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Inviato

mi dai il numero di telefono del gioielliere?????????????


Inviato (modificato)

mi dai il numero di telefono del gioielliere?????????????

Sempre a caccia di buoni affari e ;)

Modificato da Maregno
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Inviato

mi dai il numero di telefono del gioielliere?????????????

oppure voglia irrefrenabile di torturarlo :D


  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Buona sera a tutti.

Riesumo questa discussione (che forse troverebbe migliore collocazione nella neonata sezione degli approfondimenti), perchè sono in possesso di un dato che potrebbe confermare, definitivamente, la tesi che ho finora sostenuto ovvero che i quasi 7 milioni di pezzi aurei da Lire 20 con millesimo 1882, siano stati interamente battuti nella zecca di Roma in quell'anno.

Fino a questo punto della discussione credo si possano ritenere ragionevolmente acquisite le seguenti certezze:

- il contingente battuto con il detto millesimo di quasi 7 milioni di marenghi (che trova rispondenza incrociata attraverso la consultazione di diversi testi consultati e tabelle allegate);

- la disponibilità del cospicuo metallo prezioso necessario alla suddetta coniazione (il famoso prestito europeo di 644 milioni di lire, in buona parte somministrato dai finanziatori in verghe e monete auree);

- il riferimento al testo della vigente Convenzione della U.M.L., che imponeva di riportare rigorosamente, sulle monete in oro ed in argento, il millesimo di fabbricazione.

Premesso quanto sopra, le obiezioni sollevate a questa tesi, sono finora essenzialmente due:

- la prima è quella secondo cui molti dei cataloghi attualmente in uso riportano (pur senza documentare l'affermazione) che i marenghi con il millesimo 1882 vennero battuti per molto tempo, addirittura durante il regno di V.E.III;

- la seconda, anch'essa però non sostenuta finora da dati concreti ma da semplici supposizioni, in base alla quale la zecca di Roma non sarebbe stata in grado, all'epoca, di produrre una così cospicua quantità di tondelli monetali.

Vorrei a questo punto aggiungere che dai cataloghi oggi in commercio, la zecca di Roma nel 1882 non avrebbe coniato soltanto il marengo ma anche altre tipologia monetali, che di seguito riporto nel loro complesso (i dati delle emissioni sono tratti dal Catalogo Gigante 2010):

Monete in oro da Lire 100.........................nr. di esemplari 1.229.-

Monete in oro da Lire 20...........................nr. di esemplari 6.970,007.-

Monete in argento da Lire 2.......................nr. di esemplari 2.859.206.-

Totale complessivo: 9.830.442 monete coniate con il millesimo 1882 nella zecca di Roma.

Occorre dunque verificare se la zecca romana, nel 1882, fosse tecnicamente in grado di produrre una tale quantità di moneta.

La fonte da cui, accidentalmente, ho tratto la risposta, è il testo di Luigi Repossi dal titolo: Milano e la sua zecca, pubblicato dall'editore Loescher nel 1877 e che, a prima vista, non c'entrerebbe nulla con la zecca di Roma. Ma non è così........... B)

15qw2l1.jpg

L'autorevolezza dello scrittore ma sopratutto la data di pubblicazione del libro (avvenuta 5 anni prima della data che ci interessa), dovrebbero rendere le informazioni di questo testo particolarmente attendibili.....

Ma veniamo al dunque.

Nella parte finale del libro, alla pagina 136, l'Autore si lamenta della probabile prossima chiusura della Zecca meneghina e coglie l'occasione per fare un confronto fra la produttività giornaliera di questa e la potenzialità produttiva di quella romana.

Leggete di seguito cosa scrive in proposito il Repossi:

21a9s8i.jpg

Scopriamo dunque che nel 1877 la zecca di Roma è in grado di produrre 30.000 monete al giorno (incredibile la capacità produttiva di quella milanese....con "più di un milione di tondini al giorno"i!!!!).

Dunque, se moltiplichiamo 30.000 pezzi al giorno per 310 giorni lavorativi all'anno (ho tolto 52 domeniche e tre festività), la produzione che si ottiene è di 9.300.000 pezzi all'anno, quindi più o meno compatibile con il complesso delle coniazioni dell'anno 1882 riportate dai cataloghi, che abbiamo visto essere indicata in 9.830.442 (mancano all'appello meno di 15 giorni lavorativi, che potrebbero benissimo essere stati recuperati in altrettante domeniche di un anno particolarmente produttivo...).

Bene, adesso non potete fare altro che "smontarmi" il Repossi......... B) .

Elledi, Tu che sei il più scettico sulle capacità produttive della vecchia zecca romana, che mi dici adesso :lol: ?....................

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62
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Guest utente3487
Inviato

Buona sera a tutti.

Riesumo questa discussione (che forse troverebbe migliore collocazione nella neonata sezione degli approfondimenti), perchè sono in possesso di un dato che potrebbe confermare, definitivamente, la tesi che ho finora sostenuto ovvero che i quasi 7 milioni di pezzi aurei da Lire 20 con millesimo 1882, siano stati interamente battuti nella zecca di Roma in quell'anno.

Fino a questo punto della discussione credo si possano ritenere ragionevolmente acquisite le seguenti “certezze”:

- il contingente battuto con il detto millesimo di quasi 7 milioni di marenghi (che trova rispondenza “incrociata” attraverso la consultazione di diversi testi consultati e tabelle allegate);

- la disponibilità del cospicuo metallo prezioso necessario alla suddetta coniazione (il famoso prestito europeo di 644 milioni di lire, in buona parte somministrato dai finanziatori in verghe e monete auree);

- il riferimento al testo della vigente Convenzione della U.M.L., che imponeva di riportare rigorosamente, sulle monete in oro ed in argento, il millesimo di fabbricazione.

Premesso quanto sopra, le obiezioni sollevate a questa tesi, sono finora essenzialmente due:

- la prima è quella secondo cui molti dei cataloghi attualmente in uso riportano (pur senza documentare l'affermazione) che i marenghi con il millesimo 1882 vennero battuti per molto tempo, addirittura durante il regno di V.E.III;

- la seconda, anch'essa però non sostenuta finora da dati concreti ma da semplici supposizioni, in base alla quale la zecca di Roma non sarebbe stata in grado, all'epoca, di produrre una così cospicua quantità di tondelli monetali.

Vorrei a questo punto aggiungere che dai cataloghi oggi in commercio, la zecca di Roma nel 1882 non avrebbe coniato soltanto il marengo ma anche altre tipologia monetali, che di seguito riporto nel loro complesso (i dati delle emissioni sono tratti dal Catalogo Gigante 2010):

Monete in oro da Lire 100.........................nr. di esemplari 1.229.-

Monete in oro da Lire 20...........................nr. di esemplari 6.970,007.-

Monete in argento da Lire 2.......................nr. di esemplari 2.859.206.-

Totale complessivo: 9.830.442 monete coniate con il millesimo 1882 nella zecca di Roma.

Occorre dunque verificare se la zecca romana, nel 1882, fosse tecnicamente in grado di produrre una tale quantità di moneta.

La fonte da cui, accidentalmente, ho tratto la risposta, è il testo di Luigi Repossi dal titolo: “Milano e la sua zecca”, pubblicato dall'editore Loescher nel 1877 e che, a prima vista, non c'entrerebbe nulla con la zecca di Roma. Ma non è così........... B)

15qw2l1.jpg

L'autorevolezza dello scrittore ma sopratutto la data di pubblicazione del libro (avvenuta 5 anni prima della data che ci interessa), dovrebbero rendere le informazioni di questo testo particolarmente attendibili.....

Ma veniamo al dunque.

Nella parte finale del libro, alla pagina 136, l'Autore si lamenta della probabile prossima chiusura della Zecca meneghina e coglie l'occasione per fare un confronto fra la produttività giornaliera di questa e la potenzialità produttiva di quella romana.

Leggete di seguito cosa scrive in proposito il Repossi:

21a9s8i.jpg

Scopriamo dunque che nel 1877 la zecca di Roma è in grado di produrre 30.000 monete al giorno (incredibile la capacità produttiva di quella milanese....con "più di un milione di tondini al giorno"i!!!!).

Dunque, se moltiplichiamo 30.000 pezzi al giorno per 310 giorni lavorativi all'anno (ho tolto 52 domeniche e tre festività), la produzione che si ottiene è di 9.300.000 pezzi all'anno, quindi più o meno compatibile con il complesso delle coniazioni dell'anno 1882 riportate dai cataloghi, che abbiamo visto essere indicata in 9.830.442 (mancano all'appello meno di 15 giorni lavorativi, che potrebbero benissimo essere stati recuperati in altrettante domeniche di un anno particolarmente produttivo...).

Bene, adesso non potete fare altro che "smontarmi" il Repossi......... B) .

Elledi, Tu che sei il più scettico sulle capacità produttive della vecchia zecca romana, che mi dici adesso :lol: ?....................

Saluti.

Michele

Lo sai che io di fronte ai documenti mi inchino sempre :D

Anzi adesso sono addirittura sdraiato (nel letto) :( :(

Che dire ancora? Crolla anche il mio scetticismo sulla zecca Romana.

Ovviamente lasciamo lo spazio ad eventuali controdeduzioni...ma fin d'ora ti dico...complimenti Michele :D

Mi rimane sempre un dilemma angosciante: ma chi ha lanciato per prima la notizia della coniazione per 20 anni? i soliti elementi? Mah.

Inviato

"A proposito...chi era questo Luigi Repossi? "

Ecco il suo breve profilo, riportato nella prima pagina del libro:

nyahph.jpg

M.

  • Mi piace 1

Guest utente3487
Inviato

"A proposito...chi era questo Luigi Repossi? "

Ecco il suo breve profilo, riportato nella prima pagina del libro:

nyahph.jpg

M.

Alla faccia del profilo...un tuttologo :D :D Però una scatola vuota...non ci dice nulla.

Inviato

Ho appena mandato una Mail all'ufficio stampa di casa Savoia..

non sono riuscito a trovare l'elenco dei Cavalieri :angry:

Sergio


Guest utente3487
Inviato

Sono lo spirito di questa discussione...che mi portate nella nuova sezione prima che scompaia nell'oblio? :D :D :D :D

  • 1 anno dopo...
Inviato

Rongom che dici con i tuoi potenti mezzi ci riesci a produrre una versione PDF di quest'ultimo libro indicato da Michele? :rolleyes:

Saluti

Simone


Inviato

Il Montenegro Regno d'Italia riporta che Umberto I usando la vecchia zecca Papalina di Roma nel 1893 avrebbe dovuto coniare 100.000.000 di pezzi in bronzo da 10 Centesimi,non potendolo fare commissiono (vinse l'asta) alla zecca di Birminghan Sessanta milioni d'esemplari. La stessa cosa accadde per il 20 Centesimi in Nichel che il decreto n°.......autorizzava Duecento milioni di pezzi. Furono commissionati (vinse l'asta) prima 100 milioni di pezzi ad una ditta privata AK che poi passarono a 150 milioni perchè la Zecca di Stato (Roma-Papalina) non riusciva a farne più di 50 milioni nel tempo prestabilito.

V.E.III nel 1908 inizio la costruzione della nuova Zecca a Roma finiti nel 1911


Inviato

Posso fare una domanda seppur sciocca?! Anche il Gigante riporta la notizia del 20 lire 1882 coniato sotto V E III. Perchè sarebbe dovuto accadere ?! mi spiego meglio, perchè avrebbero dovuto utilizzare dell'oro ,quindi del materiale, per continuare con la coniazione di questa moneta invece che utilizzare tale materiale per la monetazione d'oro del sovrano in carica?! A che scopo?! aveano dichiarato un TOT come tiratura e dovevono arrivare a tal numero?!

Cerco una spiegazione logica di tale atto :)


  • 4 mesi dopo...
Inviato

Sono lo spirito di questa discussione...che mi portate nella nuova sezione prima che scompaia nell'oblio? biggrin.gifbiggrin.gifbiggrin.gifbiggrin.gif

Fatto anche se in ritardo !!!


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