Vai al contenuto
IGNORED

Shqipëria, il Paese delle Aquile


petronius arbiter

Risposte migliori

la divisione alpina Julia....riesce a ripiegare e a contenere l'offensiva greca sul vecchio confine, al ponte di Perati.

A Perati (il villaggio albanese di Perat) nasce uno dei più famosi e dolenti canti alpini:

"Sul ponte di Perati, bandiera nera:
L'è il lutto della Julia che va a la guera
L'è il lutto degli alpini che va a la guera,
La meglio zoventù che va soto tera.

Quelli che son partiti, non son tornati:
Sui monti della Grecia sono restati.

Sui monti della Grecia c'è la Vojussa
Col sangue degli alpini s'è fatta rossa.
Un coro di fantasmi vien giù dai monti
È il coro degli alpini che sono morti.

Alpini della Julia in alto il cuore
Sui monti della Grecia c'è il tricolore.
Gli alpini fan la storia, ma quella vera
Scritta col sangue lor, e la penna nera."


In una prima versione c'era una strofa che, con preciso riferimeno all'avversione dei nostri soldati per una guerra inutile, recitava:

"Quelli che l'han voluta, non son partiti
Quello che son partiti, non son tornati"


ma nella sua prima parte fu prontamente censurata, come ben presto venne severamente censurata e infine del tutto proibita l'intera canzone, bollata dal regime fascista come "disfattista" e "sovversiva" dry.gif

Nella foto, il ponte di Perati nel 1940.

petronius cool.gif

post-206-1263681517,81_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


  • Risposte 55
  • Iniziato
  • Ultima Risposta

Utenti più attivi in questa discussione

  • petronius arbiter

    34

  • deti

    5

  • luke_idk

    4

  • fra18

    4

Giorni con maggiore attività

Se Petronius Arbiter è d'accordo, mi farebbe piacere nel mio piccolo poter contribuire con qualche approfondimento a questa discussione, avendo molto interesse per la storia del 900.

Il 10 giugno 1940 l'Italia entra in guerra a fianco della Germania.

Mussolini, per non essere da meno di Hitler, visto che in Francia per le nostre truppe c'era stato ben poco da fare (avevano già pensato a tutto i tedeschi)

Il 10 giugno 1940, lItalia attacca la Francia proprio perché era stata indebolita notevolmente dalla Germania nazista. Mussolini era convinto che le sorti della guerra erano ormai decise e attaccò un Paese ormai debole per sacrificare quanto meno truppe possibili in un inutile attacco militare. Egli stesso dichiarò di aver bisogno di un pugno di morti per sedersi al tavolo delle trattative. Dietro a queste dichiarazioni si cela anche il timore, da parte di Mussolini, di un attacco nazista.

decide di aprire un nuovo fronte nei Balcani, attaccando la Grecia; decisione quasi incomprensibile dal punto di vista politico, dal momento che il paese era retto dalla dittatura filo-fascista di Metaxas, e del tutto azzardata dal punto di vista militare, stante l'impreparazione del nostro esercito, più volte denunciata dai generali, che però non vanno oltre una generica protesta.

Lazione militare italiana ai danni dei francesi servì a ben poco proprio perché il grosso era già stato fatto dai tedeschi. Da qui la necessità di attaccare la Grecia per dare una prova di forza (come già detto da luke_idk). Ci sono tuttavia anche altre ragioni quali lespansione (lItalia avrebbe avuto il controllo sul Mar Egeo nonché su tutto il Mediterraneo) e non bisogna dimenticare che la Grecia era storicamente un alleato della Gran Bretagna (e infatti furono anche gli inglesi a contribuire alla disfatta italiana in Grecia).

Modificato da sagida
Link al commento
Condividi su altri siti


Se Petronius Arbiter è d'accordo, mi farebbe piacere nel mio piccolo poter contribuire con qualche approfondimento a questa discussione

Ci mancherebbe altro che non fossi d'accordo :D grazie a te e a luke per le precise puntualizzazioni storiche :)

Mussolini è convinto che "spezzeremo le reni alla Grecia" ma si sbaglia....

Alla fine, per risolvere il conflitto con i greci è necessario l'intervento dei tedeschi, che nel frattempo avevano invaso anche la Jugoslavia.

Le armate tedesche entrano in Grecia dalla Bulgaria, paese alleato dell'Asse, e occupano Salonicco il 9 aprile 1941 consentendo così alle truppe italiane di riprendere l'iniziativa e di occupare Atene il 27 dello stesso mese.

L'Albania, liberata dalla pressione dell'esercito greco, rimane sotto controllo italiano, in una situazione di sostanziale tranquillità, fino all'8 settembre 1943. Dopo l'armistizio e il conseguente sbandamento del nostro esercito, il territorio albanese viene occupato dai tedeschi.

Per completare il discorso sulla circolazione monetaria in Albania durante l'occupazione italiana, è d'obbligo fare almeno un accenno agli assegni circolari a taglio fisso, simili a quelli che ebbero corso in Italia nella Repubblica di Salò, e che circolarono parimenti alla cartamoneta di cui si è parlato nei post precedenti.

Stampati a Roma dalla Tipografia Staderini, furono emessi dalla Banca Nazionale d'Albania con diverse intestazioni di città: Tirana, Valona, Durazzo, Corice ed Elbasani.

Si conoscono tagli da 200, 500, 1000, 2000 e 5000 franchi albanesi, con diverse date di emissione, ed oggi della massima rarità (R4); motivo per cui non fanno parte della mia collezione :P e dovete accontentarvi di una foto in b/n di un assegno da 5000 franchi del 1943.

Tutti gli assegni portano al retro la seguente indicazione, bilingue:

"IL PRESENTE ASSEGNO PUO' CIRCOLARE SOLTANTO IN ALBANIA ED IN ITALIA, SUOI POSSEDIMENTI E TERRITORI DELL'AFRICA ITALIANA".

Vi risparmio la traduzione albanese :rolleyes:

petronius B)

post-206-1263754035,79_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti



Dopo l'armistizio e il conseguente sbandamento del nostro esercito, il territorio albanese viene occupato dai tedeschi.

Ai tedeschi si oppongono le prime formazioni partigiane, dapprima autonome, poi, dal maggio 1944, riunite in un Esercito di Liberazione Nazionale, capeggiato dal leader comunista Enver Hoxha (foto). C'è anche il contributo degli ex militari italiani che formano la Brigata Partigiana Gramsci.

Il merito principale della liberazione del paese va ai partigiani, ma non manca loro l'appoggio dei sovietici, che il 27 novembre 1944 occupano Tirana, il 28 Scutari, e dopo pochi giorni dalla liberazione dell'intera Albania favoriscono l'insediamento di un governo comunista presieduto da Hoxha, che l'11 febbraio 1945 proclama la Repubblica Popolare d'Albania.

petronius smile.gif

post-206-1263838535,88_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


In campo monetario, il primo provvedimento preso dal nuovo governo, in attesa di dotarsi di una moneta propria, è quello di far sovrastampare le banconote della Banca Nazionale d'Albania con un timbro rettangolare nero, che va a coprire la filigrana, con la scritta BANKA E SHTETIT SHQIPTAR (Banca di Stato d'Albania) e al centro l'aquila bicefala, simbolo del paese.

Vengono sovrastampati i biglietti da 20 franchi oro del 1926, da 20 franchi del 1939 e da 100 franchi del 1940. Inoltre, i biglietti da 5 e 10 lek.

Le monete in lek coniate in Italia, invece, vengono dichiarate fuori corso.

Nella foto, la banconota da 20 franchi oro del 1926 con sovrastampa.

petronius :)

post-206-1263839782,35_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Vengono sovrastampati anche gli assegni circolari a taglio fisso, che sono leggermente meno rari (R3) di quelli senza sovrastampa.

Le banconote in franchi con sovrastampa sono invece piuttosto comuni, specie se circolate, così come le corrispondenti senza sovrastampa.

Estremamente rari i biglietti in lek sovrastampati, che alcuni cataloghi nemmeno riportano <_<

petronius B)

post-206-1263840287,25_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Le prime emissioni autonome della Repubblica Popolare di Albania datano al 1° maggio 1945, una data non casuale, scelta per il suo forte valore simbolico (1° maggio, festa dei lavoratori).

Sono le ultime emissioni in franchi, nei tagli da 5, 20, 100 e 500; nel 1947 si passerà ai leke.

Di alto significato simbolico anche il soggetto di queste banconote, l'eroe nazionale Giorgio Castriota Scanderbeg, che nel '400, dopo aver unito i principati dell'Epiro e dell'Albania, resistette per 25 anni ai tentativi di conquista dell'Impero Ottomano.

petronius B)

post-206-1263936362,89_thumb.jpg

post-206-1263936381,23_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti



...nel 1947 si passerà ai leke

Le emissioni successive a quelle del 1° maggio 1945 sterzano decisamente sul versante propagandistico; il regime ha bisogno, anche in considerazione del fatto che gran parte della popolazione è ancora analfabeta, della facile e comprensibile propaganda che può venirgli da una banconota.
Ed ecco così una lunga (oltre 30 anni) serie di emissioni realizzate nella più pura retorica del "realismo socialista", con contadini, operai e soldati gioiosamente in marcia verso il "sol dell'avvenire".

La realtà, lo sappiamo, era ben diversa dry.gif Sotto il regime di Enver Hoxha, che "regnò" incontrastato fino alla morte, avvenuta nel 1985, l'Albania si isolò sempre più dal resto del mondo, anche dagli altri paesi comunisti, fino a diventare la nazione più povera e arretrata d'Europa, situazione dalla quale sta ancora, faticosamente, cercando di uscire.

Ma questa è un'altra storia :rolleyes: la mia finisce qui, col biglietto da 100 franga del 1945, ultimo arrivato nella mia collezione.

petronius cool.gif

post-206-1264003238,7_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


:clapping:

Interessantissima ed istruttiva discussione.

Ho seguito con attenzione tutte le vicende descritte nei vari post.

I miei complimenti. :hi:

Modificato da sagida
Link al commento
Condividi su altri siti


complimenti ancora a petronius! :good:

se posso fare un'osservazione, le banconote esteticamente più interessanti, secondo me, sono quelle del '39-'40, riprese da banconote italiane,

in testa a tutte i 20 franchi del '39, che sono, sempre secondo il mio parere, cromaticamente più belle anche delle nostre 100 lire, soprattutto il recto.

Link al commento
Condividi su altri siti


Ed ecco così una lunga (oltre 30 anni) serie di emissioni realizzate nella più pura retorica del "realismo socialista", con contadini, operai e soldati gioiosamente in marcia verso il "sol dell'avvenire".

In effetti, sono banconote bruttissime, in effetti.. ma sono in buona compagnia: fanno a gara con rumene, bulgare e jugoslave dello stesso periodo :D

Le banconote dei paesi del Patto di Varsavia, in generale, non brillavano per inventiva e fantasia :wacko:

L'unica che si staccava un po' dal gruppo era la Cecoslovacchia le cui banconote, pur facendo sempre riferimento ai temi socialisti/comunisti, erano più che gradevoli (vedi 100 corone 1961)

Link al commento
Condividi su altri siti


  • 2 settimane dopo...

Salve

Un po in ritardo per la discusione, ma volevo correggere un po i fatti.

Nel 08-09-1943 l'Albania viene invasa dai tedesci.

A 12-09-1943 ministero dei Esteri Tedesco manda un telegrama al Ambasciata Tedesca a Roma con i ordini i controlare subito la reserva in banconote della Banca d'Albania, depositata in Roma.

Nello steso giorno Mnistro Tedesco NEUBACHER, chercava oltre la riserva in bonconote della Banca, anche le stampe, la riserva di oro e altri titoli...

Sono stati prelevati reserva in banconote di 120.523.902 Fr. Albanese, reserve in oro di 8.062.826,90 Fr, anche le chlische (Le stampe per le banconote)

Giorno 21-09-1943 comincia il transferimento delle banconote in Tirana.

Il resto della riserva vola per Berlino.

In 03-11-1943, governo Albanese cherca dall governo Tedesco la restituzione della riserva di ORO, o la deposizione in una banca Svisera per conte dell governo Albanese.

nell febraio 1944, uno delegazione bell governo Albanese, con Vehbi Frasheri, Sandro Bresani dhe Loro Muzhani, va a Berlino per chiedere di nuovo la riserva in oro e le stampe per le banconote,

Le tratative durono da 4-6 febraio, si e rimasto che l'oro rimaneva a Berlino, e le stampe venivano inviate a Belgrado per essere utilisate di nuovo, perche il govreno Albanese aveva bisogno di banconote per pagare le trupe tedesche di ocupazione.

Le state 1944 e pasata in freta, e in autuno, nell 30-10-1944, te trupe tedesche in ritiro dall Albania hano portato via tutto la cassa della Banca d'Albania a Tirana, 2.740.000 Fr Alb + 13.519 Fr Franceze, per un totale di 6.894.690 Fr. Albanese, con la scussa di depositare la soma nella banca di Scutari (Shkodra).

Con la cassa della B.A. di Scutari, si amonta in 9.500.000 Fr. Albanese il bottino portato via in banconote e in oro.

Link al commento
Condividi su altri siti


Per quanto riguarda le banconote soprastampate, e scrito un articolo nella Gazeta Rassenca Numismatica, nr. 1, an. 1978 di Giuseppe Battalia.

il timbro e kuadrato , con le dimensioni 52 x 34.

Il processo di soprastampatura e durato dall 22-06-1945 fino a 08-07-1945. dopo questa data le banconote non stampate non erano piu valide, non avevano piu valore legale.

con questo timbro, la Banca d'Albanese ha meso in cotrolo il fluso di banconote in circolazione, ha meso fori usso le banconote albanese che circolavano fori dai confini statali.

oltre ha meso in circolazione i assegni..

dall 16-02-1945...100 Fr Ari + 200 Fr Ari + 500 Fr Ari

dall 17-03-1945... 100 Fr Sh + 200 Fr Sh + 500 Fr Shqiptare

dall maggo 1945...20 +100 +200 + 500 Fr Shqiptare

dall giugnio 1945...20 + 100 Fr Shqiptare

nell luglio 1946, per un tempo di 10 giorni, la reforma di cambio delle banconote, 5 franchi di 1926-1944 = 1 francho 1945,

si puo cambiare non piu di 5.000 fr per ogni famiglia, il resto passava allo stato per la riconstruzione dell paese.

Con decreto-legge nr. 445, dt. 07-07-1947, come unita monetare e dichiarato il LEK (1 Lek, 2 Lekë), il cambio 1 Fr = 9 Lekë

la prima seria in Lek del 1947

10 + 50 + 100 + 500 + 1000 Lekë di banconote e 1/2 + 1 + 2 + 5 Lekë di moneta

E cosi da quel giorno la moneta Albanese e LEK (ALL)

Link al commento
Condividi su altri siti


Ultima emissione italiana per il "paese delle Aquile" il biglietto da 5 lek del maggio 1942, in tutto simile, tranne che per colore e, ovviamente, valore, a quello da 10 lek.Tutti questi biglietti furono stampati dalle Officine della Banca d'Italia, prima a Roma e poi a L'Aquila, dove rimase custodito tutto il materiale occorrente alla fabbricazione dei biglietti albanesi fino al settembre 1943, quando la Banca Nazionale d'Albania provvedette al suo ritiro.Giusto in tempo, poichè le Officine dell'Aquila furono distrutte da un bombardamento Alleato l'8 dicembre 1943.petronius B)

Queste sono per voi, Petronius

post-12625-1265487706,03_thumb.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Grazie deti :) per le belle foto, e per le interessanti informazioni sull'oro e i cliches di stampa razziati dai tedeschi.

Nello steso giorno Mnistro Tedesco NEUBACHER, chercav...anche le chlische (Le stampe per le banconote)

......nell febraio 1944, uno delegazione bell governo Albanese, con Vehbi Frasheri, Sandro Bresani dhe Loro Muzhani, va a Berlino per chiedere di nuovo la riserva in oro e le stampe per le banconote,

Le tratative durono da 4-6 febraio, si e rimasto che l'oro rimaneva a Berlino, e le stampe venivano inviate a Belgrado per essere utilisate di nuovo, perche il govreno Albanese aveva bisogno di banconote per pagare le trupe tedesche di ocupazione.

I cliches di stampa furono consegnati dalla Banca d'Italia ai tedeschi solo dopo aver apportato alcune modifiche, in particolare:

-nel biglietto da 100 franga fu tolto un fascio di spighe posto in basso, lateralmente alla figura;

-nel biglietto da 20 franga furono tolti i due gemelli sotto la lupa e la scritta S.P.Q.R. sullo scudo.

Se a Belgrado furono stampati biglietti con questi cliches modificati, doverebbero essere diversi da quelli stampati a Roma, sai qualcosa in proposito?

Le riserve dell'oro albanese, custodite presso la Banca d'Italia, furono portate in Germania unitamente alle riserve italiane.

Dopo la sconfitta della Germania le riserve auree furono prese in consegna dagli americani, che le restituirono all'Italia nel 1947.

L'Italia, a sua volta, restituì all'Albania quanto di sua proprietà.....o almeno così è scritto sui libri di storia italiani :rolleyes: Hai qualche informazione in più su questa restituzione?

ciao.

petronius :)

Link al commento
Condividi su altri siti


Non sarebbe male se "qualcuno" facesse saltare fuori anche quello che è non mai tornato e che, in buona parte, dovremmo restituire ai paesi dell'ex.Jugoslavia... o è una leggenda? :blink:

Link al commento
Condividi su altri siti


Non è una leggenda (non del tutto, almeno :rolleyes:): a fronte di 119.203 kg. di oro trafugato dai tedeschi, ne furono restituiti all'Italia solo 90.847 kg.

La differenza, in lingotti d'oro del valore stimato di 500 miliardi di lire (del 1986, anno in cui il Gen. Viviani, capo dei servizi segreti nel 1944 raccontò questa storia) sarebbe stata trafugata dai tedeschi durante il trasporto da Roma a Fortezza (in Alto Adige, dove l'oro venne provvisoriamente accantonato) e successivamente depositata in cassette di sicurezza presso l'Unione Banche Svizzere (notizie ricavate dall'intervista rilasciata dal Gen. Viviani al "Giornale di Siclilia" del 16 maggio 1986).

petronius smile.gif

Link al commento
Condividi su altri siti


Non è una leggenda (non del tutto, almeno)

La leggenda è questa :rolleyes:

Alcuni anziani abitanti dell'alto Pesarese, nel leggere l'intervista di Viviani, hanno ricordato che lungo il tracciato della vecchia ferrovia interna delle Marche, che collegava Fabriano a Urbino passando per Pergola, Cagli, Acqualagna , Urbania e Fermignano, c'è una galleria lunga 1.607 metri, in località Frontino, nella quale i tedeschi, tre giorni dopo la liberazione di Roma da parte degli Alleati (giugno 1944) "tumularono" un treno composto da locomotiva e tre vagoni, minando alle due estremità il tunnel....e c'è chi sostiene che il convoglio contenesse proprio l'oro della Banca d'Italia :D

Dopo la guerra, la linea ferroviaria fu ripristinata soltanto nel suo primo tratto, da Fabriano a Pergola, tuttora in esercizio....nessuno ha mai pensato di scavare nella galleria di Frontino per vedere cosa c'è dentro? :ph34r:

petronius B)

Link al commento
Condividi su altri siti


Per quanto riguarda infine la questione dell'oro da restituire alla Jugoslavia, nell'accordo firmato tra la Germania e la R.S.I. il 5 febbraio 1944, si stabiliva tra l'altro che:

"Il Governo della Repubblica Sociale Italiana, consegnerà al Governo della Grande Germania l'importo calcolato in circa 260 milioni di lire = 26 milioni di Reichsmark in oro effettivo, che venne sequestrato in Jugoslavia, in deposito fiduciario e per la distribuzione agli Stati aventi diritto in base alla quota proprozionale stabilita a tale scopo."

Questi 26 milioni di Reichsmark, risulterebbero poi far parte del contingente (252 milioni di Reichsmark complessivi) recuperato dalla Banca d'Italia, ma se siano stati poi restituiti alla Jugoslavia o meno, è cosa sulla quale non ho trovato notizie :ph34r:

petronius B)

Link al commento
Condividi su altri siti


Per quanto riguarda infine la questione dell'oro da restituire alla Jugoslavia, nell'accordo firmato tra la Germania e la R.S.I. il 5 febbraio 1944, si stabiliva tra l'altro che:

"Il Governo della Repubblica Sociale Italiana, consegnerà al Governo della Grande Germania l'importo calcolato in circa 260 milioni di lire = 26 milioni di Reichsmark in oro effettivo, che venne sequestrato in Jugoslavia, in deposito fiduciario e per la distribuzione agli Stati aventi diritto in base alla quota proprozionale stabilita a tale scopo."

Questi 26 milioni di Reichsmark, risulterebbero poi far parte del contingente (252 milioni di Reichsmark complessivi) recuperato dalla Banca d'Italia, ma se siano stati poi restituiti alla Jugoslavia o meno, è cosa sulla quale non ho trovato notizie :ph34r:

petronius B)

Ricordo che l'allora Jugoslavia accampava dei diritti...

Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.