferimento, Casa d'asta, numero e data, qualora sia stata dispersa all'asta?

La collezione Curatolo che ha citato Francesco è un'importantissima collezione di monete decimali italiane (XIX secolo). Dispersa nel novembre 1971 dalla Ratto e ordinata su due fascicoli, è stata successivamente rilegata in una bellissima legatura in tela cobalto per la sua importanza. Basti dire che annovera ben 2 esemplari della leggendaria piastra 1804!

Quanto alla Collezione Enrico Catemario. Ho avuto la fortuna anni fa di conoscere uno degli eredi del duca di Quadri, deceduto moltissimi anni prima, credo negli anni '40. Non si interessava in modo particolare di numismatica, infatti ci siamo conosciuti per altre ragioni. Della collezione del suo avo seppe soltanto dirmi che ricordava che era stata dispersa in un grande numero di vendite pubbliche, credo a partire dagli anni 70, forse anche prima. Quella della Spink Taisei che ricordavo anch'io per qualche pezzo d'argento di Carlo V, credo sia stata una delle ultime.

Aggiungo un piccolo elenco alle altre già menzionate:

- Catalogo delle monete italiane medievali e moderne del Cav. Giancarlo Rossi, dispersa a Roma a cura di Giulio Sambon nel dicembre 1880. Del catalogo esiste un'anastatica degli anni '70. Peccato per le poche tavole con incisioni tratte da disegni.

- Catalogo della Collezione Sambon di monete dell'Italia meridionale dal VII al XIX secolo, Milano 1897. Anche questa in anastatica anni '60 con qualche scarsa fotoincisione.

- Collezione Gnecchi. Frankfurt am Main, Gennaio 1902. Leggendario catalogo d'asta di una collezione che riunisce le più importanti monete italiane del medioevo e del rinascimento, con qualche bel pezzo di epoca moderna. La zecca di Napoli copre lo spazio tra il lotto 3493 e il 3751, ma ci sono anche tutte le altre zecche del Regno. Rilegata in pelle in un'anastatica prestigiosa dalla Nummorum Auctiones di Lugano nel 1976. 250 esemplari numerati.

- Colllezione Cora di monete dell'Italia Meridionale dal VII al XIX secolo, dispersa dalla P & P Santamaria di Roma nel 1921. Poco più di 800 lotti prestigiosissimi con 18 belle tavole fotoincise.

- Collezioni Dott. F. G. di Napoli e Arch. R. M. di Roma. Monete meridionali e papali. Santamaria 1952. Poco più di 400 lotti per le zecche meridionali, con 14 tavole fotoincise fuori testo.

- Collezione Ruchat, Santamaria 1923. Nella Parte Quarta ci sono le zecche italiane con molti prestigiosi pezzi napoletani e di altre zecche del sud.

- Ricca collezione di antica e nobile famiglia dell'Italia settentrionale e di altri amatori. Baranowsky 1932. Nella parte terza (fascicolo IV) trovi anche una ricchissima collezione di monete dell'Italia meridionale.

- Collezione Spahr di monete della Sicilia e dell'Italia meridionale. Bank Leu di Zurigo e Munzen und Medaillen di Basilea, Zurigo 11 marzo 1987. La collezione del mitico autore del Catalogo di monete siciliane. Molto più ricca di monete napoletane di quanto ci si potrebbe aspettare. Un bel catalogo moderno con fotografie in b/n in numerose tavole fuoritesto.

In giro dovrebbe esserci anche un Catalogo della Collezione Fusco, il decano di tutti i numismatici napoletani, visto che lui e il padre vissero nella prima metà del XIX secolo. Credo che esista, e mi ero appuntato il nome Luppi (forse il curatore). Nel Pannuti-Riccio è riportata con la data 1882. Nessuno conosce questo catalogo?

Sulla collezione Filangieri credo che esista un bel catalogo di una mostra del 1972 curato da Michele Pannuti e diviso in 2 parti. Sono anni che lo cerco, invano.

Comunque se hai occasione di sfogliare il Pannuti-Riccio, dopo la bibliografia c'è un'interessante appendice con le principali collezioni disperse al pubblico incanto dal 1861 al 1972. Importante credo sia anche la Sambon-Gilberti del 1921 e quella Papadopoli, dispersa nel '25. La collezione Cagiati risulta dispersa nel 1926, mentre quella Scacchi è riportata senza data (presumibilmente fine anni '50 inizio '60). Altri riferimenti puntuali a questi cataloghi?

Queste sono le prime che mi sono capitate sotto gli occhi. Aspetto altre segnalazioni!

Modificato da JunoMoneta
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Beato te Francesco, che hai avuto l'onore! :o

Argomento di massima importanza per me, quello che hai messo in tavola. Quanto alle grandi collezioni che hai citato, non conoscevo quella di Federico Pane. Ti dispiace indicare il catalogo di riferimento, Casa d'asta, numero e data, qualora sia stata dispersa all'asta?

La collezione Curatolo che ha citato Francesco è un'importantissima collezione di monete decimali italiane (XIX secolo). Dispersa nel novembre 1971 dalla Ratto e ordinata su due fascicoli, è stata successivamente rilegata in una bellissima legatura in tela cobalto per la sua importanza. Basti dire che annovera ben 2 esemplari della leggendaria piastra 1804!

Quanto alla Collezione Enrico Catemario. Ho avuto la fortuna anni fa di conoscere uno degli eredi del duca di Quadri, deceduto moltissimi anni prima, credo negli anni '40. Non si interessava in modo particolare di numismatica, infatti ci siamo conosciuti per altre ragioni. Della collezione del suo avo seppe soltanto dirmi che ricordava che era stata dispersa in un grande numero di vendite pubbliche, credo a partire dagli anni 70, forse anche prima. Quella della Spink Taisei che ricordavo anch'io per qualche pezzo d'argento di Carlo V, credo sia stata una delle ultime.

Aggiungo un piccolo elenco alle altre già menzionate:

- Catalogo delle monete italiane medievali e moderne del Cav. Giancarlo Rossi, dispersa a Roma a cura di Giulio Sambon nel dicembre 1880. Del catalogo esiste un'anastatica degli anni '70. Peccato per le poche tavole con incisioni tratte da disegni.

- Catalogo della Collezione Sambon di monete dell'Italia meridionale dal VII al XIX secolo, Milano 1897. Anche questa in anastatica anni '60 con qualche scarsa fotoincisione.

- Collezione Gnecchi. Frankfurt am Main, Gennaio 1902. Leggendario catalogo d'asta di una collezione che riunisce le più importanti monete italiane del medioevo e del rinascimento, con qualche bel pezzo di epoca moderna. La zecca di Napoli copre lo spazio tra il lotto 3493 e il 3751, ma ci sono anche tutte le altre zecche del Regno. Rilegata in pelle in un'anastatica prestigiosa dalla Nummorum Auctiones di Lugano nel 1976. 250 esemplari numerati.

- Colllezione Cora di monete dell'Italia Meridionale dal VII al XIX secolo, dispersa dalla P & P Santamaria di Roma nel 1921. Poco più di 800 lotti prestigiosissimi con 18 belle tavole fotoincise.

- Collezioni Dott. F. G. di Napoli e Arch. R. M. di Roma. Monete meridionali e papali. Santamaria 1952. Poco più di 400 lotti per le zecche meridionali, con 14 tavole fotoincise fuori testo.

- Collezione Ruchat, Santamaria 1923. Nella Parte Quarta ci sono le zecche italiane con molti prestigiosi pezzi napoletani e di altre zecche del sud.

- Ricca collezione di antica e nobile famiglia dell'Italia settentrionale e di altri amatori. Baranowsky 1932. Nella parte terza (fascicolo IV) trovi anche una ricchissima collezione di monete dell'Italia meridionale.

- Collezione Spahr di monete della Sicilia e dell'Italia meridionale. Bank Leu di Zurigo e Munzen und Medaillen di Basilea, Zurigo 11 marzo 1987. La collezione del mitico autore del Catalogo di monete siciliane. Molto più ricca di monete napoletane di quanto ci si potrebbe aspettare. Un bel catalogo moderno con fotografie in b/n in numerose tavole fuoritesto.

Queste sono le prime che mi sono capitate sotto gli occhi. Aspetto altre segnalazioni!

Ottimo excursus.

Aggiungo Sambon - Colonna

e Sambon - Giliberti

dei primi decenni del Novecento che rappresentano due raccolte importanti per la rarità degli esemplari presenti

(in pratica gli esemplari piu rari si sino tramandati da collezione importante a coll. importante).

L e vendite della Catemario attraverso la Spink Taisei tra la fine '80 e inizio '90 includono una scelta magnifica di

esemplari rarissimi del periodo medioevale per le zecche meridionali.

Nessuno ha menzionato la raccolta Cappelli, mi pare, una delle più significative e qualitativamente pregevoli

per le zecche meridionali, in particolare èer Salerno, dove gli esemplari belli, ma veramente belli, no n come

quelli citati da qualcuno nelle recenti aste Stack's o CNG , si tramandano anch'essi da coll. importante a coll.

importante.

numa numa

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A me piacerebbe sapere chi erano tali soggetti ? Come fossero riusciti ad ampliare in tale modo la collezione, quindi la loro vita anche non necessariamente numismatica...

Saluti,

Giuseppe.

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Grazie mille Numa! Non sapevo della collezione Cappelli (suppongo l'ineguagliabile Remo). Mi piacerebbe conoscere la casa d'aste e la data di riferimento del catalogo di vendita. Inoltre se sai fornirmi ulteriori ragguagli sulle vendite che hanno disperso la Collezione Catemario te ne sarò gratissimo. Il mio amico fu molto elusivo sull'argomento, non credo ricordasse tutte le vendite. In compenso fu così generoso da regalarmi alcuni appunti numismatici del Duca di Quadri che custodisco gelosamente...

Carissimo Giuseppe, anche a me piacerebbe conoscere meglio la vita di questi grandi Signori del passato. Mio nonno ricordava tempi in cui la numismatica era un passatempo riservato a pochissimi e le monete veramente rare e di alta conservazione si riuscivano ancora a trovare a prezzi ragionevoli, persino per un impiegato di banca (qual'era appunto mio nonno). Certamente al difuori delle grandi aste, lontano dai "pesci grossi". Lui stesso, che sporadicamente e senza eccessive pretese raccoglieva qualche moneta antica meridionale, regalò ad un amico farmacista un'intera pila di 500 lire con le bandiere controvento, perché le monete moderne che gli passavano sotto mano lo interessavano ben poco. Se ne avesse conservata soltanto una!!! :(

Comunque basta osservare alcuni nomi per rendersi conto del livello del grande collezionismo del passato. L'antica e nobile famiglia dell'Italia settentrionale, se guardi il Pannuti-Riccio, si scopre che è la famiglia Trivulzio, che le monete le coniava già di suo nel rinascimento. Praticamente una famiglia "reale". Altri grandi nomi di aristocratici fanno capolino tra questi vecchi cataloghi. Tanto di cappello dunque ai pazienti collezionisti napoletani del passato remoto, che hanno radunato pezzo per pezzo e pagandole spesso con grandi sacrifici personali collezioni di tutto riguardo. Un affascinante aneddoto sui sacrifici di un anonimo collezionista lo raccontava anche Giovanni Bovi in un articolo del Bollettino. E scopro dunque di aver tralasciato almeno l'ultima grande collezione di napoletane. Quella Bovi, appunto. Che la consorte Signora Mastroianni ha pubblicato dopo la scomparsa del marito su un catalogo diviso in due grossi tomi a cura dell'editrice Velardi di Napoli. Peccato per gli scarsi ragguagli sulle varianti nelle legende...

Aggiungo in corner due collezioni "particolari", raccolte da collezionisti "improvvisati" e molto facoltosi che le monete le compravano tanto al chilo e soltanto se di oro. La collezione Caruso, dispersa nel 1924, immediatamente dopo la precoce scomparsa del leggendario tenore. E la collezione del re Farouk d'Egitto, che annovera almeno un pezzo di Gioacchino Murat da far venire i capelli bianchi.

Una particolare menzione merita anche la Collezione Santangelo (o Sant'Angelo) dispersa nel lontano 1867 e riportata su un catalogo curato dal Fiorelli. Non conosco le caratteristiche del catalogo (suppongo che al massimo si possa sperare in qualche disegno inciso) ma la trovo spesso citata come un riferimento di grande importanza.

Modificato da JunoMoneta
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Grazie mille Numa! Non sapevo della collezione Cappelli (suppongo l'ineguagliabile Remo). Mi piacerebbe conoscere la casa d'aste e la data di riferimento del catalogo di vendita. Inoltre se sai fornirmi ulteriori ragguagli sulle vendite che hanno disperso la Collezione Catemario te ne sarò gratissimo. Il mio amico fu molto elusivo sull'argomento, non credo ricordasse tutte le vendite. In compenso fu così generoso da regalarmi alcuni appunti numismatici del Duca di Quadri che custodisco gelosamente...

Carissimo Giuseppe, anche a me piacerebbe conoscere meglio la vita di questi grandi Signori del passato. Mio nonno ricordava tempi in cui la numismatica era un passatempo riservato a pochissimi e le monete veramente rare e di alta conservazione si riuscivano ancora a trovare a prezzi ragionevoli, persino per un impiegato di banca (qual'era appunto mio nonno). Certamente al difuori delle grandi aste, lontano dai "pesci grossi". Lui stesso, che sporadicamente e senza eccessive pretese raccoglieva qualche moneta antica meridionale, regalò ad un amico farmacista un'intera pila di 500 lire con le bandiere controvento, perché le monete moderne che gli passavano sotto mano lo interessavano ben poco. Se ne avesse conservata soltanto una!!! :(

Comunque basta osservare alcuni nomi per rendersi conto del livello del grande collezionismo del passato. L'antica e nobile famiglia dell'Italia settentrionale, se guardi il Pannuti-Riccio, si scopre che è la famiglia Trivulzio, che le monete le coniava già di suo nel rinascimento. Praticamente una famiglia "reale". Altri grandi nomi di aristocratici fanno capolino tra questi vecchi cataloghi. Tanto di cappello dunque ai pazienti collezionisti napoletani del passato remoto, che hanno radunato pezzo per pezzo e pagandole spesso con grandi sacrifici personali collezioni di tutto riguardo. Un affascinante aneddoto sui sacrifici di un anonimo collezionista lo raccontava anche Giovanni Bovi in un articolo del Bollettino. E scopro dunque di aver tralasciato almeno l'ultima grande collezione di napoletane. Quella Bovi, appunto. Che la consorte Signora Mastroianni ha pubblicato dopo la scomparsa del marito su un catalogo diviso in due grossi tomi a cura dell'editrice Velardi di Napoli. Peccato per gli scarsi ragguagli sulle varianti nelle legende...

Aggiungo in corner due collezioni "particolari", raccolte da collezionisti "improvvisati" e molto facoltosi che le monete le compravano tanto al chilo e soltanto se di oro. La collezione Caruso, dispersa nel 1924, immediatamente dopo la precoce scomparsa del leggendario tenore. E la collezione del re Farouk d'Egitto, che annovera almeno un pezzo di Gioacchino Murat da far venire i capelli bianchi.

Una particolare menzione merita anche la Collezione Santangelo (o Sant'Angelo) dispersa nel lontano 1867 e riportata su un catalogo curato dal Fiorelli. Non conosco le caratteristiche del catalogo (suppongo che al massimo si possa sperare in qualche disegno inciso) ma la trovo spesso citata come un riferimento di grande importanza.

Certamente, cerchero di fornirti i riferimenti nel week-.end. Ora purtroppo sono in viaggio per lavoro e quindi lontano dai miei libri.. :)

numa numa

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Come promesso a Jumomoneta ecco qualche altro riferimento utile per i cataloghi di vendita delle grandi collezioni di Napoli e monete dell'Italia Meriodionale:

Coll TAFURI di Castellaneta casa d'aste SAMBON-DURA Roma 1880

Coll. SAMBON 1897

Coll. COLONNA, Canessa 1909

Coll. SAMBON-GILIBERTI , Canessa 1921

Coll. CATEMARIO , NAC-Spink 52 , Ottobre 1994 (in due parti)

Coll. PANNUTI , NAC 16 ott. 1999

Coll. TETI, NAC 20 Novembre 2000

Coll. UTRIUSQUE SICILIAE, Varesi maggio 2000

Non so quando sia stata venduta la coll. PROTA che sicuramente è da annoverare tra le grandi collezioni di monete napoletane.

Per le altre vendite i riferimenti sono stati già dati nei messaggi precedenti.

numa numa

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Beh, per me la Civitas Neapolis è la migliore degli ultimi 100 anni, è scritto anche nella presentazione di Varesi nel catalogo. Forse non è menzionata qui perchè si tratta di una vendita molto recente. Mamma mia, 1200 pezzi, quasi un corpus!! Anche la Utriusque Sicilie è molto interessante ma è solo tipologica.

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Beh, per me la Civitas Neapolis è la migliore degli ultimi 100 anni, è scritto anche nella presentazione di Varesi nel catalogo. Forse non è menzionata qui perchè si tratta di una vendita molto recente. Mamma mia, 1200 pezzi, quasi un corpus!! Anche la Utriusque Sicilie è molto interessante ma è solo tipologica.

Gioacchino,

la Civitas Neapolis (ma anche la Utriusque Siciliae etc.) ha la metà (e forse anche meno) dei pezzi importanti che potevano vantare collezioni come la Colonna, La Sambon Giliberti, Fusco e Cora

numa numa

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Si ma la Civitas Neapolis andò dispersa nel 2003 mentre la Fusco nel 1882. In cento anni, dal 1903 al 2003 non ci fu mi sembra, alcuna collezione di sole napoletane di 1200 pezzi, o sbaglio?

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Si ma la Civitas Neapolis andò dispersa nel 2003 mentre la Fusco nel 1882. In cento anni, dal 1903 al 2003 non ci fu mi sembra, alcuna collezione di sole napoletane di 1200 pezzi, o sbaglio?

E una questione di punti di vista. Personalmente il "volume" di pezzi non significa molto.

Ti parrà strano ma preferisco 100 pezzi di qualità/rarità eccelsa a 2000 monete che mi approfondiscono lo stesso periodo

o la stessa zecca.

Naturalmnete è solo u n punto di vista personale.

numa numa

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Salute

confrontai le monete in asta NAC 16 con quelle pubblicate sul Pannuti e Riccio,ebbene ,non vi trovai similitudini(ovviamente sto parlando delle monete napoletane).

Siete sicuri che le monete in asta NAC 16 siano del Pannuti?

--Salutoni

-odjob

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Salute

confrontai le monete in asta NAC 16 con quelle pubblicate sul Pannuti e Riccio,ebbene ,non vi trovai similitudini(ovviamente sto parlando delle monete napoletane).

Siete sicuri che le monete in asta NAC 16 siano del Pannuti?

--Salutoni

-odjob

confermo

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bhe Civitas Neapolis è favolosa :-) , ma non diciamo il nome del collezionista :-)

ok non lo diciamo..

ma siamo sicuri sia cosi eccezionale.

ad esempio comprende un pezzo che viene considerato particolarmente raro come il carlino di Ferdinando II d'Aragona, con il suo ritratto

e che è presente nelle grandi collezioni del passato ?

numa numa

PS

a proposito Vox ci avevi promesso qualche bell'esmplare di follaro salernitano , mi ricordo, ma finora non mi sembra siano arrivati::

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bhe Civitas Neapolis è favolosa :-) , ma non diciamo il nome del collezionista :-)

ok non lo diciamo..

ma siamo sicuri sia cosi eccezionale.

ad esempio comprende un pezzo che viene considerato particolarmente raro come il carlino di Ferdinando II d'Aragona, con il suo ritratto

e che è presente nelle grandi collezioni del passato ?

numa numa

PS

a proposito Vox ci avevi promesso qualche bell'esmplare di follaro salernitano , mi ricordo, ma finora non mi sembra siano arrivati::

l'asta CIVITAS NEAPOLIS è eccezionale sia per le conservazioni elevatissime rispetto alle grandi collezioni del passato, sia per la presenza di pezzi inediti . Relativamente al carlino di Ferdinando Ii non significa nulla, ci sono molte altre monete medievali, rinascimentali e moderne di eccezionale bellezza e rarità .

Per le monete di Salerno io non ho promesso proprio nulla, ho postato alcuni link dove potete vederle. Tutto qui ;-)

Modificato da vox79
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bhe Civitas Neapolis è favolosa :-) , ma non diciamo il nome del collezionista :-)

ok non lo diciamo..

ma siamo sicuri sia cosi eccezionale.

ad esempio comprende un pezzo che viene considerato particolarmente raro come il carlino di Ferdinando II d'Aragona, con il suo ritratto

e che è presente nelle grandi collezioni del passato ?

numa numa

PS

a proposito Vox ci avevi promesso qualche bell'esmplare di follaro salernitano , mi ricordo, ma finora non mi sembra siano arrivati::

l'asta CIVITAS NEAPOLIS è eccezionale sia per le conservazioni elevatissime rispetto alle grandi collezioni del passato, sia per la presenza di pezzi inediti . Relativamente al carlino di Ferdinando Ii non significa nulla, ci sono molte altre monete medievali, rinascimentali e moderne di eccezionale bellezza e rarità .

Per le monete di Salerno io non ho promesso proprio nulla, ho postato alcuni link dove potete vederle. Tutto qui ;-)

Ok ok lasciamo nel tuo harem tutte le tue bellissime salernitane :D

Per Napoli mi permetterai di considerare la Giliberti, Colonna, Sambon, Cora, Fusco, Teti e Ctaemario come superiori

alla Civitas Neapolis..,

hasta lluego

numa numa

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è vero che nel passto sono state vendute diverse collezioni notevoli, però spesso e volentieri si prestava più attenzione a completare la raccolta che non alla conservazione. Così capita di vedere collezioni tipologiche (vale a dire con un solo esemplare per tipologia) con monete rarissime in altissima conservazione e monete comuni consunte o bulinate.

Un esempio: nella Martinori, collezione che abbracciava tutte le Zecche nazionali, per i ducati napoletani di Filippo II principe di spagna era presente solo un orribile bulinato che oggi sarebbe stato scartato dal meno esigente dei collezionisti.

Modificato da BiondoFlavio82
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è vero che nel passto sono state vendute diverse collezioni notevoli, però spesso e volentieri si prestava più attenzione a completare la raccolta che non alla conservazione. Così capita di vedere collezioni tipologiche (vale a dire con un solo esemplare per tipologia) con monete rarissime in altissima conservazione e monete comuni consunte o bulinate.

Un esempio: nella Martinori, collezione che abbracciava tutte le Zecche nazionali, per i ducati napoletani di Filippo II principe di spagna era presente solo un orribile bulinato che oggi sarebbe stato scartato dal meno esigente dei collezionisti.

Più che d'accordo, ma la Martinori era una collezione assai generalista con moltissime monete.

Vero è che soprattutto nella prima metà del Novecento la conservazione non era certo uno dei parametri di riferimentio da perseguire a tutti i costi e si teneva di più a "completare" piuttosto che a selezionare.

E' vero però altrettanto che quando i collezionisti facoltosi e accorti di quell'epoca si concentravano su una zecca o un periodo riuscivano a mettere insieme raccolte che oggi non sono più possibili o quasi, sia per volume di esemplari e sia per scelta qualitativa su quasi tutti gli esemplari considerati.

Pensiamo ad esempio alla raccolta di Mantova di Magnaguti (tuttora la più completa e anche la piu bella esistente - non venne dispersa in asta a differenza delle altre parti della sua amplissima collezione). Oppure ancora alla scelta dei pezzi della collezione della "Nobile Famiglia" esitata da Baranowski in tre tornate nei primi anni Trenta. La Martini di NY aveva delle serie favolose , sia come rarità che come qualità.

Nonostante le pur lodevoli collezioni passate in asta negli ultimi dieci anni temo che il confronto con certe vendite di 70-80 anni fa sia abbastanza impietoso (e non cito la Gnecchi peché metterebbe tutti al tappeto :D ).

numa numa

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Ogni collezione determina il periodo storico di apparteneza temporale, le maggior collezioni precedentemente citate hanno solcato il tempo lasciando testimonianze preziosissime.

Ma come tutto ciò che è passato segna il tempo................

Non è corretto far paragoni, ognuna a suo modo è servita ha comporre quello splendido mosaico, che permette a tutti gli storici collezionisti di questa meravigliosa scienza , di poter attingere giornalmente per confrontare, conoscere, ed osservare dati e informazioni che altrimenti sarebbero andati persi nel tempo.

A modo suo la "straordinaria" CIVITAS NEAPOLIS , ha contribuito a colmare lacune apportando oltre che tondelli, specialmente per il periodo Borbonico di conservazione eccezionale, una nuova ventata di freschezza, che dopo tanti anni ci voleva!!!!!

Per non parlare di quel meraviglioso catalogo, ineguagliabile. fotografie perfette fonte di nuove tecnologie, tondelli colorati mai apparsi prima, insomma un piccolo corpus illustrativo su Napoli, che sicuramente fatto in tal modo mancava.

Quindi rispettiamo pure le grandi collezioni del passato ma non dimentichiamoci del grande apporto che CIVITAS NEAPOLIS ha dato alle nuove generazioni di collezionisti........

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Ogni collezione determina il periodo storico di apparteneza temporale, le maggior collezioni precedentemente citate hanno solcato il tempo lasciando testimonianze preziosissime.

Ma come tutto ciò che è passato segna il tempo................

Non è corretto far paragoni, ognuna a suo modo è servita ha comporre quello splendido mosaico, che permette a tutti gli storici collezionisti di questa meravigliosa scienza , di poter attingere giornalmente per confrontare, conoscere, ed osservare dati e informazioni che altrimenti sarebbero andati persi nel tempo.

A modo suo la "straordinaria" CIVITAS NEAPOLIS , ha contribuito a colmare lacune apportando oltre che tondelli, specialmente per il periodo Borbonico di conservazione eccezionale, una nuova ventata di freschezza, che dopo tanti anni ci voleva!!!!!

Per non parlare di quel meraviglioso catalogo, ineguagliabile. fotografie perfette fonte di nuove tecnologie, tondelli colorati mai apparsi prima, insomma un piccolo corpus illustrativo su Napoli, che sicuramente fatto in tal modo mancava.

Quindi rispettiamo pure le grandi collezioni del passato ma non dimentichiamoci del grande apporto che CIVITAS NEAPOLIS ha dato alle nuove generazioni di collezionisti........

perfettamente d'accordo ;-)

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Come promesso a Jumomoneta ecco qualche altro riferimento utile per i cataloghi di vendita delle grandi collezioni di Napoli e monete dell'Italia Meriodionale:

Coll TAFURI di Castellaneta casa d'aste SAMBON-DURA Roma 1880

Coll. SAMBON 1897

Coll. COLONNA, Canessa 1909

Coll. SAMBON-GILIBERTI , Canessa 1921

Coll. CATEMARIO , NAC-Spink 52 , Ottobre 1994 (in due parti)

Coll. PANNUTI , NAC 16 ott. 1999

Coll. TETI, NAC 20 Novembre 2000

Coll. UTRIUSQUE SICILIAE, Varesi maggio 2000

Non so quando sia stata venduta la coll. PROTA che sicuramente è da annoverare tra le grandi collezioni di monete napoletane.

Per le altre vendite i riferimenti sono stati già dati nei messaggi precedenti.

numa numa

Leggo solo ora...perdono!

Grazie mille Numa per la generosissima lista!!! :)

Quanto al confronto tra grandi collezioni del passato e grandi collezioni del presente non mi pronuncio. Diciamo che il confronto è reso arduo da tanti fattori, tra cui la povertà di immagini dei vecchi cataloghi, i sistemi obsoleti di valutazione della conservazione (FDC, C1, C2...) e il confronto è reso inoltre sconfortante dal mercato. Diciamo che nel 1910 c'erano forse una trentina di "buone famiglie" che scambiavano dei pezzi da novanta, provenienti da collezioni con nomi che bastava pronunciarli e nitrivano i cavalli, tipo Frankestein Jr...

Negli ultimi 50 anni invece si è formato un mercato florido e ultimamente persino globalizzato che sa tutto di tutto (anche se spesso in modo superficiale) e gli basta un clic per reperire riferimenti che solo 15 anni fa dovevi metterti a fare il prestito interbibliotecario (e manco questo perché un libro del 1846 non te lo prestano proprio...). Un mercato che ha una certa disponibilità finanziaria (anche se forse non la stessa dei Trivulzio e dei Catemario).

Sulle recenti collezioni ho le mie predilezioni, ma non sono così di parte. Diciamo che con la NAC16 ci perdo 2 diottrie ogni volta che lo apro, particolarmente nel settore aragonese. Tra la Utriusque Siciliae e la Civitas Neapolis ho più simpatia per la prima anche se riconosco la schiacciante superiorità della seconda. Diciamo che la prima è decisamente meno perfetta, ma più "curiosa", più interrogativa e perplessa, anche per le conservazioni non tutte da ovazione. Sembra davvero che chi la ha posseduta la abbia amata e curata davvero, come un giardiniere con il suo piccolo parco, che non importa quanto piccolo sia ma per lui è il più bello del mondo. Mi limito a dire che un "piccolo" giardino così lo vorrei anch'io... :D

Modificato da JunoMoneta
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  • 3 mesi dopo...

Ogni tanto va riesumata qualche discussione, questo vecchio articolo di CN parla della collezione Bovi. Qualcuno di noi l'ha visitata negli ultimi tempi? Che ne direste di fare una richiesta da parte dei lamonetiani per visitarla, sicuramente parteciperebbero in molti. E' un bene che appartiene a tutti e il comune non può certo negare il diritto alla consultazione.

Vogliamo organizzare questa visita, magari facendola capitare con il prossimo convegno di Castellammare?

Chi di voi parteciperebbe?

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