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Inviato

Domanda da sei milioni di dollari.

Mi spiegate bene il funzionamento di una zecca romana imperiale del terzo secolo?

Com'era organizzata? Quali erano i ruoli? Chi decideva le emissioni? Quale rapporto c'era tra le officine? Cosa dire degli scalptores?

Inoltre: c'era mobilità di personale tra una zecca e un'altra?

E spostamenti di zecche intere?


Inviato

Quando Costantino I sposta la sua capitale a Costantinopoli, si porta dietro l'intera zecca di Ticinum.


Inviato

Nel III secolo, quando si spostava l' imperatore (non era quasi mai a Roma, causa continue campagne) si spostava anche una buona parte di zecca per coniare monete destinate al pagamento dei soldati, e anche per la loro fedeltà.

Saluti.

Fuf.


Inviato

DE GREGE EPICURI

La storia delle zecche nel 3° secolo è complicatissima, non si può certo riassumerla qui. Ti cito solo alcuni aspetti:

-il funzionamento di moltissime zecche coloniali per i Severi, Gordiano 3°, Filippo e Figlio, fino a Valeriano e Gallieno.

-la coniazione di numerosi antoniniani in zecche balcaniche e orientali (Siscia, Cizico...) non sempre di facile identificazione.

-tutta la vicenda della zecca di Milano per Claudio 2°, Quintillo e soprattutto Gallieno (compresi gli antonin. legionari).

-la riforma di Aureliano e la rivolta della zecca di Roma, lunga e cruenta.

-le zecche galliche durante il "regno delle Gallie".

Il funzionamento interno non credo fosse molto differente rispetto alla fine del 2° secolo, riforma di Aureliano a parte: dovresti cercare qualcosa sul tema in generale.


Inviato

DE GREGE EPICURI

La storia delle zecche nel 3° secolo è complicatissima, non si può certo riassumerla qui. Ti cito solo alcuni aspetti:

-il funzionamento di moltissime zecche coloniali per i Severi, Gordiano 3°, Filippo e Figlio, fino a Valeriano e Gallieno.

-la coniazione di numerosi antoniniani in zecche balcaniche e orientali (Siscia, Cizico...) non sempre di facile identificazione.

-tutta la vicenda della zecca di Milano per Claudio 2°, Quintillo e soprattutto Gallieno (compresi gli antonin. legionari).

-la riforma di Aureliano e la rivolta della zecca di Roma, lunga e cruenta.

-le zecche galliche durante il "regno delle Gallie".

Il funzionamento interno non credo fosse molto differente rispetto alla fine del 2° secolo, riforma di Aureliano a parte: dovresti cercare qualcosa sul tema in generale.

Fondamentalmente vorrei partire dalla riforma di Aureliano, comunque


Inviato

Nell'interessantissimo testo di Gonzalbes-Ripolles leggiamo:

"2.

La fabricación de cuños en serie se relacionaría, en principio,

con producciones masivas que mantuvieron un estilo

muy homogéneo. En este caso hay que tratar dos cuestiones sobre

su fabricación: la posible distribución de modelos o patrones

que sirviesen como pauta a los grabadores y las técnicas

que pudieron contribuir a conseguir más cuños con menos trabajo.

Por lo que respecta a la difusión de modelos, Göbl señaló

que los tipos de las monedas sasánidas serían distribuidos entre

las diferentes cecas en forma de monedas de muestra o de dibujos[

89]. La similitud entre los retratos romanos imperiales de diferentes

cecas, muy semejantes a pesar de la distancia que las

separaba, es el mejor argumento para defender que utilizaron

17

un modelo común. En Lugdunum se detecta que los grabadores

recibieron un nuevo retrato en el 11 a.C., al igual que sucede en

otras cecas en momentos del reinado de Tiberio, Claudio y Nerón[

90]. Un episodio de la Historia Augusta narra como de ciertas

monedas emitidas a nombre de Victoria, que no han llegado

hasta nosotros, existía una forma (¿cuño, molde, imagen?) que

se conservaba entre los treviros[91]. En el bajo imperio existía

un protocolo de transmisión de la imagen imperial, conservado

en un texto donde se indica como las imagines se enviaban a

Constantinopla[92];en el 467, Antemio envió a Leo el Grande

su imago laureata, y una vez aceptada se distribuyeron las

de ambos por todo el imperio."

(M. Gozalbes – P.P. Ripollès, "La fabricación de moneda durante la Antigüedad", in Actas del XI Congreso Nacional de Numismática, Zaragoza, 2003)

Abbiamo prove su come i rovesci, o i ritratti, o comunque le rappresentazioni di come una moneta dovesse apparire venivano diffusi alle varie zecche?

La Estiot in un suo testo, a prova del fatto che Tacito sia passato in Gallia (cosa non confermata dalle fonti storiche!) , dice che il ritratto delle sue monete per Lugdunum è così ben fatto e i dettagli sono così precisi che deve essere stato, diciamo, preso dal vivo... live

Ma questo raggionamento mi convince poco.

Cosa potete dirmi in proposito?

Grazie

Emanuele


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