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Prima di affrontare direttamente l’oggetto titolo della discussione, bisogna fare una “piccola” premessa storica che illustra le motivazioni che portarono alla nascita del cavallo, un nuovo nominale, tanto apprezzato nel Regno di Napoli.

I regnanti Angioini, per conquistare la corona del regno di Napoli, oltre ai loro eserciti, si affidarono anche a condottieri e famiglie nobili che dopo la vittoria provvidero a “ringraziare” affidandogli territori del regno riducendo quindi quest’ultimo in pratica ad un sistema feudale. Con la venuta poi a Napoli degli Aragona, il primo re napoletano di questa dinastia, Alfonso I, cercò in qualche modo di contrastare e modificare questa situazione “feudale” in quanto il potere economico del regno era in pratica più nelle mani dei baroni che non del Regio Demanio. Per far ciò, il re cercò in tutti i modi di far sviluppare il commercio e sfruttare le risorse che il regno offriva. Nacquero così imprenditori, commercianti, armatori, concessionari di miniere che, con la loro rapida crescita economica, andarono subito a scontrarsi con il potere dei Baroni che erano sicuramente abili nella guerra, ma poco portati al commercio. Questa situazione, aggravata dal fatto che comunque il re tendeva a favorire famiglie spagnole rispetto a quelle baronali presenti sul regno, causarono un malcontento da parte di quest’ultime che iniziarono a soffrire il governo aragonese ed a rimpiangere quello angioino. Quindi la morte di Alfonso I ed il successivo insediamento sul trono di un suo figlio illegittimo, Ferdinando I d’Aragona, furono scintille scatenanti una rivolta per cercare di far tornare il regno sotto il dominio angioino. Tale rivolta inizialmente fu appoggiata anche dal papa, infatti la Chiesa aveva da sempre considerato il regno come un suo feudo tanto che nessun re poteva sedersi sul trono di Napoli senza essere incoronato dal papa. Callisto III quindi si rifiutò di incoronare re Ferdinando I, venendo meno alla promessa fatta ad Alfonso I, causando la feroce reazione di Ferdinando che iniziò quindi una battaglia contro i baroni ribelli. L’incoronazione di Ferdinando fu comunque solo una questione di tempo, infatti Callisto III morì poco tempo dopo ed il suo successore, Pio II provvide a farlo incoronare re nel 1459 nella città di Barletta. Ciò non sopì le sue ire che continuò la sua lotta contro i ribelli fino al 1462 quando li sconfisse definitivamente. Naturalmente per affrontare questa vera e propria guerra, le casse dello stato avevano bisogno di molto denaro e Ferdinando per procuraselo in gran quantità fu l’artefice di una vera e propria falsificazione di Stato, infatti per pagare le proprie truppe fece abbassare il valore intrinseco dei tornesi aumentandone a dismisura la loro coniazione. Pare che proprio per aumentare questa produzione facesse aprire delle zecche in alcune città del regno quali, oltre Napoli, Barletta, Gaeta, Salerno, Cosenza, Lecce, Capua ed Isernia. Addirittura sembra fece coniare questi tornesi anche da alcuni potenti commercianti napoletani, facendosi anticipare la somma che essi ne avrebbero ricavato. Questa enorme immissione di tornesi dal basso contenuto di fino, anche se diede inizialmente al re la possibilità di finanziare la guerra, col passare del tempo creò un forte malcontento popolare. Infatti la popolazione si vedeva costretta ad accettare come valuta una moneta che aveva un contenuto di fino molto basso e che, addirittura, in alcune di esse l’argento non fosse proprio presente. Questa situazione costrinse quindi il re a correre ai ripari e nell’aprile del 1472, per eliminare questa circolazione di moneta scadente e falsificata, fece coniare il cavallo, moneta in rame puro dal peso di 2 grammi che aveva un valore intrinseco pari al valore nominale, quindi non conveniente da falsificare. Il cavallo fu ben accetto dal popolo e ben presto si diffuse enormemente in tutto il regno e oltre che a Napoli fu coniato ad Amatrice, all’Aquila, a Brindisi, Capua (?) e Sulmona.

Nel 1486 il re si trovò ad affrontare una seconda rivolta da parte di alcuni Baroni ribelli ed anche questa volta la soffocò nel sangue, ma ormai i tempi erano maturi perché il re di Francia rivendicasse i diritti sul regno di Napoli, infatti Carlo VIII, nel 1495, dopo essersi accordato con Ludovico il Moro, scese col suo esercito e conquistò il Regno. Nel frattempo Ferdinando I era morto ed il suo successore, il figlio Alfonso II, malvisto dal popolo a causa della sua ferocia dimostrata nella repressione della rivolta dei baroni, si vide costretto ad abdicare, lasciando il trono al figlio Ferdinando II d’Aragona detto affettuosamente Ferrandino, proprio nel momento in cui Calo VIII conquistava il regno. Ma l’occupazione francese durò solo pochi mesi e Ferrandino poté finalmente salire sul trono di Napoli. In questo rapido alternarsi di regnanti la coniazione di cavalli subì diverse modifiche. Mentre non se ne coniarono durante il regno di Alfonso II, sotto Carlo VIII, in considerazione che questa moneta era ben accetta e nonostante il breve periodo di regno, se ne coniarono in gran quantità. Oltre che a Napoli, se ne coniarono anche nelle città che si erano dimostrate favorevoli alla venuta del regnante d’oltralpe che videro così ringraziarsi con il diritto di coniare moneta; tra queste l’Aquila, Chieti, Manoppello, Ortona, Sora e Sulmona.

Fu proprio in questo periodo che si iniziano a ribattere il cavalli. Infatti per far fronte all’enorme quantità di coniazioni e a “marcare” le stesse con le insegne del nuovo re, molti cavalli con le impronte di Ferdinando I, vengono ribattuti con le nuove impronte di Carlo VIII, lasciando spesso visibile sul tondello i segni di entrambi i coni.

Con il ritorno sul trono di Ferdinando II d’Aragona avviene il contrario. Almeno inizialmente non vengono approntati nuovi coni, ma si preferisce ribattere i cavalli con l’impronta di Carlo VIII con i coni di Ferdinando I anche per cancellare dalle monete “l’impronta” dell’invasore (vista la gran quantità di cavalli emessi da Carlo VIII nel Regno, si decise di lasciarli circolare). Fu probabilmente verso la fine del regno di Ferdinando II che si approntarono dei nuovi coni con l’effige di Ferrandino, ma a causa della sua improvvisa morte, ne fu subito interrotta la coniazione. Il Crusafont riporta un cavallo con l’effige di Ferdinando I d’Aragona ma con la legenda FERRANDVS II REX, quindi riportante il numerale di Ferdinando II. Non ho mai avuto modo di visionarlo dal vivo, ma non ne metto in dubbio la sua autenticità, anzi, a sua conferma va detto che era prassi nel periodo descritto utilizzare coni dei sovrani precedenti modificando la legenda. Un discorso a parte merita la zecca di Brindisi, dove invece vengono coniati cavalli con al D/ la testa di Ferdinando II ed al R/ lo stemma della città. E’ per questo motivo che sono da attribuire a Ferdinando II i cavalli di Carlo VIII ribattuti con i coni di Ferdinando I. Con la venuta di Federico III d’Aragona si procede alla coniazione di cavalli a suo nome, ma contemporaneamente si continua a ribattere i cavalli di Carlo VIII ancora in circolazione con l’effige del nuovo sovrano. La coniazione di questa moneta terminò il 13 gennaio 1498 e nel marzo dello stesso anno ne fu vietato il loro utilizzo a causa delle continue riduzioni di peso della stessa che ormai ne avevano dimezzato il valore (era passato da 1/12 di grano in origine ad 1/24 di grano alla fine). Al suo posto Ferdinando III d’Aragona fece coniare una nuova moneta chiamata sestino (1/6 di grano) dal valore di 2 cavalli.

Questo a mio avviso rimane uno dei periodi più affascinanti sia a livello storico che numismatico del Regno di Napoli, e chiedo venia se ho ridotto all’osso le vicende storiche per parlare delle monete e perdonatemi se vi è qualche inesattezza che spero venga segnalata.

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Inviato

Un po di immagini.

16gyhcx.jpg

Tornese in bassissima conservazione, ma ad alto contenuto di argento (a fiducia :) ) probabilmente tra le prime coniazioni.


Inviato

Tornese in buona qualità (e conservazione) probabilmete con un giusto contenuto di fino.

iviioi.jpg


Inviato

Tornese con uno stile leggermente più rozzo e sicuramente con un basso contenuto di fino.

281c5cm.jpg


Inviato

Tornese di stile molto rozzo (le braccia della croce non sono nemmeno uguali) e completamente in rame.

2vxoaqo.jpg


Inviato (modificato)

Iniziamo con i ribattuti.

Carlo VIII su Ferdinando I.

1zzlwyo.jpg

Modificato da fedafa

Inviato

E per ultimo ancora Federico III su Carlo VIII

14tprtf.jpg

Forse ho un po esagerato con le immagini :P .

Ma mi auguro che se ne aggiungano delle altre :D .


Inviato

Aggiungo anch'io un cavallo.

Carlo VIII zecca di Chieti su Ferdinando I

post-9800-1265457021,94_thumb.jpg


Inviato

Riguardo le ribattiture avvenute durante il regno di Ferrandino, per chi non neè a conoscenza, consiglio la lettura del seguente articolo:

http://digidownload.libero.it/storia_e_numismatica/%20Los%20Cavalli%20deFerrandinoacunados%20en%20la%20Ceca%20de%20NapolesGN172.pdf

Los " Cavalli " de Ferrandino acuñados en la ceca de Nápoles, "Gaceta Numismática", 172 (2009), pp. 37-41


Inviato

Riguardo le ribattiture avvenute durante il regno di Ferrandino, per chi non neè a conoscenza, consiglio la lettura del seguente articolo:

http://digidownload.libero.it/storia_e_numismatica/%20Los%20Cavalli%20deFerrandinoacunados%20en%20la%20Ceca%20de%20NapolesGN172.pdf

Los " Cavalli " de Ferrandino acuñados en la ceca de Nápoles, "Gaceta Numismática", 172 (2009), pp. 37-41

Grazie Gionata, speravo in questa tua segnalazione.


Inviato (modificato)

Fedafa , hai dimenticato il cavallo di Ferdinando II con l'effige di questo giovane regnante, riportato correttamente anche da Gionata nel suo lavoro e nel nostro Catalogo de "La Moneta".

In particolare questa tipologia di cavallo è estremamente importante perchè fino a pochi anni fa non si conoscevano cavalli col busto di questo Re. Ora ne conosciamo 1 soltanto.

Avendo avuto l'occasione di vedere da vicino questa moneta :-), ti posso assicurare che è molto simile per tipologia di tondello ai cavalli di Ferdinando I battuti nella zecca di Brindisi.

A guardare bene i dettagli della moneta sembra anche questo cavallo un esemplare ribattuto.

In particolare proprio ribatutto su un cavallo della zecca di Brindisi (di tondello sempre irregolare e peso scarso), quindi sarebbe forse da attribuire alla zecca di Brindisi e non di Napoli.

Presto inserirò nel Catalogo una foto migliore :-). Che ne pensate?

Modificato da vox79

Inviato (modificato)

ottimo lavoro, anche per me questa monetazione merita più considerazione. Che ne diresti di inserirle qualcosa nella sezione Articoli?

Modificato da bavastro
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Inviato

Fedfa , hai dimenticato il cavallo di Ferdinando II con l'effige di questo giovane regnante, riportato correttamente anche da Gionata nel suo lavoro e nel nostro Catalogo de "La Moneta".

In particolare questa tipologia di cavallo è estremamente importante perchè fino a pochi anni fa non si conoscevano cavalli col busto di questo Re. Ora ne conosciamo 1 soltanto.

Avendo avuto l'occasione di vedere da vicino questa moneta :-), ti posso assicurare che è molto simile per tipologia di tondello ai cavalli di Ferdinando I battuti nella zecca di Brindisi.

A guardare bene i dettagli della moneta sembra anche questo cavallo un semplare ribattuto.

In particolare proprio ribatutto su un cavallo della zecca di Brindisi (di tondello sempre irregolare e peso scarso), quindi sarebbe forse da attribuire alla zecca di Brindisi e non di Napoli.

Presto inserirò nel Catalogo una foto migliore :-). Che ne pensi?

Caro Vox, non l'ho dimenticato :) nello scritto ho menzionato il cavallo in questione, compreso quello riportato dal Crusafont. Il problema è che non ho buone immagini di quella moneta quindi non l'ho inserita nella discussione. Ma tranquillo, inseriscila pure. Lo scopo di questo post è proprio quello di vivacizzare un po questa monetazione.

Per il Cavallo di Ferdinando II poi c'è qualcosa che bolle in pentola, ma a tempo dovuto.


Inviato

ottimo lavoro, anche per me questa monetazione merita più considerazione. Che ne diresti di inserirle qualcosa nella sezione Articoli?

Come Fare???

Per me non ci sono problemi.


Inviato

Fedfa , hai dimenticato il cavallo di Ferdinando II con l'effige di questo giovane regnante, riportato correttamente anche da Gionata nel suo lavoro e nel nostro Catalogo de "La Moneta".

In particolare questa tipologia di cavallo è estremamente importante perchè fino a pochi anni fa non si conoscevano cavalli col busto di questo Re. Ora ne conosciamo 1 soltanto.

Avendo avuto l'occasione di vedere da vicino questa moneta :-), ti posso assicurare che è molto simile per tipologia di tondello ai cavalli di Ferdinando I battuti nella zecca di Brindisi.

A guardare bene i dettagli della moneta sembra anche questo cavallo un semplare ribattuto.

In particolare proprio ribatutto su un cavallo della zecca di Brindisi (di tondello sempre irregolare e peso scarso), quindi sarebbe forse da attribuire alla zecca di Brindisi e non di Napoli.

Presto inserirò nel Catalogo una foto migliore :-). Che ne pensi?

Senza alcuna indicazione o simbolo o particolare di zecca è difficile poter attribuire la moneta a Brindisi. Poi di persona, appena ci vediamo, ti spiegherò un pò di cose :)


Inviato

ciao fedafa, per inserire articoli credo basti andare nella categoria apposita (manuali o Numismatica medievale?), pigiare il pulsante "aggiungi articoli" e fare un copia /incolla del testo word. Però mi sa che non si possono inserire immagini. Almeno se non ho sbagliato manovra, i testi contenenti immagini che ho tentato di incollare, sono stati filtrati delle foto. Quindi ho desistito.

Se un responsabile della sezione conferma che le cose stanno così, vedo due possibilità.

1 - inserire solo testo, con link alle immagini del Catalogo.

2 - imbastire un manuale completo di foto, da inserire però nella sezione Manuali.

Attendiamo sviluppi

:rolleyes:

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Inviato

Che bel thread!!! Grazie per gli approfondimenti fedafa, che ho letto con grande interesse. La monetazione in rame dell'ultimo lustro del XV secolo in Italia meridionale è un vero crogiuolo di irregolarità, di rivendicazioni e di usurpazioni, e rivolgo tutta la mia ammirazione a chi riesce a mettere la testa in un simile pagliaio...ho ritrovato altri casi di ribattitura molto interessanti su una vecchia opera di difficile reperimento, e mi piacerebbe avere le vostre riflessioni a riguardo.

Giovan Vincenzo Fusco, nella sua pregevole monografia dedicata alla monetazione di Carlo VIII di Valois per Napoli (“Intorno alle zecche ed alle monete battute nel Reame di Napoli da re Carlo VIII di Francia”, Napoli, Stamperia del Fibreno 1846), dedica un intero capitolo (XIII – Vicende delle monete di re Carlo) ad indagare la spinosa questione della circolazione dei cavalli “francesi” dopo la restaurazione aragonese. Riporta i capitoli rivolti a Federico da alcune città abruzzesi con suppliche perché venisse tollerata la circolazione dei cavalli di Carlo VIII, onde migliaia di onesti cittadini non si ritrovassero con un pugno di polvere in mano, dal momento che i suddetti cavalli si erano coniati in maggior parte nelle città abruzzesi, orgogliose di poter rivendicare la tanto agognata autonomia rispetto all’accentramento antibaronale distintivo della politica dei primi aragonesi di Napoli. Parla del generale decadimento di peso e bontà di quei pregevolii spiccioli coniati con tanta cura sotto Ferrante, sintomo dei tempi mutati. E si diffonde su un’ampia casistica di cavalli ribattuti, prevalentemente conservati nella sua collezione. In particolare, attribuisce la scelta di Ferrandino di ribattere i cavalli con l’effigie del defunto Ferrante alla fretta di dare inizio senza ulteriori indugi ad una sommaria damnatio capitis contro il sovrano francese. La VII Tavola reca le immagini de i cavalli ribattuti splendidamente incisi da Andrea Russo. Riporto di seguito le immagini con descrizione, sperando di fare cosa gradita dal momento che risultano fotograficamente fedeli ed al contempo molto esplicative:

1. Cavallo di Ferdinando II su cavallo dell’Aquila

Ferd_II_su_Aquila.jpg

2. Cavallo di Ferdinando II su cavallo di Napoli

Ferd_II_su_Napoli.jpg


Inviato

Grazie Junomoneta per l'ulteriore segnalazione. Nel post avevo solo accennato al fatto che si siano lasciati circolare i cavalli coniati da Carlo VIII. Hai fatto benissimo ad approfondire la cosa. Mi auguro che seguano altre segnalazioni e immagini ;) .


Inviato

3. Cavallo di Ferdinando II su cavallo erroneamente attribuito alla zecca di Cosenza

Ferd_II_su_Cosenza.jpg

4. Cavallo di Federico su cavallo dell’Aquila

Feder_su_Aquila.jpg

5. Cavallo di Federico su cavallo dell’Aquila

Feder_su_Aquila1.jpg

6. Cavallo di Federico su cavallo di Chieti

Feder_su_Chieti.jpg

7. Cavallo di Federico su cavallo di Sulmona

Feder_su_Sulmona.jpg


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