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Odoardo Farnese: due doppie per Piacenza


giollo2

Risposte migliori

Le immagini dei coni che ho riportato sono inedite.

I coni appartengono al Museo Archeologico di Parma presso il quale li avevo fotografati una decina di anni. Purtroppo non ho avuto l'autorizzazione a pubblicarli e quindi non posso fornire immagini in buona risoluzione.

Da rilevare il fatto che in tale Museo è conservato un insieme molto rilevante di coni e punzoni farnesiani (un intero armadio!!). La motivazione del rifiuto all'autorizzazione era stata che una nota studiosa di numismatica si era riservata il diritto di pubblicarli (oltre 10 anni fa!). Non aggiungo altro.

Posso immaginare chi sia tale studiosa. So che ha 'bloccato' anche altre persone che si erano 'azzardate' a studiare alcuni pezzi della collezione del Museo di Parma. No comment...

A proposito delle quadruple di Odoardo, mi sembra che quasi tutti gli esemplari dei quali lei e Incuso avete fornito le immagini provengano dalla stessa copia di conii (sia del '26 che del '31). O sbaglio?

Se teniamo presente come in quel periodo lo zecchiere entrante fosse obbligato a comperare i conii e i punzoni utilizzati da quello uscente, tutto sommato ci sta che alcune monete del Fermi risultino battuti con gli stesi conii dello Xell...

So che è impossibile farsi un'idea dell'autenticità o meno di una moneta solo da un'immagine digitale, ma così di primo acchito non mi sembra che questi pezzi siano falsi...

Teofrasto

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Non voglio dirti di fregartene e pubblicarle, visto che l'eventuale problema sarebbe tuo, ma trovo inconcepibili questi vincoli in saecula saeculorum. Forse una nuova richiesta fatta oggi al museo, magari opportunamente supportata, potrebbe avere esito diverso (l'associazione Phalantos è stata creata anche per questo) ... Elledi, Bizerba, potete dirci qualcosa al riguardo? Come ci si dovrebbe comportare? Esiste un copyright preventivo? :(

In una seconda visita al museo (quattro anni fa) la risposta è stata la stessa: quel materiale non si può pubblicare!

Non critico il personale del Museo in quanto si è mostrato estremamente disponibile, mi ha fatto fotografare tutte le monete che volevo e anche molti coni e punzoni. Il problema è quello di una certa parte del mondo cattedratico che ritiene le collezioni museali un bene privato (loro) e non pubblico (ogni riferimento all'ex collezione reale è puramente voluto!).

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Posso immaginare chi sia tale studiosa. So che ha 'bloccato' anche altre persone che si erano 'azzardate' a studiare alcuni pezzi della collezione del Museo di Parma. No comment...

A proposito delle quadruple di Odoardo, mi sembra che quasi tutti gli esemplari dei quali lei e Incuso avete fornito le immagini provengano dalla stessa copia di conii (sia del '26 che del '31). O sbaglio?

Se teniamo presente come in quel periodo lo zecchiere entrante fosse obbligato a comperare i conii e i punzoni utilizzati da quello uscente, tutto sommato ci sta che alcune monete del Fermi risultino battuti con gli stesi conii dello Xell...

So che è impossibile farsi un'idea dell'autenticità o meno di una moneta solo da un'immagine digitale, ma così di primo acchito non mi sembra che questi pezzi siano falsi...

Teofrasto

Come ha avuto modo di precisare il responsabile di Inasta (vedi il messaggio n. 41 di questa discussione) le due quadruple presentate nel catalogo dell'asta n. 28 (una del 1626 e una del 1631) sono state ritirate perchè risultate non autentiche.

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  • ADMIN
Staff

Ma il "no" è una risposta possibile? Mi spiego, la legge sui beni culturali prevede che il responsabile del museo possa chiedere opportuno guiderdone in merito all'utilizzo ma mi sembra risibile che lo proibisca ad uno e lo conceda ad altro.

Intendiamoci, capisco bene che se questo è il volere del responsabile occorre litigarci e dopo, sicuramente, ti metteranno paletti qualunque cosa tu richieda; ma a domanda scritta ti dovranno pur dare delle motivazioni.

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Le motivazioni alla fine sarebbero che hanno dato l'"esclusiva" a un eminente personaggio del mondo accademico e che noi comuni mortali dobbiamo aspettare la pubblicazione dello studio ( se mai è iniziato).

A questo proposito perchè non si crea un apposito forum sui diversi musei italiani e stranieri dove raccogliere, museo per museo, le notizie sulle collezioni, i contatti, le esperienze, i consigli sulle richieste di visita e tutto ciò che può risultare utile per gli appassionati di numismatica?

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  • ADMIN
Staff

Così si crea anche un danno economico alle finanze pubbliche. Se io responsabile nego a qualcuno le fotografie significa che il museo (ergo lo stato) non incassa quando potrebbe. Oppure va dimostrato che l'esclusiva è stata ben pagata :D

Comunque devo dire che l'unica volta che gli ho chiesto l'uso di foto me lo hanno concesso senza alcun problema e gratis, quindi la mia esperienza è completamente differente (ok, nel mio caso erano oggetti un po' piú comuni).

Interessante l'idea di aprire un forum sui musei. Piú che un forum direi andrebbe aperta una discussione.

L'esperienza mia in merito è abbastanza limitata, ricordo che chiesi le immagini al Kunsthistorische Museum del 10 doppie di Piacenza di Ranuccio II per il catalogo e mi sembra che chiesero 50 euro per una "reduced reproduction". Mi è rimasto il dubbio di quanto reduced fosse. Rob aveva contattato il British Museum per il 105 zecchini di Manin e in questo caso la cifra era 30 GBP (però non si parlava di dimensioni).

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Ho ricevuto stamattina da Inasta il seguente messaggio che ritengo importante trascrivere:

" Penso di aver individuato 2 monete provenienti dalla nostra asta 28: 1556 e 1557. Dall'elenco delle aggiudicazioni si evince che le monete in oggetto erano state ritirate. Le confermo che questo avvenne proprio perchè anche grazie all'aiuto di altri colleghi, ci eravamo accorti della non autenticità delle stesse. Le sarei grato se facesse questa precisazione. Se avesse bisogno di altre infirmazioni non esiti a contattarmi: [email protected]

Cordiali saluti

Dott. Simone Rocco di Torrepadula

Inasta sa "

Preciso che ho un'ottima opinione di INASTA dalla quale ho anche effettuato in passato diversi acquisti.

Inoltre è forse l'unica ditta che offre gratuitamente l'archivio completo di TUTTE le monete passate nelle proprie aste, strumento utilissimo per il collezionista.

Sig. Giollo 2 buongiorno,

non è che lei ha le immagini delle due monete presenti sul catalogo in questione? Ho controllato sul sito di Inasta ma le foto delle quadruple non sono state inserite. A questo punto, per dissipare ogni dubbio, sarebbe interessante poter controllare e confrontare i due esemplari 'incriminati'.

Grazie, Teofrasto

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Sig. Giollo 2 buongiorno,

non è che lei ha le immagini delle due monete presenti sul catalogo in questione? Ho controllato sul sito di Inasta ma le foto delle quadruple non sono state inserite. A questo punto, per dissipare ogni dubbio, sarebbe interessante poter controllare e confrontare i due esemplari 'incriminati'.

Grazie, Teofrasto

Sig. Teofrasto buongiorno a lei (scherzi a parte credo che almeno in questa sede ci si possa dare del tu),

le foto sono quelle riportate da Incuso nel messaggio n. 24 (le ultime due).

Fino a poco tempo fa le foto erano presenti nell'archivio Inasta, poi (forse purtroppo in seguito a questa discussione) sono state tolte; un grazie ulteriore a Incuso per averle salvate dall'oblio.

Modificato da giollo2
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Così si crea anche un danno economico alle finanze pubbliche. Se io responsabile nego a qualcuno le fotografie significa che il museo (ergo lo stato) non incassa quando potrebbe. Oppure va dimostrato che l'esclusiva è stata ben pagata :D

Comunque devo dire che l'unica volta che gli ho chiesto l'uso di foto me lo hanno concesso senza alcun problema e gratis, quindi la mia esperienza è completamente differente (ok, nel mio caso erano oggetti un po' piú comuni).

Interessante l'idea di aprire un forum sui musei. Piú che un forum direi andrebbe aperta una discussione.

L'esperienza mia in merito è abbastanza limitata, ricordo che chiesi le immagini al Kunsthistorische Museum del 10 doppie di Piacenza di Ranuccio II per il catalogo e mi sembra che chiesero 50 euro per una "reduced reproduction". Mi è rimasto il dubbio di quanto reduced fosse. Rob aveva contattato il British Museum per il 105 zecchini di Manin e in questo caso la cifra era 30 GBP (però non si parlava di dimensioni).

Non sono molto pratico della struttura del forum, secondo me sarebbe importante che per ogni museo ci fosse una discussione, in modo tale che se cerco un determinato museo posso scorrere l'indice del forum (o della discussione?) e individuare quello che mi interessa

Il Kunsthistorische Museum a suo tempo mi fornì gratuitamente le fotocopie di tutte le schede (con immagini, poco leggibili ma utili) delle monete di Piacenza e Parma e a pagamento (non ricordo la cifra, dovrei verificare) la fotografia dell'inedito mezzo ducato di Alessandro F. per Piacenza. Potendo recarsi sul posto si possono però fotografare tutte le monete che si vuole credo senza spese. (un mio conoscente lo ha fatto).

Il British fornisce allo stesso prezzo fotografie multiple in formato A4 (circa 40-50 monete per foglio).

L'utilità di un forum (o discussione?) sui musei sarebbe proprio quella di raccogliere anche queste informazioni.

Modificato da giollo2
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Sig. Teofrasto buongiorno a lei (scherzi a parte credo che almeno in questa sede ci si possa dare del tu),

le foto sono quelle riportate da Incuso nel messaggio n. 24 (le ultime due).

Fino a poco tempo fa le foto erano presenti nell'archivio Inasta, poi (forse purtroppo in seguito a questa discussione) sono state tolte; un grazie ulteriore a Incuso per averle salvate dall'oblio.

Ok, Giollo2, recepito.

A mio avviso la seconda moneta del messaggio 24 (Inasta 1556, LX 1626) è autentica. I conii corrispondono esattamente a quelli dell'esemplare del Museo Archeologico di Parma. Il terzo esemplare del messaggio 24 (Inasta 1557, LF 1631) ha sicuramente lo stesso diritto di quello precedente. La moneta, autentica e con data 1626, potrebbe dunque essere stata ritoccata per creare la data più rara. Tuttavia la sigla dello zecchiere è scandita da 'rosetta L punto F rosetta' come nell'esemplare del Museo di Piacenza, quest'ultimo senz'altro autentico.

La quadrupla del messaggio 26 porta invece ai lati della sigla LF due punti. Questo fatto può non voler dire nulla ma potrebbe essere anche un indizio di genuinità dell'esemplare di Inasta.

E' invece decisamente 'brutto' l'esemplare del messaggio 16, quello cioè che ha dato origine alla discussione

Si può vedere un'immagine dell'esemplare tipo CF 104/B?

Grazie, Teofrasto

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ricordo che chiesi le immagini al Kunsthistorische Museum del 10 doppie di Piacenza di Ranuccio II per il catalogo e mi sembra che chiesero 50 euro per una "reduced reproduction". Mi è rimasto il dubbio di quanto reduced fosse. Rob aveva contattato il British Museum per il 105 zecchini di Manin e in questo caso la cifra era 30 GBP (però non si parlava di dimensioni).

Personalmente posso dire che chiesi alla fondazione BAM il permesso per l'utilizzo di alcune immagini delle monete della ex collezione Magnaguti ma mi negarono l'utilizzo (anche se ho avuto l'impressione che fosse un no non del tutto convinto, nel senso che mi hanno dato una risposta tipo "per il momento preferiamo non concedere l'utilizzo delle foto").

Puntualizzo che si trattava di immagini già presenti sul sito della fondazione che io volevo semplicemente duplicare per inserire sul catalogo Mantova.

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Ok, Giollo2, recepito.

A mio avviso la seconda moneta del messaggio 24 (Inasta 1556, LX 1626) è autentica. I conii corrispondono esattamente a quelli dell'esemplare del Museo Archeologico di Parma. Il terzo esemplare del messaggio 24 (Inasta 1557, LF 1631) ha sicuramente lo stesso diritto di quello precedente. La moneta, autentica e con data 1626, potrebbe dunque essere stata ritoccata per creare la data più rara. Tuttavia la sigla dello zecchiere è scandita da 'rosetta L punto F rosetta' come nell'esemplare del Museo di Piacenza, quest'ultimo senz'altro autentico.

La quadrupla del messaggio 26 porta invece ai lati della sigla LF due punti. Questo fatto può non voler dire nulla ma potrebbe essere anche un indizio di genuinità dell'esemplare di Inasta.

E' invece decisamente 'brutto' l'esemplare del messaggio 16, quello cioè che ha dato origine alla discussione

Si può vedere un'immagine dell'esemplare tipo CF 104/B?

Grazie, Teofrasto

Ciao Teofrasto,

come ho già precisato non sono un perito e quindi non voglio (e non posso) esprimere giudizi univoci sull'autenticità o meno di una moneta. Posso avere solo dei dubbi e in questa discussione ho cercato di illustrarli senza arrivare a conclusioni categoriche.

Ritengo però che se un responsabile di una affermata casa d'asta dichiara di aver ritirato due monete di una certa importanza da un catalogo già pubblicato perchè non autentiche l'abbia fatto a ragion veduta e a fronte di almeno un ' "autorevole" perizia; non sono cose che si fanno alla leggera. A questo riguardo sarebbe auspicabile un'ulteriore precisazione da parte della casa d'asta.

Il paragone con l'esemplare del 1631 del museo di Piacenza (illustrato nel messaggio 15) non mi sembra appropriato perchè i due esemplari (Inasta e museo PC) sono completamente differenti e provenienti da conii chiaramente diversi (quello Inasta ha il simbolo della V rovesciata mentre quello del museo PC il numero arabo 1).

L'immagine di un esemplare CF 104/B è quella riportata nel messaggio 16.

Potresti a tua volta postare l'immagine dell'esemplare del museo di Parma, dato che non l'avevo fotografato, affinchè si possa fare un confronto con l'esemplare 1626 Inasta (magari abbinando qualche ingrandimento dei particolari)?

Ti ringrazio per aver arricchito questa discussione e ti saluto

Giollo2

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Ciao Teofrasto,

come ho già precisato non sono un perito e quindi non voglio (e non posso) esprimere giudizi univoci sull'autenticità o meno di una moneta. Posso avere solo dei dubbi e in questa discussione ho cercato di illustrarli senza arrivare a conclusioni categoriche.

Ritengo però che se un responsabile di una affermata casa d'asta dichiara di aver ritirato due monete di una certa importanza da un catalogo già pubblicato perchè non autentiche l'abbia fatto a ragion veduta e a fronte di almeno un ' "autorevole" perizia; non sono cose che si fanno alla leggera. A questo riguardo sarebbe auspicabile un'ulteriore precisazione da parte della casa d'asta.

Il paragone con l'esemplare del 1631 del museo di Piacenza (illustrato nel messaggio 15) non mi sembra appropriato perchè i due esemplari (Inasta e museo PC) sono completamente differenti e provenienti da conii chiaramente diversi (quello Inasta ha il simbolo della V rovesciata mentre quello del museo PC il numero arabo 1).

L'immagine di un esemplare CF 104/B è quella riportata nel messaggio 16.

Potresti a tua volta postare l'immagine dell'esemplare del museo di Parma, dato che non l'avevo fotografato, affinchè si possa fare un confronto con l'esemplare 1626 Inasta (magari abbinando qualche ingrandimento dei particolari)?

Ti ringrazio per aver arricchito questa discussione e ti saluto

Giollo2

Ciao Giollo2,

provo a postare le immagini della quadrupla del MANPR con la speranza di non violare alcun copyright. Le immagini mi furono date alcuni anni fa da un amico che stava conducendo una ricerca sulla monetazione farnesiana ma che purtroppo ho nel frattempo perso di vista e non sono in grado di specificare diametro e peso di questa moneta.

post-14038-1263995991,87_thumb.jpg

post-14038-1263996011,2_thumb.jpg

Per quanto riguarda le due monete di Inasta, premetto che non sono io il possessore e non ho alcun interesse a far passare per buone monete che potrebbero effettivamente anche non esserlo.

Anch'io ho espresso i miei dubbi ma, se vogliamo, in senso opposto ai tuoi. Io credo che le due monete possano essere autentiche per tutta una serie di motivi:

- la prima moneta proviene dalla stessa copia di conii di quella del MANPR e questo credo che possa giocare a favore della sua autenticità anche se, lo comprendo, non ci può essere la certezza assoluta.

- la seconda moneta (1631 LF) ha in comune con quella datata 1626 almeno il conio di diritto. Questo può essere dovuto al reimpiego da parte del Fermi di almeno un conio inciso dallo Spiga. Oppure potrebbe trattarsi di un falso moderno creato utilizzando una moneta (autentica) più comune e ribulinata 'ad hoc' in modo da creare la variante più rara. A questo punto, per fugare ogni dubbio, bisognerebbe controllare l'esemplare in esame con un microscopio bioculare per accertarsi se presenta incisioni più 'fresche' nella data e nella sigla rispetto a quelle presenti in altri punti del campo della moneta.

Il paragone che ho fatto con l'esemplare del museo di Piacenza riguarda solamente la sigla dello zecchiere, che in entrambi gli esemplari è caratterizzata da una interpunzonatura analoga. Cosa che, per esempio, non si riscontra nella moneta del messaggio 26 (anch'essa datata 1631 LF).

Alla domanda se sia possibile incontrare una moneta datata 1626 e una datata 1631 provenienti dalla stessa copia di conii io rispondo che in via teorica questo è possibile, dal momento che, come già accennato, in questo periodo nello stato farnesiano si faceva obbligo allo zecchiere di comperare la 'punzoneria' da quello che lo aveva preceduto nella locazione della zecca. Ora, lo Xell dovette utilizzare i conii datati 1626 per tutta la durata della sua locazione dal momento che non sono conosciute quadruple con altre date. Dunque, quando Fermi prese il suo posto, nel 1629 o nel 1631, i conii che egli acquistò dovevano essere ancora quelli recanti la data 1626, anche se forse erano stati usati dallo Xell fino a pochi giorni prima.

Le domande che mi faccio io, e alla quale non so per il momento rispondere, è invece questa: come venivano creati i coni rotatnti? Quanti e quali punzoni venivano utilizzati? Le incisioni presenti su un rullo sono ESATTAMENTE tutte identiche una all'altra?

C'è qualcuno in grado di rispondere in modo esaustivo e documentato a questi dubbi?

Grazie a te Giollo 2, per aver cominciato questa discussione che mi ha dato modo di chiarirmi un po' di cose alle quali stavo pensando da tempo, Teofrasto

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Ciao Giollo2,

provo a postare le immagini della quadrupla del MANPR con la speranza di non violare alcun copyright. Le immagini mi furono date alcuni anni fa da un amico che stava conducendo una ricerca sulla monetazione farnesiana ma che purtroppo ho nel frattempo perso di vista e non sono in grado di specificare diametro e peso di questa moneta.

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Per quanto riguarda le due monete di Inasta, premetto che non sono io il possessore e non ho alcun interesse a far passare per buone monete che potrebbero effettivamente anche non esserlo.

Anch'io ho espresso i miei dubbi ma, se vogliamo, in senso opposto ai tuoi. Io credo che le due monete possano essere autentiche per tutta una serie di motivi:

- la prima moneta proviene dalla stessa copia di conii di quella del MANPR e questo credo che possa giocare a favore della sua autenticità anche se, lo comprendo, non ci può essere la certezza assoluta.

- la seconda moneta (1631 LF) ha in comune con quella datata 1626 almeno il conio di diritto. Questo può essere dovuto al reimpiego da parte del Fermi di almeno un conio inciso dallo Spiga. Oppure potrebbe trattarsi di un falso moderno creato utilizzando una moneta (autentica) più comune e ribulinata 'ad hoc' in modo da creare la variante più rara. A questo punto, per fugare ogni dubbio, bisognerebbe controllare l'esemplare in esame con un microscopio bioculare per accertarsi se presenta incisioni più 'fresche' nella data e nella sigla rispetto a quelle presenti in altri punti del campo della moneta.

Il paragone che ho fatto con l'esemplare del museo di Piacenza riguarda solamente la sigla dello zecchiere, che in entrambi gli esemplari è caratterizzata da una interpunzonatura analoga. Cosa che, per esempio, non si riscontra nella moneta del messaggio 26 (anch'essa datata 1631 LF).

Alla domanda se sia possibile incontrare una moneta datata 1626 e una datata 1631 provenienti dalla stessa copia di conii io rispondo che in via teorica questo è possibile, dal momento che, come già accennato, in questo periodo nello stato farnesiano si faceva obbligo allo zecchiere di comperare la 'punzoneria' da quello che lo aveva preceduto nella locazione della zecca. Ora, lo Xell dovette utilizzare i conii datati 1626 per tutta la durata della sua locazione dal momento che non sono conosciute quadruple con altre date. Dunque, quando Fermi prese il suo posto, nel 1629 o nel 1631, i conii che egli acquistò dovevano essere ancora quelli recanti la data 1626, anche se forse erano stati usati dallo Xell fino a pochi giorni prima.

Le domande che mi faccio io, e alla quale non so per il momento rispondere, è invece questa: come venivano creati i coni rotatnti? Quanti e quali punzoni venivano utilizzati? Le incisioni presenti su un rullo sono ESATTAMENTE tutte identiche una all'altra?

C'è qualcuno in grado di rispondere in modo esaustivo e documentato a questi dubbi?

Grazie a te Giollo 2, per aver cominciato questa discussione che mi ha dato modo di chiarirmi un po' di cose alle quali stavo pensando da tempo, Teofrasto

Sulla base di un esame superficiale (data dalla risoluzione non ottimale di entrambe le immagini) non sarei proprio sicuro che le due monete provengano dalla stessa coppia di conii:

provate a guardare in entrambe le monete:

1. la P e la C di PLAC;

2. la O e la E di FLORET;

3. il fiore a sinistra del ramo destro della pianta del giglio;

4. i fiori del rami centrale della pianta del giglio;

5. il ricciolo destro del giglio sopra la corona.

post-7879-1264003428,9_thumb.jpg

post-7879-1264003453,68_thumb.jpg

Rimango dell'idea che una precisazione di un responsabile di Inasta potrebbe dare una risposta definitiva al problema.

Per quanto riguarda l'esame dei coni cilindrici purtroppo penso che non ci sia nulla da fare, a meno che qualcuno più fortunato di me ottenga la possibilità di studiarli e pubblicarli.

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Sulla base di un esame superficiale (data dalla risoluzione non ottimale di entrambe le immagini) non sarei proprio sicuro che le due monete provengano dalla stessa coppia di conii:

provate a guardare in entrambe le monete:

1. la P e la C di PLAC;

2. la O e la E di FLORET;

3. il fiore a sinistra del ramo destro della pianta del giglio;

4. i fiori del rami centrale della pianta del giglio;

5. il ricciolo destro del giglio sopra la corona.

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post-7879-1264003453,68_thumb.jpg

Rimango dell'idea che una precisazione di un responsabile di Inasta potrebbe dare una risposta definitiva al problema.

Per quanto riguarda l'esame dei coni cilindrici purtroppo penso che non ci sia nulla da fare, a meno che qualcuno più fortunato di me ottenga la possibilità di studiarli e pubblicarli.

Gentile Utente,

le due monete provenienti dalla nostra asta n. 28 vennero ritirate in quanto il giorno prima dell'asta vennero visionate da due persone separatamente ed entrambe a distanza di poche ore espressero dei dubbi in quanto a loro giudizio due date differenti avevano troppi punti in comune. Essendo a ridosso dell'asta abbiamo preferito ritirarl ein quanto non c'era il tempo materiale per farle vedere ad altri colleghi e avendo anche noi un ragionevole dubbio abbiamo preferito ritirarle ritendo che fosse meglio perdere una vendita piuttosto che rimanere con il dubbio che le due monete non fossero originali.

Abbiamo poi tolto le foto dal sito solo dopo che avevamo visto che erano state riportate su questo forum, anche per evitare un utilizzo "improprio" da parte di qualche malintezionato che magari decidesse di utilizzare dette foto per far apparire originali monete in suo possesso. Qualora ci fosse bisogno per ulteriori approfondimenti le faremo avere a chi le chiederà.

Cordiali saluti

Inasta sa

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Gentile Utente,

le due monete provenienti dalla nostra asta n. 28 vennero ritirate in quanto il giorno prima dell'asta vennero visionate da due persone separatamente ed entrambe a distanza di poche ore espressero dei dubbi in quanto a loro giudizio due date differenti avevano troppi punti in comune. Essendo a ridosso dell'asta abbiamo preferito ritirarl ein quanto non c'era il tempo materiale per farle vedere ad altri colleghi e avendo anche noi un ragionevole dubbio abbiamo preferito ritirarle ritendo che fosse meglio perdere una vendita piuttosto che rimanere con il dubbio che le due monete non fossero originali.

Abbiamo poi tolto le foto dal sito solo dopo che avevamo visto che erano state riportate su questo forum, anche per evitare un utilizzo "improprio" da parte di qualche malintezionato che magari decidesse di utilizzare dette foto per far apparire originali monete in suo possesso. Qualora ci fosse bisogno per ulteriori approfondimenti le faremo avere a chi le chiederà.

Cordiali saluti

Inasta sa

Grazie mille a Inasta per la puntuale precisazione.

Un'ulteriore considerazione può essere quella che i diritti delle due monete (vedi messaggio 24 seconda e terza moneta) sono assolutamente identici, graffietti e segnetti inclusi (es. dietro l'occhio e dietro la gorgiera). Anche ipotizzando un reimpiego dei conii del 1626 per la coniazione dell'esemplare del 1631, l'esemplare del 1626 dovrebbe essere stato l'ultimo coniato con quella data e l'esemplare del 1631 il primo di quell'anno. Certo tutto è possibile però forse alquanto improbabile.

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  • ADMIN
Staff

Mi sa' che al convegno di Piacenza ci saranno parecchie sorprese.

Poterci essere... :cry:

almeno teneteci aggiornati.

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Se può essere utile sottopongo al vostro esame questo esemplare con alcune mie considerazioni. Si tratta di un esemplare direi sicuramente autentico conservato al Museo Bottacin di Padova:

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