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Inviato

Dalla mia fidanzata, che, premetto, studia Storia, mi è stato posto un quesito: che senso ha studiare una moneta se decontestualizzata dal luogo del ritrovamento?

Se acquistiamo una moneta su ebay o a un'asta o ad un mercato, che senso ha studiarla se non conosciamo dove è stata rinvenuta e quindi non sappiamo la strada che ha fatto prima di arrivare nelle nostre mani, cosa potrebbe dirci in termini di circolazione del denaro ecc?

Aspetto vostri pareri.


Inviato

DE GREGE EPICURI

Complimenti per l'acume della fidanzata! Però è un discorso da storici-archeologi, e non da collezionisti. Voglio dire: sicuramente da una moneta de-contestualizzata non potremo avere certe notizie (come e dove è circolata, con quali altre monete, fino a che data è stata in uso, a quando risale la sua produzione se questo dato è incerto, ecc.) Però, a parte le qualità strettamente estetiche e "collezionistiche" (stato di conservazione, bontà del conio, rarità ecc.), di molte monete sappiamo già moltissime cose, grazie agli studiosi: autorità emittente, tempo di emissione, zecca, officina, tipo di metallo, e così via.


Inviato

Beh, la domandona è più che lecita...

Certo che vederti apparire un denario di Marco Aurelio da una busta che reca il timbro di un posto sperduto della California è piuttosto spiazzante...

e ti chiedi sempre come diavolo abbia fatto ad arrivare fin lì. Forse un souvenir d'Italie di un soldato americano durante la seconda guerra? B)

Sarebbe bello che una moneta viaggiasse con un proprio patentino recante, come un libretto di circolazione, tutti i possessori ed i luoghi in cui è stata.

Peccato che sarebbe un papiro senza fine, se calcoliamo che in tutti questi anni, se non è stata rinvenuta di recente, deve aver passato molte centinaia di mani.

Già nel medioevo si usava collezionare monete romane.

Personalmente mi affascinano quelle monete degli hoards, frutto della scoperta recente di qualcuno, tipo il Braithwell Hoard. Acquistabili su vcoins.

Lì sì che c'è la tracciabilità! Ma si ferma alla data in cui l'hoard è stato scoperto.

Come mai le monete fossero lì, nascoste da chi, per quale motivo, rimane sempre un mistero. Affascinante mistero.


Inviato

Ogni moneta ci parla di storia. Anche le monete di cui non conosciamo la provenienza. Bisogna considerare tutti gli aspetti diuna monetazione. La quantità di esemplari esistenti ci fornisce già delle notizie sull'emissione. Lo studio delle scritte o delle tecniche di coniazione pure sono decifrabili su qualsiasi esemplare. E si potrebbe continuare per parecchio... Limitarsi al solo luogo di ritrovamento è riduttivo e indica una conoscenza poco approfondita della moneta e delle sue correlazioni. E poi una grande quantità di monete è passata di mano in mano, ma pure queste sono portatrici di un'infinità di informazioni... Basta saperle leggere.


Inviato
Limitarsi al solo luogo di ritrovamento è riduttivo

:rolleyes:


Inviato

1) Ogni moneta ci parla di storia. Anche le monete di cui non conosciamo la provenienza. Bisogna considerare tutti gli aspetti diuna monetazione. La quantità di esemplari esistenti ci fornisce già delle notizie sull'emissione. Lo studio delle scritte o delle tecniche di coniazione pure sono decifrabili su qualsiasi esemplare. E si potrebbe continuare per parecchio...

2) Limitarsi al solo luogo di ritrovamento è riduttivo e indica una conoscenza poco approfondita della moneta e delle sue correlazioni. E poi una grande quantità di monete è passata di mano in mano, ma pure queste sono portatrici di un'infinità di informazioni... Basta saperle leggere.

Quoto in pieno! Una moneta già di per se racchiude un frammento di storia e può esser collocata in un determinato contesto storico (emittore, zecca, motivazione dell'iconografia, etc..).

Il luogo di ritrovamento interessa l'archeologo e può dare informazioni aggiuntive ad uno scavo o ad un ritrovamento.

Qualche tempo fa avevo identificato un FTR di Julian II della zecca di Aquileia trovato in Albania:

il fatto di esser di Aquileia stava ad indicare probabilmente che l'aveva smarrita qualcuno durante un viaggio verosimilmente navale costiero da o per il Medio Oriente (terre con le quali aveva commerci la città nordadriatica).

Quindi un ulteriore arricchimento storico ma alla fin fine resta pur sempre una FTR di Julian II!

Ciao

Illyricum

;)


Inviato

Beh, la domandona è più che lecita...

Certo che vederti apparire un denario di Marco Aurelio da una busta che reca il timbro di un posto sperduto della California è piuttosto spiazzante...

e ti chiedi sempre come diavolo abbia fatto ad arrivare fin lì. Forse un souvenir d'Italie di un soldato americano durante la seconda guerra? B)

Sarebbe bello che una moneta viaggiasse con un proprio patentino recante, come un libretto di circolazione, tutti i possessori ed i luoghi in cui è stata.

Peccato che sarebbe un papiro senza fine, se calcoliamo che in tutti questi anni, se non è stata rinvenuta di recente, deve aver passato molte centinaia di mani.

Già nel medioevo si usava collezionare monete romane.

Personalmente mi affascinano quelle monete degli hoards, frutto della scoperta recente di qualcuno, tipo il Braithwell Hoard. Acquistabili su vcoins.

Lì sì che c'è la tracciabilità! Ma si ferma alla data in cui l'hoard è stato scoperto.

Come mai le monete fossero lì, nascoste da chi, per quale motivo, rimane sempre un mistero. Affascinante mistero.

approvo, anche io provo una sensazione sgradevole a trovare un sesterzio in Australia!, ma è il segno dei tempi, un giorno magari si troveranno su altri pianeti che colonizzeremo.

daltronde, recentemente degli archeologi hanno trovato delle monete romane nel Mecong! quindi vuol dire che anche ai tempi, di strada ne facevano!

comunque io sarei daccordo su un "patentino", o anche un semplice foglio che i collezionisti allegano ad ogni passaggio, mi piacerebbe sapere anche in quante e quali collezioni è passata, e non credo nemmeno che sarebbe poi così lungo, se una moneta è interessante passa anche una vita in una collezione.

inoltre da anche una inconfutabile garanzia alla moneta.

è vero che non può andare a ritroso, ma da qualche parte bisognerebbe pure iniziare.

già internet ci ha cambiato la vita, e interessante per esempio, rivedere delle monete che magari hai posseduto e trovartele in un asta o in qualche altra parte del mondo.


Inviato

ha lo stesso senso che ha studiare un contesto senza monete....da un certo punto di vista non cambia nulla, diciamo che al di là dell'idea " fin troppo accettata" di usare la moneta come fossile guida o il contesto come storia della moneta, il tondello metallico in se possiede già una storia metallica, artistica ed epigrafica.

Da 3-4 anni sono anch'io nel felice mondo dell'archeologia e capisco l'emozione di trovare una moneta mentre scavi uno strato...ma non mi scandalizzo se la trovo in un cassetto tra altre mille...semplicemente la studio nella sua condizione attuale, cosa che la tua ragazza, da storica come la definisci, dovrebbe apprezzare e capire anche meglio di me che, come archeologo, dovrei pormi maggiormente il problema contestuale :-)

Andre


Inviato (modificato)

Le monete riflettono la storia di una città nei suoi diversi periodi , nei suoi governi e nelle dominazioni che ha subito. Sono il segno dell'indipendenza politica e dell'autonomia della città.Quindi è un documento fondamentale da confrontare con le fonti scritte arrivate sino a noi .Uno strumento basilare per gli studiosi moderni per ricostruire la storia di una popolazione e di una nazione. Uno strumento di propaganda rivoluzionario che attraverso le immagini ci racconta la storia di periodi trascorsi che altrimenti si sarebbero persi per sempre.Un album di fotografie di inestimabile valore.Questo per dire che la numismatica non si esprime solo con l'estetica o la tecnologia ma anche con valori che vanno oltre.

Modificato da adolfos

Inviato

La domanda fatta dalla tua fidanzata è molto interessante, e corrisponde ad un certo concetto che una parte degli archeologi ha nei confronti della numismatica. Le monete infatti sono a lungo state considerate dei fossili guida, utili per datare i contesti e per fornire info aggiuntive sulle popolazioni che hanno agito in un sito. Ed è tutto giusto, la moneta come strumento è molto importante per l'archeologia.

Ma la moneta non è solo quello, ha anche dei valori intrinseci, al di fuori del contesto.

Ad esempio il valore estetico, un tetradramma siracusano colpisce per la sua bellezza in maniera eguale nel suo contesto come in un museo.

Lo studio dell'autorità emittente, lo studio ponderale e della lega, che sottende interessanti considerazioni economiche e finanziarie. Lo studio della personalità dei personaggi ritratti oppure delle raffigurazioni architettoniche che coinvolgono l'urbanistica e l'architettura. Lo studio della sua metallurgia.

Infinite sono i motivi per cui una moneta ha senso al di fuori del suo contesto. Non è solo uno strumento quindi, reca dei messaggi autonomi anche al di fuori del luogo di ritrovamento.

Detto questo, è chiaro che qualsiasi informazione aggiuntiva sulla storia personale di una moneta è molto importante. Fosse possibile avere un censimento anche solo delle moente presenti nei musei, sarebbe un dato molto interessante per gli studiosi.


Inviato

smile.gif

ma infatti, la sua funzione di fossile guida, la fa solo nel ritrovamento archeologico, dopo, finisce per anni nei cassetti del museo! non è che la ripongono dove l'anno trovata! quindi diventa comunque parte di una collezione (museale naturalmente) ma sempre collezione.

collezzionare monete e trovarle negli scavi sono due cose assolutamente diverse e una non esclude nè svilisce l'altra.

L'unica frizione che nasce tra i due contesti è la presenza dei mariuoli che le sottraggono dai siti, (perchè sono meno burocratizzati degli archeologi) per metterle in "commercio" creando danni pubblici inimmaginabili. se non ci fosse questo problema, queste due visioni, entrambe coerenti, coesisterebbero senza pensieri.

tanto, con tutto quello che c'è in giro, non mancano certo le monete, nè agli archeologi, nè ai collezionisti.


Inviato

Dalla mia fidanzata, che, premetto, studia Storia, mi è stato posto un quesito: che senso ha studiare una moneta se decontestualizzata dal luogo del ritrovamento?

Se acquistiamo una moneta su ebay o a un'asta o ad un mercato, che senso ha studiarla se non conosciamo dove è stata rinvenuta e quindi non sappiamo la strada che ha fatto prima di arrivare nelle nostre mani, cosa potrebbe dirci in termini di circolazione del denaro ecc?

Aspetto vostri pareri.

Anche contestualizzata, una moneta, per la sua intrinseca natura di bene tesaurizzato o comunque conservabile oltre il normale limite d'uso e quindi con locazione temporale anomalmente prolungata o prolungabile rispetto agli oggetti di uso comune, è un'indicatore temporale molto più impreciso di altri, come le ceramiche soprattutto.

Per cui anche se funzionale come termine post quem, non è così significativo.

Del resto, le legende e le iconografie e le quantità , o rarità, relative , ci danno molte altre indcazioni riguardo alle volontà civiche e politiche dell'emittente a prescindere dalla loro contestualizzazione. Contestualizzate ci informano sui flussi circolatori del denaro,quindi, indirettamente, ci danno un'idea della situazione economica del luogo.

Diciamo che la moneta è un documento double face . mentre una ceramica decontestualizzata non ha praticamente significato se non come flio conduttore delle tendenze artistiche, le monete funzionano in tutte e due le situazioni,ed è per quello che sono gli oggetti antichi più collezionati da sempre.


Inviato

scusate ma mi fa troppo sorridere il fatto che abbiamo risposto tutti più o meno allo stesso modo, un pò da esperienze, chi dal catalli, chi dal savio e chi dalla manualistica numismatica varia! ma in fondo il concetto da esprimere era quello :-)

Andre


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