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IGNORED

LA NUMISMATICA E LE DINAMICHE DEL SUO MERCATO


Risposte migliori

Inviato

Sono anni che si discute della consistenza e delle dinamiche del mercato numismatico.

E' una problematica assimilabile al segreto di Fatima...non in senso sacrilego...ma esoterico o misterico.

:rolleyes:

Recentemente anche in questo sito si è spesso tentata una anlisi in più occasioni, propongo quindi questo contributo in quella che ritengo la sezione più idonea.

Occorre precisare che il mercato del collezionismo numisamtico è' una realtà geograficamente complessa e oggi internazionale, difficile, spesso in ombra...con molta gente che non compare...ma comunque opera. Altra gente che compra e conserva , altra che si stanca...vuole cambiare genere...monete, oppure vuole uscire perchè ha visto la villa in Sardegna o la barca dei sogni che svendono a metà prezzo: cioè 250.000 euro.

Non c'è un' analisi completa che possa giungere ad una conclusione. Ognuno conosce la propria esperienza e, solo in parte, quella di amici, conoscenti, colleghi, i quali avranno la propria, con altre conoscenze, altri clienti, operatori e così via...

come in una giostra senza luci.

Ognuno di questi personaggi non ha interesse a divulgare delle verità o i propri asset commerciali..semmai il contrario. Dire e non dire...far credere...favoleggiamenti...telefonate al Dottore di turno...al notaio illustrissimo...ecco, passi...abbiamo questo e quello...certo dottore...massima discrezione mi raccomando...certo è reciproca. Illustrissimo dottore c'è l'asta giusta er il suo bel compendio...conferisca...conferisca pure. Carissimo Architetto, la compri Lei questa bella moneta...l'ha vista Caio...la paga di più, ma vuole una rateizzazione eccessiva.

I comuni denominatori non sono moltissimi...in Italia alcuni scrivono più o meno frequentemente su questo sito...ma gli altri?

Il materiale di prima scelta è in realtà relativamente abbondante, può apparire come i coriandoli a carnevale e poi scomparire...per qualche mese...per qualche anno...per molto tempo, centellinato con attenzione.

Nei periodi di crisi - per ovvi motivi di carente liquidità - una parte del materiale fuoriesce più spesso e in modo copioso: dalle nebbie, dalle collezioni, dai caveau, dagli stock, dalle millanterie.

Quindi ingenera confusione ed incertezza, si può restare disorientati.

Di qui le domande correnti.

E' altrettanto ovvio che in un periodo critico del ciclo economico...tutto quel materiale non potrà trovare assorbimento: specificamente nella conservazione media o bassa.

Oggi vediamo tante Aste, ma anche molti operatori, commercianti, trafficanti, pseudocollezionisti che puntano alla collezione gratis.

In un ambiente ove i collezionisti che spendono più di qualche euro non sono moltissimi, ognuno di quei personaggi professionali incide sul mercato e tutti incidono sul mercato operando insieme...intanto che arriva il cliente o riparte il ciclo...si comprano e vendono le monete tra di loro.

Ognuna di quelle transazioni tra "colleghi" incide e contribuisce a muovere un mercato non amplissimo come altri, un po' come accade alle azioni a scarso flottante. Per di più, ad ogni Asta, ci sono monete di un'altra asta o di Aste colleghe...che poi le scambiano di nuovo.

Vai a fare uno screening..., un'analisi di mercato che abbia qualche valore!

Ed allora se ne può fare a meno...di analisi che, nella migliore della ipotesi, saranno pur sempre parziali e, l'importante, è saperlo...avere coscenza di quanto sopra rappresentato.

Parliamo invece di certezze o di ipotesi positive:

Chi al momento del passaggio dalla lira all'euro aveva belle monete invece di liquidi in banca ha salvato il proprio capitale da una svalutazione media che va del 50% al 100%. Non è poca cosa.

Chi in questi ultimi anni ha conservato belle monete invece di acquistare strumenti finanziari...ha salvato il "deretano", con rispetto parlando.

E' probabile che, prima o poi, diciamo nel medio periodo, pagheremo il conto dei derivati e del salvataggio delle banche e dei valori economici...con un ritorno dell'inflazone. Le belle monete potranno rivelarsi una valida diversificazione dei nostri risparmi. (Ricordatevi di questa modesta e sommessa predizione). In tale ottica inflazionistica potete spiegre uno dei motivi che inducono i prezzi delle monete integre e ben conservate in alto, malgrado la crisi delle partite correnti.

In ogni caso quando il materiale viene alla luce bisognerebbe avere il coraggio di comprare, pensando che - come sempre - nuovamente andrà rarefacendosi, alla ripresa del ciclo o per esaurimento delle scorte commerciali. Questo ciclicamente avviene perchè, dopo tanto acquistare...si attende la rivalutazione dei prezzi, cui contribuisce la rarefazone del buon materiale, prima di pensare a vendere o ad alleggerirsi. E' come una molla che si deve caricare prima di muovere il meccanismo. Prima della crisi, infatti, la molla si stava caricando alla grande...pensate al regno e ad alcune monete in particolare, alle papali, a molte tra le moderne a Gioacchino Murat, ai bronzi romani di ottima qualità ed integri.

La crisi economica ha in parte guastato il giochino...con maggiore incidenza nella media conservazione, ma riprenderà d'accapo e restituirà tutto con gli interessi (forse la media cconservazione soffrirà ancora).

Difficilmente la numismatica potrà finire come la filatelia, da tempo entrata in una crisi semi irreversibile.

I francobolli sono interessanti, belli e documentano molto...ma non hanno consistenza...è carta. Non pensate che io sia volgare...purtroppo, in questo momento, il mondo è volgare.

Le monete hanno consistenza non solo materiale...sono assimilabili a oggetti preziosi e/o ad opere d'arte.

Sono tascabili e affascinanti.

Sono molto più facili da commerciare o da restituire al mercato...di molti altri prodotti d'arte.

Le aste:

hanno avuto un grande merito, hanno affrancato i collezionisti dal servaggio nei confronti degli operatori, sia in acquisto che - sopra tutto - in vendita.

Gli appassionati...lentamente hanno capito.

Internet ha fatto il resto.

Per non rimanere fuori dal gioco in molti, in troppi - in varia misura - rincorrono il mercato giocato su ll'incanto (già il termine spiega molte cose) e che oggi è il più rappresentativo.

Il tempo farà selezione...di operatori, di troppi cataloghi e di oggetti non pertinenti...come sempre.

Un carissimo saluto

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Inviato

bella tesi, affascinante direi, il problema pero', e di vitale importanza, e' che le monete costano, talvolta in maniera eccessiva, da qui' la scelta di tanti di abbandonare il campo

p.s= chiaramente questa e' la mia visione personale


Inviato

L'aspetto commerciale della numismatca si piega, come tutto, alle dinamiche economiche dei vari momenti. E poi non dimentichiamo che noi numismatici siamo molto vulnerabili agli stimoli di cambiare temi, tipi, periodi. Quindi io andrei più cauto nell'avventurarmi in teorie socio-economiche, che con la numismativa hanno poco da vedere.


  • ADMIN
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Inviato

Difficilmente la numismatica potrà finire come la filatelia, da tempo entrata in una crisi semi irreversibile.

I francobolli sono interessanti, belli e documentano molto...ma non hanno consistenza...è carta. Non pensate che io sia volgare...purtroppo, in questo momento, il mondo è volgare.

Le monete hanno consistenza non solo materiale...sono assimilabili a oggetti preziosi e/o ad opere d'arte.

Sono tascabili e affascinanti.

Sono molto più facili da commerciare o da restituire al mercato...di molti altri prodotti d'arte.

Per la crisi della filatelia io vedo anche altri fattori:

1) i francobolli non si usano piú, difficile trovare nuove leve se queste manco sanno cosa siano

2) periodo storico piú limitato

3) eccesso nella ricerca delle varianti e comunque mercato inflazionato da emissioni


Inviato

Mi interessano molto le vicende parallele del mondo filatelico. Forse, comprendendole, possiamo evitare di commettere gli stessi errori. C'è qualcuno che ne è al corrente, magari collezionista anche filatelico??


Inviato

L'aspetto commerciale della numismatca si piega, come tutto, alle dinamiche economiche dei vari momenti.

Questo per quanto riguarda l'aspetto commerciale, che per quanto mi è parso di vedere è il tema principe di questa discussione: più complessa l'analisi della passione numismatica, dove ad incidere sono fattori soggettivi che variano da caso a caso.

saluti,

N.


Inviato

La Filatelia non è nemmeno paragonabile alla Numismatica.

La Numismatica è la storia dell'uomo dai sui primi passi,da quando è uscito dalle caverne e ha iniziato a fare "scambi" con le caverne del Paese vicino.

I francobolli sono.... erano dei neonati al confronto,uccisi ed estinti in tenera età!

:P

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Inviato

Riguardo la crisi della filatelia, per quanto incuso si sia parzialmente avvicinato al problema, è una crisi relativa poichè chi segue la filatelia in modo professionale e meno raccoglione (dicesi di chi raccoglie a caso) tende a specializzarsi in determinati periodi storici (come avviene per la numismatica) od a seguire particolari eventi storici o tematiche, e proprio queste persone sono coloro che movimentano il mercato con un buon giro di soldi, basta osservare i realizzi di molte aste filateliche dove diversi lotti sono venduti a cifre astronomiche che non danno la minima parvenza ad un potenziale declino del mercato filatelico.

La filatelia e la numismatica avranno diverse differenze ma anche molti punti in comune primo su tutti la stessa passione e voglia di ricerca legati all'ampliamento delle proprie conoscenze e quindi della propria collezione ed e questo che ci differenzia da chi semplicemente raccoglie e non colleziona.

Il reale problema di numismatica e filatelia è il riuscire ad avvicinare le nuove generazioni a questa tipologia di passione, tenendo conto che purtroppo molti giovani preferiscono di gran lunga passatempi come la playston o similari piuttosto che complicate (poiche dovrebbero leggere per documentarsi ed approfondire le conoscenze tecnico-culturali) o addirittura stupide collezioni di monete (meglio spenderle) :-) o peggio inutili francobolli.


Inviato

Salve Piakos!

Interessanti e giuste considerazioni!


Inviato

Di francobolli non so nulla, di numismatica qualcosa di più.

Penso sia molto poco speculata al momento, non esiste un solo fondo che investa in questo settore, non esiste nulla che sia vagamente organizzato per portare nuove utenze nel sistema. Con una disponibilità di una ventina di milioni di euro si diventerebbe il più importante operatore del settore in grado di condizionare sensibilmente il mercato, c'è chi lo ha fatto con molto meno. Sono cifre molto contenute nel mondo dell'arte, e potrebbero dare ottimi riscontri all'investimento.

Fortunatamente (continuo a comprare e non ho piacere di vedere i prezzi salire) è così poco gestita in maniera "professionale" la numismatica che scoraggia di per se chiunque non sia un "malato di monete" dall'investire un soldo. e chi lo ha fatto senza cognizione di causa ci ha rimesso l'osso del collo. E' ancora un microcosmo di difficile accesso, con due prezziari ognuno per la sua strada, con il giudizio umano (conservazione) che la fa da padrone; ma chi è così pazzo da investire dove la stessa moneta a seconda degli umori è fdc, spl, bb, a seconda debba essere comprata o venduta. Ne ho conosciute di persone che volevano entrare come "speculatori", dopo mezz'ora di conversazione mi guardavano come venissi da marte. Non è molto credibile ad un investitore il fatto che ci siano più "collezionisti" a San Marino di quanto non ce ne siano in Italia.

Potrebbe essere che il mercato di monete risente di particolari condizioni esterne al medesimo, mi pare lapalissiano, se si hanno meno soldi se ne spendono di meno. E' una curva, costante, se ci vedi giusto e per tempo puoi guadagnare, ma qualcuno quei soldi li perde, non c'è santo. Tematiche che al momento non mi coinvolgono, se c'è una bella moneta, mi piace e me la posso permettere .... ci provo senza farmi troppe domande. Guadagnerò ? Ci rimetterò dei soldi quando la vendo ? a vivere così si vive male.

Il mercato sarà serio quando oltre al prezzo della moneta avrà valore anche il tempo di chi ha fatto la collezione, quando nella trattativa si dirà:

" Le monete valgono X, ma caro Lei mi deve pagare il mio tempo, ci ho messo 40 anni a fare la collezione .... Lei ha quaranta anni per rimetterla assieme ? Non credo". ... magari ora che vendo saranno anche cinquanta o sessanta :)

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Inviato

Interessante il discorso sulla valorizzazione del tempo necessario per fare una collezione...non ci avevo mai pensato.

E' naturale che per fare una raccolta completa (o semi-completa) per esempio del regno, ci vogliono decenni, che dovrebbero essere opportunamente considerati all'atto della eventuale vendita.

Riguardo il discorso, diciamo "economico", ho visto che il mercato numismatico, essendo di "nicchia", non risente minimamente della cosiddetta crisi economica globale; se i commercianti non riescono a vendere le monete al prezzo rischiesto, queste semplicemente scompaiono dalla circolazione io attesa di tempi migliori ( non ci sono né saldi, nè vendite promozionali)

saluti a tutti


Inviato

Salve a tutti!

Volevo commentare la frase del Signor Picchio riguardo alla "valorizzazione del tempo neccessario per mettere insieme una collezione"

soprattutto aggiungo io a "carattere tematico" (ad esempio di un singolo periodo o un singolo regnante o un tipo monetale ecc...).

Nell'ambito collezionistico di alcuni altri settori (al di fuori della numismatica, settori che pratico e colleziono anche io)

è già preso in considerazione e notevolmente valorizzato.


Inviato

Io la penso come Picchio.

Anch'io se vedo una bella moneta ,e se il mio budget me lo permette, la compro.Saranno i miei nipoti a giudicare se il nonno era un bravo investitore o no.

Di numismatica da quando si parla di crisi,nemmeno una parola.

Ho letto della crisi o non crisi nel mercato dell'arte,nell'antiquariato, del mercato dell'oro e dei preziosi,ma di monete non parla nessuno, e sicuramente è meglio così.

Non abbiamo bisogno di cacciatori di affari a tutti i costi ,improvvisati e incompetenti.

Inviato

ed io la peneo come rorey36. un mio amico che colleziona monete da + di 30 anni mi ha sempre detto che la moneta la compra prima di tutto se li piace e se ha 1 buon prezzo. la tiene senza problemi poi se vuole venderla x 1 qualsiasi motivo anche se non ce la fa e resta nella sua collezione e' pur sempre una moneta che continua a tenere volentieri senza sforzo. certo l'acquisto non puo' essere sempre istintivo ma valutato sotto vari punti di vista. alcune volte io pensando troppo ho perso buone monete, altre volte ho fatto bene a riflettere. penso succeda anche ad altri no ?


Inviato

Come ho già avuto modo di segnalare in precedenti discussioni, io mi definisco un collezionista di francobolli prestato alla numismatica.

Forse qualcuno dirà, come ha detto, che sono uno di quelli cui piace chiudere le "caselline" ; forse è vero e forse no; sta di fatto che il mio collezionare è un modo di passare il tempo, di divertirmi, di imparare sempre qualcosa di nuovo.

Certo questo ha un costo.

Ed allora ch se lo può permettere nella propria collezione aggiunge il Gronchi rosa, il cavallino, i ginnici, la democratica, e chi più ne ha più ne metta solo per fermarmi ai valori della Repubblica Italiana.

Chi non se lo può permettere, con lo stesso tempo, passione, studio ecc........ , porta avanti la sua collezione, il suo hobby, il suo passatempo.

Io ho impiegato molti lustri per chiudere piano piano le mie collezioni e non ho mai pensato di venderele, perchè sono una parte di me stesso.

Ho speso tempo, ho fatto sacrifici, ho speso denaro.

Quando si è giovani si hanno meno disponibilità, poi con il passare del tempo le cose possono migliorare!

Il mondo della filatelia e quello della numismatica sono molto simili.

Si, la moneta è nata prima, ma non conosco nessuno che sia in grado di collezionare/conoscere tutte le monete coniate/emesse dall'inizio dei secoli, così come avviene del resto per quei "pezzetti di carta" che si chiamano francobolli (qualche filatelico potrebbe definire le monete "quei pezzetti di metallo").

Ecco allora che ogni buon collezionista si specializza in un particolare periodo storico, ad uno stato, ad una tipologia,.......

E questo avviene sia per monete che per francobolli.

Ed anche nella filatelia conta la qualità: una cosa è avere un francobollo usato, altro è nuovo; decentrato o ben centrato;

gomma rovinata o integra; una cosa è avere un francobollo normale, altro è un francobollo fresco ben centrato, con dentellatura

perfetta, fior di stampa.

Il mercato è lo stesso. Se vai ad acquistare il prezzo è 100; se vai a vendere il prezzo è 50 (quando va bene).

D'altra parte ho riscontrato che in molti casi gli operatori economici sono posizionati su entrambi i mercati, e quindi ciò che avviene nel mondo della filatelia avviene anche in quello della numismatica.

Chi ha acquistato monete prima dell'avvento dell'euro si è salvato del capitale.

Ma questo e successo anche per chi ha acquistato i francobolli.

Ma in entrambi i casi parliamo sempre di materiale di alta qualità.

La qualità medio bassa è servita solo a svenare i poveri collezionisti.

La numismatica è stata benificiata dall'euro; la Filatelia no.

L'euro ha portato nuovi collezionisti, per lo più giovani, ma ha risvegliato la passione numismatica in molti che avevano abbandonato

le loro collezioni.

La filatelia ha trascorso invece brutti periodi in cui la speculazione ha giocato un ruolo fondamentale, e come al solito poi chi ne paga le conseguenze sono sempre i collezionisti.

Ma anche qui, ripeto, chi si è approvigionato di materiale di alta qualità, la crisi non l'ha vista.

Mi sono dilungato troppo, ma l'argomento introdotto è troppo vasto per potersi disquisire e risolvere in poche righe.

Ho lanciato solo alcuni flash.


Inviato

Di francobolli non so nulla, di numismatica qualcosa di più.

Penso sia molto poco speculata al momento, non esiste un solo fondo che investa in questo settore, non esiste nulla che sia vagamente organizzato per portare nuove utenze nel sistema. Con una disponibilità di una ventina di milioni di euro si diventerebbe il più importante operatore del settore in grado di condizionare sensibilmente il mercato, c'è chi lo ha fatto con molto meno. Sono cifre molto contenute nel mondo dell'arte, e potrebbero dare ottimi riscontri all'investimento.

Con una ventina di milioni di Euro secondo me si può influenzare il mercato numismatico di un breve periodo temporale di un solo paese di dimensioni medie.

Se si pensa alla numismatica come all'emissione di tutte le monete in tutto il mondo ed in tutte le epoche, credo che occorra una cifra di svariati ordini di grandezza superiore.

Non so se si possa parlare di numismatica in senso stretto, ma molte monete auree fanno parte degli strumenti finanziari che possono essere comperati dai risparmiatori statunitensi a fini pensionistici, con conseguenti vantaggi fiscali; esse fanno parte di fondi di investimento ufficiali.


Inviato

L'aspetto commerciale della numismatca si piega, come tutto, alle dinamiche economiche dei vari momenti. E poi non dimentichiamo che noi numismatici siamo molto vulnerabili agli stimoli di cambiare temi, tipi, periodi. Quindi io andrei più cauto nell'avventurarmi in teorie socio-economiche, che con la numismativa hanno poco da vedere.

Caro Liutprand...con l'apertura di questa discussione non si vuole indagare la Numismatica...ma le dinamiche del Mercato ove si compra e vende...nel nostro caso le monete. Ciò in parallelo con altre dicsussioni analoghe, alcune tuttora aperte, nonchè per cercare di dare risposte a chi dice che le monete costano troppo...o chiede se le monete siano o meno...anche un investimento, o altri somili quesiti.

Le dinamiche commerciali e i cicli economici incidono in modo rilevante sui predetti argomenti.

Ho pertanto ritenuto interessante fornire agli amici Lamonetiani un a occasione di approfondimento e di confronto sui temi.


Inviato

Ed allora ch se lo può permettere nella propria collezione aggiunge il Gronchi rosa, il cavallino, i ginnici, la democratica, e chi più ne ha più ne metta solo per fermarmi ai valori della Repubblica Italiana.

Chi non se lo può permettere, con lo stesso tempo, passione, studio ecc........ , porta avanti la sua collezione, il suo hobby, il suo passatempo.

Il mercato è lo stesso. Se vai ad acquistare il prezzo è 100; se vai a vendere il prezzo è 50 (quando va bene).

D'altra parte ho riscontrato che in molti casi gli operatori economici sono posizionati su entrambi i mercati, e quindi ciò che avviene nel mondo della filatelia avviene anche in quello della numismatica.

Chi ha acquistato monete prima dell'avvento dell'euro si è salvato del capitale.

Ma questo e successo anche per chi ha acquistato i francobolli.

Ma in entrambi i casi parliamo sempre di materiale di alta qualità.

La qualità medio bassa è servita solo a svenare i poveri collezionisti.

La numismatica è stata benificiata dall'euro; la Filatelia no.

.

Ma anche qui, ripeto, chi si è approvigionato di materiale di alta qualità, la crisi non l'ha vista.

Mi sono dilungato troppo, ma l'argomento introdotto è troppo vasto per potersi disquisire e risolvere in poche righe.

Ho lanciato solo alcuni flash.

Sono dei flash interessanti, sintetizzano alcuni concetti che per te sembrano essere basilari,

provo anche io a sintentizzare:

La numismatica è una passione impegnativa...anche perchè costosa.

La qualità può essere anche un investimento (una diversificazione...un rifugio) che può dare soddisfazione.

Ma se la numismatica di per se è impegnativa e costosa...quella di qualità lo è ancora di più.

Sarebbe quindi appannaggio mon di tutti...ma di chi ha disponibilità, spesso in età matura.

Il materiale di minore qualità può esporre a margini di remissione maggiori, cioè - con la qualità media la legge "compri a 100 e rivendi a 50" acquista maggiore rievanza.

Ecco: discutendo...abbiamo ipotizzato delle possibili costanti in un mercato incerto e fluido.

Che ne pensate?


Inviato

Con una ventina di milioni di Euro secondo me si può influenzare il mercato numismatico di un breve periodo temporale di un solo paese di dimensioni medie.

Se si pensa alla numismatica come all'emissione di tutte le monete in tutto il mondo ed in tutte le epoche, credo che occorra una cifra di svariati ordini di grandezza superiore.

Non so se si possa parlare di numismatica in senso stretto, ma molte monete auree fanno parte degli strumenti finanziari che possono essere comperati dai risparmiatori statunitensi a fini pensionistici, con conseguenti vantaggi fiscali; esse fanno parte di fondi di investimento ufficiali.

In passato c'è chi ha provato a condizionare il mercato . Nel passato più recente ricordo solo i fratelli Hunt, petrolieri texani che se da un lato fecero una colossale speculazione sull'argento, sperando di raggiungere una dimensione di scala sufficiente per condizionare il mercato, dall'altro lato cercarono di fare lo stesso rastrellando quante più monete bizantine possibili, per fare altrettanto.

Gli andò male e da un lato e dall'altro, finirono in fallimento, le loro proprietà confiscate, le collezioni di monete (tra cui una di monete antiche che all'epoca era la maggiore mondiale - pensate solo che aveva riunito tutti i tipi dei decadrammi emessi in antichità), vendute in fretta e furia tramite Sotheby's, e infine la ditta commerciale, la maggiore americana in quel momento : NUmismatic Fine Arts, anch'essa chiuse i battenti andando fallita.

Ricordo solo che i fratelli Hunt disponevano di svariati multipli di 20M$, essendo tra gli americani più ricchi negli anni '80.

numa numa


Inviato

Se la crisi della filatelia è stata veramente causata in parte dall'avvento della posta elettronica e dei francobolli autoadesivi, cosa sarà della numismatica quando, tra non molto, anche per piccolo commercio si utilizzerà unicamente la moneta elettronica?


Inviato

Se la crisi della filatelia è stata veramente causata in parte dall'avvento della posta elettronica e dei francobolli autoadesivi, cosa sarà della numismatica quando, tra non molto, anche per piccolo commercio si utilizzerà unicamente la moneta elettronica?

Credo che questo problema non esista: noi avremo sempre 2700 anni di monete da collezionare o da....inseguire. Anche i vasi greci ed etruschi non sono più in produzione, eppure i collezionisti esistono ancora.


Inviato

Credo che questo problema non esista: noi avremo sempre 2700 anni di monete da collezionare o da....inseguire. Anche i vasi greci ed etruschi non sono più in produzione, eppure i collezionisti esistono ancora.

Si, certo, ci saranno sempre dei collezionisti ma temo comunque se non un proprio un tracollo una notevole flessione del mercato, c'è da considerare anche il fatto che i vasi etruschi sono piuttosto rari mentre questi "scomodi" dischetti di metallo non lo saranno affatto, guarda per esempio cosa ne è stato della collezione dei miniassegni, certo, l'esempio non è calzante ma può essere interessante riflettere su questo dato statistico: tra coloro che non li hanno mai conosciuti perchè troppo giovani, quanti ne fanno collezione ?


Inviato

La crisi della filatelia è dovuta al fatto che a scrivere sono ormai rimasti in pochi, le affrancatrici hanno sostituito il francobollo e le nuove emissioni sono destinate solo ai collezionisti e le tirature sono di qualche milione di pezzi . Quando vado alla posta centrale e vedo una fila di anziani dinanzi allo sportello filatelico che comprano non il singolo , ma quartine e fogli interi, penso a quel mio amico che ha un 'ufficio commerciale e spedisce qualche centinaio di lettere al mese e che si è visto offrire da un negoziante di francobolli ,dei fogli al 20 % in meno del facciale. Erano di eredi che si sono ritrovati la collezione del nonno e cercavano di liberarsi degli ultimi acquisti ,finchè erano in corso e potevano essere appiccicati sulle buste.

Non vedo invece crisi sulle monete, se non sugli euro comuni in circolazione,che però finchè non vanno fuori corso, e non penso che succederà tanto presto,si possono sempre spendere .

Le monete classiche sono opere d'arte e come tali vanno viste e studiate.

Finchè ci saranno persone in grado di vedere ed apprezzare la bellezza ,non ci sono rischi per la numismatica.

Inviato (modificato)

Finchè ci saranno persone in grado di vedere ed apprezzare la bellezza ,non ci sono rischi per la numismatica.

non voglio fare l'avvocato del diavolo, me ne guardo bene, anzi spero di tutto cuore (e di tutta tasca) che tu abbia ragione ma non mi sembra che per la filatelia si possa parlare di pezzi banali o brutti, ho visto dei francobolli belli da mozzare il fiato eppure......

Modificato da Ramossen

Inviato

, c'è da considerare anche il fatto che i vasi etruschi sono piuttosto rari mentre questi "scomodi" dischetti di metallo non lo saranno affatto,

Hai idea di quanti vasi greci, apuli ed etruschi esistano (tra collezioni private, musei etc ecc) ????

500.000 ! :o :o

non mi sembrano pochi...


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