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IGNORED

[AIUTO] Mistura, testa a dx / croce attraversante


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Inviato

Quindi secondo voi il ritratto potrebbe essere di fine quattrocento / primo cinquecento? A me continua a sembrare più tardo ma se mi fate qualche esempio sono pronto a ricredermi :)


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Inviato (modificato)

I testi piu' recenti su questa zecca mi risultano :

BIAGGI Elio, DALLA DRACMA GALLO-CELTICA AL MARENGO NAPOLEONICO. 3 Volumi - . Ed. Victor Gadoury, Principato di Monaco 2004

BIAGGI Elio, LE ANTICHE MONETE PIEMONTESI. Borgone di Susa 1978.

Bobba C. - Vergano L. Antiche zecche della provincia di Asti Asti 1971

MIR Volume 2 - Piemonte Sardegna Liguria e Corsica. Pavia del nostro Alberto Varesi

Toderi G. - Vennel F. Monete Italiane del Museo del Bargello Vol. I Firenze 2003

MARTINI R, CHIARAVALLE M, TORCOLI B, LE ZECCHE MINORI DEL PIEMONTE (Collezioni Civiche di Milano). Edizione a cura del Comune di Milano

Varesio G. Frinco , storia , cronaca , immagini Asti 1999

Gamberini di Scarfea LE IMITAZIONI E LE CONTRAFFAZIONI MONETARIE NEL MONDO. Parti III e IV, Tomo I e II. Forni, Bologna 1956-75.

Come articoli i piu' recenti sono :

Carazzetti R . Ritrovamenti monetali sporadici del locarnese in Annotazioni Numismatiche 1998

Ganganelli R. Un inedito mezzo lowentaller attribuibile alla zecca di Frinco C.N. 180 2005

Kunzmann R. Nachahmung eines Schilliings o .J. von Uri-Nidwalden durch die Herren Mazzetti von Frinco in Piemont in Helvetische Munzenzeitung XXV 1990

a questi si aggiungono una cinquantina di articoli (fine ottocento , inizio novecento che comprendono autori come Promis , Bazzi ,Cunietti Dezzani,Gnecchi, Kunz,Maggiora Vergano, , Motta,Perini,Rossi ,Ruggero,Sorisio,Terzi,Tonini,Tribolati,...

Modificato da piergi00

Inviato

Avevo dimenticato la sterminata biblioteca di Piergi :D


Inviato

Monnaies inedites de Dezana Frinco et Passerano. Morel-Fatio Arnold. 1866

Domenico Promis "Monete dei Radicati e dei Mazzetti, Torino 1860

Quest'ultimo specialmente utile per ricostruire l'attribuzione del diritto di zecca che secondo l'autore

il 4 agosto 1488 ad opera dell'imperatore Federico IV (e ivi si menziona un certo Antonietto Mazzetti)

numa numa


  • ADMIN
Staff
Inviato

Il primo tomo citato da numa numa è disponibile su google books:

http://books.google.it/books?id=T9I5AAAAQAAJ

il secondo sul mio sito ma senza tavole


Inviato

Su Google books di Domenico Promis ci sono:

Monete del Piemonte inedite o rare (1852) e Monete inedite del Piemonte - supplemento (1866), dove si parla della zecca di Frinco dei Mazzetti.


Supporter
Inviato

comunque non mi risulta che in nessuno di questi testi (io non li conosco tutti ma così mi hanno detto...) sia menzionata una moneta coniata a nome di antonio.... questo non vuol dire che non esista, ma soltanto che prima non si conosceva.....

ribadisco che collezionisti di Frinco e esperti conoscitori delle sue monete sono convinti che sia una moneta inedita di Frinco, ... a me può già quasi bastare.... ho trovato in rete un albero genealogico della famiglia Mazzetti.... domani lo posto......


Inviato (modificato)

comunque non mi risulta che in nessuno di questi testi (io non li conosco tutti ma così mi hanno detto...) sia menzionata una moneta coniata a nome di antonio.... questo non vuol dire che non esista, ma soltanto che prima non si conosceva.....

Confermo , nessuna moneta a nome di Antonio , Antoniotto

Modificato da piergi00

Inviato

Aggiungo queste righe tratte da C. Bobba - L. Vergano Antiche zecche della provincia di Asti 1971 Bobba editore Asti pagine 66-67

[ ..] Nel 1442 Andreotta Turco , vedova di Pietro Marco Isnardi , e la figlia ed erede del nobile Antonio Turco , cedette infatti il castello (di Frinco) e la giurisdizione di Frinco ai fratelli Giovanni , Nicoletto e Domenico Mazzetti , e ai nipoti loro , Andrea , Antoniotto e Catalano , figli del fu Paolo

Nel 1469 , l' imperatore Federico III investi' Paolo ,Gaspare ,Giorgio e Sebastiano figli del predetto Giovanni , della parte del feudo che loro spettava , e uguale investitura ottennero nel 1488 , i loro cugini germani , Lodovico, Antoniotto , Domenico e Gabriele, che avevano da poco acquistato altri diritti feudali in Frinco da Antonio Romagnano , al quale li aveva ceduti nel 1470 , Andrea Turco

Furono proprio i discendenti di Lodovico , Antonio ,Gabriele e Domenico a mantenersi nel possesso di Frinco per alcuni secoli

Tutta la giurisdizione del luogo era pervenuta al ramo della famiglia che essi rappresentavano , non si sa se per acquisto o per successione.

I Mazzetti si erano trapiantati nell' Astigiana da Chieri .Essi facevano per arma "di nero a tre mazze d' argento" , per cimiero "tre cardi nascenti di verde , fioriti di porpora" , per motto "souvenir m'en doit"

Per Frinco essi ebbero , da prima il titolo di Signori , poi quello di Conti (1680) , da ultimo (1733) quello di Marchesi.

La famiglia Mazzetti si estinse nel 1829.

Nel 1847 i Mazzetti ebbero il diritto di battere moneta per concessione imperiale (secondo quanto risulta da un inventario citato dal Promis in Monete dei Radicati e dei Mazzetti - Torino 1860 pag. 26 ) : "Li Mazzetti signori di Frinco dalle investiture del 1847 ottennero da Cesare il privilegio di batter monete d' oro e d' argento colla impressione e marche d' essi signori...."

Pare che solo nella seconda meta' del secolo XVI i Mazzetti abbiano usufruito dell' importante privilegio.

Questo fu riconosciuto da Carlo Emanuele I di Savoia il 6 febbraio nell' atto di investitura della terza parte di Frinco ai fratelli Ercole e Domenico Mazzetti , insieme a prerogative e diritti diversi , sono ricordate "altre regalie etiamdio di battere monete". [..]


Inviato

Aggiungo queste righe tratte da C. Bobba - L. Vergano Antiche zecche della provincia di Asti 1971 Bobba editore Asti pagine 66-67

[ ..] Nel 1442 Andreotta Turco , vedova di Pietro Marco Isnardi , e la figlia ed erede del nobile Antonio Turco , cedette infatti il castello (di Frinco) e la giurisdizione di Frinco ai fratelli Giovanni , Nicoletto e Domenico Mazzetti , e ai nipoti loro , Andrea , Antoniotto e Catalano , figli del fu Paolo

Nel 1469 , l' imperatore Federico III investi' Paolo ,Gaspare ,Giorgio e Sebastiano figli del predetto Giovanni , della parte del feudo che loro spettava , e uguale investitura ottennero nel 1488 , i loro cugini germani , Lodovico, Antoniotto , Domenico e Gabriele, che avevano da poco acquistato altri diritti feudali in Frinco da Antonio Romagnano , al quale li aveva ceduti nel 1470 , Andrea Turco

Furono proprio i discendenti di Lodovico , Antonio ,Gabriele e Domenico a mantenersi nel possesso di Frinco per alcuni secoli

Tutta la giurisdizione del luogo era pervenuta al ramo della famiglia che essi rappresentavano , non si sa se per acquisto o per successione.

I Mazzetti si erano trapiantati nell' Astigiana da Chieri .Essi facevano per arma "di nero a tre mazze d' argento" , per cimiero "tre cardi nascenti di verde , fioriti di porpora" , per motto "souvenir m'en doit"

Per Frinco essi ebbero , da prima il titolo di Signori , poi quello di Conti (1680) , da ultimo (1733) quello di Marchesi.

La famiglia Mazzetti si estinse nel 1829.

Nel 1847 i Mazzetti ebbero il diritto di battere moneta per concessione imperiale (secondo quanto risulta da un inventario citato dal Promis in Monete dei Radicati e dei Mazzetti - Torino 1860 pag. 26 ) : "Li Mazzetti signori di Frinco dalle investiture del 1847[/i] ottennero da Cesare il privilegio di batter monete d' oro e d' argento colla impressione e marche d' essi signori...."

Pare che solo nella seconda meta' del secolo XVI i Mazzetti abbiano usufruito dell' importante privilegio.

Questo fu riconosciuto da Carlo Emanuele I di Savoia il 6 febbraio nell' atto di investitura della terza parte di Frinco ai fratelli Ercole e Domenico Mazzetti , insieme a prerogative e diritti diversi , sono ricordate "altre regalie etiamdio di battere monete". [..]

1847 è chiaramente un refuso, la data corretta è 1487 (altre fonti riportano il 1488)

Nel testo, citato, del Promis si menziona l'imperatore Federico IV come il sovrano

del sacro romano impero concendente il diritto di zecca ai Mazzetti. In realtà

l'imperatore è Federico III.

numa numa


Supporter
Inviato

dal Manno che parla di tutte le famiglie nobili piemontesi si può trovare questo

"Famiglia: Mazzetti (Massetti, Macetti) / linea di Frinco

Nome: Giulio Cesare

Accusato di eresia, col fratello Antonio. Casaniere nella Frisia (1602). Condanna per fatto della zecca (1603, 18 dicembre); confisca di Frinco (1611, 26 aprile). Frinco dato al barone Ernesto Molard (1611, 27 aprile) che lo vende (1614, 14 gennaio) al Duca di Savoia che ne reinvestì i Mazzetti (1614, 14 maggio) senza diritto di zecca. Sposa Cinzia Mulazzi.

1 - Cesare Augusto (VI).

2 - Angela Lodovica (nata Asti, 1590). "

quindi si trova un Antonio anche nel 1600........

non so cosa sia però un Casaniere nella Frisia..... ???


Supporter
Inviato

allego l'albero genealogico trovato, quì si vede il giulio cesare di cui parla il Manno, ma non il nome di suo fratello Antonio....

io propendo più per questo Antonio mancante nella genealogia che nell'Antonio fratello di Domenico Gabriele Ludovico troppo avanti nel tempo per quello stile nella monetazione......

.... pareri???

genealogia.doc


Supporter
Inviato

il Giulio Cesare risulterebbe anche l'ultimo coniatore di Frinco di monete non anonime.....

.... che abbia coniato anche suo fratello antonio???

il 1600 mi sembra più plausibile per una coniazione con quello stile...


Supporter
Inviato

quì ho trovato i vari fratelli di antonio

Famiglia, Nome: Mazzetti (Massetti, Macetti) / linea di Frinco, Claudio

--------------------------------------------------------------------------------

Testò (Frinco, 28 novembre 1593). Sposa Caterina, di Paolo Perreri, di Chieri.

1 - Giulio Cesare (V).

2 - Girolamo

3 - Antonio, testò (Frinco, 28 giugno 1602). Sposa Marzia Ricci, poi moglie di Paolo Ferreri, di Chieri.

3 – 1 Caterina

3 – 2 Francesca

3 - 3 Fortunio (1593), naturale.

le cose potrebbero tornare....


Inviato

E' una pista interessante, anche se per me lo stile non è da 600 ma prima. C'è poi un'altra cosa che non mi torna, perchè non è indicata Frinco nella moneta? Se fosse del 600 dovrebbe esserci secondo me una qualche indicazione se abbiamo ragione nel credere che non si tratta di imitazione di altra tipologia (o almeno finora non abbiamo trovato una monetina, anche estera, con ritratto e croce intersecante da imitare/contraffare). Nei sesini veneti a volte non compare l'indicazione di Frinco però mi pare che in quel caso particolare si gioca sul fatto che il S. Marco è anche protettore di Frinco (o mi sbaglio?), oltre alle mazze in mano al leone (che però stanno per l'autorità emittente, non per la zecca).

Certo è un bel casotto! Non riesco a capire chi sarebbe L'Antonius citato sulla parapagliola di Piacenza del 1580 e rotti, dato che teoricamente non c'è nessun Antonio a Frinco in quel periodo


Inviato (modificato)

Non riesco a capire chi sarebbe L'Antonius citato sulla parapagliola di Piacenza del 1580 e rotti, dato che teoricamente non c'è nessun Antonio a Frinco in quel periodo

Dovrebbe essere un nome di fantasia; infatti la moneta è una contraffazione (non un'imitazione!) e quindi una moneta coniata a scopo fraudolento e al fine di essere confusa con quella piacentina avente un contenuto in argento e quindi un valore intrinseco ben più elevato.

Modificato da giollo2

Inviato

Si hai ragione, però è strano che si siano presi la briga di scriverlo così per esteso, quando potevano solo storpiare la dicitura originale (tipo i ducati veneti nel levante). Boh! Magari si divertivano a prendere in giro la gente alla "amici miei", devo dire che mi stanno simpatici 'sti Mazzetti :lol: Dovevano essere dei bei banditi !!


Inviato

quì ho trovato i vari fratelli di antonio

Famiglia, Nome: Mazzetti (Massetti, Macetti) / linea di Frinco, Claudio

--------------------------------------------------------------------------------

Testò (Frinco, 28 novembre 1593). Sposa Caterina, di Paolo Perreri, di Chieri.

1 - Giulio Cesare (V).

2 - Girolamo

3 - Antonio, testò (Frinco, 28 giugno 1602). Sposa Marzia Ricci, poi moglie di Paolo Ferreri, di Chieri.

3 – 1 Caterina

3 – 2 Francesca

3 - 3 Fortunio (1593), naturale.

le cose potrebbero tornare....

sei fuori strada Savoiardo, lo stile della moneta non la fa risalire al 1600

occorre cercare prima

numa numa


Inviato

Si hai ragione, però è strano che si siano presi la briga di scriverlo così per esteso, quando potevano solo storpiare la dicitura originale (tipo i ducati veneti nel levante). Boh! Magari si divertivano a prendere in giro la gente alla "amici miei", devo dire che mi stanno simpatici 'sti Mazzetti :lol: Dovevano essere dei bei banditi !!

Concordo. Soprattutto che senso avrebbe una contraffazione con nome per esteso e "arme" della famiglia ben in vista..

numa numa


Inviato

Forse mi hai frainteso. Mi riferivo alla contraffazione della parpagliola piacentina (AndreaPD chiedeva chi fosse l'Antonio indicato su tale moneta).

Per quanto riguarda la moneta oggetto di questa discussione sono anch'io dell'opinione che non si tratti di una contraffazione, monete in genere coniate con uno stile abbastanza approssimativo.


Inviato

Forse mi hai frainteso. Mi riferivo alla contraffazione della parpagliola piacentina (AndreaPD chiedeva chi fosse l'Antonio indicato su tale moneta).

Per quanto riguarda la moneta oggetto di questa discussione sono anch'io dell'opinione che non si tratti di una contraffazione, monete in genere coniate con uno stile abbastanza approssimativo.

Scusa , avevo capito male,

Si qui mi sembra lo stile ci sia, e mi pare che possa caratterizzare piu una produzione di fine XV secolo/inizio XVI piuttosto che una di fine XVI.

numa numa


Inviato

Se può essere utile inserisco l'immagine del diritto di una contraffazione di Frinco del soldo piacentino con S. Antonino a cavallo in cui nello stemma sono ben visibili le mazze che sostituiscono i gigli farnesiani.

post-7879-1268387655,79_thumb.jpg


Inviato

Se può essere utile inserisco l'immagine del diritto di una contraffazione di Frinco del soldo piacentino con S. Antonino a cavallo in cui nello stemma sono ben visibili le mazze che sostituiscono i gigli farnesiani.

Utile senza dubbio e molto interessanti le mazzette. Il Falconi descrive la moneta originale come un cavallotto, coniato sotto Ottavio Farnese

(si vede chiaramente lo stile di fine 1500, ben diverso dal nostro soldino in mistura) e lo riporta al vol. III tav. III , fig. 11 del sul lavoro sulle monete di Piacenza.

C'e un altro rame, coniato sotto Leone X che riporta il volto del santo (S.Antoni) prodotta a Piacenza che ricorda lo stile (vol. II tav. II fig. 6) , ma solo lo stile :D del soldino in istura dell'oggetto della discussione

numa numa


Inviato

Il Falconi descrive la moneta originale come un cavallotto, coniato sotto Ottavio Farnese

L’esatto valore nominale della moneta è un soldo.

Il Falconi per la monetazione piacentina è stato una vera calamità: inesattezze e monete del tutto inventate hanno creato una notevole confusione. Per di più i compilatori del CNI lo hanno assimilato acriticamente (del resto era l’unica opera monografica sulla zecca di Piacenza disponibile a quell’epoca).

A Piacenza nell’800 lo studioso di numismatica locale più importante è stato Bernardo Pallastrelli, il quale ci ha lasciato, oltre alla sua formidabile collezione conservata al Museo Civico di Piacenza, alcuni articoli (famoso e ancora attuale quello sulle parpagliole), una mole notevole di appunti e una bozza manoscritta di studio sulla monetazione dell’età comunale. Il Falconi (pace all’anima sua) si limitò a trascrivere parte degli appunti del Pallastrelli ma, non avendo una solida base numismatica, infarcì il suo lavoro con molta fantasia.


Inviato

Il Falconi descrive la moneta originale come un cavallotto, coniato sotto Ottavio Farnese

L’esatto valore nominale della moneta è un soldo.

Il Falconi per la monetazione piacentina è stato una vera calamità: inesattezze e monete del tutto inventate hanno creato una notevole confusione. Per di più i compilatori del CNI lo hanno assimilato acriticamente (del resto era l’unica opera monografica sulla zecca di Piacenza disponibile a quell’epoca).

A Piacenza nell’800 lo studioso di numismatica locale più importante è stato Bernardo Pallastrelli, il quale ci ha lasciato, oltre alla sua formidabile collezione conservata al Museo Civico di Piacenza, alcuni articoli (famoso e ancora attuale quello sulle parpagliole), una mole notevole di appunti e una bozza manoscritta di studio sulla monetazione dell’età comunale. Il Falconi (pace all’anima sua) si limitò a trascrivere parte degli appunti del Pallastrelli ma, non avendo una solida base numismatica, infarcì il suo lavoro con molta fantasia.

Molto utile.

Esiste una pubblicazione più recente (e valida) omnicomprensiva sulla monetazione di Piacenza ?

Mi sembra di aver visto un'opera recente ma non ho i riferimenti.

numa numa


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