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Inviato

Secondo me bisogna tenere conto di due fattori nell'evoluzione della moneta che da medievale diventa rinascimentale. Dal punto di vista artistico lo spartiaque è l'adozione del ritratto sul dritto della moneta. Questo passaggio avviene intorno alla metà del quattrocento ed è rapidissimo in tutta l'Italia. E' come se tutti i principi non vedessero l'ora di poter mettere il proprio ritratto sulle monete. Con alcune eccezioni per le repubbliche come Genova e Venezia (dove il tentativo di Tron fu subito stroncato dal Maggior Consiglio), praticamente tutti gli stati italici battono monete con ritratto, cosa rarissima nel medioevo.

Il secondo fattore da considerare è tecnico e economico, ovvero il passaggio a una monetazione d'argento notevolmente più pesante. Compaiono così i testoni e a Venezia, sempre sotto il dogado di Tron, si conia la prima lira. Nella moneta minuta si assiste al passaggio dalla mistura al rame. Il mondo numismatico medievale, basato su piccoli, soldini e grossi, scompare nel giro di un paio di decenni.


Inviato

Come hai precisato anche se raramente il viso del regnante nei periodi precedenti era raffigurato o se lo era era alquanto sommario o stilizzato e spesso veniva mantenuto lo stesso viso anche per i regnanti successivi, pur tuttavia la persona del regnante era a volte presente sulla moneta.

Così come nel periodo Romano i dettagli del viso sono presenti fino a Carino e successivamente con Diocleziano i visi diventeranno abbastanza simili ( tranne alcuni casi particolari).

Così avvenne nell'alto medioevo dapprima con monete imitative e poi con soggetti e stili autonomi.

Ma secondo te con quale moneta i visi assumono nel XV secolo una caratterizzazione personale e con quale regnante?

Il passaggio si può dire graduale o è invece stato repentino?

Ti ringrazio per un tuo parere.


Inviato

Il passaggio al ritratto mi sembra molto rapido. Se ben ricordo iniziarono gli Aragonesi di Napoli seguiti a ruota dagli Estensi e dai Visconti. E fecero indubbiamente delle magnifiche monete.

Tuttavia la mia preferenza va alla monetazione medievale, non così bella, ma, a mio avviso più affascinante. Il ritratto nelle monete medievali è raro e di solito stilizzato come hai giustamente notato. Il ritratto più comune mi sembra quello di Federico II che compare in numerose monete da Como fino a Messina. Ma si tratta sempre di un ritratto idealizzato.

Normalmente il principe nella monetazione medievale è rappresentato in trono o a cavallo o in ginocchio davanti a S.Marco (Venezia). E quindi nella sua funzione di guerriero, giudice o difensore della fede. Il ritratto rinascimentale, invece, risponde ad un bisogno di vanità personale. E quindi necessita di tratti il più possibile realistici.


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