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IGNORED

Nuovo sequestro in registrata tv


cancun175

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Tranquillo, tranquillo. C'è....laugh.gif, se non sulla tua su quella del tuo maresciallo.

Tieni presente che sono toscanaccio e livornese, più indizi di così..... :D :D :D

Se sei livornese sei senz'altro fuori pistawink.gif. Ma non di molto. In zona corrono due quotidiani....L'altro cool.gif

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Guest utente3487

Tranquillo, tranquillo. C'è....laugh.gif, se non sulla tua su quella del tuo maresciallo.

Tieni presente che sono toscanaccio e livornese, più indizi di così..... :D :D :D

Se sei livornese sei senz'altro fuori pistawink.gif. Ma non di molto. In zona corrono due quotidiani....L'altro cool.gif

Capito, ma sai, non avendo gabbie di canarini :D :D :D :D alle 10 di mattina il giornale l'ho già dato in giro :D :D :D :D

Scusami, ma le notizie ormai sono talmente di parte che è difficile leggere un articolo serio, anche se ovviamente non mancano le eccezioni.

Meglio il TG4 :D :D :D :D :D

Modificato da elledi
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... i giornali di oggi fodereranno le pattumiere di domani...

... anche se la libertà di stampa è un diritto ed un principio irrinunciabile.

Ma i giornalisti forse se lo sono scordato

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... i giornali di oggi fodereranno le pattumiere di domani...

... anche se la libertà di stampa è un diritto ed un principio irrinunciabile.

Ma i giornalisti forse se lo sono scordato

No, no carnesala. Sei fuoripista. I giornali e le televisioni hanno responsabilità derivanti da vistose lacune. Ma non sono i principali responsabili. I giornalisti sono chiamati a scrivere di tutto e diversamente non potrebbe essere. Quindi, hanno lacune e capacità tecnica di scrivere. Colmare le lacune è compito della fonte delle informazioni. Mi spiego. Se uno scienziato chiama una conferenza stampa per illustrare una scoperta sulle particelle subatomiche non può pretendere che i giornalisti di fronte sappiano tutto sulle particelle subatomiche. Spetta a lui far capire quello che vuol dire. Chi fornisce le informazioni ha davanti giornalisti, deve contare sulla loro esperienza, ma deve anche far conto di avere davanti i lettori dell'articolo. Il marcio sta proprio qui: se chi fornisce la notizia, invece che colmare la lacuna, la cavalca per sfruttarne l'onda (e non sto parlando specificamente di numismatica, mi esprimo in termini generali) otterrà solo un'ipertrofia del messaggio a scapito dell'equilibrio dell'informazione. Spero di essermi spiegato. Ovviamente sto parlando di giornalisti in buonafede. Se sono in malafede il discorso cambia. Ma siamo sull'ovvio.

Modificato da cancun175
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Chi fornisce le informazioni ha davanti giornalisti, deve contare sulla loro esperienza, ma deve anche far conto di avere davanti i lettori dell'articolo. Il marcio sta proprio qui: se chi fornisce la notizia, invece che colmare la lacuna, la cavalca per sfruttarne l'onda (e non sto parlando specificamente di numismatica, mi esprimo in termini generali) otterrà solo un'ipertrofia del messaggio a scapito dell'equilibrio dell'informazione. Spero di essermi spiegato. Ovviamente sto parlando di giornalisti in buonafede. Se sono in malafede il discorso cambia. Ma siamo sull'ovvio.

Quoto in pieno!

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No, no carnesala. Sei fuoripista. I giornali e le televisioni hanno responsabilità derivanti da vistose lacune. Ma non sono i principali responsabili. I giornalisti sono chiamati a scrivere di tutto e diversamente non potrebbe essere. Quindi, hanno lacune e capacità tecnica di scrivere. Colmare le lacune è compito della fonte delle informazioni. Mi spiego. Se uno scienziato chiama una conferenza stampa per illustrare una scoperta sulle particelle subatomiche non può pretendere che i giornalisti di fronte sappiano tutto sulle particelle subatomiche. Spetta a lui far capire quello che vuol dire. Chi fornisce le informazioni ha davanti giornalisti, deve contare sulla loro esperienza, ma deve anche far conto di avere davanti i lettori dell'articolo. Il marcio sta proprio qui: se chi fornisce la notizia, invece che colmare la lacuna, la cavalca per sfruttarne l'onda (e non sto parlando specificamente di numismatica, mi esprimo in termini generali) otterrà solo un'ipertrofia del messaggio a scapito dell'equilibrio dell'informazione. Spero di essermi spiegato. Ovviamente sto parlando di giornalisti in buonafede. Se sono in malafede il discorso cambia. Ma siamo sull'ovvio.

In realtà, sarebbe compito del giornalista cercare di avere sempre una visione più ampia e critica sulle notizie che gli vengono scodellate nelle varie conferenze stampa. Una cosa che accade raramente, vuoi per i tempi, sempre ristretti, perchè una notizia va cotta e mangiata, vuoi per pigrizia o per scarso senso di responsabilità. Purtroppo ci ammantiamo molto spesso di un'onniscienza che non abbiamo, anzi siamo frequentemente ignorantelli, e ci accontentiamo dei lanci di agenzia, perchè alzare le chiappe dalla scrivania e seguire una notizia costa tempo e fatica. Prescindendo dalle carenze degli organici, sempre più martoriati, perchè per gli editori i giornalisti sono un costo e non un valore, con i collaboratori che spesso vengono spediti a seguire notizie più grandi di loro. Come categoria abbiamo molte colpe sicuramente e spesso nessuno si sogna di mettere in discussione notizie che arrivano da fonti attendibili come le Forze dell'ordine, aggiungi se vuoi la possibilità di fare una bella paginata con qualche strillo che richiama l'attenzione e fa vendere qualcosa in più. Servirebbe più professionalità e coscienza da entrambe le parti, senza cercare sempre un "mostro" da sbattere in prima pagina.

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... Se uno scienziato chiama una conferenza stampa per illustrare una scoperta sulle particelle subatomiche non può pretendere che i giornalisti di fronte sappiano tutto sulle particelle subatomiche. Spetta a lui far capire quello che vuol dire. Chi fornisce le informazioni ha davanti giornalisti, deve contare sulla loro esperienza, ma deve anche far conto di avere davanti i lettori dell'articolo. Il marcio sta proprio qui: se chi fornisce la notizia, invece che colmare la lacuna, la cavalca per sfruttarne l'onda (e non sto parlando specificamente di numismatica, mi esprimo in termini generali) otterrà solo un'ipertrofia del messaggio a scapito dell'equilibrio dell'informazione.

Non sempre, almeno nella mia esperienza, le cose si sono svolte come dici tu.

Mi è spesso capitato di essere intervistato su argomenti scientifici di mia pertinenza da giornalisti che, a parer loro, avevano già molte idee molto chiare sull'argomento. Quando ho espresso le mie idee sono stato più volte corretto, anche con sdegno, ed accusato di dire cose inesatte, chissà per quale interesse nascosto, e mi sono state opposte imbecillità assolute. Poi è successo di tutto: nella migliore delle ipotesi l'intervista non è stata pubblicata, oppure sono state pubblicate a mio nome le idee del giornalista... e allora giù smentite, quasi mai pubblicate.

A onor del vero va anche detto che vi sono sempre più casi di false notizie promulgate da noti studiosi, e qui la colpa non è certo dei giornalisti scientifici. Si potrebbero scrivere pagine intere, ma cito solo 2 casi recenti:

- alcuni anni fa un noto studioso inglese pubblicò su Lancet (rivista medica di livello mondiale) un lavoro che fece scalpore: il vaccino per il morbillo era pericoloso, perchè a causa dii un suo componente aveva provocato l'autismo (!) in 9 bambini su 16. Questo ebbe un effetto devastante sulla campagna vaccinale in UK. E' recente emerso che i dati erano falsi, e che lo "scienziato" aveva rapporti finanziari con una casa farmaceutica concorrente

- alcuni mesi fa uno "scienziato" cinese, grande pubblicatore di lavori scientifici sulle cellule staminali (business del secolo) ha dovuto ritirare 87 (!) sue pubblicazioni, perchè infarcite di dati falsi e copiate da altri lavori.

Che dire? qui tra operatori che sparano palle e giornalisti che riferiscono palle l'etica va a farsi benedire.

(alla faccia del mio vecchio primario, personaggio al di fuori del comune, che quando nel 1980 ricevtte in regalo l'elenco delle sue 300 pubblicazioni, volle che sul frontespizio venisse riportata la frase "beato l'uomo che non ha niente da dire e che, sapendolo, evita di darne evidenza scritta").

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No, no carnesala. Sei fuoripista. I giornali e le televisioni hanno responsabilità derivanti da vistose lacune. Ma non sono i principali responsabili. I giornalisti sono chiamati a scrivere di tutto e diversamente non potrebbe essere. Quindi, hanno lacune e capacità tecnica di scrivere. Colmare le lacune è compito della fonte delle informazioni. Mi spiego. Se uno scienziato chiama una conferenza stampa per illustrare una scoperta sulle particelle subatomiche non può pretendere che i giornalisti di fronte sappiano tutto sulle particelle subatomiche. Spetta a lui far capire quello che vuol dire. Chi fornisce le informazioni ha davanti giornalisti, deve contare sulla loro esperienza, ma deve anche far conto di avere davanti i lettori dell'articolo. Il marcio sta proprio qui: se chi fornisce la notizia, invece che colmare la lacuna, la cavalca per sfruttarne l'onda (e non sto parlando specificamente di numismatica, mi esprimo in termini generali) otterrà solo un'ipertrofia del messaggio a scapito dell'equilibrio dell'informazione. Spero di essermi spiegato. Ovviamente sto parlando di giornalisti in buonafede. Se sono in malafede il discorso cambia. Ma siamo sull'ovvio.

In realtà, sarebbe compito del giornalista cercare di avere sempre una visione più ampia e critica sulle notizie che gli vengono scodellate nelle varie conferenze stampa. Una cosa che accade raramente, vuoi per i tempi, sempre ristretti, perchè una notizia va cotta e mangiata, vuoi per pigrizia o per scarso senso di responsabilità. Purtroppo ci ammantiamo molto spesso di un'onniscienza che non abbiamo, anzi siamo frequentemente ignorantelli, e ci accontentiamo dei lanci di agenzia, perchè alzare le chiappe dalla scrivania e seguire una notizia costa tempo e fatica. Prescindendo dalle carenze degli organici, sempre più martoriati, perchè per gli editori i giornalisti sono un costo e non un valore, con i collaboratori che spesso vengono spediti a seguire notizie più grandi di loro. Come categoria abbiamo molte colpe sicuramente e spesso nessuno si sogna di mettere in discussione notizie che arrivano da fonti attendibili come le Forze dell'ordine, aggiungi se vuoi la possibilità di fare una bella paginata con qualche strillo che richiama l'attenzione e fa vendere qualcosa in più. Servirebbe più professionalità e coscienza da entrambe le parti, senza cercare sempre un "mostro" da sbattere in prima pagina.

Non volevo certo dire che i giornalisti sono angeli senza colpe. Lungi da me, poi, polemizzare con nightfly, che senza dubbio condivide con me la scelta professionale e che, dato il luogo di residenza e l'età, sicuramente ben conosco (come lui sicuramente conoscerà me). Ho perplessità, però, su alcune certezze ("arrivano da fonti attendibili come le Forze dell'ordine"). Nessuno, infatti, è depositario di attendibilità per istituto. Né i giornalisti, né le forze dell'ordine. E' vero nightfly, che spesso per forza di cose o per ignavia o per pigrizia, ci sediamo e lasciamo scorrere gli eventi. E' vero anche che qualcuno e talvolta, come dice mmon, si rapporta alla notizia con una superbia che rasenta la comicità. Ma la pochezza di qualcuno non è sistema. Ciò che emerge dall'argomento da cui siamo partiti è una grossa lacuna di sistema. La stessa lacuna che mina gran parte dell'iter (non solo temporale, anche spaziale) tra il fatto come si crea e il fatto come è raccontato con attori, comparse e anche vittime. Mi rendo conto che stiamo entrando in un dibattito complesso che non è di questo Forum. E quindi mi fermo. Ma dopo aver detto che, dati i presupposti, non sono stupito di ciò che è avvenuto l'altro giorno, il sequestro in registrata tv. E dopo aver ribadito ad alta voce: "urge una riforma dell'informazione a indagini in corso".

Modificato da cancun175
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Condivido Cancun, infatti non c'è polemica nelle mie parole, solo la tristezza per una belle professione che finisce per essere svilita per tanti motivi.

L'accenno all'attendibilità delle fonti non era una certezza, ma un inciso su un vizio diffuso, di prender per buono ciò che ci viene propinato...

Ma questo non è argomento di forum, quindi rimaniamo sul seminato... :P

Ti dirò che mi piacerebbe vedere accanto a queste notizie sui sequestri anche un box, un riquadro, non chiedo tanto, in cui si spieghi cis'è il collezionismo numismatico, quanti siamo, quali sono i problemi con la normativa... non servirebbe molto, solo la volontà di sentire l'altra campana, e non parlo di indagati, ma magari di esperti del settore... ne troveremmo a bizzeffe...

Cambierebbe magari poco, ma sarebbe un primo lumicino per non vedersi accostati a Totò Riina...

ciao

stefano

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Guest utente3487

Condivido Cancun, infatti non c'è polemica nelle mie parole, solo la tristezza per una belle professione che finisce per essere svilita per tanti motivi.

L'accenno all'attendibilità delle fonti non era una certezza, ma un inciso su un vizio diffuso, di prender per buono ciò che ci viene propinato...

Ma questo non è argomento di forum, quindi rimaniamo sul seminato... :P

Ti dirò che mi piacerebbe vedere accanto a queste notizie sui sequestri anche un box, un riquadro, non chiedo tanto, in cui si spieghi cis'è il collezionismo numismatico, quanti siamo, quali sono i problemi con la normativa... non servirebbe molto, solo la volontà di sentire l'altra campana, e non parlo di indagati, ma magari di esperti del settore... ne troveremmo a bizzeffe...

Cambierebbe magari poco, ma sarebbe un primo lumicino per non vedersi accostati a Totò Riina...

ciao

stefano

Si, non sarebbe una cattiva idea...magari con una rubrica a cadenza mensile. Solo che i quotidiani non sembrano apprezzare iniziative del genere, a meno che la firma sia più che autorevole.

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Ti dirò che mi piacerebbe vedere accanto a queste notizie sui sequestri anche un box, un riquadro, non chiedo tanto, in cui si spieghi cis'è il collezionismo numismatico, quanti siamo, quali sono i problemi con la normativa... non servirebbe molto, solo la volontà di sentire l'altra campana, e non parlo di indagati, ma magari di esperti del settore... ne troveremmo a bizzeffe...

Si, non sarebbe una cattiva idea...magari con una rubrica a cadenza mensile. Solo che i quotidiani non sembrano apprezzare iniziative del genere, a meno che la firma sia più che autorevole.

Una rubrica serve poco: "ghettizza" l'articolo, decontestualizzandolo e condannandolo ad essere letto solo da specialisti o appassionati. Finirebbe con l'apparire non l'espressione di una oggettività, ma una posizione di parte e come tale trattata. Stefano, a ragione secondo me, proponeva box a corredo della notizia principale. Il problema è che, salvo casi particolarissimi, gli articoli su sequestri, quando assurgono alla dignità della collocazione "nazionale", finiscono in pagine interne assieme con altre notizie "obbligatorie" stipate con il forcone. In altre parole, gli arricchimenti sono i primi a saltare. Non solo: una simile idea presuppone una persona sensibile all'argomento, e con il potere per imporre l'arricchimento e difenderlo nel tempo, presente al desk dal momento in cui nasce la decisione di mettere in pagina "quella" notizia e fino all'uscita del giornale. E questo ogni volta che si pone il problema. Se invece rimaniamo nell'ambito di una cronaca locale ci sono meno problemi di spazi, ma serve un capocronista locale esperto e sensibile, e specialmente con la voglia di resistere alle "controffensive" del potere costituito, cioè di chi ha chiamato la conferenza stampa. Un cronista locale che disturba il maresciallo o il pm, l'avete mai visto? Insomma, i problemi "tecnici" sono complessi.

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Guest utente3487

e invece rimaniamo nell'ambito di una cronaca locale ci sono meno problemi di spazi, ma serve un capocronista locale esperto e sensibile, e specialmente con la voglia di resistere alle "controffensive" del potere costituito, cioè di chi ha chiamato la conferenza stampa.

Non mi sembra fattibile...Già non abbiamo esperti a sufficienza tra gli addetti ai lavori, figuriamoci nei giornali.

Comunque, visto che i sequestri archeologici che vanno sul giornale sono abbastanza rari, non sarebbe male, come avete detto, aggiungere all'articolo...un piccolo schema della serie BENI ARCHELOGICI. FACCIAMO IL PUNTO.

Ma non è cosa semplice.

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