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Inviato (modificato)

Salve a tutti,

questa moneta è una delle mie 'ultime nate' nel senso che è uscita da un lotto di monete pulire, dopo un lungo travaglio. Le legende sono andate purtroppo, da quello che ne resta, al dritto mi sembra di leggere ...(L?)LVSAVG e al verso ..DESM... quindi presumo si tratti di:

Quintillo RIC Va 52 zecca di Mediolanum

D: IMPQVINTILLVSAVG busto radiato a dx

V: FIDESMILIT Fides in piedi con due insegne

Esergo: ci dovrebbe essere una S, ma non c'è più...

Veniamo al punto: la regolarità dei riccioli del ritratto mi ha incuriosito, e dopo una breve ricerca ho scoperto che durante il regno di Antonino Pio, gli scultori hanno cominciato ad usare trapani per rendere l'effetto di barbe e capelli nelle statue e nei bassorilievi, le tracce più evidenti si trovano proprio sulla colonna di Antonino, dove si può notare il differente tipo di lavorazione rispetto a quello (manuale) della colonna di Traiano.

Domanda: Questa tecnica, miniaturizzata, può essere stata impiegata anche dai celators?

(Potrebbero essere un confronto i ritratti sulle monete di Marco Aurelio e Lucio Vero)

Saluti, Exergus

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Inviato

Salve a tutti,

questa moneta è una delle mie 'ultime nate' nel senso che è uscita da un lotto di monete pulire, dopo un lungo travaglio. Le legende sono andate purtroppo, da quello che ne resta, al dritto mi sembra di leggere ...(L?)LVSAVG e al verso ..DESM... quindi presumo si tratti di:

Quintillo RIC Va 52 zecca di Mediolanum

D: IMPQVINTILLVSAVG busto radiato a dx

V: FIDESMILIT Fides in piedi con due insegne

Esergo: ci dovrebbe essere una S, ma non c'è più...

Veniamo al punto: la regolarità dei riccioli del ritratto mi ha incuriosito, e dopo una breve ricerca ho scoperto che durante il regno di Antonino Pio, gli scultori hanno cominciato ad usare trapani per rendere l'effetto di barbe e capelli nelle statue e nei bassorilievi, le tracce più evidenti si trovano proprio sulla colonna di Antonino, dove si può notare il differente tipo di lavorazione rispetto a quello (manuale) della colonna di Traiano.

Domanda: Questa tecnica, miniaturizzata, può essere stata impiegata anche dai celators?

(Potrebbero essere un confronto i ritratti sulle monete di Marco Aurelio e Lucio Vero)

Saluti, Exergus

Io credo di si, ma a mio avviso l'utilizzo del trapano ad arco o a volano è da attestarsi già dai tempi della monetazione greca, poichè non credo che sarebbe stato facile modellare un materiale così tenace come il ferro dei conii, senza l'utilizzo di un attrezzo a punta rotante, ho letto poi di ritrovamenti di punte da trapano anche nei pressi di zecche, in territorio iberico


Inviato

Grazie della precisazione, anche se credo che il trapano ad arco sia stato già in uso tra gli antichi Egizi, penso si tratti di una di quelle invenzioni 'universali', ci sono tracce di fori riconducibili all'uso del trapano anche nei templi Maia. Gli antichi Romani avevano sicuramente le conoscenze tecniche necessarie per realizzare uno strumento simile, forse anche qualcosa di più evoluto dei trapani ad arco. Certamente usavano il trapano già da lungo tempo, la colonna di Antonino ne testimonia solo il primo uso in campo artistico.

Ciao, Exergus


Inviato

Grazie della precisazione, anche se credo che il trapano ad arco sia stato già in uso tra gli antichi Egizi, penso si tratti di una di quelle invenzioni 'universali', ci sono tracce di fori riconducibili all'uso del trapano anche nei templi Maia. Gli antichi Romani avevano sicuramente le conoscenze tecniche necessarie per realizzare uno strumento simile, forse anche qualcosa di più evoluto dei trapani ad arco. Certamente usavano il trapano già da lungo tempo, la colonna di Antonino ne testimonia solo il primo uso in campo artistico.

Ciao, Exergus

infatti, anche insediamenti dell'età del bronzo ne testimoniano l'utilizzo, poi l'interrogativo è capire se quando è nata la moneta ne è stato fatto uso dagli incisori della zecca, io credo di si, ma non subito, ciò non nel periodo delle monete fuse ovviamente, ne di quelle coniate arcaiche o incuse. Poi, durante il periodo classico, specie nelle zecche della magna grecia, ad esempio con i maestosi decadrammi siracusani ricchi di rilievo e infinitesimi particolari, riccioli e firme, credo non se ne sia più potuto farne a meno, del trapano


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