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DE GREGE EPICURI

Rieccomi a caccia di control-marks. Questo denario è dell'anno 83 a.C., pesa 3,9 g. ed è il Cr. 357/1b. Al D. la testa diademata di Venere a dx., con la scritta C NORBANUS e la cifra CLXI, con T rovesciata al posto della L. Al rovescio: spiga di grano, fascio littorio con ascia, caduceo; e nessuna marca di conio (ma in italiano che termine si usa: marcatura di conio? marchio di conio? marca di conio?).

Insomma, su questa moneta non c'è molto da dire, salvo la conferma su come si scriveva allora "50". Qualcuno però è in grado di dirmi., Babelon adiuvante, che rapporto c'è fra Venere, la spiga di grano, il caduceo e il fascio dei littori?

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Inviato (modificato)

Vediamo se posso dare il mio contributo a questa bella monetina.

Ho letto che la raffigurazione di Venere con la spiga di grano deriva dalle credenze astrali degli antichi Mesopotamici.

Essi associavano il transito della Luna Piena nella costellazione della Vergine (associata da sempre alle Dee più importanti essendo l'unica componente femminile dello Zodiaco) con il periodo primaverile, ossia in concomitanza con le prime apparizioni di grano. E' anche per questo che essi chiamavano la Costellazione, inizialmente, il solco, associandola appunto alla prosperità terrena.

Con l'epoca classica poi il simbolismo della fanciulla ha preso il sopravvento, e la Vergine/Venere è diventata direttamente anche un simbolo di prosperità.

In origine la Vergine/Venere doveva essere associata alla Dea del grano Babilonese Nidoba e questo portò, secondo la tradizione, ad identificare la costellazione come Isthar, ossia la moglie del Dio del mais.

Detto questo finisco dicendo che la costellazione della Vergine, tutt'oggi porta con se una spiga di grano, ossia la stella Spica, una delle stelle più luminose del cielo, che appunto rappresenta la spiga in mano alla Dea. Questa stella fu chiamata dai greci stakhus (spiga) e dai latini Arista e Aristae Puella (spiga di grano e fanciulla del grano)

Spero di non aver detto molte fesserie....:)

Per gli altri segni attendiamo gli altri....

Modificato da Mirko8710
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  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Riprendo questa discussione perchè mi è capitato questo fascicoletto fra le mani a cui vi indirizzo se vi può interessare.

Parla del fascio littorio.

Il fascio littorio si crede fosse composto da 12 verghe e una scure a doppio taglio; si crede che appunto il numero 12 sia di origine etrusca, 12 come il numero di città che essi fondavano in ogni regione in cui si stanziavano e 12 come il numero di Littori che precedevano i Consoli, e poi gli Imperatori fino a Domiziano.

Il numero 12 è stato associato dunque alle 12 divinità principali, 6 maschili e 6 femminili, tra le quali è presente Venere; da questo forse, l'associazione con la Dea.

Qua uno schema completo delle 12 divinità:

Juno, Vesta, Minerva, Ceres, Diana, Venus;

Mars, Mercurius, Jovi, Neptunus, Volcanus, Apollo.

Sul caduceo, non sono riuscito a trovare ancora nulla.

http://www.hyssopus....s/files/Reghini,%20Il%20fascio%20littorio.pdf

Modificato da Mirko8710
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