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IGNORED

la cometa, i da carrara e la zecca di Padova


grigioviola

Risposte migliori

Conosco l'autore e alla prima occasione gli chiederò lumi...

A favore della tesi che possa trattarsi di Francesco I c'è il fatto che il personaggio è staccato dagli altri gruppi, i re magi a sinistra e i dignitari a destra). Ma un particolare lo fa spostare verso il gruppo di sinistra: uno dei magi gli tiene la mano. E' come affermare che questo personaggio fa parte degli eletti in cielo, cosa che poteva verificarsi solo dopo la morte... E il tutto ci porta a Francesco I.

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Io intanto vi posso comunicare che presso la biblioteca civica, sezione manoscritti antichi, non ci sono i documenti con i sigilli col simbolo cometa. la responsabile della sezione, dopo un'accurata ricerca mi ha detto che trattandosi di riferimenti dei primi novecento, molto probabilmente si deve far riferimento all'archivio di stato di padova dove però (ammesso che siano lì) non saranno più archiviati con quei riferimenti in quanto è stato riordinato completamente il fondo archivistico quindi la ricerca si fa più complessa!

per mfalier:

1) puoi postare i riferimenti agli altri testi e qualche paragrafo relativamente l'attribuzione/identificazione dei personaggi del dipinto della chiesa di san michele?

io alla fine il libro l'ho preso, molto didascalico e discorsivo, però interessante e soprattutto ricco di foto.

avevo guardato anche "padova carrarese", ma di quello mi interesserebbe solamente l'articolo di saccocci e 30 € son tantini... quindi cercherò di provvedere in altri modi, vedo se riesco a recuperarlo in biblioteca o se trovo qualche pia anima che mi fa una scansione dell'articolo!

2) puoi indicarmi i riferimenti precisi in cui si parla del rinvenimento del quattrino cometa nella rocca di Asolo? Nel libro di Saccocci si fa riferimento allo scavo e alle monete rinvenute e ci sono un paio di rif. bibliografici che non sono riuscito però a reperire... mi piacerebbe sapere in quale contesto è stata ritrovata la moneta, di quale tipo si tratta (croce/giustina) e con quali monete è stata rinvenuta

questa "ricerca" potrebbe svilupparsi su due piani di lavoro, uno iconografico e uno più prettamente numismatico... probabilmente non salterà fuori niente, però... si sa mai! uno studio approfondito dal punto di vista iconografico non è mai stato fatto sulla monetazione carrarese.

devo rivedere bene la questione dell'identificazione del sesino nero con quella moneta che attualmente viene individuata come tale.

per quanto concerne l'identificazione cometa=quattrino... ci sono dati "scientifici" a sostegno di questa tesi? pesi, quantità/rapporto di rame-argento oppure si tratta solo di consolidata tradizione dal verci in poi? è una bestialità supporre che l'unico tipo di quattrino sia sempre e solo stato quello con la "A" e che poi progressivamente abbia subito varie modificazioni di peso e intrinseco (come per il piccolo) e che la cometa non sia un altro tipo di sesino? forse la sua identificazione con il sesino viene meno in quanto in pochi anni di vita del sesino ci si troverebbe con 3 tipi monetali o quantomeno con 2 se si considera per assurdo quattrino il "sesino nero" tradizionale... non so, in questi giorni mi trastullavo con queste ipotesi...

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Credo che il sestino negro sia correttamente attribuito a Francesco II. Tra l'altro non credo sia un'imitazione di altre monete confinanti, anzi è stato imitato da Pandolfo Malatesta a Brescia (1404-1421) con un "denaro" assolutamente identico.

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Credo che il sestino negro sia correttamente attribuito a Francesco II. Tra l'altro non credo sia un'imitazione di altre monete confinanti, anzi è stato imitato da Pandolfo Malatesta a Brescia (1404-1421) con un "denaro" assolutamente identico.

E inoltre la testa di moro era un emblema ufficiale di Francesco II, come i mondi d'oro. Mentre la cometa era al più un emblema personale.

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in tema di comete... io ho appena inviato una richiesta di informazioni all'archivio di stato per via dei sigilli, vediamo cosa mi dicono.

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in tema di comete... io ho appena inviato una richiesta di informazioni all'archivio di stato per via dei sigilli, vediamo cosa mi dicono.

Credo anch'io che le pergamene siano all'archivio di stato. In un vecchio articolo di Lazzarini sui sigilli carraresi si parla di un fondo in questo istituto con un nome simile a quello citato da rizzoli. Magari un sabato faccio un salto e vedo quello che c'è. Per riprodurre le immagini però bisogna chiedere una speciale autorizzazione. Vedremo.

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sì lo so... in effetti anche avendone una a titolo personale, non si potrebbe postarla qui... bel problema in effetti! cmq se ci sono, io penso di fare una capatina a procuramene una copia!

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  • 1 mese dopo...

Mi ha molto interessato questa accesa discussione sui quattrini patavini, anche se credo non sia la cometa una discriminante risolutiva in tal senso, potendo essere un semplice richiamo (anche non coevo) a un particolare della cappella giottesca che tanto spopolava e che potrebbe legarsi che ne so a una fioritura degli studi astronomici. In ogni caso modestamente credo sia molto più risolutivo il documento. A tal proposito, io ho avuto modo proprio recentemente di assistere ad una conferenza di Saccocci sui carraresi, al termine della quale ho avuto modo di fermarmi a scambiare qualche parere con lui sulla distinzione tra le monete di Francesco I e Francesco II. A suo dire la distinzione sarebbe oggi estremamente agevolata da dati inoppugnabili! Quali che siano questi dati non mi è stato rivelato, ma insistendo un po sono riuscito a farmi dire che tali dati sarebbero contenuti in documenti russi dei quali bisogna leggere l'introduzione! A questo punto non so se la risposta fosse seria... ma di certo gli studiosi interessati al problema potrebbero trovare interessante questa rivelazione!!

In conclusione vorrei precisare, ancora in merito alla diatriba, che Perini è solo il disegnatore del libro citato, l'autore è Rizzoli... ma io non ho letto il libro per intero... mi azzardo qui a citarlo ugualmente...!!!!

Modificato da Karr
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benvenuto nel forum, ti riferisci per caso all'incontro di saccocci inserito nella serie di conferenze su "padova carrarese" organizzate da legambiente? so che c'era un incontro specifico sulla zecca carrarese con lui... io purtroppo non c'ero per altri impegni... se l'incontro era quello, com'era? interessante?

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Quntilio Perini, grande collezionista e studioso, è autore di molte monografie sulle monete della marca Veronese (che comprendeva l'attuale Triveneto) e mi sembra strano che nel libro sulle monete di Padova fosse solo il disegnatore...

La classificazione di Saccocci sulle monete dei Carraresi è accennata nel volume Padova Carrarese. Siamo tutti in attesa del volume del MEC sull'Italia del nord.

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Gentile Grigioviola grazie per il benvenuto! Si la conferenza era quella li, e ovviamente io l'ho trovata molto interessante anche se non mi occupo nello specifico della monetazione patavina. Ovviamente viste le circostanze è stato un intervento divulgativo che aveva l'intento di illustrare l'apporto della moneta allo studio dell'arte e della storia soprattutto economica, con vari riferimenti all'attualità e con un'appendice sulla medaglistica. Come detto ho avuto modo alla fine di scambiare qualche battuta con Saccocci, nella quale Padova è rientrata di striscio occupandomi io di altre zecche come detto. Se ho dato qualche indicazione importante per chi si occupa delle monete carraresi con lo spunto sulla documentazione russa ne sono felice. Per quanto mi riguarda Saccocci credo resti il punto di riferimento per Padova e nel MEC penso ne darà dimostrazione. Siamo tutti molto ansiosi e sono certo che l'opera non si farà attendere ancora per molto.

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Ieri sera mi sono riletto la prefazione del libro sulle monete di Padova di Rizzoli jun. e Perini. La prefazione è firmata da entrambi e da nessuna parte si evince che Perini sia solo l'autore dei disegni. Quindi chiederei a Karr di specificare la fonte della notizia. Grazie.

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In merito al volume "Le monete di Padova" l'attribuzione dei testi solo a Rizzoli è specificata in una dichiarazione di Perini aggiunta all'edizione del volume conservato presso il Museo Bottacin di Padova.

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Mi ha molto interessato questa accesa discussione sui quattrini patavini, anche se credo non sia la cometa una discriminante risolutiva in tal senso, potendo essere un semplice richiamo (anche non coevo) a un particolare della cappella giottesca che tanto spopolava e che potrebbe legarsi che ne so a una fioritura degli studi astronomici. In ogni caso modestamente credo sia molto più risolutivo il documento. A tal proposito, io ho avuto modo proprio recentemente di assistere ad una conferenza di Saccocci sui carraresi, al termine della quale ho avuto modo di fermarmi a scambiare qualche parere con lui sulla distinzione tra le monete di Francesco I e Francesco II. A suo dire la distinzione sarebbe oggi estremamente agevolata da dati inoppugnabili! Quali che siano questi dati non mi è stato rivelato, ma insistendo un po sono riuscito a farmi dire che tali dati sarebbero contenuti in documenti russi dei quali bisogna leggere l'introduzione! A questo punto non so se la risposta fosse seria... ma di certo gli studiosi interessati al problema potrebbero trovare interessante questa rivelazione!!

In conclusione vorrei precisare, ancora in merito alla diatriba, che Perini è solo il disegnatore del libro citato, l'autore è Rizzoli... ma io non ho letto il libro per intero... mi azzardo qui a citarlo ugualmente...!!!!

Questa è davvero una splendida notizia! Ma gli "Inoppugnabili" riguardavano solo i quattrini con la cometa o tutta la serie carrarese?

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Carissimi... forum fighters,

uno di voi ha attirato per telefono la mia attenzione su questa discussione e devo dire che gli sono grato, perché ho scoperto un livello di passione e di competenza per argomenti che mi sono molto vicini che sinceramente non mi aspettavo. Devo dire che mi sono trovato anche in imbarazzo per quante volte sono stato evocato (così avete subito capito chi sono, operazione non troppo difficile con il poco velato nick che ho scelto: non sono francese, quella S finale indica il cognome) e quanta fiducia, temo immeritata, molti di voi nutrono nei miei futuri interventi. Per chi invece fiducia non ne ha per nulla e solo lui conosce il latino, beh, vota suscipio pro eo, quod sententia eius movenda sit, pariterque eum moneo ut prudentem sit, uti doctum esse decet (per chi è abbastanza intelligente da non vergognarsi di non saper più tradurre questa frasetta al volo, non dovendo praticare il latino per lavoro come me : "mi auguro che possa cambiare idea, ed allo stesso tempo lo invito ad essere modesto, come si conviene ad uno studioso".

Venendo all'argomento, onestamente non sono in grado di darvi una mia opinione riguardo alla cometa, perché non mi sono più di tanto posto il problema né penso che lo farò, almeno in modo approfondito, in futuro. Infatti raffigurazioni di questo tipo, che si trovano non solo su monete, ma anche su vestiti, sigilli etc. di un certo personaggio, sono chiaramente "imprese", cioè immagini o motti (o tutti e due) che richiamano un particolare aspetto, una virtù od un episodio relativi al tal personaggio. Ora, nei rari casi in cui queste imprese sono chiarite dalle fonti (soprattutto nel XV-XVI secolo), si può verificare come si tratti sempre di cose molto specifiche e puntuali, che poco hanno a che fare con i concetti generali cui sembrerebbero rimandare quelle stesse immagini. Ora se è vero che la cometa di Halley nel '300 può aver colpito profondamente gli eruditi, chi può escludere che uno dei due Franceschi, assistendo nel giorno di San Lorenzo alla caduta di una miriade di stelle cadenti, abbia espresso un desiderio (in realtà sparo a caso, ovviamente, non so a quando possa risalire quella faccenda del desiderio connesso con la caduta di meteoriti), desiderio che poi si è realizzato la notte stessa con la bellona (o il bellone, perché no?) di corte ? E che per questo abbia voluto dimostrare alla bellona/e di cui sopra la propria gratitudine facendo della stella cadente una delle proprie imprese...mmm, devo ammettere che la croce un po' ci stona, in questa ricostruzione, ma sai com'è, i Carraresi non erano proprio stinchi di Santo. Ovviamente sto scherzando, ma tutto questo per dire che è quasi impossibile arrivare a conclusioni scientifiche in un argomento così scivoloso, a meno che non ci sia un'iconografia così stringente da non lasciare dubbi (penso ad esempio alll'impresa del crogiolo di Francesco II Gonzaga) oppure si sia fatta un'indagine statistica cosi ampia (su tutte le rappresentazioni di comete in tutta Europa), tale da dimostrare che l'uso di raffigurare le comete è strettamente connesso con l'apparizione di importanti comete reali. In tutta onestà, a me sembra che quella cometa con la croce sia in molto più facilmente riconducibile al più ovvio concetto religioso che essa richiama (cioè la comparsa del Salvatore) che non ad altre ricostruzioni. Interessante, caso mai, verificare se la sua forma può in qualche modo richiamare una cometa reale, questo sì potrebbe essere oggetto di indagine.

Mi sento molto più ferrato, invece, sul problema dei quattrini e sulla distinzione fra le monete di Francesco I e di Francesco II. Effettivamente ritengo di essere giunto a conclusioni abbastanza sicure sulla base di dati che però permettetemi di non rivelare. Purtroppo in un recente passato mi sono abbastanza scottato con il parlare apertemente delle mie ricerche e con il pubblicarne degli estratti ancora in corso d'opera, che sono diventate terreno di caccia da parte di altri senza nessun accenno al lavoro da me precedentemente svolto. Quindi ora preferisco tenermi le cose per me. Tendenzialmente posso dire che quanto ho scritto in Padova Carrarese è per me ancora valido (con notevoli..ssimi aggiustamenti), anche se proprio la necessità di non dare in pasto a qualche mosca cocchiera tutto i lavoro preparatorio che avevo cominciato a fare per il MEC mi ha portato all'infortunio, nel caso di Padova, di seguire il commento di Verci e Rizzoli (meno male che non li avrei letti) anziché tener conto di quanto mi diceva la lettura dei documenti: mi ero ben accorto che non erano palesemente citate certe monete, ma fidandomi dei due autori ho pensato che queste potesser saltar fuori da rapporti di cambio che mi erano sfuggiti, in fondo io ritenevo (e ritengo) di aver altri dati per dimostrare la coniazione di quattrini anche sotto Francesco II. A questo proposito io parlo volutamente di dati e non di documenti: i documenti sono ovviamente i principi regnanti della ricostruzione storica, anche nelle discipline di tipo archeologico come la Numismatica, ma non sono i soli e soprattutto non costituiscono quasi mai (come tutti i generi di fonti) un valido argumentum ex silentio. Altrimenti dovremmo concludere che i templi di Paestum non esistono. Se perfino quando siamo in possesso di un intero registro ufficiale, senza soluzione di continuità, dell'attività di una zecca (sto parlando del fiorinaio), molte monete oggi esistenti non sono citate, come possiamo pensare che una documentazione che sappiamo incompleta ci dia tutte le informazioni possibili? Fortunatamente , come tutti i numismatici sanno, ci sono altri metodi, talvolta assolutamente oggettivi, che consentono di definire la collocazione cronologica di un manufatto anche in assenza di documenti. E talvolta anche di scoprire quando i documenti mentono: non perché essi vogliano mentire, che la loro stesssa natura non lo consente, ma perché noi vogliamo leggerli come ci conviene, e non è una questione di latino...non sempre, perlomeno.

Grazie ancora della fiducia che molti di voi hanno manifestato nelle mie capacità, fiducia che spero di non deludere

Ciao,

Andrea

P.S. per Karr, che ovviamente ho capito chi è, essendo io il protagonista dell'episodio da lui narrato: hai poi scoperto quali sono quei fantomatici documenti russi?

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Carissimi... forum fighters,

uno di voi ha attirato per telefono la mia attenzione su questa discussione e devo dire che gli sono grato, perché ho scoperto un livello di passione e di competenza per argomenti che mi sono molto vicini che sinceramente non mi aspettavo. Devo dire che mi sono trovato anche in imbarazzo per quante volte sono stato evocato (così avete subito capito chi sono, operazione non troppo difficile con il poco velato nick che ho scelto: non sono francese, quella S finale indica il cognome) e quanta fiducia, temo immeritata, molti di voi nutrono nei miei futuri interventi. Per chi invece fiducia non ne ha per nulla e solo lui conosce il latino, beh, vota suscipio pro eo, quod sententia eius movenda sit, pariterque eum moneo ut prudentem sit, uti doctum esse decet (per chi è abbastanza intelligente da non vergognarsi di non saper più tradurre questa frasetta al volo, non dovendo praticare il latino per lavoro come me : "mi auguro che possa cambiare idea, ed allo stesso tempo lo invito ad essere modesto, come si conviene ad uno studioso".

Venendo all'argomento, onestamente non sono in grado di darvi una mia opinione riguardo alla cometa, perché non mi sono più di tanto posto il problema né penso che lo farò, almeno in modo approfondito, in futuro. Infatti raffigurazioni di questo tipo, che si trovano non solo su monete, ma anche su vestiti, sigilli etc. di un certo personaggio, sono chiaramente "imprese", cioè immagini o motti (o tutti e due) che richiamano un particolare aspetto, una virtù od un episodio relativi al tal personaggio. Ora, nei rari casi in cui queste imprese sono chiarite dalle fonti (soprattutto nel XV-XVI secolo), si può verificare come si tratti sempre di cose molto specifiche e puntuali, che poco hanno a che fare con i concetti generali cui sembrerebbero rimandare quelle stesse immagini. Ora se è vero che la cometa di Halley nel '300 può aver colpito profondamente gli eruditi, chi può escludere che uno dei due Franceschi, assistendo nel giorno di San Lorenzo alla caduta di una miriade di stelle cadenti, abbia espresso un desiderio (in realtà sparo a caso, ovviamente, non so a quando possa risalire quella faccenda del desiderio connesso con la caduta di meteoriti), desiderio che poi si è realizzato la notte stessa con la bellona (o il bellone, perché no?) di corte ? E che per questo abbia voluto dimostrare alla bellona/e di cui sopra la propria gratitudine facendo della stella cadente una delle proprie imprese...mmm, devo ammettere che la croce un po' ci stona, in questa ricostruzione, ma sai com'è, i Carraresi non erano proprio stinchi di Santo. Ovviamente sto scherzando, ma tutto questo per dire che è quasi impossibile arrivare a conclusioni scientifiche in un argomento così scivoloso, a meno che non ci sia un'iconografia così stringente da non lasciare dubbi (penso ad esempio alll'impresa del crogiolo di Francesco II Gonzaga) oppure si sia fatta un'indagine statistica cosi ampia (su tutte le rappresentazioni di comete in tutta Europa), tale da dimostrare che l'uso di raffigurare le comete è strettamente connesso con l'apparizione di importanti comete reali. In tutta onestà, a me sembra che quella cometa con la croce sia in molto più facilmente riconducibile al più ovvio concetto religioso che essa richiama (cioè la comparsa del Salvatore) che non ad altre ricostruzioni. Interessante, caso mai, verificare se la sua forma può in qualche modo richiamare una cometa reale, questo sì potrebbe essere oggetto di indagine.

Mi sento molto più ferrato, invece, sul problema dei quattrini e sulla distinzione fra le monete di Francesco I e di Francesco II. Effettivamente ritengo di essere giunto a conclusioni abbastanza sicure sulla base di dati che però permettetemi di non rivelare. Purtroppo in un recente passato mi sono abbastanza scottato con il parlare apertemente delle mie ricerche e con il pubblicarne degli estratti ancora in corso d'opera, che sono diventate terreno di caccia da parte di altri senza nessun accenno al lavoro da me precedentemente svolto. Quindi ora preferisco tenermi le cose per me. Tendenzialmente posso dire che quanto ho scritto in Padova Carrarese è per me ancora valido (con notevoli..ssimi aggiustamenti), anche se proprio la necessità di non dare in pasto a qualche mosca cocchiera tutto i lavoro preparatorio che avevo cominciato a fare per il MEC mi ha portato all'infortunio, nel caso di Padova, di seguire il commento di Verci e Rizzoli (meno male che non li avrei letti) anziché tener conto di quanto mi diceva la lettura dei documenti: mi ero ben accorto che non erano palesemente citate certe monete, ma fidandomi dei due autori ho pensato che queste potesser saltar fuori da rapporti di cambio che mi erano sfuggiti, in fondo io ritenevo (e ritengo) di aver altri dati per dimostrare la coniazione di quattrini anche sotto Francesco II. A questo proposito io parlo volutamente di dati e non di documenti: i documenti sono ovviamente i principi regnanti della ricostruzione storica, anche nelle discipline di tipo archeologico come la Numismatica, ma non sono i soli e soprattutto non costituiscono quasi mai (come tutti i generi di fonti) un valido argumentum ex silentio. Altrimenti dovremmo concludere che i templi di Paestum non esistono. Se perfino quando siamo in possesso di un intero registro ufficiale, senza soluzione di continuità, dell'attività di una zecca (sto parlando del fiorinaio), molte monete oggi esistenti non sono citate, come possiamo pensare che una documentazione che sappiamo incompleta ci dia tutte le informazioni possibili? Fortunatamente , come tutti i numismatici sanno, ci sono altri metodi, talvolta assolutamente oggettivi, che consentono di definire la collocazione cronologica di un manufatto anche in assenza di documenti. E talvolta anche di scoprire quando i documenti mentono: non perché essi vogliano mentire, che la loro stesssa natura non lo consente, ma perché noi vogliamo leggerli come ci conviene, e non è una questione di latino...non sempre, perlomeno.

Grazie ancora della fiducia che molti di voi hanno manifestato nelle mie capacità, fiducia che spero di non deludere

Ciao,

Andrea

P.S. per Karr, che ovviamente ho capito chi è, essendo io il protagonista dell'episodio da lui narrato: hai poi scoperto quali sono quei fantomatici documenti russi?

Eh già! Trovo che appropriarsi del lavoro altrui sia un atteggiamento davvero spregevole e sono davvero disgustato che queste cose vengano fatte, magari da chi ha la presunzione di essere chissà chi.

Per quanto riguarda la cometa il discorso è fondamentalmente giusto. Non sapremo mai, forse, le reali motivazioni che hanno spinto a scegliere questa iconografia. Quello che si può fare è raccogliere dati di ogni tipo (documentario, archeologico, numismatico) ben consapevoli che la prova decisiva è probabilmente andata in cenere assieme agli archivi padovani nel XV secolo. grigioviola citava giustamente Bellinati e la polemica sulla cometa di Halley negli affreschi di Giotto. In quel caso sono 25 anni che si va avanti a discutere pro e contro, in una disputa internazionale che ha portato ad esaminare moltissime raffigurazioni coeve di comete, opere di astronomi medievali, ecc.

Molto più modestamente nel nostro caso si tratta di vedere se un'idea contrasta o meno con i dati a disposizione. Ad esempio, se fosse vero che "tutti" i quattrini con la cometa, come vuole Rizzolli, appartengono al dominio di Francesco II, il collegamento con la cometa di Halley sarebbe davvero forzato. E lo stesso sarebbe se saltassero fuori quattrini del genere in un ripostiglio chiuso prima del 1378. O magari salta fuori una lettera di Francesco II che dice "Caro amico, ti mando questo bel quattrino, che ho fatto coniare apposta per celebrare il compleanno della mia "stellina" Francesco III".

Che io sappia, però, nulla di tutto ciò è conosciuto finora (almeno non da me) e devo confessare che con il cirillico del Trecento me la cavo davvero male.

PS Sarebbe da ridere se, dopo eterne discussioni, saltasse fuori che i quattrini con la cometa sono solo tessere della Fattoria carrarese!!!

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sono molto contento che siamo riusciti a scomodare il buon andrea! e soprattutto sono molto contento di aver dato il via a questa discussione che, se non ha apportato innovative scoperte o aggiornato fonti e conoscenze, quantomeno ha dato origine a un dibattito interessante, a tratti forse un po' stanco, ma quanto meno stimolante... e poi, per me, la vicenda dei quattrini con la cometa reca anche ricordi d'infanzia (pur non essendo poi così vecchio! anche se ho 30 anni, senza barba riesco ancora a spacciarmi per un 18enne!).

che dire, puntuale l'intervento di "andreas" e, se non portatore di rivelazioni eclatanti, sicuramente interessante per le prospettive di future pubblicazioni a suo nome! attendo con ansia allora l'uscita di queste notizie in forma ufficiale o nel MEC (ma ci sarà mai?!?) o in altre pubblicazioni.

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Ah già, anche il il MEC è stato grandemente evocato. Come buona notizia posso solo dirvi che da tre mesi il lavoro sul nostro volume è ripreso a tempo pieno (dopo tre anni di interruzione), ma riguardo all'esito finale non possiedo la sfera di cristallo. Ci sono anche pessime notizie riguardo alla salute del Curatore dell'intera serie, nonché mio carissimo amico, Mark Blackburn, il che psicologicanente darà sicuramente agli autori uno stimolo enorme a fare tutto nel più breve tempo possibile, ma purtroppo l'esito sfugge al mio controllo. Io la mia parte l'ho già fatta e finita da tempo (anche se ora sto rivedendo i miei capitoli per aggiornarli un po', nei limiti del possibile). Ma non aspettativi troppo su questioni così puntali come quelle qui discusse: i capitoli del MEC sono necessariente riassunti, anche se nel caso del nostro volume si tratta quasi sempre di riassunti di ricerche inedite fatte ad hoc, essendo la bibliografia pregressa troppo obsoleta. Però ovviamente non è possibile fiornire l'apparato critico di tutte le ricerche fatte (il MEC non ha note), per cui saranno indicati i risultati con indicazioni di massima (del tipo: i ripostigli testimaniano che questa moneta entrò in circolazione attorno al 1250, crf. ripostiglio di Cazzabubbole - soltanto un ripostiglio particolarmente significativo, magari tra i 10 o 20 utilizzati). Per problemi di spazio, infatti, non sara possibile inserire nel volume l'appendice su tutti i rinvenimenti (qualche migliaio di finds e centinaia di pagine) che cercheremo eventualmente di pubblicare come volume autonomo fuori dal MEC, ma solo quella dei rinvenimenti "espressamente citati" nel testo.

Però è assai probabile che nei prossimi mesi, nel momento in cui sarò certo che il MEC è andato in stampa e quindi potrò citarlo anche se come c.s., io cominci a far uscire le mie cose in italiano, con tutte le pezze giustificative necessarie, ovviamente. Vi prometto che la prima sarà la questione della suddivisione fra le monete di Fancesco I e Fancesco II, ....sperando che ne frattempo qualcuno non mi preceda (o forse sperando proprio che qualcuno mi preceda, invece, perché questo aumneterebbe sicuramente l'interesse attorno al mio lavoro).

Ora vi lascio alle vostre discussioni, che spero possano riprendere magari su argomenti vicini. Credo di aver imparato qualcosa leggendovi, ve lo assicuro.

Andrea

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Con grande piacere do il benvenuto sul forum al Professor "Andreas" e lo ringrazio per il suoi interventi e per le notizie che ci ha fornito in anteprima sul MEC Northern Italy (e anche, ahimé, sulla salute del Prof. Blackburn). A questo punto provo anche a "sfruttarlo" un poco, se me lo permette, per una questione che penso stia a cuore a tutti gli appassionati di monetazione medievale, ovvero: qual è lo stato di avanzamento degli altri volumi del MEC? In particolare, ovviamente, il volume 13 (Central Italy), ma non solo.

Grazie anticipatamente :)

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Gent.le Paleologo,

grazie dell'accoglienza e del benvenuto.

Purtroppo riguardo alla sua domanda sugli altri volumi del MEC non so dirle molto, perché non ho informazioni dirette dai responsabili, ma ho solo sentito voci più o meno attendibili. Posso solo dire che i più avanzati dovrebbero essere i volumi sull'Olanda e sulla Spagna, mentre per quanto riguarda il MEC del Centro Italia so che hanno cominciato a lavorarci, ormai da anni, soprattutto William Day ed Alan Stahl, mentre immagino avesse già fatto un parte del lavoro Lucia Travaini, quando era a Cambridge. Penso anche che abbia subito lo stesso rallentamento che ha subito il MEC 12 per la borsa di Day alla Johns Hopkins, ma è solo una mia ipotesi, non ho notizie dirette.

Di più non saprei dire.

Andrea

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