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Risposte migliori

Inviato

Mi pare che tempo fa se ne sia già parlato, ma non trovo la discussione. Perchè moltissime monete provinciali hanno un piccolo forellino nel centro?


Inviato

fai una ricerca con " dampers ".


Inviato

Sorry, ma l'unica lingua che conosco bene è il dialetto del mio paese.

Roberto


  • 2 mesi dopo...
Inviato

scusate, ma al di là di quello che ho letto, mi domando una cosa: i coni che sono stati rinvenuti, saranno stati analizzati no? non possedevano nessuna escrescenza centrale? non è che magari il discorso del foro centrale, dipendesse soltanto da una tecnica coniativa particolare, con due piccole escrencense in rilievo sulle matrici dei coni, atte ad evitare lo scivolamento del tondello con conseguente centraggio dello stesso? ovviamente nelle monete queste escrescenze in rilievo, lasciavano una impronta in incuso, cioè un buchetto centrale


Inviato

Se fossero noti conii strutturati come dici, il problema sarebbe stato risolto :)

Confrontando esemplari prodotti dallo stesso conio si nota che i dimples hanno una posizione diversa in rapporto all'impronta.

Da ciò si può tranquillamente escludere, anche in mancanza di ritrovamenti di conii realizzati in questo modo, che fosse presente una protuberanza conica centrale sul conio stesso, atta produrre il dimple, come ipotizzi.

Probabilmente la cavità era prodotta sul tondello vergine, prima di coniare la moneta.

Luigi


Inviato

Se fossero noti conii strutturati come dici, il problema sarebbe stato risolto :)

Confrontando esemplari prodotti dallo stesso conio si nota che i dimples hanno una posizione diversa in rapporto all'impronta.

Da ciò si può tranquillamente escludere, anche in mancanza di ritrovamenti di conii realizzati in questo modo, che fosse presente una protuberanza conica centrale sul conio stesso, atta produrre il dimple, come ipotizzi.

Probabilmente la cavità era prodotta sul tondello vergine, prima di coniare la moneta.

Luigi

mi hai aperto gli occhi, se fosse stato come dico io, i buchi si sarebbero trovati in monete identiche, nello stesso punto...ma se fosse come dici tu, il tondello vergine già predisposto col buchetto, com'è che i buchi non venivano poi successivamente schiacchiati, obliterati o quantomeno deformati in fase di coniatura?


Inviato

cmq anch'io credo che il buchetto fosse già presente nel tondello vergine...resta da capire come e perchè


Inviato

...ma se fosse come dici tu, il tondello vergine già predisposto col buchetto, com'è che i buchi non venivano poi successivamente schiacchiati, obliterati o quantomeno deformati in fase di coniatura?

Dipende dal tipo di impronta; al dritto è spesso la guancia del ritratto ed al rovescio il busto di una personificazione. Un conio inciso di queste tipologie, ossia con mancanza di metallo, non può schiacciare o obliterare il forellino del tondello.

Se invece al dritto compaiono due busti affrontati, il dimple cade nello spazio libero del campo; qui è possibile avere una (modesta) deformazione del foro (e alcuni dimple appaiono deformati).

Una applicazione successiva alla coniazione avrebbe ancora più difficoltà ad essere spiegata (a che prò "marcare", post produzione, la moneta e da entrambe le parti?) e farebbe cadere l'ipotesi più accreditata (ma che personalmente non trovo realistica per i bronzi della Mesia e della Tracia), cioè quella dell'effetto di un utensile rotante atto a levigare il tondello.

Luigi


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