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Inviato

Ciao, qui presento un paio di denari frisacensi, quello di destra sembra che presenti un dritto diverso da quelli che fino ad ora ho potuto vedere in rete e vorrei qualche informazione al riguardo.

Inoltre vorrei sapere se c'è qualche libro in italiano che tratti bene questo tipo di moneta comprese quelle battute ad Aquileia.

Grazie

post-10956-1255015103,7_thumb.jpg


Inviato (modificato)

Sull'argomeno c'è una letteratura molto vasta, comunque ti consiglio:

AA.VV., La moneta frisacense nell'Alpe Adria. Atti della Friesacher Sommerakademie. Graz 1992.

Modificato da Liutprand

Inviato

ecco il retro.

croce potenziata di diverso stile però.

post-10956-1255039727,02_thumb.jpg


Inviato

Effettivamente il volto del vescovo ha un aspetto un po' diverso dal solito ..... pensa che qualcuno dei primi numismatici che si sono trovati fra le mani monete di questo tipo ha addirittura pensato a monete celtiche.

Sono coni molto schematici e rozzi, semplici, essenziali, "primitivi", di una tipologia utilizzata per molto tempo.

Quelle delle foto solitamente vengono dai numismatici austriaci attribuite a Eberhard I (1147-1164), ma anche ad altri vescovi di Salisburgo o ai duchi di Carinzia. Quelle con la croce "più grossa", come quella che hai postato un paio di settimane fa, vengono attribuite con una certa probabilità, anche perchè pare che in Friuli in particolare ne siano state trovate molte, alla zecca di Aquileia.

Parlando di libri, immagino che sicuramente conoscerai il libro di G.Bernardi.

Un saluto.


Inviato

Ultimamente vengono attribuite ad Aquileia solo le emissioni con le lettere P A ai lati del volto. Le altre vengono attribuite alla zecca di Friesach. I frisacensi venivano usati in una vasta area monetaria che comprendeva il Friuli.


Inviato (modificato)

il libro di bernardi lo conosco per sentito dire ma qual'è meglio per conoscere abbastanza bene questa moneta?

il libro di Bernardi o quello di Graz?

scusate le domande da profano, so che sono monete rare ma ufficialmente sui cataloghi che grado di rarità hanno?

Modificato da hyster

Inviato

Io quello degl'Atti del 92 nn l'ho mai visto...

Mentre quello di Giulio Bernardi - va assolutamente acquistato... (per chi ha un certo interesse a questo tipo di monete), poiché è il + utilizzato per la catalogazione delle monete di Aquileia e non.

C'è da spendere un pò di soldini... altrimenti cerca in una buona biblioteca :rolleyes:


Inviato

Il libro di Bernardi per chi si interessa di monete d'Aquileia patriarcale va certamente acquistato, si puo' ancora trovare in listini di vendita al prezzo credo sui 100 euro. Ma puoi ovviamente rivolgerti allo studio di Bernardi a Trieste (c'è anche il sito on-line).

Le monete con PA sono quelle che Bernardi classifica come primo tipo, con al R/ un tempio a tre torri sormontate da croci ( e con molte varianti), ma è un bel po' che nelle aste non ne esce una con tutte due le lettere ben visibili.

Le monete che hai postato sono classificate come R2, e nelle aste tedesche ed austriache ogni tanto compaiono in vendita, acquistabili per un prezzo accessibile, quella che hai postato qualche settimana fa è un po' più rara.

Ho fotografato i miei denari di queste tipologie, ma non sono riuscito a inviarle, non so come si fa; appena potrò mi farò spiegare da qualcuno e le posterò.


Inviato

I denari frisacensi circolavano in una vasta area geografica, e valevano per quello che era il loro intrinseco, non erano inizialmente monete fiduciarie. Le miniere carinziane davano argento che veniva monetizzato localmente, con la fabbricazione di monete semplici, coniate in maniera veloce, con coni essenziali, facili da produrre, e a produrli e battere monete erano molti, zecchieri ufficili e clandestini e magari falsari. Si produssero diverse tipologie di monete che passano sotto il nome di Frisacensi, e in diverse località; anche nel nel territorio friulano sicuramente si battevano monete "frisacensi". Quando però l'argento carinziano cominciò a scarseggiare per il progressivo esaurimento delle miniere, con la necessità di doverlo importare, e con la necessità quindi di emettere monete fiduciarie, imponendone la circolazione per un valore superiore all'intrinseco, si pose allora il problema di dare un freno a una produzione incontrollata.

Gli arcivescovi di Salisburgo ottennero nel 1195 dalla Dieta imperiale di Milano una sentenza per la quale in tutto il territorio loro soggetto per produrre monete ci voleva l'autorizzazine; negli stati limitrofi si cominciarono a coniare monete "proprie", a corso forzoso.

Anche nel Patriarcato i coni cominciarono ad essere riconoscibili come propri. Per molto tempo nei documenti del Patriarcato le monete venivano denominate con termini che ricordavano la zecca di Friesach: frisacchi, frissacchi, frixori, fregiacchesi, etc, anche quando le monete non erano più anonime. Col Patriarca Gotifredo, eletto nel 1182, comincia la serie ben riconoscibile delle monete della "piciule patrie".


Inviato

grazie per le info.

sarei proprio curioso di vedere queste monete.

Allegare le immagini è facile.

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il gioco è fatto


Inviato

il libro " La moneta frisacense nell'Alpe Adria " è anch'esso valido ed interessante?


Inviato

Ma di questo tipo di frisacensi da cosa si distingue un esemplare battuto dalla zecca di aquileia da uno austriaco?

Dalla dimensione della croce?? Mi pare che ce ne siano di tutte le misure

Dal contorno? A globetti grandi, piccoli ecc??


Inviato

Quel libro è molto interessante, .... il suo titolo è "Die Friesacher Muenze im Alpen-Adria-Raum. Akten der Friesacher Sommerakademie, ....1992 (Graz 1996). Ci sono articoli in italiano ed in tedesco, che riguardano la monetazione "frisacense" e la sua circolazione.

Dai anche una occhiata al sito di un utente di questo forum, ti interesserà sicuramente: roth37.it


Inviato

Si è dibattuto molto e ancora si discuterà per attribuire ad una determinata zecca queste tipologie di monete. Impresa sicuramente difficile. Per quanto riguarda il denado con croce e globetti, quelli con la croce sottile, come quelli che hai postato, vengono attribuiti a Friesach, quelli con croce potenziata "più larga" sono attribuibili anche ad Aquileia, .... oltre che ad altre zecche.


Inviato

Il contorno può essere a globetti più o meno grandi, a triangoli, a rombi (spesso). Difficile che da questo, anche se può aiutare, si possa dare una attribuzione della zecca. Considera in ogni caso che a chi coniava queste monete interessava poco il disegno del conio, e monete molto simili o magari uguali venivano coniate in zecche diverse. Quello che importava era la moneta come "pezzo d'argento".


Inviato

Vorrei ribadire che i denari con la croce non sono più attribuiti alla zecca di Aquileia (vedi ultime pubblicazioni in materia).


Inviato

Infatti si è parlato genericamente di denari "frisacensi" e si è si è detto che se ne è discusso molto e se ne discuterà ancora, presumo, su dove siano stati coniati. Se, riguardo ai frisacensi con la croce, è stato possibile escludere con certezza che siano stati coniati anche in Friuli, mi interesserebbe avere più notizie.


Inviato

Il libro di Saccocci sulla monetazione medievale dell'Alto Adriatico è fondamentale non solo per gli ultimi studi su Aquileia, ma anche su tutte le zecche del nord-est. Lo consiglio vivamente.


Inviato

Si. Condivido; va letto. Il libro é: "Andrea Saccocci. Contributi di storia monetaria delle regioni adriatiche settentrionali(secoli x-xv). Esedra Edit. 2004".

Anche qui non si è perentori in attribuzioni ed esclusioni, ..... cito: " Per il momento ci sentiremmo di confermare soltanto l'attribuzione ad Aquileia del denaro a leggenda P A, facilmente interpretabile come Patriarcha Aquilegensis, mentre attenderei ulteriori studi per l'attribuzione degli altri esemplari."


Inviato

A proposito del libro del prof. Saccocci, qualcuno ha una foto migliore della moneta raffigurata a pagina 103, fig. 5, rinvenuta negli scavi di Torcello del 1961-62, ( S. Tabaczynski, Monete e scambi, in L. Leciejewicz et al., Torcello- Scavi, 1961-1962, Roma 1977; a pag. 274, n.8)?


Inviato

La frase di Saccocci è diplomatica, ma significativa. Anche qui sto aspettando di vedere il MEC. Personalmente ho forti dubbi anche sull'emissione con P - A... Non ne ho, invece, sulle emissioni classificate dal Bernardi al numero 5.


Inviato

ma i frisacensi in mistura venivano coniati anche in altre zecche oltre che ad Aquileia?


Inviato

Innanzitutto complimenti per la vostra competenza in materia ma tornando all'inizio della discussione, visto che su questo argomento personalmente ne sapete veramente molto e disponete di tutto il materiale bibliografico disponibile su questo dritto particolare e ben diverso del solito mi sapreste dire qualcosa? è catalogato ed esiste una foto di un esemplare simile su qualche libro o catalogo?

Grazie 1000!!!!


Inviato

ma i frisacensi in mistura venivano coniati anche in altre zecche oltre che ad Aquileia?

????

Come si è già detto i denari "frisacensi" (parlimo di monete d'argento, perchè avevano un buon titolo; le monete "in mistura" sono quelle che di argento ne avevano pochino pochino) venivano coniati certamente a Frisach e in altre località del salisburghese, della Carinzia, della Carniola e probabilmente nelle terre patriarcali.


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