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IGNORED

CONVENZIONE VATICANO e UE


Guest utente3487

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Guest utente3487

Su CN di Marzo (pagina 81), si annuncia la nuova convenzione tra l'UE e il Vaticano.

Forse a qualcuno è sfuggito, ma a pagina 83, punto e si legge " le monete in euro della CV sono coniate dall'IPZS. Lo SCV ha tuttavia la possibilità di concludere un contratto, con l'accordo del comitato misto, con un'altra zecca dell'UE che conia monete in euro..."

Si tratterebbe di una novità, se il Vaticano darebbe attuazione a questa possibilità, veramente epocale. Un brutto colpo anche per la tradizione. :(

Cosa ne pensate?

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Mi pare di avere capito che l'attuale convenzione, stipulata fra UE e SCV; sostituisca quella precedente che, al di là della forma era ancora una convenzione con l'Italia. Mi sembra normale, quindi, che il vaticano possa stipulare accordi con chiunque, anche se da italiano non lo auspico.

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Su CN di Marzo (pagina 81), si annuncia la nuova convenzione tra l'UE e il Vaticano.

Forse a qualcuno è sfuggito, ma a pagina 83, punto e si legge " le monete in euro della CV sono coniate dall'IPZS. Lo SCV ha tuttavia la possibilità di concludere un contratto, con l'accordo del comitato misto, con un'altra zecca dell'UE che conia monete in euro..."

Si tratterebbe di una novità, se il Vaticano darebbe attuazione a questa possibilità, veramente epocale. Un brutto colpo anche per la tradizione. :(

Cosa ne pensate?

Capisco la perplessità. Ma la cosa è normale. Tecnicamente è come se spostassero la zecca da Roma a Latina.

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allora penso che austriaci e tedeschi fanno la fila :D :D :D :D

x arruffianarsi il papa :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

chissa chi le coniera? :unsure: :unsure: :unsure: :unsure: :unsure: :unsure:

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Secondo me, continueranno ad essere coniate dalla zecca di Roma. Non credo che il Vaticano voglia fare uno sgarbo all'Italia. Su qualche commemorativa, però, non metterei la mano sul fuoco.

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Guest utente3487

Secondo me, continueranno ad essere coniate dalla zecca di Roma. Non credo che il Vaticano voglia fare uno sgarbo all'Italia. Su qualche commemorativa, però, non metterei la mano sul fuoco.

Ho paura invece che perderemo anche il Vaticano. E' un peccato, perchè al di là delle vostre pur pertinenti osservazioni, finisce una tradizione storica. :(

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Guest utente3487

Secondo me, continueranno ad essere coniate dalla zecca di Roma. Non credo che il Vaticano voglia fare uno sgarbo all'Italia. Su qualche commemorativa, però, non metterei la mano sul fuoco.

Ho paura invece che perderemo anche il Vaticano. E' un peccato, perchè al di là delle vostre pur pertinenti osservazioni, finisce una tradizione storica. :(

Ci sarà la fila per accaparrarsi la coniazione delle monete papali, anche per evidenti motivi di prestigio internazionale.

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Leggendo la Convenzione ITA-SCV mi pare che l'art. 6 escluda il ricorso del SCV ad altre zecche....per ora.

Convenzione monetaria tra la Repubblica italiana, per conto della Comunità Europea, e lo Stato della

Città del Vaticano e per esso la Santa Sede, 29 dicembre 2000 .

(Da "Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee" C 299 E del 25 ottobre 2001)

LA REPUBBLICA ITALIANA, per conto della COMUNITA’ EUROPEA, e LO STATO DELLA CITTÀ DEL

VATICANO, rappresentato dalla Santa Sede ai sensi dell'articolo 3 del trattato del Laterano,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 111, paragrafo 3,

vista la decisione del Consiglio, del 31 dicembre 1998, sulla posizione della Comunità europea in relazione

ad un accordo sulle relazioni monetarie con la Città del Vaticano,

(1) considerando i princi.pi stabiliti negli accordi esistenti tra lo Stato della Città del Vaticano e la

Repubblica italiana e in particolare nel trattato fra la Santa Sede e l'Italia dell'11 febbraio 1929 e sue

modificazioni;

(2) considerando le disposizioni delle convenzioni monetarie bilaterali e, da ultimo, della convenzione

monetaria tra la Repubblica italiana e lo Stato della Città del Vaticano, conclusa il 3 dicembre 1991;

(3) considerando che in base al regolamento del Consiglio (CE) n. 974/98, del 3 maggio 1998, l'euro

sostuisce dal 1o gennaio 1999, al tasso di conversione fisso, la moneta di ciascuno Stato partecipante alla terza

fase dell'Unione economica e monetaria;

(4) considerando che il Consiglio dell'Unione europea, riunito nella composizione dei capi di Stato o di

governo, con la propria decisione del 3 maggio 1998, ha stabilito che l'Italia Ë uno degli Stati membri della

Comunità europea che adotta l'euro;

(5) considerando che dal 1o gennaio 1999 la Comunità europea Ë competente per le materie monetarie

relative agli Stati membri che adottano l'euro;

(6) considerando che con la dichiarazione n. 6 allegata all'atto finale del trattato sull'Unione europea la

Comunità si Ë impegnata a facilitare la rinegoziazione degli attuali accordi con lo Stato della Città del Vaticano

che risultasse necessaria a seguito dell'introduzione della moneta unica;

(7) considerando che l'introduzione dell'euro rende necessaria la rinegoziazione della vigente

convenzione monetaria tra la Repubblica italiana e lo Stato della Città del Vaticano, conclusa il 3 dicembre 1991;

(8) considerando che il Consiglio ha determinato, con la decisione del 31 dicembre 1998, le modalità per

la negoziazione e la conclusione dell'accordo concernente le relazioni monetarie con lo Stato della Città del

Vaticano;

(9) considerando che tale decisione ha stabilito che la Repubblica italiana conduce i negoziati con lo

Stato della Città del Vaticano in nome della Comunità europea, che la Commissione Ë associata a pieno titolo ai

negoziati e che la Banca Centrale Europea Ë associata a pieno titolo ai negoziati nell'ambito delle sue

competenze;

(10) considerando che la stessa decisione ha previsto, tra i principi su cui Ë basata la posizione della

Comunità nei negoziati, che lo Stato della Città del Vaticano si impegni a non emettere banconote, monete o

sostituti monetari di qualsiasi tipo se non dopo aver concordato con la Comunità le condizioni di dette emissioni

e che ciò non pregiudica il diritto dello Stato della Città del Vaticano di emettere monete da collezione;

(11) considerando che l'emissione delle monete da collezione in euro da parte dello Stato della Città del

Vaticano Ë effettuata in linea con gli orientamenti previsiti per le monete da collezione emesse dagli Stati

membri della Comunità europea, che prevedono, in particolare, il divieto di emissione di monete da collezione in

euro sino al 1o gennaio 2002 e l'adozione di caratteristiche tecniche, caratteristiche artistiche e tagli che

consentano di differenziare tali monete da quelle destinate alla circolazione;

(12) considerando che il Consiglio ha determinato con la decisione del 31 dicembre 1998 che gli enti

finanziari aventi sede nella Città del Vaticano possono avere accesso ai sistemi di pagamento dell'area euro alle

condizioni determinate con il consenso della Banca Centrale Europea;

(13) considerando che appare opportuno garantire tale accesso per il tramite dei sistemi di pagamento

italiani, visti gli stretti legami tra l'Italia e la Città del Vaticano,

HANNO CONVENUTO QUANTO SEGUE:

Articolo 1

Lo Stato della Ctità del Vaticano ha il diritto di utilizzare dal 1o gennaio 1999 l'euro come propria

moneta ufficiale, in conformità con il regolamento (CE) n. 1103/97 e (CE) n. 974/98.

Lo Stato della Città del Vaticano conferisce, a decorrere dal 1o gennaio 2002, corso legale alle

banconote e alle monete in euro.

Lo Stato della Città del Vaticano si impegna a rendere applicabili sul suo territorio le norme comunitarie

riguardanti le banconote e le monete in euro e a seguire lo stesso calendario previsto dalla Repubblica italiana per

l'introduzione delle banconote e monete in euro.

Lo Stato della Città del Vaticano si impegna altresÏ ad effettuare il ritiro delle proprie monete in lire

seguendo lo stesso calendario della Repubblica italiana.

Articolo 2

Lo Stato della Città del Vaticano non emette banconote, monete o sostituti monetari di qualsiasi tipo se

non dopo aver concordato con la Comunità le condizioni di tali emissioni. Le condizioni per l'emissione di un

contingente limitato di monete in euro, a decorrere dal 1o gennaio 2002, e in lire, sino al 31 dicembre 2001, sono

previste dalla presente convenzione negli articoli seguenti.

Articolo 3

Lo Stato della Città del Vaticano può emettere dal 1o gennaio 2002 monete in euro per il valore

nominale massimo annuo di 670 000 EUR.

Le monete in euro emesse dallo Stato della Città del Vaticano sono identiche alle monete in euro emesse

dagli Stati membri della Comunità europea, che hanno adottato l'euro, per quanto concerne il valore nominale, il

corso legale, le caratteristiche tecniche, le caratteristiche artistiche della faccia comune e le caratteristiche

artistiche comuni della faccia nazionale.

IT C 299/2 Gazzetta ufficiale delle Comunità europee 25.10.2001

Le caratteristiche artistiche della faccia nazionale sono preventivamente comunicate dallo Stato della

Città del Vaticano alle competenti autorità comunitarie.

Articolo 4

Il valore nominale annuo delle monete in euro emesse dallo Stato della Città del Vaticano si aggiunge al

volume di monete emesse dalla Repubblica italiana ai fini dell'approvazione da parte della Banca Centrale

Europea del volume complessivo del conio effettuato dalla Repubblica italiana, ai sensi dell'articolo 106,

paragrafo 2, del trattato che istituisce la Comunità europea.

Lo Stato della Città del Vaticano comunica ogni anno alla Repubblica italiana, entro e non oltre il 1°

settembre, il valore nominale delle monete in euro che prevede di emettere nel corso dell'anno successivo.

Articolo 5

La presente convenzione non pregiudica il diritto dello Stato della Città del Vaticano di coniare monete

da collezione. Nel caso di emissione di monete da collezione in euro, queste devono rientrare nel limite del valore

nominale annuo previsto dall'articolo 3.

Le monete da collezione emesse dallo Stato della Città del Vaticano non hanno corso legale nella

Comunità europea.

Articolo 6

l governo italiano mette a disposizione dello Stato della Città del Vaticano l'Istituto Poligrafico e Zecca

dello Stato per la coniazione delle monete vaticane e delle medaglie pontificie.

Lo Stato della Città del Vaticano si impegna a servirsi esclusivamente dell'Istituto Poligrafico e Zecca

dello Stato per la coniazione delle sue monete, finché in vigore la presente convenzione.Articolo 7

In Sede Vacante, nell'anno nel quale si Ë verificata la vacanza, lo Stato della Città del Vaticano può

coniare monete, in aggiunta al limite massimo stabilito nell'articolo 3, per l'importo di 201 000 EUR.

In ciascun Anno Santo giubilare lo Stato della Città del Vaticano può del pari coniare monete, in

aggiunta al limite massimo stabilito nell'articolo 3, per l'importo di 201 000 EUR.

Nell'anno di apertura di un Concilio Ecumenico lo Stato della Città del Vaticano potrà altresÏ coniare

monete, in aggiunta al limite massimo stabilito nell'articolo 3, per l'importo di 201 000 EUR.

Articolo 8

Lo Stato della Città del Vaticano non può emettere monete in euro prima del 1o gennaio 2002.

Lo Stato della Città del Vaticano può emettere monete in lire sino al 31 dicembre 2001. Per tali

emissioni in lire si applicano le seguenti disposizioni:

- le monete in lire, nei valori che lo Stato della Città del Vaticano intenda coniare, sono identiche

a quelle italiane per quanto concerne il metallo, la composizione chimica, il valore nominale, le

dimensioni ed il valore intrinseco dei singoli pezzi,

- le monete vaticane e le monete italiane hanno, rispettivamente, nel territorio italiano e nella

Città del Vaticano, identico corso legale e potere liberatorio nei rapporti tra i privati e in quelli

con le pubbliche casse,

- lo Stato della Città del Vaticano e la Repubblica italiana hanno la facoltà di domandare il

cambio, in valuta italiana, delle monete vaticane, che si accumulassero nelle casse dello Stato

italiano, IT 25.10.2001 Gazzetta ufficiale delle Comunità europee C 299/3,

- la coniazione delle monete d'oro può essere fatta per valore illimitato; tali monete hanno corso

legale soltanto nel territorio dello Stato della Città del Vaticano; il valore nominale delle

monete coniate diverse dall'oro non può eccedere ogni anno la somma complessiva di un

miliardo di lire italiane e, comunque, per un quantitativo non superiore a cento milioni di pezzi,

- in Sede Vacante, nell'anno nel quale si Ë verificata la vacanza, in ciascun Anno Santo giubilare

e nell'anno di apertura di un Concilio Ecumenico, lo Stato della Città del Vaticano può coniare

monete in aggiunta al limite massimo stabilito nel trattino precedente, per l'importo di trecento

milioni di lire italiane e per non oltre trenta milioni di pezzi,

- il valore nominale annuo delle monete in lire emesse dallo Stato della Città del Vaticano si

aggiunge al volume di monete emesse dalla Repubblica italiana ai fini dell'approvazione da

parte della Banca Centrale Europea del volume complessivo del conio effettuato dalla

Repubblica italiana, ai sensi dell'articolo 106, paragrafo 2, del trattato che istituisce la

Comunità europea.

Articolo 9

Lo Stato della Città del Vaticano collabora strettamente con la Comunità europea nella lotta contro la

contraffazione delle banconote e delle monete in euro e per reprimere e punire le eventuali falsificazioni delle

monete e delle banconote in euro che si perpetrassero nel suo territorio.

Articolo 10

Agli enti finanziari aventi sede nella Città del Vaticano può essere concesso l'accesso ai sistemi di

pagamento dell'area euro sulla base di termini e condizioni appositamente determinati dalla Banca d'Italia con il

consenso della Banca Centrale Europea.

Articolo 11

Al momento dell'entrata in vigore della presente convenzione le parti intendono estinta la convenzione

monetaria tra la Repubblica italiana e lo Stato della Città del Vaticano, conclusa il 3 dicembre 1991.

Articolo 12

La presente convenzione entra in vigore il primo giorno del mese successivo alla data in cui le parti si

sono notificate reciprocamente l'avvenuto espletamento delle loro procedure di ratifica, di conclusione o di

adozione, secondo le norme applicabili a ciascuna parte.

I competenti organi finanziari della Repubblica italiana e dello Stato della Città del Vaticano

provvederanno, di comune accordo e con procedura amministrativa, alla revisione biennale degli importi previsti

all'articolo 3 e all'articolo 7 sulla base dell'indice ISTAT di variazione dei prezzi al consumo nei due anni

precedenti. La prima rivalutazione ha luogo a decorrere dal 1o gennaio 2004.

Ciascuna parte e gli organismi che partecipano alla procedura che porta alla conclusione della presente

convenzione possono chiedere un riesame delle disposizioni della convenzione stessa. Nel caso in cui, a seguito

del riesame, risulti opportuno modificare le disposizioni della presente convenzione, si applicano le procedure e il

diritto comunitario vigente.

Ciascuna parte può denunciare la presente convenzione con un preavviso di un anno.

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Guest utente3487

Convenzione monetaria tra la Repubblica italiana, per conto della Comunità Europea, e lo Stato della

Città del Vaticano e per esso la Santa Sede, 29 dicembre 2000 .

(Da "Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee" C 299 E del 25 ottobre 2001)

Io ti sto parlando della NUOVA convenzione firmata a Bruxelles il 17.12.2009 ed entrata in vigore il 01.01.2010. Quella che citi tu è ormai superata. :)

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E' un peccato, perchè al di là delle vostre pur pertinenti osservazioni, finisce una tradizione storica. :(

E' quello che proprio non mi auguro, infatti... specialmente da italiano.. Sarebbe anche una perdita di prestigio per la nostra zecca. D'altra parte, se nessuno dei paesi privi di una zecca propria si è rivolta all'Italia (a parte SCV e RSM, per altri motivi) una ragione ci sarà....

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Bisognerà vedere se logiche economiche prevarranno su quelle politiche. Il rapporto con l'Italia è, ovviamente, fondamentale, ma la concorrenza di Vienna e Monaco potrebbero essere agguerrite. Se per Monaco i motivi potrebbero essere altri, Vienna potrebbe, forse, sopperire ad altre mancanze della nostra zecca.

Prezzi inferirori? Non conosco quelli che applicherebbe la zecca austriaca, ma la nostra non è certo fra quelle a buon mercato, anzi.

Rispetto dei tempi di consegna? Altamente probabile

Qualità del conio? Sicura.

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Convenzione monetaria tra la Repubblica italiana, per conto della Comunità Europea, e lo Stato della

Città del Vaticano e per esso la Santa Sede, 29 dicembre 2000 .

(Da "Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee" C 299 E del 25 ottobre 2001)

Io ti sto parlando della NUOVA convenzione firmata a Bruxelles il 17.12.2009 ed entrata in vigore il 01.01.2010. Quella che citi tu è ormai superata. :)

Questo è il testo dell'Art. 5 della nuova convenzione

Articolo 5

1. Le monete in euro emesse dallo Stato della Città del Vaticano sono coniate dall’Istituto poligrafico e

zecca dello Stato della Repubblica italiana.

2. In deroga al paragrafo 1, lo Stato della Città del Vaticano può far coniare le sue monete da una zecca

UE che conia monete in euro diversa da quella menzionata al paragrafo 1, previo accordo del comitato

misto.

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Guest utente3487

Convenzione monetaria tra la Repubblica italiana, per conto della Comunità Europea, e lo Stato della

Città del Vaticano e per esso la Santa Sede, 29 dicembre 2000 .

(Da "Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee" C 299 E del 25 ottobre 2001)

Io ti sto parlando della NUOVA convenzione firmata a Bruxelles il 17.12.2009 ed entrata in vigore il 01.01.2010. Quella che citi tu è ormai superata. :)

Questo è il testo dell'Art. 5 della nuova convenzione

Articolo 5

1. Le monete in euro emesse dallo Stato della Città del Vaticano sono coniate dall’Istituto poligrafico e

zecca dello Stato della Repubblica italiana.

2. In deroga al paragrafo 1, lo Stato della Città del Vaticano può far coniare le sue monete da una zecca

UE che conia monete in euro diversa da quella menzionata al paragrafo 1, previo accordo del comitato

misto.

Grazie Miroita :)

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Secondo me sarà davvero difficile che il Vaticano deleghi la coniazione delle proprie monete ad una Zecca diversa da quella di Roma... appunto per la tradizione, concetto a cui la Chiesa storicamente tiene molto.

Secondo me al massimo, come qualcuno qui ha già detto, il Vaticano farà coniare da altre zecche solo qualche moneta commemorativa...

Ovviamente a me fa piacere che continuino ad essere coniate a Roma! Anche se, da zecche migliori, le monete sarebbero ancora più belle! :P

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Visti i pasticci causati negli ultimi anni dalla zecca italiana (più a danno di San Marino che Vaticano, a dir la verità) non mi dispiacerebbe più di tanto se decidessero di appaltare la coniazione a qualche zecca straniera di quelle che coniano a regola d'arte (tipo Vienna).

Da notare che la proof vaticana ha un costo davvero spropositato, costo che l'UFN ha sempre sostenuto essere colpa degli eccessivi carichi da parte della zecca di Roma. Magari con una zecca straniera potremmo assistere ad un calo di costo e quindi di prezzo al cliente... so che è un'utopia (anche in caso di calo di costo dubito che lo scaricherebbero sull'utente finale) ma peggio di com'è adesso cmq non andrà sicuramente.

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Guest utente3487

Certo è che questo articolo non è stato messo per caso...gatta ci cova...

E purtroppo da quel che ho sentito in giro mi sa che l'idea è proprio quella di rivolgersi all'estero...

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Propongo un bel Vaticano coniato in Germania (il Papa è tedesco no?) usando rigorosamente tutte e 5 le zecche però! :lol:

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Guest utente3487

Propongo un bel Vaticano coniato in Germania (il Papa è tedesco no?) usando rigorosamente tutte e 5 le zecche però! :lol:

Certo sarebbe una bella speculazione. Consideriamo però il limitato contingente.

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Propongo un bel Vaticano coniato in Germania (il Papa è tedesco no?) usando rigorosamente tutte e 5 le zecche però! :lol:

Certo sarebbe una bella speculazione. Consideriamo però il limitato contingente.

Appunto, la speculazione aumenterebbe a dismisura.

Ma anche se venissero coniate da alta zecca. Perchè sarebbe la prima voltra di....

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